CITTA' DEL VATICANO, 9- MAG. 2009 (VIS). Dopo la Santa Messa in privato nella Nunziatura Apostolica di Amman, il Santo Padre si è diretto in automobile al Monte Nebo, situato ad 806 metri sul livello del mare, sul quale sorge la Basilica del "Memoriale di Mosé", risalente al IV secolo, edificata sulla fondamenta di un precedente monumento dell'età classica.
Dal 1933, sorge a Siyàga al Monte Nebo un monastero francescano, con spazi di preghiera per la chiesa della vicina città di Madaba ed edifici speciali per gli archeologi. Dalla cima della montagna si può ammirare un magnifico panorama della Terra Santa.
All'inizio del suo discorso, il Papa ha voluto ricordare il francescano Padre Michele Piccirillo, mancato lo scorso anno "che dedicò la sua vita allo studio delle antichità cristiane ed è sepolto in questo santuario che egli amò così intensamente". I francescani della Custodia di terra Santa sono presenti in questo luogo dal 1932.
"È giusto" - ha affermato il Santo Padre - "che il mio pellegrinaggio abbia inizio su questa montagna, dove Mosè contemplò da lontano la Terra Promessa. (...) Qui, sulle alture del Monte Nebo, la memoria di Mosè ci invita ad 'innalzare gli occhi' per abbracciare con gratitudine non soltanto le opere meravigliose di Dio nel passato, ma anche a guardare con fede e speranza al futuro che egli ha in serbo per noi e per il mondo intero".
"Sulle orme dei Profeti, degli Apostoli e dei Santi" - ha sottolineato il Pontefice - "siamo chiamati ad accogliere la venuta del Regno di Cristo mediante la nostra carità, il nostro servizio ai poveri ed i nostri sforzi di essere lievito di riconciliazione, di perdono e di pace nel mondo che ci circonda. (...) Dio (...) ci darà la forza di perseverare in gioiosa speranza anche tra sofferenze, prove e tribolazioni".
"Qui, sulle orme degli innumerevoli pellegrini che ci hanno preceduto lungo i secoli, siamo spinti, quasi come in una sfida, ad apprezzare più pienamente il dono della nostra fede e a crescere in quella comunione che trascende ogni limite di lingua, di razza e di cultura".
"Sin dagli inizi" - ha ricordato Benedetto XVI - "la Chiesa in queste terre ha commemorato nella propria liturgia le grandi figure dell'Antico Testamento, quale segno del suo profondo apprezzamento per l'unità dei due Testamenti".
"Possa l'odierno incontro" - ha concluso il Papa - "ispirare in noi un rinnovato amore per il canone della Sacra Scrittura ed il desiderio di superare ogni ostacolo che si frappone alla riconciliazione fra Cristiani ed Ebrei, nel rispetto reciproco e nella cooperazione al servizio di quella pace alla quale la Parola di Dio ci chiama!".
Al termine della visita, il Santo Padre si è recato in automobile all'Università del Patriarcato Latino di Gerusalemme a Madaba, che dista 19 chilometri.
PV-GIORDANIA/MEMORIALE DI MOSÈ/MONTE NEBO VIS 20090509 (470)
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