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lunedì 14 aprile 2003

CARDINALE SODANO AUSPICA NORMALIZZAZIONE IN IRAQ


CITTA' DEL VATICANO, 11 APR. 2003 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha presieduto un solenne Atto Accademico presso la Pontificia Università Lateranense per commemorare il quarantesimo anniversario della pubblicazione della Lettera Enciclica del Beato Giovanni XIII "Pacem in terris". Alla cerimonia ha partecipato anche l'Arcivescovo Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, intervenendo su: "Pacem in terris e ordine internazionale".

Il Cardinale Sodano ha iniziato il suo discorso precisando che: "In questo stesso giorno, 40 anni fa, da Roma partì, ancora volta, un messaggio di speranza per il mondo intero". Al termine dell'Atto Accademico i giornalisti hanno intervistato il Cardinale Sodano relativamente alla situazione in Iraq e alla posizione della Santa Sede sull'attuale fase della situazione internazionale.

"La Santa Sede" - ha affermato il Cardinale - "continua sul binario di sempre: il binario magisteriale da un lato e il binario diplomatico dall'altro. Prima della guerra si è fatto di tutto perché non scoppiasse, avvenuto il conflitto si è lavorato perché terminasse quanto prima e adesso c'è l'augurio che le popolazioni civili si riprendano quanto prima, che mai si interrompa il dialogo interreligioso".

Alla domanda se l'Organizzazione delle Nazioni Unite possa ancora esercitare un ruolo, il Porporato ha risposto: "Certamente, il Papa lo ha detto. Siamo una famiglia di nazioni e dobbiamo cooperare: questo è il destino dei popoli". Alla domanda se ciò vale "anche in Iraq?", il Cardinale ha risposto: "anche in Iraq".

Relativamente ai timori della Santa Sede in merito ad altri conflitti nell'area mediorientale, il Segretario di Stato si è così espresso: "Non siamo profeti di sventura, certamente speriamo che si riprenda l'O.N.U. come avete sentito anche negli interventi di questa sera sull'insegnamento di Papa Giovanni XXIII".

Un Comunicato del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace riporta una sintesi del discorso pronunciato dall'Arcivescovo Renato Raffaele Martino, per sedici anni Osservatore Permanente della Santa Sede all'O.N.U. "La situazione di crisi delle Nazioni Unite" - si legge nel Comunicato - "conseguente alle decisioni per la guerra in Iraq, non contraddice ma anzi rafforza e rende più pressanti le richieste della 'Pacem in terris' circa un'autorità politica mondiale in grado di assicurare la pace e lo sviluppo dei popoli".

"Non per dar vita ad un super-Stato mondiale, ma perché le Nazioni Unite (…) possano svolgere a pieno il loro ruolo insostituibile", si legge ancora nel Comunicato, per l'Arcivescovo Martino "bisognerà favorire la multilateralità, non solo a livello diplomatico ma anche nell'ambito dei piani di sviluppo". L'Arcivescovo ha concluso il suo intervento affermando che: "l'indebolimento degli organismi internazionali potrebbe significare un affievolirsi della consapevolezza di essere un'unica famiglia, ma non li si rafforza se non consolidando la loro capacità di esprimere un ordine morale e articolando un sistema sussidiario di autorità per una 'governance' mondiale con realistico coraggio".
…/PACEM IN TERRIS/SODANO:MARTINO VIS 20030414 (480)

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