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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 13 gennaio 2010

ORDINI MENDICANTI PROFONDO RINNOVAMENTO ECCLESIALE


CITTA' DEL VATICANO, 13 GEN. 2010 (VIS). Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di questo Mercoledì, tenutasi nell'Aula Paolo VI, agli Ordini Mendicanti, sorti nel secolo tredicesimo, di cui i più noti e più importanti sono i Frati Minori e i Frati Predicatori, Francescani e Domenicani, così chiamati dal nome dei loro Fondatori, Francesco d'Assisi e Domenico di Guzman.

  "Sono i santi" - ha spiegato il Papa - "guidati dalla luce di Dio, gli autentici riformatori della vita della Chiesa e della società. Maestri con la parola e testimoni con l'esempio, essi sanno promuovere un rinnovamento ecclesiale stabile e profondo".

    Santi come Francesco d'Assisi e Domenico di Guzman "ebbero la capacità di leggere con intelligenza 'i segni dei tempi', intuendo le sfide che doveva affrontare la Chiesa del loro tempo. Una prima sfida era rappresentata dall'espansione di vari gruppi e movimenti di fedeli che, sebbene ispirati da un legittimo desiderio di autentica vita cristiana, si ponevano spesso al di fuori della comunione ecclesiale". Fra questi gruppi vi erano i Catari e gli Albigesi che riproposero antiche eresie come "la svalutazione e il disprezzo del mondo materiale, la negazione della libera volontà, l'esistenza di un principio del male equiparato a Dio".

  "Questi movimenti ebbero successo, specie in Francia e in Italia, non solo per la solida organizzazione, ma anche perché denunciavano un disordine reale nella Chiesa, causato dal comportamento poco esemplare di vari esponenti del clero".

  "I Francescani e i Domenicani, sulla scia dei loro Fondatori, mostrarono, invece, che era possibile vivere la povertà evangelica senza separarsi dalla Chiesa. (...) Intendevano così testimoniare una vita estremamente sobria, per essere solidali con i poveri e confidare solo nella Provvidenza. Questo stile personale e comunitario degli Ordini Mendicanti, unito alla totale adesione all'insegnamento della Chiesa e alla sua autorità, fu molto apprezzato dai Pontefici dell'epoca (...) i quali offrirono il loro pieno sostegno a queste nuove esperienze ecclesiali, riconoscendo in esse la voce dello Spirito".

  "Anche oggi, pur vivendo in una società in cui spesso prevale l''avere' sull''essere', si è molto sensibili agli esempi di povertà e di solidarietà" - ha sottolineato Papa Benedetto XVI ricordando quanto affermava Paolo VI nella 'Evangelii nuntiandi': 'Il mondo (...) ascolta volentieri i maestri, quando sono anche testimoni. È questa una lezione da non dimenticare mai nell'opera di diffusione del Vangelo: vivere per primi ciò che si annuncia, essere specchio della carità divina".

  Gli Ordini Mendicanti seppero felicemente venire incontro anche alla necessità molto diffusa all'epoca di una istruzione religiosa predicando e trattando "argomenti vicini alla vita della gente, soprattutto la pratica delle virtù teologali e morali, con esempi concreti, facilmente comprensibili".

  "L'importanza degli Ordini Mendicanti crebbe così tanto nel Medioevo che Istituzioni laicali (...) ricorrevano spesso alla consulenza spirituale dei Membri di tali Ordini per la stesura dei loro regolamenti (...). I Francescani e i Domenicani diventarono gli animatori spirituali della città medievale. Con grande intuito, essi misero in atto una strategia pastorale adatta alle trasformazioni della società. Poiché molte persone si spostavano dalle campagne nelle città, essi collocarono i loro conventi non più in zone rurali, ma urbane. (...) Con un'altra scelta del tutto innovativa, gli Ordini mendicanti abbandonarono il principio di stabilità, caratteristica della vita monastica per molti secoli. Minori e Predicatori viaggiavano da un luogo all'altro, con fervore missionario. Di conseguenza, si diedero un'organizzazione diversa (...). Al posto della tradizionale autonomia di cui godeva ogni monastero, essi riservarono maggiore importanza all'Ordine in quanto tale e al Superiore Generale, come pure alla struttura delle province. (...) Così i Mendicanti" - ha commentato il Santo Padre - "erano maggiormente disponibili per le esigenze della Chiesa Universale".

  "Un'altra grande sfida era rappresentata dalle trasformazioni culturali in atto. Nuove questioni rendevano vivace la discussione nelle università. Minori e Predicatori non esitarono ad assumere anche questo impegno e, come studenti e professori, entrarono nelle università più famose del tempo, eressero centri di studi" ed "incisero significativamente nello sviluppo del pensiero".

  "Anche oggi c'è una 'carità della e nella verità', una 'carità intellettuale'" - ha concluso il Pontefice - "da esercitare, per illuminare le intelligenze e coniugare la fede con la cultura. L'impegno profuso dai Francescani e dai Domenicani nelle università medievali è un invito, cari fedeli, a rendersi presenti nei luoghi di elaborazione del sapere, per proporre, con rispetto e convinzione, la luce del Vangelo sulle questioni fondamentali che interessano l'uomo, la sua dignità, il suo destino eterno".
AG/ORDINI MENDICANTI/...                         VIS 20100113 (740)


APPELLO DEL PAPA TERREMOTO HAÏTI


CITTA' DEL VATICANO, 13 GEN. 2010 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa ha rivolto un appello "per la drammatica situazione in cui si trova Haiti".

  "Il mio pensiero va, in particolare, alla popolazione duramente colpita, poche ore fa, da un devastante terremoto, che ha causato gravi perdite in vite umane, un grande numero di senzatetto e di dispersi e ingenti danni materiali".

  "Invito tutti ad unirsi alla mia preghiera al Signore per le vittime di questa catastrofe e per coloro che ne piangono la scomparsa. Assicuro la mia vicinanza spirituale a chi ha perso la propria casa e a tutte le persone provate in vario modo da questa grave calamità, implorando da Dio consolazione e sollievo nella loro sofferenza".

  "Mi appello alla generosità di tutti, affinché non si faccia mancare a questi fratelli e sorelle che vivono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della Comunità Internazionale. La Chiesa Cattolica non mancherà di attivarsi immediatamente tramite le sue Istituzioni caritative per venire incontro ai bisogni più immediati della popolazione".
AG/TERREMOTO/HAÏTI                                       VIS 20100113 (200)


IL PAPA RICEVE SUSANNA MAIOLO


CITTA' DEL VATICANO, 13 GEN. 2010 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato a fine mattinata la seguente dichiarazione:

  "Al termine dell'Udienza Generale di questa mattina, il Santo Padre ha avuto un breve incontro privato con la Signorina Susanna Maiolo, nell'auletta attigua all'Aula Paolo VI".

  "La Signorina Maiolo ha espresso al Santo Padre il suo dispiacere per quanto avvenuto all'inizio della celebrazione della notte di Natale; per parte sua, il Papa ha voluto manifestarle il suo perdono, come pure il proprio cordiale interessamento e augurio per la sua salute".

  "La Signorina Maiolo era accompagnata da due suoi familiari".

  "Per quanto riguarda l'istruttoria avviata dalla magistratura dello Stato della Città del Vaticano, essa continuerà il suo iter fino ad espletamento".
OP/.../MAIOLO                                   VIS 20100113 (140)


martedì 12 gennaio 2010

TELEGRAMMA MORTE CARDINALE RAZAFINDRATANDRA


CITTA' DEL VATICANO, 12 GEN. 2010 (VIS).  Il Santo Padre ha espresso il suo cordoglio per la morte del Cardinale Armand Gaétan Razafindratandra, Arcivescovo emerito di Antananarivo (Madagascar), sabato 9 gennaio, all'età di 84 anni.

  In un telegramma, reso pubblico nella serata di ieri, inviato all'attuale Arcivescovo di Antananarivo, Monsignor Odon Marie Arsène Razanakolona, il Santo Padre ricorda che il Porporato "ha dedicato tutta la vita agli abitanti del Madagascar, come sacerdote diocesano e poi come Arcivescovo di Antananativo, donando il meglio di sé perché Cristo fosse annunciato".

  "Con l'intercessione materna della Vergine Maria, Regina dell'Africa" - scrive ancora il Papa - "il Signore accolga il suo fedele servitore nel suo Regno di pace e di luce!".

  Con la scomparsa del Cardinale Razafindratandra il Collegio Cardinalizio conta 182 Membri, dei quali 112 elettori.
TGR/MORTE RAZAFINDRATANDRA/RAZAKOLONA          VIS 20100112 (140)


lunedì 11 gennaio 2010

150° ANNIVERSARIO PONTIFICIO COLLEGIO AMERICANO DEL NORD


CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Rettore, gli alunni e gli ex-alunni del Pontificio Collegio Americano del Nord, in occasione del 150° anniversario di fondazione ad opera del Beato Pio IX.

  L'attuale anniversario, ha sottolineato il Papa, "è un'occasione per ricordare con gratitudine gli anni di studio, ma anche per riaffermare il vostro affetto filiale per la Chiesa di Roma, per ricordare l'opera apostolica degli innumerevoli alunni che ci hanno preceduto, e per impegnarvi nuovamente negli alti ideali di santità, fedeltà e zelo pastorale che avete abbracciato il giorno della vostra ordinazione".

  Nel ricordare la sua visita pastorale negli Stati Uniti nell'aprile 2008, Benedetto XVI ha affermato che lì espresse la convinzione che "la chiesa in America è chiamata a coltivare 'una cultura intellettuale che è autenticamente 'cattolica', fiduciosa nella profonda armonia fra fede e ragione, e preparata a portare la ricchezza della visione della fede per affrontare le pressanti questioni riguardanti il futuro della società americana".

  "Come ben predisse il Beato Pio IX, il Pontificio Collegio Americano del Nord in Roma è eccezionalmente preparato per affrontare tale perenne sfida. Nei 150 anni dalla sua fondazione, il Collegio ha offerto ai suoi studenti una eccezionale esperienza dell'universalità della Chiesa, l'ampiezza della tradizione intellettuale e spirituale, e l'urgenza del suo mandato per portare la verità salvifica di Cristo agli uomini e alle donne di ogni tempo e paese".

  Il Santo Padre si è detto fiducioso che "nel sottolineare questi punti salienti di una educazione romana in ogni aspetto del suo programma di formazione, il Collegio continuerà a formare pastori saggi e generosi in grado di trasmettere la fede cattolica nella sua integrità, portando la infinita misericordia di Dio ai deboli e ai disorientati, e rendendo così i cattolici americani capaci di essere fermento del Vangelo nella vita sociale, politica e culturale della Nazione".

  Al termine del suo discorso il Papa ha ricordato che nella Cappella del Collegio, dedicata alla Immacolata Concezione, "la Vergine è ritratta con quattro eccezionali modelli e patroni della vita e del ministero sacerdotale: San Gregorio Magno, San Pio X, San Giovanni Maria Vianney e San Vincenzo de Paul: nel corso di questo anno Sacerdotale possano questi grandi santi continuare a proteggere gli studenti che quotidianamente pregano nella Cappella; e possano guidare e sostenere il vostro ministero ed intercedere per i sacerdoti negli Stati Uniti".
AC/ANNIVERSARIO/COLLEGIO AMERICANO NORD          VIS 20100109 (410)


COMMISSIONE BILATERALE PERMANENTE SANTA SEDE-ISRAELE


CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). La Commissione Bilaterale Permanente di Lavoro tra la Santa Sede e lo Stato di Israele ha avuto un incontro il 7 gennaio 2010 per proseguire il lavoro relativo ad un Accordo in conformità all'Articolo 10, paragrafo 2, del "Fundamental Agreement" del 1993 tra le Parti, come informa un Comunicato reso pubblico oggi.

  I colloqui sono stati utili e si sono svolti in un'atmosfera di cordialità. Sono stati enunciati alcuni temi importanti per i prossimi incontri.

  Il prossimo incontro avrà luogo il 10 febbraio nella sede del Ministero degli Affari Esteri Israeliano.

  La Riunione Plenaria della Commissione avrà luogo il 27 maggio 2010, in Vaticano.
.../COMMISSIONE PERMANENTE LAVORO/...                   VIS 20100111 (120)


VISITA DEL SANTO PADRE AL CARDINALE ETCHEGARAY


CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato questa sera ai giornalisti la seguente dichiarazione:

  "Questa sera il Santo Padre si è recato al Policlinico Gemelli per rendere visita al Cardinale Roger Etchegaray, che vi si trova degente in seguito alla frattura riportata nell'incidente all'inizio della celebrazione della notte di Natale e alla successiva operazione chirurgica".

  "Il Papa è stato accolto dal Professor Ornaghi, Rettore Magnifico dell'Università Cattolica, e dal Professor Catananti, Direttore del Policlinico".

  "La visita ha avuto luogo intorno alle ore 19:00 ed è durata circa mezz'ora. Essa è stata caratterizzata da un colloquio molto cordiale fra il Papa e il Cardinale in lingua francese. Il Papa ha espresso il suo interessamento e la sua vicinanza spirituale, e ha potuto rendersi conto di persona del decorso favorevole della degenza e della riabilitazione postoperatoria del Cardinale Etchegaray, le cui condizioni cliniche sono ottime. Mentre durante il colloquio i due interlocutori erano seduti, alla fine il Cardinale ha accompagnato il Papa alla porta camminando. La dimissione dal Policlinico del Cardinale Etchegaray si può quindi prevedere verso la metà della settimana prossima. Il Santo Padre uscendo ha anche salutato alcuni degenti".
OP/PAPA VISITA/ETCHEGARAY                           VIS 20100111 (220)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo.

- Il Cardinale William Wakefield Baum, Penitenziere Maggiore emerito.

- L'Arcivescovo Joseph Augustine Di Noia, Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
AP/.../...                                       VIS 20100111 (200)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Jean Marie Vianney Prida Inthirath, Vicario Apostolico di Savannakhet (superficie: 48.100; popolazione: 3.680.000; cattolici: 15.000; sacerdoti: 10; religiosi: 55), Laos. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Muang Phine (Laos) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. È stato finora Parroco e Rettore del Seminario Maggiore di Savannakhet.

- Il Monsignore Lucio Lemmo, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Napoli (superficie: 274; popolazione: 1.744. 000; cattolici: 1.736.000; sacerdoti: 1.064; religiosi: 3.086; diaconi permanenti: 232), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Napoli nel 1946 ed è stato ordinato sacerdote nel 1973. È stato finora Parroco della Parrocchia "Madonna della Libera" a Napoli e Decano del V Decanato.

- Membri della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra: il Sacerdote Enrico Dal Covolo, S.D.B., Docente della Pontificia Università Salesiana; il Padre Angelo Di Berardino, O.S.A., Preside emerito dell'Istituto Patristico "Augustinianum"; il Professor Giovanni Maria Vian, Direttore del "L'Osservatore Romano", Ordinario di Filologia Patristica dell'Università di Roma "La Sapienza"; il Professor Jean Guyon, Direttore di ricerca presso il "Centre National de la Recherche Scientifique" (Francia); il Professor Hugo Brandenburg,  dell'Istituto Archeologico Germanico in Roma, Professore emerito presso l"Institut für Klassiche Archäologie und Frühchristiliche Archäologie" della "Westfälische Wilhems-Universität" di Münster (Germania).
NER:NEA:NA/.../...                                   VIS 20100111 (230)

FEDE DONO DA RISCOPRIRE E TESTIMONIARE


CITTA' DEL VATICANO, 10 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, come di consueto nella Festa del Battesimo del Signore, Papa Benedetto XVI ha presieduto, nella Cappella Sistina, la Santa Messa nel corso della quale ha amministrato il Sacramento del Battesimo a sette neonati e sette neonate.
 
  "Oggi Gesù si rivela, sulle rive del Giordano, a Giovanni e al popolo d'Israele" - ha detto il Papa nell'omelia - Il battesimo del Precursore "è un battesimo di penitenza, un segno che invita alla conversione, a cambiare vita, perché si avvicina Colui che 'battezzerà in Spirito santo e fuoco'. Infatti, non si può aspirare ad un mondo nuovo rimanendo immersi nell'egoismo e nelle abitudini legate al peccato".

  "Il Figlio di Dio, Colui che è senza peccato" - ha proseguito il Pontefice - "si pone tra i peccatori, mostra la vicinanza di Dio al cammino di conversione dell'uomo. Gesù prende sulle sue spalle il peso della colpa dell'intera umanità, inizia la sua missione mettendosi al nostro posto, al posto dei peccatori, nella prospettiva della croce".

  I bambini che oggi "riceveranno in dono la grazia del Battesimo" - ha detto ancora il Papa - avranno lo Spirito Santo che abiterà in loro "come in un tempio, trasformando in profondità il loro cuore. (...) Oggi vengono battezzati nella fede della Chiesa, professata dai genitori, dai padrini e dalle madrine e dai cristiani presenti, che poi li condurranno per mano nella sequela di Cristo".

  "Cari amici, oggi per questi bambini è un grande giorno. Con il Battesimo, essi, divenuti partecipi della morte e risurrezione del Cristo, iniziano con lui l'avventura gioiosa ed esaltante del discepolo".

  "È del Battesimo illuminare con la luce di Cristo, aprire gli occhi al suo splendore e introdurre al mistero di Dio attraverso il lume divino della fede. In questa luce i bambini che stanno per essere battezzati dovranno camminare per tutta la vita, aiutati dalle parole e dall'esempio dei genitori, dei padrini e delle madrine. Questi dovranno impegnarsi ad alimentare con le parole e la testimonianza della loro vita le fiaccole della fede dei bambini, perché possa risplendere in questo nostro mondo, che brancola spesso nelle tenebre del dubbio, e recare la luce del Vangelo che è vita e speranza".

  "Anche ai nostri giorni la fede è un dono da riscoprire" - ha detto infine il Pontefice - "da coltivare e da testimoniare. Con questa celebrazione del Battesimo, il Signore conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia dell'essere cristiani, perché possiamo introdurre i bambini battezzati alla pienezza dell'adesione a Cristo".

  "Affidiamo questi piccoli alla materna intercessione della Vergine Maria" - ha concluso il Papa - "Chiediamo a Lei che, rivestiti della veste bianca, segno della loro nuova dignità di figli di Dio, siano per tutta la loro vita fedeli discepoli di Cristo e coraggiosi testimoni del Vangelo".
HML/BATTESIMO/CAPPELLA SISTINA                       VIS 20100111 (480)


ANGELUS: VIOLENZA MAI VIA PER RISOLVERE DIFFICOLTÀ


CITTA' DEL VATICANO, 10 GEN. 2010 (VIS). Conclusa la Santa Messa con l'amministrazione del Battesimo ad un gruppo di bambini nella Cappella Sistina, il Santo Padre a mezzogiorno si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "Il Battesimo suggerisce molto bene il senso globale delle Festività natalizie" - ha detto il Papa nell'introdurre la recita dell'Angelus - "nelle quali il tema del diventare figli di Dio grazie alla venuta del Figlio unigenito nella nostra umanità costituisce un elemento dominante. Egli si è fatto uomo perché noi possiamo diventare figli di Dio. Dio è nato perché noi possiamo rinascere".

  Con il sacramento del Battesimo, ha spiegato il santo Padre, "l'uomo diventa realmente figlio, figlio di Dio. Da allora, il fine della sua esistenza consiste nel raggiungere in modo libero e consapevole ciò che fin dall'inizio è la destinazione dell'uomo. 'Diventa ciò che sei' - rappresenta il principio educativo di base della persona umana redenta dalla grazia. (...) Generato dal Battesimo a vita nuova, anche il cristiano inizia il suo cammino di crescita nella fede che lo porterà ad invocare consapevolmente Dio come 'Abbà - Padre', a rivolgersi a Lui con gratitudine e a vivere la gioia di essere suo figlio".

  "Dal Battesimo deriva anche un modello di società: quella dei fratelli. La fraternità non si può stabilire mediante un'ideologia, tanto meno per decreto di un qualsiasi potere costituito. Ci si riconosce fratelli a partire dall'umile ma profonda consapevolezza del proprio essere figli dell'unico Padre celeste. Come cristiani, grazie allo Spirito Santo ricevuto nel Battesimo, abbiamo in sorte il dono e l'impegno di vivere da figli di Dio e da fratelli, per essere come 'lievito' di un'umanità nuova, solidale e ricca di pace e di speranza".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato due fatti che hanno attirato la sua attenzione in questi ultimi giorni: "il caso della condizione dei migranti, che cercano una vita migliore in Paesi che hanno bisogno, per diversi motivi, della loro presenza, e le situazioni conflittuali, in varie parti del mondo, in cui i cristiani sono oggetto di attacchi, anche violenti".

  "Bisogna ripartire dal cuore del problema! Bisogna ripartire dal significato della persona! Un immigrato è un essere umano, differente per provenienza, cultura, e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare, nell'ambito del lavoro, dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell'ambito delle condizioni concrete di vita. La violenza non deve essere mai per nessuno la via per risolvere le difficoltà. Il problema è anzitutto umano! Invito, a guardare il volto dell'altro e a scoprire che egli ha un'anima, una storia e una vita: è una persona e Dio lo ama come ama me".

  "Vorrei fare simili considerazioni per ciò che riguarda l'uomo nella sua diversità religiosa. La violenza verso i cristiani in alcuni Paesi ha suscitato lo sdegno di molti, anche perché si è manifestata nei giorni più sacri della tradizione cristiana. Occorre che le Istituzioni sia politiche, sia religiose non vengano meno - lo ribadisco - alle proprie responsabilità. Non può esserci violenza nel nome di Dio, né si può pensare di onorarlo offendendo la dignità e la libertà dei propri simili".
ANG/BATTESIMO:IMMIGRAZIONE:LIBERTÀ/...               VIS 20100111 (550)

CUSTODIRE CREATO FULCRO DISCORSO CORPO DIPLOMATICO


CITTA' DEL VATICANO, 11 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, nella Sala Regia del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha tenuto l'annuale discorso ai Membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede e, tramite il Decano del Corpo, Ambasciatore Alejandro Emilio Valladares Lanza, dell'Honduras, ha ricevuto gli auguri di tutti gli Ambasciatori per il Nuovo Anno.
   
  Attualmente la Santa Sede intrattiene relazioni diplomatiche piene con 178 Paesi, ai quali vanno aggiunti l'Unione Europea, il Sovrano Militare Ordine di Malta ed una Missione a carattere speciale: l'Ufficio dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (O.L.P.).

  Per quanto riguarda le Organizzazioni Internazionali, la Santa Sede è presente all'O.N.U. in qualità di "Stato osservatore"; è, inoltre Membro di 7 Organizzazioni o Agenzie del sistema del O.N.U., Osservatore in altre 8 e Membro Osservatore in 5 Organizzazioni regionali.

  Di seguito riportiamo alcuni estratti del discorso del Santo Padre:

  "A Natale, (...), abbiamo contemplato il mistero di Dio e quello della creazione; mediante l'annuncio degli angeli ai pastori ci è giunta la buona novella della salvezza dell'uomo e del rinnovamento dell'intero universo. Per questa ragione, nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest'anno, ho invitato tutti gli uomini di buona volontà, ai quali gli angeli hanno promesso giustamente la pace, a custodire il creato".

  "Il Successore di Pietro mantiene le sue porte aperte a tutti e con tutti desidera avere relazioni che contribuiscano al progresso della famiglia umana. Da qualche settimana, sono state stabilite piene relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Federazione Russa: è questo un motivo di profonda soddisfazione. Allo stesso modo, è stata molto significativa la visita che mi ha reso recentemente il Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam, Paese che è caro al mio cuore e nel quale la Chiesa sta celebrando la sua plurisecolare presenza con un Anno giubilare. Con tale spirito di apertura, nel corso del 2009, ho ricevuto numerose personalità politiche, provenienti da diversi Paesi; ho anche visitato alcuni di essi e mi propongo in futuro, nella misura del possibile, di continuare a farlo".

  "La Chiesa è aperta a tutti, perché - in Dio - esiste per gli altri! Pertanto  essa partecipa intensamente alle sorti dell'umanità, che in questo anno appena iniziato, appare ancora segnata dalla drammatica crisi che ha colpito l'economia mondiale e ha provocato una grave e diffusa instabilità sociale. Con l'Enciclica 'Caritas in veritate' ho invitato ad individuare le radici profonde di tale situazione: in ultima analisi, esse risiedono nella mentalità corrente egoistica e materialistica, dimentica dei limiti propri a ciascuna creatura. Oggi mi preme sottolineare che questa stessa mentalità minaccia anche il creato".

  "Ciascuno di noi, probabilmente, potrebbe citare qualche esempio dei danni che essa arreca all'ambiente, in ogni parte del mondo. Ne cito uno, tra i tanti, dalla storia recente dell'Europa: vent'anni fa, quando cadde il Muro di Berlino e quando crollarono i regimi materialisti ed atei che avevano dominato lungo diversi decenni una parte di questo Continente, non si è potuto avere la misura delle profonde ferite che un sistema economico privo di riferimenti fondati sulla verità dell'uomo aveva inferto, non solo alla dignità e alla libertà delle persone e dei popoli, ma anche alla natura, con l'inquinamento del suolo, delle acque e dell'aria?".

  "La negazione di Dio sfigura la libertà della persona umana, ma devasta anche la creazione! Ne consegue che la salvaguardia del creato non risponde in primo luogo ad un'esigenza estetica, ma anzitutto a un'esigenza morale, perché la natura esprime un disegno di amore e di verità che ci precede e che viene da Dio".

  "Pertanto, condivido la maggiore preoccupazione che causano le resistenze di ordine economico e politico alla lotta contro il degrado dell'ambiente. Si tratta di difficoltà che si sono potute constatare ancora di recente durante la XV Sessione della Conferenza degli Stati parte alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, svoltasi dal 7 al 18 dicembre scorso a Copenaghen. Auspico che, nell'anno corrente, prima a Bonn e poi a Città del Messico, sia possibile giungere ad un accordo per affrontare tale questione in modo efficace. La posta in gioco è tanto più importante perché ne va del destino stesso di alcune Nazioni, in particolare, alcuni Stati insulari".

  "Occorre, tuttavia, che tale attenzione e tale impegno per l'ambiente siano bene inquadrati nell'insieme delle grandi sfide che si pongono all'umanità. Se, infatti, si vuole edificare una vera pace, come sarebbe possibile separare, o addirittura contrapporre la salvaguardia dell'ambiente a quella  della vita umana, compresa la vita prima della nascita? E' nel rispetto che la persona umana nutre per se stessa che si manifesta il suo senso di responsabilità verso il creato".

  "Vorrei sottolineare ancora che la salvaguardia della creazione implica una corretta gestione delle risorse naturali dei paesi, in primo luogo, di quelli economicamente svantaggiati. (...) Come dimenticare, poi, che la lotta per l'accesso alle risorse naturali è una delle cause di vari conflitti, tra gli altri in Africa, così come la sorgente di un rischio permanente in altre situazioni?".

  "Anche per questa ragione ripeto con forza che, per coltivare la pace, bisogna custodire il creato! D'altra parte ci sono ancora vaste estensioni di terra, per esempio in Afghanistan ed in alcuni paesi dell'America Latina, dove purtroppo l'agricoltura è ancora legata alla produzione di droga e costituisce una fonte non trascurabile di occupazione e di sostentamento. Se si vuole la pace, occorre custodire il creato con la riconversione di tali attività. Chiedo perciò alla comunità internazionale, ancora una volta, che non si rassegni al traffico della droga ed ai gravi problemi morali e sociali che essa genera".

  "La custodia del creato è un importante fattore di pace e di giustizia! Fra le tante sfide che essa lancia, una delle più gravi è quella dell'aumento delle spese militari, nonché quella del mantenimento o dello sviluppo degli arsenali nucleari. Ciò assorbe ingenti risorse, che potrebbero, invece, essere destinate allo sviluppo dei Popoli, soprattutto di quelli più poveri. Confido, fermamente, che nella Conferenza di esame del Trattato di Non-Proliferazione nucleare, in programma per il maggio prossimo a New York, vengano prese decisioni efficaci in vista di un progressivo disarmo, che porti a liberare il pianeta dalle armi nucleari".

  "Più in generale, deploro che la produzione e l'esportazione di armi contribuiscano a perpetuare conflitti e violenze, come quelli nel Darfur, in Somalia e nella Repubblica Democratica del Congo. All'incapacità delle parti direttamente coinvolte di sottrarsi alla spirale di violenza e di dolore generata da questi conflitti, si aggiunge l'apparente impotenza degli altri Paesi e delle Organizzazioni internazionali a riportare la pace, senza contare l'indifferenza quasi rassegnata dell'opinione pubblica mondiale. (...) Come, infine, non menzionare il terrorismo che mette in pericolo un così gran numero di vite innocenti e provoca un diffuso senso di angoscia?".

  "Le gravi violenze che ho appena evocato, unite ai flagelli della povertà e della fame, come pure alle catastrofi naturali ed al degrado ambientale, contribuiscono ad ingrossare le fila di quanti abbandonano la propria terra. Di fronte a tale esodo, invito le Autorità civili, che vi sono coinvolte a diverso titolo, ad agire con giustizia, solidarietà e lungimiranza. In particolare, vorrei  menzionare i Cristiani in Medio Oriente: colpiti in varie maniere, fin nell'esercizio della loro libertà religiosa, essi lasciano la terra dei loro padri in cui si è sviluppata la Chiesa dei primi secoli. E' per offrire loro un sostegno e per far loro sentire la vicinanza dei fratelli nella fede, che ho convocato, per l'autunno prossimo, l'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi sul Medio Oriente".

  "Purtroppo, in alcuni Paesi, soprattutto occidentali, si diffondono, negli ambienti politici e culturali, come pure nei mezzi di comunicazione, un sentimento di scarsa considerazione, e, talvolta, di ostilità, per non dire di disprezzo verso la religione, in particolare quella cristiana. E' chiaro che, se il relativismo è concepito come un elemento costitutivo essenziale della democrazia, si rischia di concepire la laicità unicamente in termini di esclusione o, meglio, di rifiuto dell'importanza sociale del fatto religioso. Un tale approccio crea tuttavia scontro e divisione, ferisce la pace, inquina l''ecologia umana' e, rifiutando, per principio, le attitudini diverse dalla propria, si trasforma in una strada senza uscita. Urge, pertanto, definire una laicità positiva, aperta, che, fondata su una giusta autonomia tra l'ordine temporale e quello spirituale, favorisca una sana collaborazione e un senso di responsabilità condivisa".

  "Auspico che, nella costruzione del proprio avvenire, l'Europa sappia sempre attingere alle fonti della propria identità cristiana. Come ho rimarcato durante il mio viaggio apostolico del settembre scorso nella Repubblica Ceca, essa ha un ruolo insostituibile 'per la formazione della coscienza di ogni generazione e per la promozione di un consenso etico di fondo, al servizio di ogni persona che chiama questo continente 'casa'!".
 
  "Proseguendo nella nostra riflessione, è necessario rilevare che la problematica dell'ambiente è complessa. (...) Le creature sono differenti le une dalle altre e possono essere protette, o, al contrario, messe in pericolo, in modi diversi, come ci mostra l'esperienza quotidiana. Uno di tali attacchi proviene da leggi o progetti, che, in nome della lotta contro la discriminazione, colpiscono il fondamento biologico della differenza fra i sessi. Mi riferisco, per esempio, ad alcuni Paesi europei o del Continente americano. (...) La libertà non può essere assoluta, perché l'Uomo non è Dio, ma immagine di Dio, sua creatura. Per l'uomo, il cammino da seguire non può quindi essere l'arbitrio, o il desiderio, ma deve consistere, piuttosto, nel corrispondere alla struttura voluta dal Creatore".

  "La salvaguardia della creazione comporta anche altre sfide, alle quali non si può rispondere che attraverso la solidarietà internazionale. Penso alle catastrofi naturali, che durante l'anno scorso hanno seminato morti, sofferenze e distruzioni nelle Filippine, in Vietnam, nel Laos, in Cambogia e nell'isola di Taiwan. Come non ricordare poi l'Indonesia, e, più vicino a noi, la regione dell'Abruzzo, scosse da devastanti terremoti?".

  "Ma la salvaguardia della creazione, oltre che della solidarietà, ha bisogno anche della concordia e della stabilità degli Stati. Quando insorgono divergenze ed ostilità fra questi ultimi, per difendere la pace debbono perseguire con tenacia la via di un dialogo costruttivo. E' quanto avvenne venticinque anni or sono con il Trattato di Pace ed Amicizia fra Argentina e Cile, che fu raggiunto grazie alla mediazione della Sede Apostolica. Esso ha portato abbondanti frutti di collaborazione e prosperità, di cui ha beneficiato, in qualche modo, l'intera America Latina".

  "Più vicino a noi, mi compiaccio dell'intesa conclusa tra Croazia e Slovenia a proposito dell'arbitrato relativo alle loro frontiere marittime e terrestri. Mi rallegro, altresì, dell'accordo tra Armenia e Turchia, in vista della ripresa delle loro relazioni diplomatiche, ed auspico che attraverso il dialogo, i rapporti fra tutti i Paesi del Caucaso meridionale migliorino".

  "Durante il mio pellegrinaggio in Terra Santa, ho richiamato in modo pressante Israeliani e Palestinesi a dialogare e a rispettare i diritti dell'altro. Ancora una volta levo la mia voce, affinché sia universalmente riconosciuto il diritto dello Stato di Israele ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. E che, ugualmente, sia riconosciuto il diritto del Popolo palestinese ad una patria sovrana e indipendente, a vivere con dignità e a potersi spostare liberamente. Mi preme, inoltre, sollecitare il sostegno di tutti perché siano protetti l'identità e il carattere sacro di Gerusalemme, la sua eredità culturale e religiosa, il cui valore è universale. Solo così questa città unica, santa e tormentata, potrà essere segno e anticipazione della pace che Dio desidera per l'intera famiglia umana!".

  "Per amore del dialogo e della pace, che salvaguardano la creazione, esorto i governanti e i cittadini dell'Iraq ad oltrepassare le divisioni, la tentazione della violenza e l'intolleranza, per costruire insieme l'avvenire del loro Paese. Anche le comunità cristiane vogliono dare il loro contributo, ma perché ciò sia possibile, bisogna che sia loro assicurato rispetto, sicurezza e libertà. Anche il Pakistan è stato duramente colpito dalla violenza in questi ultimi mesi e alcuni episodi hanno preso di mira direttamente la minoranza cristiana. Domando che si compia ogni sforzo affinché tali aggressioni non si ripetano e i cristiani possano sentirsi pienamente integrati nella vita del loro Paese".

  "Trattando delle violenze contro i cristiani, non posso non menzionare, peraltro, i deplorevoli attentati di cui sono state vittime le Comunità copte egiziane in questi ultimi giorni, proprio quando stavano celebrando il Natale. Per quanto riguarda l'Iran, auspico che attraverso il dialogo e la collaborazione, si raggiungano soluzioni condivise, sia a livello nazionale che sul piano internazionale. Al Libano, che ha superato una lunga crisi politica, auguro di proseguire sempre sulla via della concordia. Confido che l'Honduras, dopo un periodo di incertezza e trepidazione, si incammini verso una ritrovata normalità politica e sociale. E lo stesso mi auguro che si realizzi in Guinea ed in Madagascar, con l'aiuto effettivo e disinteressato della comunità internazionale".

  "Fissando lo sguardo su Cristo, esorto ogni persona di buona volontà ad operare con fiducia e generosità per la dignità e la libertà dell'uomo. Che la luce e la forza di Gesù ci aiutino a rispettare l''ecologia umana', consapevoli che anche l'ecologia ambientale ne trarrà beneficio, poiché il libro della natura è uno ed indivisibile. E' così che potremo consolidare la pace, oggi e per le generazioni che verranno".
AC/ANNO NUOVO/CORPO DIPLOMATICO                 VIS 20100111 (4320)


venerdì 8 gennaio 2010

SALUTO DEL PAPA ISPETTORATO PUBBLICA SICUREZZA VATICANO


CITTA' DEL VATICANO, 8 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Membri dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, come di consueto a conclusione delle feste natalizie.

  Nel ringraziare gli Ispettori "per l'impegno svolto quotidianamente per tutelare l'ordine pubblico in Piazza San Pietro e nelle adiacenze del Vaticano", il Santo Padre ha sottolineato che esso è "particolarmente importante per lo svolgimento della missione del Romano Pontefice".

  "Infatti, esso consente" - ha proseguito Benedetto XVI - "il clima di tranquilla serenità che permette a quanti vengono a visitare il centro della Cristianità la possibilità di un'autentica esperienza religiosa, a contatto con testimonianze fondamentali della fede cristiana, quali la tomba dell'apostolo Pietro, le reliquie di tanti Santi e le tombe di numerosi Pontefici, amati e venerati dal popolo cristiano".

  "A ciascuno di voi" - ha ricordato il Pontefice - "viene chiesto impegno e grande responsabilità nel compimento del proprio dovere, ma agli occhi della fede esso deve costituire un modo particolare per servire il Signore e quasi 'preparargli la strada', perché l'esperienza vissuta presso il centro della Cristianità rappresenti per ciascun pellegrino o visitatore una particolare occasione per l'incontro col Signore, che cambia la vita".

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso e nel rivolgersi ai Membri dell'Ispettorato Generale di Pubblica Sicurezza ha auspicato che "l'opera che siete chiamati a svolgere valga a rendervi sempre più forti e coerenti nella fede e a non aver timore o rispetto umano nel manifestarla nell'ambito delle vostre rispettive famiglie, del vostro lavoro e dovunque veniate a trovarvi".
AC/SICUREZZA PUBBLICA VATICANO/...                   VIS 20100108 (260)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 8 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale emerito del Santo Padre per la Diocesi di Roma.

- L'Arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                         VIS 20100108 (50)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 8 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Anthony C. Fisher, O.P., finora Ausiliare di Sydney (Australia), Vescovo di Parramatta (superficie: 4.289; popolazione: 973.341; cattolici: 319.278; sacerdoti: 150; religiosi: 376; diaconi permanenti: 6), Australia.

- Il Monsignor Nicolas Henry Marie Denis Thevenin, Consigliere di Nunziatura di prima classe, Membro del Collegio dei Protonotari Apostolici di Numero Partecipanti.

- Il Professore Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, Presidente della Commissione Permanente per la Tutela dei Monumenti Storici ed Artistici della Santa Sede.

- La Dottoressa Maria Cristina Carlo-Stella, Capo Ufficio presso la Fabbrica di San Pietro, Segretaria della Commissione Permanente per la Tutela dei Monumenti Storici ed Artistici della Santa Sede.
NER:NA/.../...                                       VIS 20100108 (120)

giovedì 7 gennaio 2010

UMILTÀ NEL RICONOSCERE GRANDEZZA DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2010 (VIS). Alle 10:00 di questa mattina, Solennità dell'Epifania del Signore, Papa Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella Basilica Vaticana.
 
  Nel commentare, nell'omelia, la prima lettura del Libro del profeta Isaia e il brano  del Vangelo di Matteo, il Santo Padre ha spiegato che i Re Magi "personaggi provenienti dall'Oriente non sono gli ultimi, ma i primi della grande processione di coloro che, attraverso tutte le epoche della storia, sanno riconoscere il messaggio della stella, sanno camminare sulle strade indicate dalla Sacra Scrittura e sanno trovare, così, Colui che apparentemente è debole e fragile, ma che, invece, ha il potere di donare la gioia più grande e più profonda al cuore dell'uomo".

  "In Lui, infatti, si manifesta la realtà stupenda che Dio ci conosce e ci è vicino" - ha proseguito il Pontefice - "che la sua grandezza e potenza non si esprimono nella logica del mondo, ma nella logica di un bambino inerme, la cui forza è solo quella dell'amore che si affida a noi. Nel cammino della storia, ci sono sempre persone che vengono illuminate dalla luce della stella, che trovano la strada e giungono a Lui. Tutte vivono, ciascuna a proprio modo, l'esperienza stessa dei Magi".

  "Se dunque leggiamo assieme la promessa del profeta Isaia e il suo compimento nel Vangelo di Matteo nel grande contesto di tutta la storia, appare evidente che ciò che ci viene detto, e che nel presepio cerchiamo di riprodurre, non è un sogno e neppure un vano gioco di sensazioni e di emozioni, prive di vigore e di realtà, ma è la Verità che s'irradia nel mondo".

  "Solamente in quel Bambino si manifesta la forza di Dio, che raduna gli uomini di tutti i secoli, perché sotto la sua signoria percorrano la strada dell'amore, che trasfigura il mondo. Tuttavia, anche se i pochi di Betlemme sono diventati molti, i credenti in Gesù Cristo sembrano essere sempre pochi. Molti hanno visto la stella, ma solo pochi ne hanno capito il messaggio".

  Il Papa ha  invitato a chiedersi: "Qual è la ragione per cui alcuni vedono e trovano e altri no? (...) Che cosa manca a coloro che restano indifferenti, a coloro che indicano la strada ma non si muovono? Possiamo rispondere: la troppa sicurezza in se stessi, la pretesa di conoscere perfettamente la realtà, la presunzione di avere già formulato un giudizio definitivo sulle cose rendono chiusi ed insensibili i loro cuori alla novità di Dio. Sono sicuri dell'idea che si sono fatti del mondo e non si lasciano più sconvolgere nell'intimo dall'avventura di un Dio che li vuole incontrare. Ripongono la loro fiducia più in se stessi che in Lui e non ritengono possibile che Dio sia tanto grande da potersi fare piccolo, da potersi davvero avvicinare a noi".

  "Alla fine, quello che manca è l'umiltà autentica, che sa sottomettersi a ciò che è più grande, ma anche il coraggio autentico, che porta a credere a ciò che è veramente grande, anche se si manifesta in un Bambino inerme. Manca la capacità evangelica di essere bambini nel cuore, di stupirsi, e di uscire da sé per incamminarsi sulla strada che indica la stella, la strada di Dio. Il Signore però ha il potere di renderci capaci di vedere e di salvarci".
HML/EPIFANIA/...                                   VIS 20100107 (550)


SINTONIA RAGIONE E FEDE, SCIENZA E RIVELAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2010 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana in occasione della Solennità dell'Epifania del Signore, Papa Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha ricordato che: "Celebriamo oggi la grande festa dell'Epifania, il mistero della Manifestazione del Signore a tutte le genti, rappresentate dai Magi, venuti dall'Oriente per adorare il Re dei Giudei. (...) La stella e le Sacre Scritture furono le due luci che guidarono il cammino dei Magi, i quali ci appaiono come modelli degli autentici cercatori della verità".

  I Magi, ha proseguito il Pontefice, "erano uomini di scienza in un senso ampio, che osservavano il cosmo ritenendolo quasi un grande libro pieno di segni e di messaggi divini per l'uomo. Il loro sapere, pertanto, lungi dal ritenersi autosufficiente, era aperto ad ulteriori rivelazioni ed appelli divini".

  "Il culmine del loro itinerario di ricerca" - ha sottolineato il Pontefice - "fu quando si trovarono davanti 'il bambino con Maria sua madre'. Dice il Vangelo che 'prostratisi lo adorarono'. Avrebbero potuto rimanere delusi, anzi, scandalizzati. Invece, da veri sapienti, sono aperti al mistero che si manifesta in maniera sorprendente; e con i loro doni simbolici dimostrano di riconoscere in Gesù il Re e il Figlio di Dio. Proprio in quel gesto si compiono gli oracoli messianici che annunciano l'omaggio delle nazioni al Dio d'Israele".

  "Un ultimo particolare conferma, nei Magi, l'unità tra intelligenza e fede: è il fatto che 'avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese'. Sarebbe stato naturale ritornare a Gerusalemme, nel palazzo di Erode e nel Tempio, per dare risonanza alla loro scoperta. Invece, i Magi, che hanno scelto come loro sovrano il Bambino, la custodiscono nel nascondimento, secondo lo stile di Maria, o meglio, di Dio stesso e, così come erano apparsi, scompaiono nel silenzio, appagati, ma anche cambiati dall'incontro con la Verità. Avevano scoperto un nuovo volto di Dio, una nuova regalità: quella dell'amore".

    "Ci aiuti la Vergine Maria, modello di vera sapienza, ad essere autentici ricercatori della verità di Dio, capaci di vivere sempre la profonda sintonia che c'è tra ragione e fede, scienza e rivelazione".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha indirizzato il suo augurio "più cordiale ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali che celebrano domani il santo Natale. Il mistero di luce sia fonte di gioia e di pace per ogni famiglia e comunità".

  Infine il Papa ha ricordato che: "Nella solennità dell'Epifania ricorre la Giornata Missionaria dei Bambini, con il motto 'I bambini aiutano i bambini'".

  "Promossa dal Venerabile Papa Pio XII nel 1950, questa iniziativa educa i bambini a formarsi una mentalità aperta al mondo e ad essere solidali con i loro coetanei più disagiati. Saluto con affetto tutti i piccoli missionari presenti nei cinque continenti e li incoraggio ad essere sempre testimoni di Gesù e annunciatori del suo Vangelo".
ANG/EPIFANIA/...                                 VIS 20100107 (1250)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI:

- Ha accolto le dimissioni del Vescovo Nechan Karakéhéyan dall'ufficio di Ordinario per gli Armeni Cattolici dell'Europa Orientale ed ha nominato Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" del medesimo Ordinariato, il Padre Vahan Ohanian, dell'Ordine Mechitarista.

- Ha nominato il Vescovo Sebastião Bandiera Coêlho, finora Ausiliare di Manaus (Brasile), Vescovo Coadiutore di Coroatá (superficie: 18.744; popolazione: 511.000; cattolici: 409.000; sacerdoti: 31; religiosi: 58), Brasile.
RE:NEC/.../KARAKÉHÉYAN:OHANIAN:COÊLHO                    VIS 20100107 (60)


SOLUZIONI GIUSTE E STABILI CONFLITTI MEDIO ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 7 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Signor Kenan Gürsoy, nuovo Ambasciatore della Turchia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Nel suo discorso Benedetto XVI ha ricordato che fra breve ricorre il cinquantesimo anniversario dello stabilimento di relazioni diplomatiche fra la Turchia e la Santa Sede "un frutto del Pontificato del mio predecessore Giovanni XXIII":

  Nel rievocare il Viaggio Apostolico in Turchia del novembre 2006, Benedetto XVI ha affermato: "E' stata la mia prima visita da Papa in un Paese a maggioranza musulmana. Mi ha rallegrato poter esprimere la mia stima per i musulmani e ribadire l'impegno della Chiesa Cattolica nel condurre il dialogo interreligioso in uno spirito di rispetto e di amicizia reciproca, testimoniando insieme la salda fede in Dio che caratterizza i cristiani e i musulmani, e adoperandosi per conoscerci meglio e per rafforzare i nostri legami di affetto".

  Nel porre in rilievo che i cattolici in Turchia "apprezzano la libertà di culto garantita dalla Costituzione e sono lieti di poter contribuire al benessere dei loro concittadini, specialmente attraverso le loro attività caritative e nei servizi sanitari", il Papa ha sottolineato che "La Chiesa Cattolica in Turchia aspetta un riconoscimento giuridico che contribuirebbe al godimento della piena libertà religiosa e ad un maggiore contributo alla società".

  "La Turchia" - "gode di un buona posizione per agire da un ponte fra l'Islam e l'Occidente, e dà un significativo contributo allo sforzo di portare pace e stabilità al Medio Oriente. (...) Come molto frequentemente ha dimostrato la storia, le dispute concernenti il territorio e le rivalità etniche possono essere risolte in modo soddisfacente soltanto quando si tengono nel dovuto conto le legittime aspirazioni di ogni parte e le ingiustizie passate sono riconosciute e, quando possibile, riparate".

  Benedetto XVI ha concluso assicurando che "la Santa Sede assegna alta priorità alla ricerca di giuste e durature soluzioni a tutti i conflitti delle regione" ed ha sottolineato "la disponibilità a porre le sue risorse diplomatiche al servizio della pace e della riconciliazione".
CD/CREDENZIALI/TURCHIA:GÜRSOY                       VIS 20100107 (350)


APPREZZAMENTO OPERA ARMA CARABINIERI


CITTA' DEL VATICANO, 7 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto l'Arcivescovo Vincenzo Pelvi, Ordinario Militare per l'Italia, con il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale Leonardo Gallitelli, e i Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro.

  Il Papa ha ringraziato per la "diligente opera" svolta dall'Arma "con la presenza vigile e discreta attorno al Vaticano".

  "Il vostro impegno" - ha detto il Papa - "contribuisce a dare sicurezza e serenità ai pellegrini e ai visitatori che giungono presso il centro della fede cattolica e permette loro il necessario raccoglimento spirituale nella visita alla Tomba dell'apostolo Pietro e alla Basilica che la racchiude".

  "Auspico" - ha detto ancora il Papa ai Carabinieri - "che la vostra fede, la tradizione di fedeltà e di generosità di cui siete eredi, gli ideali della vostra Arma, vi aiutino a trovare in questo delicato servizio motivi sempre nuovi di soddisfazione ed a vivere esperienze positive per la vostra vita professionale e personale".

  "Maria, la 'Virgo fidelis', vostra Patrona" - ha concluso il Pontefice - "accompagni voi e l'intera Arma, in particolare quanti, in diversi Paesi del mondo, sono impegnati in delicate missioni di pace, ed accolga i vostri propositi di bene presentandoli al suo divin Figlio".
AC/.../CARABINIERI                                     VIS 20100107 (1820)



UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 7 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
AP/.../...                                         VIS 20100107 (50)

martedì 5 gennaio 2010

OLTRE DUE MILIONI DI PERSONE INCONTRI SANTO PADRE 2009


CITTA' DEL VATICANO, 5 GEN. 2010 (VIS). Nel corso del 2009, 2.243.900 fedeli e pellegrini hanno partecipato in Vaticano alle Udienze Generali e Speciali, agli Angelus domenicali ed alle celebrazioni liturgiche presiedute dal Santo Padre.

  I dati resi noti dalla Prefettura della Casa Pontificia attestano che nel corso del 2009 oltre mezzo milione di persone hanno assistito alle Udienze Generali del Mercoledì - nel mese di aprile si è riscontrata l'affluenza più alta - e 1.120.000 pellegrini hanno partecipato agli Angelus domenicali in Piazza San Pietro.

  In un Comunicato relativo alle statistiche viene precisato che si tratta di dati approssimativi, che risultano sia dalle formali richieste di partecipazione ad eventi e dai biglietti distribuiti, sia da stime sommarie dei fedeli presenti, come nel caso degli Angelus e delle grandi celebrazioni in Piazza San Pietro e nella Basilica Vaticana.

  Le statistiche, conclude il Comunicato, si riferiscono agli eventi che si sono verificati in Vaticano e a Castel Gandolfo, e precisa che vi sono state anche molte altre occasioni di incontro del Papa con un gran numero di fedeli durante le sue Visite Pastorali in Italia e i Viaggi Apostolici all'estero.
PD/STATISTICHE UDIENZE PAPA/...                       VIS 20100105 (200)



ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 5 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignor Wolfgang Bischof, Vescovo Ausiliare di München und Freising (superficie: 12.081; popolazione: 3.533.000; cattolici: 1.818.661; sacerdoti: 1.307; religiosi: 3.122; diaconi permanenti: 226), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a Freising (Repubblica Federale di Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. È stato finora Parroco regionale della zona pastorale Nord della medesima Arcidiocesi e Vicario del Capitolo Cattedrale. Succede al Vescovo Franz Dietl, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia l'ufficio di Vescovo Ausiliare della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Lisane-Christos Matheos Semahun, Vescovo Ausiliare dell'Arcieparchia di Addis Abeba (superficie:  291.424; popolazione: 25.892.000; cattolici: 28.132; sacerdoti: 83; religiosi: 402), Etiopia, con specifiche responsabilità pastorali per la zona di Bahir Dar. Il Vescovo eletto, finora Protosincello della medesima Eparchia, è nato nel 1959 a Gurage (Etiopia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. 

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali: l'Arcivescovo Thomas Christopher Collins, di Toronto (Canada); l'Arcivescovo Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, di Bangkok (Thailandia); il Vescovo Béchara Raï, O.M.M., di Jbeil, Byblos dei Maroniti (Libano); il Vescovo Héctor Luis Gutiérrez Pabón, di Engativá (Colombia) ed il Vescovo Joan Piris Frigola, di Lleida (Spagna).
NEA:NA/.../...                                               VIS 20100105 (230)


IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 5 GEN. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane dell'anno 2009:

- Il Vescovo Estevão Cardoso de Avellar, O.P., emerito di Uberlândia (Brasile), il 3 dicembre, all'età di 92 anni.

- Il Vescovo Gilbert Duchêne, emerito di Saint-Claude (Francia), il 29 novembre, all'età di 90 anni.

- Il Vescovo Emilio Eid, già Vice Presidente della Pontificia Commissione per la revisione del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, il 30 novembre, all'età di 84 anni.

- L'Arcivescovo Piergiorgio Silvano Nesti, C.P., emerito di Camerino-San Severino Marche (Italia), il 13 dicembre, all'età di 78 anni.

- Il Vescovo Anthony Saliu Sanusi, emerito di Ijebu-Ode (Nigeria), l'8 dicembre, all'età di 98 anni.

- Il Vescovo Lucas Abadamloora, di Navrongo-Bolgatanga (Ghana), il 23 dicembre, all'età di 71 anni.

- Il Vescovo Roberto Amadei, emerito di Bergamo (Italia), il 29 dicembre, all'età di 76 anni.

- Il Vescovo Adrian Kivumbi Ddungu, emerito di Masaka (Uganda), il 30 dicembre, all'età di 86 anni.

- Il Vescovo Jérôme Michel Martin, O.F.M.Cap., emerito di Berbérati (Repubblica Centroafricana), il 4 dicembre, all'età di 68 anni.

- L'Arcivescovo Arnaldo Ribeiro, emerito di Ribeirão Preto (Brasile), il 15 dicembre, all'età di 79 anni.

- Il Vescovo Youssef Ibrahim Sarraf, di Le Caire dei Caldei (Egitto), il 31 dicembre, all'età di 69 anni.

- Il Vescovo Henry Anthony A. van Lieshout, C.M.M., emerito di Lae (Papua Nuova Guinea), il 24 dicembre, all'età di 77 anni.

- Il Vescovo Josef Voss, Ausiliare di Münster (Repubblica Federale di Germania), il 16 dicembre, all'età di 72 anni.
.../DEFUNTI/...                                           VIS 20100105 (270)

lunedì 4 gennaio 2010

MESSAGGIO APERTURA ANNO SANTO COMPOSTELANO 2010


CITTA' DEL VATICANO, 31 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire un Messaggio all'Arcivescovo Julián Barrio Barrio, di Santiago de Compostela (Spagna), in occasione del solenne rito di apertura della Porta Santa dell'Anno Santo Compostelano, nella Cattedrale di Santiago de Compostela in Galizia, che ricorre ogniqualvolta la festività di San Giacomo apostolo, (25 luglio), cade di domenica.
 
  Nel Messaggio, letto nel corso della Celebrazione Eucaristica dall'Arcivescovo Barrio, dopo l'apertura della Porta Santa, Benedetto XVI ricorda che il tema di questo nuovo Anno Giubilare Compostelano: "Pellegrinare verso la luce", e la Lettera Pastorale "Pellegrini della fede e testimoni di Cristo Risorto", seguono fedelmente questa tradizione e la ripropongono quale appello all'evangelizzazione, agli uomini e donne di oggi, ricordando il carattere di pellegrinaggio della Chiesa e dell'essere cristiano nel mondo".

  "Aperto alla sorpresa e alla trascendenza, il pellegrino" - scrive il Papa - "si lascia istruire dalla Parola di Dio, e in questo modo allontana la sua fede da un'adesione e da paure infondate. Così fece il Signore Risorto con i discepoli che, storditi e scoraggiati, percorrevano la strada per Emmaus".

  Il Santo Padre invoca Dio affinché "accompagni i pellegrini, affinché si faccia riconoscere da loro ed entri nei loro cuori. (...) Questa è la vera meta, la grazia, che il mero percorso materiale del Cammino non può raggiungere da solo, ma che porta il pellegrino a convertirsi in testimone di fronte agli altri, che Cristo vive ed è la nostra imperativa speranza  di salvezza".

  "In questo Anno Santo, in sintonia con l'Anno Sacerdotale, un ruolo decisivo corrisponde ai presbiteri, il cui spirito di accoglienza e di offerta ai fedeli e ai pellegrini, deve essere particolarmente generoso". Al riguardo il Papa invita i sacerdoti a prodigarsi "nell'amministrare i sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia, poiché l'elemento più ricercato, apprezzato e caratteristico dell'Anno Santo è il perdono e l'incontro con Cristo vivente".

  Benedetto XVI esprime la sua "speciale vicinanza ai pellegrini che arrivano e continuano ad arrivare a Santiago", esortandoli a "raccogliere le suggestive esperienze di fede, carità e fraternità che incontrano sul loro cammino, ed a vivere il Cammino soprattutto interiormente, lasciandosi interpellare dalla chiamata che il Signore indirizza ad ognuno di loro".

  "Vi invito anche" - conclude il Pontefice - "a non dimenticare nella vostra preghiera coloro che non hanno potuto accompagnarvi, le vostre famiglie, gli amici, i malati e i bisognosi, i migranti, i deboli nella fede e il Popolo di Dio con i suoi pastori".
MESS/ANNO SANTO COMPOSTELANO/BARRIO               VIS 20100104 (420)


ACCRESCERE SENSO DI APPARTENENZA ALLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 31 DIC. 2009 (VIS). Questa sera, alle ore 18:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto i primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, a cui sono seguiti l'esposizione del Santissimo Sacramento, il canto del tradizionale inno di ringraziamento del "Te Deum", a conclusione dell'anno civile, e la Benedizione Eucaristica.

  Nel commentare le parole dell'Apostolo Paolo, nella liturgia odierna, la "pienezza del tempo", il Santo Padre ha detto: "Con l'incarnazione del Figlio di Dio, l'eternità è entrata nel tempo, e la storia dell'uomo si è aperta al compimento nell'assoluto di Dio. Il tempo è stato - per così dire - 'toccato' da Cristo, il Figlio di Dio e di Maria, e da lui ha ricevuto significati nuovi e sorprendenti: è diventato tempo di salvezza e di grazia".

  "Proprio in questa prospettiva" - ha proseguito il Pontefice - "dobbiamo considerare il tempo dell'anno che si chiude e di quello che inizia, per porre le più diverse vicende della nostra vita - importanti o piccole, semplici o indecifrabili, gioiose o tristi - sotto il segno della salvezza ed accogliere la chiamata che Dio ci rivolge per condurci verso una meta che è oltre il tempo stesso: l'eternità".

  "Il testo paolino vuole anche sottolineare il mistero della vicinanza di Dio all'intera umanità. E' la vicinanza propria del mistero del Natale" - ha spiegato il Pontefice - "Dio si fa uomo e all'uomo viene data l'inaudita possibilità di essere figlio di Dio. Tutto questo ci riempie di gioia grande e ci porta ad elevare la lode a Dio. (...) Il canto del 'Te Deum', che oggi risuona nelle Chiese di ogni parte della terra, vuole essere un segno della gioiosa gratitudine che rivolgiamo a Dio per quanto ci ha offerto in Cristo.

  Nel ringraziare il Signore "per le grazie sovrabbondanti elargite alla nostra comunità diocesana di Roma nel corso dell'anno che volge al termine" il Santo Padre ha espresso apprezzamento per la scelta pastorale di "dedicare tempo ad una verifica dell'itinerario percorso, al fine di accrescere il senso di appartenenza alla Chiesa e favorire la corresponsabilità pastorale".

  Nel sottolineare che "tante famiglie, numerosi insegnanti e le comunità parrocchiali si dedicano ad aiutare i giovani a costruire il loro futuro su solide fondamenta, in particolare sulla roccia che è Gesù Cristo", Benedetto XVI ha detto: "La Parola, creduta, annunciata e vissuta ci spinge a comportamenti di solidarietà e di condivisione. Nel lodare il Signore per l'aiuto che le comunità cristiane hanno saputo offrire con generosità a quanti hanno bussato alle loro porte, desidero incoraggiare tutti a proseguire nell'impegno di alleviare le difficoltà in cui versano ancora oggi tante famiglie provate dalla crisi economica e dalla disoccupazione".

  "Roma ha bisogno di sacerdoti che siano annunciatori coraggiosi del Vangelo" - ha concluso il Pontefice - "e, allo stesso tempo, rivelino il volto misericordioso del Padre. Invito i giovani a non avere paura di rispondere con il dono completo della propria esistenza alla chiamata che il Signore rivolge loro a seguirlo nella via del sacerdozio o della vita consacrata".

  Al termine della Celebrazione, il Santo Padre ha compiuto una breve visita al Presepio allestito in Piazza San Pietro.
HML/VESPRI:TE DEUM/...                                       VIS 20100104 (530)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 31 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Matthieu Nguyên Van Khôi, Vescovo Coadiutore della Diocesi di Quy Nhon (superficie: 17.087; popolazione: 3.734.903; cattolici: 68.011; sacerdoti: 89; religiosi: 400), Viêt Nam. Il Vescovo eletto, è nato nel 1951 a Phuoc Son (Viêt Nam), ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. E' stato finora Parroco della Cattedrale di Quy Nhon e Professore del Seminario "Maris Stella" di Nha Trang (Viêt Nam).
NEC/.../VAN KHÔI                                     VIS 20100104 (90)

IMPEGNARSI COSTRUIRE MONDO PIÙ DEGNO DELLA PERSONA


CITTA' DEL VATICANO, 1 GEN. 2010 (VIS). Alle 10:00 di questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Celebrazione Eucaristica della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale in occasione della XLIII Giornata Mondiale della Pace sul tema: "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato".
 
  "Tutto il racconto biblico si può leggere come progressivo svelamento del volto di Dio" - ha spiegato il Papa  all'inizio dell'omelia - "fino a giungere alla sua piena manifestazione in Gesù Cristo. (...) Il volto di Dio ha preso un volto umano, lasciandosi vedere e riconoscere nel figlio della Vergine Maria, che per questo veneriamo con il titolo altissimo di 'Madre di Dio'".

  "Meditare sul mistero del volto di Dio e dell'uomo" - ha sottolineato il Pontefice - "è una via privilegiata che conduce alla pace. Questa, infatti, incomincia da uno sguardo rispettoso, che riconosce nel volto dell'altro una persona, qualunque sia il colore della sua pelle, la sua nazionalità, la sua lingua, la sua religione".

  "Solo se abbiamo Dio nel cuore, siamo in grado di cogliere nel volto dell'altro un fratello in umanità, non un mezzo ma un fine, non un rivale o un nemico, ma un altro me stesso, una sfaccettatura dell'infinito mistero dell'essere umano. La nostra percezione del mondo e, in particolare, dei nostri simili, dipende essenzialmente dalla presenza in noi dello Spirito di Dio".

  "Per riconoscerci e rispettarci quali realmente siamo, cioè fratelli, abbiamo bisogno di riferirci al volto di un Padre comune, che tutti ci ama, malgrado i nostri limiti e i nostri errori".

  "Fin da piccoli, è importante essere educati al rispetto dell'altro, anche quando è differente da noi" - ha ribadito il Papa" - "I volti dei bambini sono come un riflesso della visione di Dio sul mondo. Perché allora spegnere i loro sorrisi? Perché avvelenare i loro cuori? Purtroppo, l'icona della Madre di Dio della tenerezza trova il suo tragico contrario nelle dolorose immagini di tanti bambini e delle loro madri in balia di guerre e violenze: profughi, rifugiati, migranti forzati. Volti scavati dalla fame e dalle malattie, volti sfigurati dal dolore e dalla disperazione".

  "I volti dei piccoli innocenti" - ha proseguito il Pontefice - "sono un appello silenzioso alla nostra responsabilità: di fronte alla loro condizione inerme, crollano tutte le false giustificazioni della guerra e della violenza. Dobbiamo semplicemente convertirci a progetti di pace, deporre le armi di ogni tipo e impegnarci tutti insieme a costruire un mondo più degno dell'uomo".

  Nel commentare il Messaggio per la XLIII Giornata Mondiale della Pace 2010: "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato", il Papa ha affermato: "L'uomo è capace di rispettare le creature nella misura in cui porta nel proprio spirito un senso pieno della vita, altrimenti sarà portato a disprezzare se stesso e ciò che lo circonda, a non avere rispetto dell'ambiente in cui vive, del creato".

  Nel porre l'accento sul fatto che "Vi è (...) un nesso strettissimo tra il rispetto dell'uomo e la salvaguardia del creato", il Santo Padre ha affermato: "Se l'uomo si degrada, si degrada l'ambiente in cui vive; se la cultura tende verso un nichilismo, se non teorico, pratico, la natura non potrà non pagarne le conseguenze".

  "Rinnovo, pertanto, il mio appello" - ha concluso il Pontefice - "ad investire sull'educazione, proponendosi come obiettivo, oltre alla necessaria trasmissione di nozioni tecnico-scientifiche, una più ampia e approfondita 'responsabilità ecologica', basata sul rispetto dell'uomo e dei suoi diritti e doveri fondamentali. Solo così l'impegno per l'ambiente può diventare veramente educazione alla pace e costruzione della pace".
HML/PACE:CREAZIONE/...                                           VIS 20100104 (600)


TUTTI SIAMO RESPONSABILI DELLA CREAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 1 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio privato e si è rivolto alle migliaia di pellegrini presenti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus.

  Nel ricordare il tema del messaggio per la XLIII Giornata Mondiale della Pace: "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato", il Papa ha sottolineato che: "Tutti (...) siamo responsabili della protezione e della cura del creato. Perciò, anche in questo campo, è fondamentale l'educazione: per imparare a rispettare la natura; orientarsi sempre più 'a costruire la pace a partire dalle scelte di ampio raggio a livello personale, familiare, comunitario e politico'".

  "Se dobbiamo avere cura delle creature che ci circondano, quale considerazione dovremo avere per le persone, nostri fratelli e sorelle! Quale rispetto per la vita umana!".

  "Nel primo giorno dell'anno" - ha detto ancora Benedetto XVI - "vorrei rivolgere un appello alle coscienze di quanti fanno parte di gruppi armati di qualunque tipo. A tutti e a  ciascuno dico: fermatevi, riflettete, e abbandonate la via della violenza! Sul momento, questo passo potrà sembrarvi impossibile, ma, se avrete il coraggio di compierlo, Dio vi aiuterà, e sentirete tornare nei vostri cuori la gioia della pace, che forse da tempo avete dimenticata. Affido questo appello all'intercessione della Santissima Madre di Dio, Maria".

  Nel ricordare che il nome Gesù significa "Dio salva", il Santo Padre ha affermato: "Gesù è il volto di Dio, è la benedizione per ogni uomo e per tutti i popoli, è la pace per il mondo. Grazie, Madre Santa, che hai dato alla luce il Salvatore, il Principe della pace!".
ANG/CREAZIONE:PACE/...                           VIS 20100104 (290)


CORDOGLIO DEL PAPA MORTE CARDINALE DALY


CITTA' DEL VATICANO, 2 GEN. 2010 (VIS).  Il Santo Padre Benedetto XVI ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte del Cardinale Cahal Brendan Daly, Arcivescovo emerito di Armagh (Irlanda), mancato il 31 dicembre scorso, all'età di 92 anni.

  In un telegramma, reso pubblico questa mattina, indirizzato al Cardinale Seán Baptist Brady, attuale Arcivescovo di Armagh, il Santo Padre ricorda "con gratitudine gli anni di devoto servizio pastorale del Cardinale Daly alla Chiesa in qualità di sacerdote, Vescovo e Primate di Irlanda, il suo contributo in qualità di Membro del Collegio Cardinalizio e soprattutto il suo costante impegno volto alla promozione della giustizia e della pace nell'Irlanda del Nord".
TGR/MORTE CARDINALE DALY/BRADY                   VIS 20100104 (120)


NOSTRA SPERANZA È IN DIO CHE CI GUIDA SUO REGNO DI AMORE


CITTA' DEL VATICANO, 3 GEN. 2010 (VIS).  "In questa Domenica - seconda dopo il Natale e prima del nuovo anno - sono lieto di rinnovare a tutti il mio augurio di ogni bene nel Signore!", ha detto il Papa prima di recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

  "I problemi non mancano nella Chiesa e nel mondo" - ha detto il Papa - "come pure nella vita quotidiana delle famiglie. Ma, grazie a Dio, la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche, pur importanti".

  "La nostra speranza è in Dio" - ha ribadito Benedetto XVI - "non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo ammantato di fede. Noi confidiamo nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto e definitivo la sua volontà di stare con l'uomo, di condividere la sua storia, per guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta corregge le nostre speranze umane".

  "Cari amici, questa è la vera ragione di speranza dell'umanità" - ha proseguito il Pontefice - "la storia ha un senso, perché è 'abitata' dalla Sapienza di Dio. E tuttavia, il disegno divino non si compie automaticamente, perché è un progetto d'amore, e l'amore genera libertà e chiede libertà. Il Regno di Dio viene certamente, anzi, è già presente nella storia e, grazie alla venuta di Cristo, ha già vinto la forza negativa del maligno. Ma ogni uomo e donna è responsabile di accoglierlo nella propria vita, giorno per giorno. Perciò, anche il 2010 sarà più o meno 'buono' nella misura in cui ciascuno, secondo le proprie responsabilità, saprà collaborare con la grazia di Dio".

  "Rivolgiamoci dunque alla Vergine Maria, per imparare da Lei questo atteggiamento spirituale. Il Figlio di Dio ha preso carne da Lei non senza il suo consenso. Ogni volta che il Signore vuole fare un passo avanti, insieme con noi, verso la 'terra promessa', bussa prima al nostro cuore, attende, per così dire, il nostro 'sì', nelle piccole come nelle grandi scelte".

  "Ci aiuti Maria ad accogliere sempre la volontà di Dio" - ha concluso il Papa - "con umiltà e coraggio, perché anche le prove e le sofferenze della vita cooperino ad affrettare la venuta del suo Regno di giustizia e di pace".
ANG/SPERANZA/...                                                   VIS 20100104 (400)


SEGRETARIO PAPA VISITA GIOVANE PROVOCÒ CADUTA PONTEFICE


CITTA' DEL VATICANO, 3 GEN. 2010 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha confermato che: "Nei giorni scorsi, il Segretario Personale del Santo Padre, Monsignor Georg Gänswein, ha compiuto in forma riservata una visita alla Signorina Susanna Maiolo, manifestandole l'interessamento del Santo Padre per la sua situazione". Il 24 dicembre scorso, durante la processione di ingresso della celebrazione della Messa della notte nella Basilica Vaticana, la Signorina Maiolo superò la transenna riuscendo a raggiungere il Santo Padre, e nell'afferrare il Pallio fece perdere l'equilibrio e scivolare a terra Papa Benedetto XVI.

  "Quanto all'iter avviato dalla magistratura dello Stato della Città del Vaticano, esso seguirà il suo corso fino al suo espletamento".
OP/VISITA GÄNSWEIN/MAIOLO                                           VIS 20100104 (110)



NOTA

CITTA' DEL VATICANO, 4 GEN. 2010 (VIS). Nel corso del 2010, il servizio del V.I.S. sarà trasmesso dal lunedì al venerdì, eccetto che nei giorni di seguito indicati:

6 gennaio (mercoledì)

11 febbraio (giovedì)

19 marzo (venerdì)

1° aprile (Giovedì Santo)
2 aprile (Venerdì Santo)
5 aprile (Lunedì dell'Angelo)
6 aprile (Martedì nell'Ottava di Pasqua)

19 aprile (Lunedì)

13 maggio (Giovedì)

3 giugno (Giovedì)
29 giugno (Martedì)

Tutto il mese di agosto

1° novembre (Lunedì)
2 novembre (Martedì)

8 dicembre (mercoledì)
24 dicembre (venerdì)
27 dicembre (lunedì)
31 dicembre (venerdì)
…/…/…                                               VIS 20100104 (130)

mercoledì 30 dicembre 2009

PIETRO LOMBARDO: VISIONE TOTALE E UNITARIA VERITÀ FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'ultima Udienza Generale del 2009 al teologo Pietro Lombardo, Autore dell'opera "Sentenze", adottata come manuale di teologia per molti secoli.

  Pietro Lombardo "apparteneva ad una famiglia di modeste condizioni" - ha detto il Papa - ed "iniziò i suoi studi a Bologna, poi si recò a Reims, e infine a Parigi. (...) Divenuto sacerdote, fu nominato Vescovo di Parigi nel 1159, un anno prima della sua morte, avvenuta nel 1160".

  "Il grande merito di Pietro Lombardo" - ha spiegato il Pontefice - "è di aver ordinato tutto il materiale" sul pensiero dei "Padri della Chiesa e di altri  scrittori ritenuti autorevoli (...) in un quadro sistematico ed armonioso".

  "Infatti, una delle caratteristiche della teologia è" - ha proseguito il Papa - "organizzare in modo unitario e ordinato il patrimonio della fede" così che "le singole verità della fede si illuminano a vicenda (...) e, in una loro visione totale e unitaria, appare l'armonia del piano di salvezza di Dio e la centralità del Mistero di Cristo".

  "Sull'esempio di Pietro Lombardo, invito" - ha detto Benedetto XVI - "tutti i teologi e i sacerdoti a tenere sempre presente l'intera visione della dottrina cristiana contro gli odierni rischi di frammentazione e di svalutazione di singole verità. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, come pure il Compendio del medesimo Catechismo, ci offrono proprio questo quadro completo della Rivelazione cristiana, da accogliere con fede e con gratitudine. Vorrei incoraggiare perciò i singoli fedeli e le comunità cristiane ad approfittare di questi strumenti per conoscere e approfondire i contenuti della nostra fede".

  "Tra i contributi più importanti offerti da Pietro Lombardo alla storia della teologia" - ha ricordato il Santo Padre - è l'aver colto "l'essenza dei sacramenti: essi sono causa della grazia, hanno la capacità di comunicare realmente la vita divina. I teologici successivi non abbandoneranno più questa visione e utilizzeranno anche la distinzione tra elemento materiale ed elemento formale, introdotta dal 'Maestro delle Sentenze', come venne chiamato Pietro Lombardo".

  "L'elemento materiale è la realtà sensibile e visibile, quello formale sono le parole pronunciate dal ministro. Entrambi sono essenziali per una celebrazione completa e valida dei sacramenti".

  "È importante riconoscere quanto sia preziosa e indispensabile per ogni cristiano la vita sacramentale" - ha ribadito il Santo Padre che ha esortato "in quest'Anno Sacerdotale (...) i sacerdoti, soprattutto i ministri in cura d'anime, ad avere loro stessi, per primi, un'intensa vita sacramentale per essere di aiuto ai fedeli".

  "La celebrazione dei sacramenti" ha ribadito il Pontefice - "sia improntata a dignità e decoro, favorisca il raccoglimento personale e la partecipazione comunitaria, il senso della presenza di Dio e l'ardore missionario".

  "I sacramenti" - ha concluso il Pontefice - "sono il grande tesoro della Chiesa e a ciascuno di noi spetta il compito di celebrarli con frutto spirituale. In essi, un evento sempre sorprendente tocca la nostra vita: Cristo, attraverso i segni visibili, ci viene incontro, ci purifica, ci trasforma e ci rende partecipi della sua divina amicizia".

  Infine il Santo Padre ha augurato Buon Anno auspicando che l'amicizia di Cristo sia ogni giorno "luce e guida" per noi tutti.
AG/PIETRO LOMBARDO/...                           VIS 20091230 (530)


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE GENNAIO 2010


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di gennaio 2010 è la seguente: "Perché i giovani sappiano utilizzare i moderni mezzi di comunicazione sociale per la loro crescita personale e per meglio prepararsi a servire la società".

  L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché ogni credente in Cristo prenda coscienza che l'unità fra tutti i cristiani costituisce una condizione per rendere più efficace l'annuncio del Vangelo".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/GENNAIO/…                        VIS 20091230 (100)


ATTIVITÀ SANTO PADRE E SANTA SEDE SETTEMBRE-DICEMBRE 2009

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). Di seguito riportiamo un resoconto dei principali avvenimenti relativi all'attività del Santo Padre Benedetto XVI e della Santa Sede, dal settembre al dicembre 2009.

SETTEMBRE 2009

5: Pubblicazione del Messaggio di Papa Benedetto XVI, datato 29 giugno Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli,  per la LXXXIII Giornata Missionaria Mondiale, domenica 18 ottobre, sul tema "Le nazioni cammineranno alla sua luce" (Ap 21, 24).

6: Visita Pastorale a Viterbo e Bagnoregio.

7: Udienza ad un gruppo di Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Settore Occidentale 1 e 2), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

11: Udienza al Signor Ricardo Alberto Martinello Berrocal, Presidente della Repubblica del Panama.

11: Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso pubblica il Messaggio annuale per la fine del Ramadan ('Id al-Fitr 1430 H. / 2009 A.D.), sul tema: "Cristiani e Musulmani: insieme per vincere la povertà", che porta la firma del Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente, e dell'Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario del medesimo Dicastero.

15-20: Visita a Roma dell'Arcivescovo Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca, su invito del Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

16: Udienza al Signor Emil Boc, Primo Ministro di Romania.

17: Udienza ai Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Settore Nordest 2), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

19: Incontro convocato dal Santo Padre con i Rappresentanti delle Chiese Orientali.

26-28: Viaggio Apostolico nella Repubblica Ceca.

OTTOBRE

4: XXVII Domenica "per annum": nella Basilica Vaticana: Apertura della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

4: Beatificazione di Eustachio (Joseph) Kugler, religioso dell'Ordine di San Giovanni di Dio ("Fate Bene Fratelli"), nella Cattedrale di Regensburg (Repubblica Federale di Germania).

11: XXVIII Domenica "per annum", in Piazza San Pietro, Canonizzazione dei Beati Zygmunt Szczesny Felinski; Francisco Coll y Guitart; Josef Damian de Veuster; Rafael Arnáiz Barón; Marie de la Croix (Jeanne) Jugan.

18: Beatificazione di Ciriaco Maria Sancha y Hervás, Vescovo e Cardinale, Fondatore dell'Istituto delle Religiose di Carità del Cardinale Sancha, nella Cattedrale di Toledo (Spagna).

25: Beatificazione di Don Carlo Gnocchi, sacerdote, fondatore dell'Opera "Pro Iuventute", in Piazza Duomo, Milano (Italia).

31: Beatificazione di Zoltán Lajos Meszlényi, Vescovo e martire, nella Cattedrale di Esztergom (Ungheria).
NOVEMBRE

8: XXXII Domenica "per annum", Visita Pastorale a Brescia.

9: Udienza ai partecipanti al Congresso mondiale della pastorale per i  migranti e i rifugiati, (Vaticano, 9-12 novembre), sul tema: "Una risposta al fenomeno migratorio nell'era della globalizzazione".

9: Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus" e norme complementari della Congregazione per la Dottrina della Fede, circa l'istituzione di Ordinariati Personali per Anglicani che entrano nella piena comunione con la Chiesa Cattolica e le Norme Complementari.

12: Udienza al Presidente della Repubblica di Croazia, Signor Stejpan Mesic.

12: Udienza a 7.000 docenti e studenti della Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA), in occasione del 70° anniversario di fondazione (1939), ad opera della serva di Dio Madre Luigia Tincani.

13: Udienza al Signor Gordon Bajnai, Primo Ministro della Repubblica di Ungheria.

14: Udienza al Signor Boris Tadic, Presidente della Serbia.
 
14: Udienza al Primo Ministro della Repubblica Ceca, Signor Jan Fischer.

17: Lettera del Cardinale Bertone, Segretario di Stato, a tutti i Presbiteri della Chiesa Cattolica nella Repubblica Popolare Cinese, in occasione dell'Anno Sacerdotale e nel 150° anniversario della morte di Giovanni Maria Vianney, Santo Curato d'Ars.

18: Udienza al Presidente del Burundi, Signor Pierre Nkurunziza.

18: Udienza al Primo Ministro della Repubblica Popolare del Bangladesh, Signora Sheikh Hasina.

21: Incontro di Papa Benedetto XVI con gli Artisti, nella Cappella Sistina.

22: Beatificazione di Maria Alfonsina Danil Ghattas (Maria Soultaneh), Confondatrice della Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo Rosario di Gerusalemme, nella Basilica dell'Annunciazione di Nazareth (Israele).

27: Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sul tema: "I migranti e i rifugiati minorenni" scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la XCVI Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (17 gennaio 2010).

28: Il Santo Padre riceve in udienza il Presidente della Nazione Argentina, Signora Cristina Fernández de Kirchner, e il Presidente della Repubblica di Cile, Signora Michelle Bachelet Jeria, in occasione del 25° anniversario della firma del "Trattato di Pace e Amicizia" tra Cile e Argentina.

30: Udienza al Presidente della Repubblica del Perù, Signor Alan García Pérez.

30: Udienza a Sua Altezza Reale e Imperiale Otto d'Asburgo, Arciduca d'Austria, e Seguito.

DICEMBRE

3: Pubblicazione del Messaggio del Papa per la celebrazione della XVIII Giornata Mondiale del Malato, (11 febbraio 2010), memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes.

3: Udienza al Signor Dimitri Medvedev, Presidente della Federazione Russa. Ristabilimento delle piene relazioni diplomatiche tra Federazione Russa e Santa Sede.

4:  Udienza a Sua Beatitudine Anastas, Arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l'Albania, accompagnato da alcuni Rappresentanti della Chiesa Ortodossa Autocefala di Albania.

4: Udienza ai Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sud 3 - Sud 4), in Visita "ad Limina Apostolorum".

5: Udienza al Presidente della Repubblica Federale di Germania, Signor Horst Köhler.

10: Udienza al Signor Alì Bongo Ondimba, Presidente della Repubblica del Gabon, e Seguito.

11: Udienza al Signor Nguyen Minh Triet, Presidente della Repubblica Socialista del Viêt Nam.

12: Udienza al Signor Sali Berisha, Primo Ministro della Repubblica di Albania, con la Consorte e Seguito.

14: Primo Ministro del Montenegro, Signor Milo Djukanovic.

15: Pubblicazione del Messaggio per la XLIII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2010), sul tema: "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato".

15: Pubblicazione del Motu proprio del Santo Padre Benedetto XVI, "Omnium in mentem", datato 26 ottobre 2009,  che contiene alcune modifiche da apportare al Codice di Diritto Canonico (CIC).

17:  Udienza ai nuovi Ambasciatori di Danimarca, Signor Hans Kingenberg; Uganda, Signor Francis K. Butagira; Sudan, Signor Sulieman Mohamad Mustafa; Kenia, Signor Elkanah Odembo; Kazakistan, Signor Mukhtar B. Tileuberdi; Bangladesh, Signor Abdul Hannan; Finlandia, Signor Alpo Rusi; e Lettonia, Signor Einars Semanis, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

17: Ricevuti i Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Bielorussia al termine della "Visita ad Limina Apostolorum".

19: Pubblicazione di Decreti riguardanti il Martirio, i Miracoli, e le Virtù Eroiche, di 21 Beati e Servi di Dio, fra cui Papa Pio XII e Papa Giovanni Paolo II.

21: Nel tradizionale incontro di Benedetto XVI con la Curia Romana, il Papa ricorda che il 2009 si è svolto nel segno dell'Africa.
.../ATTIVITÀ SETTEMBRE-DICEMBRE 2009/...                 VIS 20091230 (1160)

MUORE IL CARDINALE SHIRAYANAGI

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). Il Cardinale Peter Seiichi Shirayanagi, Arcivescovo emerito di Tokyo (Giappone), è morto all'alba di oggi, all'età di 81 anni, in Giappone. La liturgia esequiale si svolgerà martedì 5 gennaio 2010.
.../DEFUNTO/SHIRAYANAGI                             VIS 20091230 (40)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo Alberto Taveira Corrêa, finora Arcivescovo di Palmas (Brasile), Arcivescovo Metropolita di Belém do Pará (superficie: 2.082; popolazione: 2.043.537; cattolici: 1.491.792; sacerdoti: 144; religiosi: 512; diaconi permanenti: 50), Brasile.

- Il Vescovo Pedro Luiz Stringhini, finora Ausiliare di São Paulo (Brasile), Vescovo di Franca (superficie: 6.721; popolazione: 800.000; cattolici: 631.000; sacerdoti: 71; religiosi: 94; diaconi permanenti: 16), Brasile.

- Il Vescovo Vicente Costa, finora Vescovo di Umuarama (Brasile), Vescovo di Jundiaí (superficie: 2.299; popolazione: 1.102.000; cattolici: 936.000; sacerdoti: 107; religiosi: 233; diaconi permanenti: 87), Brasile.

- Il Sacerdote Waldemar Passini Dalbello, Vescovo di Goiânia (superficie: 13.342; popolazione: 1.902.000; cattolici: 1.147.000; sacerdoti: 176; religiosi: 592; diaconi permanenti: 2), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario interdiocesano della medesima sede, è nato nel 1966 ad Anápolis (Brasile), ed è stato ordinato sacerdote nel 1994.

- Il Sacerdote Edmar Peron, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di São Paulo (superficie: 1.645; popolazione: 7.346.000; cattolici: 5.363.000; sacerdoti: 851; religiosi: 2.802; diaconi permanenti: 40), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1965 a Maringá (Brasile), ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. Dal 2007 è stato Rettore del Seminario Arcidiocesano "Santissima Trinidade".
NER:NEA/.../...                                   VIS 20091230 (210)

martedì 29 dicembre 2009

INCONTRARE UOMINI E DONNE CHE HANNO PERDUTO SENSO DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2009 (VIS). In un  Messaggio rivolto ai partecipanti all'incontro promosso dalla Comunità di Taizé, che quest'anno si tiene dal 29 dicembre al 2 gennaio a Poznan (Polonia), il Papa scrive di aver fiducia nei giovani  "per andare ad incontrare uomini e donne che hanno perduto il senso di Dio, che lo cercano a tastoni, talvolta senza neppure saperlo".

  "Essi hanno bisogno di incontrare dei veri testimoni" - si legge nel Messaggio -
"affinché risplenda per loro il volto di Cristo. Che Dio ispiri in voi i gesti e le parole che renderanno accessibile ad altri, dopo il vostro ritorno nei vostri paesi, la speranza che vi permette di vivere e lo slancio che il suo Spirito vuole dare ad ogni vita umana".

  "Si, rallegratevi della sete che Egli ha deposto in voi: essa esprime la vostra dignità di figli e figlie di Dio. Durante questo 32° incontro europeo in Polonia, nuova tappa del vostro pellegrinaggio di fiducia sulla terra, scoprirete la gioia di attingere insieme alle sorgenti del Dio Vivente, la gioia della comunione in Cristo. È a questa gioia che vi guida la sua chiamata".

  Benedetto XVI conclude il messaggio affidando i giovani all'intercessione della Vergine Maria, madre dei credenti e concedendo con tutto il cuore un'affettuosa benedizione apostolica, così come ai fratelli di Taizé, a tutte le persone che hanno organizzato questo pellegrinaggio, ai pastori ed ai fedeli che vi accolgono, alle vostre famiglie".
MESS/GIOVANI/TAIZÉ                               VIS 20091229 (280)


lunedì 28 dicembre 2009

COME PASTORI DOBBIAMO SVEGLIARCI MESSAGGIO DIO ARRIVI NOI


CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2009 (VIS). Questa sera, alle 22:00, Il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa della Notte per la Solennità del Natale del Signore 2009.

  Nel corso della celebrazione eucaristica, dopo la proclamazione del Santo Vangelo, il Papa ha tenuto l'omelia.
 
  "Il Vangelo non ci racconta senza scopo la storia dei pastori. Essi ci mostrano come rispondere in modo giusto a quel messaggio che è rivolto anche a noi. Che cosa ci dicono allora questi primi testimoni dell'incarnazione di Dio?"

  "Dei pastori è detto anzitutto che essi erano persone vigilanti e che il messaggio poteva raggiungerli proprio perché erano svegli. Noi dobbiamo svegliarci, perché il messaggio arrivi fino a noi. Dobbiamo diventare persone veramente vigilanti. Che significa questo? La differenza tra uno che sogna e uno che sta sveglio consiste innanzitutto nel fatto che colui che sogna si trova in un mondo particolare. Svegliarsi significa uscire da tale mondo particolare dell'io ed entrare nella realtà comune, nella verità che, sola, ci unisce tutti. Il conflitto nel mondo, l'inconciliabilità reciproca, derivano dal fatto che siamo rinchiusi nei nostri propri interessi e nelle opinioni personali, nel nostro proprio minuscolo mondo privato. L'egoismo, quello del gruppo come quello del singolo, ci tiene prigionieri dei nostri interessi e desideri, che contrastano con la verità e ci dividono gli uni dagli altri".

  "Svegliarsi significa così sviluppare la sensibilità per Dio; per i segnali silenziosi con cui Egli vuole guidarci; per i molteplici indizi della sua presenza. (...) La capacità percettiva per Dio sembra quasi una dote che ad alcuni è rifiutata. E in effetti - la nostra maniera di pensare ed agire, la mentalità del mondo odierno, la gamma delle nostre varie esperienze sono adatte a ridurre la sensibilità per Dio (...).  E tuttavia in ogni anima è presente, in modo nascosto o aperto, l'attesa di Dio, la capacità di incontrarlo. (...) Signore, apri gli occhi dei nostri cuori, affinché diventiamo vigilanti e veggenti e così possiamo portare la tua vicinanza anche ad altri!".

  Torniamo al Vangelo di Natale" - ha proseguito il Pontefice - "(...) I pastori, dopo aver ascoltato il messaggio dell'Angelo (...) 'si affrettarono' dice letteralmente il testo greco. Ciò che era stato loro annunciato era così importante che dovevano andare immediatamente. In effetti, ciò che lì era stato detto loro andava totalmente al di là del consueto. Cambiava il mondo. È nato il Salvatore. (...) Nella nostra vita ordinaria le cose non stanno così. La maggioranza degli uomini non considera prioritarie le cose di Dio, esse non ci incalzano in modo immediato".

  "E così noi, nella stragrande maggioranza, siamo ben disposti a rimandarle. Prima di tutto si fa ciò che qui ed ora appare urgente. Nell'elenco delle priorità Dio si trova spesso quasi all'ultimo posto. (...) Il Vangelo ci dice: Dio ha la massima priorità. Se qualcosa nella nostra vita merita fretta senza indugio, ciò è, allora, soltanto la causa di Dio. (...) Proprio questa priorità ci insegnano i pastori. Da loro vogliamo imparare a non lasciarci schiacciare da tutte le cose urgenti della vita quotidiana. Da loro vogliamo apprendere la libertà interiore di mettere in secondo piano altre occupazioni - per quanto importanti esse siano - per avviarci verso Dio, per lasciarlo entrare nella nostra vita e nel nostro tempo".

  "Alcuni commentatori fanno notare che per primi i pastori, le anime semplici, sono venuti da Gesù nella mangiatoia e hanno potuto incontrare il Redentore del mondo. I sapienti venuti dall'Oriente, i rappresentanti di coloro che hanno rango e nome, vennero molto più tardi. (...) Essi dovevano percorrere una via lunga e difficile, per arrivare a Betlemme. E avevano bisogno di guida e di indicazione".

  "Ebbene, anche oggi" - ha sottolineato il Pontefice - "esistono anime semplici ed umili che abitano molto vicino al Signore. (...) Ma la maggior parte di noi uomini moderni vive lontana da Gesù Cristo, da Colui che si è fatto uomo, dal Dio venuto in mezzo a noi. Viviamo in filosofie, in affari e occupazioni che ci riempiono totalmente e dai quali il cammino verso la mangiatoia è molto lungo. In molteplici modi Dio deve ripetutamente spingerci e darci una mano, affinché possiamo trovare l'uscita dal groviglio dei nostri pensieri e dei nostri impegni e trovare la via verso di Lui".

  "Ma per tutti c'è una via. Per tutti il Signore dispone segnali adatti a ciascuno. (...) Da soli non potremmo giungere fino a Lui. La via supera le nostre forze. Ma Dio è disceso. Egli ci viene incontro. Egli ha percorso la parte più lunga del cammino. Ora ci chiede: Venite e vedete quanto vi amo. (...) Facciamoci viandanti verso Dio in molteplici modi: nell'essere interiormente in cammino verso di Lui. E tuttavia anche in cammini molto concreti - nella Liturgia della Chiesa, nel servizio al prossimo, in cui Cristo mi attende".

  "Ascoltiamo ancora una volta direttamente il Vangelo. I pastori si dicono l'un l'altro il motivo per cui si mettono in cammino  (...).  Letteralmente il testo greco dice: 'Vediamo questa Parola, che lì è accaduta'. (...) Sì, tale è la novità di questa notte: la Parola può essere guardata. Poiché si è fatta carne. (...) Il segno di Dio, il segno che viene dato ai pastori e a noi, non è un miracolo emozionante. Il segno di Dio è la sua umiltà. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo; diventa bambino; si lascia toccare e chiede il nostro amore".

  "Quanto desidereremmo noi uomini un segno diverso, imponente, inconfutabile del potere di Dio e della sua grandezza" - ha concluso Benedetto XVI - "Ma il suo segno ci invita alla fede e all'amore, e pertanto ci dà speranza: così è Dio. Egli possiede il potere ed è la Bontà. Ci invita a diventare simili a Lui. Sì, diventiamo simili a Dio, se ci lasciamo plasmare da questo segno; se impariamo, noi stessi, l'umiltà e così la vera grandezza; se rinunciamo alla violenza ed usiamo solo le armi della verità e dell'amore".
HML/MESSA DI MEZZANOTTE/...                    VIS 20091228 (1000)


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