CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale di Romania, al termine della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum".
All'inizio del suo discorso il Papa ha ricordato i Vescovi, gli innumerevoli sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli che "nel tempo delle persecuzione, hanno mostrato indomito attaccamento a Cristo e alla sua Chiesa e hanno conservata intatta la loro fede".
Nel ringraziare i Vescovi per il loro "generoso impegno a servizio della rinascita e dello sviluppo della comunità cattolica" in Romania e nella Repubblica di Moldova, Benedetto XVI ha avuto parole di esortazione dicendo loro di "proporre ai fedeli un itinerario di fede cristiana matura e responsabile, specialmente attraverso l'insegnamento della religione, la catechesi, anche degli adulti, e la preparazione ai Sacramenti. (...) È un programma impegnativo, che richiede l'elaborazione comune di piani pastorali miranti al 'bonum animarum' di tutti i cattolici dei diversi riti ed etnie".
"In quest'Anno Sacerdotale, vi esorto ad essere sempre autentici padri dei vostri presbiteri (...). Impegnatevi a curare la comunione tra voi e con loro in un clima di affetto, di attenzione e di dialogo rispettoso e fraterno; interessatevi alle loro condizioni spirituali e materiali, al loro necessario aggiornamento teologico e pastorale".
Benedetto XVI ha sottolineato che: "È compito primario dei Vescovi promuovere la pastorale vocazionale e la formazione umana, spirituale e intellettuale dei candidati al Sacerdozio nei Seminari e negli altri Istituti formativi (...) anche mediante la scelta attenta degli educatori e dei docenti. Analoga cura va posta nella formazione dei membri degli Istituti di vita consacrata, in particolare di quelli femminili".
"La fioritura di vocazioni sacerdotali e religiose dipende in buona parte dalla salute morale e religiosa delle famiglie cristiane" - ha affermato il Pontefice - "Le famiglie cattoliche del vostro Paese (...) non sono immuni dalla piaghe dell'aborto, della corruzione, dell'alcolismo e della droga, come pure del controllo delle nascite mediante metodi contrari alla dignità della persona umana. Per combattere queste sfide, occorre promuovere consultori parrocchiali che assicurino un'adeguata preparazione alla vita coniugale e familiare, nonché organizzare meglio la pastorale giovanile".
"Occorre, soprattutto" - ha ribadito il Santo Padre - "un deciso impegno per favorire la presenza dei valori cristiani nella società, sviluppando centri di formazione dove i giovani possano conoscere i valori autentici, impreziositi dal genio della cultura dei vostri Paesi, così da poterli testimoniare negli ambienti dove vivono".
"In questo contesto" - ha aggiunto il Pontefice - "risulta particolarmente importante la testimonianza di fraternità tra Cattolici e Ortodossi: prevalga sulle divisioni e sui dissidi e apra i cuori alla riconciliazione". Nel ricordare il decimo anniversario - nel maggio 2009 - della "storica visita che il Venerabile Papa Giovanni Paolo II realizzò in Romania", il Papa ha auspicato che: "Il desiderio di unità suscitato da quella visita alimenti la preghiera e l'impegno a dialogare nella carità e nella verità e a promuovere iniziative comuni".
"Un ambito di collaborazione oggi particolarmente importante tra Ortodossi e Cattolici" -ha affermato infine Benedetto XVI - "riguarda la difesa delle radici cristiane dell'Europa e dei valori cristiani e la comune testimonianza su temi come la famiglia, la bioetica, i diritti umani, l'onestà nella vita pubblica, l'ecologia: (...) Un costruttivo dialogo tra Ortodossi e Cattolici non mancherà di essere fermento di unità e di concordia non solo per i vostri paesi, ma anche per l'intera Europa".
AL/.../ROMANIA VIS 20100212 (560)
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