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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 11 gennaio 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 11 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.

- Il Cardinale Cláudio Hummes, O.F.M., Prefetto della Congregazione per il Clero.

- Il Cardinale Agostino Vallini, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, con il Vescovo Velasio De Paolis, C.S., Segretario del medesimo Supremo Tribunale.

- L'Arcivescovo Aldo Cavalli, Nunzio Apostolico in Colombia.

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                       VIS 20080111 (100)

giovedì 10 gennaio 2008

RISPETTO E SOSTEGNO FAMIGLIA FONDATA SUL MATRIMONIO

CITTA' DEL VATICANO, 10 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina il Presidente della Regione Lazio, Onorevole Pietro Marrazzo, il Sindaco di Roma, Onorevole Walter Veltroni, ed il Presidente della Provincia di Roma, Onorevole Enrico Gasbarra, con gli amministratori della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma, per il tradizionale scambio di auguri di inizio d'anno.

  Nel corso di questo consueto appuntamento annuale, il Santo Padre ha menzionato alcune materie di comune interesse e di grande importanza e attualità che toccano da vicino la vita degli abitanti di Roma e del Lazio.

  Facendo riferimento alla "emergenza educativa" della quale aveva già sottolineato la gravità parlando al Convegno della Diocesi di Roma dell'11 giugno 2007, Papa Benedetto XVI ha affermato: "Sembra infatti sempre più difficile proporre in maniera convincente alle nuove generazioni solide certezze e criteri su cui costruire la propria vita. (...) Una simile emergenza, (...), non può lasciare indifferenti né la Chiesa né le vostre Amministrazioni".

  "Sono infatti chiaramente in gioco, con la formazione delle persone" - ha proseguito il Pontefice - "le basi stesse della convivenza e il futuro della società. Per parte sua la Diocesi di Roma sta dedicando a questo difficile compito un'attenzione davvero peculiare, che si esplica nei diversi ambiti educativi, dalla famiglia e dalla scuola alle parrocchie, associazioni e movimenti, agli oratori, alle iniziative culturali, allo sport e al tempo libero. In questo contesto esprimo viva gratitudine alla Regione Lazio per il sostegno offerto agli oratori e ai centri per l'infanzia promossi dalle parrocchie e comunità ecclesiali".

  Il Papa ha incoraggiato le istituzioni civili, affinché,  "ciascuna secondo le proprie competenze, moltiplichino gli sforzi per affrontare ai diversi livelli l'attuale emergenza educativa, ispirandosi costantemente al criterio-guida della centralità della persona umana".

  "Hanno qui chiaramente un'importanza prioritaria il rispetto e il sostegno per la famiglia fondata sul matrimonio" - ha ribadito il Pontefice - "Vediamo ogni giorno, purtroppo, quanto siano insistenti e minacciosi gli attacchi e le incomprensioni nei confronti di questa fondamentale realtà umana e sociale. E' quindi quanto mai necessario che le pubbliche Amministrazioni non assecondino simili tendenze negative, ma al contrario offrano alle famiglie un sostegno convinto e concreto, nella certezza di operare così per il bene comune".

  "Un'altra emergenza" - ha ricordato il Papa - "che si aggrava è quella della povertà: essa aumenta soprattutto nelle grandi periferie urbane, (...). La Chiesa partecipa di tutto cuore allo sforzo per alleviarla, collaborando volentieri con le istituzioni civili, ma l'aumento del costo della vita, in particolare i prezzi degli alloggi, le sacche persistenti di mancanza di lavoro, e anche i salari e le pensioni spesso inadeguati rendono davvero difficili le condizioni di vita di tante persone e famiglie".

  Riferendosi poi al problema della sicurezza e al gravissimo degrado di alcune aree di Roma, Papa Benedetto XVI ha ribadito: "Specialmente qui è necessaria, (...) un'opera costante e concreta, che abbia la duplice e inseparabile finalità di garantire la sicurezza dei cittadini e di assicurare a tutti, in particolare agli immigrati, almeno il minimo indispensabile per una vita onesta e dignitosa. La Chiesa, attraverso la Caritas e molte altre realtà di volontariato, (...), si prodiga anche su questa difficile frontiera, sulla quale rimangono evidentemente insostituibili le responsabilità e possibilità di intervento dei pubblici poteri".

 Infine il Papa ha concluso il suo discorso affermando: "Un'altra sollecitudine che riguarda sia la Chiesa sia le vostre Amministrazioni è quella verso gli ammalati. Sappiamo bene quanto siano gravi le difficoltà che deve affrontare nell'ambito della sanità la Regione Lazio, ma dobbiamo ugualmente constatare come sia non di rado drammatica la situazione delle strutture sanitarie cattoliche, anche assai prestigiose e di riconosciuta eccellenza nazionale. Non posso pertanto non chiedere che nella distribuzione delle risorse esse non siano penalizzate, non per un interesse della Chiesa, ma per non compromettere un servizio indispensabile alle nostre popolazioni".
AC/.../REGIONE:PROVINCIA ROMA                       VIS 20080110 (650)


POSSESSI CARDINALIZI DIACONIE E CHIESE TITOLARI

CITTA' DEL VATICANO, 10 GEN. 2008 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione delle prese di possesso che avranno luogo nei prossimi giorni:

  Domenica 13 gennaio 2008, alle ore 18:30, il Cardinale Urbano Navarrete, S.I., (Spagna), prenderà possesso della nuova Diaconia di San Ponziano, Via Nicola Festa, 50, Roma.

  Mercoledì 16 gennaio 2008, alle ore 18:00, il Cardinale Seán Baptist Brady, Arcivescovo di Armagh (Irlanda), prenderà possesso del Titolo dei Santi Quirico e Giulitta, Via di Tor de' Conti, 31/A, Roma.
OP/DIACONIA:TITOLO/NAVARRETE:BRADY                     VIS 20080110 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 10 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Onorevole Walter Veltroni, Sindaco di Roma.

- L'Onorevole Pietro Marrazzo, Presidente della Regione Lazio.

- L'Onorevole Enrico Gasbarra, Presidente della Provincia di Roma.

- Il Cardinale Giovanni Giovanni Lajolo, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

- Il Signor Francis Rooney, Ambasciatore degli Stati Uniti d'America, con la Consorte, in visita di congedo.

  Oggi pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
AP/.../...                                       VIS 20080110 (100)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 10 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze, il Professore Ignacio Rodríguez-Iturbe (Venezuela), Professore di ingegneria civile e ambientale presso la Princeton University, Princeton, New Jersey (Stati Uniti d'America).
NA/.../RODRÍGUEZ-ITURBE                             VIS 20080110 (50)

mercoledì 9 gennaio 2008

AGOSTINO DI IPPONA: INSTANCABILE RICERCA VERITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, a Sant'Agostino, Vescovo di Ippona, "uomo di passione e di fede, di intelligenza altissima e di premura pastorale instancabile".

  Precisando di voler dedicare la prima catechesi alla vita di Sant'Agostino, riservandosi di parlare delle sue numerose opere nelle settimane successive, Papa Benedetto XVI ha affermato: "Per la sua singolare rilevanza, Sant'Agostino ha avuto un influsso larghissimo, e si potrebbe affermare, da una parte, che tutte le strade della letteratura cristiana portano a Ippona (oggi Annaba, sulla costa algerina), il luogo dove era Vescovo, e, dall'altra, che da questa città dell'Africa romana, di cui Agostino fu Vescovo dal 395 fino alla morte nel 430, si diramano molte altre strade del cristianesimo successivo e della stessa cultura occidentale".

  Autore delle "Confessiones", "straordinaria autobiografia spirituale, scritta a lode di Dio, che è la sua opera più famosa. E giustamente, perché sono proprio le 'Confessiones' agostiniane, con la loro  attenzione all'interiorità e alla psicologia, a costituire un modello unico nella letteratura occidentale, e non solo occidentale, anche nella letteratura non religiosa, fino alla modernità. Questa attenzione alla vita spirituale, al mistero dell'io, al mistero di Dio che si nasconde nell'io, è una cosa straordinaria senza precedenti (...). Agostino nacque a Tagaste - nella provincia della Numidia, nell'Africa romana - il 13 novembre 354 da Patrizio, un pagano che poi divenne catecumeno, e da Monica, fervente cristiana. Questa donna appassionata, (...), lo educò nella fede cristiana. Agostino, (...) è rimasto sempre affascinato dalla figura di Gesù Cristo; egli anzi dice di aver sempre amato Gesù, ma di essersi  allontanato sempre più dalla fede ecclesiale".

  Agostino studiò retorica e grammatica che insegnò a Cartagine, dove lesse per la prima volta l'opera di Cicerone "Hortensius", perché nonostante avesse abbandonato la pratica ecclesiale, era sempre alla ricerca della verità. "Il testo ciceroniano, (...)  svegliò in lui l'amore per la sapienza", ma poiché , "era convinto che senza Gesù la verità non può dirsi effettivamente trovata, in questo libro quel nome gli mancava, subito dopo averlo letto, cominciò a leggere la Scrittura, la Bibbia".

  "Ma ne rimase deluso. Non solo perché lo stile latino della traduzione della Sacra Scrittura era insufficiente, ma era anche perché lo stesso contenuto gli apparve non soddisfacente. Nelle narrazioni della Scrittura su guerre e altre vicende umane non trovava l'altezza della filosofia, lo splendore di ricerca della verità che ad essa è proprio".

  "Tuttavia non voleva vivere senza Dio e così cercava una religione corrispondente al suo desiderio di verità e al suo desiderio anche di avvicinarsi a Gesù. Cadde così nella rete dei manichei, che si presentavano come cristiani e promettevano una religione totalmente razionale. Affermavano che il mondo è diviso in due principi, il bene e il male. E così si spiegherebbe tutta la complessità della storia umana. Anche la morale dualistica piaceva a Sant'Agostino, perché comportava una morale molto alta per gli eletti: (...). Si fece pertanto manicheo, convinto in quel momento di aver trovato la sintesi tra razionalità, ricerca della verità e amore di Gesù Cristo".

  "Con il tempo, tuttavia, Agostino iniziò ad allontanarsi dalla fede dei manichei, che lo delusero proprio dal punto di vista intellettuale in quanto incapaci di risolvere i suoi dubbi, e si trasferì a Roma, e poi a Milano" dove "prese l'abitudine di ascoltare - inizialmente soprattutto allo scopo di arricchire il suo bagaglio retorico - le bellissime prediche del Vescovo Ambrogio. (...) Il grande problema dell'Antico Testamento, della mancanza di bellezza retorica, (...) si risolse, nelle prediche di Sant'Ambrogio, grazie all'interpretazione tipologica dell'Antico Testamento. Agostino capì che tutto l'Antico Testamento è un cammino verso Gesù Cristo. Così trovò la chiave per capire la bellezza, la profondità anche filosofica dell'Antico Testamento e capì tutta l'unità del mistero di Cristo nella storia e anche la sintesi tra filosofia, razionalità e fede nel Logos, in Cristo verbo eterno che si è fatto carne".

  "La conversione al cristianesimo, il 15 agosto 386, si collocò quindi al culmine di un lungo e tormentato itinerario interiore. (...) A trentadue anni, Agostino fu battezzato da Ambrogio il 24 aprile 387, durante la veglia pasquale". Ad Ippona "fu ordinato, contro la sua volontà, presbitero nel 391" e quattro anni più tardi, "nel 395, venne consacrato Vescovo". "Agostino" - ha detto il Papa - "fu un Vescovo esemplare nel suo instancabile impegno pastorale (...), sosteneva i poveri (...), curava la formazione del clero e l'organizzazione di monasteri femminili e maschili. In breve l'Antico retore si affermò come uno degli esponenti più importanti del cristianesimo di quel tempo".

  "Il Vescovo di Ippona" - ha ricordato ancora il Santo Padre - "esercitò (...) una vasta influenza nella guida della Chiesa cattolica dell'Africa romana e più in generale nel cristianesimo del suo tempo, fronteggiando tendenze religiose ed eresie tenaci e disgregatrici come il manicheismo, il donatismo e il pelagianesimo".

  "E a Dio si affidò Agostino ogni giorno, fino all'estremo della sua vita" - ha concluso il Pontefice - "colpito da febbre, (...) il Vescovo - racconta l'amico Possidio (...) - chiese di trascrivere a grandi caratteri i salmi penitenziali 'e fece affiggere i fogli contro la parete, così che stando a letto durante la sua malattia li poteva vedere e leggere, e piangeva ininterrottamente a calde lacrime. Così trascorsero gli ultimi giorni della vita di Agostino, che morì il 28 agosto del 430".
AG/AGOSTINO DI IPPONA/...                           VIS 20080109 (900)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2008 (VIS). Ieri pomeriggio il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Köln (Germania).
AP/...                                             VIS 20080109 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Nicodème Anani Barrigah-Benisson, Vescovo di Atakpamé (superficie: 13.453; popolazione: 700.000; cattolici: 260.000; sacerdoti: 57; religiosi: 100), Togo. Il Vescovo eletto, finora Consigliere di Nunziatura in Israele, è nato ad Ouagadougou (Burkina Faso), nel 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1987.

- Ha nominato il Vescovo Manuel Parrado Carral, finora Ausiliare di São Paulo (Brasile), Vescovo di São Miguel Paulista (superficie: 196; popolazione: 2.734.000; cattolici: 2.187.000; sacerdoti: 116; religiosi: 219; diaconi permanenti: 1), Brasile. Il Vescovo Carral succede al Vescovo Fernando Legal, S.D.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato Dom Edmilson Amador Caetano, O.Cist., finora Abate del Monastero "Nossa Senhora de São Bernardo" nella Diocesi di São João da Boa Vista (Brasile), Vescovo di Barretos (superficie: 8.767; popolazione: 322.052; cattolici: 254.969; sacerdoti: 37; religiosi: 99), Brasile. Il Vescovo eletto, è nato a São Paulo (Brasile), nel 1960, ha emesso la professione perpetua nella Congregazione di San Bernardo dell'Ordine Cistercense nel 1982 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. Succede al Vescovo Antõnio Gaspar, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../...                                       VIS 20080109 (220)


martedì 8 gennaio 2008

DIGNITÀ UMANA FONDAMENTO E RIFERIMENTO DIRITTI UOMO

CITTA' DEL VATICANO, 8 GEN. 2008 (VIS). L'Arcivescovo Silvano M. Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, è intervenuto, il 10 dicembre 2007, alla Sessione ordinaria del Consiglio dei Diritti dell'Uomo dell'O.N.U. in occasione dell'Anno Commemorativo del 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (Parigi, 10 dicembre 1948).

  "La Dichiarazione Universale" - ha affermato il Presule - "rimane l'unico più importante punto di riferimento nel dibattito interculturale sulla libertà e dignità umana nel mondo e rappresenta la base giuridica consueta per ogni discussione relativa ai diritti della persona umana".

  I diritti ai quali la Dichiarazione Universale fa riferimento, ha ribadito l'Arcivescovo Tomasi, "non sono conferiti dagli Stati a da altre istituzioni ma appartengono ad ogni essere umano, indipendentemente dalla tradizione etica, sociale, culturale o religiosa, anche se esse sono in molteplici casi il risultato di queste ultime".

  "La dignità umana riguarda la democrazia e la sovranità, ma allo stesso tempo va al di là di queste. Essa esige da tutte le parti interessate (...) l'adoperarsi a favore della libertà, dell'uguaglianza, della giustizia sociale per tutti gli esseri umani, nel rispetto della pluralità culturale e religiosa. Il fatto che noi condividiamo una dignità umana comune offre la base indispensabile che sostiene l'interrelazione e l'indivisibilità dei diritti umani, sociali, civili e politici, culturali ed economici".

  "La Dichiarazione Universale del 1948 riconosce che il rispetto di tutti i diritti umani è garanzia di pace", la quale "non è solo assenza di violenza, ma comprende anche cooperazione e solidarietà, a livello locale e internazionale, indispensabili per promuovere e difendere il bene comune di tutti gli individui".

  Ricordando che "Sessanta anni dopo la Dichiarazione molti membri della famiglia umana sono ancora lontani dal godimento dei propri diritti e dal soddisfacimento delle proprie necessità fondamentali", l'Arcivescovo Tomasi ha affermato che: tale anniversario "può dimostrare che ogni persona, come individuo o come membro di una comunità, ha il diritto e la responsabilità di difendere e di godere di tutti diritti umani".
DELSS/DIRITTI UMANI/GINEVRA:TOMASI                   VIS 20080108 (350)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 8 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo José Francisco Sanchez Alves, finora Vescovo di Portalegre-Castelo Branco (Portogallo), Arcivescovo di Évora (superficie: 13.547; popolazione: 290.000; cattolici: 245.900; sacerdoti: 103; religiosi: 242; diaconi permanenti: 10), Portogallo.  L'Arcivescovo eletto, è nato nel 1941 a Lagnosa da Raia (Portogallo), è stato ordinato sacerdote nel 1966 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 1998. Succede all'Arcivescovo Maurílio Jorge Quintal de Gouveia, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Il Vescovo Amândio José Tomás, finora Ausiliare di Évora (Portogallo), Vescovo Coadiutore di Vila Real (superficie: 4.237; popolazione: 289.200; cattolici: 285.600; sacerdoti: 137; religiosi: 115; diaconi permanenti: 1), Portogallo.
NER:RE:NEC/.../...                                   VIS 20080108 (130)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 8 GEN. 2008 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Cardinale Aloisio Lorscheider, O.F.M., Arcivescovo emerito di Aparecida (Brasile), il 23 dicembre, all'età di 83 anni.

- Il Vescovo Juan Alfredo Arzube, già Ausiliare di Los Angeles (Stati Uniti d'America), il 25 dicembre 2007, all'età di 89 anni.

- Il Vescovo Sebastião Assis de Figueiredo, O.F.M., di Guiratinga (Brasile), il 20 dicembre 2007, all'età di 58 anni.

- Il Vescovo Fernando Romo Gutiérrez, emerito di Torreón (Messico), il 15 dicembre 2007, all'età di 92 anni.
.../DEFUNTI/...                                           VIS 20080108 (100)

lunedì 7 gennaio 2008

APPELLO PER LA PACE IN KENYA

CITTA' DEL VATICANO, 5 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha lanciato un appello in favore della pace e del dialogo in Kenya, a seguito degli atti di violenza e dei conflitti tribali esplosi al termine delle elezioni del Presidente del Paese.

  In una Lettera a firma del Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, indirizzata al Cardinale John Njue, Arcivescovo di Nairobi e Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya, il Santo Padre "assicura le sue preghiere affinché l'attuale tragedia abbia quanto prima fine".

  "Sua Santità auspica di tutto cuore" - si legge ancora nella Lettera - "che questa diletta Nazione, la cui esperienza della pace sociale e dello sviluppo rappresenta un elemento di stabilità in tutta la tribolata regione, bandisca quanto prima possibile la minaccia di conflitti etnici"

  Il Papa "invoca l'immediata cessazione degli atti di violenza e dei conflitti fratricidi" e "lancia un appello ai leader politici, responsabili del bene comune, invitandoli ad imboccare  risolutamente la via della pace e della giustizia, poiché il Paese ha bisogno della pace fondata sulla giustizia e sulla fratellanza, e li incoraggia a risolvere le presenti difficoltà, con il dialogo ed il dibattito democratico".
BXVI-LETTERA/PACE/KENYA:NJUE                       VIS 20080107 (200)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 5 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore Beniamino Pizziol, Vescovo Ausiliare del Patriarcato di Venezia (superficie: 871; popolazione: 370.726; cattolici: 355.897; sacerdoti: 396; religiosi: 899; diaconi permanenti: 30), Italia. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale del medesimo Patriarcato, è nato a Ca' Vio-Treporti (Venezia), nel 1947 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1972.
NEA/.../PIZZIOL                                     VIS 20080107 (80)

VANGELO LUCE E GUIDA DI TUTTA L'UMANITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2008 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana in occasione della Solennità dell'Epifania del Signore, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per la recita dell'Angelus.

  Rivolgendosi alle migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Santo Padre ha affermato che l'Epifania ricorda la manifestazione del Signore "ai popoli del mondo intero, rappresentati dai Magi che giunsero dall'Oriente per rendere omaggio al Re dei Giudei. Osservando i fenomeni celesti, questi misteriosi personaggi avevano visto sorgere una stella nuova e, istruiti anche dalle antiche profezie, avevano riconosciuto in essa il segno della nascita del Messia, discendente di Davide (cfr Mt 2,1-12)".

  "Fin dal suo primo apparire, dunque, la luce di Cristo incomincia ad attirare a sé gli uomini 'che Dio ama' (Lc 2,14), di ogni lingua, popolo e cultura. E' la forza dello Spirito Santo che muove i cuori e le menti alla ricerca della verità, della bellezza, della giustizia, della pace".

  "Gli uomini e le donne di ogni generazione, in questo loro peregrinare, hanno bisogno di essere orientati", ha proseguito Papa Benedetto XVI - "Quale stella possono dunque seguire? Dopo essersi posata 'sopra il luogo dove si trovava il bambino' (Mt 2,9), la stella che aveva guidato i Magi cessò la sua funzione, ma la sua luce spirituale è sempre presente nella parola del Vangelo, che è anche oggi in grado di guidare ogni uomo a Gesù. Quella stessa parola, che altro non è se non il riflesso di Cristo vero uomo e vero Dio, è autorevolmente echeggiata dalla Chiesa per ogni anima ben disposta".

  "Anche la Chiesa, pertanto, svolge per l'umanità la missione della stella. Ma qualcosa del genere si può dire di ogni cristiano, chiamato a rischiarare con la parola e la testimonianza della vita i passi dei fratelli. Quanto è importante allora che noi cristiani siamo fedeli alla nostra vocazione!" - ha esclamato il Pontefice - "Ogni autentico credente è sempre in cammino nel proprio personale itinerario di fede e, al tempo stesso, con la piccola luce che porta dentro di sé, può e deve essere di aiuto a chi si trova al suo fianco, e magari stenta a trovare la strada che conduce a Cristo".

  "Rivolgo i miei auguri più cordiali ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali" - ha detto infine il Papa - "che, seguendo il Calendario Giuliano, domani celebreranno il Santo Natale: è una grande gioia condividere la celebrazione dei misteri della fede, nella multiforme ricchezza dei Riti che attestano la bimillenaria storia della Chiesa".

  Al termine della recita della preghiera mariana il Papa ha ricordato che oggi si celebra la Giornata Missionaria Mondiale dell'Infanzia ed ha detto: "Migliaia di bambini vanno incontro alle necessità di altri bambini, spinti dall'amore che il Figlio di Dio, fattosi fanciullo, ha portato sulla terra. Dico grazie a questi piccoli e prego perché siano sempre missionari del Vangelo. Ringrazio anche i loro animatori, che li accompagnano sulla strada della generosità, della fraternità, della fede gioiosa che genera speranza".
ANG/EPIFANIA/...                                   VIS 20080107 (520)


SOLO DIO E' LA GRANDE SPERANZA DELL'UMANITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2008 (VIS).  Alle ore 10:00 di oggi, Solennità dell'Epifania del Signore, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella Basilica Vaticana.

  "Celebriamo oggi Cristo, Luce del mondo, e la sua manifestazione alle genti" ha detto il Papa nell'omelia.

  "L'avvenimento evangelico che ricordiamo nell'Epifania - la visita dei Magi al Bambino Gesù a Betlemme - ci rimanda così alle origini della storia del popolo di Dio" - ha spiegato il Pontefice - "Tra i racconti iniziali della Bibbia, compare una prima 'alleanza', stabilita da Dio con Noè, dopo il diluvio. Si tratta di un'alleanza universale, che riguarda tutta l'umanità".

  "Con la chiamata di Abramo: incomincia il grande disegno di Dio per fare dell'umanità una famiglia, mediante l'alleanza con un popolo nuovo, da Lui scelto perché sia una benedizione in mezzo a tutte le genti (cfr Gn 12,1-3). Questo piano divino è tuttora in corso e ha avuto il suo momento culminante nel mistero di Cristo. Da allora (...) il disegno è stato pienamente rivelato e realizzato in Cristo, ma chiede di essere accolto dalla storia umana, che rimane sempre storia di fedeltà da parte di Dio e purtroppo anche di infedeltà da parte di noi uomini".

  "La stessa Chiesa, depositaria della benedizione, è santa e composta di peccatori, (...). Nella pienezza dei tempi Gesù Cristo è venuto a portare a compimento l'alleanza: Lui stesso, vero Dio e vero uomo, è il Sacramento della fedeltà di Dio al suo disegno di salvezza per l'intera umanità, per tutti noi".

  "L'arrivo dei Magi dall'Oriente a Betlemme, per adorare il neonato Messia, è il segno della manifestazione del Re universale ai popoli e a tutti gli uomini che cercano la verità".

  "L'amore fedele e tenace di Dio, che mai viene meno alla sua alleanza di generazione in generazione (...) costituisce la speranza della storia (...). La Chiesa è, nella storia, al servizio di questo 'mistero' di benedizione per l'intera umanità. In questo mistero della fedeltà di Dio, la Chiesa assolve appieno la sua missione solo quando riflette in se stessa la luce di Cristo Signore, e così è di aiuto ai popoli del mondo sulla via della pace e dell'autentico progresso".

  "Anche oggi, tuttavia" - ha detto ancora il Pontefice - "resta in molti sensi vero quanto diceva il profeta: 'nebbia fitta avvolge le nazioni' e la nostra storia. Non si può dire infatti che la globalizzazione sia sinonimo di ordine mondiale, tutt'altro. I conflitti per la supremazia economica e l'accaparramento delle risorse energetiche, idriche e delle materie prime rendono difficile il lavoro di quanti, ad ogni livello, si sforzano di costruire un mondo giusto e solidale".

  "C'è bisogno di una speranza più grande, che permetta di preferire il bene comune di tutti al lusso di pochi e alla miseria di molti. 'Questa grande speranza può essere solo Dio … non un qualsiasi dio, ma quel Dio che possiede un volto umano' (n. 31): il Dio che si è manifestato nel Bambino di Betlemme e nel Crocifisso-Risorto".

  "Se c'è una grande speranza, si può perseverare nella sobrietà. Se manca la vera speranza, si cerca la felicità nell'ebbrezza, nel superfluo, negli eccessi, e si rovina se stessi e il mondo".

  "La moderazione non è allora solo una regola ascetica, ma anche una via di salvezza per l'umanità. È ormai evidente che soltanto adottando uno stile di vita sobrio, accompagnato dal serio impegno per un'equa distribuzione delle ricchezze, sarà possibile instaurare un ordine di sviluppo giusto e sostenibile. Per questo c'è bisogno di uomini che nutrano una grande speranza e possiedano perciò molto coraggio. Il coraggio dei Magi, che intrapresero un lungo viaggio seguendo una stella, e che seppero inginocchiarsi davanti ad un Bambino e offrirgli i loro doni preziosi. Abbiamo tutti bisogno di questo coraggio, ancorato a una salda speranza".
HML/EPIFANIA/...                                   VIS 20080107 (640)


DISCORSO AL CORPO DIPLOMATICO PRESSO LA SANTA SEDE


CITTA' DEL VATICANO, 7 GEN. 2008 (VIS). Questa mattina, nella Sala Regia del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i Membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, per la presentazione degli auguri per il nuovo anno. Il Papa ha ricevuto l'indirizzo augurale, a nome di tutti gli ambasciatori, formulato dal Decano del Corpo Diplomatico, Professor Giovanni Galassi, Ambasciatore della Repubblica di San Marino presso la Santa Sede.

  Attualmente la Santa Sede intrattiene rapporti diplomatici con 176 Paesi, ai quali occorre aggiungere le Comunità Europee, il Sovrano Militare Ordine di Malta e le Missioni a carattere speciale: la Missione della Federazione Russa e dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina.

  All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha ricordato le relazioni diplomatiche con gli Emirati Arabi Uniti che sono state allacciate lo scorso anno. e le diverse Visite compiute in alcuni Paesi, fra le quali quella del maggio scorso in Brasile. In merito al Continente americano, il Papa ha detto: "Come non augurarsi un'accresciuta cooperazione fra i popoli dell'America Latina e, in ciascuno dei Paesi che la compongono, l'abbandono delle tensioni interne, affinché possano convergere sui grandi valori ispirati dal Vangelo?".

  "Desidero ricordare Cuba, che si appresta a celebrare il decimo anniversario della visita del mio venerato Predecessore. Il Papa Giovanni Paolo II fu ricevuto con affetto dalle Autorità e della popolazione ed egli incoraggiò tutti i Cubani a collaborare per un avvenire migliore. Mi sia permesso di riprendere questo messaggio di speranza, che nulla ha perduto della sua attualità".

  "Il mio pensiero e la mia preghiera si sono rivolti soprattutto verso le popolazioni colpite da spaventose catastrofi naturali. Penso agli uragani e alle inondazioni che hanno devastato certe regioni del Messico e dell'America Centrale, come pure dei Paesi dell'Africa e dell'Asia, in particolare il Bangladesh, e una parte dell'Oceania".

  "La preoccupazione della comunità internazionale continua ad essere viva per il Medio Oriente. Sono lieto che la Conferenza di Annapolis abbia manifestato segni sulla via dell'abbandono del ricorso a soluzioni parziali o unilaterali a favore di un approccio globale, rispettoso dei diritti e degli interessi dei popoli della regione. Faccio appello, ancora una volta, ad Israeliani e Palestinesi, affinché concentrino le proprie energie per l'applicazione degli impegni presi in quella occasione e non fermino il processo felicemente rimesso in moto. Invito inoltre la comunità internazionale a sostenere questi due popoli con convinzione e comprensione per le sofferenze e i timori di entrambi".

  "Come non essere vicini al Libano, nelle prove e violenze che continuano a scuotere questo caro Paese? Formulo voti che i Libanesi possano decidere liberamente del loro futuro e chiedo al Signore di illuminarli, a cominciare dai responsabili della vita pubblica affinché, mettendo da parte gli interessi particolari, siano pronti ad impegnarsi sul cammino del dialogo e della riconciliazione. Solo in questa maniera il Paese potrà progredire nella stabilità ed essere nuovamente un esempio di convivialità fra le comunità".

  "Anche in Iraq la riconciliazione è una urgenza! Attualmente gli attentati terroristici, le minacce e le violenze continuano, in particolare contro la comunità cristiana, e le notizie giunte ieri confermano la nostra preoccupazione; è evidente che resta da tagliare il nodo di alcune questioni politiche. In tale quadro, una riforma costituzionale appropriata dovrà salvaguardare il diritti delle minoranze. Sono necessari importanti aiuti umanitari per le popolazioni toccate dalla guerra; penso particolarmente agli sfollati all'interno del Paese e ai rifugiati all'estero, fra i quali si trovano numerosi cristiani".

  "Desidero anche esprimere il mio incoraggiamento affinché si continui a perseguire senza sosta la via della diplomazia per risolvere la questione del programma nucleare iraniano, negoziando in buona fede, adottando misure destinate ad aumentare la trasparenza e la confidenza reciproca, e tenendo sempre conto degli autentici bisogni dei popoli e del bene comune della famiglia umana".

  "Allargando il nostro sguardo all'intero continente asiatico, vorrei attirare la vostra attenzione su qualche altra situazione di crisi. Sul Pakistan, in primo luogo, che è stato duramente colpito dalla violenza negli ultimi mesi. Mi auguro che tutte le forze politiche e sociali si impegnino nella costruzione di una società pacifica, che rispetti i diritti di tutti. In Afghanistan alla violenza si aggiungono altri gravi problemi sociali, come la produzione di droga".

  "Rivolgendomi ora all'Africa, vorrei in primo luogo manifestare nuovamente la mia profonda sofferenza nel constatare come la speranza appaia quasi vinta dal sinistro corteo di fame e di morte che continua nel Darfur. Auspico di vero cuore che l'operazione congiunta delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana, la cui missione è appena iniziata, porti aiuto e conforto alle popolazioni provate".

  "Il processo di pace nella Repubblica Democratica del Congo si scontra con forti resistenze presso i Grandi Laghi, soprattutto nelle regioni orientali, e la Somalia, in particolare a Mogadiscio, continua ad essere afflitta da violenze e dalla povertà. Faccio appello alle parti in conflitto perché cessino le operazioni militari, che sia facilitato il passaggio degli aiuti umanitari e che i civili siano rispettati".

  "Il Kenya in questi ultimi giorni ha conosciuto una brusca esplosione di violenza. Associandomi all'appello lanciato dai Vescovi il 2 gennaio, invito tutti gli abitanti, e in particolare i responsabili politici, a ricercare mediante il dialogo una soluzione pacifica, fondata sulla giustizia e sulla fraternità".

  "Terminando con l'Europa, mi compiaccio per i progressi compiuti nei diversi Paesi della regione dei Balcani ed esprimo ancora una volta l'augurio che lo statuto definitivo del Kosovo prenda in considerazione le legittime rivendicazioni delle parti in causa e garantisca sicurezza e rispetto dei loro diritti a quanti abitano questa terra, perché si allontani definitivamente lo spettro del confronto violento e sia rafforzata la stabilità europea".

  "E a proposito di Europa, vorrei assicurarvi che seguo con attenzione il periodo che si apre con la firma del 'Trattato di Lisbona'. Tale tappa rilancia il processo di costruzione della 'casa Europa', che 'sarà per tutti gradevolmente abitabile solo se verrà costruita su un solido fondamento culturale e morale di valori comuni che traiamo dalla nostra storia e dalle nostre tradizioni'" (Incontro con le Autorità e il Corpo Diplomatico, Vienna, 7 settembre 2007) e se essa non rinnegherà le proprie radici cristiane".

  "Da questo rapido giro d'orizzonte appare chiaramente che la sicurezza e la stabilità del mondo permangono fragili. I fattori di preoccupazione sono diversi, (...). il diritto può essere una forza di pace efficace solo se i suoi fondamenti sono solidamente ancorati nel diritto naturale, dato dal Creatore. È anche per tale ragione che non si può mai escludere Dio dall'orizzonte dell'uomo e della storia. Il nome di Dio è un nome di giustizia; esso rappresenta un appello pressante alla pace".

  "Questa presa di coscienza potrebbe aiutare, fra l'altro, a orientare le iniziative di dialogo interculturale e interreligioso. (...) Per esser vero, questo dialogo deve essere chiaro, evitando relativismi e sincretismi, ma animato da un sincero rispetto per gli altri e da uno spirito di riconciliazione e di fraternità".

  "In tutti i continenti la Chiesa cattolica si impegna affinché i diritti dell'uomo siano non solamente proclamati, ma applicati. Bisogna augurarsi che gli organismi, creati per la difesa e la promozione dei diritti dell'uomo, consacrino tutte le proprie energie a tale scopo e, in particolare, che il Consiglio dei Diritti dell'Uomo sappia rispondere alle attese suscitate per la sua creazione".

  "La Santa Sede, per parte sua, non si stancherà di riaffermare tali principi e tali diritti fondati su ciò che è permanente ed essenziale alla persona umana. È un servizio che la Chiesa desidera rendere alla vera dignità dell'uomo, creato ad immagine di Dio. E partendo precisamente da queste considerazioni non posso non deplorare ancora una volta gli attacchi continui perpetrati in tutti i Continenti contro la vita umana".

  "Mi rallegro che lo scorso 18 dicembre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbia adottato una risoluzione chiamando gli Stati ad istituire una moratoria sull'applicazione della pena di morte ed io faccio voti che tale iniziativa stimoli il dibattito pubblico sul carattere sacro della vita umana".

  "Mi rammarico ancora una volta per i preoccupanti attacchi all'integrità della famiglia, fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna. I responsabili della politica di qualsiasi parte essi siano dovrebbero difendere questa istituzione, cellula base della società".

  "Anche la libertà religiosa, esigenza inalienabile della dignità di ogni uomo e pietra angolare nell'edificio dei diritti umani" (Messaggio per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace 1988, preambolo), è spesso compromessa. Effettivamente, vi sono molti luoghi nei quali essa non può esercitarsi pienamente. La Santa Sede la difende e ne domanda il rispetto per tutti. Essa è preoccupata per le discriminazioni contro i cristiani e contro i seguaci di altre religioni".

  "La pace non può essere una semplice parola o un'aspirazione illusoria. La pace è un impegno e un modo di vita che esige che si soddisfino le legittime attese di tutti, come l'accesso al cibo, all'acqua e all'energia, alla medicina e alla tecnologia, come pure il controllo dei cambiamenti climatici. Solo così si può costruire l'avvenire dell'umanità; soltanto così si favorisce lo sviluppo integrale per oggi e per domani".

  "Infine, vorrei esortare la Comunità internazionale ad un impegno globale a favore della sicurezza. Uno sforzo congiunto da parte degli Stati per applicare tutti gli obblighi sottoscritti e per impedire l'accesso dei terroristi alle armi di distruzione di massa rinforzerebbe, senza alcun dubbio, il regime di non proliferazione nucleare e lo renderebbe più efficace".

  "La diplomazia è, in un certo modo, l'arte della speranza. Essa vive della speranza e cerca di discernerne persino i segni più tenui. La diplomazia deve dare speranza. La celebrazione del Natale viene ogni anno a ricordarci che, quando Dio si è fatto piccolo bambino, la Speranza è venuta ad abitare nel mondo, al cuore della famiglia umana. Questa certezza diventa oggi preghiera: che Dio apra il cuore di quanti governano la famiglia dei popoli alla Speranza che mai delude!".
AC/ANNO NUOVO/CORPO DIPLOMATICO                VIS 20080107 (1590)


venerdì 4 gennaio 2008

VISITA DEL PAPA CASA "DONO DI MARIA" MISSIONARIE CALCUTTA

CITTA' DEL VATICANO, 4 GEN. 2008 (VIS). Alle ore 11:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita alla Casa "Dono di Maria" delle Missionarie della Carità in Vaticano, che il Servo di Dio Giovanni Paolo II affidò alla Beata Madre Teresa di Calcutta nel 1988.

  Dopo un breve saluto della Superiora della Casa, Suor Mark Poustani, il Papa ha pronunciato un discorso: "Oggi eccomi tra voi" - ha detto il Papa - "per rinnovare la mia gratitudine alle suore, ai volontari e ai vari collaboratori. Eccomi soprattutto per manifestare la mia vicinanza spirituale a voi, cari amici, che in questa casa trovate amorevole accoglienza, ascolto, comprensione e un quotidiano sostegno sia materiale che spirituale. Sono qui per dirvi che il Papa vi vuole bene e vi è vicino".

  "Quando nacque questa casa, la Beata Madre Teresa" - ha ricordato Papa Benedetto - "volle chiamarla 'Dono di Maria', quasi auspicando che qui si possa sperimentare sempre l'amore della Santa Vergine. Per chiunque venga a bussare alla porta, è infatti un dono di Maria sentirsi accolto dalle braccia amorevoli delle Suore e dei volontari. È ancora un dono di Maria la presenza di chi si ferma ad ascoltare le persone in difficoltà e a servirle con quella stessa attitudine che sospinse prontamente la Madre del Signore verso Santa Elisabetta".

  "Che questo stile di amore evangelico" - ha proseguito il Pontefice - "suggelli e contraddistingua sempre la vostra vocazione perché, oltre all'aiuto materiale, possiate comunicare a quanti quotidianamente incontrate quella stessa passione per Cristo e quel luminoso 'sorriso di Dio' che hanno animato l'esistenza di Madre Teresa".

  "Il tempo natalizio" - ha sottolineato Papa Benedetto XVI - "ripresentando alla nostra contemplazione la nascita di Gesù a Betlemme, ci mostra l'infinita bontà di Dio che, facendosi Bambino, ha voluto venire incontro alla povertà e alla solitudine degli uomini; ha accettato di abitare tra noi condividendo le nostre quotidiane difficoltà; non ha esitato a portare insieme a noi il peso dell'esistenza, con le sue fatiche e le sue preoccupazioni. E' nato per noi, per restare con noi ed offrire a chiunque gli apre la porta del proprio cuore il dono della sua gioia, della sua pace, del suo amore. Nascendo in una grotta, perché non c'era posto per Lui altrove, Gesù ha conosciuto i disagi che molti tra voi sperimentano".

  "Il Natale ci aiuta a comprendere che Iddio non ci abbandona mai e sempre ci viene incontro, ci protegge e si preoccupa di ciascuno di noi, perché ogni persona, soprattutto la più piccola e indifesa, è preziosa ai suoi occhi di Padre ricco di tenerezza e misericordia".

  Al termine del discorso, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato all'ingresso della Sala mensa degli uomini e, dopo aver benedetto i presenti ed aver visitato il Reparto delle donne ammalate si è recato nella Chiesa di San Salvatore in Ossibus, adiacente alla Casa "Dono di Maria".

  Il Santo Padre ha salutato le Missionarie della Carità, una rappresentanza di Collaboratori laici ed i Superiori Generali dei rami maschili e femminili della Congregazione  fondata dalla Beata Madre Teresa di Calcutta: i Missionari della Carità ed i Fratelli Contemplativi Missionari della Carità.

  "La visita che oggi ho desiderato compiere" - ha detto il Papa - "si ricollega a quelle, numerose, del mio amato predecessore, il servo di Dio Giovanni Paolo II. Egli volle fortemente questa Casa di accoglienza per i più poveri, proprio qui dove è il centro stesso della Chiesa, accanto a Pietro, che servì, seguì e amò Gesù, il Signore".

  Ricordando che era "il 21 maggio del 1988, quando l'amato Giovanni Paolo II inaugurò il 'Dono di Maria'" - Papa Benedetto XVI ha esclamato: "Quanti gesti di condivisione, di carità concreta sono stati compiuti in questi anni tra queste mura! Essi sono un segno e un esempio per le comunità cristiane, perché si impegnino ad essere sempre comunità accoglienti ed aperte".

  "La Vergine Maria, che ha offerto tutta se stessa all'Onnipotente ed è stata ricolmata di ogni grazia e benedizione con la venuta del Figlio di Dio" - ha concluso il Pontefice - "ci insegni a fare della nostra esistenza un dono quotidiano a Dio Padre, nel servizio ai fratelli e nell'ascolto della Sua parola e della Sua volontà".
BXVI-VISITA/.../CASA DONO DI MARIA                   VIS 20080104 (670)


giovedì 3 gennaio 2008

QUASI TRE MILIONI FEDELI INCONTRI VATICANO CON SANTO PADRE

CITTA' DEL VATICANO, 3 GEN. 2008 (VIS). Nel corso del 2007, sono stati quasi tre milioni i fedeli ed i pellegrini che hanno partecipato agli incontri pubblici con il Santo Padre Benedetto XVI in Vaticano e nella Residenza Estiva di Castel Gandolfo.

  I dati statistici della Prefettura della Casa Pontificia rilevano che un totale di 2.830.100 persone hanno assistito alle Udienze Generali del Mercoledì, alle Udienze Speciali, alle Celebrazioni Liturgiche e alla recita dell'Angelus domenicale.

  Fra tutte le cifre riportate, risaltano i 729.100 fedeli che hanno partecipato in Piazza San Pietro o nell'Aula Paolo VI alle Udienze Generali del Mercoledì negli ultimi dodici mesi, cifra che non include le migliaia di persone sprovviste di biglietto per accedere ai settori riservati, che hanno partecipato ugualmente.

  Per la recita dell'Angelus domenicale, nel corso del 2007, sono convenute in Piazza San Pietro 1.450.000 persone - 155.000 in più rispetto all'anno precedente - e 442.000 sono i fedeli che hanno partecipato alle Celebrazioni Liturgiche. Nell'aprile scorso, durante il quale cadeva la Settimana Santa, è stata registrata la maggiore affluenza di fedeli alle Udienze Generali del Mercoledì ed alle Celebrazioni Liturgiche: rispettivamente 130.000 e 250.000.
PD/INCONTRI PAPA/...                               VIS 20080103 (200)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 3 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Patrick James Zurek, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di San Antonio (Stati Uniti d'America), Vescovo di Amarillo (superficie: 67.185; popolazione: 422.448; cattolici: 39.609; sacerdoti: 48; religiosi: 118; diaconi permanenti: 47), Stati Uniti d'America. Il Vescovo Zurek, succede al Vescovo John Walter Yanta, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../ZUREK:YANTA                     VIS 20080103 (80)


mercoledì 2 gennaio 2008

TELEGRAMMA CORDOGLIO UCCISIONE SIGNORA BENAZIR BHUTTO


CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo il testo, reso pubblico nel pomeriggio di ieri, di un telegramma di cordoglio del Santo Padre - a firma del Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato - indirizzato all'Arcivescovo Lawrence John Saldanha, Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Pakistan, per l'uccisione della Signora Benazir Bhutto, già Primo Ministro del Pakistan e Leader del "Pakistan People's Party".

 "A seguito del brutale attacco terroristico nel quale la Signora Benazir Bhutto, già Primo Ministro e Leader del 'Pakistan People's Party', è stata ferita a morte, il Santo Padre esprime sentimenti di profonda partecipazione e vicinanza spirituale ai membri della sua famiglia e a tutta la Nazione pakistana. Il Papa prega affinché si eviti un ulteriore ricorso alla violenza e ci si adoperi per costruire un clima di rispetto e di fiducia, così necessari per il mantenimento dell'ordine nella società e per consentire alle istituzioni politiche del Paese di operare con efficacia".
TGR/UCCISIONE BHUTTO/BERTONE                       VIS 20080102 (170)


TESTIMONIARE BELLEZZA DEL MATRIMONIO E DELLA FAMIGLIA


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2007 (VIS). Alle dodici di oggi, festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, il Papa si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Rivolgendosi alle migliaia di persone presenti, il Santo Padre ha detto che nel celebrare la festa di oggi "adoriamo il mistero di un Dio che ha voluto nascere da una donna, la Vergine Santa, ed entrare in questo mondo per la via comune a tutti gli uomini. Così facendo ha santificato la realtà della famiglia, colmandola della grazie divina e rivelandone pienamente la vocazione e la missione".

  "Come ha poi ripetuto senza stancarsi il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II" - ha ricordato Papa Benedetto XVI - "il bene della persona e della società è strettamente connesso alla 'buona salute' della famiglia. Perciò la Chiesa è impegnata a difendere e promuovere 'la dignità naturale e l'altissimo valore sacro' - sono parole del Concilio - del matrimonio e della famiglia".

  Successivamente, rivolgendosi ai partecipanti all'Incontro delle Famiglie che si tiene oggi a Madrid, il Santo Padre ha invitato le famiglie cristiane "a sperimentare la presenza amorosa del Signore nella loro vita" ed ha esortato le famiglie, "nell'ispirarsi all'amore di Cristo per gli uomini, a dare testimonianza al mondo della bellezza dell'amore umano, del matrimonio e della famiglia".

  La famiglia "fondata sull'unione indissolubile fra un uomo e una donna, costituisce l'ambito privilegiato nel quale la vita umana viene accolta e protetta, dal suo inizio fino alla fine naturale. Per questo i genitori hanno il diritto e l'obbligo fondamentale di educare i propri figli nella fede e nei valori che rendono degna la vita umana".

  Papa Benedetto XVI ha sottolineato inoltre che: "Vale la pena lavorare per la famiglia e il matrimonio perché vale la pena lavorare per l'essere umano, l'essere più prezioso creato da Dio. Mi rivolgo in particolare ai bambini affinché amino e preghino per i propri genitori e fratelli; ai giovani perché stimolati dall'amore dei genitori, seguano con generosità la propria vocazione matrimoniale, sacerdotale o religiosa; agli anziani e ai malati perché trovino l'aiuto e la comprensione necessarie". Infine, rivolgendosi agli sposi, il Papa ha detto: "Contate sempre sulla grazia di Dio, perché il vostro amore sia sempre più fecondo e fedele".
ANG/FAMIGLIA/...                                           VIS 20080102 (400)


DEFICIT SPERANZA E FIDUCIA NELLA VITA, MALE OSCURO SOCIETÀ

CITTA' DEL VATICANO, 31 DIC. 2007 (VIS). Questa sera, alle ore 18:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto i primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, a cui ha fatto seguito l'esposizione del Santissimo Sacramento, il canto del tradizionale inno 'Te Deum' di ringraziamento a conclusione dell'anno civile, e la benedizione eucaristica.

  Commentando la Lettura breve tratta dalla Lettera ai Galati, nella quale San Paolo parla, "della liberazione dell'uomo operata da Dio con il mistero dell'Incarnazione", il Papa ha ricordato che l'Apostolo "accenna in maniera molto discreta a Colei per mezzo della quale il Figlio di Dio è entrato nel mondo".

  "Nella 'donna' la Chiesa contempla i lineamenti di Maria di Nazaret, donna singolare perché chiamata a realizzare una missione che la pone in strettissimo rapporto con Cristo: anzi, un rapporto assolutamente unico, perché Maria è la Madre del Salvatore. Con altrettanta evidenza, però, possiamo e dobbiamo affermare che è madre nostra perché, vivendo la sua singolarissima relazione materna con il Figlio, ne ha condiviso la missione per noi e per la salvezza di tutti gli uomini. (...) Così Maria costituisce per la Chiesa la propria immagine più vera: Colei nella quale la Comunità ecclesiale deve continuamente scoprire il senso autentico della sua vocazione e del proprio mistero".

  Il Verbo incarnato "Si è fatto come noi per farci come Lui: figli nel Figlio, dunque uomini liberi dalla legge del peccato" - ha sottolineato il Papa - "Non è questo un motivo fondamentale per elevare a Dio il nostro ringraziamento? Un ringraziamento che non può non essere ancor più motivato alla fine di un anno, considerando i tanti benefici e la costante sua assistenza che abbiamo sperimentato nell'arco dei dodici mesi trascorsi. Ecco perché ogni comunità cristiana, questa sera, si raccoglie e canta il 'Te Deum', tradizionale inno di lode e di azione di grazie alla Santissima Trinità".

  "Questa è la nostra preghiera, stasera: soccorri, Signore, con la tua misericordia gli abitanti della nostra Città, nella quale, come altrove, gravi carenze e povertà pesano sulla vita delle persone e delle famiglie, impedendo di guardare al futuro con fiducia; non pochi, soprattutto giovani, sono attratti da una falsa esaltazione o, meglio, profanazione del corpo e dalla banalizzazione della sessualità"

  "Come enumerare poi le molteplici sfide che, legate al consumismo e al secolarismo, interpellano i credenti e gli uomini di buona volontà? Per dire tutto in una parola, anche a Roma si avverte quel deficit di speranza e di fiducia nella vita che costituisce il male 'oscuro' della moderna società occidentale. Ma se evidenti sono le deficienze, non mancano però le luci e i motivi di speranza su cui implorare la speciale benedizione divina".

  "O Signore, guarda e proteggi, in particolare, la comunità diocesana impegnata con crescente vigore sulla frontiera dell'educazione, per rispondere a quella grande 'emergenza educativa' di cui ebbi a parlare l'11 giugno scorso, incontrando i partecipanti al Convegno diocesano, e cioè la difficoltà che si avverte nel trasmettere alla nuove generazioni i valori-base dell'esistenza e di un retto comportamento".

  "Senza clamori, con paziente fiducia, cerchiamo di far fronte a tale emergenza, anzitutto nell'ambito della famiglia, ed è senz'altro confortante constatare che il lavoro intrapreso in questi ultimi anni dalle parrocchie, dai movimenti e dalle associazioni per la pastorale familiare continua a svilupparsi e a portare i suoi frutti".

  "Proteggi inoltre, Signore, le iniziative missionarie che coinvolgono il mondo giovanile: esse stanno crescendo e vedono un numero ormai rilevante di giovani assumersi in prima persona la responsabilità e la gioia dell'annuncio e della testimonianza del Vangelo".

  "È Cristo la nostra speranza 'affidabile'" - ha concluso il Pontefice - "(...) chiediamo al Signore che faccia di ciascuno di noi un autentico fermento di speranza nei vari ambienti, perché si possa costruire per l'intera città un futuro migliore".
HML/VESPRI:TE DEUM/...                                       VIS 20080102 (640)


PACE DONO DIVINO DA INVOCARE COSTANTEMENTE

CITTA' DEL VATICANO, 1 GEN. 2008 (VIS). Alle ore 10:00 di questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale e in occasione della 41ª Giornata Mondiale della Pace sul tema: "Famiglia umana, comunità di pace".

  "Iniziamo quest'oggi un nuovo anno" - ha detto il Papa - "e ci prende per mano la speranza cristiana; lo iniziamo invocando su di esso la benedizione divina ed implorando, per intercessione di Maria, Madre di Dio, il dono della pace: per le nostre famiglie, per le nostre città, per il mondo intero".

  "Tutti aspiriamo a vivere nella pace, ma la pace vera, quella annunciata dagli angeli nella notte di Natale, non è semplice conquista dell'uomo o frutto di accordi politici; è innanzitutto dono divino da implorare costantemente e, allo stesso tempo, impegno da portare avanti con pazienza restando sempre docili ai comandi del Signore".

  "Quest'anno, nel Messaggio per l'odierna Giornata Mondiale della Pace, ho voluto porre in luce" - ha ricordato Benedetto XVI - "lo stretto rapporto che esiste tra la famiglia e la costruzione della pace nel mondo. La famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, è 'culla della vita e dell'amore' e 'la prima e insostituibile educatrice alla pace'. Proprio per questo la famiglia è 'la principale 'agenzia' di pace' e 'la negazione o anche la restrizione dei diritti della famiglia, oscurando la verità dell'uomo, minaccia gli stessi fondamenti della pace'".

  "Poiché poi l'umanità è una 'grande famiglia'" - ha proseguito il Pontefice - "se vuole vivere in pace non può non ispirarsi a quei valori sui quali si fonda e si regge la comunità familiare".

  Riferendosi al mistero della maternità divina di Maria, il Santo Padre ha sottolineato che: "Se nel Bimbo nato da Lei riconosciamo il Figlio eterno di Dio e lo accogliamo come il nostro unico Salvatore, possiamo essere detti e lo siamo realmente figli di Dio: figli nel Figlio. (...) Il Bambino che vagisce nella mangiatoia, pur apparentemente simile a tutti i bimbi del mondo, è al tempo stesso del tutto differente: è il Figlio di Dio, è Dio, vero Dio e vero uomo. Questo mistero - l'incarnazione del Verbo e la divina maternità di Maria - è grande e certamente non facile da comprendere con la sola umana intelligenza. Alla scuola di Maria però possiamo cogliere con il cuore quello che gli occhi e la mente non riescono da soli a percepire, né possono contenere".

  "Cari fratelli e sorelle, solo conservando nel cuore, mettendo cioè insieme e trovando un'unità di tutto ciò che viviamo, possiamo addentrarci, seguendo Maria, nel mistero di un Dio che per amore si è fatto uomo e ci chiama a seguirlo sulla strada dell'amore; amore da tradurre ogni giorno in un generoso servizio ai fratelli".
HML/MESSA ANNO NUOVO/...                           VIS 20080102 (480)

FAMIGLIA PRINCIPALE "AGENZIA" DI PACE

CITTA' DEL VATICANO, 1 GEN. 2008 (VIS). Al termine della Santa Messa nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella ricorrenza della 41a Giornata Mondiale della Pace, il Santo Padre Benedetto XVI si è rivolto ai fedeli e ai pellegrini presenti in Piazza San Pietro prima della recita dell'Angelus.

  "Abbiamo iniziato un nuovo anno" - ha detto il Santo Padre - "e auguro che esso sia per tutti sereno e proficuo. Lo affido alla celeste protezione della Madonna, che oggi la liturgia ci fa invocare con il suo titolo più importante, quello di Madre di Dio".

  "Ed è proprio nel nome di Maria" - ha sottolineato il Pontefice - "madre di Dio e degli uomini, che da 40 anni si celebra, il primo giorno dell'anno, la Giornata Mondiale della Pace. Il tema che ho scelto per l'odierna circostanza è: "Famiglia umana, comunità di pace". Lo stesso amore che costruisce e tiene unita la famiglia, cellula vitale della società, favorisce l'instaurarsi tra i popoli della terra di quei rapporti di solidarietà e di collaborazione che si addicono a membri dell'unica famiglia umana".

  "Esiste pertanto uno stretto legame tra famiglia, società e pace. "Chi anche inconsapevolmente osteggia l'istituto familiare - osservo nel Messaggio per questa Giornata della Pace - rende fragile la pace nell'intera comunità, nazionale e internazionale, perché indebolisce quella che, di fatto, è la principale 'agenzia' di pace"

  "Ed inoltre - ha proseguito il Pontefice - 'non viviamo gli uni accanto agli altri per caso; stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle'. E' allora veramente importante che ciascuno assuma le proprie responsabilità davanti a Dio e riconosca in Lui la sorgente originaria della propria e dell'altrui esistenza. Da questa consapevolezza scaturisce un impegno a fare dell'umanità una vera comunità di pace, retta da una "legge comune, che aiuti la libertà ad essere veramente se stessa … e che protegga il debole dal sopruso del più forte'".

  "Maria, Madre del Principe della pace, sostenga la Chiesa nel suo operare instancabilmente al servizio della pace, e aiuti la comunità dei popoli, che celebra nel 2008 il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, a percorrere un cammino di autentica solidarietà e di stabile pace".
ANG/PACE/...                                   VIS 20080102 (370)


MARIA CI AIUTI AD ESSERE AUTENTICI AMICI DEL SUO FIGLIO

CITTA' DEL VATICANO, 2 GEN. 2008 (VIS). Nella prima Udienza Generale del 2008, tenutasi nell'Aula Paolo VI, alla quale hanno partecipato 7.000 persone, il Papa ha ricordato la festa di Maria, Madre di Dio, titolo attribuito alla Vergine, festa celebrata nella giornata di ieri.

  "'Theotokos'" - ha ricordato il Pontefice - "è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431", durante il quale, "venne solennemente confermata, da una parte, l'unità delle due nature, quella divina e quella umana, nella persona del Figlio di Dio e, dall'altra, la legittimità dell'attribuzione alla Vergine del titolo di 'Theotokos'". " Volendo salvaguardare la piena umanità di Gesù, alcuni Padri (...) proponevano"  il titolo di "'Christotokos' 'Madre di Cristo'; giustamente però ciò venne visto come una minaccia alla dottrina della piena unità della divinità con l'umanità di Cristo".

  Dopo il Concilio di Efeso, ha detto Benedetto XVI "si registrò una vera esplosione di una devozione mariana e furono costruite numerose chiese dedicate alla Madre di Dio. Tra queste primeggia la Basilica di Santa Maria maggiore, qui a R0oma".

  "La dottrina concernente Maria, Madre di Dio, trovò inoltre nuova conferma nel Concilio di Calcedonia (451)" e "il Concilio Vaticano II ha raccolto in un capitolo della Costituzione dogmatica sulla Chiesa 'Lumen gentium', l'ottavo, la dottrina su Maria, ribadendone la divina maternità".

  "Tutti gli altri titoli attribuiti alla Madonna trovano il loro fondamento nella sua vocazione ad essere la Madre del Redentore": "Immacolata Concezione". "Assunta" e "Madre del Corpo Mistico di Cristo, che è la Chiesa. Giustamente, pertanto, durante il Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964, Paolo VI attribuì solennemente a Maria il titolo di 'Madre della Chiesa'".

  Benedetto XVI ha sottolineato che "Proprio perché Madre della Chiesa, la Vergine è anche Madre di ciascuno di noi, che siamo membra del Corpo mistico di Cristo. (...) Al momento supremo del compimento della missione messianica, Gesù lascia a ciascuno dei suoi discepoli, come eredità preziosa, la sua stessa Madre, la Vergine Maria".

  "Cari fratelli e sorelle, in questi primi giorni dell'anno, siamo invitati a considerare attentamente l'importanza della presenza di Maria nella vita della Chiesa e nella nostra esistenza personale. Affidiamoci a Lei perché guidi i nostri passi in questo nuovo periodo di tempo che il Signore ci dona da vivere, e ci aiuti ad essere autentici amici del suo Figlio e coraggiosi artefici del suo Regno nel mondo, regno della luce e della verità".
AG/MADRE DI DIO/...                               VIS 20080102 (410)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 2 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Sale (Australia), presentata dal Vescovo Jeremiah Joseph Coffey, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Paulo Francisco Machado, finora Ausiliare di Juiz de Fora (Brasile), Vescovo di Uberlândia (superficie: 13.852; popolazione: 830.000; cattolici: 612.000; sacerdoti: 64; religiosi: 119; diaconi permanenti: 19), Brasile.

  Sabato 29 dicembre è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Stefan Regmunt, finora Ausiliare di Legnica (Polonia), Vescovo di Zielona Góra-Gorzów (superficie: 10.805; popolazione: 1.119.214; cattolici: 1.035.994; sacerdoti: 609; religiosi: 338), Polonia. Il Vescovo Regmunt succede al Vescovo Adam Dyczkowski, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare della Diocesi di Sandomierz (Polonia), presentata dal Vescovo Marian Zimalek, per raggiunti limiti d'età.
RE:NER/.../                                                  VIS 20080102 (160)


NOTA

CITTA' DEL VATICANO, 2 GEN. 2008 (VIS). Nel corso del 2008, il servizio del V.I.S. sarà trasmesso dal lunedì al venerdì, eccetto nei giorni di seguito indicati:

11 febbraio (lunedì)

19 marzo (Onomastico del Santo Padre)
20 marzo (giovedì Santo)
21 marzo (venerdì Santo)
24 marzo (lunedì dell'Angelo)
25 Marzo (martedì nell'Ottava di Pasqua)

1 maggio (giovedì)
22 maggio (giovedì)

Tutto il mese di agosto

8 dicembre (lunedì)
24 dicembre (mercoledì)
25 dicembre (giovedì)
26 dicembre (venerdì)
31 dicembre (mercoledì)
…/…/…                                         VIS 20080102 (90)

venerdì 28 dicembre 2007

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../...                                 VIS 20071228 (30)

GIOIA DEL NATALE CI SPINGE ANNUNCIARE A TUTTI PRESENZA DIO


CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2007 (VIS). Prima di recitare l'Angelus, alle 12:00 di questa mattina, IV Domenica di Avvento, con i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha affermato che nella Solennità del Natale del Signore si celebra "il grande mistero dell'amore, che non finisce mai di stupirci: Dio si è fatto Figlio dell'uomo perché noi diventiamo figli di Dio".

  "La missione evangelizzatrice della Chiesa" - ha detto il Papa - "è la risposta al grido 'Vieni, Signore Gesù!'"- ripetuto nel tempo di Avvento - "che percorre tutta la storia della salvezza e che continua a levarsi dalle labbra dei credenti. Vieni, Signore, a trasformare i nostri cuori, perché nel mondo si diffondano la giustizia e la pace!"

  "Questo intende richiamare la Nota dottrinale su alcuni aspetti dell'evangelizzazione, appena pubblicata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il Documento si propone, in effetti, di ricordare a tutti i cristiani - in una situazione in cui spesso non è più chiara nemmeno a molti fedeli la stessa ragione d'essere dell'evangelizzazione - che 'l'accoglienza della Buona Novella nella fede, spinge di per sé' (n. 7) a comunicare la salvezza ricevuta in dono".

  "Essere raggiunti dalla presenza di Dio, che si fa vicino a noi nel Natale, è un dono inestimabile. (...) Nulla è più bello, urgente ed importante che ridonare gratuitamente agli uomini quanto gratuitamente abbiamo ricevuto da Dio! Nulla ci può esimere o sollevare da questo oneroso ed affascinante impegno. La gioia del Natale, che già pregustiamo, mentre ci colma di speranza" - ha concluso il Pontefice - "ci spinge al tempo stesso ad annunciare a tutti la presenza di Dio in mezzo a noi".
ANG/NATALE/...                                   VIS 20071228 (290)


TELEGRAMMA CORDOGLIO SCOMPARSA CARDINALE LORSCHEIDER

CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha espresso il suo cordoglio per la morte del Cardinale Aloísio Lorscheider, O.F.M., Arcivescovo emerito di Aparecida (Brasile), il 23 dicembre scorso, all'età di 83 anni, ed ha fatto pervenire due telegrammi di condoglianze: il primo all'Arcivescovo Dadeus Grings, di Porto Alegre, località dove è mancato il Porporato ed il secondo al Padre José Rodríguez Carballo, Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori, Ordine al quale apparteneva il defunto Cardinale.

  Il Santo Padre ricorda "la costante e generosa dedizione" alla chiesa del Porporato che fu Vescovo di Santo Ãngelo ed Arcivescovo di Fortaleza e di Aparecida, membro di varie Congregazioni della Santa Sede e Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Brasile e del Consiglio Episcopale Latinoamericano.
TGR/SCOMPARSA LORSCHEIDER/...                       VIS 20071228 (130)


NATALE FESTA DELLA CREAZIONE RICOSTITUITA

CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2007 (VIS). A mezzanotte, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa della Notte nella Solennità del Natale del Signore.

  "Per Maria si compirono i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo (cfr Lc 2,6s)" - ha detto il Papa nell'omelia citando il Vangelo di Luca - "Queste frasi, sempre di nuovo ci toccano il cuore", perché "In qualche modo l'umanità attende Dio, la sua vicinanza".

  "Ma quando arriva il momento, non ha posto per Lui. È tanto occupata con se stessa, ha bisogno di tutto lo spazio e di tutto il tempo in modo così esigente per le proprie cose, che non rimane nulla per l'altro - per il prossimo, per il povero, per Dio. E quanto più gli uomini diventano ricchi, tanto più riempiono tutto con se stessi. Tanto meno può entrare l'altro".

  "Giovanni, nel suo Vangelo, puntando all'essenziale ha approfondito la breve notizia di san Luca sulla situazione in Betlemme: 'Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto' (1,11). Ciò riguarda innanzitutto Betlemme (...). Riguarda in realtà l'intera umanità: Colui per il quale è stato fatto il mondo, il primordiale Verbo creatore entra nel mondo, ma non viene ascoltato, non viene accolto".

  "Grazie a Dio, la notizia negativa non è l'unica, né l'ultima che troviamo nel Vangelo" - ha detto Benedetto XVI ricordando "l'amore della madre Maria e la fedeltà di San Giuseppe, la vigilanza dei pastori" e "la visita dei sapienti Magi".

  "Esistono quelli che lo accolgono e così, a cominciare dalla stalla, dall'esterno, cresce silenziosamente la nuova casa, la nuova città, il nuovo mondo. Il messaggio di Natale ci fa riconoscere il buio di un mondo chiuso, e con ciò illustra senz'altro una realtà che vediamo quotidianamente. Ma esso ci dice anche, che Dio non si lascia chiudere fuori. Egli trova uno spazio, entrando magari per la stalla; esistono degli uomini che vedono la sua luce e la trasmettono".

  "In alcune rappresentazioni natalizie del tardo Medioevo e dell'inizio del tempo moderno" - ha proseguito il Pontefice - "la stalla appare come un palazzo un po' fatiscente. Se ne può ancora riconoscere la grandezza di una volta, ma ora è andato in rovina, le mura sono diroccate - è diventato, appunto, una stalla. Pur non avendo nessuna base storica, questa interpretazione, nel suo modo metaforico, esprime tuttavia qualcosa della verità che si nasconde nel mistero del Natale".

  "Nella stalla di Betlemme", la città del Re Davide, ha detto ancora il Santo Padre, "ricomincia la regalità davidica in modo nuovo - in quel bimbo avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. Il nuovo trono dal quale questo Davide attirerà il mondo a sé sarà la Croce. Il nuovo trono - la Croce - corrisponde al nuovo inizio nella stalla. Ma proprio così viene costruito il vero palazzo davidico, la vera regalità. Questo nuovo palazzo è così diverso da come gli uomini immaginano un palazzo e il potere regale. Esso è la comunità di quanti si lasciano attrarre dall'amore di Cristo e con Lui diventano un corpo solo, un'umanità nuova. Il potere che proviene dalla Croce, il potere della bontà che si dona - è questa la vera regalità".

  "Gregorio di Nissa, nelle sue omelie natalizie ha sviluppato la stessa visione partendo dal messaggio di Natale nel 'Vangelo di Giovanni': 'Ha posto la sua tenda in mezzo a noi" (Gv 1,14). Gregorio applica questa parola della tenda alla tenda del nostro corpo, diventato logoro e debole; esposto dappertutto al dolore ed alla sofferenza. E la applica all'intero cosmo, lacerato e sfigurato dal peccato. Che cosa avrebbe detto, se avesse visto le condizioni, in cui si trova oggi la terra a causa dell'abuso delle energie e del loro egoistico sfruttamento senza alcun riguardo?".

  "Secondo la visione di Gregorio, la stalla nel messaggio di Natale rappresenta la terra maltrattata. Cristo non ricostruisce un qualsiasi palazzo" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "Egli è venuto per ridare alla creazione, al cosmo la sua bellezza e la sua dignità: è questo che a Natale prende il suo inizio e fa giubilare gli Angeli. La terra viene rimessa in sesto proprio per il fatto che viene aperta a Dio, che ottiene nuovamente la sua vera luce e, nella sintonia tra volere umano e volere divino, nell'unificazione dell'alto col basso, recupera la sua bellezza, la sua dignità. Così Natale è una festa della creazione ricostituita".
HML/NATALE/...                                   VIS 20071228 (760)


venerdì 21 dicembre 2007

AUGURI ALLA CURIA ROMANA PER IL SANTO NATALE


CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, ha avuto luogo il tradizionale incontro del Santo Padre con i Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi e Membri della Curia Romana in occasione degli auguri per il Santo Natale.

  "E' veramente" - ha detto il Papa, all'inizio del suo discorso, riferendosi alla Curia Romana - "'una comunità di lavoro' tenuta insieme da vincoli di amore fraterno, che le festività natalizie vengono a rinsaldare".

  Successivamente il Santo Padre ha ricordato come primo evento saliente dell'anno che sta per concludersi, il Viaggio in Brasile, il cui scopo era l'incontro con la V Conferenza Generale dell'Episcopato dell'America Latina e dei Caraibi e "con la Chiesa nel vasto Continente latino-americano".

  Ricordando la serata con i giovani nello stadio di São Paulo, il Santo Padre Benedetto XVI ha affermato: "Esistono manifestazioni di massa che hanno solo l'effetto di un'autoaffermazione; in esse ci si lascia travolgere dell'ebbrezza del ritmo e dei suoni, finendo per trarre gioia soltanto da se stessi. Lì invece ci si aprì proprio l'animo; la profonda comunione che in quella sera si instaurò spontaneamente tra di noi, nell'essere gli uni con gli altri, portò con sé un essere gli uni per gli altri. Non fu una fuga davanti alla vita quotidiana, ma si trasformò nella forza di accettare la vita in modo nuovo".

  "Rimane indimenticabile anche il giorno in cui, (...), ho potuto canonizzare 'Frei Galvão" - ha detto ancora il Papa - "Ogni santo che entra nella storia costituisce già una piccola porzione del ritorno di Cristo, un suo nuovo ingresso nel tempo, che ci mostra l'immagine in modo nuovo e ci rende sicuri della sua presenza. Gesù Cristo non appartiene al passato e non è confinato in un futuro lontano (...). Insieme ai suoi santi è già sempre in cammino verso di noi, verso il nostro oggi".

  Nella Fazenda da Esperança "in cui persone, cadute nella schiavitù della droga, ritrovano libertà e speranza" - ha proseguito il Pontefice - "ho percepito in modo nuovo la forza risanatrice della creazione di Dio. (...) Dobbiamo difendere la creazione non soltanto in vista delle nostre utilità, ma per se stessa - come messaggio del creatore, come dono di bellezza, che è promessa e speranza. Sì, l'uomo ha bisogno della trascendenza".

  Riguardo all'incontro con i Vescovi brasiliani nella Cattedrale di São Paulo, Benedetto XVI ha sottolineato che: "L'esperienza, (...), della 'collegialità effettiva ed affettiva', della comunione fraterna nel comune ministero ci ha fatto provare la gioia della cattolicità: oltre tutti i confini geografici e culturali noi siamo fratelli, insieme col Cristo risorto che ci ha chiamati al suo servizio".

  Ad Aparecida, il Papa ha presieduto la V Conferenza Generale dell'Episcopato dell'America Latina e dei Caraibi, sul tema: "Discepoli e missionari di Gesù Cristo perché in Lui i nostri popoli abbiano vita. 'Io sono la via, la verità e la vita' (Gv 14,6)". "Certamente, qualcuno potrebbe subito fare la domanda: Ma era questo il tema giusto in quest'ora della storia che noi stiamo vivendo? Non era forse una svolta eccessiva verso l'interiorità, in un momento in cui le grandi sfide della storia, le questioni urgenti circa la giustizia, la pace e la libertà richiedono il pieno impegno di tutti gli uomini di buona volontà, e in modo particolare della cristianità e della Chiesa?".

  Prima di rispondere a tale obiezione, ha continuato il Santo Padre "è necessario comprendere bene il tema stesso nel suo vero significato (...). La parola chiave del tema è: trovare la vita - la vita vera. Con ciò il tema suppone che questo obiettivo, (...), venga raggiunto nel discepolato di Gesù Cristo come anche nell'impegno per la sua parola e la sua presenza".

  Il Papa ha segnalato che essere discepoli di Cristo significa "in primo luogo: arrivare a conoscerlo", ascoltandoLo, così come Egli ci parla nel testo della Sacra Scrittura, ma l'incontro con Gesù Cristo "richiede la risposta nella preghiera e nel praticare ciò che Egli ci dice".

  "Il discepolo di Gesù Cristo" - ha proseguito il Pontefice - "deve essere anche 'missionario', messaggero del Vangelo (...). Anche qui si leva un'obiezione: è lecito ancora oggi 'evangelizzare'? Non dovrebbero piuttosto tutte le religioni e concezioni del mondo convivere pacificamente e cercare di fare insieme il meglio per l'umanità, ciascuna nel proprio modo? Ebbene, è indiscutibile che dobbiamo tutti convivere e cooperare nella tolleranza e nel rispetto reciproci".

  Al riguardo il Santo Padre ha ricordato la lettera ricevuta dai 138 leader religiosi musulmani "per testimoniare il loro comune impegno nella promozione della pace nel mondo. Con gioia ho risposto esprimendo la mia convinta adesione a tali nobili intendimenti e sottolineando al tempo stesso l'urgenza di un concorde impegno per la tutela dei valori del rispetto reciproco, del dialogo e della collaborazione. Il riconoscimento condiviso dell'esistenza in un unico Dio, provvido Creatore e Giudice universale del comportamento di ciascuno, costituisce la premessa di un'azione comune in difesa dell'effettivo rispetto della dignità di ogni persona umana per l'edificazione di una società più giusta e solidale".

  "Chi ha riconosciuto una grande verità, chi ha trovato una grande gioia, deve trasmetterla" - ha ribadito il Pontefice - "non può affatto tenerla per sé. (...). Per giungere al suo compimento, la storia ha bisogno dell'annuncio della Buona Novella a tutti i popoli, a tutti gli uomini (cfr Mc 13,10). E di fatto: quanto è importante che confluiscano nell'umanità forze di riconciliazione, forze di pace, forze di amore e di giustizia - quanto è importante che nel 'bilancio' dell'umanità, di fronte ai sentimenti ed alle realtà della violenza e dell'ingiustizia che la minacciano, vengano suscitate e rinvigorite forze antagoniste!".

  "È proprio ciò che avviene nella missione cristiana. Mediante l'incontro con Gesù Cristo e i suoi santi, mediante l'incontro con Dio, il bilancio dell'umanità viene rifornito di quelle forze del bene, senza le quali tutti i nostri programmi di ordine sociale non diventano realtà, ma - di fronte alla pressione strapotente di altri interessi contrari alla pace ed alla giustizia - rimangono solo teorie astratte".

  "Così siamo tornati alle domande poste all'inizio: Ha fatto bene Aparecida, (...) a dare la priorità al discepolato di Gesù Cristo e all'evangelizzazione? Era forse un ripiegamento sbagliato nell'interiorità? No! (...) proprio mediante il nuovo incontro con Gesù Cristo e il suo Vangelo - e solo così - vengono suscitate le forze che ci rendono capaci di dare la giusta risposta alle sfide del tempo".

  Riferendosi successivamente alla Lettera indirizzata ai Vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese, il Papa ha affermato di aver voluto indicare "alcuni orientamenti per affrontare e per risolvere, in spirito di comunione e di verità, le delicate e complesse problematiche della vita della Chiesa in Cina. Ho anche indicato la disponibilità della Santa Sede ad un sereno e costruttivo dialogo con le Autorità civili al fine di trovare una soluzione ai vari problemi, riguardanti la comunità cattolica. (...) Formulo l'auspicio che, con l'aiuto di Dio, essa possa produrre i frutti sperati".

  A conclusione del suo discorso il Papa ha ancora brevemente menzionato il Viaggio Apostolico in Austria del settembre scorso e l'incontro con i giovani a Loreto (Italia) all'inizio dello stesso mese, che "è stato un grande segno di gioia e di speranza".

  Infine il Papa ha concluso: "Certo, non bisogna illudersi: i problemi che pone il secolarismo del nostro tempo e la pressione delle presunzioni ideologiche alle quali tende la coscienza secolaristica con la sua pretesa esclusiva alla razionalità definitiva, non sono piccoli. Noi lo sappiamo (...). Ma sappiamo anche che il Signore mantiene la sua promessa: 'Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo'".
AC/AUGURI/CURIA ROMANA                         VIS 20071221 (1280)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre riceverà, nel pomeriggio di oggi, in udienza, il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                         VIS 20071221 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Raymundo Sabio, M.S.C., Membro dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù, Prefetto Apostolico delle Isole Marshall (superficie: 181; popolazione: 50.874; cattolici: 4.601; sacerdoti: 7; religiosi: 14; diaconi permanenti: 1), Isole Marshall. Padre Sabio succede al Padre James C. Gould, S.I., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Prefettura Apostolica, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
NER/.../SABIO:GOULD                                         VIS 20071221 (90)


giovedì 20 dicembre 2007

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Luigi Poggi, Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa.

- Il Signor Darko Tanaskovic, Ambasciatore di Serbia, in visita di congedo.

- Il Signor Mohammad Javad Faridzadeh, Ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Iran, in visita di congedo.
AP/.../... VIS 20071220 (60)

PAPA BENEDETTO XVI RICEVE PRESIDENTE FRANCESE SARKOZY


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2007 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica francese, Sua Eccellenza il Signor Nicolas Sarkozy".

  "Successivamente è avvenuto l'incontro con l'Eminentissimo Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, che era accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "I cordiali colloqui hanno permesso di passare in rassegna alcuni temi di comune interesse riguardanti l'attuale situazione del Paese. Evocando i buoni rapporti esistenti tra la Chiesa Cattolica e la Repubblica francese, nonché il ruolo delle religioni, in specie di alcuni Paesi africani e il dramma degli ostaggi".

  "Al termine delle conversazioni c'è stato uno scambio di voti augurali per le prossime Feste di Natale e del Nuovo anno".
OP/UDIENZA/SARKOZY                               VIS 20071220 (160)


LA SANTITÀ E' PER TUTTE LE ETÀ

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i ragazzi e le ragazze dell'Azione Cattolica Italiana, per lo scambio degli auguri di Natale.

  Dopo il saluto al Presidente Nazionale dell'Azione Cattolica, Professor Luigi Alici ed al Vescovo Domenico Sigalini, da poco nominato Assistente Generale dell'Azione Cattolica, il Papa ha ricordato la bambina Antonia Meo, della quale, proprio tre giorni fa, ha approvato la promulgazione del decreto che ne riconosce le virtù eroiche.

  La piccola Antonia, detta Nennolina, morì per un sarcoma osseo nel 1937, poco prima del suo settimo compleanno. Il Santo Padre ha ricordato che nel corso della sua brevissima vita dimostrò "una fede, una speranza, una carità speciali" e proponendola come modello ai giovani dell'Azione Cattolica, alla quale apparteneva anche Nennolina, ha detto: "La sua esistenza, così semplice e al tempo stesso così importante, dimostra che la santità è per tutte le età: per i bambini e per i giovani, per gli adulti e per gli anziani".

  "In pochi anni, Nennolina ha raggiunto la vetta della perfezione cristiana" - ha detto il Papa - "ha percorso velocemente la 'superstrada' che conduce a Gesù" che è  "la vera 'strada' che ci porta al Padre e alla sua e nostra casa definitiva che è il Paradiso".

  "Gesù è la strada che conduce alla vera vita" - ha sottolineato il Pontefice - "la vita che non finisce mai. È una strada spesso stretta e in salita ma, se uno si lascia attrarre da Lui, è sempre stupenda, come un sentiero di montagna: più si sale e più è possibile ammirare dall'alto nuovi panorami, più belli e vasti. C'è la fatica del cammino, ma non si è soli (...). L'importante è non smarrirsi, non perdere il sentiero, altrimenti si rischia di finire in un burrone, di smarrirsi nel bosco".

  "Cari ragazzi, Dio si è fatto uomo per mostrarci la via, anzi, facendosi bambino, si è fatto lui stesso 'via', anche per voi ragazzi: è stato come voi, ha avuto la vostra età".

  Infine, il Santo Padre rivolgendosi a tutti i Membri dell'A.C.I., ragazzi e adulti, ha detto: "Auguro dunque a tutta l'Azione Cattolica Italiana di camminare unita e spedita sulla strada di Cristo, per testimoniare, nella Chiesa e nella società, che questa via è bella; è vero che richiede impegno, ma conduce alla vera gioia".
AC/.../GIOVANI AZIONE CATTOLICA/...                   VIS 20071220 (390)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Eugène Cyrille Houndékon, Vescovo di Abomey (superficie: 5.243; popolazione: 625.000; cattolici: 100.000; sacerdoti: 73; religiosi: 135), Benin. Il Vescovo eletto, finora Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Benin, è nato nel 1960 a Cotonou (Benin) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986.

- Il Vescovo Gerhard Ludwig Müller, di Regensburg (Germania), Membro della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- Il Sacerdote Aimable Musoni, S.D.B., Docente presso la Pontificia Università Salesiana di Roma, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.
NER:NA/.../HOUNDÉKON:MÜLLER:MUSONI                   VIS 20071220 (190)

mercoledì 19 dicembre 2007

RIAFFERMARE MISTERO DI SALVEZZA DEL NATALE


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2007 (VIS). Nell'ultima Udienza Generale del 2007, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa si è soffermato sul senso e sul valore del Natale.

  "Se da una parte" - ha detto Papa Benedetto XVI - "il Natale ci fa commemorare il prodigio incredibile della nascita del Figlio Unigenito di Dio dalla Vergine Maria nella grotta di Betlemme, dall'altra ci esorta anche ad attendere, vegliando e pregando, lo stesso nostro Redentore, che nell'ultimo giorno 'verrà a giudicare i vivi e i morti'".

  "Forse noi oggi, anche noi credenti," - ha detto il Papa parlando a braccio - "aspettiamo realmente il Giudice; tutti (...) aspettiamo giustizia. Vediamo tanta ingiustizia nel mondo, (...). E aspettiamo che sia fatta giustizia. (...) Ed in questo senso preghiamo: Vieni, Signore, Gesù Cristo come Giudice, vieni secondo il modo tuo. Il Signore sa come entrare nel mondo e creare giustizia".

  "Aspettare giustizia nel senso cristiano indica soprattutto che noi stessi cominciamo a vivere sotto gli occhi del Giudice, (...) realizzando la giustizia nella nostra vita. (...) In questo modo, (...), possiamo aprire il mondo alla venuta del suo Figlio, predisporre il cuore ad accogliere il 'Signore che viene'".

  "Colui che è generato dal Padre nell'eternità" - ha affermato il Pontefice - "è diventato uomo nella storia grazie alla Vergine Madre; il vero Figlio di Dio è anche vero Figlio dell'uomo. Oggi, nel nostro mondo secolarizzato, questi concetti sembrano non contare più molto. Si preferisce ignorarli o ritenerli superflui per la vita, adducendo il pretesto che sono talmente lontani da risultare praticamente intraducibili in parole convincenti e significative".

  "Inoltre" - ha proseguito il Papa - "ci si è fatti un'idea tale della tolleranza e del pluralismo, per cui credere che la Verità si sia effettivamente manifestata sembra costituire addirittura un attentato alla tolleranza e alla libertà dell'uomo. Se però si cancella la verità, l'uomo non diventa un essere privo di senso? Non costringiamo noi stessi e il mondo ad aderire a un vuoto relativismo?".

  "Quanto è allora importante che riaffermiamo con forza il mistero di salvezza che reca con sé la celebrazione del Natale di Cristo! A Betlemme si è manifestata al mondo la Luce che illumina la nostra vita; ci è stata rivelata la Via che ci conduce alla pienezza della nostra umanità. Se non si riconosce che Dio si è fatto uomo, che senso ha festeggiare il Natale? Dobbiamo innanzitutto noi cristiani riaffermare con convinzione profonda e sentita la verità del Natale di Cristo, per testimoniare di fronte a tutti la consapevolezza di un dono inaudito che è ricchezza non solo per noi, ma per tutti".

  "Scaturisce di qui il dovere dell'evangelizzazione" - ha segnalato il Papa - "che è proprio la comunicazione di questo 'eu-angelion', di questa 'buona notizia'", ricordando il recente documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, denominato Nota Dottrinale su alcuni aspetti dell'Evangelizzazione, "che" - ha detto ancora - "desidero consegnare alla vostra riflessione ed al vostro approfondimento personale e comunitario".

  "Cari amici, in questa ormai immediata preparazione al Natale la preghiera della Chiesa si fa più intensa" - ha sottolineato il Santo Padre - "affinché si realizzino le speranze di pace e di salvezza di cui ancora oggi il mondo ha urgentemente bisogno. Chiediamo a Dio che la violenza sia vinta dalla forza dell'amore, le contrapposizioni cedano il posto alla riconciliazione, la volontà di sopraffazione si trasformi in desiderio di perdono, di giustizia e di pace. L'augurio di bontà e di amore che ci scambiamo in questi giorni raggiunga tutti gli ambiti del nostro vivere quotidiano".

  "Il messaggio di solidarietà e di accoglienza che proviene dal Natale" - ha concluso il Pontefice - "contribuisca a creare una più profonda sensibilità verso le vecchie e le nuove forme di povertà, verso il bene comune, a cui tutti sono chiamati a partecipare".

  Una nota della Prefettura della Casa Pontificia rende noto che alle 44 Udienze Generali che il Santo Padre Benedetto XVI ha tenuto nel corso del 2007, hanno partecipato 624.100 persone.
AG/NATALE/...                                   VIS 20071219 (640)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Michael Wüstenberg, missionario 'fidei donum', Vescovo di Aliwal (superficie: 31.200; popolazione: 536.000; cattolici: 42.300; sacerdoti: 22; religiosi: 71), Sudafrica. Il Vescovo eletto, già Vicario Generale della medesima Diocesi e Professore di Teologia pastorale e omiletica al Seminario Maggiore St. John Vianney a Pretoria (Sudafrica), è nato nel 1954 a Dortmund (Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1982.

- Il Reverendo Roberto Francisco Ferrería Paz, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Niterói (superficie: 4.722; popolazione: 2.094.288; cattolici: 1.067.608; sacerdoti: 125; religiosi: 265: diaconi permanenti: 18), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Parrocchia "Nossa Senhora da Paz" a Porto Alegre (Brasile), è nato nel 1953 a Montevideo (Uruguay) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989.

- Ha nominato il Vescovo Karl-Heinz Wiesemann, finora Ausiliare di Paderborn (Germania), Vescovo di Speyer (superficie: 5.893; popolazione: 1.364.692; cattolici: 607.015; sacerdoti: 389; religiosi: 762; diaconi permanenti: 50), Germania.
NER:NEA/.../WÜSTENBERG:FERRERÍA:WIESEMANN         VIS 20071219 (150)


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