CITTA' DEL VATICANO, 10 MAG. 2007 (VIS). Nella giornata di ieri, sull'aereo diretto in Brasile, il Santo Padre ha tenuto la tradizionale Conferenza Stampa con i giornalisti che l'accompagnavano in questo suo Sesto Viaggio Apostolico.
"Amo molto l'America Latina" - ha detto ai giornalisti il Papa esprimendo la sua "grande gioia" di recarsi nel "Continente della speranza". La finalità primaria del Viaggio, ha precisato il Pontefice è "specificamente" religiosa: "dare la vita in Cristo e farsi discepoli di Cristo".
Ad una domanda sulla teologia della liberazione, Benedetto XVI ha ricordato che "Oggi la situazione è profondamente cambiata: la Chiesa è fortemente impegnata per la giustizia ma nello stesso tempo opera un discernimento per evitare i falsi millenarismi che credono di poter realizzare dalle rivoluzioni un sistema sociale perfetto. Ora la questione è come la Chiesa deve essere presente nella lotta e nelle riforme necessarie per garantire condizioni giuste. Precisamente su tali questioni esistono divisioni fra i teologi".
Ricordando anche l'Arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, di San Salvador, assassinato nel 1980 mentre celebrava la Santa Messa, Benedetto XVI, affermando che egli è "un grande testimone della fede", ha espresso nel contempo la convinzione che "la sua persona meriti la beatificazione, anche se la sua figura va liberata da quelle deformazioni ideologiche di quanti hanno cercato di appropriarsene per motivi politici".
Sulla diffusione delle sette in America Latina il Papa ha affermato che "sono un segno che le persone hanno 'sete di Dio'. La Chiesa deve rispondere a questa esigenza su un piano molto concreto nella consapevolezza che oltre ad annunciare il messaggio cristiano, occorre aiutare le persone a trovare condizioni di vita giuste, micro e macroeconomiche".
Ad una domanda sui politici che in Messico hanno appoggiato la legge sulla depenalizzazione dell'aborto, il Papa ha sottolineato "la necessità della coerenza per i politici cristiani", ribadendo che la Chiesa "annuncia il Vangelo della vita: 'la vita è un dono, non è una minaccia'".
Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha precisato che: "Non essendo stata dichiarata alcuna scomunica da parte dei vescovi messicani per quei politici, Benedetto XVI non ha inteso dichiararla nemmeno lui. L'azione legislativa favorevole all'aborto" - ha precisato Padre Lombardi - "non è compatibile con la partecipazione all'Eucaristia". "Ma sono dunque scomunicati?", gli è stato chiesto. "No" - ha risposto Padre Lombardi - "si autoescludono dalla Comunione".
Nelle risposte ai giornalisti, Benedetto XVI aveva affermato che questa scomunica "è prevista dal Codice di Diritto Canonico, non è stato nulla di arbitrario, è scritto semplicemente nel Diritto canonico. L'uccisione di un innocente, di un bambino non nato è inconcepibile" - ha aggiunto il Papa - "Non è un fatto arbitrario e la Chiesa esprime apprezzamento per la vita e l'individualità della vita fin dal primo momento del concepimento".
PV-BRASILE/CONFERENZA STAMPA/... VIS 20070510 (470)
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