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mercoledì 17 novembre 2010

APPELLO AFFINCHÉ SIA RESTITUITA LA LIBERTÀ AD ASIA BIBI

CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2010 (VIS). Il Santo Padre, al termine dell’Udienza Generale di questo mercoledì, nel ricordare la situazione dei cristiani in Pakistan, ha pronunciato le seguenti parole:

“In questi giorni la comunità internazionale segue con grande preoccupazione la difficile situazione dei cristiani in Pakistan, che spesso sono vittime di violenze o di discriminazione. In modo particolare oggi esprimo la mia vicinanza spirituale alla Signora Asia Bibi e ai suoi familiari, mentre chiedo che, al più presto, le sia restituita la piena liberta. Inoltre prego per quanti si trovano in situazioni analoghe, affinché anche la loro dignità umana ed i loro diritti fondamentali siano pienamente rispettati”.

Asia Bibi è una lavoratrice agricola cristiana di nazionalità pakistana alla quale i lavoratori agricoli dopo una giornata di lavoro nei campi hanno chiesto di andare a procurarsi l’acqua, ma un gruppo di donne musulmane si è opposto, sostenendo che come cristiana impura, non doveva toccare il recipiente. Ne è nata una discussione e alcuni giorni dopo, le donne di fede islamica hanno raccontato l’accaduto ad un Imam locale sostenendo che Asia Bibi aveva usato parole offensive contro Maometto. L’Imam ha sollecitato l’intervento della polizia e l’apertura di una inchiesta. Pochi giorni dopo Asia Bibi è stata arrestata nel villaggio di Ittanwalai ed accusata di violare la legge 295 del Codice Penale che prevede la pena di morte per blasfemia (n.d.r.).
AG/ VIS 20101117 (230)

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