Città
del Vaticano, 21 giugno 2013
(VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico,
il Papa ha ricevuto in udienza i Rappresentanti pontifici in
occasione dell'Anno della Fede.
Dopo
le parole del Cardinale Bertone, il Santo Padre ha rivolto ai Nunzi
"semplici pensieri su alcuni aspetti, direi esistenziali, del
vostro essere Rappresentanti Pontifici. (...) In questo incontro non
vorrei dirvi parole meramente formali o parole di circostanza. Quello
che vi dico adesso viene dal di dentro e mi sta a cuore".
"La
vostra è una vita di nomadi - ha detto il Papa - Ogni tre, quattro
anni per i Collaboratori, un po' di più per i Nunzi, voi cambiate
posto, passate da un Continente all’altro, da un Paese all’altro,
da una realtà di Chiesa ad un’altra, spesso molto diversa; siete
sempre con la valigia in mano. (...) E questo comporta due elementi.
Anzitutto la mortificazione, il sacrificio di spogliarsi di cose, di
amici, di legami e iniziare sempre di nuovo. E questo non è facile".
Papa
Francesco, nel ricordare le parole con le quali, il 25 aprile 1951,
l'allora Sostituto della Segreteria di Stato, Monsignor Montini,
descriveva la figura del Rappresentante Pontificio: "è quella
di uno che ha veramente la coscienza di portare Cristo con sé",
ha affermato: "I beni, le prospettive di questo mondo finiscono
per deludere, spingono a non accontentarsi mai; il Signore è il bene
che non delude".
"C'è
sempre il pericolo - non ha mancato di menzionare il Papa - anche per
gli uomini di Chiesa, di cedere a quello che io chiamo, riprendendo
un'espressione di De Lubac, la 'mondanità spirituale': cedere allo
spirito del mondo, che conduce ad agire per la propria realizzazione
e non per la gloria di Dio, a quella sorta di 'borghesia dello
spirito e della vita' che spinge ad adagiarsi, a ricercare una vita
comoda e tranquilla".
"Siamo
Pastori! E questo non lo dobbiamo dimenticare mai! Voi, cari
Rappresentanti Pontifici, siete presenza di Cristo, siete presenza
sacerdotale, di Pastori. (...) Fate sempre tutto con profondo amore!
Anche nei rapporti con le Autorità civili e i Colleghi voi siete
Pastori: ricercate sempre il bene, il bene di tutti, il bene della
Chiesa e di ogni persona".
Il
Santo Padre ha voluto concludere il suo discorso sottolineando uno
dei punti importanti del servizio come Rappresentanti Pontifici, la
collaborazione alle provviste episcopali ed ha detto: "Nel
delicato compito di realizzare l’indagine per le nomine episcopali
siate attenti che i candidati siano Pastori vicini alla gente, padri
e fratelli, siano miti, pazienti e misericordiosi; amino la povertà,
interiore come libertà per il Signore e anche esteriore come
semplicità e austerità di vita, che non abbiano una psicologia da
'Principi'. Siate attenti che non siano ambiziosi, che non ricerchino
l’episcopato – 'volentes nolumus' – e che siano sposi di una
Chiesa, senza essere in costante ricerca di un’altra. Siano capaci
di 'sorvegliare' il gregge che sarà loro affidato, di avere cioè
cura per tutto ciò che lo mantiene unito; di 'vigilare' su di esso,
di avere attenzione per i pericoli che lo minacciano; ma soprattutto
siano capaci di 'vegliare' per il gregge, di fare la veglia, di
curare la speranza, che ci sia sole e luce nei cuori, di sostenere
con amore e con pazienza i disegni che Dio attua nel suo popolo".
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