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sabato 21 marzo 2009

PROTAGONISTI E NON SOLO DESTINATARI SVILUPPO


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2009 (VIS). Alle 17:00 di oggi pomeriggio il Santo Padre si è recato al Palazzo Presidenziale di Luanda dove è stato accolto dal Presidente della Repubblica dell'Angola, Signor José Eduardo Dos Santos. Dopo il colloquio privato con il Presidente, il Papa ha pronunciato un discorso davanti alle Autorità civili e politiche e al Corpo diplomatico dell'Angola.

"Voi siete artefici e testimoni di un'Angola che si sta risollevando" - ha detto il Papa - "Dopo ventisette anni di guerra civile che ha devastato questo Paese, la pace ha cominciato a mettere radici, portando con sé i frutti della stabilità e della libertà. Gli sforzi palpabili del Governo per stabilire le infrastrutture e rifare le istituzioni fondamentali per lo sviluppo e il benessere della società hanno fatto rifiorire la speranza tra i cittadini della Nazione. A sostegno di questa speranza sono intervenute diverse iniziative di agenzie multilaterali, decise a trascendere interessi particolari per operare nella prospettiva del bene comune. Non mancano in varie parti del Paese esempi di insegnanti, operatori sanitari e impiegati statali che, con magri stipendi, servono con integrità e dedizione le loro comunità umane; e vanno moltiplicandosi le persone impegnate in attività di volontariato al servizio dei più bisognosi. Voglia Iddio benedire e moltiplicare tutte queste buone volontà e le loro iniziative a servizio del bene!".

"L'Angola sa che è arrivato per l'Africa il tempo della speranza. Ogni comportamento umano retto è speranza in azione. Le nostre azioni non sono mai indifferenti davanti a Dio; e non lo sono neanche per lo sviluppo della storia. Amici miei, armati di un cuore integro, magnanimo e compassionevole, voi potete trasformare questo Continente, liberando il vostro popolo dal flagello dell'avidità, della violenza e del disordine, guidandolo sul sentiero segnato dai principi indispensabili ad ogni moderna civile democrazia: il rispetto e la promozione dei diritti umani, un governo trasparente, una magistratura indipendente, una comunicazione sociale libera, un'onesta amministrazione pubblica, una rete di scuole e di ospedali funzionanti in modo adeguato, e la ferma determinazione, radicata nella conversione dei cuori, di stroncare una volta per tutte la corruzione".

"Nel Messaggio di quest'anno per la Giornata Mondiale della Pace" - ha ricordato Benedetto XVI - "ho voluto richiamare all'attenzione di tutti la necessità di un approccio etico allo sviluppo. Infatti, più che semplici programmi e protocolli, le persone di questo continente stanno giustamente chiedendo una conversione profondamente convinta e durevole dei cuori alla fraternità. La loro richiesta a quanti servono nella politica, nella amministrazione pubblica, nelle agenzie internazionali e nelle compagnie multinazionali è soprattutto questa: stateci accanto in modo veramente umano; accompagnate noi, le nostre famiglie, le nostre comunità!".

"Lo sviluppo economico e sociale in Africa richiede il coordinamento del Governo nazionale con le iniziative regionali e con le decisioni internazionali. Un simile coordinamento suppone che le nazioni africane siano viste non solo come destinatarie dei piani e delle soluzioni elaborate da altri. Gli stessi africani, lavorando insieme per il bene delle loro comunità, devono essere gli agenti primari del loro sviluppo. A questo proposito, vi è un numero crescente di efficaci iniziative che meritano di essere sostenute. Tra esse, la 'New Partnership for Africa's Development' (NEPAD), il Patto sulla sicurezza, la stabilità e lo sviluppo nella Regione dei Grandi Laghi, il 'Kimberley Process', la 'Publish What You Pay Coalition' e l''Extractive Industries Transparency Initiative': loro comune obiettivo è promuovere la trasparenza, l'onesta pratica commerciale e il buon governo".

"Quanto alla comunità internazionale nel suo insieme, è di urgente importanza il coordinamento degli sforzi per affrontare la questione dei cambiamenti climatici, la piena e giusta realizzazione degli impegni per lo sviluppo indicati dal Doha round e ugualmente la realizzazione della promessa dei Paesi sviluppati molte volte ripetuta di destinare lo 0,7 % del loro PIL (prodotto interno lordo) agli aiuti ufficiali per lo sviluppo. Questa assistenza è ancor più necessaria oggi con la tempesta finanziaria mondiale in atto; l'auspicio è che essa non sia una in più delle sue vittime".

"Amici, desidero concludere la mia riflessione confidandovi che la mia visita in Camerun e in Angola va suscitando in me quella gioia umana profonda che si prova nel trovarsi tra famiglie. Penso che tale esperienza possa essere il dono comune che l'Africa offre a quanti provengono da altri continenti e giungono qui, dove 'la famiglia è il fondamento sul quale è costruito l'edificio sociale'".

"Eppure, come tutti sappiamo" - ha affermato il Pontefice - "anche qui numerose pressioni si abbattono sulle famiglie: ansia e umiliazione causate dalla povertà, disoccupazione, malattia, esilio, per menzionarne solo alcune. Particolarmente sconvolgente è il giogo opprimente della discriminazione sulle donne e ragazze, senza parlare della innominabile pratica della violenza e dello sfruttamento sessuale che causa loro tante umiliazioni e traumi. Devo anche riferire un'ulteriore area di grave preoccupazione: le politiche di coloro che, col miraggio di far avanzare 1''edificio sociale', minacciano le sue stesse fondamenta. Quanto amara è l'ironia di coloro che promuovono l'aborto tra le cure della salute 'materna'! Quanto sconcertante la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva!".

"La Chiesa, (...) la troverete sempre - per volontà del suo divino Fondatore - accanto ai più poveri di questo continente. Posso assicurarvi che essa, attraverso iniziative diocesane e innumerevoli opere educative, sanitarie e sociali dei diversi Ordini religiosi, (...), continuerà a fare tutto ciò che le è possibile per sostenere le famiglie - comprese quelle colpite dai tragici effetti dell'AIDS - e per promuovere l'uguale dignità di donne e uomini sulla base di un'armoniosa complementarità. Il cammino spirituale del cristiano è quello della quotidiana conversione; a questo la Chiesa invita tutti i leaders dell'umanità, affinché essa possa seguire i sentieri della verità, dell'integrità, del rispetto e della solidarietà".

Al termine del suo discorso il Papa si è diretto alla Nunziatura Apostolica di Luanda, dove ha incontrato i Vescovi dell'Angola e São Tomé.
PV-ANGOLA/AUTORITÀ POLITICHE/LUANDA VIS 20090321 (980)

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