CITTÀ DEL VATICANO, 31 GEN 2012 (VIS). Ieri pomeriggio, a Vienna (Austria), il Cardinale Christoph Schönborn ha presieduto la Santa Messa di ringraziamento per la beatificazione di Hildegard Burjan, celebrata questa domenica nella Cattedrale di Santo Stefano. Lo stesso giorno il Papa Benedetto XVI ha ricordato, al termine dell'Angelus, la nuova beata che diede una "bella testimonianza del Vangelo".
Nel servizio di Radio Vaticana dedicato alla nuova beata viene spiegato che Hildegard Burjan, di origine ebraica, nacque nel 1883 nell'allora città prussiana di Görlitz. Studiò Filosofia presso l'Università di Zurigo. Dopo essersi sposata e conseguentemente a una malattia, scoprì la fede cristiana e fu battezzata nel 1909. Si trasferì a Vienna, dove venne eletta deputato del Parlamento austriaco. Visse l'attività politica come un servizio al Vangelo, in favore dei lavoratori oppressi, seguendo gli insegnamenti dell'Enciclica sociale "Rerum Novarum" di Papa Leone XIII.
Nel 1912 fondò l'Associazione delle operaie cristiane a domicilio. Aiutò le popolazioni che soffrivano la fame, creò una rete di assistenza alle famiglie e lottò contro il lavoro minorile. Nel 1919 fondò la Congregazione delle Religiose della "Caritas Socialis". Vivendo pienamente la famiglia, ebbe una figlia che i medici le avevano consigliato di abortire, cosa che rifiutò fermamente di fare. Nei poveri e nei sofferenti vedeva il Volto di Gesù ed era assetata di giustizia: "Con il denaro e le piccole elemosine -diceva- non si aiutano le persone, ma bisogna ridare loro la fiducia che sono qualcuno e sono in grado di fare qualcosa".
Nell'omelia di ieri, il Cardinale Schönborn ha affermato che Hildegard Burjan dimostra che la santità è possibile nella politica. E ha aggiunto che "soprattutto con l'azione ha annunciato il Vangelo. (...) La sua beatificazione arriva al momento giusto, per sottolineare proprio che il nocciolo della questione è l'azione. Hildegard è una cristiana che convince senza tante parole, perché agisce. Nella nostra epoca dobbiamo imparare di nuovo a capire cosa significhi essere discepoli. E per far questo non abbiamo bisogno di teorie, ma di esempi, di persone che parlano con i fatti".
RV/ VIS 20120131 (340)
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