Città
del Vaticano, 20 aprile 2014 (VIS). Alle 10:15 di questa mattina,
domenica di Pasqua, il Santo Padre ha presieduto in una Piazza San
Pietro adornata da 35.000 piante fiorite (tulipani, narcisi,
giacinti), dono dei coltivatori di fiori dei Paesi Bassi, la solenne
Messa nella Pasqua di Risurrezione del Signore. Alla Celebrazione,
iniziata con il rito del "Resurrexit", l'apertura di un
icona del Risorto situata accanto all'altare papale, hanno
partecipato più di 150.000 fedeli provenienti da tutto il mondo. Il
Papa non ha tenuto l'omelia poiché alla Messa ha fatto seguito la
benedizione "Urbi et Orbi" con il Messaggio pasquale.
Alle
12:00, dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, il Papa ha
rivolto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro ed a quanti lo
ascoltavano attraverso la radio e la televisione, il Messaggio
pasquale, pregando per i fratelli colpiti dall’epidemia di ebola in
alcuni paesi africani, per la pace in Siria, Iraq, Venezuela,
Ucraina, per la fine delle violenze nella Repubblica Centroafricana,
in Nigeria e in Sud Sudan e per la ripresa dei negoziati tra
Israeliani e Palestinesi. Infine il Santo Padre ha impartito la
benedizione "Urbi et Orbi".
"Cari
fratelli e sorelle, buona e santa Pasqua! - ha detto il Papa -
Risuona nella Chiesa sparsa in tutto il mondo l’annuncio
dell’angelo alle donne: 'Voi non abbiate paura! So che cercate
Gesù, il crocifisso. Non è qui. È
risorto … venite, guardate il luogo dove era stato deposto'.
Questo
è il culmine del Vangelo, è la Buona Notizia per eccellenza: Gesù,
il crocifisso, è risorto! Questo avvenimento è alla base della
nostra fede e della nostra speranza: se Cristo non fosse risorto, il
Cristianesimo perderebbe il suo valore; tutta la missione della
Chiesa esaurirebbe la sua spinta, perché è da lì che è partita e
che sempre riparte. Il messaggio che i cristiani portano al mondo è
questo: Gesù, l’Amore incarnato, è morto sulla croce per i nostri
peccati, ma Dio Padre lo ha risuscitato e lo ha fatto Signore della
vita e della morte. In Gesù, l’Amore ha vinto sull’odio, la
misericordia sul peccato, il bene sul male, la verità sulla
menzogna, la vita sulla morte.
Per
questo noi diciamo a tutti: 'Venite e vedete!'. In ogni situazione
umana, segnata dalla fragilità, dal peccato e dalla morte, la Buona
Notizia non è soltanto una parola, ma è una testimonianza di amore
gratuito e fedele: è uscire da sé per andare incontro all’altro,
è stare vicino a chi è ferito dalla vita, è condividere con chi
manca del necessario, è rimanere accanto a chi è malato o vecchio o
escluso… 'Venite e vedete!': l’Amore è più forte, l’Amore
dona vita, l’Amore fa fiorire la speranza nel deserto.
Con
questa gioiosa certezza nel cuore, noi oggi ci rivolgiamo a te,
Signore Risorto!
Aiutaci
a cercarti affinché tutti possiamo incontrarti, sapere che abbiamo
un Padre e non ci sentiamo orfani; che possiamo amarti e adorarti.
Aiutaci
a sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e dagli
immensi sprechi di cui spesso siamo complici.
Rendici
capaci di proteggere gli indifesi, soprattutto i bambini, le donne e
gli anziani, a volte fatti oggetto di sfruttamento e di abbandono.
Fa’
che possiamo curare i fratelli colpiti dall’epidemia di ebola in
Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia, e quelli affetti da tante
altre malattie, che si diffondono anche per l’incuria e la povertà
estrema.
Consola
quanti oggi non possono celebrare la Pasqua con i propri cari perché
strappati ingiustamente ai loro affetti, come le numerose persone,
sacerdoti e laici, che in diverse parti del mondo sono state
sequestrate.
Conforta
coloro che hanno lasciato le proprie terre per migrare in luoghi dove
poter sperare in un futuro migliore, vivere la propria vita con
dignità e, non di rado, professare liberamente la propria fede.
Ti
preghiamo, Gesù glorioso, fa’ cessare ogni guerra, ogni ostilità
grande o piccola, antica o recente!
Ti
supplichiamo, in particolare, per la Siria, l’amata Siria, perché
quanti soffrono le conseguenze del conflitto possano ricevere i
necessari aiuti umanitari e le parti in causa non usino più la forza
per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme, ma
abbiano l’audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo
attesa!
Gesù
glorioso, ti domandiamo di confortare le vittime delle violenze
fratricide in Iraq e di sostenere le speranze suscitate dalla ripresa
dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi.
Ti
imploriamo che venga posta fine agli scontri nella Repubblica
Centroafricana e che si fermino gli efferati attentati terroristici
in alcune zone della Nigeria e le violenze in Sud Sudan.
Ti
chiediamo che gli animi si volgano alla riconciliazione e alla
concordia fraterna in Venezuela.
Per
la tua Risurrezione, che quest’anno celebriamo insieme con le
Chiese che seguono il calendario giuliano, ti preghiamo di illuminare
e ispirare iniziative di pacificazione in Ucraina, perché tutte le
parti interessate, sostenute dalla Comunità internazionale,
intraprendano ogni sforzo per impedire la violenza e costruire, in
uno spirito di unità e di dialogo, il futuro del Paese. Che loro
come fratelli possano oggi gridare Xphctoc Bocкpec.
Per
tutti i popoli della Terra ti preghiamo, Signore: tu che hai vinto la
morte, donaci la tua vita, donaci la tua pace! 'Christus surrexit,
venite et videte!'. Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua!".
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