CITTA' DEL VATICANO, 3 OTT. 2010 (VIS). Alle 8:15 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI è partito in aereo dall’aeroporto di Ciampino per la Visita Pastorale a Palermo, in occasione del Raduno ecclesiale regionale delle Famiglie e dei Giovani.
All’arrivo alle ore 9:15 - all’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ a Punta Raisi nel comune di Cinisi, il Papa è stato accolto dall’Arcivescovo Paolo Romeo, Metropolita di Palermo e dall’Arcivescovo Salvatore Di Cristina, di Monreale. Erano presenti anche l’Onorevole Angelino Alfano, Ministro della Giustizia, Rappresentante del Governo Italiano, ed altre Autorità politiche, civili ed ecclesiastiche.
Il Santo Padre ha raggiunto il Foro Italico Umberto I di Palermo dove ha presieduto la Celebrazione Eucaristica con la partecipazione di 200.000 persone.
Nell’omelia il Santo Padre ha ricordato il nome che gli antichi Greci approdati nella zona diedero alla città “Panormo” (tutto porto)”. “Un nome” – ha detto il Papa – “che voleva indicare sicurezza, pace e serenità. Venendo per la prima volta fra di voi, il mio augurio è che veramente questa Città, ispirandosi ai valori più autentici della sua storia e della sua tradizione, sappia sempre realizzare per i suoi abitanti, come pure per l’intera Nazione, l’auspicio di serenità e di pace sintetizzato nel suo nome”.
“So che a Palermo, come anche in tutta la Sicilia, non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni: penso, in particolare, a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell’incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale e, come ha ricordato l’Arcivescovo, a causa della criminalità organizzata. Oggi sono in mezzo a voi per testimoniare la mia vicinanza ed il mio ricordo nella preghiera. Sono qui per darvi un forte incoraggiamento a non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani, così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione”.
“Tutti i testi della liturgia di questa domenica ci parlano della fede, che è il fondamento di tutta la vita cristiana” – ha proseguito il Pontefice – “Come una leva muove molto più del proprio peso, così la fede, anche un pizzico di fede, è in grado di compiere cose impensabili, straordinarie (...) La fede - fidarci di Cristo, accoglierlo, lasciare che ci trasformi, seguirlo fino in fondo - rende possibili le cose umanamente impossibili, in ogni realtà”.
“Nei secoli passati la Chiesa che è in Palermo è stata arricchita ed animata da una fede fervida, che ha trovato la sua più alta e riuscita espressione nei Santi e nelle Sante” – ha ricordato il Papa – “Né va dimenticato come il vostro senso religioso abbia sempre ispirato e orientato la vita familiare, alimentando valori, quali la capacità di donazione e di solidarietà verso gli altri, specialmente i sofferenti, e l’innato rispetto per la vita, che costituiscono una preziosa eredità da custodire gelosamente e da rilanciare ancor più ai nostri giorni. Cari amici, conservate questo prezioso tesoro di fede della vostra Chiesa; siano sempre i valori cristiani a guidare le vostre scelte e le vostre azioni!”.
“La seconda parte del Vangelo odierno” – ha proseguito il Pontefice – “presenta un altro insegnamento, un insegnamento di umiltà, che tuttavia è strettamente legato alla fede. (...) Davanti a Dio non dobbiamo mai presentarci come chi crede di aver reso un servizio e di meritare una grande ricompensa. Questa è un’illusione che può nascere in tutti, anche nelle persone che lavorano molto al servizio del Signore, nella Chiesa. Dobbiamo, invece, essere consapevoli che, in realtà, non facciamo mai abbastanza per Dio”.
“La Sicilia è stata ed è terra di santi, appartenenti ad ogni condizione di vita, che hanno vissuto il Vangelo con semplicità ed integralità. A voi, fedeli laici, ripeto: non abbiate timore di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana, soprattutto in quelle difficili! La fede vi dona la forza di Dio per essere sempre fiduciosi e coraggiosi, per andare avanti con nuova decisione, per prendere le iniziative necessarie a dare un volto sempre più bello alla vostra terra”.
“’Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro’” – ha esclamato il Santo Padre – “Ci si deve vergognare del male, di ciò che offende Dio, di ciò che offende l’uomo; ci si deve vergognare del male che si arreca alla Comunità civile e religiosa con azioni che non amano venire alla luce!”.
“La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene, a chi pensa che davanti al male, spesso profondo, non ci sia nulla da fare. Invece, chi è saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa, è capace di portare la forza dirompente del Vangelo”.
“Così si sono comportati i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, a Palermo e in tutta la Sicilia, come pure laici e sacerdoti di oggi a voi ben noti, come, ad esempio, Don Pino Puglisi (sacerdote assassinato dalla mafia n.d.r.). Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e l’amore di Cristo. Popolo di Sicilia, guarda con speranza al tuo futuro! (...) Vivi con coraggio i valori del Vangelo per far risplendere la luce del bene! Con la forza di Dio tutto è possibile!” – ha concluso il Santo Padre .
Al termine della Celebrazione Eucaristica al Foro Italico a Palermo, il Papa ha recitato l’Angelus ed ha ricordato la figura di Anna Maria Adorni, proclamata Beata oggi a Parma, che si dedicò alla carità verso le donna carcerate e in difficoltà, per il cui servizio fondò due Istituti religiosi. “Madre Adorni” – ha detto il Papa – “veniva chiamata ‘Rosario vivente’. Mi piace rilevarlo all’inizio del mese dedicato al santo Rosario. La quotidiana meditazione dei misteri di Cristo in unione con Maria (...) ci fortifichi tutti nella fede, nella speranza e nella carità”.
PV-PALERMO/ VIS 20101004 (1000)
All’arrivo alle ore 9:15 - all’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ a Punta Raisi nel comune di Cinisi, il Papa è stato accolto dall’Arcivescovo Paolo Romeo, Metropolita di Palermo e dall’Arcivescovo Salvatore Di Cristina, di Monreale. Erano presenti anche l’Onorevole Angelino Alfano, Ministro della Giustizia, Rappresentante del Governo Italiano, ed altre Autorità politiche, civili ed ecclesiastiche.
Il Santo Padre ha raggiunto il Foro Italico Umberto I di Palermo dove ha presieduto la Celebrazione Eucaristica con la partecipazione di 200.000 persone.
Nell’omelia il Santo Padre ha ricordato il nome che gli antichi Greci approdati nella zona diedero alla città “Panormo” (tutto porto)”. “Un nome” – ha detto il Papa – “che voleva indicare sicurezza, pace e serenità. Venendo per la prima volta fra di voi, il mio augurio è che veramente questa Città, ispirandosi ai valori più autentici della sua storia e della sua tradizione, sappia sempre realizzare per i suoi abitanti, come pure per l’intera Nazione, l’auspicio di serenità e di pace sintetizzato nel suo nome”.
“So che a Palermo, come anche in tutta la Sicilia, non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni: penso, in particolare, a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell’incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale e, come ha ricordato l’Arcivescovo, a causa della criminalità organizzata. Oggi sono in mezzo a voi per testimoniare la mia vicinanza ed il mio ricordo nella preghiera. Sono qui per darvi un forte incoraggiamento a non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani, così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione”.
“Tutti i testi della liturgia di questa domenica ci parlano della fede, che è il fondamento di tutta la vita cristiana” – ha proseguito il Pontefice – “Come una leva muove molto più del proprio peso, così la fede, anche un pizzico di fede, è in grado di compiere cose impensabili, straordinarie (...) La fede - fidarci di Cristo, accoglierlo, lasciare che ci trasformi, seguirlo fino in fondo - rende possibili le cose umanamente impossibili, in ogni realtà”.
“Nei secoli passati la Chiesa che è in Palermo è stata arricchita ed animata da una fede fervida, che ha trovato la sua più alta e riuscita espressione nei Santi e nelle Sante” – ha ricordato il Papa – “Né va dimenticato come il vostro senso religioso abbia sempre ispirato e orientato la vita familiare, alimentando valori, quali la capacità di donazione e di solidarietà verso gli altri, specialmente i sofferenti, e l’innato rispetto per la vita, che costituiscono una preziosa eredità da custodire gelosamente e da rilanciare ancor più ai nostri giorni. Cari amici, conservate questo prezioso tesoro di fede della vostra Chiesa; siano sempre i valori cristiani a guidare le vostre scelte e le vostre azioni!”.
“La seconda parte del Vangelo odierno” – ha proseguito il Pontefice – “presenta un altro insegnamento, un insegnamento di umiltà, che tuttavia è strettamente legato alla fede. (...) Davanti a Dio non dobbiamo mai presentarci come chi crede di aver reso un servizio e di meritare una grande ricompensa. Questa è un’illusione che può nascere in tutti, anche nelle persone che lavorano molto al servizio del Signore, nella Chiesa. Dobbiamo, invece, essere consapevoli che, in realtà, non facciamo mai abbastanza per Dio”.
“La Sicilia è stata ed è terra di santi, appartenenti ad ogni condizione di vita, che hanno vissuto il Vangelo con semplicità ed integralità. A voi, fedeli laici, ripeto: non abbiate timore di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana, soprattutto in quelle difficili! La fede vi dona la forza di Dio per essere sempre fiduciosi e coraggiosi, per andare avanti con nuova decisione, per prendere le iniziative necessarie a dare un volto sempre più bello alla vostra terra”.
“’Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro’” – ha esclamato il Santo Padre – “Ci si deve vergognare del male, di ciò che offende Dio, di ciò che offende l’uomo; ci si deve vergognare del male che si arreca alla Comunità civile e religiosa con azioni che non amano venire alla luce!”.
“La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene, a chi pensa che davanti al male, spesso profondo, non ci sia nulla da fare. Invece, chi è saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa, è capace di portare la forza dirompente del Vangelo”.
“Così si sono comportati i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, a Palermo e in tutta la Sicilia, come pure laici e sacerdoti di oggi a voi ben noti, come, ad esempio, Don Pino Puglisi (sacerdote assassinato dalla mafia n.d.r.). Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e l’amore di Cristo. Popolo di Sicilia, guarda con speranza al tuo futuro! (...) Vivi con coraggio i valori del Vangelo per far risplendere la luce del bene! Con la forza di Dio tutto è possibile!” – ha concluso il Santo Padre .
Al termine della Celebrazione Eucaristica al Foro Italico a Palermo, il Papa ha recitato l’Angelus ed ha ricordato la figura di Anna Maria Adorni, proclamata Beata oggi a Parma, che si dedicò alla carità verso le donna carcerate e in difficoltà, per il cui servizio fondò due Istituti religiosi. “Madre Adorni” – ha detto il Papa – “veniva chiamata ‘Rosario vivente’. Mi piace rilevarlo all’inizio del mese dedicato al santo Rosario. La quotidiana meditazione dei misteri di Cristo in unione con Maria (...) ci fortifichi tutti nella fede, nella speranza e nella carità”.
PV-PALERMO/ VIS 20101004 (1000)
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