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mercoledì 7 aprile 2010

VENERDÌ SANTO: PASSIONE DEL SIGNORE E VIA CRUCIS COLOSSEO


CITTA' DEL VATICANO, 2 APR. 2010 (VIS). Alle ore 17:00 di oggi, Venerdì Santo, il Papa ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la celebrazione della Passione del Signore. Durante la Liturgia della Parola, dopo la lettura della Passione secondo San Giovanni, Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., Predicatore della Casa Pontificia, ha tenuto l’omelia. La Liturgia della Passione è proseguita con la Preghiera universale e l’adorazione della Santa Croce e si è conclusa con la Santa Comunione.

Alle 21:00, il Santo Padre ha presieduto al Colosseo il pio esercizio della Via Crucis, trasmesso in mondovisione. I testi delle meditazioni e delle preghiere proposte quest’anno per le stazioni della Via Crucis sono stati composti dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Diocesi di Roma.

Benedetto XVI ha seguito la cerimonia dal colle Palatino. Il Cardinale Agostino Vallini, Vicario di Roma, ha portato la Croce nella prima e nell’ultima Stazione. La Croce è stata portata da fedeli di Haiti, dell’Iraq, da una pellegrina della Repubblica Democratica del Congo, da una pellegrina vietnamita, da due francescani della Custodia di Terra Santa, da volontari che operano con i malati, da una persona in sedia a rotelle e da una famiglia della Diocesi di Roma.

Al termine della Via Crucis, il Papa ha rivolto ai presenti e a quanti lo seguivano attraverso la radio e la televisione, alcune parole:

“I testi, le meditazioni e le preghiere della Via Crucis ci hanno aiutato a guardare a questo mistero della Passione per apprendere l’immensa lezione di amore che Dio ci ha dato sulla Croce, perché nasca in noi un rinnovato desiderio di convertire il nostro cuore, vivendo ogni giorno lo stesso amore, l’unica forza capace di cambiare il mondo”.

“Il Venerdì Santo è il giorno della speranza più grande, quella maturata sulla Croce (...). Dal giorno in cui Cristo vi è stato innalzato, la Croce, che appare come il segno dell’abbandono, della solitudine, del fallimento è diventata un nuovo inizio: dalla profondità della morte si innalza la promessa della vita eterna. Sulla Croce brilla già lo splendore vittorioso dell’alba del giorno di Pasqua”.

“Nel silenzio di questa notte, nel silenzio che avvolge il Sabato Santo, toccati dall’amore sconfinato di Dio, viviamo nell’attesa dell’alba del terzo giorno, l’alba della vittoria dell’Amore di Dio, l’alba della luce che permette agli occhi del cuore di vedere in modo nuovo la vita, le difficoltà, la sofferenza”.

“I nostri insuccessi, le nostre delusioni, le nostre amarezze, che sembrano segnare il crollo di tutto, sono illuminati dalla speranza. L’atto di amore della Croce viene confermato dal Padre e la luce sfolgorante della Risurrezione tutto avvolge e trasforma: dal tradimento può nascere l’amicizia; dal rinnegamento, il perdono; dall’odio, l’amore”.

“Donaci, Signore, di portare con amore la nostra croce, le nostre croci quotidiane, nella certezza che esse sono illuminate dal fulgore della tua Pasqua. Amen”.
BXVI-SETTIMANA SANTA/VENERDÌ SANTO/... VIS 20100407 (490)

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