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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 21 febbraio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Ricardo Watty Urquidi, M.Sp.S., finora Vescovo di Nuevo Laredo (Messico), Vescovo di Tepic (superficie: 22.777; popolazione: 1.115.208; cattolici: 1.073.321; sacerdoti: 210; religiosi: 270), Messico. Il Vescovo Watty Urquidi succede al Vescovo Alfonso Humberto Robles Cota, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../WATTY URQUIDI:ROBLES COTA                     VIS 20080221 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Professor Renato Guardini, Rettore Magnifico dell'Università di Roma "La Sapienza".
AP/.../...                                         VIS 20080221 (30)

ACCADEMIA VITA: ACCANTO MALATO INGUARIBILE E MORENTE

CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo Conferenza Stampa di presentazione del Congresso Internazionale "Accanto al malato inguaribile e al morente: orientamenti etici ed operativi" promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita in occasione della XIV Assemblea Generale. Il Congresso si terrà in Vaticano il 25 e 26 febbraio prossimo.

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; il Professor Joseph Capizzi, Professore Associato di Teologia Morale presso la "Catholic University of America" e Membro della Fondazione "Culture of Life", (Stati Uniti d'America); il Professor Monsignor Maurizio Calipari, Teologo moralista della Pontificia Accademia per la Vita e Professore incaricato di Bioetica presso l'Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia ed il Professor Ben Zylicz, Direttore Sanitario del "Dove House Hospice" in Hull, East Yorkshire, Inghilterra.

  Il Vescovo Elio Sgreccia ha presentato una breve sintesi della finalità dell'Assemblea che si concentrerà sul quel particolare momento "nel quale si sperimenta in profondità la fragilità umana, un momento reso ancora più difficile dalla solitudine e dalla sofferenza (...) ma molto importante per la visione cristiana, perché l'organismo fisico si sfalda e la vita dell'individuo si avvia alla fina, ma nello stesso tempo si apre alla vita piena, alla vita eterna".

  "Questo momento di confine è l'argomento specifico dell'Assemblea" - ha aggiunto il Presule - "Avvertiamo nuovamente la necessità di definire ulteriormente i termini di ciò che è lecito e ciò che non lo è in ambito terapeutico, soprattutto per rispondere a diversi dubbi e dibattiti nell'ambito dell'assistenza medica. Il programma include molti termini di carattere etico, destinati a chiarire con il massimo equilibrio e precisione possibili i limiti della terapia e dell'aiuto al malato grave o morente. Sono anche previsti dibattiti di argomento antropologico e culturale. Presenteremo soprattutto aspetti relativi all'assistenza: come mobilitare la società e la comunità cristiana, le cure palliative, ma predomineranno gli interventi che devono rispondere ad interrogativi etici precisi".

  "Le nuove e crescenti possibilità tecniche d'intervento medico" - ha affermato il Monsignor Calidari - "oltre che assicurare maggiori chances di vita e/o migliori condizioni di salute per molti, talvolta, possono comportare per il paziente stesso un  ulteriore aggravio della sua sofferenza personale, senza che vi sia, per contro, una reale prospettiva di beneficio".

  "Che fare in questi casi? Quali criteri adottare per poter esprimere un giudizio etico ed operativo, che sia fondato e giustificabile, sull'impiego dei mezzi di conservazione della vita?".

  Il Professor Calidari ha inteso "delineare un nuovo quadro sistematico di valutazione che coniughi dinamicamente ambedue le coppie concettuali di 'proporzionalità/sproporzionalità' (cronologicamente più recente) e di 'ordinarietà/straordinarietà' (più tradizionale', senza tuttavia privarle delle loro differenze e specificità. Da questo dinamismo valutativo, infine, si deriva un corrispondente schema normativo che possa rappresentare un preciso riferimento per le scelte concrete, circa l'elezione ed il ricorso ai vari mezzi di conservazione della vita".

  L'intervento del Professor Zylic si è concentrato sulle cure palliative, le residenze per anziani e l'assistenza a domicilio. "Sebbene il concetto di ricovero sia molto cristiano" - ha detto - "i ricoveri accolgono persone di tutte le fedi e religioni".

  "La morte" - ha continuato il Professor Zylic - "deve essere considerata come parte della vita, un avvenimento normale. La morte di una persona cara può perfino essere un momento importante di crescita personale. Le persone che lavorano nelle case per anziani devono confrontarsi con tanti dilemmi di natura etica, come l'alimentazione e l'idratazione artificiale, il controllo intensivo dei sintomi che può risultare nella morte precoce di un paziente, l'angoscia e la sedazione terminale, ed infine la crescente domanda di eutanasia nella società".
OP/MALATI INGUARIBILI/SGRECCIA                       VIS 20080221 (430)


PADRI GESUITI: PIENA FEDELTÀ CARISMA ORIGINARIO

CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i Partecipanti al Capitolo Generale della Compagnia di Gesù, in corso a Roma dal 7 gennaio, con Padre Adolfo Nicolás, nuovo Preposito Generale.

  "Voglio oggi incoraggiare voi e i vostri confratelli" - ha detto il Papa nel suo discorso - a continuare sulla strada della missione ricevuta da Dio, "in piena fedeltà al vostro carisma originario, nel contesto ecclesiale e sociale che caratterizza questo inizio di millennio".

  "La Chiesa" - ha proseguito il Pontefice - "ha urgente bisogno di persone di fede solida e profonda, di cultura seria e di genuina sensibilità umana e sociale, di religiosi e sacerdoti che dedichino la loro vita a stare proprio su queste frontiere per testimoniare e aiutare a comprendere che vi è invece un'armonia profonda fra fede e ragione, fra spirito evangelico, sete di giustizia e operosità per la pace".

  "Fedele alla sua migliore tradizione, essa deve continuare a formare con grande cura i suoi membri nella scienza e nella virtù, senza accontentarsi della mediocrità, perché il compito del confronto e del dialogo con i contesti sociali e culturali molto diversi e le mentalità differenti del mondo di oggi è fra i più difficili e faticosi".

  "Mentre vi sforzate di costruire ponti di comprensione e di dialogo con chi non appartiene alla Chiesa o ha difficoltà ad accettarne le posizioni e i messaggi, dovete allo stesso tempo farvi lealmente carico del dovere fondamentale della Chiesa di mantenersi fedele al suo mandato di aderire totalmente alla Parola di Dio, e del compito del Magistero di conservare la verità e l'unità della dottrina cattolica nella sua completezza".

  "Ciò vale non solo per l'impegno personale dei singoli Gesuiti" - ha ribadito il Pontefice - "poiché lavorate come membra di un corpo apostolico, dovete anche essere attenti affinché le vostre opere ed istituzioni conservino sempre una chiara ed esplicita identità, perchè il fine della vostra attività apostolica non rimanga ambiguo od oscuro, e perché tante altre persone possano condividere i vostri ideali e unirsi a voi efficacemente e con entusiasmo, collaborando al vostro impegno di servizio di Dio e dell'uomo".

  Ponendo in risalto le tendenze culturali attuali "come il soggettivismo, il relativismo, l'edonismo, il materialismo pratico", il Santo Padre ha invitato i Gesuiti a profondere un rinnovato impegno per "promuovere e difendere la dottrina cattolica 'in particolare sui punti nevralgici oggi fortemente attaccati dalla cultura secolare'".

  "I temi, oggi continuamente discussi e messi in questione, della salvezza di tutti gli   uomini in Cristo, della morale sessuale, del matrimonio e della famiglia, vanno approfonditi e illuminati nel contesto della realtà contemporanea, ma conservando quella sintonia con il Magistero che evita di provocare confusione e sconcerto nel Popolo di Dio".

  Il Papa incoraggio i Padri Gesuiti "a continuare e a rinnovare" la loro missione fra i poveri e con i poveri. "Per noi la scelta dei poveri non è ideologica, ma nasce dal Vangelo. Innumerevoli e drammatiche sono le situazioni di ingiustizia e di povertà nel mondo di oggi, e se bisogna impegnarsi a comprenderne e a combatterne le cause strutturali, occorre anche saper scendere a combattere fin nel cuore stesso dell'uomo le radici profonde del male, il peccato che lo separa da Dio, senza dimenticare di venire incontro ai bisogni più urgenti nello spirito della carità di Cristo".

  "Un'attenzione specifica vi invito infine a riservare a quel ministero degli Esercizi Spirituali che fin dalle origini è stato caratteristico della vostra Compagnia" - ha concluso il Pontefice esortando i Padri con queste parole: "Gli Esercizi sono la fonte della vostra spiritualità (...): sta a voi continuare a farne uno strumento prezioso ed efficace per la crescita spirituale delle anime, per la loro iniziazione alla preghiera, alla meditazione, in questo mondo secolarizzato in cui Dio sembra essere assente. (...) In un tempo come quello odierno, (...), gli Esercizi Spirituali rappresentano una via e un metodo particolarmente prezioso per cercare e trovare Dio, in noi, attorno a noi e in ogni cosa, per conoscere la sua volontà e metterla in pratica".
AC/.../COMPAGNIA DI GESÙ                           VIS 20080221 (680)


SERBIA: RADICI CRISTIANE E RICONCILIAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in Vaticano il Signor Viadeta Jankovic, nuovo Ambasciatore di Serbia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Nel suo discorso al diplomatico il Papa ha sottolineato che la Santa Sede "tiene in gran conto i rapporti diplomatici con la Serbia e desidera offrire il suo incoraggiamento affinché il Paese continui ad adoperarsi per edificare un futuro di pace, prosperità, riconciliazione e pacifica coesistenza nella regione, mentre la Serbia e i paesi confinanti si impegnano ad assumere il proprio ruolo in Europa".

  "Pochi paesi nel continente europeo sono sfuggiti alle devastazioni delle guerre nel secolo scorso" - ha detto il Santo Padre - "e tutti possono imparare dalle lezioni del recente passato. Mentre lei si adopera per un futuro più sicuro, è fondamentale ricordare che l'identità e la ricca tradizione culturale della Nazione che lei rappresenta, come di tutte le nazioni europee, è profondamente radicata nel patrimonio della fede cristiana e del Vangelo dell'amore".

  "Se scegliamo di vivere secondo i valori delle nostre radici cristiane, scopriamo il coraggio di perdonare e di accettare il perdono, di essere riconciliati con i nostri vicini e costruire insieme una civiltà dell'amore nella quale ogni persona viene accettata e rispettata. Conosce le sofferenze  del popolo serbo nel corso dei recenti conflitti e desidero esprimere la mia sentita sollecitudine per il popolo serbo e per le altre nazioni balcaniche coinvolte nei dolorosi avvenimenti degli ultimi dieci anni".

  "La Santa Sede" - ha proseguito il Pontefice - "condivide il vostro ardente desiderio che la pace conquistata, porti duratura stabilità nella regione. In particolare, riguardo alla corrente crisi in Kosovo, invito tutte le parti interessate ad agire con prudenza e moderazione ed a ricercare soluzioni che favoriscano il rispetto reciproco e la riconciliazione".

  "Non di minore importanza sono le divisioni fra i popoli dell'Europa che risultano dalla tragica perdita di unità dei cristiani nell'ultimo millennio" - ha ricordato il Papa rallegrandosi per i progressi dei rapporti fra i cristiani cattolici e gli ortodossi in Serbia negli ultimi anni, e per la proficua collaborazione in diversi ambiti. "Auspico che tali positivi sviluppi continuino ad essere proficui, in particolare mediante l'esame congiunto della dottrina sociale cristiana".

  "La collocazione geografica della Serbia" - ha detto ancora il Santo Padre - "al confine fra la cristianità orientale e la cristianità occidentale, offre una opportunità unica di promuovere il dialogo ecumenico, mentre la sua familiarità con l'Islam, sia attraverso l'incontro con l'Impero Ottomano e sia per la presenza di molti musulmani nella regione, apre grandi possibilità di progresso nel dialogo interreligioso. Questi due processi sono di estrema importanza per stabilire una maggiore comprensione e rispetto reciproci fra i popoli e le nazioni del mondo moderno".

  "La libertà religiosa è un elemento indispensabile per l'edificazione di un tipo di società nella quale possa svilupparsi una tale armonia. Grandemente apprezzati" - ha detto Papa Benedetto XVI - "sono i recenti provvedimenti adottati dalla Serbia negli ultimi anni per garantire tale fondamentale diritto umano".

  "Il progetto di restaurare chiese e quelle proprietà di comunità religiose  nazionalizzate dalla Federazione Jugoslava e l'introduzione dell'insegnamento della religione nelle scuole, hanno contribuito al rinnovamento spirituale del vostro Paese. E' stato dato un importante esempio dal quale possono apprendere altri governi".
 
  "Prego che questa apertura ai valori religiosi nella società" - ha concluso il Pontefice - "continui a crescere così che il dibattito pubblico sia davvero nutrito dai principi derivanti dalla fede".
CD/LETTERE CREDENZIALI:SERBIA/JANCOVIC               VIS 20080221 (570)


mercoledì 20 febbraio 2008

SANT'AGOSTINO E' VIVO ATTRAVERSO LE SUE OPERE


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2008 (VIS). Riprendendo la catechesi dedicata alla figura di Sant'Agostino, il Santo Padre, ha tenuto l'Udienza Generale di oggi in due momenti distinti: alle ore 10:30 nella Basilica Vaticana, dove ha incontrato i singoli fedeli, che non hanno trovato posto nell'Aula Paolo VI e successivamente, nell'Aula Paolo VI, dove ha tenuto la catechesi.

  Agostino" - ha detto il Papa - "è il Padre della Chiesa che ha lasciato il maggior numero di opere, e di queste oggi intendo parlare brevemente. (...) Alcuni degli scritti di Sant'Agostino sono d'importanza capitale, e non solo per la storia del cristianesimo ma per la formazione di tutta la cultura occidentale".

  Citando le "Confessiones" nelle quali "possiamo seguire passo passo il cammino interiore di quest'uomo straordinario e appassionato di Dio", il Papa ha ricordato anche le "meno diffuse ma non meno originali (...) 'Retractationes' (...) nelle quali Sant'Agostino, ormai anziano, compie un'opera di 'revisione' (retractatio) di tutta la sua opera scritta, lasciando così un documento letterario singolare e preziosissimo, ma anche un insegnamento di sincerità e di umiltà intellettuale".

  "L'opera più importante e decisiva" - ha proseguito il Pontefice - "per lo sviluppo del pensiero politico occidentale e per la teologia cristiana della storia è il libro 'De civitate Dei' - scritto tra il 413 il 426 in ventidue libri. L'occasione era il sacco di Roma compiuto dai Goti nel 410. Tanti pagani ancora viventi, ma anche molti cristiani, avevano detto: Roma è caduta adesso, adesso il Dio cristiano e gli apostoli non possono proteggere la città. Durante la presenza delle divinità pagane Roma era 'caput mundi', la grande capitale, e nessuno poteva pensare che sarebbe caduta nelle mani dei nemici".

  "Adesso con il Dio cristiano" - ha spiegato il Pontefice - "questa grande città non appariva più sicura. Quindi il Dio dei cristiani non proteggeva, non poteva essere il Dio al quale affidarsi. A questa obiezione, che toccava profondamente anche i cuori dei cristiani, risponde Sant'Agostino con questa grandiosa opera, il 'De civitate Dei', chiarendo che cosa dobbiamo aspettarci da Dio e che cosa no, qual è la relazione tra la sfera politica e la sfera della fede della Chiesa. Anche oggi questo libro è una fonte per definire bene la vera laicità e la competenza della Chiesa, la grande vera speranza che ci dona la fede".

  "Questo grande libro è una presentazione della storia dell'umanità governata dalla Provvidenza divina, ma divisa da due amori tra loro contrastanti che danno origine a due città: quella terrena, originata dall'amore di sé 'sino all'indifferenza per Dio', e quelle celeste che nasce dall'amore per Dio 'sino all'indifferenza di sé'".

  "Altrettanto importante è il libro 'De Trinitate'" - ha ricordato il Papa - "'opera in quindici libri sul principale nucleo della fede cristiana', la fede in Dio trinitario scritta in due tempi: tra il 399 e il 412 i primi dodici libri, pubblicati a insaputa di Sant'Agostino, che verso il 420 li completò e rivide l'intera opera".

  "Il 'De doctrina Christiana' è invece una vera e propria introduzione culturale all'interpretazione della Bibbia e in definitiva allo stesso cristianesimo, che ha avuto un'importanza decisiva nella formazione della cultura occidentale".

  "Agostino certamente pur con tutta la sua umiltà, fu consapevole della propria statura intellettuale. Ma per lui, più importante del fare grandi opere di respiro alto, teologico, era portare il messaggio cristiano ai semplici. (...) La responsabilità acutamente avvertita nei confronti della divulgazione del messaggio cristiano è  all'origine di scritti come il 'De catechizandis rudibus', una teoria e anche prassi della catechesi, o il 'Psalmus contra partem Donati'".

  "I Donatisti" - ha spiegato il Papa - "erano il grande problema dell'Africa di Sant'Agostino, uno scisma volutamente africano. Essi affermavano: la vera cristianità è quella africana. Si opponevano all'unità della Chiesa. Contro questo scisma il grande Vescovo ha lottato per tutta la sua vita, cercando di convincere i donatisti che solo nell'unità anche l'africanità può essere vera".

  "E per farsi capire semplici, che non potevano capire il grande latino del retore, ha detto: devo scrivere anche con errori grammaticali, in un latino molto semplificato. E lo ha fatto soprattutto in questo 'Psalmus', una specie di poesia semplice contro i donatisti, per aiutare tutta la gente a capire che solo nell'unità della Chiesa si realizza per tutti realmente la nostra relazione con Dio e cresce la pace nel mondo"

  "In questa produzione destinata a un pubblico" - ha precisato il Papa - "più largo riveste un'importanza particolare la massa delle omelie, (...) trascritte dai tachigrafi durante la predicazione (...) Tra queste, spiccano le bellissime 'Enarrationes in Psalmos'" che "diventavano, per la fama del loro autore, testi molto ricercati e servivano anche per altri Vescovi e sacerdoti come modelli, adattati a sempre nuovi contesti".

  "Sì, anche per noi sarebbe stato bello" - ha concluso il Pontefice - "poterlo sentire vivo. Ma è realmente vivo nei suoi scritti, è presente in noi e così vediamo anche la permanente vitalità della fede alla quale ha dato tutta la sua vita!".
AG/SANT'AGOSTINO/...                               VIS 20080220 (810)


martedì 19 febbraio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Sacerdote Valter Dario Maggi, Vescovo Ausiliare di Guayaquil (superficie: 18.711; popolazione: 3.357.000; cattolici: 3.022.000; sacerdoti: 339; religiosi: 678; diaconi permanenti: 25), Ecuador. Il Vescovo eletto, è nato a Brignano Gera d'Adda (Italia), nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. E' stato finora Parroco e Segretario della Commissione Episcopale per la Educazione della Conferenza Episcopale Ecuadoriana e Direttore dell'Istituto Teologico Pastorale dell'Ecuador.

- Il Reverendo Joseph Ponniah, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Trincomalee-Batticaloa (superficie: 8.397; popolazione: 1.545.129; cattolici: 68.174; sacerdoti: 66; religiosi: 131), Sri Lanka. Il Vescovo eletto è nato a Thannamunai (Sri Landa), nel 1952 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. E' stato finora Vicario Generale della medesima Diocesi.
NEA/.../MAGGI:PONNIAH                               VIS 20080219 (130)

UNIVERSITARI EUROPEI E AMERICANI DA BENEDETTO XVI

CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2008 (VIS). Nel pomeriggio di sabato 1° marzo, in occasione della VI Giornata Europea degli Universitari, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà, nell'Aula Paolo VI, una Grande Veglia Mariana degli Universitari, sul tema: "Europa e Americhe insieme per costruire la civiltà dell'amore".

  La Giornata è stata promossa dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e dall'Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma.

  Agli studenti presenti nell'Aula Paolo VI, si collegheranno via satellite, universitari di varie città europee e americane: Napoli (Italia), Bucarest (Romania); Toledo (Spagna); Avignone (Francia) e Minsk (Bielorussia).

 Dal continente americano saranno previsti collegamenti da Washington (Stati Uniti d'America); Città del Messico (Messico); La Habana (Cuba), Aparecida (Brasile) e Loja (Ecuador).

  Alle 17:00 è in programma la recita del Santo Rosario guidata dal Santo Padre che, al termine, pronuncerà un discorso e consegnerà una copia della Enciclica "Spe salvi" ad un gruppo di universitari, in rappresentanza di tutti i presenti..

  In occasione della Giornata Europea degli Universitari, dal 28 febbraio al 1° marzo, si terrà, presso la Pontificia Università Gregoriana, un Convegno sul tema: "L'Europa e Le Americhe insieme verso uno sviluppo integrale e solidale", organizzato dall'Ufficio per la Pastorale Universitaria in collaborazione con la Commissione Europea Rappresentanza per l'Italia, il Ministero delle Comunicazioni, il Ministero dell'Università e Ricerca e il Ministero degli Affari Esteri.

  I lavori del Convegno prevedono una relazione introduttiva sul tema: "Le comuni radici e i legami storici del rapporto tra Europa e Americhe", tenuta dal Professor Florencio Hubenak (Pontificia Universidad Católica de Argentina, Santa María de Los Buenos Aires) e dalla Professoressa Bianca Maria Todeschini Lalli,(Università degli Studi di Roma Tre).

  Successivamente il Convegno continuerà suddiviso in tre sessioni principali: la prima su "Europa e Americhe nella società globale"; la seconda su "Il ruolo della formazione universitaria nelle sfide dello sviluppo"; e l'ultima sul tema "Culture e modelli di università nella globalizzazione".

  L'incontro si concluderà sabato 1° marzo con una tavola rotonda suddivisa in due  momenti: "Il problema della fuga dei cervelli, Stati Uniti - America Latina -Europa"; e "L'esperienza e le prospettive della cooperazione universitaria per lo sviluppo integrale e solidale".
.../VI GIORNATA EUROPEA UNIVERSITARI/...               VIS 20080219 (390)


ISTITUTI RELIGIOSI: RISCOPERTA CARISMA FONDAZIONALE

CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2008 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del discorso che il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto ieri, 18 febbraio, ai Membri del Consiglio Esecutivo delle Unioni Internazionali dei Superiori e delle Superiore Maggiori, riuniti in Vaticano per riflettere "su alcuni aspetti particolarmente attuali e importanti della Vita Consacrata".

  "Avvertiamo tutti come nella moderna società globalizzata" - ha detto il Pontefice - "diventa sempre più difficile annunciare e testimoniare il Vangelo. (...) Il processo di secolarizzazione che avanza nella cultura contemporanea non risparmia infatti purtroppo nemmeno le comunità religiose".

  "Non bisogna tuttavia lasciarsi prendere dallo scoraggiamento" - ha aggiunto il Papa - "perché se oggi, come è stato opportunamente ricordato, non poche nubi si addensano all'orizzonte della vita religiosa, stanno emergendo, ed anzi sono in costante crescita, segnali di un provvidenziale risveglio, che suscita motivi di consolante speranza".

  "Lo Spirito Santo soffia potentemente dappertutto nella Chiesa suscitando un nuovo impegno di fedeltà negli Istituti storici ed insieme a nuove forme di consacrazione religiosa in consonanza con le esigenze dei tempi. (...) Quel che contraddistingue queste nuove esperienze di Vita Consacrate è il desiderio comune, (...) di povertà evangelica praticata in modo radicale, di amore fedele alla Chiesa, di generosa dedizione verso il prossimo bisognoso, con speciale attenzione per quelle povertà spirituali che contraddistinguono in maniera marcata l'epoca contemporanea".

  Riferendosi successivamente agli Ordini e alle Congregazioni "con una lunga tradizione nella Chiesa, non si può non notare" - ha sottolineato il Pontefice - "una difficile crisi dovuta all'invecchiamento dei membri, a una più o meno accentuata diminuzione delle vocazioni, e talora anche a una 'stanchezza' spirituale e carismatica".

  Nonostante questa crisi sia "preoccupante", il Santo Padre ha voluto porre in risalto che "Accanto (...) a situazioni difficili, che è bene guardare con coraggio e verità, vanno tuttavia registrati segni di positiva ripresa, specialmente quando le comunità hanno scelto di tornare alle origini per vivere in maniera più consona lo spirito del Fondatore. In quasi tutti i recenti Capitoli Generali degli Istituti religiosi il tema ricorrente è stato proprio la riscoperta del carisma fondazionale da incarnare ed attuare in modo rinnovato nel tempo presente".

  "Riscoprire lo spirito delle origini" - ha concluso il Pontefice - "ha aiutato ad imprimere agli Istituti un promettente nuovo impulso ascetico, apostolico e missionario. (...) E' su questa strada che occorre continuare a camminare, pregando il Signore perché porti a pieno compimento l'opera da Lui iniziata".
AP/VITA CONSACRATA/...                           VIS 20080219 (410)


lunedì 18 febbraio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Eugenio Dal Corso, P.S.D.P., finora Vescovo di Sautimo (Angola), Vescovo di Benguela (superficie: 49.920; popolazione: 2.303.000; cattolici: 1.116.000; sacerdoti:  132; religiosi: 477), Angola. Il Vescovo Dal Corso succede al Vescovo Oscar Lino Lopes Braga, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../DAL CORSO:BRAGA                             VIS 20080218 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza i Membri del Consiglio per i Rapporti tra la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e le Unioni Internazionale dei Superiori e della Superiore Generali.

  Sabato 16 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in Udienza il Cardinale Albert Vanhoye, S.I., Predicatore degli Esercizi Spirituali.
AP/.../...                                         VIS 20080218 (30)

ISTRUZIONE SVOLGIMENTO INCHIESTE DIOCESANE CAUSE DEI SANTI


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha presieduto la Conferenza Stampa di presentazione  dell'Istruzione della Congregazione delle Cause dei Santi "Sanctorum Mater" per lo svolgimento delle Inchieste diocesane o eparchiali nelle Cause dei Santi.

  Sono intervenuti l'Arcivescovo Michele Di Ruberto, Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi ed Monsignor Marcello Bartolucci, Sotto-Segretario della medesima Congregazione.

  Il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha precisato che lo scopo del presente Documento è di "contribuire a far sì che le norme vigenti per l'istruzione diocesana di una causa di beatificazione e canonizzazione siano applicate con sempre maggiore attenzione".

  "Il documento, diviso in sei parti" - ha precisato ancora il Cardinale Saraiva Martins - "descrive minuziosamente tutti gli atti che i vescovi devono seguire per iniziare e portare a termine la fase diocesana del processo di beatificazione. Nella prima parte si richiama la necessità di un'autentica fama di santità per iniziare il processo e si spiegano le figure e i compiti dell'attore, del postulatore e del vescovo competente della causa. Nella seconda parte si descrive la fase preliminare della causa che arriva fino alla concessione del 'nulla osta' della Congregazione delle Cause dei Santi. Nella terza si parla della celebrazione della causa. Nella quarta delle modalità da seguire nella raccolta delle prove documentali e nella quinta di quelle 'testificali'; in questa sezione c'è anche un capitoletto dedicato allo 'utilizzo del registratore e del computer'. Nella sesta, infine, si indicano le procedure per gli atti conclusivi dell'inchiesta diocesana".

  Successivamente, riferendosi ai motivi della pubblicazione, il Porporato ha spiegato che i venticinque anni dalla promulgazione da parte di Giovanni Paolo II delle leggi attualmente in vigore per le cause dei santi: la Costituzione Apostolica 'Divinus perfectionis Magister', del 25 gennaio 1983 e le 'Normae servandae' emanate dalla Congregazione delle Cause dei Santi, hanno confermato "che alcune disposizioni di legge non erano state sempre intese e, quindi, messe in pratica in alcune diocesi con la dovuta precisione, il che motivava che la Congregazione dovesse talvolta fornire dei chiarimenti e chiedere alle curie diocesane di correggere gli errori".

  "Inoltre" - ha aggiunto il Cardinale Saraiva Martins - "non sempre una diocesi può contare su persone specializzate e con esperienza pratica per i diversi compiti inerenti a una causa di canonizzazione (...). Ciò rende evidente l'utilità, anzi la necessità, di un documento applicativo, appunto la presente Istruzione".

  Il Cardinale Saraiva Martins ha inoltre sottolineato che: "Con l'entrata in vigore dell'attuale legislazione sulle cause dei santi (...) si era diffusa l'idea, peraltro senza fondamento, che la tradizionale metodologia processuale in esse adoperata era stata sostituita da un'inchiesta di carattere storico critico. Alla radice di questa confusione sta forse il fatto che il termine 'inquisitio' adoperato nel testo latino, unico ufficiale, per designare la procedura nella fase diocesana di una causa di canonizzazione, fu tradotto in italiano con 'inchiesta'. (...) L'Istruzione ribadisce con vigore la sostanza processuale delle stesse cause, e sottolinea con precisione le norme che devono essere osservate".

  Riguardo al quarto ed ultimo motivo della pubblicazione dell'Istruzione, il Cardinale Saraiva Martins ha affermato che: "Nel passaggio dalla legislazione precedente a quella oggi in vigore, non fu chiaro, per alcuni, che la verifica seria e severa della fama di santità o di martirio ('fama sanctitatis vel martyrii') costituisce un adempimento previo e assolutamente necessario da realizzarsi in diocesi, sicché la procedura non deve essere iniziata se non consta mediante prove inconfutabili che il servo di Dio al quale si riferisce la causa in questione è in concetto di santità o di martirio presso una parte consistente dei fedeli, i quali si rivolgono a lui nella loro preghiera e attribuiscono grazie e favori alla sua intercessione".

  Finora nel Pontificato di Benedetto XVI 40 sono state le cerimonie di Beatificazione, durante le quali sono stati beatificati 563 Servi di Dio (36 confessori  e 527 martiri), fra i quali, 48 sacerdoti diocesani, 485 religiosi e religiose, 30 laici e laiche. In totale 509 uomini e 54 donne.

  Il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha presieduto 31 Cerimonie: 18 in Italia e 13 fuori Italia in 7 diversi paesi (Messico, Portogallo, Brasile, Spagna, Francia, Polonia, Austria).

  Le canonizzazioni nel Pontificato di Papa Benedetto XVI sono state finora 4 (3 a Roma e 1 in Brasile), durante le quali sono stati canonizzati 14 persone (2 vescovi, 4 sacerdoti, 5 religiosi e 3 religiose).

  Il totale tra beati e santi nel Pontificato di Papa Benedetto XVI ad oggi è di 577.
OP/ISTRUZIONE SANCTORUM MATER/SARAIVA               VIS 20080218 (770)


APPELLO AL DIALOGO E ALLA RICONCILIAZIONE IN LIBANO

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2008 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, questa mattina, con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha lanciato un appello per il dialogo e la riconciliazione in Libano.

  "Seguo con preoccupazione" - ha affermato il Pontefice - "le persistenti manifestazioni di tensione in Libano. Da quasi tre mesi il Paese non riesce a darsi un Capo dello Stato. Gli sforzi per comporre la crisi e il sostegno offerto da numerosi esponenti di rilievo della Comunità internazionale, anche se non hanno ancora raggiunto un risultato, dimostrano l'intenzione di individuare un Presidente che sia tale per tutti i libanesi e porre così le basi per superare le divisioni esistenti".

  "Purtroppo" - ha proseguito il Pontefice - "non mancano anche i motivi di preoccupazione, soprattutto a causa di una inconsueta violenza verbale o di quanti addirittura pongono la loro fiducia nella forza delle armi e nella eliminazione fisica degli avversari".

  "Assieme al Patriarca maronita e a tutti i Vescovi libanesi, vi chiedo di unirvi alla mia supplica a Nostra Signora del Libano, perché incoraggi i cittadini di quella cara Nazione, ed in particolare i politici, a lavorare con tenacia in favore della riconciliazione, di un dialogo veramente sincero, della pacifica convivenza e del bene di una Patria profondamente sentita come comune".
ANG/APPELLO LIBANO/...                           VIS 20080218 (230)


VITA CRISTIANA E DINAMISMO PASQUALE DA MORTE A VITA

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2008 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Ricordando il Vangelo della domenica precedente, le tentazioni di Cristo nel deserto, il Papa ha detto: "Quest'oggi, seconda domenica di Quaresima, (...) la liturgia, (...) ci invita a riflettere sull'evento straordinario della Trasfigurazione sul monte. Considerati insieme, entrambi gli episodi anticipano il mistero pasquale: la lotta di Gesù col tentatore prelude al grande duello finale della Passione, mentre la luce del suo Corpo trasfigurato anticipa la gloria della Risurrezione. Da una parte vediamo Gesù pienamente uomo, che condivide con noi persino la tentazione; dall'altra lo contempliamo Figlio di Dio, che divinizza la nostra umanità".

  "In tal modo, potremmo dire che queste due domeniche fungono da pilastri su cui poggia tutto l'edificio della Quaresima fino alla Pasqua, ed anzi l'intera struttura della vita cristiana, che consiste essenzialmente nel dinamismo pasquale: dalla morte alla vita".

  "La montagna - il Tabor come il Sinai - è il luogo della vicinanza con Dio" - ha spiegato il Papa - "E' lo spazio elevato, rispetto all'esistenza quotidiana, dove respirare l'aria pura della creazione. E' il luogo della preghiera, dove stare alla presenza del Signore (...). La Trasfigurazione è un avvenimento di preghiera: pregando Gesù si immerge in Dio, si unisce intimamente a Lui, aderisce con la propria volontà umana alla volontà di amore del Padre, e così la luce lo invade e appare visibilmente la verità del suo essere: Egli è Dio, Luce da Luce. (...). Questo fa pensare al Battesimo, alla veste bianca che indossano i neofiti. Chi rinasce nel Battesimo viene rivestito di luce anticipando l'esistenza celeste, che l'Apocalisse rappresenta con il simbolo delle vesti candide".

  "Qui è il punto cruciale: la trasfigurazione è anticipo della risurrezione, ma questa presuppone la morte. Gesù manifesta agli Apostoli la sua gloria, perché abbiano la forza di affrontare lo scandalo della croce, e comprendano che occorre passare attraverso molte tribolazioni per giungere al Regno di Dio".
ANG/DINAMISMO PASQUALE/...                       VIS 20080218 (370)


VISITA CARDINALE PAUL JOSEF CORDES IN INDIA

CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2008 (VIS). Un Comunicato Stampa reso pubblico nella giornata di oggi, rende noto che il Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", Dicastero che promuove iniziative di Carità della Santa Sede, si è recato in India per un incontro con i Vescovi della Conferenza Episcopale riuniti in Assemblea Plenaria a Jamshedpur.

  Scopo dell'incontro è una riflessione sullo spirito dell'impegno caritativo della Chiesa alla luce dell'Enciclica "Deus caritas est", con particolare accento sull'approfondimento delle radici cristiane della carità.

  Con la visita, che durerà fino al 19 febbraio, "si vuole rafforzare la testimonianza della Chiesa cattolica in campo caritativo, che continua a rendersi visibile attraverso tante opere di carità. I cristiani in India gestiscono già il 20% delle scuole elementari, il 25% delle strutture di sostegno per vedove e orfani, e il 30% di quelle per diversamente abili, lebbrosi e malati di AIDS".

  "È da constatare che l'India" - si legge nel Comunicato - "con i suoi 1,2 miliardi di abitanti, è una nazione in pieno sviluppo dal punto di vista economico e sociale con conseguenze importanti per le organizzazioni che operano nell'ambito caritativo. La missione della 'diakonia' resta indispensabile sia rispetto ai poveri, sia per l'essenza della Chiesa stessa. Essendo la 'diakonia' un'attività ecclesiale, è primordiale il ruolo del Vescovo o dell'Ordinario del luogo: sua è infatti la responsabilità ultima dell'azione caritativa" In questo impegno in particolare il Cardinale Cordes incoraggerà i Presuli indiani.

  La prima tappa del viaggio sarà una visita sulla tomba della Beata Teresa di Calcutta, per poi proseguire nelle case per i poveri ed i sofferenti da lei fondate.
CON-CU/INIZIATIVE CARITÀ/INDIA:CORDES               VIS 20080218 (280)


CONCLUSIONE ESERCIZI SPIRITUALI CURIA ROMANA

CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina, a conclusione degli Esercizi spirituali per la Curia Romana, nella Cappella 'Redemptoris Mater', in Vaticano, con il canto delle Lodi e la Meditazione finale, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto, a nome di tutti i presenti, alcune parole di ringraziamento al Predicatore degli Esercizi, Cardinale Albert Vanhoye, S.I. Il tema delle meditazioni di quest'anno è stato: "Accogliamo Cristo nostro Sommo Sacerdote. 'Poiché abbiamo un sommo sacerdote grande che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. (Eb 4,14)".

  Il Papa ha ricordato l'immagine di Gesù in ginocchio davanti a Pietro per lavargli i piedi, immagine, ha detto, che: "ho sempre avuto davanti agli occhi (...) Attraverso le Sue meditazioni questa immagine ha parlato a me. Ho visto che proprio qui, in questo comportamento, in questo atto di estrema umiltà si realizza il nuovo sacerdozio di Gesù. E si realizza proprio nell'atto della solidarietà con noi, con le nostre debolezze, la nostra sofferenza, le nostre prove, fino alla morte".

  "Così ho visto con occhi nuovi anche le vesti rosse di Gesù, che ci parlano del suo sangue. Lei, Signor Cardinale, ci ha insegnato come il sangue di Gesù era, a causa della sua preghiera, 'ossigenato' dallo Spirito Santo. E così è divenuto forza di risurrezione e fonte di vita per noi".

  "Ma non potevo non meditare anche la figura di San Pietro con il dito alla fronte" - ha proseguito il Pontefice - "È il momento nel quale egli prega il Signore di lavargli non solo i piedi ma anche la testa e le mani. Mi sembra che esprima - al di là di quel momento - la difficoltà di San Pietro e di tutti i discepoli del Signore di capire la sorprendente novità del sacerdozio di Gesù, di questo sacerdozio che è proprio abbassamento, solidarietà con noi, e così ci apre l'accesso al vero santuario, il corpo risorto di Gesù".

  "In tutto il tempo del suo discepolato e, mi sembra, fino alla sua propria crocifissione, San Pietro ha dovuto ascoltare sempre di nuovo Gesù, per entrare più in profondità nel mistero del suo sacerdozio, del sacerdozio di Cristo comunicato agli apostoli e ai loro successori. In questo senso, la figura di Pietro mi pare come la figura di noi tutti in questi giorni. Lei, Eminenza," - ha concluso il Pontefice - "ci ha aiutato ad ascoltare la voce del Signore, ad imparare così di nuovo che cosa è il suo e il nostro sacerdozio. Ci ha aiutato ad entrare nella partecipazione al sacerdozio di Cristo e così anche a ricevere il nuovo cuore, il cuore di Gesù, come centro del mistero della nuova Alleanza".
AC/RINGRAZIAMENTI PREDICATORE/VANHOYE               VIS 20080218 (450)


venerdì 15 febbraio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Castries (Santa Lucia), presentata dall'Arcivescovo Kelvin Edward Felix, per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Robert Rivas, O.P., Coadiutore della medesima Arcidiocesi.
RE/.../FELIX:RIVAS                                     VIS 20080215 (60)

TRAFFICO ESSERI UMANI SCHIAVITÙ TEMPI MODERNI

CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2008 (VIS). L'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, è intervenuto il 13 febbraio scorso, al Forum per la Lotta conto il Traffico di Esseri Umani, tenutosi a Vienna (Austria), dal 13 al 15 febbraio.

  Definendo il traffico di esseri umani "uno dei fenomeni più vergognosi della nostra epoca", il Presule ha spiegato che: "E' ben noto che la povertà, come la mancanza di occasioni e di coesione sociale, spingono le persone a cercare un futuro migliore, nonostante i rischi, rendendole così estremamente vulnerabili".

  "Inoltre" - ha proseguito l'Arcivescovo Marchetto - "occorre ribadire che attualmente diversi fattori contribuiscono alla diffusione di tale crimine, vale a dire, l'assenza di regole specifiche in alcuni paesi, l'ignoranza dei propri diritti da parte delle vittime, la struttura socio-culturale e i conflitti armati".

  "La Santa Sede incoraggia tutte le iniziative più giuste volte all'eliminazione di tale immorale e criminale fenomeno ed alla promozione del benessere delle vittime. Il Protocollo di Palermo e le successive Convenzioni Regionali hanno introdotto una esauriente legislazione internazionale contro il traffico di esseri umani. Inoltre la Santa Sede nota con soddisfazione l'entrata in vigore, all'inizio di questo mese, della Convezione del Consiglio d'Europa contro il traffico di esseri umani".

  L'Arcivescovo Marchetto, ha ricordato in merito che il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti "si occupa anche delle vittime del traffico di esseri umani, considerati gli schiavi dei tempi moderni".
DELSS/TRAFFICO ESSERI UMANI/MARCHETTO:VIENNA             VIS 20080215 (260)


CONTINUARE SOSTENERE CATTOLICI IN TERRA SANTA

CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2008 (VIS). Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha inviato ai Vescovi di tutto il mondo ed alle rispettive Chiese, una lettera che invita, a nome del Santo Padre, a continuare a sostenere spiritualmente e materialmente la Comunità cattolica in Terra Santa.

  "E' l'assenza di una stabile pace ad acuire nei Luoghi Santi" - scrive il Porporato - "antichi problemi e povertà e a generarne di nuovi. I cristiani che vi abitano meritano, pertanto, la prioritaria attenzione della Chiesa cattolica e delle altre Chiese e Comunità ecclesiali".

  "La Colletta del Venerdì Santo assume uno speciale rilievo" - sottolinea il Cardinale Sandri - "Si auspica che essa riceva costante accoglienza da parte di tutte le Chiese locali, perché possa crescere il movimento di carità che, per mandato del Papa, la nostra Congregazione coordina al fine di garantire alla Terra Santa, in modo ordinato ed equo, il sostegno necessario alla vita ecclesiale ordinaria e a particolari necessità".

  "Così la comunità latina raccolta attorno al Patriarcato di Gerusalemme e alla Custodia Francescana, ma anche le altre Chiese orientali cattoliche, secondo prudenti e collaudate norme pontificie, potranno beneficiare della carità di tutti i cattolici, non in termini occasionali, bensì con la sufficiente sicurezza e continuità che consenta di guardare con speranza al futuro. Tramite la comunità cattolica, poi, la carità si espanderà senza distinzione religiosa, culturale e politica, soprattutto a favore delle giovani generazioni che, per citare solo il più apprezzato tra i servizi ad esse offerti, potranno continuare ad usufruire della qualificata e diffusa opera educativa cattolica".

  "Tra le urgenze da affrontare" - ricorda il Cardinale Sandri - "sta sempre l'inarrestabile fenomeno dell'emigrazione, che rischia di privare le comunità cristiane delle migliori risorse umane. Nulla dobbiamo lasciare di intentato per garantire che, accanto alle monumentali testimonianze storiche del cristianesimo, siano sempre le comunità vive a celebrare il mistero di Cristo, nostra pace".

  "Desidero elogiare le Chiese particolari" - scrive infine il Porporato - "per il molto che direttamente fanno a bene della Terra Santa, specialmente grazie ai pellegrinaggi e alle iniziative promosse da crescenti forme di volontariato, accanto all'impegno sempre lodevole delle parrocchie e delle famiglie religiose, come delle storiche istituzioni, fondazioni e associazioni. Ma incoraggio cordialmente tutti i Confratelli Vescovi a privilegiare per le sue finalità e caratteristiche specifiche la "Colletta Pro Terra Sancta".
CEO/COLLETTA TERRA SANTA/SANDRI                   VIS 080215 (400)


giovedì 14 febbraio 2008

PROMUOVERE PIENA OCCUPAZIONE E LAVORO DEGNO

CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2008 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto il 7 febbraio scorso alla XLVI sessione della Commissione per lo Sviluppo Sociale del Consiglio Economico Sociale (ECOSOC), in corso a New York dal 6 al 15 febbraio.

  Nel discorso, reso pubblico oggi, l'Arcivescovo Migliore ha affermato che: "Innanzitutto la mancanza della piena occupazione e di un lavoro dignitoso e la conseguente povertà e disintegrazione sociale, offendono la dignità umana, e secondo, possiamo meritare la fiducia delle persone se diamo loro ascolto e se, concretamente, teniamo conto delle loro esigenze". 

  "La Santa Sede desidera ricordare che le urgenti necessità dei poveri sono prioritarie per la nostra coscienza e  per le scelte operate dai responsabili finanziari, per cui il foro internazionale ha l'obbligo di istituire una piattaforma per i poveri perché, molto frequentemente, essi non hanno voce nella ricerca di soluzioni ai problemi che così profondamente li affliggono".

  L'Osservatore Permanente presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha sottolineato che: "La fiducia, guadagnata più che data, fra tutte le parti, è essenziale nell'area dell'occupazione. (...) La mancanza di fiducia reciproca fra le parti significa anche mancanza di fiducia nel futuro che, a sua volta, significa assenza di sicurezza occupazionale. Le persone, specialmente i giovani alla ricerca del primo impiego, trovano significato ed nutrono fiducia nel futuro quando trovano impieghi a lungo termine con la possibilità di ben meritate promozioni".
DELSS/IMPIEGO/ECOSOC:MIGLIORE                       VIS 20080214 (240)


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