Città
del Vaticano, 7 aprile 2014
(VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza i Vescovi
della Conferenza Episcopale della Tanzania al termine della
quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum". Nel discorso
consegnato ai Presuli, il Papa ha avuto parole di apprezzamento per
"l'importante storia dell'opera missionaria in tutta la
regione", ed ha esortato i Vescovi a "mantenere e
promuovere questo imperativo missionario, così che il Vangelo
informi sempre più ogni opera di apostolato e getti la sua luce in
tutti i settori della società della Tanzania".
"L'opera
di evangelizzazione in Tanzania non è semplicemente un importante
avvenimento del passato; essa accade ogni giorno nel lavoro pastorale
nelle parrocchie, nella liturgia, nel ricevere i sacramenti,
nell'apostolato educativo, nelle iniziative sanitarie, nella
catechesi e nella vita dei comuni cristiani". Nel menzionare in
particolare la testimonianza di discepolato missionario degli
operatori sanitari che "curano i malati di Hiv/Aids e di tutti
coloro che si adoperano con zelo nell'educazione delle persone alla
responsabilità sessuale ed alla castità", il Papa cita anche
quanti "si dedicano allo sviluppo integrale dei poveri, in
particolare le donne e i bambini indigenti" ed esclama: "Che
lo Spirito Santo che ha donato fortezza, saggezza e santità ai primi
missionari in Tanzania continui ad ispirare tutta la Chiesa locale in
tale vitale testimonianza".
Nel
contempo il Papa ribadisce l'importanza di avere "sacerdoti
santi, istruiti e zelanti" e sottolinea la responsabilità dei
Vescovi di assicurarsi che i sacerdoti "ricevano una idonea
formazione umana, spirituale, intellettuale e pastorale". Nel
riferirsi all'indispensabile ruolo dei laici, il Papa esorta i
Presuli "a concentrare i loro sforzi affinché i catechisti
acquisiscano una esauriente comprensione della dottrina della Chiesa
che darà loro gli strumenti per contrastare le sfide della
superstizione, delle sette aggressive e del secolarismo, ma ancora
più importante, consentirà loro di condividere, in particolare con
i giovani, la bellezza e la ricchezza della fede cattolica".
Riguardo
alla famiglia Papa Francesco afferma: "Il dono che le famiglie
solide rappresentano è sentito particolarmente in Africa. Inoltre,
l'amore della Chiesa e la sollecitudine pastorale verso la famiglia
sono il cuore della nuova evangelizzazione. (...) Promuovendo la
preghiera, la fedeltà coniugale, la monogamia, la purezza e il
servizio umile l'uno verso l'altro nella famiglia, la Chiesa continua
ad offrire un preziosissimo contributo al benessere sociale della
Tanzania, che con gli apostolati educativi e sanitari, promuove
maggiore stabilità e progresso nel Paese. Non vi è servizio più
bello di quello che la Chiesa offre nel testimoniare la nostra
convinzione della santità del dono della vita dataci da Dio e il
ruolo essenziale delle famiglie spirituali e stabili nel preparare le
giovani generazioni a vivere una vita virtuosa e ad affrontare le
sfide del futuro con saggezza, coraggio e generosità".
"Mi
incoraggia in modo particolare sapere che la Tanzania è impegnata ad
assicurare la libertà dei seguaci di diverse religioni di praticare
la loro fede. La continua protezione e promozione di questo diritto
umano fondamentale rafforza la società consentendo ai credenti, in
fedeltà ai dettami della loro coscienza e nel rispetto della dignità
e dei diritti di tutti, a progredire nell'unità sociale, nella pace
e nel bene comune. Vi ringrazio del vostro continuo impegno nel
promuovere il perdono, la pace e il dialogo come pastori del vostro
popolo in situazioni difficili di intolleranza e, a volte, di
violenza e persecuzione. (...) Vi esorto ad operare con il governo e
le istituzioni civili per garantire che lo stato di diritto prevalga
quale mezzo indispensabile per garantire rapporti sociali giusti e
pacifici. Prego che il vostro esempio, e quello di tutta la Chiesa
nel vostro Paese, continui ad ispirare tutte le persone di buona
volontà che aspirano alla pace".
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