CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in udienza i partecipanti all'Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita e al Congresso Internazionale promosso dalla medesima Pontificia Accademia, sul tema: "L'embrione umano nella fase del preimpianto".
Il tema prescelto - ha sottolineato il Pontefice - è un argomento indubbiamente "affascinante, ma difficile e impegnativo, data la delicata natura del soggetto in esame e la complessità dei problemi epistemologici che riguardano il rapporto tra la rilevazione dei fatti a livello delle scienze sperimentali e la susseguente e necessaria riflessione sui valori a livello antropologico".
Ricordando che la Sacra Scrittura mostra "l'amore di Dio verso ciascun essere umano ancor prima del suo prender forma nel seno della madre", il Santo Padre ha affermato: "L'amore di Dio non fa differenza fra il neoconcepito ancora nel grembo di sua madre, e il bambino, o il giovane, o l'uomo maturo o l'anziano. Non fa differenza perché ognuno di essi vede l'impronta della propria immagine e somiglianza".
"Questo amore sconfinato e quasi incomprensibile di Dio per l'uomo rivela fino a che punto la persona umana sia degna di essere amata in se stessa, indipendentemente da qualsiasi altra considerazione - intelligenza, bellezza, salute, giovinezza, integrità e così via. In definitiva, la vita umana è sempre un bene, poiché 'essa è nel mondo manifestazione di Dio, segno della sua presenza, orma della sua gloria'".
"All'uomo, infatti, è donata un'altissima dignità" - ha proseguito il Pontefice - "che ha le sue radici nell'intimo legame che lo unisce al suo Creatore: nell'uomo, in ogni uomo, in qualunque stadio o condizione della sua vita, risplende un riflesso della stessa realtà di Dio. Per questo il Magistero della Chiesa ha costantemente proclamato il carattere sacro e inviolabile di ogni vita umana, dal suo concepimento sino alla sua fine naturale. Questo giudizio morale vale già agli inizi della vita di un embrione, prima ancora che si sia impiantato nel seno materno".
Riferendosi al lavoro di ricerca sull'origine della vita umana "un mistero il cui significato la scienza sarà in grado di illuminare sempre di più, anche se difficilmente riuscirà a decifrarlo del tutto", il Papa ha affermato che: "Chi ama la verità, come voi cari studiosi, dovrebbe percepire che la ricerca su temi così profondi ci pone nella condizione di vedere e anche quasi di toccare la mano di Dio. Al di là dei limiti del metodo sperimentale, al confine del regno che alcuni chiamano meta-analisi, là dove non basta più o non è possibile la sola percezione sensoriale né la verifica scientifica, inizia l'avventura della trascendenza, l'impegno del 'procedere oltre'".
AC/EMBRIONE UMANO/... VIS 20060227 (450)
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