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lunedì 14 gennaio 2013

CARDINALE BERTONE: INVOCARE SAPIENZA DIVINA SUL DELICATO E GRAVE COMPITO DELL'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA

Città del Vaticano, 12 gennaio 2013 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha celebrato questa mattina nella Cappella di Maria, Madre della Famiglia, nel Palazzo del Governatorato, la Santa Messa di inaugurazione del LXXXIV Anno Giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.

"Vogliamo - ha detto il Cardinale Bertone - invocare la sapienza divina sul delicato e grave compito dell’amministrazione della giustizia". Successivamente il Cardinale ha rivolto un saluto al Presidente del Tribunale, Professor Giuseppe Dalla Torre, ai Giudici, al promotore di giustizia e ai collaboratori della Cancelleria, recando a ciascuno "il benedicente saluto del Santo Padre Benedetto XVI, il Quale segue con attenta sollecitudine il vostro apprezzato lavoro".

Nel commentare il Vangelo, centrato sulla figura di San Giovanni Battista, il Segretario di Stato ha sottolineato che l'esempio e la testimonianza di questo profeta "sono un richiamo ai credenti a mettere da parte il protagonismo, il voler apparire, diminuendo così il proprio 'io' perché cresca in ognuno di noi e negli altri l’amore per Gesù: Egli è la Via, la verità e la vita. Questo atteggiamento richiede l’umiltà del cuore, che è dono di Dio da implorare incessantemente nella preghiera. Per questo l’apostolo Giovanni, come abbiamo ascoltato nella prima Lettura, verso la conclusione della sua Lettera, raccomanda una preghiera fiduciosa al Padre, che non mancherà di esaudirla, se chi chiede è disposto a fare la sua volontà. Esorta inoltre a pregare anche per i fratelli, a meno che non siano ostinati nel male e quindi rifiutino di convertirsi. La preghiera vicendevole acquista il valore di uno squisito atto di carità. Anche san Paolo raccomanda più volte di pregare gli uni per gli altri, e Gesù stesso prega perché Pietro, una volta ravveduto, confermi nella fede gli altri apostoli".

"In questa Santa Messa rivolgiamo la nostra comune preghiera al Signore, perché ciascuno possa adempiere con umiltà e nella verità il proprio servizio nell’amministrazione della giustizia a favore della nostra peculiare comunità dello Stato della Città del Vaticano. Auguro a tutti voi, che a vario titolo partecipate all’inaugurazione dell’Anno giudiziario, di poter crescere nella consapevolezza che l’armonia, la giustizia e la pace non sono pienamente raggiungibili senza l’adesione a Dio e l’accoglienza della sua grazia. Vale anche per ciascuno di noi l’invito ad una consapevole apertura al trascendente, che il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto pochi giorni fa ai Membri del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede, senza la quale, affermava: 'l’uomo cade facile preda del relativismo e gli riesce poi difficile agire secondo giustizia e impegnarsi per la pace'”.


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