Città
del Vaticano, 3 maggio 2014
(VIS). Nei giorni 1-3 maggio, presso la Casa Santa Marta, nella Città
del Vaticano, i primi Membri della Pontificia Commissione per la
Tutela dei Minori hanno tenuto il loro incontro inaugurale. Come
precedentemente annunciato, obiettivo dell'incontro era quello di
presentare al Santo Padre raccomandazioni relative alle funzioni
della Commissione e fare proposte per la nomina di ulteriori membri
provenienti da diverse parti del mondo. Questi i membri che hanno
preso parte all'incontro: Catherine Bonnet, Francia; Marie Collins,
Irlanda; Sheila Baroness Hollins, Regno Unito; il Cardinale Sean
Patrick O'Malley, O.F.M.Cap, Stati Uniti d'America; Claudio Papale,
Italia; Hanna Suchocka, Polonia; Humberto Miguel Yáñez, S.I.,
Argentina e Hans Zollner, S.I., Germania.
A
conclusione dell’incontro, in occasione di un Briefing per la
stampa tenuto presso la Sala Stampa della Santa Sede, è stata
rilasciata per conto della Commissione la seguente dichiarazione:
"Mentre
iniziamo insieme il nostro servizio, desideriamo esprimere la nostra
profonda solidarietà a tutte le vittime che hanno subito abusi
sessuali come bambini o come adulti vulnerabili, e desideriamo
rendere noto che, dall'inizio del nostro lavoro, abbiamo adottato il
principio che il bene di un bambino o di un adulto vulnerabile è
prioritario nel momento in cui viene presa qualsiasi decisione.
Nel
corso dei nostri incontri, ognuno di noi ha potuto condividere idee,
esperienze e aspirazioni per questa Pontificia Commissione.
Rispondendo alle richieste del Santo Padre, queste discussioni sono
state dedicate alla natura e agli obiettivi della Commissione e
all'ampliamento del numero dei membri, così da includere persone
provenienti da altre aree geografiche e altre aree di competenza.
Nelle nostre conversazioni abbiamo anche esaminato molte proposte sui
modi in cui la Commissione potrebbe collaborare con esperti di
diverse aree connesse con la salvaguardia di bambini e adulti
vulnerabili. Abbiamo anche incontrato alcuni membri della Curia
Romana relativamente ad aree di futura cooperazione, fra i quali
rappresentanti della Segreteria di Stato, della Congregazione per la
Dottrina della Fede, della Congregazione per il Clero, della Sala
Stampa della Santa Sede e della Gendarmeria Vaticana.
In
quanto Commissione Consultiva del Santo Padre, comunicheremo a Papa
Francesco i risultati del nostro lavoro. A suo tempo proporremo
iniziative per incoraggiare la responsabilità locale nel mondo e la
condivisione reciproca delle "pratiche migliori" per la
protezione di tutti i minori, con programmi di addestramento,
educazione, formazione, e risposte agli abusi. Abbiamo anche
condiviso con Papa Francesco quanta importanza attribuiamo ad alcune
aree del nostro futuro lavoro. Riteniamo particolarmente importante
garantire l'esercizio della responsabilità (accountability) nella
Chiesa, compreso lo sviluppo degli strumenti per protocolli e
procedure efficaci e trasparenti.
Proporremo
al Santo Padre 'Statuti' per esprimere più precisamente la natura
della Commissione, la sua struttura, la sua attività e i suoi
obiettivi. È chiaro, ad esempio, che la Commissione non tratterà
casi individuali di abuso, ma potrà presentare raccomandazioni sulle
direttive per assicurare l'obbligo della responsabilità
(accountability) e le pratiche migliori. Negli 'Statuti' intendiamo
presentare proposte specifiche per sottolineare le vie per
sensibilizzare le persone sulle tragiche conseguenze degli abusi
sessuali e sulle conseguenze devastanti del mancato ascolto, dei
mancati rapporti di sospetto di abusi, e del mancato sostegno alle
vittime di abusi sessuali e alle loro famiglie.
Mentre
i cattolici si impegnano a rendere le nostre parrocchie, scuole ed
istituzioni, luoghi sicuri per tutti i minori, noi ci impegniamo
insieme con le persone di buona volontà a garantire che i bambini e
gli adulti vulnerabili siano protetti dagli abusi. Chiediamo le
preghiere di tutti coloro che desiderano sostenere il lavoro della
Commissione".
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