CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza 350 partecipanti ad un Incontro promosso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, ed ha detto loro che essi rappresentano "non solo un gruppo scelto dell'imprenditoria italiana, ma anche i promotori di una crescita solidale ed equilibrata dell'economia nazionale".
All'inizio del suo discorso il Papa ha invitato i presenti a "riservare sempre più, nel vostro operare, un'attenzione prioritaria ai principi etici e morali", esortandoli ad essere "i primi testimoni" del "'dovere' universale" del quale il Papa parla nell'Enciclica "Sollicitudo rei socialis", dove ribadisce che "la collaborazione allo sviluppo di tutto l'uomo e di ogni uomo è un dovere di tutti verso tutti'".
"Si tratta di un compito" - ha proseguito il Pontefice - "ancor più urgente alla luce dell'attuale evoluzione della società, segnata dal processo di globalizzazione, all'interno del quale vanno salvaguardati il valore della solidarietà, la garanzia di accesso alle risorse e l'equa ridistribuzione della ricchezza prodotta".
"Nella società contemporanea" - ha detto ancora il Papa - "la famiglia, non di rado, pare penalizzata dalle regole imposte dalla produzione e dal mercato. Tra i vostri sforzi, pertanto, ci sia quello di sostenerla efficacemente, perché sia sempre più rispettata come soggetto attivo anche del settore della produzione e dell'economia". Lodando l'attenzione e l'incoraggiamento che gli imprenditori dedicano ai giovani, il Papa ha concluso il suo discorso affermando: "Continuate ad investire sui giovani, aiutandoli a superare il divario esistente tra la formazione scolastica e le reali esigenze delle imprese di produzione".
AC/LAVORO:ETICA:FAMIGLIA/… VIS 20030224 (270)
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