CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Alle ore 9:00 di questa mattina, l'Aereo Papale è decollato dall'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino (Roma), diretto in Azerbaijan, distante 3.111 chilometri. Dopo poco più di quattro ore di volo l'Aereo Papale è atterrato all'aeroporto internazionale di Baku, dove si è svolta la cerimonia di benvenuto. Ad accogliere il Pontefice, il Presidente della Repubblica Signor Heider Aliev, le Autorità politiche e civili, i tre membri della Comunità Salesiana e i Capi Missione del Corpo Diplomatico.
Il Santo Padre è stato accolto dal Presidente delle Repubblica ai piedi della scala anteriore dell'Aereo Papale. Due ragazzi hanno offerto al Pontefice un omaggio floreale e porto un cesto con una zolla di terra del Paese, baciata dal Santo Padre, come tutte le volte che tocca il suolo di un Paese per la prima volta.
All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha ricordato che questo Viaggio si colloca nel decimo anniversario dell'avvio delle relazioni diplomatiche tra l'Azerbaijan e la Santa Sede.
Sottolineando il ruolo delle grandi religioni del Paese, che convivono in "uno spirito di tolleranza e di reciproca accoglienza", il Santo Padre ha affermato: "Faccio voti ed elevo preghiera a Dio perché le tensioni residue possano essere presto superate e tutti trovino pace nella giustizia e nella verità".
"Da questa porta di civiltà che è l'Azerbaijan" - ha proseguito il Pontefice - "rivolgo oggi un appello accorato a quelle terre che sono teatro di sconvolgimenti bellici. (…) Urge l'impegno di tutti per la pace. Ma deve trattarsi della pace vera, fondata sul rispetto reciproco, sul rifiuto del fondamentalismo e di ogni forma di imperialismo sulla ricerca del dialogo come unico strumento valido per comporre le tensioni, senza precipitare le Nazioni intere nella barbarie di un bagno di sangue".
Le religioni, ha aggiunto il Pontefice, "non sono e non devono essere tragico pretesto per contrapposizioni che hanno altrove la loro origine. Nessuno ha il diritto di invocare Dio a copertura dei propri interessi egoistici. (…) Chiedo ai responsabili delle religioni di rifiutare ogni violenza come offensiva del nome di Dio, e di farsi promotori instancabili di pace e di armonia, nel rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno".
Il Santo Padre ha concluso il suo discorso rivolgendosi ai cristiani, in particolare alla comunità cattolica del Paese, dicendosi certo che "le difficoltà drammatiche" patite "nel tempo del comunismo, saranno ricompensate dal Signore col dono di una fede viva, di un impegno morale esemplare e di vocazioni locali per il servizio pastorale e religioso".
Al termine della cerimonia di benvenuto, il Papa si recherà al Monumento ai Caduti per l'Indipendenza dell'Azerbaijan e successivamente raggiungerà il Palazzo Presidenziale di Baku per rendere una visita di cortesia al Presidente della Repubblica ed incontrare i Rappresentanti delle Religioni del Paese ed i Rappresentanti della politica, della cultura e dell'arte.
PV-AZERBAIJAN/ARRIVO/BAKU VIS 20020522 (490)
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