Città
del Vaticano, 23 settembre 2013 (VIS). Nel pomeriggio di ieri,
nell'Aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica Regionale di
Cagliari, diretta dalla Comunità religiosa dei Gesuiti, il Papa ha
incontrato il mondo della cultura. Papa Francesco ha parlato della
necessità di trovare cammini di speranza, che aprano orizzonti nuovi
nella nostra società. Della solidarietà come modo di fare la
storia, come ambito vitale nel quale i conflitti, le tensioni e le
contrapposizioni raggiungano un'armonia che genera vita. E
dell'Università, punto di incontro fra chi crede e chi non crede,
impegnandosi affinché la fede dia il suo contributo, senza mai
ridurre lo spazio della ragione.
Il
Santo Padre ha ricordato il brano del Vangelo dei discepoli di Emmaus
ed ha offerto alcune riflessioni scegliendo tre parole chiave:
disillusione, rassegnazione, speranza, che contraddistinguono anche
gli uomini della società attuale. "Quando parliamo di crisi -
ha sottolineato il Papa - parliamo di pericoli, ma anche di
opportunità. (...) Certo, ogni epoca della storia porta in sé
elementi critici, ma, almeno negli ultimi quattro secoli, non si sono
viste così scosse le certezze fondamentali che costituiscono la vita
degli esseri umani come nella nostra epoca".
"Di
fronte alla crisi ci può essere la rassegnazione, il pessimismo
verso ogni possibilità di efficace intervento. (...) La crisi può
diventare momento di purificazione e di ripensamento dei nostri
modelli economico-sociali e di una certa concezione del progresso che
ha alimentato illusioni, per recuperare l’umano in tutte le sue
dimensioni. Il discernimento non è cieco, né improvvisato: si
realizza sulla base di criteri etici e spirituali, implica
l’interrogarsi su ciò che è buono, il riferimento ai valori
propri di una visione dell’uomo e del mondo, una visione della
persona in tutte le sue dimensioni, soprattutto in quella spirituale,
trascendente; non si può considerare mai la persona come 'materiale
umano'! Questa è forse la proposta nascosta del funzionalismo".
Papa Francesco ha sottolineato l'importanza della funzione
dell'Università, come luogo di "sapienza" che forma al
discernimento per alimentare la speranza. L'Università "come
luogo in cui si elabora la cultura della prossimità" e come
"luogo di formazione alla solidarietà".
"Pensando
a questa realtà dell’incontro nella crisi, ho trovato nei politici
giovani - ha detto il Papa - un’altra maniera di pensare la
politica. Non dico migliore o non migliore ma un’altra maniera.
Parlano diversamente, stanno cercando… la musica loro è diversa
dalla musica nostra. Non abbiamo paura! Sentiamoli, parliamo con
loro. Loro hanno un’intuizione: apriamoci alla loro intuizione. È
l’intuizione della vita giovane. Dico i politici giovani perché è
quello che ho sentito, ma i giovani in genere cercano questa chiave
diversa. Per aiutarci all’incontro, ci aiuterà sentire la musica
di questi politici, 'scientifici', pensatori giovani".
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