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mercoledì 12 ottobre 2005

QUINDICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 12 OTT. 2005 (VIS). Questa mattina nell'Aula del Sinodo si è tenuta la Quindicesima Congregazione Generale alla quale hanno partecipato 239 Padri Sinodali. Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Telesphore Placidus Toppo.

Riportiamo di seguito gli estratti di alcuni interventi dei Padri Sinodali e degli Auditores:

ARCIVESCOVO OSWALD THOMAS COLMAN GOMIS, DI COLOMBO, SEGRETARIO GENERALE DELLA FEDERATION OF ASIAN BISHOPS' CONFERENCES (SRI LANKA) (...) Dobbiamo promuovere una testimonianza visibile della nostra fede nel Signore eucaristico. E ciò deve essere fatto più con le azioni che con le parole. Si è fatto qui riferimento anche a molti abusi ed aberrazioni nella celebrazione dell'Eucaristia ed alla evidente mancanza di rispetto al Santissimo Sacramento. (...) Si è fatto riferimento al laicismo e al relativismo. È un peccato che essi si stiano insinuando perfino in Asia. Nel rispettare le comuni norme liturgiche, dobbiamo fare uno studio approfondito dei modelli culturali dei vari fedeli e integrarli nella nostra liturgia. I modelli culturali differiscono da continente a continente e spesso da paese a paese. Perciò i liturgisti dovranno studiare nelle rispettive aree questi modelli ed integrare, nell'adorazione dell'Eucaristia, le forme della massima adorazione. (...) Per concludere, oggi abbiamo il grave problema del fondamentalismo cristiano che influisce sulla nostra fede nell'Eucaristia. Il Sinodo deve prendere in esame questo pericolo. Altrimenti sarebbe come piantare un bell'albero - la nostra fede nell'Eucaristia - mentre un pericoloso virus lo attacca".

VESCOVO ANGEL FLORO MARTÍNEZ, I.E.M.E., DI GOKWE (ZIMBABWE).
"Vorrei sottoporvi qui le principali sfide che i nostri fedeli affrontano, non tanto di natura teologica, ma di natura pastorale. La prima difficoltà riguarda la disponibilità e l'accesso all'Eucaristia per molti dei nostri cattolici. La scarsità di sacerdoti e il fatto che i nostri fedeli sono sparpagliati in vaste zone rurali e possono disporre di un sacerdote per l'Eucaristia solamente una volta al mese o due o poco più. Ciò sfida la centralità dell'Eucaristia nella vita dei nostri cattolici. Possono le nostre comunità rurali che si fondano soprattutto sulla celebrazione della Parola, essere chiamate comunità eucaristiche? Questo e un problema interessante che potrebbe essere discusso nei nostri gruppi. La seconda sfida riguarda l'Eucaristia e il matrimonio. Più precisamente la ZCBC ha pubblicato quest'anno la seconda lettera pastorale sull'Eucaristia su questo argomento, esortando i fedeli ad apprezzare l'importanza dell'Eucaristia e la sua relazione profonda con la dignità del sacramento del matrimonio, incoraggiandoli a regolarizzare la loro situazione. Molti cattolici che in gioventù si accostavano all'Eucaristia non lo fanno più nella loro vita di adulti a causa di matrimoni irregolari".

CARDINALE GEORGE PELL, ARCIVESCOVO DI SYDNEY (AUSTRALIA) "Molti Padri Sinodali hanno parlato delle difficoltà incontrate dalla Chiesa in tutto il mondo. Alcune sono causate dai nostri errori. Il Concilio Vaticano II ha portato grandi benedizioni e progressi sostanziali, ad esempio la continua espansione missionaria e i nuovi movimenti e comunità. Ma è stato anche seguito da confusione, un certo declino, soprattutto in Occidente, e sacche di defezioni. Le buone intenzioni non bastano. (...) I miei suggerimenti a questo Sinodo su come affrontare queste 'ombre' presumono il mantenimento della Chiesa latina di tradizione antica e la disciplina del celibato obbligatorio per il clero diocesano e gli ordini religiosi. Perdere tale tradizione adesso rappresenterebbe un errore gravissimo, che genererebbe confusione nelle zone di missione e non rafforzerebbe la vitalità spirituale del Primo mondo. Rappresenterebbe un distacco dalla pratica del Signore stesso, porterebbe gravi svantaggi pratici all'azione della Chiesa - vale a dire finanziari - ed indebolirebbe il significato di 'segno' del sacerdozio; indebolirebbe, inoltre, la testimonianza al sacrificio amorevole e alla realtà dei Novissimi, e il premio in cielo. (...) I servizi eucaristici o le liturgie della Parola, quando i sacerdoti sono disponibili, non dovrebbero essere delegati. Queste inutili sostituzioni di persona spesso non sono motivate dalla fame del Pane di Vita, ma dall'ignoranza e dalla confusione, se non addirittura dall'ostilità al ministero sacerdotale e ai sacramenti".

VESCOVO LUIGI PADOVESE, O.F.M.CAP., VICARIO APOSTOLICO DELL'ANATOLIA (TURCHIA). "Parlo come Vescovo della Chiesa d'Anatolia che ha visto la prima grande espansione del messaggio di Gesù e nella quale i cristiani sono ormai poche migliaia. Nella città di Tarso, patria dell'Apostolo Paolo, i soli cristiani sono le tre suore che accolgono i pellegrini i quali, per poter celebrare l'Eucaristia nell'unica chiesa-museo rimasta, hanno bisogno di un permesso. Lo stesso vale anche per la Chiesa-museo di San Pietro ad Antiochia. In questa città è nato Giovanni Crisostomo del quale nel 2007 ricorrerà il sedicesimo centenario della morte in esilio. Proprio il Crisostomo, con le sue omelie, ci rammenta che l'Eucaristia è stata ed è il luogo privilegiato della Parresia. La sua memoria, assieme a quella più recente di Vescovi come Clemens von Galen e Oscar Romero, è una testimonianza viva del legame tra il memoriale del sacrificio di Gesù e quanti in esso hanno trovato le ragioni e la forza di un annuncio fatto con intelligenza, coraggio e senza reticenze".

FRATELLO ALVARO RODRÍGUEZ ECHEVERRÍA, F.S.C., PRESIDENTE DELL'UNIONE DEI SUPERIORI GENERALI (COSTA RICA). "L''Instrumentum laboris' del Sinodo mette in rilievo la speranza che la Chiesa ha nei suoi giovani (IL 74). I giovani d'oggi, vivendo in culture globalizzanti, caratterizzate dall'incessante cambiamento di prospettive, e in una società soffocata da tanta incertezza economica e dall'esaltazione della violenza, difficilmente trovano punti d'appoggio per vivere la loro vita in un modo che dia un senso, un orientamento e uno scopo ai loro sogni giovanili. Oggi più che mai abbiamo bisogno di placare la sete e la fame che provano i giovani in cerca di un'esperienza mistica di unione con Gesù. Essa è certamente una forza che attira i giovani del mondo attuale. (...) Bevendo l'acqua sorgiva nell'incontro con Cristo, trovano anche la forza di scoprire nel mondo i loro fratelli e le loro sorelle crocifissi, quelli che soffrono l'oppressione delle guerre, della violenza, della fame. Quelli che non hanno futuro. Da questa fonte e culmine risalgono accesi da una nuova passione e con la forza della grazia per partecipare alla missione della Chiesa nella società e nel mondo. (...) L'Eucaristia è anche il culmine verso il quale tutte le azioni salgono. In tal modo, l'Eucaristia non è distaccata dalle preoccupazioni sociali e politiche che vive il discepolo di Gesù in mezzo agli altri uomini e alle donne del mondo, specialmente tra i poveri".

SIGNOR MOYSÉS LAURO DE AZEVEDO FILHO, FONDATORE E MODERATORE GENERALE DELLA CATHOLIC COMMUNITY SHALOM (BRASILE). "Uno dei frutti più importanti dell'Eucaristia che dobbiamo coltivare è la "'Parresia", (...) parola greca che nel nuovo testamento assume il significato di audacia nell'annuncio di Cristo. Nel periodo del Carnevale, in Brasile, in cui i giovani sono esposti a gravi pericoli, la Comunità Cattolica Shalom promuove un'evangelizzazione attraverso la testimonianza, la musica e l'arte. Durante questo evento, abbiamo un momento di adorazione al Santissimo Sacramento. Era impressionante vedere ciò che molti ritengono impossibìle: centomila giovani in profondo silenzio adorante davanti alla presenza reale di Gesù nell'Eucaristia. Era un preludio di Colonia. Ancor più impressionante è stato constatare i frutti di questa e di altre azioni di questo tipo: molte conversioni, un gran numero di confessioni, impegno nella Chiesa con un ritorno alla partecipazione alla Messa, un risveglio delle vocazioni sacerdotali e l'amore e il servizio ai poveri. Abbiamo scoperto che la migliore risposta alla sfida della secolarizzazione é: presentare Cristo con audacia!"
SE/QUINDICESIMA CONGREGAZIONE/... VIS 20051012 (1220)

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