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mercoledì 22 maggio 2002

GIOVANNI PAOLO II IN VIAGGIO VERSO L'AZERBAIJAN

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha lasciato il Vaticano per una Visita di cinque giorni in Azerbaijan e Bulgaria, 96° Viaggio Apostolico all'estero dei suoi 23 anni e mezzo di Pontificato.

Due "inediti" contraddistinguono il soggiorno di 25 ore del Papa in Azerbaijan, per la prima volta il Papa alloggerà in albergo, l'Hotel Irshad di Baku, (tre stelle), che per la circostanza è stato dotato di status diplomatico. Solitamente il Papa alloggia nella residenza del Vescovo locale, presso la Nunziatura Apostolica, o, all'occasione, in Seminario o in Monastero. In Azerbaijan, però, non vi sono Vescovi residenti, contando il Paese, a maggioranza islamica, una popolazione cattolica di 120 fedeli, il numero più esiguo di cattolici per un Paese visitato dal Romano Pontefice.

L'Azerbaijan si estende su di una superficie di 86.000 chilometri quadrati e conta una popolazione di 7.558.000 abitanti, dei quali 1.700.000 vivono nella capitale Baku. Lingua ufficiale è l'azerbaigiano, ma si parla anche il russo. I musulmani, principalmente di confessione sciita, sono il 62% della popolazione, i musulmani sunniti rappresentano il 26%, ed il restante 12% è di religione ortodossa.

Una volta parte dell'Unione Sovietica, l'Azerbaijan conquistò l'indipendenza nel 1991. È l'ottava Repubblica Ex-Sovietica visitata dal Santo Padre, dopo la Lituania, l'Estonia, la Lettonia, la Georgia, l'Ucraina, il Kazakhstan e l'Armenia. L'Azerbaijan è il 24.mo Paese a maggioranza islamica visitato da Giovanni Paolo II, ed il primo con una popolazione prevalentemente sciita.

Secondo quanto riportato nell'opuscolo sull'Azerbaijan e la Bulgaria, preparato da Radio Vaticana, contenente le statistiche e le notizie storiche dei due Paesi, in Azerbaijan c'è una circoscrizione ecclesiastica per i 120 cattolici azeri. La Missione "sui iuris" di Baku conta una parrocchia, due sacerdoti, un religioso e tre operatori pastorali.

I cattolici in Azerbaijan un tempo costituivano una comunità di discreta entità, soprattutto legata ad etnie non azere, tra cui anzitutto quella di origine polacca. Una bella chiesa cattolica fu eretta a Baku nel 1888, ma negli anni '30 del '900 fu demolita per ordine di Stalin. Sotto il regime sovietico i cattolici si rivolsero alla Chiesa Ortodossa che assicurò loro, con grande generosità, i sacramenti e la preghiera. Dopo la caduta del comunismo, la comunità cattolica si è ricostituita e per un periodo è appartenuta alla giurisdizione dell'Amministratore Apostolico del Caucaso dei Latini, mentre ora è affidata alla cure pastorali della Congregazione Salesiana.

La comunità cattolica è costituita da due componenti: quella locale, discendente degli immigrati cattolici che celebra la liturgia in lingua russa e quella composta da stranieri per i quali si usa, nella liturgia, la lingua inglese.

Sono presenti anche numerose comunità di Riformati, di varia denominazione, soprattutto Luterani, Battisti e Pentecostali.

L'Arcivescovo Claudio Gugerotti, anche Nunzio Apostolico in Armenia e in Georgia, è stato nominato Nunzio Apostolico in Azerbaijan il 13 dicembre 2001. Il Superiore della Missione "sui iuris" di Baku è il Padre Jozef Daniel Pravda, S.D.B.
PV-AZERBAIJAN/NOTIZIE STORICHE:STATISTICHE/… VIS 20020522 (490)

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