CITTA' DEL VATICANO, 3 GEN. 2010 (VIS). "In questa Domenica - seconda dopo il Natale e prima del nuovo anno - sono lieto di rinnovare a tutti il mio augurio di ogni bene nel Signore!", ha detto il Papa prima di recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.
"I problemi non mancano nella Chiesa e nel mondo" - ha detto il Papa - "come pure nella vita quotidiana delle famiglie. Ma, grazie a Dio, la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche, pur importanti".
"La nostra speranza è in Dio" - ha ribadito Benedetto XVI - "non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo ammantato di fede. Noi confidiamo nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto e definitivo la sua volontà di stare con l'uomo, di condividere la sua storia, per guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta corregge le nostre speranze umane".
"Cari amici, questa è la vera ragione di speranza dell'umanità" - ha proseguito il Pontefice - "la storia ha un senso, perché è 'abitata' dalla Sapienza di Dio. E tuttavia, il disegno divino non si compie automaticamente, perché è un progetto d'amore, e l'amore genera libertà e chiede libertà. Il Regno di Dio viene certamente, anzi, è già presente nella storia e, grazie alla venuta di Cristo, ha già vinto la forza negativa del maligno. Ma ogni uomo e donna è responsabile di accoglierlo nella propria vita, giorno per giorno. Perciò, anche il 2010 sarà più o meno 'buono' nella misura in cui ciascuno, secondo le proprie responsabilità, saprà collaborare con la grazia di Dio".
"Rivolgiamoci dunque alla Vergine Maria, per imparare da Lei questo atteggiamento spirituale. Il Figlio di Dio ha preso carne da Lei non senza il suo consenso. Ogni volta che il Signore vuole fare un passo avanti, insieme con noi, verso la 'terra promessa', bussa prima al nostro cuore, attende, per così dire, il nostro 'sì', nelle piccole come nelle grandi scelte".
"Ci aiuti Maria ad accogliere sempre la volontà di Dio" - ha concluso il Papa - "con umiltà e coraggio, perché anche le prove e le sofferenze della vita cooperino ad affrettare la venuta del suo Regno di giustizia e di pace".
ANG/SPERANZA/... VIS 20100104 (400)
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