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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 13 giugno 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 13 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo José Lanza Neto, finora Ausiliare di Londrina (Brasile), Vescovo di Guaxupé (superficie: 13.953; popolazione: 867.000; cattolici: 608.000; sacerdoti: 96; religiosi: 166), Brasile.

- Il Padre Vilson Dias de Oliveira, D.C., Vescovo di Limeira (superficie: 4.997; popolazione: 870.000; cattolici: 580.000; sacerdoti: 87; religiosi: 162), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Parrocchia "Nossa Senhora d'Ajuda" a Ilhabela, nella Diocesi di Caraguatatuba (Brasile), è nato nel 1958 a Guaíra (Brasile), ha emesso i voti religiosi nella Congregazione dei Preti della Dottrina Cristiana nel 1978 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984.
NER/.../LANZA NETO:DIAS DE OLIVEIRA                   VIS 20070613 (110)


EUSEBIO CESAREA: NON POSSIAMO RIMANERE INERTI DAVANTI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 13 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di questo mercoledì, tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di oltre 30.000 persone, alla figura di Eusebio, Vescovo di Cesarea in Palestina.

  Il Padre della Chiesa, nato intorno al 260, noto soprattutto come "il primo storico del cristianesimo" ed anche come "il più grande filologo della Chiesa antica", partecipò, nel 325, come Vescovo di Cesarea, "con un ruolo di protagonista, al Concilio di Nicea. Ne sottoscrisse il 'Credo' e l'affermazione della piena divinità del Figlio di Dio, definito per questo 'della stessa sostanza' del Padre".

  "La fama imperitura di Eusebio" - ha ricordato il Papa - "resta legata in primo luogo ai dieci libri della sua 'Storia Ecclesiastica'. È il primo che ha scritto una Storia della Chiesa, che rimane fondamentale grazie alle fonti poste da Eusebio a nostra disposizione per sempre. Con questa Storia egli riuscì a salvare da sicuro oblio numerosi eventi, personaggi e opere letterarie della Chiesa antica".

  La prospettiva fondamentale della storiografia eusebiana è che "la sua è una storia 'cristocentrica', nella quale si svela progressivamente il mistero dell'amore di Dio per gli uomini" - ha precisato il Santo Padre - "Un'altra caratteristica, che rimarrà costante nell'antica storiografia ecclesiastica: è 'l'intento morale' che presiede al racconto. L'analisi storica non è mai fine a se stessa; non è fatta solo per conoscere il passato; piuttosto, essa punta decisamente alla conversione, e ad una autentica testimonianza di vita cristiana da parte dei fedeli. È una guida per noi stessi".

  "In questo modo Eusebio interpella vivacemente i credenti di ogni tempo riguardo al loro modo di accostarsi alle vicende della storia, e della Chiesa in particolare. Egli interpella anche noi: qual è il nostro atteggiamento nei confronti delle vicende della Chiesa?" - si è domandato Benedetto XVI.

  "È l'atteggiamento di chi se ne interessa per una semplice curiosità, magari andando in cerca del sensazionale e dello scandalistico a ogni costo? Oppure è l'atteggiamento pieno d'amore, e aperto al mistero, di chi sa - per fede - di poter rintracciare nella storia della Chiesa i segni dell'amore di Dio e le grandi opere della salvezza da lui compiute? Se questo è il nostro atteggiamento, non possiamo non sentirci stimolati a una risposta più coerente e generosa, a una testimonianza più cristiana di vita, per lasciare i segni dell'amore di Dio anche alle future generazioni".

  Il Santo Padre ha citato in merito "quell'eminente studioso dei Padri che fu il Cardinale Jean Daniélou" il quale non si stancava di ripetere che: "'C'è un mistero. C'è un contenuto nascosto nella storia... Il mistero è quello delle opere di Dio, che costituiscono nel tempo la realtà autentica, nascosta dietro le apparenze... Ma questa storia che Dio realizza per l'uomo, non la realizza senza di lui'".

  "A tanti secoli di distanza" - ha concluso il Pontefice - "anche oggi Eusebio di Cesarea invita i credenti, invita noi, a stupirci, a contemplare nella storia le grandi opere di Dio per la salvezza degli uomini. E con altrettanta energia egli ci invita alla conversione della vita. Infatti, di fronte a un Dio che ci ha amati così, non possiamo rimanere inerti. L'istanza propria dell'amore è che la vita intera sia orientata all'imitazione dell'Amato. Facciamo dunque di tutto per lasciare nella nostra vita una traccia trasparente dell'amore di Dio".
AG/EUSEBIO DI CESAREA/...                           VIS 20070613 (460)


martedì 12 giugno 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 12 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Joseph Edward Kurtz, finora Vescovo di Knoxville (Stati Uniti d'America), Arcivescovo Metropolita di Louisville (superficie: 21.041; popolazione: 1.190.000; cattolici: 210.000; sacerdoti: 205; religiosi: 929; diaconi permanenti: 104), Stati Uniti d'America. L'Arcivescovo eletto è nato a Shenandoah (Stati Uniti d'America) nel 1946, è stato ordinato sacerdote nel 1972 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1999. Succede all'Arcivescovo Thomas Cajetan Kelly, O.P., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha eretto la Prefettura Apostolica di Donkorkrom (Ghana), con territorio dismembrato dalla Diocesi di Koforidua.

- Ha nominato il Padre Gabriel Edoe Kumordji, S.V.D., finora Superiore Provinciale dei Verbiti in Ghana e Presidente della Conferenza locale dei Superiori Maggiori Religiosi, primo Prefetto Apostolico di Donkorkrom (superficie: 4.285; abitanti: 136.000; cattolici: 12.000; sacerdoti: 7; religiosi: 6), Ghana.

- Ha nominato il Monsignore Vito Rallo, Nunzio Apostolico in Burkina Faso e in Niger, elevandolo in pari alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1953 a Mazara del Vallo (Italia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. È stato finora Inviato Speciale ed Osservatore Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo.
NER:RE:ECE:NN/.../...                               VIS 20070612 (200)


POPULORUM PROGRESSIO: STUDIO DI 220 NUOVI PROGETTI


CITTA' DEL VATICANO, 12 GIU. 2007 (VIS). I membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Autonoma "Populorum Progressio" al servizio delle popolazioni indigene, afroamericane, meticce contadine povere dell'America Latina, si riuniranno in Vaticano dal 12 al 14 giugno prossimi per l'annuale sessione di studio dei progetti.

  La Fondazione "Populorum Progressio" ha sede presso il Pontificio Consiglio "Cor Unum" ed è presieduta dal Presidente del medesimo Dicastero, Arcivescovo Paul Josef Cordes, che ne è anche il Rappresentante Legale. Il Consiglio di Amministrazione, che esamina ed approva i progetti, si compone di sette membri: sei Presuli di diversi Paesi dell'America Latina ed un Rappresentante del Pontificio Consiglio "Cor Unum".

  Dal 1992 ad oggi, la Fondazione ha sostenuto più di 2.000 progetti per un importo complessivo di oltre 20.000.000 di dollari americani. Durante la riunione di quest'anno saranno esaminato oltre 220 progetti, da finanziare con l'importo disponibile di circa 1.800.000 dollari americani destinati alla realizzazione di infrastrutture per le comunità più povere, al loro sostentamento mediante la promozione della produzione e commercializzazione dei beni, all'educazione e formazione integrale dei giovani e delle donne ed alle cure sanitarie.

  "Il lavoro della Fondazione risulta particolarmente efficace" - si legge in un Comunicato del Pontificio Consiglio "Cor Unum" - "in quanto, grazie alla collaborazione con le comunità cattoliche e i missionari locali, le sue spese amministrative e gestionali sono particolarmente contenute".

  I partecipanti alla Riunione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione saranno ricevuti in Udienza privata dal Santo Padre giovedì 14 giugno.
CON-CU/POPULORUM PROGRESSIO/...                       VIS 20070612 (260)


EDUCARE ALLA FEDE, ALLA SEQUELA E ALLA TESTIMONIANZA

CITTA' DEL VATICANO, 12 GIU. 2007 (VIS). Nel tardo pomeriggio di ieri, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, il Santo Padre Benedetto XVI ha inaugurato il Convegno della Diocesi di Roma, in corso dall'11 al 14 giugno, sul tema: "Gesù è il Signore. Educare alla fede, alla sequela, alla testimonianza".

  "È importante soffermarci anzitutto sull'affermazione iniziale, che dà il tono e il senso del nostro Convegno: 'Gesù è il Signore'" - ha detto il Santo Padre - in Gesù "incontriamo infatti il vero volto di Dio, ciò di cui abbiamo realmente bisogno per vivere".

  "Educare alla fede, alla sequela e alla testimonianza vuol dire aiutare i nostri fratelli, o meglio aiutarci scambievolmente, ad entrare in un rapporto vivo con Cristo e con il Padre".

  Rilevando che "l'esperienza quotidiana ci dice (...) che educare alla fede non è un'impresa facile", il Santo Padre ha affermato che: "Si parla perciò di una grande 'emergenza educativa', della crescente difficoltà che s'incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori-base dell'esistenza e di un retto comportamento, difficoltà che coinvolge sia la scuola sia la famiglia e si può dire ogni altro organismo che si prefigga scopi educativi".

  "Possiamo aggiungere che si tratta di un'emergenza inevitabile: in una società e in una cultura che troppo spesso fanno del relativismo il proprio credo, viene a mancare la luce della verità e si finisce per dubitare della bontà della vita e della validità dei rapporti e degli impegni che la costituiscono".

  Benedetto XVI ha proseguito affermando che: "L'educazione tende a ridursi alla trasmissione di determinate abilità, o capacità di fare, mentre si cerca di appagare il desiderio di felicità delle nuove generazioni colmandole di oggetti di consumo e di gratificazioni effimere. Così sia i genitori sia gli insegnanti sono facilmente tentati di abdicare ai propri compiti educativi e di non comprendere nemmeno più quale sia il loro ruolo, o meglio la missione ad essi affidata".

  "In un simile contesto" - ha proseguito il Pontefice - "l'impegno della Chiesa per educare alla fede, alla sequela e alla testimonianza del Signore Gesù assume più che mai anche il valore di un contributo per far uscire la società in cui viviamo dalla crisi educativa che la affligge, mettendo un argine alla sfiducia e a quello strano 'odio di sé' che sembra diventato una caratteristica della nostra civiltà".

  "Per l'educazione e formazione cristiana, dunque, è decisiva anzitutto la preghiera e la nostra amicizia personale con Gesù: solo chi conosce e ama Gesù Cristo può introdurre i fratelli in un rapporto vitale con Lui. Non dimentichiamoci mai della parola di Gesù. (...) Voi non avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga'. Perciò le nostre comunità potranno lavorare con frutto ed educare alla fede e alla sequela di Cristo essendo esse stesse autentiche 'scuole' di preghiera".

  "L'educazione inoltre, e specialmente l'educazione cristiana, (...) ha bisogno di quelle vicinanza che è propria dell'amore. Soprattutto oggi, (...), diventa decisivo l'accompagnamento personale, che dà a chi cresce la certezza di essere amato, compreso ed accolto. (...) Così i ragazzi e i giovani possono essere aiutati a liberarsi da pregiudizi diffusi e possono rendersi conto che il modo di vivere cristiano è realizzabile e ragionevole, anzi, di gran lunga il più ragionevole".

  "È del tutto evidente, però, che nell'educazione e nella formazione alla fede una missione propria e fondamentale ed una responsabilità primaria competono alla famiglia. (...) Tra la famiglia cristiana, piccola 'Chiesa domestica', e la più grande famiglia della Chiesa deve svilupparsi la collaborazione più stretta, anzitutto riguardo all'educazione dei figli".

  "Si apre pertanto uno spazio di impegno e di servizio per le nostre parrocchie, oratori, comunità giovanili, e anzitutto per le stesse famiglie cristiane, chiamate a farsi prossimo di altre famiglie per sostenerle ed assisterle nell'educazione dei figli, aiutandole così a ritrovare il senso e lo scopo della vita di coppia".

  Riferendosi agli adolescenti, il Papa ha rilevato che aumenta "in loro il desiderio di autonomia personale, che diventa facilmente, soprattutto nell'adolescenza, presa di distanza critica dalla propria famiglia" ed ha affermato: "Quando avvertono di essere rispettati e presi sul serio nella loro libertà, gli adolescenti e i giovani, pur con la loro incostanza e fragilità, non sono affatto indisponibili a lasciarsi interpellare da proposte esigenti: anzi, si sentono attratti e spesso affascinati da esse".

  "Il nostro Convegno" - ha precisato il Santo Padre - "parla molto giustamente di educazione non solo alla fede e alla sequela, ma anche alla testimonianza di Gesù Signore. La testimonianza attiva da rendere a Cristo non riguarda dunque soltanto i sacerdoti, le religiose, i laici che hanno nelle nostre comunità compiti di formatori, ma gli stessi ragazzi e giovani e tutti coloro che vengono educati alla fede".

  "Fin dall'inizio della formazione dei fanciulli" - ha ribadito Papa Benedetto XVI - "per arrivare, con un cammino progressivo, alla formazione permanente dei cristiani adulti, bisogna quindi che mettano radici nell'animo dei credenti la volontà e la convinzione di essere partecipi della vocazione missionaria della Chiesa, in tutte le situazioni e diffonderla e trasmetterla, e così rafforzarla anche nel nostro cuore. Passa di qui, in larga misura, quella nuova evangelizzazione a cui il nostro amato Papa Giovanni Paolo II ci ha chiamati".

  "Nell'educazione alla fede" - ha sottolineato il Pontefice - "un compito molto importante è affidato alla scuola cattolica", che "adempie alla propria missione basandosi su un progetto educativo che pone al centro il Vangelo e lo tiene come decisivo punto di riferimento per la formazione della persona e per tutta la proposta culturale. In convinta sinergia con le famiglie e con la comunità ecclesiale, la scuola cattolica cerca dunque di promuovere quell'unità tra la fede, la cultura e la vita che è obiettivo fondamentale dell'educazione cristiana".

  "Anche le scuole statali, (...), possono essere sostenute nel loro compito educativo dalla presenza di insegnanti credenti - in primo luogo, ma non esclusivamente, i docenti di religione cattolica - (...) oltre che dalla collaborazione di tante famiglie e della stessa comunità cristiana. La sana laicità della scuola, come delle altre istituzioni dello Stato, non implica infatti una chiusura alla Trascendenza e una falsa neutralità rispetto a quei valori morali che sono alla base di un'autentica formazione della persona".

  "Oggi più che nel passato l'educazione e la formazione della persona sono influenzate da quei messaggi e dal quel clima diffuso che vengono veicolati dai grandi mezzi di comunicazione e che si ispirano ad una mentalità e cultura caratterizzate dal relativismo, dal consumismo e da una falsa e distruttiva esaltazione, o meglio profanazione, del corpo e della sessualità. Perciò, proprio per quel grande 'sì che come credenti in Cristo diciamo all'uomo amato da Dio, non possiamo certo disinteressarci dell'orientamento complessivo della società a cui apparteniamo, delle tendenze che la animano e degli influssi positivi o negativi che essa esercita sulla formazione delle nuove generazioni".

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso richiamando l'attenzione sulla vocazione sacerdotale e ricordando che negli ultimi decenni la Diocesi di Roma "è stata allietata dal dono di molte ordinazioni sacerdotali (...); ma" - ha rilevato - "i segnali più recenti sembrano meno favorevoli e stimolano tutta la nostra comunità diocesana a rinnovare al Signore, con umiltà e fiducia, la richiesta di operai per la sua messe".

  "In maniera sempre delicata e rispettosa, ma anche chiara e coraggiosa" - ha detto infine Papa Benedetto XVI - "dobbiamo rivolgere un peculiare invito alla sequela di Gesù a quei giovani e a quelle giovani che appaiono più attratti e affascinati dall'amicizia con Lui".
AC/CONVEGNO FAMIGLIA:EDUCAZIONE/...                 VIS 20070612 (1280)


lunedì 11 giugno 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 11 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- I Presidenti dell'Assemblea della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latino Americano (CELAM):
    - Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
    - Il Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile).
    - Il Cardinale Geraldo Majella Agnelo, Arcivescovo di São Salvador da Bahia (Brasile).

- Otto Presuli della Conferenza Episcopale della Slovacchia,in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Ján Sokol, di Bratislava-Trnava con gli Ausiliari Vescovo Ján Orosch ed il Vescovo Stanislav Zvolenský.

    - Il Vescovo Ján Babjak, S.I., di Prešov per i cattolici di rito bizantino.

    - Il Vescovo Rudolf Baláz, di Banská Bystrica, con l'Ausiliare Tomás Gális.

    - Il Vescovo Viliam Judák, di Nitra, con l'Ausiliare Vescovo Marián Chovanec.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070611 (140)


PARTECIPANTI CORSO ASTRONOMIA SPECOLA VATICANA DAL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 11 GIU. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti alla XI Scuola Estiva della Specola Vaticana promossa dall'Osservatorio Astronomico Vaticano, accompagnati dal Direttore Padre José Funes, S.I.

  "Dalla sua istituzione nel 1891, l'Osservatorio Astronomico Vaticano" - ha detto il Papa nel suo discorso - "ha voluto manifestare il desiderio della Chiesa di abbracciare, incoraggiare e promuovere lo studio scientifico, sulla base del convincimento che la 'fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità'".

  Benedetto XVI ha sottolineato che i Padri e i Fratelli gesuiti dell'Osservatorio sono impegnati nella ricerca astronomica e si adoperano anche "nell'offrire opportunità educative alle nuove generazioni di astronomi. La Scuola Estiva è segno concreto del loro impegno".

  "Il vostro programma questo mese è dedicato allo studio dei pianeti extrasolari" - ha ricordato il Papa - "Oltre alla vostra esigente ricerca, tuttavia, voi avete una prezioso opportunità di apprendere insieme agli studenti provenienti da 22 nazioni. La grande varietà delle vostre tradizioni culturali può essere fonte di grande arricchimento per voi tutti. Vi incoraggio a profittare al massimo di questa esperienza, e vi auguro che la vostra piccola comunità internazionale divenga un segno promettente di una maggiore collaborazione scientifica a beneficio dell'intera famiglia umana".
AC/.../OSSERVATORIO ASTRONOMICO VATICANO               VIS 20070611 (230)


APPELLO LIBERAZIONE PERSONE TENUTE SOTTO SEQUESTRO


CITTA' DEL VATICANO, 10 GIU. 2007 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus con le migliaia di persone riunite in Piazza San Pietro, il Papa ha lanciato un appello per la libertà di tutte le persone tenute sotto sequestro nel mondo, tra le quali sacerdoti cattolici, ed ha fatto riferimento al "doloroso" caso della Colombia.

  "Mi giungono purtroppo di frequente" - ha detto il Papa - "richieste di interessamento nei confronti di persone, tra le quali anche sacerdoti cattolici, tenute sotto sequestro per diversi motivi e in varie parti del mondo".

  "Porto tutti nel cuore e tutti tengo presenti nella mia preghiera, pensando, tra gli altri casi, a quello doloroso della Colombia. Rivolgo il mio accorato appello" - ha proseguito il Santo Padre - "agli autori di tali atti esecrabili, affinché prendano coscienza del male compiuto e restituiscano al più presto all'affetto dei loro cari quanti tengono prigionieri".

  "Affido le vittime" - ha concluso il Pontefice - "alla materna protezione di Maria Santissima, Madre di tutti gli uomini".
ANG/LIBERAZIONE PERSONE SOTTO SEQUESTRO/...        VIS 20070611 (180)


RATIFICA PROTOCOLLO INSEGNAMENTO TEOLOGIA IN BAVIERA


CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2007 (VIS). Venerdì 8 giugno, nella sede della Nunziatura Apostolica a Berlino, il Nunzio Apostolico in Germania, l'Arcivescovo Erwin Josef Ender, e il Ministro-Presidente dello Stato Libero di Baviera, Dottor Edmund Stoiber, hanno proceduto allo scambio degli Strumenti di ratifica del Protocollo Addizionale del Concordato con la Baviera del 29 marzo 1924 (modificato da ultimo con l'Accordo dell'8 giugno 1988) e firmato il 19 gennaio 2007, fra la Santa Sede e lo Stato Libero di Baviera.

Gli Strumenti di ratifica regolano "alcune questioni riguardanti l'insegnamento della teologia sia nella Facoltà di Teologia Cattolica delle Università statali sia in altri Centri di istruzione nella Baviera".

Presenti alla cerimonia erano, per parte ecclesiastica, il Cardinale Friedrich Wetter, Amministratore Apostolico di Monaco e Frisinga e per parte statale, il Signor Siegfried Schneider, Ministro dell'Insegnamento e del Culto.

Il Protocollo Addizionale è entrato in vigore il giorno successivo allo scambio degli Strumenti di ratifica.
.../TEOLOGIA/BAVIERA VIS 20070611 (170)


ELOGIO DEL PAPA DIOCESI NORDAFRICANE PER AIUTO AI MIGRANTI


CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Rappresentanti della Conferenza Episcopale Regionale del Nord dell'Africa (C.E.R.N.A.), che raggruppa i Presuli di Marocco, Algeria, Tunisia e Libia, al termine della Visita"ad Limina Apostolorum".

  "Nel corso dei primi secoli, le comunità cristiane della vostra regione" - ha detto il Papa ai Presuli - "hanno contribuito a creare ponti fra le rive del Mediterraneo. Ancora oggi, San Cipriano, Sant'Agostino e tanti altri testimoni della fede rimangono punti di riferimento spirituale, intellettuale e culturale incontestabili".

  "Attualmente" - ha proseguito il Pontefice - "i membri delle vostre comunità sono molto diversi, sia per la loro origine che in ragione della durata e dei motivi della loro presenza nel Maghreb. Essi danno anche un'immagine dell'universalità della Chiesa, il cui messaggio evangelico è rivolto a tutte le nazioni".

  "Vorrei salutare in particolar modo i giovani cristiani dell'Africa subsahariana che studiano nei vostri Paesi" - ha detto ancora il Papa auspicando che: "la solidarietà che essi si dimostrano fra loro, con il fraterno sostegno dei loro accompagnatori, li aiuti a testimoniare generosamente la loro fede di discepoli del Cristo fra i propri fratelli".

  Benedetto XVI ha esortato i Vescovi a rimanere "sempre vicini" ai fedeli e a dar loro "il necessario aiuto spirituale" per "prendere coscienza del significato ecclesiale della loro presenza nella società, assumendo le responsabilità che competono loro nella comunità".

  "Rafforzando la fede con la celebrazione dei Sacramenti e con una solida formazione cristiana, cercando di lanciare uno sguardo evangelico sulle realtà sociali, culturali e religiose del Paese, voi darete loro i mezzi per vivere con coraggio le situazioni spesso difficili che incontrano nell'esistenza quotidiana e nel lavoro".

  Successivamente il Papa ha parlato dell'importante ruolo del dialogo interreligioso nella pastorale delle diocesi nordafricane ed ha espresso la sua gioia per "le iniziative di dialogo e dei luoghi di incontro, come i Centri di studio e le biblioteche", tramite i quali i Vescovi sono "risolutamente impegnati nello sviluppo e nell'approfondimento dei rapporti di stima e di rispetto fra cristiani e musulmani, per promuovere la riconciliazione, la giustizia e la pace".

  "D'altra parte" - ha soggiunto il Pontefice - "nella condivisione della vita quotidiana, cristiani e musulmani possono trovare la base essenziale di una migliore conoscenza reciproca. Con la partecipazione fraterna alle gioie e ai dolori degli uni e degli altri, (...), e con le collaborazioni multiple nel campo della sanità, dell'educazione, della cultura e nel servizio ai più umili, voi manifestate una autentica solidarietà, che rafforza i vincoli di fiducia e di amicizia fra le persone, le famiglie e le comunità!".

  "Fra i gravi problemi che la vostra regione deve affrontare, l'emigrazione proveniente dall'Africa subsahariana - persone che tentano di attraversare il Mediterraneo per entrare in Europa alla ricerca di una vita migliore - deve anche suscitare collaborazione al servizio della giustizia e della pace. La situazione di queste persone, particolarmente preoccupante e talvolta drammatica, non può non interpellare le coscienze".

  Benedetto XVI ha elogiato "l'aiuto generoso" delle chiese diocesane ai migranti ed ha affermato che esso "è un contributo al riconoscimento della loro dignità e una testimonianza resa al Signore. Auspico vivamente che i paesi interessati da tali migrazioni cerchino mezzi efficaci per permettere a tutti di avere la speranza di costruire un futuro per sé e per le loro famiglie, e che la dignità di ciascuno sia sempre rispettata".

  Infine il Papa ha fatto riferimento ai religiosi ed alle religiose dell'Africa del Nord sottolineando che "la loro vita di preghiera e di contemplazione è una grazia per tutta la Chiesa nella vostra regione. La loro fedeltà discreta alla popolazione che li accoglie, come ha mostrato l'esempio sconvolgente della comunità di Tibhirine, è segno eloquente dell'amore di Dio, che essi vogliono manifestare a tutti".

  "La collaborazione sempre più ampia delle vostre Diocesi con le Chiese del Medio Oriente e dell'Africa" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "rende onore alla vostra regione, punto di incontro fra l'Africa, l'Europa ed il mondo arabo".
AL/.../CERNA                                   VIS 20070611 (680)



ADORAZIONE EUCARISTICA: RECUPERARE CAPACITÀ SILENZIO


CITTA' DEL VATICANO, 10 GIU. 2007 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro

  Ricordando l'odierna solennità del Corpus Domini, che in Vaticano e in altre Nazioni è stata già celebrata giovedì scorso, il Santo Padre ha detto che tale Solennità "ci invita a contemplare il sommo Mistero della nostra fede: la Santissima Eucaristia, reale presenza del Signore Gesù Cristo nel Sacramento dell'altare".

  "Ogni volta che il sacerdote rinnova il Sacrificio eucaristico" - ha spiegato il Papa -  "nella preghiera di consacrazione ripete: 'Questo è il mio corpo… questo è il mio sangue'. Lo dice prestando la voce, le mani e il cuore a Cristo, che ha voluto restare con noi ed essere il cuore pulsante della Chiesa. Ma anche dopo la Celebrazione dei divini misteri il Signore Gesù resta vivo nel tabernacolo; per questo a Lui viene resa lode specialmente con l'adorazione eucaristica, come ho voluto ricordare nella recente Esortazione apostolica post-sinodale 'Sacramentum caritatis' (cfr nn. 66-69). Anzi, esiste un legame intrinseco tra la celebrazione e l'adorazione. La Santa Messa infatti è in se stessa il più grande atto di adorazione della Chiesa (...). L'adorazione al di fuori della santa Messa prolunga e intensifica quanto è avvenuto nella celebrazione liturgica, e rende possibile un'accoglienza vera e profonda di Cristo".

  "Quest'oggi poi" - ha ricordato ancora il Pontefice - "in tutte le comunità cristiane, si svolge la processione eucaristica, singolare forma di adorazione pubblica dell'Eucaristia, arricchita da belle e tradizionali manifestazioni di devozione popolare (...). Mi rallegro poi nel constatare che molti giovani stanno scoprendo la bellezza dell'adorazione, sia personale che comunitaria. Invito i sacerdoti a incoraggiare in questo i gruppi giovanili, ma anche a seguirli affinché le forme dell'adorazione comunitaria siano sempre appropriate e dignitose, con adeguati tempi di silenzio e di ascolto della Parola di Dio".

  "Nella vita di oggi, spesso rumorosa e dispersiva, è più che mai importante recuperare la capacità di silenzio interiore e di raccoglimento: l'adorazione eucaristica permette di farlo non solo intorno all''io', bensì in compagnia di quel 'Tu' pieno d'amore che è Gesù Cristo, 'il Dio a noi vicino'".
ANG/ADORAZIONE EUCARISTICA/...                       VIS 20070611 (390)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accolto la rinunzia presentata per raggiunti limiti d'età, dal Cardinale Ignace Moussa I Daoud all'incarico di Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ed ha chiamato a succedergli nel medesimo incarico l'Arcivescovo Leonardo Sandri, finora Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.

- Ha nominato Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, l'Arcivescovo Fernando Filoni, finora Nunzio Apostolico nelle Filippine.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ordinario per i cattolici di rito orientale residenti in Polonia e sprovvisti di Ordinario proprio, presentata a norma del Codice di Diritto Canonico delle Chiese Orientali, can. 201, paragrafo 1, dal Cardinale Józef Glemp, Arcivescovo emerito di Varsavia.

- Ha nominato Ordinario per i cattolici di rito orientale residenti in Polonia e sprovvisti di Ordinario proprio, l'Arcivescovo Kazimierz Nycz, di Varsavia.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare del Patriarca di Gerusalemme dei Latini, presentata dal Vescovo Kamal Hanna Bathish, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Akio Johnson Mutek, Vescovo di Torit (superficie: 76.000; popolazione: 793.000; cattolici: 604.350; sacerdoti: 75; religiosi: 36), Sudan. Il Vescovo Mutek è stato finora Ausiliare della medesima Diocesi.
RE:NA:NER/.../...                                   VIS 20070611 (220)


VISITA BENEDETTO XVI CONGREGAZIONE CHIESE ORIENTALI


CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in Visita alla Congregazione per le Chiese Orientali, nel Palazzo del Bramante in Via della Conciliazione, in occasione del XC anniversario della sua istituzione ad opera di Papa Benedetto XV. Proprio oggi il Papa ha accolto la rinuncia del Cardinale Ignace Moussa I Daoud, a Prefetto del Dicastero, ed ha chiamato a succedergli, nel medesimo incarico, l'Arcivescovo Leonardo Sandri.

 Il Papa ha ricordato nel suo discorso che oggi: "È un giorno significativo anche perché (...) il calendario della Chiesa Latina ricorda Sant'Efrem, il grande Dottore della Chiesa sira" ed ha affermato: "Come padre e pastore, sento il dovere di elevare a Dio una fervida preghiera e di rivolgere un accorato appello a tutti i responsabili perché ovunque, dall'Oriente all'Occidente, le Chiese possano professare la fede cristiana in piena libertà. Ai figli e alle figlie della Chiesa sia concesso ovunque di vivere nella tranquillità personale e sociale: siano garantiti dignità, rispetto e futuro ai singoli e ai gruppi, senza pregiudizio alcuno per i loro diritti di credenti e di cittadini".

  "Dalle mie labbra" - ha proseguito Benedetto XVI - "si leva oltremodo accorata l'invocazione di pace per la Terra Santa, l'Iraq, il Libano, tutti territori posti sotto la giurisdizione della Congregazione per le Chiese Orientali, come anche per le altre regioni coinvolte nel vortice di una violenza apparentemente inarrestabile. Possano le Chiese e i discepoli del Signore rimanere là dove li ha posti per nascita la divina Provvidenza; là dove meritano di rimanere per una presenza che risale agli inizi del cristianesimo".

  Con l'odierna visita al Dicastero Vaticano, ha precisato il Papa, "intendo simbolicamente continuare il pellegrinaggio al cuore dell'Oriente che Papa Giovanni Paolo II ha proposto nella Lettera apostolica 'Orientale lumen'. (...) Ho idealmente iniziato tale pellegrinaggio assumendo il nome di un Papa che tanto amò l'Oriente. E, aprendo ufficialmente il Servizio Petrino del Vescovo di Roma, mi sono raccolto presso il sepolcro dell'Apostolo chiamando accanto a me i Patriarchi orientali in comunione con il Successore di Pietro. (...) Infine, il viaggio apostolico in Turchia, indimenticabile per il commovente abbraccio con la comunità cattolica e per il suo significato ecumenico e interreligioso, ha costituito un ulteriore momento di speciale fecondità nel mio pellegrinaggio al cuore dell'Oriente".

  "Oggi, il Papa ringrazia nuovamente gli orientali" - ha proseguito Benedetto XVI - "per la fedeltà pagata col sangue, di cui restano pagine mirabili lungo i secoli fino al martirologio contemporaneo! Li assicura, a sua volta, di volere rimanere al loro fianco. E riafferma la profonda considerazione verso le Chiese Orientali Cattoliche per il loro singolare ruolo di testimoni viventi delle origini. Senza un costante rapporto con la tradizione delle origini, infatti, non c'è futuro per la Chiesa di Cristo".

  Ribadendo "l'irreversibilità della scelta ecumenica e l'inderogabilità dell'incontro a livello interreligioso", Benedetto XVI ha elogiato "la più corretta applicazione della collegialità sinodale, e la verifica puntuale dello sviluppo ecclesiale suscitato dalla ritrovata libertà religiosa. La priorità della formazione sta molto a cuore al Papa, come pure l'aggiornamento della pastorale familiare, giovanile e vocazionale, e la valorizzazione della pastorale della cultura e della carità. Dovrà continuare e anzi crescere quel movimento di carità che, per mandato del Papa, la Congregazione segue affinché in modo ordinato ed equo la Terra Santa e le altre regioni orientali ricevano il necessario sostegno spirituale e materiale per far fronte alla vita ecclesiale ordinaria e a particolari necessità".

  "Uno sforzo intelligente è, infine, richiesto" - ha concluso il Pontefice - "anche per affrontare il serio fenomeno delle migrazioni, che talora priva le comunità tanto provate delle migliori risorse. Occorre garantire ai migranti adeguata accoglienza nel nuovo contesto e l'indispensabile legame con la propria tradizione religiosa".
BXVI-VISITA/CHIESE ORIENTALI/...                       VIS 20070611 (640)


ELOGIO DEL PAPA DIOCESI NORDAFRICANE PER AIUTO AI MIGRANTI


CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Rappresentanti della Conferenza Episcopale Regionale del Nord dell'Africa (C.E.R.N.A.), che raggruppa i Presuli di Marocco, Algeria, Tunisia e Libia, al termine della Visita"ad Limina Apostolorum".

  "Nel corso dei primi secoli, le comunità cristiane della vostra regione" - ha detto il Papa ai Presuli - "hanno contribuito a creare ponti fra le rive del Mediterraneo. Ancora oggi, San Cipriano, Sant'Agostino e tanti altri testimoni della fede rimangono punti di riferimento spirituale, intellettuale e culturale incontestabili".

  "Attualmente" - ha proseguito il Pontefice - "i membri delle vostre comunità sono molto diversi, sia per la loro origine che in ragione della durata e dei motivi della loro presenza nel Maghreb. Essi danno anche un'immagine dell'universalità della Chiesa, il cui messaggio evangelico è rivolto a tutte le nazioni".

  "Vorrei salutare in particolar modo i giovani cristiani dell'Africa subsahariana che studiano nei vostri Paesi" - ha detto ancora il Papa auspicando che: "la solidarietà che essi si dimostrano fra loro, con il fraterno sostegno dei loro accompagnatori, li aiuti a testimoniare generosamente la loro fede di discepoli del Cristo fra i propri fratelli".

  Benedetto XVI ha esortato i Vescovi a rimanere "sempre vicini" ai fedeli e a dar loro "il necessario aiuto spirituale" per "prendere coscienza del significato ecclesiale della loro presenza nella società, assumendo le responsabilità che competono loro nella comunità".

  "Rafforzando la fede con la celebrazione dei Sacramenti e con una solida formazione cristiana, cercando di lanciare uno sguardo evangelico sulle realtà sociali, culturali e religiose del Paese, voi darete loro i mezzi per vivere con coraggio le situazioni spesso difficili che incontrano nell'esistenza quotidiana e nel lavoro".

  Successivamente il Papa ha parlato dell'importante ruolo del dialogo interreligioso nella pastorale delle diocesi nordafricane ed ha espresso la sua gioia per "le iniziative di dialogo e dei luoghi di incontro, come i Centri di studio e le biblioteche", tramite i quali i Vescovi sono "risolutamente impegnati nello sviluppo e nell'approfondimento dei rapporti di stima e di rispetto fra cristiani e musulmani, per promuovere la riconciliazione, la giustizia e la pace".

  "D'altra parte" - ha soggiunto il Pontefice - "nella condivisione della vita quotidiana, cristiani e musulmani possono trovare la base essenziale di una migliore conoscenza reciproca. Con la partecipazione fraterna alle gioie e ai dolori degli uni e degli altri, (...), e con le collaborazioni multiple nel campo della sanità, dell'educazione, della cultura e nel servizio ai più umili, voi manifestate una autentica solidarietà, che rafforza i vincoli di fiducia e di amicizia fra le persone, le famiglie e le comunità!".

  "Fra i gravi problemi che la vostra regione deve affrontare, l'emigrazione proveniente dall'Africa subsahariana - persone che tentano di attraversare il Mediterraneo per entrare in Europa alla ricerca di una vita migliore - deve anche suscitare collaborazione al servizio della giustizia e della pace. La situazione di queste persone, particolarmente preoccupante e talvolta drammatica, non può non interpellare le coscienze".

  Benedetto XVI ha elogiato "l'aiuto generoso" delle chiese diocesane ai migranti ed ha affermato che esso "è un contributo al riconoscimento della loro dignità e una testimonianza resa al Signore. Auspico vivamente che i paesi interessati da tali migrazioni cerchino mezzi efficaci per permettere a tutti di avere la speranza di costruire un futuro per sé e per le loro famiglie, e che la dignità di ciascuno sia sempre rispettata".

  Infine il Papa ha fatto riferimento ai religiosi ed alle religiose dell'Africa del Nord sottolineando che "la loro vita di preghiera e di contemplazione è una grazia per tutta la Chiesa nella vostra regione. La loro fedeltà discreta alla popolazione che li accoglie, come ha mostrato l'esempio sconvolgente della comunità di Tibhirine, è segno eloquente dell'amore di Dio, che essi vogliono manifestare a tutti".

  "La collaborazione sempre più ampia delle vostre Diocesi con le Chiese del Medio Oriente e dell'Africa" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "rende onore alla vostra regione, punto di incontro fra l'Africa, l'Europa ed il mondo arabo".
AL/.../CERNA                                   VIS 20070611 (680)


COMUNICATO RELATIVO UDIENZA PRESIDENTE BUSH


CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2007 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico questa mattina il seguente Comunicato:

  "Stamani, sabato 9 giugno 2007, il Presidente degli Stati Uniti d'America, Sua Eccellenza il Signor George W. Bush, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Nei cordiali colloqui sono stati passati in rassegna i principali temi di politica internazionale, soffermandosi in particolare, per quanto riguarda il Medio Oriente, sulla questione israelo-palestinese, sul Libano, sulla preoccupante situazione in Iraq e sulle critiche condizioni in cui si trovano le comunità cristiane. Da parte della Santa Sede si è auspicata, ancora una volta, una soluzione 'regionale' e 'negoziata' dei conflitti e delle crisi che travagliano la regione. Nelle conversazioni si è dedicata attenzione all'Africa e al suo sviluppo, con riferimento anche al Darfur, non mancando inoltre uno scambio di opinioni sull'America Latina".

  "Vi è stato infine un esame delle questione morali e religiose odierne, tra cui quelle relative ai diritti umani e alla libertà religiosa, la difesa e la promozione della vita, il matrimonio e la famiglia, l'educazione delle nuove generazioni, lo sviluppo sostenibile".
OP/UDIENZA/BUSH                               VIS 20070611 (220)


venerdì 8 giugno 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 8 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Denis Komivi Amuzu-Dzakpah, Arcivescovo di Lomé (superficie: 3.682; popolazione: 1.535.000; cattolici: 436.263; sacerdoti: 175; religiosi: 494), Togo. L'Arcivescovo eletto è nato a Kpogame Tahasi (Togo), nel 1943 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. È stato finora Vicario Generale della medesima Arcidiocesi e Segretario della Conferenza Episcopale del Togo. Succede al Vescovo Philippe Fanoko Kossi Kpodzro, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore Lourdes Daniel, Vescovo di Amravati (superficie: 46.447; popolazione: 10.182.215; cattolici: 6.224; sacerdoti: 34; religiosi: 207), India. Il Vescovo eletto è nato a Dehu Road (India), nel 1947 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980.È stato finora Vicario Generale della diocesi di Poona (India).
NER/.../AMUZU-DZAKPAH:KPODZRO:DANIEL                     VIS 20070608 (150)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 8 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Dottor Mohamed El Baradei, Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (A.I.E.A.), con la Consorte, e Seguito.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale Regionale del Nord dell'Africa (C.E.R.N.A.), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Maroun Elias Lahham, di Tunis (Tunisia).

    - Il Vescovo Claude Rault, M. Afr., Vescovo di Laghouat (Algeria).
 
    - Il Vescovo Gabriel Piroird, dell'Ist. Del Prado, di Constantine (Algeria).
 
    - Il Vescovo Giovanni Innocenzo Martinelli,  O.F.M., Vicario Apostolico di Tripoli (Libia).

    - Il Vescovo Alphonse Georger, Vescovo di Oran (Algeria).
  Nel tardo pomeriggio di oggi il Santo Padre riceverà in udienze separate:

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale Regionale del Nord de l'Africa (C.E.R.N.A.), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Sylvester Carmel Magro, O.F.M., Vicario Apostolico di Benghazi (Libia).

    - Padre Acacio Valbuena Rodríguez, O.M.I., Prefetto Apostolico del Sahara Occidentale.

    - Padre José Seijas Torres, Amministratore Apostolico di Tanger (Marocco).
AP:AL/.../...                                       VIS 20070608 (180)


CARITAS: COOPERARE MISSIONE DIFFUSIONE AMORE DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 8 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina i partecipanti alla XVIII Assemblea Generale della Caritas Internationalis, con il Cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, S.D.B., Arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras), eletto nel corso della riunione di questi giorni a Roma, nuovo Presidente della Confederazione.

  Ricordando che la Confederazione raggruppa attualmente oltre 150 organizzazioni nazionali e che il Servo di Dio Giovanni Paolo II nel 2004 conferì personalità giuridica, pubblica e canonica alla Caritas Internationalis, Papa Benedetto XVI ha affermato: "Ciò significa che la vostra Confederazione non opera semplicemente in nome della Chiesa, ma è davvero parte della Chiesa, intimamente impegnata nello scambio di doni che ha luogo a numerosi livelli nella vita ecclesiale. In segno del sostegno della Santa Sede al vostro lavoro, è stato accolto il desiderio della Caritas Internationalis di essere coadiuvata e guidata dal Pontificio Consiglio 'Cor Unum'".

  Benedetto XVI ha sottolineato che missione della Confederazione è "cooperare alla missione della Chiesa di diffondere l'amore di Dio nel mondo (...). La carità deve essere intesa alla luce di Dio che è 'caritas': Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito (Gv 3:16). In tal modo noi giungiamo a vedere che l'amore trova la sua più piena realizzazione nel dono di sé. Ed è quello che la 'Caritas Internationalis' cerca di realizzare nel mondo. Il cuore della 'Caritas' è l'amore sacrificale di Cristo, ed ogni forma di carità individuale ed organizzata nella Chiesa deve sempre trovare il suo punto di riferimento in Lui, fonte della carità".

  "Questa visione teologica" - ha proseguito il Pontefice - "ha implicazioni pratiche per l'opera delle organizzazioni caritative. (...) La prima è che ogni atto di carità deve essere ispirato ad una personale esperienza di fede, che porta alla scoperta che Dio è Amore. (...) Solo quando l'attività caritativa assume la forma di una donazione di sé come quella di Cristo, essa diviene un gesto autentico degno della persona umana creata ad immagine e somiglianza di Dio".

  "La seconda implicazione" - ha precisato ancora il Papa - "è conseguenza della prima. L'amore di Dio è offerto ad ognuno, per cui la carità della Chiesa è universale, e deve quindi comprendere l'impegno alla giustizia sociale".

  "Per questa ragione" - ha aggiunto Benedetto XVI - "le grandi sfide del mondo attuale, come la globalizzazione, il mancato rispetto dei diritti umani, le strutture sociali ingiuste, non si possono affrontare e superare se non si concentra l'attenzione sulle esigenze più profonde della persona umana: la promozione della dignità umana, il benessere, e in ultima analisi, la salvezza eterna".

  Il Papa ha assicurato i presenti che nel mondo esistono "innumerevoli uomini e donne i cui cuori sono ricolmi di gioia e gratitudine per il servizio che voi rendete loro. Desidero incoraggiare ciascuno di voi a perseverare nella vostra speciale missione di diffondere l'amore di Cristo, che è venuto perché tutti abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".
AC/.../CARITAS INTERNATIONALIS                       VIS 20070608 (510)


EUCARISTIA: MISTERO PER LA SAPIENZA DEGLI UOMINI


CITTA' DEL VATICANO, 7 GIU. 2007 (VIS). Alle 19:00 di oggi, Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano e al termine ha presieduto la Processione Eucaristica che percorrendo via Merulana ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore.

  Il Papa ha ricordato nell'omelia che la Solennità del Corpus Domini "ha avuto origine in un determinato contesto storico e culturale: è nata con lo scopo ben preciso di riaffermare apertamente la fede del Popolo di Dio in Gesù Cristo vivo e realmente presente nel santissimo Sacramento dell'Eucaristia".

  "Il Corpus Domini costituisce" - ha ricordato il Pontefice - "una ripresa del mistero del Giovedì Santo, quasi in obbedienza all'invito di Gesù di 'proclamare sui tetti' ciò che Egli ci ha trasmesso nel segreto (cfr Mt 10,27). Il dono dell'Eucaristia, gli Apostoli lo ricevettero dal Signore nell'intimità dell'Ultima Cena, ma era destinato a tutti, al mondo intero. Ecco perché va proclamato ed esposto apertamente, perché ognuno possa incontrare 'Gesù che passa' come avveniva per le strade della Galilea, della Samaria e della Giudea; perché ognuno, ricevendolo, possa essere sanato e rinnovato dalla forza del suo amore. Questa, cari amici, è la perpetua e vivente eredità che Gesù ci ha lasciato nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue".

  "Proprio perché si tratta di una realtà misteriosa che oltrepassa la nostra comprensione" - ha spiegato il Pontefice - "non dobbiamo meravigliarci se anche oggi molti fanno fatica ad accettare la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia. (...)  Allora come adesso, l'Eucaristia resta 'segno di contraddizione' e non può non esserlo, perché un Dio che si fa carne e sacrifica se stesso per la vita del mondo pone in crisi la sapienza degli uomini".

  "Come la manna per il popolo d'Israele, così per ogni generazione cristiana l'Eucaristia è l'indispensabile nutrimento che la sostiene mentre attraversa il deserto di questo mondo, inaridito da sistemi ideologici ed economici che non promuovono la vita, ma piuttosto la mortificano; un mondo dove domina la logica del potere e dell'avere piuttosto che quella del servizio e dell'amore; un mondo dove non di rado trionfa la cultura della violenza e della morte. Ma Gesù ci viene incontro e ci infonde sicurezza: Egli stesso è 'il pane della vita' (Gv 6,35.48)".

  Riferendosi alla pagina evangelica di Luca nella quale viene narrato il miracolo della moltiplicazione di pani e dei pesci, il Santo Padre ha detto: "Il miracolo compiuto dal Signore contiene un esplicito invito ad offrire ciascuno il proprio contributo. I cinque pesci e i due pani stanno ad indicare il nostro apporto, povero ma necessario, che Egli trasforma in dono di amore per tutti. (...) L'Eucaristia è dunque una chiamata alla santità e al dono di sé ai fratelli, perchè 'la vocazione di ciascuno di noi è quella di essere, insieme a Gesù, pane spezzato per la vita del mondo'".

  Benedetto XVI ha concluso l'omelia ricordando che: "Al termine della Celebrazione eucaristica ci uniremo in processione, quasi a portare idealmente il Signore Gesù per tutte le vie e i quartieri di Roma. Lo immergeremo, per così dire, nella quotidianità della nostra vita, perché Egli cammini dove noi camminiamo, perché Egli viva dove noi viviamo. (...) Noi camminiamo sulle strade del mondo sapendo di aver Lui al fianco, sorretti dalla speranza di poterlo un giorno vedere a viso svelato nell'incontro definitivo".

  Al termine della Santa Messa, il Papa ha presieduto la Processione Eucaristica che percorrendo Via Merulana fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, è stata seguita da migliaia di fedeli. Un veicolo scoperto ha trasportato l'Ostensorio, davanti al quale era inginocchiato il Pontefice.
HML/CORPUS DOMINI/...                               VIS 20070608 (630)


mercoledì 6 giugno 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 6 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Francisco Focardi, O.F.M., Vescovo Ausiliare del Vicariato Apostolico di El Beni (superficie: 150.686; popolazione: 189.000; cattolici: 152.400; sacerdoti: 20; religiosi: 71; diaconi permanenti: 2), Bolivia. Il Vescovo eletto, attualmente Missionario nel Vicario Apostolico di Camiri (Bolivia), è nato a Rignano sull'Arno (Italia), nel 1949, ha emesso la professione solenne nel 1972 e nel 1975 ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale. Succede al Vescovo Manuel Eguiguren Galarraga, O.F.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare del medesimo Vicariato Apostolico, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha eretto la Diocesi di Viana e Caxito (Angola), con territorio dismembrato dall'Arcidiocesi di Luanda, rendendola suffraganea della medesima Sede Metropolitana.

- Ha nominato il Vescovo Joaquim Ferreira Lopes, O.F.M.Cap., finora Vescovo di Dundo (Angola), primo Vescovo di Viana (superficie: 17.206; popolazione: 1.659.000; cattolici: 500.000; sacerdoti: 37), Angola.

- Ha eretto la Diocesi di Caxito (Angola), con territorio dismembrato dall'Arcidiocesi di Luanda, rendendola suffraganea della medesima Sede Metropolitana.

- Ha nominato il Padre António Francisco Jaca, S.V.D., finora Superiore Provinciale dei Padri Verbiti in Angola, primo Vescovo di Caxito (superficie: 25.133; popolazione: 500.000; cattolici: 214:000; sacerdoti: 14), Angola.

- Ha nominato il Monsignore José Ronaldo Ribeiro, Vescovo di Janaúba (superficie: 29.296; popolazione: 369.000; cattolici: 310.000; sacerdoti: 20; religiosi: 49; diaconi permanenti: 2), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Brasilia e Parroco della Parrocchia "Nossa Senhora da Imaculada Conceição, è nato a Uberaba (Brasile) nel 1957 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985.
NEA:RE:ECE:NER/.../...                               VIS 20070606 (240)


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