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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 8 febbraio 2012

NECESSARIA COOPERAZIONE CON AUTORITÀ CIVILI LOTTA CONTRO ABUSI SESSUALI

Città del Vaticano, 8 febbraio 2012 (VIS). Il Cardinale William J. Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, è intervenuto al Simposio internazionale " Verso la guarigione e il rinnovamento"  (6-9 febbraio), che riunisce Vescovi e Superiori Religiosi da tutto il mondo per rilanciare l'impegno della Chiesa nella salvaguardia contro gli abusi sessuali su minori e persone vulnerabili.

Il Cardinale Levada ha affermato che: "per i responsabili della Chiesa (...) la questione è urgente e delicata" e che "è importante non dimenticare la gravità di tali crimini" mentre si cerca il modo  migliore per "aiutare le vittime, proteggere i minori e formare i sacerdoti di oggi e di domani ad essere consapevoli di tale flagello e di eliminarlo dal sacerdozio".

Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha ricordato che nel motu proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela", il Beato Giovanni Paolo II aggiornò l'elenco dei crimini canonici includendo fra i più gravi l'abuso sessuale sui minori da parte di ecclesiastici. Papa Benedetto XV, allora Prefetto della detta Congregazione, "ebbe un ruolo fondamentale nel rendere operante tali nuove norme" e "sostenne l'approvazione delle Norme Essenziali per gli Stati Uniti". Il Papa nel contempo ordinò nel 2010 la promulgazione della normativa revisionata per renderla più severa.

Con la finalità di aiutare le Conferenze Episcopali ad adottare norme adeguate, la Congregazione per la Dottrina della Fede invio, nel maggio 2011, una Lettera Circolare nella quale si specifica che si deve applicare la regola canonica agli ecclesiastici colpevoli del crimine di abuso; valutare attentamente l'idoneità dei sacerdoti e di altre persone che operano in istituzioni della Chiesa; elaborare programmi educativi per le famiglie e le comunità ecclesiali con il fine di assicurare la protezione dei minori e dei giovani; e assistere in qualità di Pastori alle vittime che richiedono il loro aiuto.

In merito a questo ultimo punto, il Cardinale Levada ha sottolineato che per molte vittime di abusi, una necessità prioritaria è "sapere che la Chiesa ascolta il loro racconto di abusi, che la Chiesa comprende la gravità di quello che hanno subito, e che essa ha o prenderà efficaci misure per garantire che altri minori siano protetti da tali abusi". Il Cardinale Levada ha invitato a seguire l'esempio del Santo Padre che ha sottolineato l'importanza di ascoltare le vittime riunendosi con molte di esse nel corso delle sue visite pastorali.

Il Cardinale ha ripetuto ai vescovi e ai superiori degli ordini religiosi "la necessità di esercitare maggiore controllo nell'accettazione dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa, e nell'offrire programmi di formazione che diano le necessaria fondamentale formazione umana, compresa una appropriata formazione nella sessualità umana".

Nel riferirsi alla collaborazione della Chiesa con le autorità civili relativamente a questi crimini, il Cardinale ha affermato: "Certamente non meno importante degli altri elementi, la cooperazione della Chiesa con le autorità civile in tali casi riconosce la verità fondamentale che l'abuso sessuale sui minori non soltanto è un crimine nella legge canonica, ma è anche un crimine che viola la legge penale nella maggior parte delle giurisdizioni civili. (...) La Chiesa ha l'obbligo di collaborare con le esigenze della legge civile relativamente alla denuncia di tali crimini alle autorità competenti".

Infine il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha espresso l'auspicio che il Simposio sia "fonte  di conoscenza e di speranza per coloro che si impegnano ad eliminare il flagello dell'abuso sessuale su minori dalla società del suo complesso".

martedì 7 febbraio 2012

RILANCIARE IMPEGNO NELLA CHIESA PROTEZIONE VITTIME ABUSI


Città del Vaticano, (VIS). Nel pomeriggio di ieri, presso la Pontificia Università Gregoriana, ha avuto inizio il Simposio Internazionale "Verso la guarigione e il rinnovamento" (6-9 febbraio), che riunisce Vescovi e Superiori Religiosi da tutto il mondo per rilanciare l'impegno della Chiesa nella protezione dei minori e delle persone vulnerabili dagli abusi sessuali. Durante la sessione di apertura è stata data lettura di un Messaggio inviato - a nome del Santo Padre - dal Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato, al Rettore della Pontificia Università Gregoriana, Padre François-Xavier Dumortier, S.I.
Nel Messaggio il Cardinale Bertone ricorda che "Il Santo Padre ha osservato in numerose occasioni che la guarigione delle vittime deve essere una preoccupazione prioritaria della comunità cristiana unita ad un profondo rinnovamento della Chiesa a tutti i livelli. (...) Il Santo Padre sostiene ed incoraggia perciò ogni sforzo per rispondere con carità evangelica alla sfida di offrire ai minori e agli adulti vulnerabili un ambiente ecclesiale che favorisca la crescita umana e spirituale. Il Papa esorta i partecipanti al Simposio a continuare a servirsi di un vasto spettro di conoscenze per promuovere nella Chiesa una vigorosa cultura di effettiva salvaguardia e di sostegno alle vittime".
Il Papa prega il Signore affinché il Simposio sia d'aiuto "per rispondere in modo autenticamente cristiano alla tragedia dell'abuso dei minori".
SS / VIS 20120207

PRESENTAZIONE MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2012


Città del Vaticano, (VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", con il Monsignore Giampietro Dal Toso, Segretario ed il Monsignor Segundo Tejada Muñoz, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero, ha presieduto la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2012.
"Sappiamo che il Messaggio di Quaresima contribuisce a tenere vivo nei fedeli il senso dell’attenzione al bene dell’altro, della comunione, di premura, di compassione e di condivisione fraterna delle sofferenze dell’indigente.
"Al di là di questo importante dato, vorrei oggi tuttavia richiamare la vostra attenzione su di un aspetto della vita cristiana che il presente Messaggio di quest’anno mette in evidenza. Si tratta della correzione fraterna. (...) La carità ci insegna dunque che non abbiamo verso l’altro solo una responsabilità per il suo bene materiale, ma anche per il suo bene morale e spirituale. (...) Non possiamo tacere che una certa ideologia che ha esaltato i diritti dell’individuo può avere come conseguenza l’isolamento della persona e la sua solitudine. (...) Quando la chiamata alla comunione viene negata in nome dell’individualismo, a farne le spese è la nostra stessa umanità, ingannata dal miraggio di una impossibile felicità ottenuta da soli. Dunque possiamo aiutarci reciprocamente scoprendo che abbiamo una responsabilità l’uno per l’altro".
"Lasciate che alla luce della correzione improntata alla verità e alla carità legga anche  l’azione della Chiesa verso il mondo contemporaneo. (...) A volte addirittura si pensa che sia la brama del potere o la nostalgia di esso a muovere la preoccupazione della Chiesa, il suo osteggiare caparbio certe manifestazioni della mentalità in voga. No: la Chiesa è mossa da sincera cura per il bene dell’uomo concreto e di questo mondo. La sua azione si ispira non alla condanna o alla recriminazione, ma a quella giustizia e misericordia che deve avere anche il coraggio (parrêsia)  di chiamare le cose per nome. Solo così si illuminano le radici del male che non mancano di affascinare anche le menti dell’uomo moderno. Questo suo compito si chiama missione profetica".
Nell'Antico Testamento, ha spiegato il Cardinale Sarah: "profeta è un uomo chiamato e inviato da Dio per annunciare al popolo la volontà di Dio stesso. (...) Ora è chiaro che il richiamo ad una maggiore giustizia sociale fa parte della missione della Chiesa. (...) La Chiesa non può tacere di fronte al fatto che troppi muoiono per la mancanza del minimo indispensabile mentre altri si arricchiscono sfruttando gli altri. (...) Non possiamo neppure tacere (...) che alla base della nostra crisi finanziaria c’è l’avidità, la ricerca sfrenata del denaro senza scrupoli e senza considerare chi ha meno e chi deve sopportare le conseguenze delle scelte sbagliate di altri. Questo attaccamento al denaro è un peccato. La Chiesa è profetica quando denuncia questo peccato che fa del male alla persona e alla società".
"Ma il Santo Padre (...) ci indica una dimensione ancora più profonda: la Chiesa si fa profeta in questo mondo di oggi per denunciare in particolare la mancanza di Dio. (...) Questa nostra società secolarizzata è giunta a vivere e a organizzarsi senza tener presente Dio per il fatto di essere avvolta da una povertà più tragica di quelle materiali, una povertà rappresentata dal rifiuto e l’esclusione totale di Dio dalla vita sociale ed economica, dalla rivolta contro le leggi divine  e contro quelle della natura. (...) La prima responsabilità della Chiesa è ricordare ad ogni generazione che questa dimensione spirituale è fondamentale. Il profeta di oggi deve dire al mondo che Dio c’è e che, senza questo Padre che ci stimola alla solidarietà e alla condivisione,  la vita muore e la fraternità si dissolve in vuota utopia. Che l’uomo ha una vocazione soprannaturale. Che esiste una coscienza nella quale parla la voce di Dio al quale un giorno dovremmo rispondere".
"Il Messaggio che oggi presentiamo vuole scuotere le coscienze rispetto ai diritti/doveri dei nostri fratelli, ma anche rispetto ai nostri doveri verso i “diritti” di Dio. E tutto questo deve avvenire nel contesto della comunione cristiana, in cui vige il principio della reciprocità e della correzione fraterna, avendo di mira il bene temporale degli uomini, ma anche la loro salvezza escatologica".

MESSAGGIO QUARESIMA: CARITÀ STRUMENTO DI SALVEZZA


CITTÀ DEL VATICANO, 7 FEB (VIS) - Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre per la Quaresima, con una riflessione sul versetto 24 della Lettera agli Ebrei: 'Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone'. Di seguito ne riportiamo alcuni estratti:
"La Quaresima ci offre ancora una volta l'opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l'aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. (...) Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri alla luce di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: 'Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone' (10,24).
1.“Prestiamo attenzione”: la responsabilità verso il fratello.
"Il primo elemento è l'invito a 'fare attenzione' (...) Il verbo che apre la nostra esortazione invita a fissare lo sguardo sull’altro, prima di tutto su Gesù, e ad essere attenti gli uni verso gli altri, a non mostrarsi estranei, indifferenti alla sorte dei fratelli. Spesso, invece, prevale l’atteggiamento contrario: l’indifferenza, il disinteresse, che nascono dall’egoismo, mascherato da una parvenza di rispetto per la 'sfera privata'. (...) Anche oggi Dio ci chiede di essere 'custodi' dei nostri fratelli (cfr Gen 4,9), di instaurare relazioni caratterizzate da premura reciproca, da attenzione al bene dell'altro e a tutto il suo bene. Il grande comandamento dell'amore del prossimo esige e sollecita la consapevolezza di avere una responsabilità verso chi, come me, è creatura e figlio di Dio: l’essere fratelli in umanità e, in molti casi, anche nella fede, deve portarci a vedere nell'altro un vero alter ego, amato in modo infinito dal Signore. Se coltiviamo questo sguardo di fraternità, la solidarietà, la giustizia, così come la misericordia e la compassione, scaturiranno naturalmente dal nostro cuore". (...)
"L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale. La cultura contemporanea sembra aver smarrito il senso del bene e del male, mentre occorre ribadire con forza che il bene esiste e vince, perché Dio è 'buono e fa il bene' (Sal 119,68). Il bene è ciò che suscita, protegge e promuove la vita, la fraternità e la comunione. La responsabilità verso il prossimo significa allora volere e fare il bene dell'altro, desiderando che anch'egli si apra alla logica del bene; interessarsi al fratello vuol dire aprire gli occhi sulle sue necessità. La Sacra Scrittura mette in guardia dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di 'anestesia spirituale' che rende ciechi alle sofferenze altrui. L’evangelista Luca riporta due parabole di Gesù in cui vengono indicati due esempi di questa situazione che può crearsi nel cuore dell’uomo": la Parabola del Buon Samaritano e la Parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro. (...) In entrambi i casi abbiamo a che fare con il contrario del 'prestare attenzione', del guardare con amore e compassione. Che cosa impedisce questo sguardo umano e amorevole verso il fratello? Sono spesso la ricchezza materiale e la sazietà, ma è anche l’anteporre a tutto i propri interessi e le proprie preoccupazioni. Mai dobbiamo essere incapaci di 'avere misericordia' verso chi soffre; mai il nostro cuore deve essere talmente assorbito dalle nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero. (...) L'incontro con l'altro e l'aprire il cuore al suo bisogno sono occasione di salvezza e di beatitudine".
"Il 'prestare attenzione' al fratello comprende altresì la premura per il suo bene spirituale. E qui desidero richiamare un aspetto della vita cristiana che mi pare caduto in oblio: la correzione fraterna in vista della salvezza eterna. Oggi, in generale, si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsabilità spirituale verso i fratelli. Non così nella Chiesa dei primi tempi (...) Cristo stesso comanda di riprendere il fratello che sta commettendo un peccato (cfr Mt 18,15). (...) La tradizione della Chiesa ha annoverato tra le opere di misericordia spirituale quella di 'ammonire i peccatori'. E’ importante recuperare questa dimensione della carità cristiana. Non bisogna tacere di fronte al male. Penso qui all’atteggiamento di quei cristiani che, per rispetto umano o per semplice comodità, si adeguano alla mentalità comune, piuttosto che mettere in guardia i propri fratelli dai modi di pensare e di agire che contraddicono la verità e non seguono la via del bene. Il rimprovero cristiano, però, non è mai animato da spirito di condanna o recriminazione; è mosso sempre dall’amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitudine per il bene del fratello. (...) Nel nostro mondo impregnato di individualismo, è necessario riscoprire l’importanza della correzione fraterna, per camminare insieme verso la santità. E’ un grande servizio quindi aiutare e lasciarsi aiutare a leggere con verità se stessi, per migliorare la propria vita e camminare più rettamente nella via del Signore". (...)
2.     “Gli uni agli altri”: il dono della reciprocità.
Tale 'custodia' verso gli altri contrasta con una mentalità che, riducendo la vita alla sola dimensione terrena, non la considera in prospettiva escatologica e accetta qualsiasi scelta morale in nome della libertà individuale. Una società come quella attuale può diventare sorda sia alle sofferenze fisiche, sia alle esigenze spirituali e morali della vita. Non così deve essere nella comunità cristiana!". (...)
"I discepoli del Signore, uniti a Cristo mediante l’Eucaristia, vivono in una comunione che li lega gli uni agli altri come membra di un solo corpo. Ciò significa che l'altro mi appartiene, la sua vita, la sua salvezza riguardano la mia vita e la mia salvezza. Tocchiamo qui un elemento molto profondo della comunione: la nostra esistenza è correlata con quella degli altri, sia nel bene che nel male; sia il peccato, sia le opere di amore hanno anche una dimensione sociale. Nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, si verifica tale reciprocità: la comunità non cessa di fare penitenza e di invocare perdono per i peccati dei suoi figli, ma si rallegra anche di continuo e con giubilo per le testimonianze di virtù e di carità che in essa si dispiegano. (...) Anche nella preoccupazione concreta verso i più poveri ogni cristiano può esprimere la sua partecipazione all'unico corpo che è la Chiesa. Attenzione agli altri nella reciprocità è anche riconoscere il bene che il Signore compie in essi".
 3. “Per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”: camminare insieme nella santità.
Questa espressione della Lettera agli Ebrei (10,24) ci spinge a considerare la chiamata universale alla santità (...). Il tempo che ci è dato nella nostra vita è prezioso per scoprire e compiere le opere di bene, nell’amore di Dio. Così la Chiesa stessa cresce e si sviluppa per giungere alla piena maturità di Cristo (cfr Ef 4,13). In tale prospettiva dinamica di crescita si situa la nostra esortazione a stimolarci reciprocamente per giungere alla pienezza dell'amore e delle buone opere".
"Purtroppo è sempre presente la tentazione della tiepidezza, del soffocare lo Spirito, del rifiuto di 'trafficare i talenti' che ci sono donati per il bene nostro e altrui (cfr Mt 25,25s). Tutti abbiamo ricevuto ricchezze spirituali o materiali utili per il compimento del piano divino, per il bene della Chiesa e per la salvezza personale (cfr Lc 12,21b; 1 Tm 6,18). I maestri spirituali ricordano che nella vita di fede chi non avanza retrocede". (...)
"Di fronte ad un mondo che esige dai cristiani una testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al Signore, tutti sentano l’urgenza di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone (cfr Eb 6,10). Questo richiamo è particolarmente forte nel tempo santo di preparazione alla Pasqua".

lunedì 6 febbraio 2012

NOTA GOVERNATORATO RELATIVA LETTERE ARCIVESCOVO VIGANÒ

CITTA' DEL VATICANO, 4 FEB. 2012 (VIS). Di seguito riportiamo la dichiarazione rilasciata questa mattina dalla Presidenza del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, a firma del Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente emerito, del Presidente, Arcivescovo Giuseppe Bertello, del Vescovo Giuseppe Sciacca, Segretario Generale e del Vescovo Giorgio Corbellini, già Vice Segretario Generale.

  "La pubblicazione abusiva delle due lettere di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, la prima indirizzata al Santo Padre in data 27 marzo 2011, la seconda al Cardinale Segretario di Stato in data 8 maggio, è per il Governatorato dello SCV motivo di grande amarezza.

  Le asserzioni in esse contenute non possono non causare l’impressione che il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, invece di essere uno strumento di governo responsabile, sia un’entità inaffidabile, in balia di forze oscure. Dopo attento esame del contenuto delle due missive, la Presidenza del Governatorato ritiene suo dovere di dichiarare pubblicamente che le dette asserzioni sono frutto di valutazioni erronee, o si basano su timori non suffragati da prove, anzi apertamente contraddetti dalle principali personalità invocate come testimoni.

  Senza entrare nel merito delle singole affermazioni, la Presidenza del Governatorato ritiene di dover attirare l’attenzione sui seguenti sicuri elementi di giudizio.

2. I bilanci preventivo e consuntivo del Governatorato, dopo essere stati approvati dalla Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, vengono regolarmente sottoposti alla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, la quale li esamina nei propri uffici e li fa esaminare anche dal suo collegio di Revisori Internazionali. La Prefettura stessa ha, del resto, la possibilità di esaminare in ogni momento, senza preavviso, la documentazione di tutti gli Uffici del Governatorato nello stesso iter della sua produzione.

3. Come noto, gli investimenti finanziari del Governatorato, affidati a gestori esterni, subirono rilevanti perdite durante la grande crisi internazionale del 2008. Secondo criteri contabili stabiliti dalla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede in aderenza ai criteri stabiliti in Italia, dette perdite vennero distribuite anche sull’esercizio del 2009, che segnò quindi un passivo per Euro 7.815.000. Va per altro rilevato che, a prescindere dalle perdite finanziarie, la gestione economico-funzionale del Governatorato restò in attivo. Il passaggio dal risultato negativo per Euro 7.815.000 del bilancio consuntivo del 2009 al risultato positivo (finale) per Euro 21.043.000 del 2010 fu dovuto principalmente a due fattori: alla gestione degli investimenti finanziari del Governatorato, affidata dal Cardinale Presidente all’APSA Sezione Straordinaria nel 2009, e, in misura ancor maggiore, agli eccellenti risultati dei Musei Vaticani.

  4. Gli appalti per nuove opere di un certo rilievo - come per es. il restauro in corso del Colonnato di Piazza S. Pietro o la costruzione della fontana di S. Giuseppe - vengono assegnati con regolare gara e dopo esame da parte di una commissione ad hoc, istituita di volta in volta dal Cardinale Presidente. Per i lavori di non grande entità la Direzione dei Servizi Tecnici si avvale del proprio personale o anche di ditte esterne qualificate, ben conosciute, sulla base di prezziari in uso in Italia.

5. La Presidenza del Governatorato dello SCV esprime piena fiducia e stima agli illustri membri del Comitato Finanza e Gestione e li ringrazia per il prezioso contributo da loro prestato con riconosciuta professionalità e non poco dispendio di tempo, senza alcun onere per il Governatorato, confidando di poter continuare ad avvalersi del loro consiglio anche in futuro.

  La Presidenza conferma altresì la sua piena fiducia nelle Direzioni e nei vari Collaboratori, essendosi rivelati infondati – dopo accurato esame – sospetti e accuse, come del tutto infondata sino ad apparire risibile, la notizia, debitrice di un certo giornalismo assai poco serio, secondo la quale sarebbero state effettuate intercettazioni telefoniche e ambientali all’interno di un procedimento meramente amministrativo e disciplinare!

  6. La Presidenza è ben consapevole del fatto che la gestione del Governatorato, seppur già ben ordinata e proficua, può essere ulteriormente perfezionata in conformità alle raccomandazioni espresse dalla Società di Gestione McKinsey, incaricata nel 2009 dal Cardinale Presidente su proposta del Comitato Finanza e Gestione. L’attuazione delle proposte migliorative avanzate dalla McKinsey, già da tempo avviata, sarà proseguita nello stesso spirito, e si ribadisce che la trasparenza e il rigore, lodevolmente perseguiti dalla precedente Presidenza, con pari impegno e altrettanta serenità, sono perseguiti anche dagli attuali Superiori.

  7. Il Governatorato tutto – Presidenza, Direttori, Capi Ufficio, impiegati e lavoratori – desidera riaffermare la comune ferma volontà di continuare ad impiegare tutte le forze nel servire, con fedeltà ed integrità totale, il Sommo Pontefice, nella consapevolezza del grande onore e della grande responsabilità, che esso ha nell’essere al servizio del Papa.
SCV/                  VIS 20120206 (760)

AFFRONTARE LA MALATTIA CONFIDANDO NELLA BONTÀ DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 5 FEB. 2012 (VIS). Come di consueto,  questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini presenti in Piazza San Pietro.

  Nel commentare il Vangelo di questa domenica che narra la guarigione della suocera di Simon Pietro e di alcuni malati di Cafarnao operata da Gesù, il Papa ha detto: "I quattro Evangelisti sono concordi nell’attestare che la liberazione da malattie e infermità di ogni genere costituì, insieme con la predicazione, la principale attività di Gesù nella sua vita pubblica. (...) Gesù Cristo è venuto a sconfiggere il Male alla radice, e le guarigioni sono un anticipo della sua vittoria, ottenuta con la sua Morte e Risurrezione".

  "Un giorno Gesù disse: 'Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati' (Mc 2,17). In quella circostanza si riferiva ai peccatori, che Egli è venuto a chiamare e a salvare. Rimane vero però che la malattia è una condizione tipicamente umana, in cui sperimentiamo fortemente che non siamo autosufficienti, ma abbiamo bisogno degli altri. In questo senso potremmo dire, con un paradosso, che la malattia può essere un momento salutare in cui si può sperimentare l’attenzione degli altri e donare attenzione agli altri! Tuttavia, essa è pur sempre una prova, che può diventare anche lunga e difficile. Quando la guarigione non arriva e le sofferenze si prolungano, possiamo rimanere come schiacciati, isolati, e allora la nostra esistenza si deprime e si disumanizza. Come dobbiamo reagire a questo attacco del Male? Certamente con le cure appropriate – la medicina in questi decenni ha fatto passi da gigante, e ne siamo grati - ma la Parola di Dio ci insegna che c’è un atteggiamento decisivo e di fondo con cui affrontare la malattia ed è quello della fede in Dio, nella sua bontà".

  "Persino di fronte alla morte, la fede può rendere possibile ciò che umanamente è impossibile. Ma fede in che cosa? Nell’amore di Dio. Ecco la vera risposta, che sconfigge radicalmente il Male. (...)
Tutti conosciamo persone che hanno sopportato sofferenze terribili perché Dio dava loro una serenità profonda. Penso all’esempio recente della beata Chiara Badano, stroncata nel fiore della giovinezza da un male senza scampo: quanti andavano a farle visita, ricevevano da lei luce e fiducia! Tuttavia, nella malattia,abbiamo tutti bisogno di calore umano: per confortare una persona malata, più che le parole, conta la vicinanza serena e sincera".

  "Facciamo anche noi come la gente dei tempi di Gesù: spiritualmente presentiamo a Lui tutti i malati, fiduciosi che Egli vuole e può guarirli. E invochiamo l’intercessione della Madonna, specialmente per le situazioni di maggiore sofferenza e abbandono".

Giornata per la Vita

  Dopo la recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato che oggi in Italia si celebra la Giornata per la Vita "iniziata per difendere la vita nascente e poi estesa a tutte le fasi e le condizioni dell’esistenza umana. Quest’anno il Messaggio dei Vescovi propone il tema: 'Giovani aperti alla vita'. Mi associo ai Pastori della Chiesa in Italia nell’affermare che la vera giovinezza si realizza nell’accoglienza, nell’amore e nel servizio alla vita".

  Nelle parole di saluto rivolte ai pellegrini di lingua francese, il Papa ha ricordato che sabato  prossimo ricorrono la festa della Beata Maria Vergine di Lourdes e la Giornata Mondiale del Malato. "Con tutti coloro che devono affrontare la malattia, chiediamo a Dio che ci conceda la grazia dell'abbandono e della pazienza fiduciosa! Con l'aiuto della Beata Maria Vergine di Lourdes e di Santa Bernadette potremo comprendere che la felicità autentica esiste soltanto in Dio". Esprimendosi in polacco il Papa ha detto: "Chiedo a Dio che i malati siano accompagnati dalla sensibile premura dei familiari, degli operatori sanitari e di tutti gli uomini di buona volontà. La sofferenza umana sia sempre circondata di amore!"
ANG/                 VIS 20120206 (640)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 6 FEB. 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza:

- La Signora Laurence Argimon-Pistre, Capo della Delegazione dell'Unione Europea, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/                     VIS 20120206 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 6 FEB. 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Edward John Weisenburger, Vescovo di Salina (superficie: 69.087; popolazione: 342.000: cattolici: 48.255; sacerdoti: 76; religiosi: 167; diaconi permanenti: 7), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 ad Alton (Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Dal 1987 al 1990 è stato Vicario parrocchiale della "Saint Mary Parish" a Ponca City e nel 1990 nella Saint Peter Parish a Woodward; dal 1992 al 1996 è stato Vice-Cancelliere e Officiale del Tribunale arcidiocesano; dal 1995 al 2002 è stato Parroco della "Holy Trinity Parish" a Okarche; dal 1996 è stato Vicario Generale della Diocesi di Oklahoma City e dal 2002 Rettore della Cattedrale "Our Lady of Perpetual Help".

  Sabato 4 febbraio, il Santo Padre ha nominato il Padre Froilán Tiberio Casas Ortiz, Vescovo di Neiva (superficie: 10.523; popolazione: 470.000; cattolici: 447.000; sacerdoti: 82; religiosi: 88), Colombia. Il Vescovo eletto è nato a Chiquinquirá (Colombia), nel 1948 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Dal 1979 al 1999 è stato Professore del Seminario Maggiore di Tunja; dal 1981 al 1995 è stato Cappellano del SENA-Servicio Nacional de Aprendizaje; dal 1986 al 1996 è stato Parroco di Santa Bárbara a Tunja; dal 1997 al 2002 è stato Parroco di San Laureano a Tunja; dal 2003 al 2008 è stato Cappellano del Foyer de Charité a Bucaramanga; dal 2009 al 2010 Formatore del Seminario Maggiore di Tunja; nel 2010 è stato Vicario per i Religiosi dell'Arcidiocesi di Tunja e nel 2011 Rettore del Seminario Maggiore di Tunja. Succede al Vescovo Ramón Darío Molina Jaramillo, O.F.M. del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/                 VIS 20120206 (300)

giovedì 2 febbraio 2012

STORIA DELL'UNIVERSO DALL'ATOMO ALLE GALASSIE

CITTA' DEL VATICANO, 2 FEB. 2012 (VIS). "La mostra che presentiamo oggi racconta la storia dell'Universo dalle particelle che formano gli atomi del nostro corpo fino alle lontane galassie". Padre José Gabriel Funes, S.I, Direttore dell'Osservatorio Vaticano, ha così definito la mostra "Storie dell'altro mondo - L'Universo dentro e fuori di noi", nel corso di una conferenza stampa di presentazione tenutasi questa mattina. La mostra si tiene a Pisa dal 10 marzo al 1° luglio 2012, presso la fondazione Palazzo Blu.

  Alla Conferenza Stampa di presentazione nella Sala Stampa della Santa Sede,  sono intervenuti, Padre Funes, S.I.; il Dottor Cosimo Bracci Torsi, Presidente della Fondazione Palazzo Blu; il Professor Antonio Masiero, Vice Presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

  Padre Funes ha ricordato che la città di Pisa è un luogo privilegiato della storia dell'astronomia, essendo terra natale di Galileo Galilei e città dove il Cardinale Pietro Maffi svolse il suo ministero pastorale. Fu Papa Pio X che lo nominò, nel 1904, Presidente della Specola Vaticana con l'intento di riorganizzarla. La mostra è in particolare indirizzata ai giovani ed ha la finalità di "rendere accessibile una conoscenza complessa e difficile da comunicare senza essere superficiali". Il contributo dei curatori Don Alessandro Omizzolo ed il Professor Franco Cervelli, è stato fondamentale.

  Il Dottor Cosimo Bracci Torsi ha ribadito che la mostra è "il risultato di una felice collaborazione fra scienziati laici e religiosi appartenenti ad istituzioni di altissimo valore scientifico ma di origine assai diversa": l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), la Specola Vaticana ed il Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa. Il Dottor Bracci Torsi ha spiegato che: "Il percorso espositivo, attraverso immagini spettacolari, strumenti di grande interesse e reperti straordinari, come i minerali lunari e marziani, condurrà il visitatore in un affascinante viaggio che, partendo dal sistema solare e dalla nostra natura materiale, arriverà alle stelle della nostra galassia ed alle altre fino ai confini spazio-temporali dell'universo e delle nostre conoscenze attuali".

  L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare porta la sua vastissima esperienza nella ricerca sulle origini e la struttura dell'Universo, ha spiegato infine il Vice Presidente, Professor Antonio Masiero.
OP/                   VIS 20120202 (360)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 2 FEB. 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici

- Sei Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d’America in Visita ad Limina
Apostolorum".

    - L'Arcivescovo Dennis Marion Schnurr, di Cincinnati, con l'Ausiliare Vescovo Joseph R.Binzer.

    - Il Vescovo Richard Gerard Lennon, di Cleveland.

    - Il Vescovo Frederick Francis Cambell, di Columbus.

    - Il Vescovo Leonard Paul Blair, di Toledo.

    - Il Vescovo George Vance Murry, S.I., di Youngstown.

- Il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente emerito della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente emerito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
AP:AL/                 VIS 20120202 (100)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 2 FEB. 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Juticalpa (Honduras), presentata dal Vescovo Tomás Andrés Mauro Muldoon, O.F.M., in conformità al canone 401, paragrafo 2  del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo José Bonello, O.F.M., finora Vescovo Coadiutore della medesima diocesi.

- Ha nominato il Reverendo Luis José Rueda Aparicio, Vescovo di Montelíbano (superficie: 11.500; popolazione: 300.000; cattolici: 280.000; sacerdoti: 38; religiosi: 31), Colombia. Il Vescovo eletto è nato a San Gil (Colombia) nel 1962 ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1989. È stato Parroco in Albania, Parroco in Curití, Professore del Seminario Maggiore, Parroco in Pinchote, Direttore dell'anno propedeutico del Seminario Maggiore, Parroco "in solidum" in Mogotes, Parroco in Barichara, Vicedirettore del Secretariato diocesano per la pastorale sociale, Rettore dell'Istituto tecnico per lo sviluppo rurale e Vicario Episcopale per la pastorale diocesana.
 
- Ha nominato il Vescovo Paul Lortie, Vescovo di Mont-Laurier (superficie: 19.968; popolazione: 95.256; cattolici: 77.340; sacerdoti: 35; religiosi: 58; diaconi permanenti: 1), Canada. Finora Ausiliare di Québec (Canada), il Vescovo Lortie succede al Vescovo Vital Massé, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Luc Bouchard, Vescovo di Trois-Rivières (superficie: 27.128; popolazione; 248.274; cattolici: 245.108; sacerdoti: 173; religiosi: 540; diaconi permanenti: 30), Canada. Finora Vescovo di Saint Paul in Alberta (Canada), succede al Vescovo Martin Veillette, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore José Manuel Romero Barrios, Vescovo Ausiliare della diocesi di Barcelona (superficie: 43.300; popolazione: 2.038.000; cattolici: 1.906.000; sacerdoti: 60; religiosi: 62), Venezuela. Il Vescovo José Manuel Romero Barrios è nato a Pariaguán nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. È stato finora Viceparroco di “San Juan Bautista” in Aragua di Barcelona; Rettore del Seminario Minore, Parroco di “Nuestra Señora del Carmen” a Barcelona; Parroco della Cattedrale di Barcelona; Vicedirettore dell’Istituto Universitario/Seminario interdiocesano “Santa Rosa de Lima” di Caracas; Rettore del Teologato del Seminario Interdiocesano di Caracas; Vicerettore dell’Università “Santa Rosa de Lima” di Caracas; Vicario Episcopale per la pastorale; Parroco di “El Espíritu Santo” a Barcelona e, dal 2007, Vicario Generale della diocesi.

- Ha nominato il Padre Timothée Bodika Mansiyai, P.S.S., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Kinshasa (superficie: 8.500; popolazione: 7.750.000; cattolici: 3.875.000; sacerdoti: 1.153; religiosi: 3.727). Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Kinshasa, è stato ordinato sacerdote nel 1990 e dal 1993 è membro della Compagnia dei Padri Sulpiziani. Dal 1990 al 1992 è stato economo e professore di Teologia Morale nel Seminario Maggiore "Jean XXIII" e in altri Istituti religiosi; dal 1993 al 2001 è stato Direttore Spirituale e Professore al Seminario Maggiore "Jean XXIII" e nel medesimo tempo Cappellano di un lebbrosario a Kinshasa; dal 2000 è stato iniziatore del progetto culturale e spirituale per la pace nella RDC, "Cri du Congo"; dal 2001 al  2005 è stato Formatore nel Seminario Regionale di Tolosa in Francia; e dal 2007 è stato Rettore del Seminario "St André Kaggwa", Professore di Filosofia e di Teologia Morale e Consigliere Generale della Compagnia dei Padri Sulpiziani.

- Ha nominato il Padre Sébastien Muyengo Mulombe, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Kinshasa (superficie: 8.500; popolazione: 7.750.000; cattolici: 3.875.000; sacerdoti: 1.153; religiosi: 3.727). Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Bukavu (Repubblica Democratica del Congo) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1986 al 1987 è stato Vicario domenicale alla parrocchia Santo Spirito di Livulu a Kinshasa; dal 1987 al 1991 è stato Economo e professore nel Seminario Maggiore di Teologia "Jean XXIII"; dal 1988 al 1991 è stato Rettore del Seminario propedeutico "Saint Jean Marie Vianney", presidente della Commissione diocesana per le vocazioni e membro del Collegio dei Consultori. Dal 1997 al 2000 è stato Direttore del Centro di Pastorale Lindonge e Professore a tempo parziale alle Facoltà cattoliche di Kinshasa;  dal 1999 al 2008 è stato Rettore del Seminario Maggiore di Teologia "Jean XXIII" e 2° Vice-Presidente del Comitato nazionale di bioetica nella Repubblica Democratica del Congo; dal 2004 al 2007 è stato Parroco di "Saint Leopold"; dal 2007 è stato Professore a tempo pieno alle Facoltà di Teologia di Kinshasa.

- Ha nominato il Padre Juan María Huerta Muro, O.F.M., Vescovo Prelato di El Salto (superficie: 36.000; popolazione; 387.200; cattolici: 328.300; sacerdoti: 27; religiosi: 24), Messico. Il Vescovo eletto è nato a Guadalajara nel 1962. Nel 1988 ha emesso i Voti solenni nella Congregazione dei Frati Minori Francescani e nel 1989 è stato ordinato sacerdote. È stato finora Maestro degli Juniores e dei Postulanti a Tijuana e Vicente Guerriero, Amministratore parrocchiale e Decano del Consiglio Presbiterale dell’arcidiocesi di Tijuana. Nel 2006 è stato nominato Ministro Provinciale della Provincia del “Beato Fr. Junípero Serra”. Attualmente è anche Vicario Episcopale per la Vita Consacrata dell’arcidiocesi di Tijuana.

- Ha nominato il Reverendo Bulus Dauwa Johanna, Vicario Apostolico di Kontagora (superficie: 50.000; popolazione: 1.534.000, cattolici: 32.934; sacerdoti: 36; religiosi: 18), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1970 a Vuroro (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1998. Dal 1998 al 2000 è stato Vicario parrocchiale a St. Michael’s Cathedral, Kontagora e dal 2000 al 2002 Parroco nella medesima Cattedrale; dal 2003 al 2008 è stato Parroco a St. Mark, Nsanji Nloso Parish; dal 2002 al 2008 è stato Segretario del "Masuga Managment Committee"; dal 2000 al 2008 è stato Membro della Commissione Vocazionale; dal 2006 al 2008 è stato Presidente del Comitato Liturgico; dal 2006 al 2008 è stato Presidente del Consiglio dei Sacerdoti.
NER:RE:NEA                         VIS 20120202 (970)

mercoledì 1 febbraio 2012

IL PAPA: DOBBIAMO IMPARARE DI PIÙ AD AFFIDARCI PROVVIDENZA DIVINA

CITTÀ DEL VATICANO, 1 FEB 2012 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre ha ricevuto in udienza migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo. La catechesi odierna, comprendente il ciclo di incontri che Benedetto XVI ha riservato alla preghiera di Gesù, è stata dedicata alla preghiera di Gesù nell'Orto degli Ulivi.

  L'Evangelista Marco narra che dopo l'Ultima Cena, Gesù si avvia al Monte degli Ulivi e si prepara alla preghiera personale. "Ma questa volta - ha detto il Papa - avviene qualcosa di nuovo: sembra che Gesù non voglia restare solo. Molte volte Gesù si ritirava in disparte dalla folla e dagli stessi discepoli, sostando 'in luoghi deserti' o salendo 'sul monte'. Al Getsemani, invece, egli invita Pietro, Giacomo e Giovanni a stargli più vicino. Sono i discepoli che ha chiamato ad essere con Lui sul monte della trasfigurazione".

  "Questa vicinanza dei tre durante la preghiera al Getsemani - ha continuato il Pontefice - è significativa. (...) Si tratta di una vicinanza spaziale, una richiesta di solidarietà nel momento in cui sente approssimarsi la morte, ma è soprattutto una vicinanza nella preghiera, per esprimere, in qualche modo, la sintonia con Lui, nel momento in cui si appresta a compiere fino in fondo la volontà del Padre ed è un invito ad ogni discepolo a seguirlo nel cammino della Croce".

  Le parole che Cristo rivolge ai tre discepoli ("La mia anima è triste fino alla morte"; "restate qui e vegliate") rivelano che in quel momento Gesù prova "paura e angoscia" e "sperimenta l’ultima profonda solitudine proprio mentre il disegno di Dio si sta attuando. E in tale paura e angoscia di Gesù è ricapitolato tutto l'orrore dell'uomo davanti alla propria morte, la certezza della sua inesorabilità e la percezione del peso del male che lambisce la nostra vita".

  Dopo aver invitato i discepoli a vegliare, Gesù si allontana dai discepoli. Citando San Marco, il Papa ha ricordato che "Gesù cade faccia a terra: è una posizione della preghiera che esprime l’obbedienza alla volontà del Padre, l’abbandonarsi con piena fiducia a Lui". Successivamente Gesù chiede al Padre, se possibile, di allontanare da lui questo calice. "Non è solo la paura e l’angoscia dell’uomo davanti alla morte, ma è lo sconvolgimento del Figlio di Dio che vede la terribile massa del male che dovrà prendere su di Sé per superarlo, per privarlo di potere".

  Benedetto XVI ha quindi esortato i fedeli a pregare, confidando a Dio "le nostre fatiche, la sofferenza di certe situazioni, di certe giornate, l’impegno quotidiano di seguirlo, di essere cristiani e anche il peso del male che vediamo in noi e attorno a noi, perché Egli ci dia speranza, ci faccia sentire la sua vicinanza, ci doni un po’ di luce nel cammino della vita".

  Ritornando alla preghiera di Gesù, il Papa ha fatto notare tre "passaggi rivelatori" nelle parole che Gesù rivolge al Padre: "Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu".  In primo luogo, "la parola aramaica Abbà è quella che veniva usata dal bambino per rivolgersi al papà ed esprime quindi il rapporto di Gesù con Dio Padre, un rapporto di tenerezza, di affetto, di fiducia, di abbandono". In secondo luogo, appare "la consapevolezza dell'onnipotenza del Padre (...) che introduce una richiesta in cui, ancora una volta, appare il dramma della volontà umana di Gesù davanti alla morte e al male. (...) Ma la terza espressione della preghiera di Gesù (...) è quella decisiva. (...) Gesù ci dice che solo nel conformare la sua volontà a quella divina, l’essere umano arriva alla sua vera altezza, diventa 'divino'. (...) È ciò che Gesù compie al Getsemani: trasferendo la volontà umana nella volontà divina nasce il vero uomo, e noi siamo redenti".

  Quando preghiamo il Padre Nostro, "chiediamo al Signore: 'sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra'. Riconosciamo, cioè, che c'è una volontà di Dio con noi e per noi, una volontà di Dio sulla nostra vita, che deve diventare ogni giorno di più il riferimento del nostro volere e del nostro essere; riconosciamo poi che è nel 'cielo' dove si fa la volontà di Dio".

  Così nella nostra preghiera "dobbiamo imparare ad affidarci di più alla Provvidenza divina, chiedere a Dio la forza di uscire da noi stessi per rinnovargli il nostro 'sì', per ripetergli 'sia fatta la tua volontà', per conformare la nostra volontà alla sua. È una preghiera che dobbiamo fare quotidianamente, perché non sempre è facile affidarci alla volontà di Dio".

  La narrazione evangelica mostra che i discepoli non furono capaci di vegliare con Cristo. Benedetto XVI ha detto infine: "Domandiamo al Signore di essere capaci di vegliare con Lui in preghiera, di seguire la volontà di Dio ogni giorno anche se parla di Croce, di vivere un’intimità sempre più grande con il Signore, per portare in questa 'terra' un po’ del 'cielo' di Dio".

  Dopo la catechesi, il Papa ha salutato - in varie lingue - i pellegrini presenti e, in special modo, un gruppo di Cappellani dell'Esercito Britannico; i fedeli di Hong Kong e dell'America Latina, i Vescovi della Comunità di Sant'Egidio di Europa, Asia e Africa; e i giovani e i malati.
AG/                                                                                                                        VIS 20120201 (890)

CORDOLGIO SCOMPARSA CARDINALE BEVILACQUA

CITTA' DEL VATICANO, 1 FEB. 2012 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire all'Arcivescovo Charles Chaput, O.F.M:Cap., di Philadelphia (Stati Uniti d'America), un telegramma di cordoglio per la morte del Cardinale Anthony Bevilacqua, Arcivescovo emerito della medesima Diocesi, spirato ieri notte all'età di 88 anni.

  "Nell'apprendere la triste notizia della morte del Cardinale Anthony Bevilacqua, Arcivescovo Emerito di Philadelphia, porgo le mie più sentite condoglianze a lei e a tutti i fedeli dell'Arcidiocesi. Mi unisco a lei nel raccomandare l'anima del defunto Porporato a Dio, Padre di misericordia, grato per i suoi anni di ministero episcopale nel gregge di Cristo nella città di Philadelphia, per il suo costante impegno a favore della giustizia sociale, la cura pastorale dei migranti e il suo esperto contributo alla revisione del diritto della Chiesa negli anni successivi al Concilio Vaticano II. A lei e a tutto il clero, ai religiosi e ai laici della Chiesa della città di Philadelphia, e ai membri della sua famiglia, di cuore imparto la mia Benedizione Apostolica in segno di consolazione e pace nel nostro Signore Gesù Cristo".
TGR/                              VIS 20120201 (190)

martedì 31 gennaio 2012

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE FEBBRAIO 2012


CITTÀ DEL VATICANO, 31 GEN 2012 (VIS). Riportiamo di seguito le intenzioni per il mese di febbraio affidate dal Papa all'apostolato della preghiera.

  Generale: “Perché tutti i popoli abbiano pieno accesso all'acqua e alle risorse necessarie al sostentamento quotidiano”.

  Missionaria: “Perché il Signore sostenga lo sforzo degli operatori sanitari delle regioni più povere nell'assistenza ai malati e agli anziani”.
BXVI - INTENZIONI/           VIS 20120131 (60)

COMUNICATO STAMPA SU ARTICOLO DEL "CORRIERE DELLA SERA"


CITTÀ DEL VATICANO, 31 GEN 2012 (VIS). Questa mattina, è stato reso pubblico un comunicato del Direttore dell'Ufficio Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., nel quale risponde alle domande dei giornalisti a proposito dell'articolo pubblicato oggi dal quotidiano italiano "Corriere della Sera", dal titolo: "Dalla Congregazone dei Santi 1.6 milioni al 'Madoff dei Parioli'". Riportiamo qui di seguito il testo del comunicato:

  "Il rev. Francesco Maria Ricci, di cui si parla nell’articolo, è un religioso domenicano, che opera per conto del suo Ordine”.

  “Egli non appartiene in alcun modo alla Congregazione delle Cause dei Santi. Occorre infatti notare che Postulazioni e Postulatori sono 'clienti' della Congregazione, a cui si rivolgono per promuovere le cause di cui si occupano, ma non fanno assolutamente parte della Congregazione”.

  “Bisogna quindi ribadire la totale estraneità della Congregazione delle Cause dei Santi, del suo Prefetto, card. Amato, e di tutti i suoi Officiali, alla vicenda di cui ci parla nell’articolo in questione".
OP/          VIS 20120131 (160)

BEATA HILDEGARD BURJAN: MADRE DI FAMIGLIA E POLITICA


CITTÀ DEL VATICANO, 31 GEN 2012 (VIS). Ieri pomeriggio, a Vienna (Austria), il Cardinale Christoph Schönborn ha presieduto la Santa Messa di ringraziamento per la beatificazione di Hildegard Burjan, celebrata questa domenica nella Cattedrale di Santo Stefano. Lo stesso giorno il Papa Benedetto XVI ha ricordato, al termine dell'Angelus, la nuova beata che diede una "bella testimonianza del Vangelo".

  Nel servizio di Radio Vaticana dedicato alla nuova beata viene spiegato che Hildegard Burjan, di origine ebraica, nacque nel 1883 nell'allora città prussiana di Görlitz. Studiò Filosofia presso l'Università di Zurigo. Dopo essersi sposata e conseguentemente a una malattia, scoprì la fede cristiana e fu battezzata nel 1909. Si trasferì a Vienna, dove venne eletta deputato del Parlamento austriaco. Visse l'attività politica come un servizio al Vangelo, in favore dei lavoratori oppressi, seguendo gli insegnamenti dell'Enciclica sociale "Rerum Novarum" di Papa Leone XIII.

  Nel 1912 fondò l'Associazione delle operaie cristiane a domicilio. Aiutò le popolazioni che soffrivano la fame, creò una rete di assistenza alle famiglie e lottò contro il lavoro minorile. Nel 1919 fondò la Congregazione delle Religiose della "Caritas Socialis". Vivendo pienamente la famiglia, ebbe una figlia che i medici le avevano consigliato di abortire, cosa che rifiutò fermamente di fare. Nei poveri e nei sofferenti vedeva il Volto di Gesù ed era assetata di giustizia: "Con il denaro e le piccole elemosine -diceva- non si aiutano le persone, ma bisogna ridare loro la fiducia che sono qualcuno e sono in grado di fare qualcosa".

  Nell'omelia di ieri, il Cardinale Schönborn ha affermato che Hildegard Burjan dimostra che la santità è possibile nella politica. E ha aggiunto che "soprattutto con l'azione ha annunciato il Vangelo. (...) La sua beatificazione arriva al momento giusto, per sottolineare proprio che il nocciolo della questione è l'azione. Hildegard è una cristiana che convince senza tante parole, perché agisce. Nella nostra epoca dobbiamo imparare di nuovo a capire cosa significhi essere discepoli. E per far questo non abbiamo bisogno di teorie, ma di esempi, di persone che parlano con i fatti".
RV/             VIS 20120131 (340)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTÀ DEL VATICANO, 31 GEN 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Francesco Moraglia Patriarca di Venezia (superficie: 871; popolazione: 375.790; cattolici: 372.032; sacerdoti: 394; religiosi: 755; diaconi permanenti: 29), in Italia. Egli è stato finora Vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato (Italia).

- Ha nominato il Vescovo Filippo Iannone, O.Carm., Vicegerente della Diocesi di Roma (superficie: 881; popolazione: 2.816.706; cattolici: 2.473.000; sacerdoti: 4.922; religiosi: 27.375; diaconi permanenti: 116), in Italia, conferendogli la dignità di Arcivescovo. Egli è stato finora Vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo (Italia).

- Ha nominato Mons. Matteo Maria Zuppi Ausiliare della Diocesi di Roma, in Italia. Il Vescovo eletto è nato a Roma nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1981. Tra gli altri incarichi pastorali, è stato vice-parroco di Santa Maria in Trastevere (1981-2000) e Prefetto della III Prefettura (2005-2010). Nel 2006 è stato insignito del titolo di Cappellano di Sua Santità. Al momento della nomina ad Ausiliare, era Parroco della parrocchia Santi Simone e Giuda in Torre Angela, e Prefetto della XVII Prefettura.

- Ha nominato Mons. Lorenzo Leuzzi Ausiliare della Diocesi di Roma (Italia). Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a Trani (Italia). Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Bari (1980), in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense (1983) e in Teologia Morale presso la Pontificia Università Gregoriana, nella quale ha conseguito il dottorato nel 1985. Nel 1984 è stato ordinato sacerdote. Tra gli altri incarichi pastorali, è stato responsabile della Pastorale Universitaria della Diocesi di Roma (1991-08), Segretario della Sezione Università della Commissione Catechesi Scuola Università del Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d'Europa (dal 2003), Direttore dell'Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma (dal 1998), Rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzeno a Montecitorio e Cappellano della Camera dei Deputati al Parlamento Italiano (dal 2010).

- Ha nominato il Rev. Vincent Harolimana Vescovo della Diocesi di Ruhengeri (superficie: 1.762; popolazione: 989.000; cattolici: 488.000; sacerdoti: 57; religiosi: 102), in Ruanda. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Mpembe (Ruanda) ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. Ha conseguito il dottorato in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma nel 1999. È stato Vicario della parrocchia di Gisenyi (1990-1993). Dal 2000 fino ad oggi, è stato rettore del Seminario Minore San Pio X della Diocesi di  Nyundo. Dal 2004, è stato "visiting professor" di Teologia Dogmatica nel Seminario Maggiore St. Charles di Nyakibanda e nell'Istituto di Insegnamento Superiore (INES) di Ruhengeri. È membro della Commissione diocesana per gli Affari Economici, per la Pastorale delle Vocazioni e per la Liturgia, ed è, allo stesso tempo, cappellano della Confraternita di Nostra Signora della Resurrezione e delle Sorelle di San Vincenzo de Paoli a Nyundo.

- Ha nominato Mons. Josef Hal'ko Vescovo Ausiliare di Bratislava (superficie: 3.759; popolazione: 769.768; cattolici: 484.749; sacerdoti: 528; religiosi: 925; diaconi permanenti: 5), in Slovacchia. Il Vescovo eletto è nato nel 1964 a Bratislava ed è stato ordinato sacerdote nel 1994. A seguito degli studi presso la Facoltà Politico-Sociale dell'Università Economica, sotto il regime comunista ha lavorato in diversi organismi dal 1986 al 1990, anno in cui è entrato nel Seminario Maggiore. Nel 2000, si è laureato in Teologia presso l'Università della Santa Croce a Roma. Dal 1997 al 2011, è stato professore di storia ecclesiastica nella Facoltà Teologica Romano-Cattolica dei Santi Cirillo e Metodio di Bratislava. Inoltre, dal 1997 fino ad oggi, è stato incaricato della cura pastorale dei fedeli di minoranza ungherese, Capo della Sezione dei mezzi di comunicazione e Portavoce dell'Arcidiocesi.

- Ha accettato la rinunzia all'ufficio di Ausiliare del'Arcidiocesi di Katowice (Polonia), presentata dal Vescovo Gerard Bernacki, in conformità ai canoni 411 e 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
NEA:NER:RE/         VIS 20120131 (620)

lunedì 30 gennaio 2012

NELLA LOGICA DI DIO, L'AUTORITÀ NON È POTERE MA SERVIZIO


CITTÀ DEL VATICANO, 29 GEN 2012 (VIS). Come ogni domenica, oggi a mezzogiorno, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico, per pregare l'Angelus con i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. Tra gli altri, oggi erano presenti i ragazzi dell'Azione Cattolica della Diocesi di Roma, che dedicano il mese di gennaio al tema della pace; al termine della preghiera mariana, due di loro hanno letto un messaggio e hanno liberato due colombe, simbolo di pace, dalla finestra del Papa.

  Benedetto XVI ha introdotto la recita dell'Angelus con una breve riflessione sulla lettura del Vangelo di oggi, nella quale San Marco racconta la predicazione di Gesù nella sinagoga di Cafarnao e la liberazione di un uomo posseduto da uno "spirito impuro" che riconosce il Messia. "In poco tempo -ha spiegato il Papa-, la fama di Gesù si diffonde in tutta la regione, che Egli percorre annunciando il Regno di Dio e guarendo i malati di ogni genere: parola e azione. (...) La parola che Gesù rivolge agli uomini apre immediatamente l'accesso al volere del Padre e alla verità di se stessi. (...) Inoltre, all'efficienza della parola, Gesù univa quella dei segni di liberazione dal male. (...) L'autorità divina (...) è il potere dell'amore di Dio che crea l'universo e, incarnandosi nel Figlio Unigenito, scendendo nella nostra umanità, risana il mondo corrotto dal peccato".

  Il Santo Padre ha osservato che, spesso, per l'uomo l'autorità significa "possesso, potere, dominio, successo. Per Dio, invece, l'autorità significa servizio, umiltà, amore; significa entrare nella logica di Gesù che si china a lavare i piedi dei discepoli, che cerca il vero bene dell'uomo, che guarisce le ferite, che è capace di un amore così grande da dare la vita, perché è l'Amore. (...) Invochiamo con fiducia Maria Santissima, affinché guidi i nostri cuori ad attingere sempre dalla misericordia divina, che libera e guarisce la nostra umanità, ricolmandola di ogni grazia e benevolenza, con la potenza dell'amore".

  Dopo l'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato tre eventi che si celebrano oggi. In primo luogo, a Vienna, la beatificazione di Hildegard Burjan, "laica, madre di famiglia, vissuta tra Ottocento e Novecento e fondatrice della Società delle Suore della 'Caritas socialis'. Lodiamo il Signore -ha detto il Papa- per questa bella testimonianza del Vangelo!"

  Inoltre, questa domenica è la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. Benedetto XVI ha voluto manifestare loro vicinanza e appoggio: "Vorrei far giungere il mio incoraggiamento a tutte le persone affette da questa malattia, come pure a quanti le assistono e, in diversi modi, si impegnano per eliminare la povertà e l'emarginazione, vere cause del permanere del contagio".

  In terzo luogo, oggi si celebra anche la Giornata internazione d'intercessione per la pace in Terra Santa: "In profonda comunione con il Patriarca Latino di Gerusalemme e il Custode di Terra Santa, invochiamo il dono della pace per quella Terra benedetta da Dio".

  Il Pontefice ha anche salutato i pellegrini in varie lingue. Rivolgendosi ai fedeli polacchi, ha ricordato che giovedì prossimo, 2 febbraio, si celebra la Giornata della Vita Consacrata: "Grati ai religiosi e alle religiose per il loro ministero di preghiera, per l'attività apostolica e caritativa nella Chiesa, preghiamo per le nuove vocazioni. Lo Spirito Santo susciti in tanti cuori il desiderio della totale dedizione a Cristo".
ANG/   VIS 20120130 (540)

INCONTRO BILATERALE SANTA SEDE-OLP


CITTÀ DEL VATICANO, 30 GEN 2012 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un comunicato congiunto circa l'incontro bilaterale tra la Santa Sede e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, tenutosi il 28 gennaio a Ramallah, in Cisgiordania. Riportiamo di seguito il testo del comunicato:
  "In seguito alla ripresa dei colloqui bilaterali fra la Santa Sede e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), si è svolto un incontro ufficiale presso la sede del Presidente palestinese, a Ramallah, il 28 gennaio 2012".
  "I colloqui sono stati presieduti congiuntamente da Mons. Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati, e dal Ministro Ziad Al-Bandak, Consigliere del Presidente Palestinese per le Relazioni con i Cristiani".
  "La Parte palestinese ha consegnato alla Delegazione della Santa Sede la risposta alla bozza d’accordo proposta dalla Santa Sede nell’incontro precedente e i colloqui si sono svolti in un’atmosfera cordiale per rafforzare ulteriormente le speciali relazioni tra le due Parti. Le Delegazioni hanno deciso di stabilire squadre tecniche per dar seguito alla bozza, in preparazione alla riunione plenaria che si terrà prossimamente in Vaticano".
  "La Delegazione della Santa Sede era composta da: S.E. Mons. Antonio Franco, Delegato Apostolico a Gerusalemme e in Palestina; Mons. Maurizio Malvestiti, Sotto-Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali; Mons. Alberto Ortega, Officiale della Segreteria di Stato; Mons. Waldemar Sommertag, Consigliere della Delegazione Apostolica a Gerusalemme".
  "La Delegazione Palestinese era composta da: Dott. Nabil Shath, Membro del Comitato Centrale di Fatah; Dott. Bernard Sabella, Membro del Consiglio Legislativo Palestinese; Sig. Issa Kassissieh, Vice-Capo del Dipartimento per i Negoziati dell’OLP e il Sig. Wassim Khazmo, Consigliere politico dell’Unità di Appoggio ai Negoziati dell’OLP".
OP/      VIS 20120130 (280)

TELEGRAMMA PER IL DECESSO DELL'EX PRESIDENTE ITALIANO SCALFARO


CITTÀ DEL VATICANO, 28 GEN 2012 (VIS). Benedetto XVI ha inviato un telegramma di condoglianze a Marianna Scalfaro per il decesso di suo padre, Oscar Luigi Scalfaro, novantatreenne Presidente Emerito della Repubblica Italiana, avvenuta il 29 gennaio. Il Santo Padre manifesta la sua vicinanza spirituale in questo momento di dolore e aggiunge:

  “Desidero porgere le mie più sentite condoglianze con l'assicurazione della mia sincera partecipazione al grave lutto che colpisce anche l'intera nazione italiana. Nel ricordare con vivo affetto e con speciale gratitudine questo illustre uomo cattolico di Stato, integerrimo magistrato e fedelissimo servitore delle istituzioni, che nelle pubbliche responsabilità ricoperte sempre si adoperò per la promozione del bene comune e dei perenni valori etico-religiosi cristiani propri della tradizione storica e civile dell'Italia, elevo fervide preghiere di suffragio invocando per la sua anima dalla divina bontà, per intercessione della Vergine Maria, da lui particolarmente venerata, la pace eterna; e di cuore imparto, a Lei e a tutti i familiari, la confortatrice Benedizione Apostolica".

  Il Cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, invece, ha inviato un telegramma all'attuale Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, a nome del Papa, nel quale ricorda brevemente la figura di Scalfaro e fa le condoglianze a tutta la Nazione italiana.
TGR/      VIS 20120130 (200)

IL PAPA PRESIEDE LA RIUNIONE DEI CAPI DICASTERO DELLA CURIA ROMANA


CITTÀ DEL VATICANO, 28 GEN 2012 (VIS). Questo sabato, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto una riunione dei Capi Dicastero della Curia Romana.
.../       VIS 20120130 (30)

UDIENZE


CITTÀ DEL VATICANO, 30 GEN 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- l'Arcivescovo Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli;

- il Vescovo Javier Echevarría Rodríguez, Prelato dell'Opus Dei;

- Padre Richard  Schenk, O.P., Presidente della "Katholische Universität Eiehsttät-Ingolstadt".
AP/        VIS 20120130 (50)

venerdì 27 gennaio 2012

IL RINNOVAMENTO DELLA FEDE: PRIORITÀ NELLA CHIESA ATTUALE


CITTÀ DEL VATICANO, 27 GEN 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i partecipanti all'assemblea plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha ringraziato per il loro servizio alla Chiesa, specialmente nella preparazione all'Anno della fede. "Come sappiamo -ha detto il Papa-, in vaste zone della Terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento. Siamo davanti ad una profonda crisi di fede, ad una perdita del senso religioso che costituisce la più grande sfida per la Chiesa di oggi. Il rinnovamento della fede deve quindi essere la priorità nell’impegno della Chiesa intera ai nostri giorni. Auspico che l’Anno della fede possa contribuire (...) a rendere Dio nuovamente presente in questo mondo e ad aprire agli uomini l’accesso alla fede, all’affidarsi a quel Dio che ci ha amati sino alla fine in Gesù Cristo".

  Per Benedetto XVI, la questione dell'unità dei cristiani è intimamente collegata con questo compito; perciò, ha voluto soffermarsi a considerare alcuni aspetti dottrinali riguardanti il cammino ecumenico della Chiesa. "Oggi possiamo constatare non pochi frutti buoni arrecati dai dialoghi ecumenici, ma dobbiamo anche riconoscere che il rischio di un falso irenismo e di un indifferentismo, del tutto alieno alla mente del Concilio Vaticano II, esige la nostra vigilanza. Tale indifferentismo è causato dalla opinione sempre più diffusa che la verità non sarebbe accessibile all'uomo; sarebbe quindi necessario limitarsi a trovare regole per una prassi in grado di migliorare il mondo. Così la fede sarebbe sostituita da un moralismo senza fondamento profondo. Il centro del vero ecumenismo è invece la fede nella quale l'uomo incontra la verità che si rivela nella parola di Dio. Senza la fede tutto il movimento ecumenico sarebbe ridotto ad una forma di 'contratto sociale' cui aderire per un interesse comune. La logica del Concilio Vaticano II è completamente diversa: la ricerca sincera della piena unità di tutti i cristiani è un dinamismo animato dalla Parola di Dio".

  Il Santo Padre ha anche spiegato che "il problema cruciale, che segna in modo trasversale i dialoghi ecumenici, è la questione della struttura della rivelazione - la relazione tra Sacra Scrittura, tradizione viva nella Santa Chiesa e il ministero dei successori degli Apostoli come testimone della vera fede. È fondamentale il discernimento tra Tradizione e tradizioni". Un importante passo in avanti in tale discernimento è stato compiuto con l'elaborazione dei provvedimenti per gruppi di fedeli provenienti dall'Anglicanesimo che desiderano entrare in comunione con la Chiesa Cattolica, conservando le loro tradizioni. "Esiste, infatti, una ricchezza spirituale nelle diverse Confessioni cristiane, che è espressione dell'unica fede e dono da condividere".

  Anche i metodi adottati nei vari dialoghi ecumenici devono riflettere la priorità della fede. " occorre affrontare con coraggio anche le questioni controverse, sempre nello spirito di fraternità e di rispetto reciproco. È importante inoltre offrire un’interpretazione corretta di quell’'ordine' o 'gerarchia' nelle verità della dottrina cattolica, rilevato nel Decreto 'Unitatis redintegratio'".

  Per quanto riguarda i documenti di studio, prodotti dai vari dialoghi ecumenici, il Papa ha fatto sottolineato che "costituiscono un frutto importante della riflessione comune"; ma ha aggiunto anche che "vanno riconosciuti nel loro giusto significato come contributi offerti alla competente Autorità della Chiesa, che sola è chiamata a giudicarli in modo definitivo".

  Benedetto XVI ha anche fatto riferimento alla problematica morale: "Nei dialoghi non possiamo ignorare le grandi questioni morali circa la vita umana, la famiglia, la sessualità, la bioetica, la libertà, la giustizia e la pace. Sarebbe importante parlare su questi temi con una sola voce, attingendo al fondamento nella Scrittura e nella viva tradizione della Chiesa. (...) Difendendo i valori fondamentali della grande tradizione della Chiesa, difendiamo l'uomo, difendiamo il creato.

  Il Santo Padre, infine, ha nuovamente affermato che "l'unità è (...) un mezzo e quasi un presupposto per annunciare in modo sempre più credibile la fede a coloro che non conoscono ancora il Salvatore".
AC/            VIS 20120127 (640)

MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DEI MALATI DI LEBBRA


CITTÀ DEL VATICANO, 27 GEN 2012 (VIS). Questa domenica, 19 gennaio, si celebrerà la LIX Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. In questa occasione, l'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, ha scritto un messaggio intitolato "Nella Lotta al Morbo di Hansen serve l'impegno di tutti".

  Nel messaggio, l'Arcivescovo Zimowski scrive:

  "Il Mycobacterium Leprae non è stato infatti ancora eradicato, anche se il numero ufficiale di nuovi contagiati continui a decrescere e attualmente sia intorno ai 200mila, secondo le anticipazioni dell’OMS relative al 2010-2011. Oltre a sostenere la distribuzione gratuita dei farmaci necessari, occorre dunque ulteriormente promuovere una diagnostica tempestiva e la perseveranza nel sottoporsi alle terapie. È fondamentale, inoltre, rafforzare l’opera volta a sensibilizzare e a formare le comunità e le famiglie a rischio di contagio".

  "Il passo evangelico 'Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato' scelto dal Santo Padre Benedetto XVI come tema della XX Giornata Mondiale del Malato che ricorrerà l’11 febbraio prossimo in tutto il mondo, costituisce un approfondimento e una sollecitazione che toccano in particolar modo chi è stato colpito dall’infezione;  in tale brano si racconta infatti di 10 lebbrosi che vengono guariti da Gesù". (...)

  "Come sottolineato dal Santo Padre nel Suo Messaggio di quest’anno, le parole rivolte dal Signore all’uomo che, guarito, ritorna lodando Dio a gran voce e si getta ai piedi di Gesù per ringraziarlo, 'aiutano a prendere coscienza dell'importanza della fede per coloro che, gravati dalla sofferenza e dalla malattia, si avvicinano al Signore. Nell'incontro con Lui possono sperimentare realmente che chi crede non è mai solo! Dio, infatti, nel suo Figlio, non ci abbandona alle nostre angosce e sofferenze, ma ci è vicino, ci aiuta a portarle e desidera guarire nel profondo il nostro cuore'". (...)

  "Tale amore, che viene espresso anche attraverso l’impegno individuale e delle realtà ecclesiali e di volontariato, fra le quali la Fondazione Raoul Follereau e l’Ordine Sovrano dei Cavalieri di Malta, e i successi sin qui ottenuti, in termini di forte riduzione del numero di infettati, non esime certamente i governi e gli organismi internazionali dall’aumentare l’attenzione e il lavoro contro la diffusione della lebbra né dalle loro responsabilità per quanto riguarda la prevenzione, in termini educativi e igienico sanitari, e la ‘riammissione’ della persona guarita nonché il sostegno a tutte le vittime dell’infezione".

  "Chi è giunto alla guarigione può comunicare tutta la propria ricchezza interiore ed esperienza e al contempo, nell’aiutare il prossimo, tutta la propria dignità e profondità di persona toccata dalla sofferenza e impegnata in favore della salute della comunità d’appartenenza".
 
  "Ciò costituirà un ulteriore e rilevante contributo al progresso nella lotta al Morbo di Hansen che per millenni ha rappresentato una piaga terrificante e l’automatica esclusione dalla società. Sarà infatti solamente l’impegno di tutti e a tutti i livelli che consentirà di trasformare la lebbra, da minaccia e flagello a memoria, per quanto spaventosa, del passato".
CON-AVA/              VIS 20120127 (480)

RIUNIONE DELLA COMMISIONE DI LAVORO SANTA SEDE-ISRAELE


CITTÀ DEL VATICANO, 27 GEN 2012 (VIS). La Commissione Bilaterale Permanente Santa Sede e Stato di Israele, si è riunita in sessione plenaria ieri, 26 gennaio 2012, per portare avanti i negoziati relativi all’Accordo Fondamentale, Articolo 10, paragrafo 2, in materia economica e fiscale, secondo quanto informa un comunicato congiunto pubblicato oggi. I lavori si sono svolti pressi il Ministero degli Affari Esteri dello Stato di Israele.

  La riunione è stata presieduta dal Monsignore Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati e dal Signor Danny Ayalon, M.K., Vice-Ministro degli Affari Esteri dello Stato di Israele. Nel comunicato si legge che "i negoziati si sono svolti in una atmosfera aperta, amichevole e costruttiva. Si sono registrati progressi sostanziali su questioni significative".

  Le parti hanno concordato i passi successivi verso la conclusione dell’Accordo ed hanno deciso che la prossima riunione plenaria si terrà il 11 giugno 2012 in Vaticano.
OP/           VIS 20120127 (150)

UDIENZE


CITTÀ DEL VATICANO, 27 GEN 2012 (VIS). Oggi Il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi;

- il Vescovo Francesco Cavina, di Capri, accompagnato dalla famiglia.
AL/           VIS 20120127 (40)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTÀ DEL VATICANO, 27 GEN 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- il Consigliere di Nunziatura Julio Murat, Nunzio Apostolico in Zambia, in pari tempo elevandolo alla dignità di Arcivescovo. Nato a Karşiyaka, in Turchia, nel 1961, è stato ordinato sacerdote nel 1986. È entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 1994 e ha svolto il suo lavoro in Indonesia, Pakistan, Biellorussia e Austria.

- Il Consigliere di Nunziatura Santo Gangemi, Nunzio Apostolico nelle Isole Salomone, in pari tempo elevandolo alla dignità di Arcivescovo. Egli è nato a Messina, in Italia nel 1961 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. È entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 1991 e ha svolto il suo lavoro in Marocco, Italia, Romania, Cuba, Cile, Francia, Spagna ed Egitto.

- Il Consigliere di Nunziatura Luciano Russo, Nunzio Apostolico, in pari tempo elevandolo alla dignità di Arcivescovo. Nato a Lusciano, in Italia, nel 1963, è stato ordinato sacerdote nel 1988. È entrato nel Servizio Diplomatico della Santa Sede nel 1993 e ha svolto il suo lavoro in Papua Nuova Guinea, Honduras, Syria, Brasile, Paesi Bassi, U.S.A. e Bulgaria.
NN/             VIS 20120127 (190)

giovedì 26 gennaio 2012

ECUMENISMO: SEGNI POSITIVI DI FRATERNITÀ RITROVATA E CONDIVISO SENSO DI RESPONSABILITÀ


CITTÀ DEL VATICANO, 25 GEN 2012 (VIS). Mercoledì sera, il Santo Padre ha presieduto la celebrazione dei secondi Vespri della Solennità della Conversione di San Paolo, nell'omonima Basilica romana. Alla celebrazione, che ha posto fine alla Settimana di Preghiera per l'unità dei cristiani, sono stati presenti rappresentanti delle altre Chiese, tra cui la Chiesa Greco-Ortodossa, il Patriarcato Ecumenico, la Comunione Anglicana, i Patriarcati di Mosca e di Romania.

  Nell'omelia, Benedetto XVI ha ricordato che il tema della riflessione per la Settimana di Preghiera di quest'anno, "Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo nostro Signore", è stato tratto dalla Prima Lettera dell'Apostolo Paolo ai Corinzi. "Il significato di questa misteriosa trasformazione -ha detto il Papa-, è mirabilmente mostrato nella vicenda personale di san Paolo. In seguito all’evento straordinario accaduto lungo la via di Damasco, Saulo, che si distingueva per lo zelo con cui perseguitava la Chiesa nascente, fu trasformato in un infaticabile apostolo del Vangelo di Gesù Cristo. (...) Tale trasformazione non è il risultato di una lunga riflessione interiore e nemmeno il frutto di uno sforzo personale. Essa è innanzitutto opera della grazia di Dio che ha agito secondo le sue imperscrutabili vie".

  Benedetto XVI ha sottolineato che la trasformazione di San Paolo non si limita al piano etico e intellettuale, ma che "si tratta piuttosto di un radicale rinnovamento del proprio essere, simile per molti aspetti ad una rinascita. Una tale trasformazione trova il suo fondamento nella partecipazione al mistero della Morte e Risurrezione di Gesù Cristo, e si delinea come un graduale cammino di conformazione a Lui. Alla luce di questa consapevolezza, San Paolo (...) dirà: 'Non vivo più io, ma Cristo vive in me'".

  Nella Prima Lettera ai Corinzi, l'Apostolo descrive il giorno del giudizio finale, in cui si compie il destino dell'umanità. "In quel giorno -ha spiegato il Papa- tutti i credenti saranno resi conformi a Cristo e tutto ciò che è corruttibile sarà trasformato dalla sua gloria. (...) Allora il trionfo di Cristo sarà finalmente completo, perché (...) la morte sarà vinta definitivamente e, con essa, il peccato che l’ha fatta entrare nel mondo. (...) San Paolo ci dice, dunque, che ogni uomo, mediante il battesimo nella morte e risurrezione di Cristo, partecipa alla vittoria di Colui che per primo ha sconfitto la morte, cominciando un cammino di trasformazione che si manifesta sin da ora in una novità di vita e che raggiungerà la sua pienezza alla fine dei tempi".

  "Mentre eleviamo la nostra preghiera -ha continuato il Papa-, siamo fiduciosi di essere trasformati anche noi e conformati ad immagine di Cristo. Questo è particolarmente vero nella preghiera per l’unità dei cristiani (...), per mezzo della quale partecipiamo alla realizzazione del progetto divino per la Chiesa, e l’impegno operoso per il ristabilimento dell’unità è un dovere e una grande responsabilità per tutti. (...) Uniti in Cristo, siamo chiamati a condividere la sua missione, che è quella di portare la speranza là dove dominano l’ingiustizia, l’odio e la disperazione. Le nostre divisioni rendono meno luminosa la nostra testimonianza a Cristo. Il traguardo della piena unità, che attendiamo in operosa speranza e per la quale con fiducia preghiamo, è una vittoria (...) importante per il bene della famiglia umana".

  Benedetto XVI ha fatto presente che, in contrasto con l'idea di vittoria come successo immediato, predominante nella cultura attuale, nell'ottica cristiana, la vittoria "è un lungo (...) processo di trasformazione e di crescita nel bene. Essa avviene secondo i tempi di Dio, non i nostri, e richiede da noi profonda fede e paziente perseveranza. (...) Anche la nostra attesa per l’unità visibile della Chiesa deve essere paziente e fiduciosa" il che non significa passività o rassegnazione, ma "risposta pronta e attenta ad ogni possibilità di comunione e fratellanza, che il Signore ci dona".

  Il Papa ha concluso l'omelia esortando i presenti a proseguire per la via dell'ecumenismo: "Anche se a volte si può avere l’impressione che la strada verso il pieno ristabilimento della comunione sia ancora molto lunga e piena di ostacoli, invito tutti a rinnovare la propria determinazione a perseguire, con coraggio e generosità, l’unità che è volontà di Dio, seguendo l’esempio di san Paolo, il quale di fronte a difficoltà di ogni tipo ha conservato sempre ferma la fiducia in Dio che porta a compimento la sua opera. Del resto, in questo cammino, non mancano i segni positivi di una ritrovata fraternità e di un condiviso senso di responsabilità di fronte alle grandi problematiche che affliggono il nostro mondo. Tutto ciò è motivo di gioia e di grande speranza e deve incoraggiarci a proseguire il nostro impegno per giungere tutti insieme al traguardo finale, sapendo che la nostra fatica non è vana nel Signore".
HML/           VIS 20120126 (780)

LA CHIESA HA BISOGNO DI SACERDOTI CHE PROMUOVANO LA SANTITÀ CON LA PROPRIA VITA


CITTÀ DEL VATICANO, 26 GEN 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i Superiori e i Seminaristi dei tre Seminari Pontifici regionali italiani: il Pio XI, di Assisi; il San Pio X, di Catanzaro; e quello Campano, di Napoli. Come ha ricordato il Papa nel suo discorso, essi celebrano il centenario della loro fondazione, compresa nell'opera di miglioramento della formazione dei candidati al sacerdozio, portata avanti dai Papi San Pio X e Leone XIII: "L’aggregazione dei Seminari diocesani in nuovi Seminari regionali, insieme con la riforma degli studi teologici produsse un sensibile innalzamento del livello qualitativo. (...) Un ruolo importante svolse al riguardo la Compagnia di Gesù", alla quale fu affidata la direzione di cinque seminari regionali.

  L'esperienza dei seminari regionali è "ancora assai opportuna e valida", dal momento che permette l'accesso a studi di livello elevato; contribuisce alla comunione delle Diocesi, "favorendo la conoscenza, la capacità di collaborazione e l'arricchimento di esperienze ecclesiali tra i futuri presbiteri"; e costituisce una "valida mediazione tra le linee della Chiesa universale e le esigenze delle realtà locali".

  Facendo riferimento alla formazione dei seminaristi, Benedetto XVI ha sottolineato che il contesto culturale di oggi esige "una solida preparazione filosofico-teologica". Devono conoscere e comprendere "la struttura interna della fede nella sua totalità, così che essa diventi risposta alle domande degli uomini. (...) Inoltre, lo studio della teologia deve avere sempre un legame intenso con la vita di preghiera. (...) È indispensabile infatti l'armoniosa integrazione tra il mistero con le sue molteplici attività e la vita spirituale del presbitero".

  Subito dopo, il Papa ha citato la Lettera ai Seminaristi (ottobre 2010), nella quale scriveva: "Per il sacerdote, il quale dovrà accompagnare altri lungo il cammino della vita e fino alla porta della morte, è importante che egli stesso abbia messo in giusto equilibrio cuore e intelletto, ragione e sentimento, corpo e anima, e che sia umanamente 'integro'”. Dunque, ha detto il Pontefice, è necessario prestare molta attenzione "alla dimensione umana della formazione dei candidati al sacerdozio. È infatti nella nostra umanità che ci presentiamo davanti a Dio, per essere davanti ai nostri fratelli degli autentici 'uomini di Dio'. Chi vuole diventare sacerdote, deve essere soprattutto un 'uomo di Dio'. (...) Perciò la cosa più importante nel cammino verso il sacerdozio e durante tutta la vita sacerdotale è il rapporto personale con Dio in Gesù Cristo".

  Benedetto XVI, infine, ha ricordato alcune parole del Beato Giovanni XXIII: "Prima ancora che sacerdoti colti, eloquenti, aggiornati, si vogliono sacerdoti santi e santificatori". Questa affermazione del Papa Beato "risuona ancora attuale, perché forte più che mai è nella Chiesa tutta (...) la necessità di operai del Vangelo, testimoni credibili e promotori di santità con la loro stessa vita".
AC/             VIS 20120126 (450)

LA SANTA SEDE FIRMA CONVENZIONI ONU CONTRO LA CRIMINALITÀ INTERNAZIONALE


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2012 (VIS). Ieri, mercoledì 25, la Santa Sede ha aderito anche a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, alla Convenzione Internazione per la repressione del finanziamento al terrorismo (ONU, New York 1999) e alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale (Palermo 2000). Nella stessa data, la Santa Sede ha ratificato, anche in questo caso a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, la Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito dei narcotici e delle sostanze psicotrope (Vienna 1988), che aveva già firmato nello stesso anno in cui venne adottata. Agli strumenti di ratifica e adesione sono state aggiunte alcune Riserve e Dichiarazioni interpretative.

  L'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per le Relazioni con gli Stati, fa presente, in una nota di presentazione dell'adesione e ratifica di tali convenzioni, che "il passo compiuto vuole essere un ulteriore riconoscimento del fattivo impegno con cui la comunità degli Stati previene e combatte gravissime attività criminali transnazionali di tragica attualità, attraverso appropriati strumenti di cooperazione internazionale".

  "Il Santo Padre -prosegue l'Arcivescovo Mamberti- ci ricorda che il terrorismo e la criminalità organizzata attentano alla dignità della persona umana e al bene comune in ogni paese del mondo". Perciò, gli strumenti giuridici per combattere queste forme di criminalità contribuiscono alla pace e alla sicurezza. Con l'adesione e la ratifica delle tre convenzioni appena menzionate, "la Santa Sede conferma la Sua volontà ed il proprio impegno in maniera coerente con la sua natura e missione, al fine di garantire la pace e la giustizia internazione".

  L'adesione agli accordi comporta un adeguamento della normativa dello Stato della Città del Vaticano, iniziato già con l'adozione di diverse leggi, tra le quali quelle relative alla prevenzione e al contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo. Inoltre, i nuovi strumenti giuridici che offrono i tre Accordi favoriranno un elevato livello di collaborazione tra i Tribunali dello Stato della Città del Vaticano e quelli degli altri Stati.

  Il Segretario per le Relazioni con gli Stati evidenzia che "ogni Stato ha il diritto sovrano di astenersi dalla propria collaborazione rispetto a procedimenti pendenti in altri ordinamenti, quando essi possano risolversi in forme di persecuzione individuale per ragioni politiche, religiose, etiche e simili". L'Arcivescovo Mamberti, infine, sottolinea che l'adesione agli Accordi "aiuta l'incontro fra la giustizia e la pace" e "conferma l'impegno della Santa Sede per il rispetto della dignità umana e la concordia fra le persone ed i popoli".
SS/            VIS 20120126 (430)

COMUNICATO STAMPA SUL PROGRAMMA "GLI INTOCCABILI"


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2012 (VIS). A mezzogiorno di oggi, è stato reso pubblico un comunicato di Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore dell'Ufficio Stampa della Santa Sede, riguardo al programma televisivo "Gli Intoccabili", trasmesso ieri sera dall'emittente italiana "La7". Padre Lombardi fa notare "i metodi giornalistici discutibili" con i quali è stato realizzato il programma e "l’amarezza per la diffusione di documenti riservati", che spesso fanno parte di uno "stile di informazione faziosa nei confronti del Vaticano e della Chiesa cattolica".

  Inoltre, il Direttore dell'Ufficio Stampa della Santa Sede fa due considerazioni "che non hanno trovato spazio nel dibattito". In primo luogo, "l’azione svolta da mons. Viganò come Segretario Generale del Governatorato ha certamente avuto aspetti molto positivi, contribuendo ad una gestione caratterizzata dalla ricerca del rigore amministrativo, del risparmio e del raddrizzamento di una situazione economica complessiva difficile. (...) Una valutazione più adeguata richiederebbe tuttavia di tener conto dell’andamento dei mercati e dei criteri degli investimenti nel corso degli ultimi anni, ricordare anche altre circostanze importanti. (...)Alcune accuse poi – anche molto gravi – fatte nel corso della trasmissione, in particolare quelle nei confronti dei membri del Comitato Finanza e Gestione del Governatorato e della Segreteria di Stato di Sua Santità, impegnano la Segreteria di Stato stessa e il Governatorato a perseguire tutte le vie opportune, se necessario legali, per garantire l’onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servono lealmente la Chiesa, il Papa e il bene comune. In ogni caso, i criteri positivi e chiari di corretta e sana amministrazione e di trasparenza a cui si è ispirato mons. Viganò continuano certamente ad essere quelli che guidano anche gli attuali responsabili del Governatorato (...). Ciò è coerente con la linea di sempre maggiore trasparenza e affidabilità e di attento controllo sulle attività economiche su cui la Santa Sede è chiaramente impegnata".

  In secondo luogo, "un procedimento di discernimento difficile sui diversi aspetti dell’esercizio del governo di un’istituzione complessa e articolata come il Governatorato – che non si limitano a quelli del giusto rigore amministrativo - è stato invece presentato in modo parziale e banale, esaltando evidentemente gli aspetti negativi, con il facile risultato di presentare le strutture del governo della Chiesa non tanto come toccate anch’esse dalle fragilità umane – ciò che sarebbe facilmente comprensibile - quanto come caratterizzate in profondità da liti, divisioni e lotte di interessi. (...) Tanta disinformazione non può certamente occultare il quotidiano e sereno lavoro in vista di una sempre maggiore trasparenza di tutte le istituzioni vaticane. (...) In questa prospettiva va riaffermato decisamente che l’affidamento del compito di nunzio negli Stati Uniti a mons. Viganò, uno dei compiti più importanti di tutta la diplomazia vaticana, data l’importanza del Paese e della Chiesa cattolica negli Stati Uniti, è prova di indubitabile stima e fiducia".
OP/        VIS 20120126 (460)

CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL PAPA: FEBBRAIO-APRILE 2012


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2012 (VIS). Di seguito riportiamo il calendario della Celebrazioni presiedute dal Santo Padre nei mesi di febbraio, marzo ed aprile:

FEBBRAIO

- Giovedì 2: Festa della Presentazione del Signore, XVI Giornata della Vita Consacrata. Nella Basilica Vaticana, alle ore 17:30: Vespri con i membri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica.

- Sabato 18: Nella Basilica Vaticana, alle ore 10.30: Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di nuovi Cardinali e per il voto su alcune Cause di Canonizzazione.

- Domenica 19: Solennità della Cattedra di San Pietro. Nella Basilica Vaticana, alle ore 9.30: Santa Messa con i nuovi Cardinali.

-  Mercoledì 22: Mercoledì delle Ceneri. Nella Basilica di Sant'Anselmo, alle ore 16.30: Statio e processione penitenziale. Nella Basilica di Santa Sabina, alle ore 17.00: Santa Messa, Benedizione e imposizione delle Ceneri.

- Domenica 26: I Domenica di Quaresima. Nella Cappella "Redemptoris Mater" del Palazzo Apostolico, alle ore 18.00: inizio degli esercizi spirituali per la Curia Romana.

MARZO

- Sabato 3. Nella Cappella "Redemptoris Mater", alle ore 9:00: conclusione degli esercizi spirituali per la Curia Romana.

- Domenica 4: II Domenica di Quaresima. Nella Parrocchia romana di San Giovanni Battista de La Salle al Torrino, alle ore 9.30: Santa Messa.

- Sabato 10. Nella Basilica di San Gregorio al Celio, alle ore 17.30: Vespri in occasione della visita dell'Arcivescovo di Canterbury.

- Venerdì 23/Giovedì 29. Viaggio Apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba.

APRILE

- Domenica 1: Domenica delle Palme e della Passione del Signore. In Piazza San Pietro, alle ore 9:30: Benedizione delle Palme, Processione e Santa Messa.

- Giovedì 5: Giovedì Santo. Basilica Vaticana, alle ore 9:30: Santa Messa del Crisma. Nella Basilica di San Giovanni in Laterano, alle ore 17:30: inizio del Triduo Pasquale. Santa Messa nella Cena del Signore.

- Venerdì 6: Venerdì Santo. Nella Basilica Vaticana, alle ore 17:00: Celebrazione della Passione del Signore. Al Colosseo, alle ore 21:15: Via Crucis.

- Sabato 7: Sabato Santo. Nella Basilica Vaticana, alle ore 21:00: Veglia Pasquale nella Notte Santa.

- Domenica 8: Domenica di Pasqua. In Piazza San Pietro, alle ore 10:15: Santa Messa del giorno. Dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana, alle ore 12:00: Benedizione "Urbi et Orbi".
OCL/            VIS 20120126 (370)

UDIENZE


CITTÀ DEL VATICANO, 26 GEN 2012 (VIS). Il Santo Padre oggi ha ricevuto in udienza 16 Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America, in Visita "ad limina apostolorum":

- Arcivescovo Thomas John Rodi, di Mobile;

- Vescovo Roger Paul Morin, di Biloxi;

- Vescovo Robert Joseph Baker, di Birmingham accompagnato dal Vescovo Emerito David Edward Foley;

- Vescovo Joseph N. Latino, di Jackson con il Vescovo Emerito William Russel Houck;

- Vescovo David R. Choby, di Nashville;

- Arcivescovo Gregory Michael Aymond, di New Orleans, accompagnato dal Vescovo Ausiliare Shelton Joseph Fabre, di Pudenziana, e dal Vescovo Emerito Alfred Clifton Hughes;

- Vescovo Ronald Paul Herzog, di Alexandria;

- Vescovo Robert William Muench, di Baton Rouge;

- Vescovo Sam Gallip Jacobs, di Houma-Thibodaux;

- Vescovo Charles Michael Jarrell, di Lafayette;

- Vescovo Glen John Provost, di Lake Charles;

- Vescovo Michael Gerard Duca, di Shreveport.
AL/           VIS 20120126 (150)
       
                   
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