CITTA' DEL VATICANO, 4 LUG. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza i 120 partecipanti al Congresso Vocazionale Europeo sulla pastorale vocazionale, che ha per tema: "Il Vangelo della vocazione per il giovane nella cultura europea", in corso in questi giorni a Roma. "La cura delle vocazioni" - ha ricordato il Papa - "costituisce per ogni diocesi una delle priorità pastorali, che assume ancor più valore nel contesto dell'Anno Sacerdotale appena iniziato".
La parabola evangelica del seminatore è stata al centro dei lavori del Congresso. "Con abbondanza e gratuità, il Signore getta il seme della Parola di Dio" - ha commentato il Pontefice - "pur sapendo che esso potrà incontrare un terreno inadeguato, che non gli permetterà di maturare (...). Tuttavia, il seminatore non si scoraggia, perché sa che una parte di questo seme è destinata a trovare il 'terreno buono', cioè cuori ardenti e capaci di accogliere la Parola con disponibilità per farla maturare nella perseveranza e ridonarne con generosità il frutto a beneficio di molti".
"L'immagine del terreno" - ha proseguito il Pontefice - "può evocare la realtà più o meno buona della famiglia; l'ambiente talvolta arido e duro del lavoro; i giorni della sofferenza e delle lacrime. La terra è soprattutto il cuore di ogni uomo, in particolare dei giovani (...): un cuore spesso confuso e disorientato, eppure capace di contenere in sé impensate energie di donazione; pronto ad aprirsi nelle gemme di una vita spesa per amore di Gesù, capace di seguirlo con la totalità e la certezza che viene dall'avere trovato il più grande tesoro dell'esistenza".
"A seminare nel cuore dell'uomo è sempre e solo il Signore. Solo dopo la semina abbondante e generosa della Parola di Dio ci si può inoltrare lungo i sentieri dell'accompagnare e dell'educare, del formare e del discernere" - ha affermato il Papa, sottolineando che: "Come Cristo, il sacerdote e l'animatore devono essere un 'chicco di grano', che rinuncia a se stesso per fare la volontà del Padre; che sa vivere nascosto dal clamore e dal rumore; che rinuncia alla ricerca di quella visibilità e grandezza d'immagine che oggi spesso diventano criteri e addirittura scopi di vita in tante parte della nostra cultura, ed affascinano molti giovani".
"Siate seminatori di fiducia e di speranza" - ha esortato il Santo Padre - "E' infatti profondo il senso di smarrimento che spesso vive la gioventù di oggi. Non di rado le parole umane sono prive di futuro e di prospettiva, prive anche di senso e di sapienza. Si diffonde un atteggiamento di impazienza frenetica e una incapacità a vivere il tempo dell'attesa. Eppure, questa può essere l'ora di Dio: la sua chiamata, mediata dalla forza e dall'efficacia della Parola, genera un cammino di speranza verso la pienezza della vita".
Infine, ricordando il Santo Curato d'Ars, Giovanni Maria Vianney, "che ha dedicato la sua vita alla guida spirituale delle persone, con umiltà e semplicità, 'gustando e vedendo' la bontà di Dio nelle situazioni ordinarie", il Santo Padre ha affermato: "L'Anno Sacerdotale offre pertanto una bella opportunità per ritrovare il senso profondo della pastorale vocazionale, come pure le sue scelte fondamentali di metodo: la testimonianza, semplice e credibile; la comunione, con itinerari concertati e condivisi nella Chiesa particolare; la quotidianità, che educa a seguire il Signore nella vita di tutti i giorni; l'ascolto, guidato dallo Spirito Santo, per orientare i giovani nella ricerca di Dio e della vera felicità, e infine la verità, che sola può generare libertà interiore".
AC/PASTORALE VOCAZIONALE/... VIS 20090706 (580)
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