CITTA' DEL VATICANO, 4 LUG. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato una Lettera all'Onorevole Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano, in occasione della riunione dei Capi di Stato e di Governo del Gruppo dei Paesi più Industrializzati (G8), che si svolgerà a L'Aquila nei giorni 8-9 e 10 luglio.
"In preparazione al Grande Giubileo del 2000, su impulso di Giovanni Paolo II, la Santa Sede ebbe a prestare grande attenzione ai lavori del G8" - scrive Benedetto XVI - "Il mio venerato Predecessore era infatti persuaso che la liberazione dei Paesi più poveri dal fardello del debito e, più in generale, lo sradicamento delle cause della povertà estrema nel mondo dipendevano dalla piena assunzione delle responsabilità solidali nei confronti di tutta l'umanità, che hanno i Governi e gli Stati economicamente più avanzati".
Tuttavia, nonostante l'obiettivo fissato dalla Comunità internazionale alla soglia del terzo millennio fosse di sconfiggere la povertà estrema entro il 2015, il Papa spiega che: "Purtroppo, la crisi finanziaria ed economica, che investe l'intero Pianeta dall'inizio del 2008, ha mutato il panorama, cosicché è reale il rischio non solo che si spengano le speranze di uscire dalla povertà estrema, ma che anzi cadano nella miseria pure popolazioni finora beneficiarie di un minimo benessere materiale".
"E pertanto, con la stessa forza con cui Giovanni Paolo II chiese il condono del debito estero, vorrei anch'io fare appello ai Paesi membri del G8, agli altri Stati rappresentati e ai Governi del mondo intero, affinché l'aiuto allo sviluppo, soprattutto quello rivolto a 'valorizzare' la 'risorsa umana', sia mantenuto e potenziato, non solo nonostante la crisi, ma proprio perché di essa è una delle principali vie di soluzione".
"Il tema dell'accesso all'educazione è intimamente connesso all'efficacia della cooperazione internazionale" - ribadisce il Pontefice - "L'educazione è condizione indispensabile per il funzionamento della democrazia, per la lotta contro la corruzione, per l'esercizio dei diritti politici, economici e sociali e per la ripresa effettiva di tutti gli Stati, poveri e ricchi. Ed applicando rettamente il principio della sussidiarietà, il sostegno allo sviluppo non può non tener conto della capillare azione educatrice che svolgono la Chiesa cattolica e altre Confessioni religiose nelle regioni più povere e abbandonate del Globo".
"Agli illustri partecipanti all'incontro del G8, mi preme altresì" - scrive il Pontefice - "ricordare che la misura dell'efficacia tecnica dei provvedimenti da adottare per uscire dalla crisi coincide con la misura della sua valenza etica. Occorre cioè tener presenti le concrete esigenze umane e familiari: mi riferisco, ad esempio, all'effettiva creazione di posti di lavoro per tutti, che consentano ai lavoratori e alle lavoratrici di provvedere in maniera degna ai bisogni della famiglia, e di assolvere alla primaria responsabilità che hanno nell'educare i figli e nell'essere protagonisti nelle comunità di cui sono parte".
"E' doveroso riformare l'architettura finanziaria internazionale per assicurare il coordinamento efficace delle politiche nazionali, evitando la speculazione creditizia e garantendo un'ampia disponibilità internazionale di credito pubblico e privato al servizio della produzione e del lavoro, specialmente nei Paesi e nelle regioni più disagiati".
"La legittimazione etica degli impegni politici del G8 esigerà naturalmente che essi siano confrontati con il pensiero e le necessità di tutta la Comunità Internazionale" - sottolinea il Papa - "A tal fine, appare importante rafforzare il multilateralismo, non solo per le questioni economiche, ma per l'intero spettro delle tematiche riguardanti la pace, la sicurezza mondiale, il disarmo, la salute, la salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali per le generazioni presenti e future".
"Si ascolti pertanto la voce dell'Africa" - esorta il Pontefice - "e dei Paesi meno sviluppati economicamente! Si ricerchino modi efficaci per collegare le decisioni dei vari raggruppamenti dei Paesi, compreso il G8, all'Assemblea delle Nazioni Unite, dove ogni Nazione, quale che sia il suo peso politico ed economico, può legittimamente esprimersi in una situazione di uguaglianza con le altre".
"Vorrei infine aggiungere" - conclude il Pontefice - "che è quanto mai significativa la scelta del Governo italiano di ospitare il G8 nella città del L'Aquila (...) Siamo stati tutti testimoni della generosa solidarietà del Popolo italiano e di altre Nazioni. Questa mobilitazione solidale potrebbe costituire un invito per i membri del G8 e per i Governi e i Popoli del mondo ad affrontare uniti le attuali sfide che pongono improrogabilmente l'umanità di fronte a scelte decisive per il destino stesso dell'uomo, intimamente connesso con quello del creato".
BXVI-LETTERA/VERTICE G-8/BERLUSCONI VIS 20090706 (720)
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