Città
del Vaticano, 12 aprile 2014
(VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre ha
ricevuto i Partecipanti al Congresso della Società italiana di
Chirurgia Oncologica promosso dall'Università La Sapienza di Roma e
dall'ospedale Sant'Andrea. "La ricerca scientifica ha
moltiplicato le possibilità di prevenzione e cura, ha scoperto
terapie per il trattamento delle più varie patologie - ha detto il
Papa - Ma perché si possa parlare di salute piena è necessario non
perdere di vista che la persona umana, creata a immagine e
somiglianza di Dio, è unità di corpo e spirito. Questi due elementi
si possono distinguere ma non separare, perché la persona è una.
Dunque anche la malattia, l’esperienza del dolore e della
sofferenza, non riguardano solo la dimensione corporea, ma l’uomo
nella sua totalità. Da qui l’esigenza di una cura integrale, che
consideri la persona nel suo insieme e unisca alla cura medica anche
il sostegno umano, psicologico e sociale, l’accompagnamento
spirituale ed il sostegno ai familiari del malato".
Nel
citare le parole di Giovanni Paolo II nel Motu Proprio "Dolentium
hominum", (1985), Papa Francesco ha ribadito: "È
indispensabile che gli operatori sanitari 'siano guidati da
una visione integralmente umana della malattia e sappiano attuare un
approccio compiutamente umano al malato che soffre'. La condivisione
fraterna con i malati ci apre alla vera bellezza della vita umana".
Infine,
riferendosi all'inizio della Settimana Santa, che culmina con il
Triduo della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, Papa Francesco
ha affermato: "Qui la sofferenza umana è assunta fino in fondo
e redenta da Dio. Da Dio-Amore. Solo Cristo dà senso alla scandalo
del dolore innocente".
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