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lunedì 24 febbraio 2003

OBIETTIVI, METODI E MEZZI RICERCA RISPETTOSI DIGNITÀ UMANA


CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, in apertura dei lavori della IX Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti all'Incontro in corso nell'Aula Vecchia del Sinodo, dal 24 al 26 febbraio. Tema dell'Assemblea all'esame dei 160 partecipanti, del Presidente della Pontificia Accademia, Professor Juan de Dio Vial Correa e del Vice Presidente, Vescovo Elio Sgreccia, è: "Etica della ricerca biomedica per una visione cristiana".

Il Papa ha ricordato ai presenti di aver creato la Pontificia Accademia per la Vita assegnandole il compito di "studiare, formare e informare circa i principali problemi di biomedicina e di diritto, relativi alla promozione e alla difesa della vita, soprattutto nel diretto rapporto che essi hanno con la morale cristiana e le direttive del magistero della Chiesa".

Il Papa ha sottolineato i notevoli progressi compiuti nella ricerca scientifica e nel campo medico, in particolare nello sconfiggere epidemie letali, nei progressi compiuti nella cura di gravi malattie, "migliorando notevolmente, in grandi aree del mondo sviluppato, la durata e la qualità della vita". Il Santo Padre ha voluto esprimere la gratitudine della Chiesa ai tanti scienziati dediti alla ricerca nell'ambito della biomedicina, affermando: "Molte volte, (…), il Magistero ha richiesto il loro aiuto per la soluzione di delicati problemi morali e sociali".

Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento all'invito "che il Papa Paolo VI, nell'Enciclica 'Humanae Vitae', rivolse ai ricercatori e scienziati, affinché offrissero il loro contributo 'al bene della famiglia e del matrimonio', cercando di 'chiarire più a fondo le diverse condizioni che favoriscono un'onesta regolazione della procreazione umana'" ed ha affermato: "È un invito che faccio mio sottolineandone la permanente attualità, resa anche più acuta dalla crescente urgenza di trovare soluzioni 'naturali' ai problemi di infertilità coniugale".

"Rinnovo, pertanto, un sentito appello" - ha affermato il Pontefice - "affinché la ricerca scientifica e biomedica, evitando ogni tentazione di manipolazione dell'uomo, si dedichi con impegno ad esplorare vie e risorse per il sostegno della vita umana, la cura delle malattie e la soluzione dei sempre nuovi problemi in ambito biomedico". Il Papa ha ribadito che: "La Chiesa rispetta ed appoggia la ricerca scientifica, quando essa persegue un orientamento autenticamente umanistico, rifuggendo da ogni forma di strumentalizzazione o distruzione dell'essere umano e mantenendosi libera dalla schiavitù degli interessi politici ed economici".

Il Papa ha sottolineato inoltre che: "Non solo gli scopi, ma anche i metodi e i mezzi della ricerca devono essere sempre rispettosi della dignità di ogni essere umano in qualsiasi stadio del suo sviluppo e in ogni fase della sperimentazione".

Giovanni Paolo II ha esortato i ricercatori ad essere consapevoli dei limiti invalicabili "che la tutela della vita, dell'integrità e dignità di ogni essere umano impone alla loro attività di ricerca" ed ha affermato: "Sono convinto che tacere di fronte a certi esiti o pretese della sperimentazione sull'uomo non è permesso a nessuno e tanto meno alla Chiesa". Infine il Papa ha rivolto un appello alle Istituzioni ed alle Università "che si fregiano della qualifica di 'cattoliche', perché si impegnino ad essere sempre all'altezza dei valori ideali che ne hanno propiziato l'origine".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso sottolineando "l'urgenza di colmare il gravissimo e inaccettabile fossato che separa il mondo in via di sviluppo dal mondo sviluppato, quanto alla capacità di portare avanti la ricerca biomedica, a beneficio dell'assistenza sanitaria e a sostegno delle popolazioni afflitte dalla miseria e da disastrose epidemie. Penso, (…) al dramma dell'Aids, particolarmente grave in molti Paesi dell'Africa".
AC/BIOMEDICINA:VITA/ACAD-V VIS 20030224 (590)

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