Città
del Vaticano, 22 novembre 2013
(VIS). Questa mattina, nel ricevere in udienza, nella Sala Clementina
del Palazzo Apostolico, i dirigenti e gli atleti delle Nazioni di
Rugby di Argentina e Italia, il Papa ha affermato che il rugby "è
uno sport molto simpatico (...) è uno sport duro, c’è molto
scontro fisico, ma non c’è violenza, c’è grande lealtà, grande
rispetto. Giocare a rugby è faticoso, 'non es un paseo', non è una
passeggiata! E questo penso che sia utile anche a temprare il
carattere, la forza di volontà".
"Ecco,
nel rugby - ha continuato il Pontefice - si corre verso la 'meta'!
Questa parola così bella, così importante, ci fa pensare alla vita,
perché tutta la nostra vita tende a una meta; e questa ricerca,
ricerca della meta, è faticosa, richiede lotta, impegno, ma
l’importante è non correre da soli! Per arrivare bisogna correre
insieme, e la palla viene passata di mano in mano, e si avanza
insieme, finché si arriva alla meta. E allora si festeggia!".
"Forse
questa mia interpretazione non è molto tecnica - ha detto il Papa -
ma è il modo in cui un vescovo vede il rugby! E come vescovo vi
auguro di mettere in pratica tutto questo anche fuori dal campo,
metterlo in pratica nella vostra vita".
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