Città
del Vaticano, 14 ottobre 2013
(VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si è
tenuta una Conferenza Stampa di presentazione del "Cortile dei
Gentili", in programma quest'anno a Berlino, dal 26 al 28
novembre 2013. L'iniziativa, promossa dal Pontificio Consiglio della
Cultura in collaborazione con l'Arcidiocesi di Berlino e la
Conferenza Episcopale Tedesca, ha la finalità di rilanciare il
dialogo fra credenti e non credenti che si interrogano sui grandi
temi del mondo contemporaneo.
Alla
Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Gianfranco Ravasi,
Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; l'Arcivescovo
Robert Zollitsch, Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca;
Padre Hans Langendörfer,
S.I., Segretario Generale della Conferenza Episcopale Tedesca; il
Dottor Joachim Hake, Direttore dell'Accademia Cattolica
dell'Arcidiocesi di Berlino ed il Padre Laurent Mazas, Direttore
esecutivo del "Cortile dei Gentili".
L'incontro
affronterà tematiche come la profondità dell'umanesimo etico, la
grandezza della fede in Dio, la libertà dell'arte e della bellezza,
rispetto e creazione, aspetti e modelli dell'uomo, ma anche grazia e
dignità della natura umana e della devozione.
Con
il titolo: "Se non c'è nessun Dio, tutto è permesso", il
"Cortile dei Gentili" sarà inaugurato nel Municipio Rosso
di Berlino. Il tema "Guarda l'uomo: creatura di Dio dotata di
creatività o artefice di se stesso?" sarà trattato presso
l'Università di Medicina Charité e il tema del rispetto, blasfemia
e libertà artistica sarà trattato nel Deutsches Theater di Berlino.
"Numerose
sono le esperienze di libertà con Dio e senza Dio a Berlino - ha
detto l'Arcivescovo Zollitsch - e sono tanto differenti come gli
abitanti di questa città. Le strade della loro vita e della
loro libertà si intrecciano in continuazione, come le processioni
nel Bode Museum. Il Cortile dei Gentili vuol mostrare la ricchezza e
la profondità della fede cattolica, esprimere stima per le posizioni
dei non credenti, ma anche vedere nella fede le tracce
dell’incredulità".
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