CITTA' DEL VATICANO, 2 MAR. 2010 (VIS). Si è svolto al Cairo (Egitto), il 23 e il 24 febbraio scorsi, l'incontro annuale del Comitato congiunto per il dialogo del Comitato permanente di Al-Azhar per il Dialogo tra le Religioni Monoteistiche e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
A conclusione dei lavori, lo Sceicco Muhammad Abd al-Aziz Wasil, wakil di al-Azhar (Rappresentante Legale) e Presidente del Comitato Permanente per il Dialogo con le Religioni Monoteistiche ed il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, hanno firmato una dichiarazione comune.
Nella Dichiarazione si precisa che: "I partecipanti sono stati ricevuti dal Grande Imam di al-Azhar, Professor Sceicco Muhammad Sayyed Tantawi, che il Cardinale Tauran ha ringraziato per aver condannato gli atti di violenza nei quali sono morti sei cristiani e un poliziotto musulmano a Naga Hamadi (Egitto), lo scorso Natale ortodosso, per aver espresso solidarietà alle famiglie delle vittime e per aver riaffermato l'uguaglianza di diritti e di doveri per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa. Lo sceicco Tantawi ha dichiarato di aver fatto soltanto ciò che riteneva essere il suo dovere di fronte a quegli eventi tragici".
Il Comitato ha esaminato il tema: "Il fenomeno della violenza confessionale: comprendere il fenomeno e le sue cause e proporre soluzioni con particolare riferimento al ruolo delle religioni a questo proposito".
Al termine dell'Incontro, i partecipanti hanno concordato sulle seguenti raccomandazioni: "prestare maggiore attenzione al fatto che la strumentalizzazione della religione a scopi politici o di altra natura può essere fonte di violenza; evitare la discriminazione sulla base dell'identità religiosa; aprire il cuore al perdono e alla riconciliazione reciproci, condizioni necessarie a una coesistenza pacifica e feconda".
Musulmani e cattolici hanno concordato inoltre che occorre: "riconoscere le similitudini e rispettare le differenze come prerequisito di una cultura di dialogo basata su valori comuni; affermare che entrambe le parti si impegnano di nuovo a riconoscere e a rispettare la dignità di ogni essere umano, senza alcuna distinzione basata sull'appartenenza etnica o religiosa; opporsi alla discriminazione religiosa in tutti i campi (leggi giuste dovrebbero garantire un'uguaglianza fondamentale); promuovere ideali di giustizia, solidarietà e cooperazione per garantire una vita pacifica e prospera a tutti".
I partecipanti si sono impegnati ad "opporsi con determinazione a qualsiasi atto che tenda a creare tensioni, divisioni e conflitti nelle società; promuovere una cultura di rispetto e di dialogo reciproci attraverso l'educazione a casa, a scuola, nelle chiese e nelle moschee, diffondendo uno spirito di fraternità fra tutte le persone e la comunità; opporsi agli attacchi contro le religioni da parte dei mezzi di comunicazione sociale, in particolare sui canali satellitari, in considerazione dell'effetto pericoloso che queste trasmissioni possono avere sulla coesione sociale e sulla pace fra comunità religiose".
Infine hanno sostenuto che occorre "assicurarsi che la predicazione dei responsabili religiosi nonché l'insegnamento scolastico e i libri di testo non contengano dichiarazioni o riferimenti a eventi storici che, direttamente o indirettamente, possano suscitare un atteggiamento violento fra i seguaci delle differenti religioni".
"Il Comitato ha concordato sul fatto che il prossimo incontro si svolgerà a Roma dal 23 al 24 febbraio del 2011".
.../DICHIARAZIONE CATTOLICI:MUSULMANI/AL-AZHAR VIS 20100302 (530)
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