Città del Vaticano, 10 giugno 2011 (VIS).
Oggi, in Italia e in molti altri Paesi, si celebra il 'Corpus Domini', cioè la festa solenne del Corpo e Sangue del Signore, l’Eucaristia (...) che ogni anno rinnova nei cristiani la gioia e la gratitudine per la presenza eucaristica di Gesù in mezzo a noi", ha detto il Papa ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus a mezzogiorno.
"La festa del 'Corpus Domini' è un grande atto di culto pubblico dell’Eucaristia, Sacramento nel quale il Signore rimane presente anche al di là del tempo della celebrazione, per stare sempre con noi, lungo il trascorrere delle ore e delle giornate. Già san Giustino, che ci ha lasciato una delle testimonianze più antiche sulla liturgia eucaristica, afferma che, dopo la distribuzione della comunione ai presenti, il pane consacrato veniva portato dai diaconi anche agli assenti. Perciò nelle chiese il luogo più sacro è proprio quello in cui si custodisce l’Eucaristia".
"Non posso a questo proposito non pensare con commozione - ha detto il Pontefice - alle numerose chiese che sono state gravemente danneggiate dal recente terremoto in Emilia Romagna, al fatto che anche il Corpo eucaristico di Cristo, nel tabernacolo, è rimasto in alcuni casi sotto le macerie. Con affetto prego per le comunità, che con i loro sacerdoti devono riunirsi per la Santa Messa all’aperto o in grandi tende; le ringrazio per la loro testimonianza e per quanto stanno facendo a favore dell’intera popolazione. È una situazione che fa risaltare ancora di più l’importanza di essere uniti nel nome del Signore, e la forza che viene dal Pane eucaristico, chiamato anche 'pane dei pellegrini'. Dalla condivisione di questo Pane nasce e si rinnova la capacità di condividere anche la vita e i beni, di portare i pesi gli uni degli altri, di essere ospitali e accoglienti".
"La solennità del Corpo e Sangue del Signore ci ripropone anche il valore dell’adorazione eucaristica. - ha ricordato Benedetto XVI - La preghiera di adorazione si può compiere sia personalmente, sostando in raccoglimento davanti al tabernacolo, sia in forma comunitaria, anche con salmi e canti, ma sempre privilegiando il silenzio, in cui ascoltare interiormente il Signore vivo e presente nel Sacramento. La Vergine Maria è maestra anche di questa preghiera, perché nessuno più e meglio di lei ha saputo contemplare Gesù con sguardo di fede e accogliere nel cuore le intime risonanze della sua presenza umana e divina".
Dopo la preghiera mariana il Papa ha salutato un gruppo di fedeli polacchi e gli abitanti di Cracovia, Lodz, Bydgoszcz e Gdansk che con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, commemorano i9n questi giorni il pellegrinaggio apostolico compiuto da Giovanni Paolo II 25 anni fa. "Frutto di esso - ha detto il Papa - è la Festa dell’Eucaristia che celebrate oggi a Łódz, dove verrà inaugurato il Centro Studi intitolato al Beato Giovanni Paolo II. Domani a Bydgoszcz sarà approfondito il contenuto dell’Enciclica 'Caritas in Veritate': esprimo la mia gratitudine per il Centro di Studi là a me dedicato. Questi incontri rafforzino il vostro legame con Cristo, che ci amò sino alla fine".
Oggi, in Italia e in molti altri Paesi, si celebra il 'Corpus Domini', cioè la festa solenne del Corpo e Sangue del Signore, l’Eucaristia (...) che ogni anno rinnova nei cristiani la gioia e la gratitudine per la presenza eucaristica di Gesù in mezzo a noi", ha detto il Papa ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus a mezzogiorno.
"La festa del 'Corpus Domini' è un grande atto di culto pubblico dell’Eucaristia, Sacramento nel quale il Signore rimane presente anche al di là del tempo della celebrazione, per stare sempre con noi, lungo il trascorrere delle ore e delle giornate. Già san Giustino, che ci ha lasciato una delle testimonianze più antiche sulla liturgia eucaristica, afferma che, dopo la distribuzione della comunione ai presenti, il pane consacrato veniva portato dai diaconi anche agli assenti. Perciò nelle chiese il luogo più sacro è proprio quello in cui si custodisce l’Eucaristia".
"Non posso a questo proposito non pensare con commozione - ha detto il Pontefice - alle numerose chiese che sono state gravemente danneggiate dal recente terremoto in Emilia Romagna, al fatto che anche il Corpo eucaristico di Cristo, nel tabernacolo, è rimasto in alcuni casi sotto le macerie. Con affetto prego per le comunità, che con i loro sacerdoti devono riunirsi per la Santa Messa all’aperto o in grandi tende; le ringrazio per la loro testimonianza e per quanto stanno facendo a favore dell’intera popolazione. È una situazione che fa risaltare ancora di più l’importanza di essere uniti nel nome del Signore, e la forza che viene dal Pane eucaristico, chiamato anche 'pane dei pellegrini'. Dalla condivisione di questo Pane nasce e si rinnova la capacità di condividere anche la vita e i beni, di portare i pesi gli uni degli altri, di essere ospitali e accoglienti".
"La solennità del Corpo e Sangue del Signore ci ripropone anche il valore dell’adorazione eucaristica. - ha ricordato Benedetto XVI - La preghiera di adorazione si può compiere sia personalmente, sostando in raccoglimento davanti al tabernacolo, sia in forma comunitaria, anche con salmi e canti, ma sempre privilegiando il silenzio, in cui ascoltare interiormente il Signore vivo e presente nel Sacramento. La Vergine Maria è maestra anche di questa preghiera, perché nessuno più e meglio di lei ha saputo contemplare Gesù con sguardo di fede e accogliere nel cuore le intime risonanze della sua presenza umana e divina".
Dopo la preghiera mariana il Papa ha salutato un gruppo di fedeli polacchi e gli abitanti di Cracovia, Lodz, Bydgoszcz e Gdansk che con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, commemorano i9n questi giorni il pellegrinaggio apostolico compiuto da Giovanni Paolo II 25 anni fa. "Frutto di esso - ha detto il Papa - è la Festa dell’Eucaristia che celebrate oggi a Łódz, dove verrà inaugurato il Centro Studi intitolato al Beato Giovanni Paolo II. Domani a Bydgoszcz sarà approfondito il contenuto dell’Enciclica 'Caritas in Veritate': esprimo la mia gratitudine per il Centro di Studi là a me dedicato. Questi incontri rafforzino il vostro legame con Cristo, che ci amò sino alla fine".
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