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lunedì 9 dicembre 2013

ANGELUS: IL MISTERO DELL'IMMACOLATA, CHE È NEL CUORE DI DIO, NON CI È ESTRANEO

Città del Vaticano, 8 dicembre 2013 (VIS). Nella solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il Papa si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro ed ha invitato tutti a salutare Maria ripetendo "piena di grazia", "come Dio l'ha guardata fin dal primo istante nel suo disegno di amore. L'ha guardata bella, piena di grazia".

bella la nostra Madre!. Maria ci sostiene nel nostro cammino verso il Natale, perché ci insegna come vivere questo tempo di Avvento nell’attesa del Signore (....) che ci visiterà tutti nella festa, ma anche, ognuno, nel nostro cuore".

"Il Vangelo di san Luca ci presenta Maria - ha ricordato il Pontefice - una ragazza di Nazareth, piccola località della Galilea, nella periferia dell’impero romano e anche nella periferia di Israele. Un paesino. Eppure su di lei, quella ragazza di quel paesino lontano, su di lei, si è posato lo sguardo del Signore, che l’ha prescelta per essere la madre del suo Figlio. In vista di questa maternità, Maria è stata preservata dal peccato originale, cioè da quella frattura nella comunione con Dio, con gli altri e con il creato che ferisce in profondità ogni essere umano. Ma questa frattura è stata sanata in anticipo nella Madre di Colui che è venuto a liberarci dalla schiavitù del peccato. L’Immacolata è inscritta nel disegno di Dio; è frutto dell’amore di Dio che salva il mondo".

"E la Madonna non si è mai allontanata da quell’amore: tutta la sua vita, tutto il suo essere è un 'sì' a quell’amore, è un 'sì' a Dio. Ma non è stato certamente facile per lei! Quando l’Angelo la chiama 'piena di grazia', lei rimane 'molto turbata', perché nella sua umiltà si sente un nulla davanti a Dio", ma "Maria ascolta, obbedisce interiormente e risponde: 'Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola'".

"Il mistero di questa ragazza di Nazareth, che è nel cuore di Dio, non ci è estraneo - ha sottolineato il Pontefice - Non è lei là e noi qui. No, siamo collegati. Infatti Dio posa il suo sguardo d’amore su ogni uomo e ogni donna! Con nome e cognome. Il suo sguardo di amore è su ognuno di noi. L’Apostolo Paolo afferma che Dio 'ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati'. Anche noi, da sempre, siamo stati scelti da Dio per vivere una vita santa, libera dal peccato".

"In questa festa, allora, contemplando la nostra Madre Immacolata, bella - ha concluso Papa Francesco - riconosciamo anche il nostro destino più vero, la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dall’amore, essere trasformati dalla bellezza di Dio".

Al termine della recita dell'Angelus il Papa ha salutato la Chiesa che vive nell'America del Nord, che oggi ricorda la fondazione della sua prima parrocchia, 350 anni fa: "Notre-Dame de Québec". "Rendiamo grazie per il cammino compiuto da allora, specialmente per i santi e i martiri che hanno fecondato quelle terre. Benedico di cuore tutti i fedeli che celebrano questo giubileo".


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