CITTA' DEL VATICANO, 21 SET. 2008 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato ad Albano per la Celebrazione della Santa Messa e la Dedicazione dell'Altare della Cattedrale.
"E' (...) l'amore di Cristo, la carità che 'non avrà mai fine' (1 Cor 13,8)" - ha detto il Papa nell'omelia - "l'energia spirituale che unisce quanti partecipano allo stesso sacrificio e si nutrono dell'unico Pane spezzato per la salvezza del mondo".
"E' infatti possibile comunicare con il Signore, se non comunichiamo tra di noi? Come allora presentarci all'altare di Dio divisi, lontani gli uni dagli altri?".
"Quest'altare, sul quale tra poco si rinnova il sacrificio del Signore, sia per voi" - ha esortato il Papa - "cari fratelli e sorelle, un costante invito all'amore; ad esso vi accosterete sempre con il cuore disposto ad accogliere l'amore di Cristo e a diffonderlo, a ricevere e a concedere il perdono".
"Ogni volta quindi che vi accostate all'altare per la Celebrazione eucaristica, si apra il vostro animo al perdono e alla riconciliazione fraterna, pronti ad accettare le scuse di quanti vi hanno ferito e pronti, a vostra volta, a perdonare".
"Ogni Celebrazione eucaristica" - ha proseguito il Pontefice - "anticipa già il trionfo di Cristo sul peccato e sul mondo, e mostra nel mistero il fulgore della Chiesa, 'sposa immacolata dell'Agnello immacolato, Sposa che Cristo ha amato e per lei ha dato se stesso, al fine di renderla santa'"
"Queste riflessioni suscita in noi il rito che ci apprestiamo a compiere in questa vostra Cattedrale (...). Un impegno che tutti vi coinvolge e che, in primo luogo, chiede all'intera Comunità diocesana di crescere nella carità e nella dedizione apostolica e missionaria. In concreto, si tratta di testimoniare con la vita la vostra fede in Cristo e la totale fiducia che riponete in Lui. Si tratta pure di coltivare la comunione ecclesiale che è anzitutto un dono, una grazia, frutto dell'amore libero e gratuito di Dio, qualcosa cioè di divinamente efficace, sempre presente e operante nella storia, al di là di ogni apparenza contraria".
"La comunione ecclesiale è però anche un compito affidato alla responsabilità di ciascuno" - ha concluso il Pontefice esortando il presenti con queste parole: "Vi doni il Signore di vivere una comunione sempre più convinta ed operosa, nella collaborazione e nella corresponsabilità ad ogni livello: tra presbiteri, consacrati e laici, tra le diverse comunità cristiane del vostro territorio, tra le varie aggregazioni laicali".
Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre ha salutato alcuni Benefattori, Sponsor dei lavori di ristrutturazione della Cattedrale ed infine è rientrato in auto a Castel Gandolfo.
HML/PERDONO:COMUNIONE/ALBANO VIS 20080922 (440)
"E' (...) l'amore di Cristo, la carità che 'non avrà mai fine' (1 Cor 13,8)" - ha detto il Papa nell'omelia - "l'energia spirituale che unisce quanti partecipano allo stesso sacrificio e si nutrono dell'unico Pane spezzato per la salvezza del mondo".
"E' infatti possibile comunicare con il Signore, se non comunichiamo tra di noi? Come allora presentarci all'altare di Dio divisi, lontani gli uni dagli altri?".
"Quest'altare, sul quale tra poco si rinnova il sacrificio del Signore, sia per voi" - ha esortato il Papa - "cari fratelli e sorelle, un costante invito all'amore; ad esso vi accosterete sempre con il cuore disposto ad accogliere l'amore di Cristo e a diffonderlo, a ricevere e a concedere il perdono".
"Ogni volta quindi che vi accostate all'altare per la Celebrazione eucaristica, si apra il vostro animo al perdono e alla riconciliazione fraterna, pronti ad accettare le scuse di quanti vi hanno ferito e pronti, a vostra volta, a perdonare".
"Ogni Celebrazione eucaristica" - ha proseguito il Pontefice - "anticipa già il trionfo di Cristo sul peccato e sul mondo, e mostra nel mistero il fulgore della Chiesa, 'sposa immacolata dell'Agnello immacolato, Sposa che Cristo ha amato e per lei ha dato se stesso, al fine di renderla santa'"
"Queste riflessioni suscita in noi il rito che ci apprestiamo a compiere in questa vostra Cattedrale (...). Un impegno che tutti vi coinvolge e che, in primo luogo, chiede all'intera Comunità diocesana di crescere nella carità e nella dedizione apostolica e missionaria. In concreto, si tratta di testimoniare con la vita la vostra fede in Cristo e la totale fiducia che riponete in Lui. Si tratta pure di coltivare la comunione ecclesiale che è anzitutto un dono, una grazia, frutto dell'amore libero e gratuito di Dio, qualcosa cioè di divinamente efficace, sempre presente e operante nella storia, al di là di ogni apparenza contraria".
"La comunione ecclesiale è però anche un compito affidato alla responsabilità di ciascuno" - ha concluso il Pontefice esortando il presenti con queste parole: "Vi doni il Signore di vivere una comunione sempre più convinta ed operosa, nella collaborazione e nella corresponsabilità ad ogni livello: tra presbiteri, consacrati e laici, tra le diverse comunità cristiane del vostro territorio, tra le varie aggregazioni laicali".
Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre ha salutato alcuni Benefattori, Sponsor dei lavori di ristrutturazione della Cattedrale ed infine è rientrato in auto a Castel Gandolfo.
HML/PERDONO:COMUNIONE/ALBANO VIS 20080922 (440)
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