CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha presieduto la Conferenza Stampa di presentazione dell'Istruzione della Congregazione delle Cause dei Santi "Sanctorum Mater" per lo svolgimento delle Inchieste diocesane o eparchiali nelle Cause dei Santi.
Sono intervenuti l'Arcivescovo Michele Di Ruberto, Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi ed Monsignor Marcello Bartolucci, Sotto-Segretario della medesima Congregazione.
Il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha precisato che lo scopo del presente Documento è di "contribuire a far sì che le norme vigenti per l'istruzione diocesana di una causa di beatificazione e canonizzazione siano applicate con sempre maggiore attenzione".
"Il documento, diviso in sei parti" - ha precisato ancora il Cardinale Saraiva Martins - "descrive minuziosamente tutti gli atti che i vescovi devono seguire per iniziare e portare a termine la fase diocesana del processo di beatificazione. Nella prima parte si richiama la necessità di un'autentica fama di santità per iniziare il processo e si spiegano le figure e i compiti dell'attore, del postulatore e del vescovo competente della causa. Nella seconda parte si descrive la fase preliminare della causa che arriva fino alla concessione del 'nulla osta' della Congregazione delle Cause dei Santi. Nella terza si parla della celebrazione della causa. Nella quarta delle modalità da seguire nella raccolta delle prove documentali e nella quinta di quelle 'testificali'; in questa sezione c'è anche un capitoletto dedicato allo 'utilizzo del registratore e del computer'. Nella sesta, infine, si indicano le procedure per gli atti conclusivi dell'inchiesta diocesana".
Successivamente, riferendosi ai motivi della pubblicazione, il Porporato ha spiegato che i venticinque anni dalla promulgazione da parte di Giovanni Paolo II delle leggi attualmente in vigore per le cause dei santi: la Costituzione Apostolica 'Divinus perfectionis Magister', del 25 gennaio 1983 e le 'Normae servandae' emanate dalla Congregazione delle Cause dei Santi, hanno confermato "che alcune disposizioni di legge non erano state sempre intese e, quindi, messe in pratica in alcune diocesi con la dovuta precisione, il che motivava che la Congregazione dovesse talvolta fornire dei chiarimenti e chiedere alle curie diocesane di correggere gli errori".
"Inoltre" - ha aggiunto il Cardinale Saraiva Martins - "non sempre una diocesi può contare su persone specializzate e con esperienza pratica per i diversi compiti inerenti a una causa di canonizzazione (...). Ciò rende evidente l'utilità, anzi la necessità, di un documento applicativo, appunto la presente Istruzione".
Il Cardinale Saraiva Martins ha inoltre sottolineato che: "Con l'entrata in vigore dell'attuale legislazione sulle cause dei santi (...) si era diffusa l'idea, peraltro senza fondamento, che la tradizionale metodologia processuale in esse adoperata era stata sostituita da un'inchiesta di carattere storico critico. Alla radice di questa confusione sta forse il fatto che il termine 'inquisitio' adoperato nel testo latino, unico ufficiale, per designare la procedura nella fase diocesana di una causa di canonizzazione, fu tradotto in italiano con 'inchiesta'. (...) L'Istruzione ribadisce con vigore la sostanza processuale delle stesse cause, e sottolinea con precisione le norme che devono essere osservate".
Riguardo al quarto ed ultimo motivo della pubblicazione dell'Istruzione, il Cardinale Saraiva Martins ha affermato che: "Nel passaggio dalla legislazione precedente a quella oggi in vigore, non fu chiaro, per alcuni, che la verifica seria e severa della fama di santità o di martirio ('fama sanctitatis vel martyrii') costituisce un adempimento previo e assolutamente necessario da realizzarsi in diocesi, sicché la procedura non deve essere iniziata se non consta mediante prove inconfutabili che il servo di Dio al quale si riferisce la causa in questione è in concetto di santità o di martirio presso una parte consistente dei fedeli, i quali si rivolgono a lui nella loro preghiera e attribuiscono grazie e favori alla sua intercessione".
Finora nel Pontificato di Benedetto XVI 40 sono state le cerimonie di Beatificazione, durante le quali sono stati beatificati 563 Servi di Dio (36 confessori e 527 martiri), fra i quali, 48 sacerdoti diocesani, 485 religiosi e religiose, 30 laici e laiche. In totale 509 uomini e 54 donne.
Il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha presieduto 31 Cerimonie: 18 in Italia e 13 fuori Italia in 7 diversi paesi (Messico, Portogallo, Brasile, Spagna, Francia, Polonia, Austria).
Le canonizzazioni nel Pontificato di Papa Benedetto XVI sono state finora 4 (3 a Roma e 1 in Brasile), durante le quali sono stati canonizzati 14 persone (2 vescovi, 4 sacerdoti, 5 religiosi e 3 religiose).
Il totale tra beati e santi nel Pontificato di Papa Benedetto XVI ad oggi è di 577.
OP/ISTRUZIONE SANCTORUM MATER/SARAIVA VIS 20080218 (770)
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