Città
del Vaticano, 3 ottobre 2014
(VIS). Prosegue la riunione di alcuni Rappresentanti Pontifici e dei
Superiori dei Dicasteri competenti, convocati in Vaticano, per
desiderio del Santo Padre, per analizzare insieme "La presenza
dei Cristiani in Medio Oriente". Durante l’incontro di questa
mattina, l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti
con gli Stati, ha fatto una presentazione generale sulla situazione
politica in Medio Oriente e sui principi ispiratori dell’azione
della Santa Sede, rilevando le ripercussioni a livello globale di
quanto accade nella Regione.
La
pace, ha affermato il Presule, va cercata tramite una soluzione
"regionale" e comprensiva, che non trascuri gli interessi
di nessuna delle parti, tramite il dialogo e non con scelte
unilaterali imposte con la forza. Con riferimento al fenomeno del
terrorismo il Segretario ha ribadito l’importanza di combattere il
fondamentalismo che ne sta alla base. Un ruolo importante dovrebbe
essere svolto dai leader religiosi, favorendo il dialogo
interreligioso e in particolare la collaborazione di tutti per il
bene della società. La Santa Sede nel seguire la situazione politica
in Medio Oriente e in genere nel rapporto con i Paesi a maggioranza
musulmana ha sempre presenti come questioni fondamentali la
protezione e il rispetto dei cristiani e degli altri gruppi
minoritari come cittadini a pieno titolo, e dei diritti umani, in
particolare quello della libertà religiosa.
In
seguito il Nunzio Apostolico in Israele e Delegato Apostolico per
Gerusalemme e la Palestina, ha presentato una relazione sul conflitto
Israelo-Palestinese e sulla presenza dei Cristiani in Terra Santa.
Centrale, per la stabilizzazione del Medio Oriente e per la pace
della regione, è la soluzione del conflitto israelo-palestinese.
Infatti, dopo tanti anni questo continua irrisolto, con le gravissime
conseguenze regionali e mondiali che implica. Al riguardo, si erano
aperte speranze di pace con il pellegrinaggio del Santo Padre in
Terra Santa ed il successivo incontro di preghiera in Vaticano. Il
recente conflitto a Gaza ricorda che la situazione è grave e
difficile, ma bisogna rinnovare gli sforzi diplomatici per una
soluzione giusta e duratura che rispetti i diritti di ambedue le
parti in conflitto.
Dopo
un momento di dialogo, il Segretario del Pontificio Consiglio per la
Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha ragguagliato sui rapporti
della Chiesa cattolica con le altre Chiese e le confessioni cristiane
in Medio Oriente.
Nel
pomeriggio sono previste due relazioni sul ruolo della Chiesa di
fronte al dramma dei profughi e nella promozione della giustizia e
della pace, presentate, rispettivamente, dal Segretario del
Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti
e dal Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della
Pace. Dopo un prolungato dialogo, la sessione odierna si concluderà
con la preghiera dei Vespri e una cena fraterna presso la Domus
Sanctae Marthae.
Per
la giornata conclusiva di domani è prevista la celebrazione della
Santa Messa nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico, presieduta
dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, seguita da uno
scambio di idee in vista delle conclusioni e indicazioni operative,
frutto di questi giorni di studio e di riflessione.
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