CITTA' DEL VATICANO, 8 OTT. 2008 (VIS). "San Paolo migrante, Apostolo delle genti", è il tema del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la 95ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, in programma il 18 gennaio 2009, reso pubblico questa mattina in lingua inglese, francese, italiana, spagnola e tedesca.
San Paolo, "Guidato dallo Spirito Santo, si prodigò senza riserve, perché fosse annunciato a tutti, senza distinzione di nazionalità e di cultura, il Vangelo. (...) La sua vita e la sua predicazione furono interamente orientate a far conoscere e amare Gesù da tutti, perché in Lui tutti i popoli sono chiamati a diventare un solo popolo".
"Questa è, anche al presente, nell'era della globalizzazione, la missione della Chiesa e di ogni battezzato; missione che con attenta sollecitudine pastorale si dirige pure al variegato universo dei migranti - studenti fuori sede, immigrati, rifugiati, profughi, sfollati - includendo coloro che sono vittime delle schiavitù moderne, come ad esempio nella tratta degli esseri umani. Anche oggi va proposto il messaggio della salvezza con lo stesso atteggiamento dell'Apostolo delle genti, tenendo conto delle diverse situazioni sociali e culturali, e delle particolari difficoltà di ciascuno in conseguenza della condizione di migrante e di itinerante".
"Formulo l'auspicio che ogni comunità cristiana possa nutrire il medesimo fervore apostolico di San Paolo (...) Il suo esempio sia anche per noi di stimolo a farci solidali con questi nostri fratelli e sorelle e a promuovere, in ogni parte del mondo e con ogni mezzo, la pacifica convivenza fra etnie, culture e religioni diverse".
"Leggendo gli Atti degli Apostoli e le Lettere che Paolo rivolge a vari destinatari, si coglie un modello di Chiesa non esclusiva, bensì aperta a tutti, formata da credenti senza distinzioni di cultura e di razza: ogni battezzato è, in effetti, membro vivo dell'unico Corpo di Cristo. In tale ottica, la solidarietà fraterna, che si traduce in gesti quotidiani di condivisione, di compartecipazione e di sollecitudine gioiosa verso gli altri, acquista un rilievo singolare".
"Si realizza in tal modo la promessa del Signore: 'Io vi accoglierò e sarò per voi come un padre e voi mi sarete come figli e figlie' (2 Cor 6,17-18). Se di questo siamo consapevoli, come non farci carico di quanti, in particolare fra rifugiati e profughi, si trovano in condizioni difficili e disagiate? Come non andare incontro alle necessità di chi è di fatto più debole e indifeso, segnato da precarietà e da insicurezza, emarginato, spesso escluso dalla società? A loro va data prioritaria attenzione".
"Cari fratelli e sorelle, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà il 18 gennaio 2009, sia per tutti uno stimolo a vivere in pienezza l'amore fraterno senza distinzioni di sorta e senza discriminazioni, nella convinzione che è nostro prossimo chiunque ha bisogno di noi e noi possiamo aiutarlo (cfr "Deus caritas est", n. 15). L'insegnamento e l'esempio di San Paolo, umile-grande Apostolo e migrante, evangelizzatore di popoli e culture, ci sproni a comprendere che l'esercizio della carità costituisce il culmine e la sintesi dell'intera vita cristiana".
"Cari fratelli e sorelle, non stanchiamoci di proclamare e testimoniare questa 'Buona Novella' con entusiasmo, senza paura e risparmio di energie! Nell'amore è condensato l'intero messaggio evangelico e gli autentici discepoli di Cristo si riconoscono dal mutuo loro amarsi e dalla loro accoglienza verso tutti. Ci ottenga questo dono l'Apostolo Paolo e specialmente Maria, Madre dell'accoglienza e dell'amore".
MESS/SAN PAOLO MIGRANTE/... VIS 20081008 (580)
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