CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2005 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione relativa alle condizioni di salute del Santo Padre:
"Il decorso post-operatorio del Santo Padre si svolge senza complicazioni. Le condizioni generali ed i parametri biologici si mantengono buoni. Il Santo Padre si alimenta regolarmente, trascorre qualche ora in poltrona ed ha iniziato gli esercizi di riabilitazione del respiro e della fonazione".
"Il prossimo comunicato sarà emesso giovedì 3 marzo".
OP/PAPA:SALUTE/NAVARRO-VALLS VIS 20050228 (90)
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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana... [+]
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lunedì 28 febbraio 2005
DALLA SUA STANZA AL GEMELLI IL PAPA SI UNISCE RECITA ANGELUS
CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2005 (VIS). Questa mattina, poco dopo la recita dell'Angelus in Piazza San Pietro, condotta dall'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato, il Santo Padre Giovanni Paolo II è apparso a sorpresa alla finestra della sua stanza d'ospedale per salutare e benedire i fedeli presenti al Policlinico Gemelli. Per la prima volta nel suo Pontificato, Giovanni Paolo II non ha recitato personalmente l'Angelus domenicale.
Poiché i medici hanno consigliato al Santo Padre di non parlare per alcuni giorni, l'Arcivescovo Leonardo Sandri ha condotto la recita della preghiera mariana, ha letto le meditazioni del Santo Padre ed infine ha impartito, a nome del Papa, la Benedizione Apostolica ai fedeli presenti in Piazza San Pietro. Dalla sua stanza d'ospedale, Giovanni Paolo II ha seguito alla televisione la recita dell'Angelus.
"Carissimi Fratelli e Sorelle, ancora una volta mi rivolgo a voi dal Policlinico Agostino Gemelli." - comincia il Messaggio del Papa - "Vi ringrazio con affetto e sento tutti vicini spiritualmente. Penso a voi raccolti in Piazza San Pietro, singoli e gruppi oggi intervenuti, e a tutti coloro che da ogni parte del mondo si interessano alla mia persona. Vi chiedo di continuare ad accompagnarmi soprattutto con la vostra preghiera".
"Il clima penitenziale della Quaresima, che stiamo vivendo, ci aiuta a meglio comprendere anche il valore della sofferenza che, in un modo o nell'altro, tocca tutti noi. È guardando a Cristo e seguendolo con paziente fiducia che riusciamo a comprendere come ogni forma umana di dolore racchiuda in sé una promessa divina di salvezza e di gioia. Vorrei che questo messaggio di conforto e di speranza giungesse a tutti, specialmente a chi attraversa momenti difficili, a chi soffre nel corpo e nello spirito".
"A Maria, Madre della Chiesa, rinnovo il mio affidamento: 'Totus tuus!'. Ci aiuti Lei in ogni momento della vita a compiere la santa volontà di Dio. A tutti giunga la mia paterna benedizione".
ANG/SOFFERENZA/GEMELLI:SANDRI VIS 20050228 (360)
Poiché i medici hanno consigliato al Santo Padre di non parlare per alcuni giorni, l'Arcivescovo Leonardo Sandri ha condotto la recita della preghiera mariana, ha letto le meditazioni del Santo Padre ed infine ha impartito, a nome del Papa, la Benedizione Apostolica ai fedeli presenti in Piazza San Pietro. Dalla sua stanza d'ospedale, Giovanni Paolo II ha seguito alla televisione la recita dell'Angelus.
"Carissimi Fratelli e Sorelle, ancora una volta mi rivolgo a voi dal Policlinico Agostino Gemelli." - comincia il Messaggio del Papa - "Vi ringrazio con affetto e sento tutti vicini spiritualmente. Penso a voi raccolti in Piazza San Pietro, singoli e gruppi oggi intervenuti, e a tutti coloro che da ogni parte del mondo si interessano alla mia persona. Vi chiedo di continuare ad accompagnarmi soprattutto con la vostra preghiera".
"Il clima penitenziale della Quaresima, che stiamo vivendo, ci aiuta a meglio comprendere anche il valore della sofferenza che, in un modo o nell'altro, tocca tutti noi. È guardando a Cristo e seguendolo con paziente fiducia che riusciamo a comprendere come ogni forma umana di dolore racchiuda in sé una promessa divina di salvezza e di gioia. Vorrei che questo messaggio di conforto e di speranza giungesse a tutti, specialmente a chi attraversa momenti difficili, a chi soffre nel corpo e nello spirito".
"A Maria, Madre della Chiesa, rinnovo il mio affidamento: 'Totus tuus!'. Ci aiuti Lei in ogni momento della vita a compiere la santa volontà di Dio. A tutti giunga la mia paterna benedizione".
ANG/SOFFERENZA/GEMELLI:SANDRI VIS 20050228 (360)
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:
- L'Arcivescovo Giacomo Guido Ottonello, finora Nunzio Apostolico in Panama, Nunzio Apostolico in Ecuador.
- L'Arcivescovo Franc Rodé, emerito di Ljubljana e Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Membro della Congregazione per i Vescovi.
- L'Arcivescovo Pier Giacomo De Nicolò, Nunzio Apostolico, Membro della Congregazione per i Vescovi.
- La Signora Viviane Verlinde-Boutelegier, che è Presidente del Comité International Catholique des Infirmières et Assistantes Médico-Sociales (Belgio), Membro del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.
NN:NA/.../... VIS 20050228 (100)
- L'Arcivescovo Giacomo Guido Ottonello, finora Nunzio Apostolico in Panama, Nunzio Apostolico in Ecuador.
- L'Arcivescovo Franc Rodé, emerito di Ljubljana e Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Membro della Congregazione per i Vescovi.
- L'Arcivescovo Pier Giacomo De Nicolò, Nunzio Apostolico, Membro della Congregazione per i Vescovi.
- La Signora Viviane Verlinde-Boutelegier, che è Presidente del Comité International Catholique des Infirmières et Assistantes Médico-Sociales (Belgio), Membro del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.
NN:NA/.../... VIS 20050228 (100)
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Nomine ed altri atti pontifici
VISITA AL CARDINALE SODANO DEL PRESIDENTE AZERBAIGIAN
CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2005 (VIS). A fine mattinata, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione:
"Oggi, 26 febbraio, il Capo dello Stato azero, Sua Eccellenza il Signor Ilham Aliev, ha fatto visita al Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato".
"Al colloqui hanno assistito il Ministro degli Esteri dell'Azerbaigian, il Signor Elmar Mammadyarov, ed il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Lajolo. L'illustre Ospite ha pregato il Cardinale Segretario di Stato di porgere a Sua Santità l'omaggio suo e del popolo azero, che ben ricorda la visita compiuta a Baku dal Santo Padre il 22-23 maggio 2002. Sua Eccellenza Aliev ha poi fatto omaggio al Papa Giovanni Paolo II di un artistico ritratto, opera di Memmedov Sakit Qulama Oglu".
"Nel corso dei colloqui si sono poi passati in rassegna i rapporti fra la Santa Sede e l'Azerbaigian, come i problemi esistenti nel Caucaso, con il comune impegno di favorire il progresso materiale e spirituale di quella regione, ed in particolare la necessaria libertà religiosa ed il dialogo fra le varie componenti della società".
OP/VISITA PRESIDENTE AZERBAIGIAN/NAVARRO-VALLS VIS 20050228 (200)
"Oggi, 26 febbraio, il Capo dello Stato azero, Sua Eccellenza il Signor Ilham Aliev, ha fatto visita al Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato".
"Al colloqui hanno assistito il Ministro degli Esteri dell'Azerbaigian, il Signor Elmar Mammadyarov, ed il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Lajolo. L'illustre Ospite ha pregato il Cardinale Segretario di Stato di porgere a Sua Santità l'omaggio suo e del popolo azero, che ben ricorda la visita compiuta a Baku dal Santo Padre il 22-23 maggio 2002. Sua Eccellenza Aliev ha poi fatto omaggio al Papa Giovanni Paolo II di un artistico ritratto, opera di Memmedov Sakit Qulama Oglu".
"Nel corso dei colloqui si sono poi passati in rassegna i rapporti fra la Santa Sede e l'Azerbaigian, come i problemi esistenti nel Caucaso, con il comune impegno di favorire il progresso materiale e spirituale di quella regione, ed in particolare la necessaria libertà religiosa ed il dialogo fra le varie componenti della società".
OP/VISITA PRESIDENTE AZERBAIGIAN/NAVARRO-VALLS VIS 20050228 (200)
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Corpo Diplomatico,
Udienze
DIGNITÀ LAVORO UMANO BASE DI UNA GLOBALIZZAZIONE EQUA
CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, presso la Pontificia Università Lateranense, il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ed il Signor Juan Somavia, Direttore Generale dell'Ufficio Internazionale del Lavoro, hanno presentato le conclusioni del Rapporto, pubblicato nel 2004, della Commissione Mondiale sulla dimensione sociale della globalizzazione, istituita dall'Ufficio Internazionale del Lavoro nel 2002.
In un Comunicato del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace che sintetizza le conclusioni del Rapporto, si legge: "L'attuale funzionamento dell'economia mondiale soffre di squilibri profondamente radicati e persistenti, che sono inaccettabili dal punto di vista etico e politicamente insostenibili. Per la maggioranza degli uomini e delle donne del mondo la globalizzazione non risponde alle loro legittime aspirazioni di avere un lavoro dignitoso e un avvenire migliore per i loro figli".
Nel suo intervento il Cardinale Martino ha sottolineato la necessità di ripensare le politiche e le istituzioni del governo mondiale, affermando che: "Oggi è il momento di mettere al primo posto nell'azione per una globalizzazione equa la questione del lavoro umano e della sua dignità. Il lavoro, riconosciuto ed apprezzato, è la via perché la singola persona possa uscire in modo sostenibile dalla povertà assoluta e la chiave per il cambiamento della società e delle istituzioni. La possibilità di lavoro trasforma il povero da 'problema' di cui occorre prendersi carico, a 'risorsa'".
CON-IP/LAVORO:GLOBALIZZAZIONE/MARTINO VIS 20050228 (250)
In un Comunicato del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace che sintetizza le conclusioni del Rapporto, si legge: "L'attuale funzionamento dell'economia mondiale soffre di squilibri profondamente radicati e persistenti, che sono inaccettabili dal punto di vista etico e politicamente insostenibili. Per la maggioranza degli uomini e delle donne del mondo la globalizzazione non risponde alle loro legittime aspirazioni di avere un lavoro dignitoso e un avvenire migliore per i loro figli".
Nel suo intervento il Cardinale Martino ha sottolineato la necessità di ripensare le politiche e le istituzioni del governo mondiale, affermando che: "Oggi è il momento di mettere al primo posto nell'azione per una globalizzazione equa la questione del lavoro umano e della sua dignità. Il lavoro, riconosciuto ed apprezzato, è la via perché la singola persona possa uscire in modo sostenibile dalla povertà assoluta e la chiave per il cambiamento della società e delle istituzioni. La possibilità di lavoro trasforma il povero da 'problema' di cui occorre prendersi carico, a 'risorsa'".
CON-IP/LAVORO:GLOBALIZZAZIONE/MARTINO VIS 20050228 (250)
TESTIMONIARE ODIERNA SOCIETÀ PRESENZA DI CRISTO RISORTO
CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2005 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II al Cardinale Miloslav Vlk, Arcivescovo di Praga (Repubblica Ceca), e ai Vescovi amici del Movimento dei Focolari che hanno partecipato, dal 19 al 25 febbraio, ad un Convegno nel Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, sulla Presenza del Risorto quale Principio vitale della Chiesa.
Nel Messaggio, datato 19 febbraio, il Santo Padre scrive: "Codesta provvidenziale iniziativa, che ben si inserisce nel contesto dell'anno dedicato all'Eucaristia, sarà sicuramente per tutti fonte di rinnovata vitalità apostolica e di audacia missionaria nell'affrontare le non poche sfide sociali e religiose del nostro tempo. In effetti, durante queste giornate di studio e di preghiera è vostro comune intendimento discernere le strade più adatte per testimoniare nell'odierna società la presenza di Cristo risorto, centro della Chiesa".
"Venerati e cari Fratelli, contemplate con ardore sempre vivo Gesù nel mistero dell'Eucaristia; sul suo esempio, siate pronti in ogni circostanza a farvi strumenti di misericordia e di comunione. Il segreto dell'efficacia pastorale è il Signore crocifisso e risorto, che adoriamo nel sacramento dell'Eucaristia. Per essere segni eloquenti del suo amore e artefici della sua pace in ogni ambiente, voi lo sapete bene, è chiesto a tutti di coltivare anzitutto un'intima e costante familiarità con Lui. Dalla partecipazione intensa all'Eucaristia scaturisce l'energia spirituale necessaria per portare a compimento ogni progetto di bene".
MESS/CRISTO RISORTO:EUCARISTIA/FOCOLARI:VLK VIS 20050228 (240)
Nel Messaggio, datato 19 febbraio, il Santo Padre scrive: "Codesta provvidenziale iniziativa, che ben si inserisce nel contesto dell'anno dedicato all'Eucaristia, sarà sicuramente per tutti fonte di rinnovata vitalità apostolica e di audacia missionaria nell'affrontare le non poche sfide sociali e religiose del nostro tempo. In effetti, durante queste giornate di studio e di preghiera è vostro comune intendimento discernere le strade più adatte per testimoniare nell'odierna società la presenza di Cristo risorto, centro della Chiesa".
"Venerati e cari Fratelli, contemplate con ardore sempre vivo Gesù nel mistero dell'Eucaristia; sul suo esempio, siate pronti in ogni circostanza a farvi strumenti di misericordia e di comunione. Il segreto dell'efficacia pastorale è il Signore crocifisso e risorto, che adoriamo nel sacramento dell'Eucaristia. Per essere segni eloquenti del suo amore e artefici della sua pace in ogni ambiente, voi lo sapete bene, è chiesto a tutti di coltivare anzitutto un'intima e costante familiarità con Lui. Dalla partecipazione intensa all'Eucaristia scaturisce l'energia spirituale necessaria per portare a compimento ogni progetto di bene".
MESS/CRISTO RISORTO:EUCARISTIA/FOCOLARI:VLK VIS 20050228 (240)
venerdì 25 febbraio 2005
ASSEMBLEA PLENARIA CONGREGAZIONE CULTO DIVINO
CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2005 (VIS). L'Assemblea Plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti avrà inizio alle 9:00 di martedì 1° marzo, nella Sala Bologna del Palazzo Apostolico Vaticano, con la partecipazione di 51 Membri della Congregazione, 32 Cardinali e 19 Arcivescovi e Vescovi e sotto la presidenza del Prefetto della Congregazione, Cardinale Francis Arinze.
I lavori dell'Assemblea verteranno sugli argomenti seguenti: "Ars celebrandi", a cura del Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina); "Formazione, spiritualità e pastorale liturgica", a cura del Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione (Francia); "Omelia", a cura del Cardinale Ivan Dias, Arcivescovo di Bombay (India) e "Il senso, il metodo e l'estensione della 'recognitio'", a cura del Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia).
CCD/PLENARIA/ARINZE VIS 20050228 (130)
I lavori dell'Assemblea verteranno sugli argomenti seguenti: "Ars celebrandi", a cura del Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina); "Formazione, spiritualità e pastorale liturgica", a cura del Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione (Francia); "Omelia", a cura del Cardinale Ivan Dias, Arcivescovo di Bombay (India) e "Il senso, il metodo e l'estensione della 'recognitio'", a cura del Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia).
CCD/PLENARIA/ARINZE VIS 20050228 (130)
IN PREPARAZIONE SECONDO SINODO PER L'AFRICA
CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2005 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II all'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ed ai partecipanti all'Incontro del Consiglio Speciale per l'Africa della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. La Lettera, redatta in lingua francese, porta la data del 23 febbraio.
Ringraziando l'Arcivescovo e il Sinodo per l'importante opera già realizzata e che si continua a svolgere al servizio della Chiesa in Africa, il Santo Padre ricorda che il Consiglio Speciale fu costituito nel 1994 al termine dell'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per l'Africa, ed che ha ora "il compito di preparare la Seconda Assemblea del Sinodo dei Vescovi per l'Africa. Prendendo atto" - scrive ancora il Pontefice - "del dinamismo nato dalla prima esperienza sinodale africana, questa Assemblea cercherà di approfondirla e di prolungarla, fondandosi sull'Esortazione Apostolica Post-Sinodale 'Ecclesia in Africa' e tenendo conto dei nuovi dati ecclesiali e sociali del continente. Essa avrà il compito di sostenere le Chiese locali ed i loro pastori, e di aiutarli nei loro progetti pastorali, preparando il futuro della Chiesa nel continente africano, che vive situazioni difficili, tanto sul piano politico, economico e sociale, che sul piano della pace".
Il Santo Padre rende grazie al Signore per il nuovo slancio che la Chiesa ha sperimentato dall'ultimo Sinodo e scrive: "Tuttavia l'Africa continua ad essere afflitta da terribili flagelli come i conflitti armati, la persistente povertà, le malattie e le loro conseguenze devastatrici, a cominciare dal dramma sociale dell'Aids, l'insicurezza diffusa ed infine la corruzione presente in molte regioni. Tutto ciò indebolisce l'Africa, consuma le sue energie, decima le sue nuove generazioni ed ipoteca il suo futuro. Per edificare una società prospera e stabile, l'Africa ha bisogno di tutti i suoi figli e dei loro sforzi congiunti, e sono a conoscenza della parte importante che hanno, con la loro generosità e abnegazione, i figli e le figlie della Chiesa, che stimolano con l'esempio i loro fratelli africani".
MESS/NUOVO SINODO AFRICA/ETEROVIC VIS 20050225 (340)
Ringraziando l'Arcivescovo e il Sinodo per l'importante opera già realizzata e che si continua a svolgere al servizio della Chiesa in Africa, il Santo Padre ricorda che il Consiglio Speciale fu costituito nel 1994 al termine dell'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per l'Africa, ed che ha ora "il compito di preparare la Seconda Assemblea del Sinodo dei Vescovi per l'Africa. Prendendo atto" - scrive ancora il Pontefice - "del dinamismo nato dalla prima esperienza sinodale africana, questa Assemblea cercherà di approfondirla e di prolungarla, fondandosi sull'Esortazione Apostolica Post-Sinodale 'Ecclesia in Africa' e tenendo conto dei nuovi dati ecclesiali e sociali del continente. Essa avrà il compito di sostenere le Chiese locali ed i loro pastori, e di aiutarli nei loro progetti pastorali, preparando il futuro della Chiesa nel continente africano, che vive situazioni difficili, tanto sul piano politico, economico e sociale, che sul piano della pace".
Il Santo Padre rende grazie al Signore per il nuovo slancio che la Chiesa ha sperimentato dall'ultimo Sinodo e scrive: "Tuttavia l'Africa continua ad essere afflitta da terribili flagelli come i conflitti armati, la persistente povertà, le malattie e le loro conseguenze devastatrici, a cominciare dal dramma sociale dell'Aids, l'insicurezza diffusa ed infine la corruzione presente in molte regioni. Tutto ciò indebolisce l'Africa, consuma le sue energie, decima le sue nuove generazioni ed ipoteca il suo futuro. Per edificare una società prospera e stabile, l'Africa ha bisogno di tutti i suoi figli e dei loro sforzi congiunti, e sono a conoscenza della parte importante che hanno, con la loro generosità e abnegazione, i figli e le figlie della Chiesa, che stimolano con l'esempio i loro fratelli africani".
MESS/NUOVO SINODO AFRICA/ETEROVIC VIS 20050225 (340)
MONSIGNOR GIUSSANI: ARDENTE FEDE ED AMORE CRISTO E CHIESA
CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2005 (VIS). Il Cardinale Joseph Ratzinger, Legato Pontificio, ha dato lettura, nel corso delle Esequie celebrate nel Duomo di Milano, alle 15:00 di giovedì 24 febbraio, di una Lettera di cordoglio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la morte, il 22 febbraio scorso, all'età di 82 anni, di Monsignor Luigi Giussani, Fondatore di "Comunione e Liberazione". Alla cerimonia hanno partecipato circa 30.000 persone che affollavano il Duomo e la Piazza circostante.
"Ho appreso con profonda emozione" - scrive il Papa - "la notizia della morte del caro Monsignor Luigi Giussani, sopraggiunta al termine di un lungo periodo di malattia, da lui accettata con spirito di sereno abbandono alla volontà divina e di generosa partecipazione al mistero della croce di Cristo".
"Ho avuto varie occasioni di incontrare Monsignor Luigi Giussani e di ammirarne l'ardente fede, che si traduceva in una testimonianza cristiana capace di suscitare, specialmente tra i giovani, larga e convinta accoglienza del messaggio evangelico. Ringrazio il Signore per il dono della sua vita spesa senza riserve nell'adesione coerente alla propria vocazione sacerdotale, nell'ascolto costante dei bisogni dell'uomo contemporaneo, e nel servizio coraggioso alla Chiesa. L'intera sua azione apostolica si potrebbe riassumere nell'invito franco e deciso, che egli sapeva rivolgere a quanti lo avvicinavano, ad un personale incontro con Cristo, piena e definitiva risposta alle attese più profonde del cuore umano".
"Don Giussani" - prosegue il Pontefice - "ha proposto la 'compagnia' di Cristo ai moltissimi giovani che, oggi adulti, lo considerano come loro 'padre' spirituale. Accantonata ogni prospettiva di carriera accademica, egli si dedicò alla formazione degli studenti, bisognosi di punti di riferimento e di modelli a cui ispirarsi. Dette inizio negli anni sessanta alla sua attività evangelizzatrice presentando le verità della fede con un dialogo aperto ed incessante, con una coerente docilità al magistero della Chiesa e soprattutto con una esemplare testimonianza di vita. Così è nato il Movimento di Comunione e Liberazione, cresciuto nel corso degli anni grazie all'ardore apostolico di questo fervente sacerdote ambrosiano, che ha saputo coinvolgere tanti discepoli in un appassionante itinerario missionario".
"Cristo e la Chiesa: sta qui la sintesi della sua vita e del suo apostolato. Senza mai separare l'uno dall'altra, ha comunicato attorno a sé un vero amore per il Signore e per i vari Papi che ha conosciuto personalmente".
Il Papa scrive infine: "Difensore della ragione dell'uomo, Don Giussani è stato un profondo conoscitore della letteratura, della musica e un convinto valorizzatore dell'arte come strada che conduce al Mistero. Seguito dagli aderenti al Movimento da lui fondato, diffuso ormai in tanti Paesi del mondo, ascoltato con rispetto pure da persone di fedi diverse e di differenti responsabilità professionali, amo ricordarlo come maestro di umanità e difensore della religiosità inscritta nel cuore dell'essere umano".
GPII-LETTERA/ESEQUIE GIUSSANI/MILANO VIS 20050225 (470)
"Ho appreso con profonda emozione" - scrive il Papa - "la notizia della morte del caro Monsignor Luigi Giussani, sopraggiunta al termine di un lungo periodo di malattia, da lui accettata con spirito di sereno abbandono alla volontà divina e di generosa partecipazione al mistero della croce di Cristo".
"Ho avuto varie occasioni di incontrare Monsignor Luigi Giussani e di ammirarne l'ardente fede, che si traduceva in una testimonianza cristiana capace di suscitare, specialmente tra i giovani, larga e convinta accoglienza del messaggio evangelico. Ringrazio il Signore per il dono della sua vita spesa senza riserve nell'adesione coerente alla propria vocazione sacerdotale, nell'ascolto costante dei bisogni dell'uomo contemporaneo, e nel servizio coraggioso alla Chiesa. L'intera sua azione apostolica si potrebbe riassumere nell'invito franco e deciso, che egli sapeva rivolgere a quanti lo avvicinavano, ad un personale incontro con Cristo, piena e definitiva risposta alle attese più profonde del cuore umano".
"Don Giussani" - prosegue il Pontefice - "ha proposto la 'compagnia' di Cristo ai moltissimi giovani che, oggi adulti, lo considerano come loro 'padre' spirituale. Accantonata ogni prospettiva di carriera accademica, egli si dedicò alla formazione degli studenti, bisognosi di punti di riferimento e di modelli a cui ispirarsi. Dette inizio negli anni sessanta alla sua attività evangelizzatrice presentando le verità della fede con un dialogo aperto ed incessante, con una coerente docilità al magistero della Chiesa e soprattutto con una esemplare testimonianza di vita. Così è nato il Movimento di Comunione e Liberazione, cresciuto nel corso degli anni grazie all'ardore apostolico di questo fervente sacerdote ambrosiano, che ha saputo coinvolgere tanti discepoli in un appassionante itinerario missionario".
"Cristo e la Chiesa: sta qui la sintesi della sua vita e del suo apostolato. Senza mai separare l'uno dall'altra, ha comunicato attorno a sé un vero amore per il Signore e per i vari Papi che ha conosciuto personalmente".
Il Papa scrive infine: "Difensore della ragione dell'uomo, Don Giussani è stato un profondo conoscitore della letteratura, della musica e un convinto valorizzatore dell'arte come strada che conduce al Mistero. Seguito dagli aderenti al Movimento da lui fondato, diffuso ormai in tanti Paesi del mondo, ascoltato con rispetto pure da persone di fedi diverse e di differenti responsabilità professionali, amo ricordarlo come maestro di umanità e difensore della religiosità inscritta nel cuore dell'essere umano".
GPII-LETTERA/ESEQUIE GIUSSANI/MILANO VIS 20050225 (470)
SALUTE DEL PAPA: RESPIRAZIONE AUTONOMA DOPO TRACHEOTOMIA
CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2005 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato questa mattina la seguente dichiarazione sulle condizioni di salute del Santo Padre dopo l'intervento chirurgico di ieri sera:
"Il Santo Padre ha trascorso una notte di tranquillo riposo. Stamane ha fatto la prima colazione con buon appetito. Il decorso post-operatorio continua in modo regolare. La respirazione è autonoma e le condizioni cardio-vascolari si mantengono buone. Su prescrizione dei medici, il Papa dovrà rinunciare a parlare per alcuni giorni al fine di favorire il recupero della funzione laringea".
"Non si prospetta il bisogno di emettere un nuovo comunicato fino a lunedì 28 febbraio alle ore 12.30".
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi alle 12:30 di questa mattina il Dr. Navarro-Valls ha affermato:
"Vorrei ricomporre le circostanze previe al ricovero ieri del Santo Padre in Ospedale:
"Dal momento che il Papa aveva lasciato l'Ospedale il giorno 10 febbraio non aveva avuto mai la febbre. Il che gli aveva permesso di riprendere la Sua attività normale: Messa al mattino; udienze ad limina; ricevere i suoi collaboratori ecc."
"Certamente, non c'era e non c'è adesso nessuna sindrome infeziosa broncopolmonare".
"Naturalmente, seguiva anche un'alimentazione normale".
"Invece, come già detto nella mia informazione di ieri, c'era il rinnovarsi di episodi subentranti di insufficienza respiratoria acuta, causati da una già preesistente stenosi funzionale del laringe. Il Papa era vigilato nel suo appartamento, nel caso ci fosse stato il bisogno, da un medico specialista in rianimazione e dal Dr. Camaioni, di cui ieri ho parlato".
"L'intervento di tracheotomia a cui è stato sottoposto ieri il Papa è stata definita come 'una tracheotomia elettiva': questo vuol dire che non si è trattato di un intervento d'urgenza. Come si diceva ieri, si trattava di 'assicurare una adeguata ventilazione del paziente e per favorire la risoluzione della patologia laringea'".
"Adesso respira meglio, ha una notevole sensazione di sollievo e non ha bisogno di respirazione assistita - macchina o altro".
Nel rispondere alle domande dei giornalisti, il Direttore della Sala Stampa ha sottolineato che il Papa non ha avuto febbre né ieri né oggi ed ha aggiunto che Giovanni Paolo II ha consumato la 'usuale' colazione, caffé con latte, piccoli biscotti ed uno yogurt e 'che ha mangiato tutto'".
Relativamente all'Angelus domenicale, il Direttore ha affermato che si consulterà con l'Arcivescovo Stanislaw Dziwisz, Segretario Particolare del Papa, e con i medici, e che i media ne saranno informati nella tarda mattinata di domani.
Rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva come facesse il Papa a comunicare, il Dr. Navarro ha detto: "È piuttosto difficile da spiegare. Quello che posso dire è che quando il Papa è tornato nella sua stanza, l'anestesia era molto leggera, data l'entità dell'operazione chirurgica che aveva subito, ed ha fatto un gesto per indicare il desiderio di scrivere. Ed scherzando il Papa ha scritto: 'Che cosa mi hanno fatto?' e subito dopo ha scritto: 'Totus tuus'".
Nella tarda serata di ieri il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede aveva rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione:
"La sindrome influenzale, che ha motivato stamane il ricovero del Santo Padre al 'Policlinico A. Gemelli', negli ultimi giorni si era complicata con il rinnovarsi di episodi subentranti di insufficienza respiratoria acuta, causati da una già preesistente stenosi funzionale del laringe. Tale quadro clinico ha posto indicazione alla esecuzione di una tracheotomia elettiva per assicurare una adeguata ventilazione del paziente e per favorire la risoluzione della patologia laringea. Il Santo Padre, debitamente informato, ha dato il suo consenso".
"L'intervento, iniziato alle ore 20:20 e terminato alle ore 20:50 si è svolto e concluso positivamente. L'immediato decorso postoperatorio è regolare. Il Santo Padre trascorrerà la notte nella sua camera di degenza. L'atto chirurgico è stato effettuato dal Professor Gaetano Plaudetti, Ordinario di Clinica Otorinolaringoiatrica della Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Dottor Angelo Camaioni, Primario Otorinolaringoiatra dell'Ospedale San Giovanni di Roma, coadiuvati dal Professor Giovanni Almadori. L'anestesia è stata condotta dal Professor Rodolfo Proietti, Ordinario di Anestesiologia e Rianimazione dell'Università cattolica del Sacro Cuore, con la collaborazione del Professor Massimo Antonelli e del Dottor Filippo Zanghi. Hanno presenziato all'intervento il Professor Enrico Decampora, Ordinario di Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università di Firenze, Consulente della Direzione di Sanità dello Stato Città del Vaticano ed dal Dottor Renato Buzzonetti, Medico Personale del Santo Padre".
OP/SALUTE PAPA/GEMELLI:NAVARRO-VALLS VIS 20050225 (250)
"Il Santo Padre ha trascorso una notte di tranquillo riposo. Stamane ha fatto la prima colazione con buon appetito. Il decorso post-operatorio continua in modo regolare. La respirazione è autonoma e le condizioni cardio-vascolari si mantengono buone. Su prescrizione dei medici, il Papa dovrà rinunciare a parlare per alcuni giorni al fine di favorire il recupero della funzione laringea".
"Non si prospetta il bisogno di emettere un nuovo comunicato fino a lunedì 28 febbraio alle ore 12.30".
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi alle 12:30 di questa mattina il Dr. Navarro-Valls ha affermato:
"Vorrei ricomporre le circostanze previe al ricovero ieri del Santo Padre in Ospedale:
"Dal momento che il Papa aveva lasciato l'Ospedale il giorno 10 febbraio non aveva avuto mai la febbre. Il che gli aveva permesso di riprendere la Sua attività normale: Messa al mattino; udienze ad limina; ricevere i suoi collaboratori ecc."
"Certamente, non c'era e non c'è adesso nessuna sindrome infeziosa broncopolmonare".
"Naturalmente, seguiva anche un'alimentazione normale".
"Invece, come già detto nella mia informazione di ieri, c'era il rinnovarsi di episodi subentranti di insufficienza respiratoria acuta, causati da una già preesistente stenosi funzionale del laringe. Il Papa era vigilato nel suo appartamento, nel caso ci fosse stato il bisogno, da un medico specialista in rianimazione e dal Dr. Camaioni, di cui ieri ho parlato".
"L'intervento di tracheotomia a cui è stato sottoposto ieri il Papa è stata definita come 'una tracheotomia elettiva': questo vuol dire che non si è trattato di un intervento d'urgenza. Come si diceva ieri, si trattava di 'assicurare una adeguata ventilazione del paziente e per favorire la risoluzione della patologia laringea'".
"Adesso respira meglio, ha una notevole sensazione di sollievo e non ha bisogno di respirazione assistita - macchina o altro".
Nel rispondere alle domande dei giornalisti, il Direttore della Sala Stampa ha sottolineato che il Papa non ha avuto febbre né ieri né oggi ed ha aggiunto che Giovanni Paolo II ha consumato la 'usuale' colazione, caffé con latte, piccoli biscotti ed uno yogurt e 'che ha mangiato tutto'".
Relativamente all'Angelus domenicale, il Direttore ha affermato che si consulterà con l'Arcivescovo Stanislaw Dziwisz, Segretario Particolare del Papa, e con i medici, e che i media ne saranno informati nella tarda mattinata di domani.
Rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva come facesse il Papa a comunicare, il Dr. Navarro ha detto: "È piuttosto difficile da spiegare. Quello che posso dire è che quando il Papa è tornato nella sua stanza, l'anestesia era molto leggera, data l'entità dell'operazione chirurgica che aveva subito, ed ha fatto un gesto per indicare il desiderio di scrivere. Ed scherzando il Papa ha scritto: 'Che cosa mi hanno fatto?' e subito dopo ha scritto: 'Totus tuus'".
Nella tarda serata di ieri il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede aveva rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione:
"La sindrome influenzale, che ha motivato stamane il ricovero del Santo Padre al 'Policlinico A. Gemelli', negli ultimi giorni si era complicata con il rinnovarsi di episodi subentranti di insufficienza respiratoria acuta, causati da una già preesistente stenosi funzionale del laringe. Tale quadro clinico ha posto indicazione alla esecuzione di una tracheotomia elettiva per assicurare una adeguata ventilazione del paziente e per favorire la risoluzione della patologia laringea. Il Santo Padre, debitamente informato, ha dato il suo consenso".
"L'intervento, iniziato alle ore 20:20 e terminato alle ore 20:50 si è svolto e concluso positivamente. L'immediato decorso postoperatorio è regolare. Il Santo Padre trascorrerà la notte nella sua camera di degenza. L'atto chirurgico è stato effettuato dal Professor Gaetano Plaudetti, Ordinario di Clinica Otorinolaringoiatrica della Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Dottor Angelo Camaioni, Primario Otorinolaringoiatra dell'Ospedale San Giovanni di Roma, coadiuvati dal Professor Giovanni Almadori. L'anestesia è stata condotta dal Professor Rodolfo Proietti, Ordinario di Anestesiologia e Rianimazione dell'Università cattolica del Sacro Cuore, con la collaborazione del Professor Massimo Antonelli e del Dottor Filippo Zanghi. Hanno presenziato all'intervento il Professor Enrico Decampora, Ordinario di Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università di Firenze, Consulente della Direzione di Sanità dello Stato Città del Vaticano ed dal Dottor Renato Buzzonetti, Medico Personale del Santo Padre".
OP/SALUTE PAPA/GEMELLI:NAVARRO-VALLS VIS 20050225 (250)
giovedì 24 febbraio 2005
SANTA SEDE ALL'O.N.U.: REALIZZARE OBIETTIVI SVILUPPO MILLENNIO
CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2005 (VIS). Il 22 febbraio scorso, l'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto alle consultazioni informali della 59° Assemblea Generale relative al Rapporto del Comitato di Esperti su Minacce, Sfide e Cambiamenti nel Piano Pratico per la Realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
L'Arcivescovo ha sottolineato l'interesse della Santa Sede per la Raccomandazione n. 7, relativa all'Assistenza Ufficiale allo Sviluppo (ODA) che deve fondarsi su esigenze effettive, piuttosto che su obiettivi predefiniti ed ha affermato che: "Molti esperti concordano sul fatto che l'estrema povertà e la fame derivano in massima parte dalla disuguaglianza nella distribuzione dei redditi da una parte, e dalla sovrabbondanza dei consumi, dall'altra.
"La mia Delegazione è fermamente convinta della necessità di riformare l'intero sistema della solidarietà; l'Assistenza Ufficiale allo Sviluppo deve essere accresciuta e non solo meglio impiegata, ma sopratutto le politiche di eliminazione della povertà devono continuare a concentrarsi non solo sul 'cosa' ma sul 'come', e soprattutto sul 'chi'. Occorre avere un'idea chiara di chi siano i poveri, l'assistenza che essi ricevono deve essere diretta e personale, ed i provvedimenti da adottare devono essere centrati sulla persona".
"La Santa Sede " - ha affermato l'Arcivescovo Migliore - "si compiace di allinearsi con le altre delegazioni che sostengono provvedimenti sociali volti ad una giustizia distributiva. Tali provvedimenti devono essere parte integrante del dibattito sullo sviluppo e tali da diventare il criterio fondamentale di valutazione della qualità e dell'andamento dello sviluppo".
Relativamente al Piano Pratico, l'Osservatore Permanente ha affermato che: "Occorre continuare a porre l'accento sugli investimenti che avvantaggino i poveri, in particolare le donne, rispettando la volontà individuale e senza porre condizioni inaccettabili contrarie alla libertà di coloro che fruiscono dell'assistenza. (...) Siamo convinti che si gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (...) potranno essere realizzati soltanto se i provvedimenti per l'eliminazione della povertà saranno destinati direttamente ai poveri in quanto persone che valgono quanto gli altri; se si attueranno autentici progressi nel buon governo e nella lotta alla corruzione; se la riforma finanziaria e del commercio sarà adeguatamente introdotta per far operare i mercati a favore dei paesi in via di sviluppo; se gli impegni da lungo esistenti riguardo al 0.7% del prodotto nazionale lordo (GNP) saranno realmente onorati nella giustizia e nella solidarietà; e se il debito sarà cancellato in tutti i casi idonei".
DELSS/OBIETTIVI SVILUPPO/O.N.U.:MIGLIORE VIS 20050224 (400)
L'Arcivescovo ha sottolineato l'interesse della Santa Sede per la Raccomandazione n. 7, relativa all'Assistenza Ufficiale allo Sviluppo (ODA) che deve fondarsi su esigenze effettive, piuttosto che su obiettivi predefiniti ed ha affermato che: "Molti esperti concordano sul fatto che l'estrema povertà e la fame derivano in massima parte dalla disuguaglianza nella distribuzione dei redditi da una parte, e dalla sovrabbondanza dei consumi, dall'altra.
"La mia Delegazione è fermamente convinta della necessità di riformare l'intero sistema della solidarietà; l'Assistenza Ufficiale allo Sviluppo deve essere accresciuta e non solo meglio impiegata, ma sopratutto le politiche di eliminazione della povertà devono continuare a concentrarsi non solo sul 'cosa' ma sul 'come', e soprattutto sul 'chi'. Occorre avere un'idea chiara di chi siano i poveri, l'assistenza che essi ricevono deve essere diretta e personale, ed i provvedimenti da adottare devono essere centrati sulla persona".
"La Santa Sede " - ha affermato l'Arcivescovo Migliore - "si compiace di allinearsi con le altre delegazioni che sostengono provvedimenti sociali volti ad una giustizia distributiva. Tali provvedimenti devono essere parte integrante del dibattito sullo sviluppo e tali da diventare il criterio fondamentale di valutazione della qualità e dell'andamento dello sviluppo".
Relativamente al Piano Pratico, l'Osservatore Permanente ha affermato che: "Occorre continuare a porre l'accento sugli investimenti che avvantaggino i poveri, in particolare le donne, rispettando la volontà individuale e senza porre condizioni inaccettabili contrarie alla libertà di coloro che fruiscono dell'assistenza. (...) Siamo convinti che si gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (...) potranno essere realizzati soltanto se i provvedimenti per l'eliminazione della povertà saranno destinati direttamente ai poveri in quanto persone che valgono quanto gli altri; se si attueranno autentici progressi nel buon governo e nella lotta alla corruzione; se la riforma finanziaria e del commercio sarà adeguatamente introdotta per far operare i mercati a favore dei paesi in via di sviluppo; se gli impegni da lungo esistenti riguardo al 0.7% del prodotto nazionale lordo (GNP) saranno realmente onorati nella giustizia e nella solidarietà; e se il debito sarà cancellato in tutti i casi idonei".
DELSS/OBIETTIVI SVILUPPO/O.N.U.:MIGLIORE VIS 20050224 (400)
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Libertà e diritti
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:
- L'Arcivescovo André Dupuy, finora Nunzio Apostolico in Venezuela, Nunzio Apostolico presso le Comunità Europee.
- L'Arcivescovo Giacinto Berloco, finora Nunzio Apostolico in El Salvador e in Belize, Nunzio Apostolico in Venezuela.
NN/.../DUPUY:BERLOCO VIS 20050224 (50)
- L'Arcivescovo André Dupuy, finora Nunzio Apostolico in Venezuela, Nunzio Apostolico presso le Comunità Europee.
- L'Arcivescovo Giacinto Berloco, finora Nunzio Apostolico in El Salvador e in Belize, Nunzio Apostolico in Venezuela.
NN/.../DUPUY:BERLOCO VIS 20050224 (50)
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Nomine ed altri atti pontifici
INIZIO DOMANI PREDICAZIONI DELLA QUARESIMA 2005
CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2005 (VIS). Domani, venerdì 25 febbraio, alle ore 9:00, nella Cappella "Redemptoris Mater" del Palazzo Apostolico Vaticano, avranno inizio le predicazioni della Quaresima. Il tema delle quattro meditazioni, guidate dal Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., Predicatore della Casa Pontificia, è "O memoriale 'Mortis Domini'" (Riflessioni sull'Eucaristia alla luce dello 'Adoro te devote').
In un Comunicato della Prefettura della Casa Pontificia si legge che: "Proseguendo la riflessione iniziata in Avvento, si commentano le rimanenti quattro strofe dello 'Adoro te devote' che hanno per tema rispettivamente: l'Eucaristia e la risurrezione; l'Eucaristia, memoriale e comunione; Eucaristia e ritorno delle creature a Dio".
Alle prediche sono invitati i Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi, i Prelati della Famiglia Pontificia, della Curia Romana e del Vicariato di Roma, i Superiori Generali o i Procuratori degli Ordini Religiosi facenti parte della Cappella Pontificia. Le successive tre predicazioni quaresimali si terranno venerdì 4, 11 e 18 marzo.
.../PREDICHE QUARESIMA/CANTALAMESSA VIS 20050224 (170)
In un Comunicato della Prefettura della Casa Pontificia si legge che: "Proseguendo la riflessione iniziata in Avvento, si commentano le rimanenti quattro strofe dello 'Adoro te devote' che hanno per tema rispettivamente: l'Eucaristia e la risurrezione; l'Eucaristia, memoriale e comunione; Eucaristia e ritorno delle creature a Dio".
Alle prediche sono invitati i Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi, i Prelati della Famiglia Pontificia, della Curia Romana e del Vicariato di Roma, i Superiori Generali o i Procuratori degli Ordini Religiosi facenti parte della Cappella Pontificia. Le successive tre predicazioni quaresimali si terranno venerdì 4, 11 e 18 marzo.
.../PREDICHE QUARESIMA/CANTALAMESSA VIS 20050224 (170)
CARDINALE SODANO PRESIEDE CONCISTORO CANONIZZAZIONE
CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha inviato una lettera al Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, con la quale gli ha conferito l'incarico di presiedere il Concistoro Ordinario Pubblico per la canonizzazione di cinque Beati, tenutosi questa mattina nella Sala Clementina.
"Per motivi di prudenza" - scrive il Santo Padre - "sono stato consigliato a seguirne lo svolgimento dal mio appartamento, mediante collegamento televisivo interno".
"Affido, pertanto, a Lei, Signor Cardinale, l'incarico di presiedere tale riunione, autorizzandoLa a procedere, a nome mio, ai vari atti già programmati. Voglia, quindi, annunziare che: a seguito del parere favorevole, già espresso per iscritto dai Signori Cardinali di tutto il mondo e dagli Arcivescovi e Vescovi residenti in Roma, intendo fissare per la domenica 23 ottobre 2005 la data della Canonizzazione dei 5 seguenti Beati:
Józef Bilczewski, Vescovo; Gaetano Catanoso, Presbitero, fondatore della Congregazione delle Suore Veroniche del Volto Santo;
Zygmunt Gorazdowski, Presbitero, fondatore della Congregazione delle Suore di San Giuseppe;
Alberto Hurtado Cruchaga, Presbitero della Compagnia di Gesù;
Felice da Nicosia (Filippo Giacomo Amoroso), religioso dell'Ordine Francescano Frati Minori Cappuccini".
"Intendo, inoltre, assegnare il Titolo Presbiterale ai Signori Cardinali Luigi Poggi, Carlo Furno e Gilberto Agustoni; al Signor Cardinale Luigi Poggi viene assegnato il Titolo Presbiterale di San Lorenzo in Lucina; agli altri due Signori Cardinali, secondo il loro desiderio, viene elevata 'pro hac vice' a Titolo Presbiterale la Diaconia da essi ritenuta fino ad ora: al Signor Cardinale Carlo Furno, il Titolo del Sacro Cuore di Cristo Re, al Cardinale Gilberto Agustoni il Titolo dei Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta".
"Confermo, infine, il nuovo Cardinale Protodiacono nella persona del Signor Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez".
"Unito nella preghiera a coloro che partecipano al Concistoro Ordinario Pubblico, chiedo a Lei, Signor Cardinale, di voler presiedere la celebrazione dell'Ora Sesta, mentre di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica".
.../CONCISTORO CANONIZZAZIONE/SODANO VIS 20050224 (330)
"Per motivi di prudenza" - scrive il Santo Padre - "sono stato consigliato a seguirne lo svolgimento dal mio appartamento, mediante collegamento televisivo interno".
"Affido, pertanto, a Lei, Signor Cardinale, l'incarico di presiedere tale riunione, autorizzandoLa a procedere, a nome mio, ai vari atti già programmati. Voglia, quindi, annunziare che: a seguito del parere favorevole, già espresso per iscritto dai Signori Cardinali di tutto il mondo e dagli Arcivescovi e Vescovi residenti in Roma, intendo fissare per la domenica 23 ottobre 2005 la data della Canonizzazione dei 5 seguenti Beati:
Józef Bilczewski, Vescovo; Gaetano Catanoso, Presbitero, fondatore della Congregazione delle Suore Veroniche del Volto Santo;
Zygmunt Gorazdowski, Presbitero, fondatore della Congregazione delle Suore di San Giuseppe;
Alberto Hurtado Cruchaga, Presbitero della Compagnia di Gesù;
Felice da Nicosia (Filippo Giacomo Amoroso), religioso dell'Ordine Francescano Frati Minori Cappuccini".
"Intendo, inoltre, assegnare il Titolo Presbiterale ai Signori Cardinali Luigi Poggi, Carlo Furno e Gilberto Agustoni; al Signor Cardinale Luigi Poggi viene assegnato il Titolo Presbiterale di San Lorenzo in Lucina; agli altri due Signori Cardinali, secondo il loro desiderio, viene elevata 'pro hac vice' a Titolo Presbiterale la Diaconia da essi ritenuta fino ad ora: al Signor Cardinale Carlo Furno, il Titolo del Sacro Cuore di Cristo Re, al Cardinale Gilberto Agustoni il Titolo dei Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta".
"Confermo, infine, il nuovo Cardinale Protodiacono nella persona del Signor Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez".
"Unito nella preghiera a coloro che partecipano al Concistoro Ordinario Pubblico, chiedo a Lei, Signor Cardinale, di voler presiedere la celebrazione dell'Ora Sesta, mentre di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica".
.../CONCISTORO CANONIZZAZIONE/SODANO VIS 20050224 (330)
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Nuovi Santi e Beati,
Virtù cardinali
NUOVO RICOVERO DEL SANTO PADRE AL POLICLINICO GEMELLI
CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2005 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato questa mattina ai giornalisti la seguente dichiarazione: "Dal pomeriggio di ieri, mercoledì 23 febbraio, il Santo Padre presenta una ricaduta della sindrome influenzale di cui era già stato affetto nelle settimane precedenti. Per tale motivo il Papa è stato ricoverato questa mattina al Policlinico Agostino Gemelli, per l'opportuna assistenza specialistica e ulteriori accertamenti".
OP/PAPA OSPEDALE/NAVARRO-VALLS VIS 20050224 (90)
OP/PAPA OSPEDALE/NAVARRO-VALLS VIS 20050224 (90)
mercoledì 23 febbraio 2005
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Gerhard Feige, Vescovo di Magdeburg (superficie: 23.000; popolazione: 2.750.000; cattolici: 167.500; sacerdoti: 185; religiosi: 218; diaconi permanenti: 25), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo Feige è stato finora Ausiliare della medesima Diocesi.
NER/.../FEIGE VIS 20050223 (50)
NER/.../FEIGE VIS 20050223 (50)
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Nomine ed altri atti pontifici
PRESENTAZIONE NUOVO LIBRO DEL PAPA: "MEMORIA E IDENTITÀ"
CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di ieri a Roma si è svolta la presentazione dell'ultimo volume di Giovanni Paolo II "Memoria e identità", alla quale sono intervenuti il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, e il Dottor Paolo Mieli, Direttore del "Corriere della Sera", quotidiano del gruppo Rizzoli che ha pubblicato il volume in italiano.
Il Dr. Navarro-Valls ha spiegato che "Memoria e Identità" ha origine da una serie di conversazioni avute nell'estate del '93 a Castel Gandolfo, tra il Papa e due filosofi polacchi, il Professor Josef Tishner e il Professor Krystof Michalski. I due intellettuali ponevano al Papa una serie di domande ed il Santo Padre rispondeva. La conversazione fu registrata e trascritta. Il manoscritto rimase custodito per alcuni anni finché il Papa ha voluto rileggerlo ed ha deciso di pubblicarlo in volume dopo aver apportato alcune correzioni.
"Nel suo libro, Giovanni Paolo II non riflette sul male cosmico, cioè sulle catastrofi naturali e tragedie di varia natura, ma sul male che deriva dal comportamento umano", ha detto il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. "Si potrebbe dire" - ha aggiunto - "che si tratta di un libro di teologia della storia. Le considerazioni del Papa non intendono intuire o determinare il luogo che gli eventi occupano nel disegno divino, e neppure decifrare le vie della Provvidenza. Quando il Papa scrive sull'ideologia del male, sul nazionalsocialismo e sul comunismo, ricerca le radici degli stessi e dei regimi ai quali diedero origine. Allo stesso tempo presenta una riflessione teologica e filosofica di come la presenza del male molte volte diventi un invito a compiere il bene.
Le pagine finali del volume che narrano l'attentato di cui rimase vittima il Papa il 13 maggio 1981 "non sono una semplice aggiunta, anche se sono diverse nelle stile" - ha precisato il Dr. Navarro-Valls - "Hanno il tono di chi parla di un'esperienza vissuta. È l'aprirsi del cuore del Papa che spiega come ha vissuto e come vive questo male". In una conversazione con il Segretario Particolare, Arcivescovo Stanislaw Dziwisz, il Papa rievoca tutti gli attimi di quell'evento, il momento dello sparo, il ricovero al Policlinico Gemelli, la convalescenza, la visita ad Agca in carcere e la decisione di accordargli il perdono.
Il Cardinale Ratzinger ha affermato che il Papa parla di Mehmet Alì Agca "come di un uomo vittima di una logica sbagliata sotto tutti i punti di vista. Alì Agca è un musulmano, e anche questo forse lo ha fatto cadere in una spirale di paura dalla quale non è più uscito perché continua a ritenersi una pedina di una qualche premonizione contenuta nel terzo segreto di Fatima. Ma al di là di queste considerazioni Alì Agca non si è mai chiesto cosa ha fatto, non si è mai preoccupato del fatto nudo e crudo dell'attentato al Papa. Il suo vero e unico cruccio è che ha sbagliato mira". Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha precisato che il terrorista turco gli ha scritto frequentemente chiedendo se ci fosse una risposta al mistero di Fatima. "Ma" - ha concluso il Porporato - "come si sa per lui l'unico collegamento con Fatima era la data del 13 maggio. Il livello quindi della sua riflessione è solo e unicamente questo".
Il Santo Padre ricorda anche gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti, dell'11 marzo 2004 a Madrid e il massacro di Beslan in Ossezia, nel settembre 2004. "Rileggendo oggi, a distanza di alcuni anni, la trascrizione della conversazione di allora" - scrive il Papa - "rilevo che le manifestazioni di violenza degli 'anni di piombo' si sono notevolmente attenuate. In quest'ultimo periodo, tuttavia, si sono estese nel mondo le cosiddette 'reti del terrore', che costituiscono una minaccia costante per la vita di milioni di innocenti". Infine il Papa si chiede: "Dove ci porteranno queste nuove eruzioni di violenza?".
Il volume di 200 pagine "Memoria e identità", pubblicato in undici lingue, è il quinto libro del Papa, dopo "Varcare la soglia della speranza" (1994); "Dono e mistero" (1996); il libro di poesie "Trittico romano" (2003) ed "Alzatevi, andiamo!" (2004).
.../VOLUME PAPA/... VIS 20050223 (710)
Il Dr. Navarro-Valls ha spiegato che "Memoria e Identità" ha origine da una serie di conversazioni avute nell'estate del '93 a Castel Gandolfo, tra il Papa e due filosofi polacchi, il Professor Josef Tishner e il Professor Krystof Michalski. I due intellettuali ponevano al Papa una serie di domande ed il Santo Padre rispondeva. La conversazione fu registrata e trascritta. Il manoscritto rimase custodito per alcuni anni finché il Papa ha voluto rileggerlo ed ha deciso di pubblicarlo in volume dopo aver apportato alcune correzioni.
"Nel suo libro, Giovanni Paolo II non riflette sul male cosmico, cioè sulle catastrofi naturali e tragedie di varia natura, ma sul male che deriva dal comportamento umano", ha detto il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. "Si potrebbe dire" - ha aggiunto - "che si tratta di un libro di teologia della storia. Le considerazioni del Papa non intendono intuire o determinare il luogo che gli eventi occupano nel disegno divino, e neppure decifrare le vie della Provvidenza. Quando il Papa scrive sull'ideologia del male, sul nazionalsocialismo e sul comunismo, ricerca le radici degli stessi e dei regimi ai quali diedero origine. Allo stesso tempo presenta una riflessione teologica e filosofica di come la presenza del male molte volte diventi un invito a compiere il bene.
Le pagine finali del volume che narrano l'attentato di cui rimase vittima il Papa il 13 maggio 1981 "non sono una semplice aggiunta, anche se sono diverse nelle stile" - ha precisato il Dr. Navarro-Valls - "Hanno il tono di chi parla di un'esperienza vissuta. È l'aprirsi del cuore del Papa che spiega come ha vissuto e come vive questo male". In una conversazione con il Segretario Particolare, Arcivescovo Stanislaw Dziwisz, il Papa rievoca tutti gli attimi di quell'evento, il momento dello sparo, il ricovero al Policlinico Gemelli, la convalescenza, la visita ad Agca in carcere e la decisione di accordargli il perdono.
Il Cardinale Ratzinger ha affermato che il Papa parla di Mehmet Alì Agca "come di un uomo vittima di una logica sbagliata sotto tutti i punti di vista. Alì Agca è un musulmano, e anche questo forse lo ha fatto cadere in una spirale di paura dalla quale non è più uscito perché continua a ritenersi una pedina di una qualche premonizione contenuta nel terzo segreto di Fatima. Ma al di là di queste considerazioni Alì Agca non si è mai chiesto cosa ha fatto, non si è mai preoccupato del fatto nudo e crudo dell'attentato al Papa. Il suo vero e unico cruccio è che ha sbagliato mira". Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha precisato che il terrorista turco gli ha scritto frequentemente chiedendo se ci fosse una risposta al mistero di Fatima. "Ma" - ha concluso il Porporato - "come si sa per lui l'unico collegamento con Fatima era la data del 13 maggio. Il livello quindi della sua riflessione è solo e unicamente questo".
Il Santo Padre ricorda anche gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti, dell'11 marzo 2004 a Madrid e il massacro di Beslan in Ossezia, nel settembre 2004. "Rileggendo oggi, a distanza di alcuni anni, la trascrizione della conversazione di allora" - scrive il Papa - "rilevo che le manifestazioni di violenza degli 'anni di piombo' si sono notevolmente attenuate. In quest'ultimo periodo, tuttavia, si sono estese nel mondo le cosiddette 'reti del terrore', che costituiscono una minaccia costante per la vita di milioni di innocenti". Infine il Papa si chiede: "Dove ci porteranno queste nuove eruzioni di violenza?".
Il volume di 200 pagine "Memoria e identità", pubblicato in undici lingue, è il quinto libro del Papa, dopo "Varcare la soglia della speranza" (1994); "Dono e mistero" (1996); il libro di poesie "Trittico romano" (2003) ed "Alzatevi, andiamo!" (2004).
.../VOLUME PAPA/... VIS 20050223 (710)
SALUTO AI PELLEGRINI ED APPELLO SOLIDARIETÀ IN QUARESIMA
CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2005 (VIS). Questa mattina, come precedentemente annunciato, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha rivolto brevi parole ai partecipanti all'Udienza Generale del Mercoledì.
A causa del maltempo, il Papa ha parlato dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico in collegamento televisivo con l'Aula Paolo VI ed ha detto: "Saluto con affetto tutti voi, raccolti in codesta Aula per il consueto incontro del mercoledì. Vi ringrazio cordialmente della vostra presenza".
"Stiamo percorrendo il cammino quaresimale, aiutati e stimolati dalla liturgia, che ci esorta ad un particolare impegno di preghiera, digiuno e penitenza e ad una maggiore solidarietà verso il prossimo, specialmente verso i poveri e i bisognosi".
"Apriamo il cuore agli interiori suggerimenti della grazia. L'egoismo ceda il posto all'amore, perché ci sia dato di sperimentare la gioia del perdono e dell'intima riconciliazione con Dio e con i fratelli".
Infine il Papa ha rivolto parole di saluto ai pellegrini nelle diverse lingue esortandoli con queste parole: "Che il vostro pellegrinaggio a Roma vi aiuti ad accrescere il vostro amore a Cristo e alla sua Chiesa".
AG/QUARESIMA/... VIS 20050223 (190)
A causa del maltempo, il Papa ha parlato dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico in collegamento televisivo con l'Aula Paolo VI ed ha detto: "Saluto con affetto tutti voi, raccolti in codesta Aula per il consueto incontro del mercoledì. Vi ringrazio cordialmente della vostra presenza".
"Stiamo percorrendo il cammino quaresimale, aiutati e stimolati dalla liturgia, che ci esorta ad un particolare impegno di preghiera, digiuno e penitenza e ad una maggiore solidarietà verso il prossimo, specialmente verso i poveri e i bisognosi".
"Apriamo il cuore agli interiori suggerimenti della grazia. L'egoismo ceda il posto all'amore, perché ci sia dato di sperimentare la gioia del perdono e dell'intima riconciliazione con Dio e con i fratelli".
Infine il Papa ha rivolto parole di saluto ai pellegrini nelle diverse lingue esortandoli con queste parole: "Che il vostro pellegrinaggio a Roma vi aiuti ad accrescere il vostro amore a Cristo e alla sua Chiesa".
AG/QUARESIMA/... VIS 20050223 (190)
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Udienza generale
martedì 22 febbraio 2005
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Vescovo Ausiliare della Diocesi suburbicaria di Albano (Italia), presentata dal Vescovo Paolo Gillet, per raggiunti limiti d'età.
- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di Sydney (Australia), presentata dl Vescovo David Cremin, per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Vescovo Gianni Danzi, finora Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Prelato di Loreto (superficie: 17; popolazione: 11.537; cattolici: 11.100; sacerdoti: 50; religiosi: 268), Italia, e Delegato Pontificio per il Santuario Lauretano, promuovendolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo.
- Ha nominato il Vescovo Renato Boccardo, finora Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
RE:NER:NA/.../... VIS 20050222 (120)
- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Vescovo Ausiliare della Diocesi suburbicaria di Albano (Italia), presentata dal Vescovo Paolo Gillet, per raggiunti limiti d'età.
- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di Sydney (Australia), presentata dl Vescovo David Cremin, per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Vescovo Gianni Danzi, finora Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Prelato di Loreto (superficie: 17; popolazione: 11.537; cattolici: 11.100; sacerdoti: 50; religiosi: 268), Italia, e Delegato Pontificio per il Santuario Lauretano, promuovendolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo.
- Ha nominato il Vescovo Renato Boccardo, finora Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
RE:NER:NA/.../... VIS 20050222 (120)
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Nomine ed altri atti pontifici
OGGI FESTA DELLA CATHEDRA PETRI
CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2005 (VIS). Oggi è la Festa della "Cathedra Petri", celebrazione risalente al IV secolo che ricorda il ministero di Pastore supremo della Chiesa, il primato e l'autorità di Pietro.
"Cathedra", parola latina di origine greca, che significa cattedra o trono, è la radice della parola cattedrale, chiesa ufficiale dove è situata la cattedra dalla quale predica il Vescovo, simbolo della sua autorità nell'insegnamento. Altra parola sinonimo di cattedra è "sede" che designa il luogo dal quale il Vescovo governa la sua Diocesi. La Santa Sede, ad esempio, è la sede del Vescovo di Roma, il Papa.
Lo scorso anno, nelle riflessioni precedenti la recita dell'Angelus domenicale del 22 febbraio, il Santo Padre Giovanni Paolo II aveva affermato che: "la festa liturgica della Cattedra di San Pietro (...) pone in luce il singolare ministero, affidato dal Signore al Capo degli Apostoli, di confermare e guidare la Chiesa nell'unità della fede. Consiste in questo il 'ministerium petrinum', quel servizio peculiare che il Vescovo di Roma è chiamato a rendere all'intero popolo cristiano. Missione indispensabile, che non poggia su prerogative umane, ma su Cristo stesso quale pietra angolare della Comunità ecclesiale. Preghiamo affinché la Chiesa, nella varietà delle culture, delle lingue e delle tradizioni, sia unanime nel credere e nel professare le verità di fede e di morale trasmesse dagli Apostoli".
La Cattedra di Pietro è effettivamente un trono, appartenuto a Carlo il Calvo - nipote dell'Imperatore Carlo Magno - incoronato Imperatore dal Pontefice il giorno di Natale dell'875, ed offerto in dono al Papa Giovanni VIII. Nel 1666 la Cattedra di Pietro, usata da Giovanni VIII e da molti suoi successori per le cerimonie liturgiche, fu collocata in un reliquiario monumentale, situato in fondo all'abside della Basilica, realizzato dal Bernini.
Secondo una combinazione di tradizioni, leggende e credenze popolari si pensava che la cattedra fosse doppia, una parte risalente ai primi giorni della cristianità ed al primo Papa, San Pietro. Tuttavia, gli studi effettuati durante i restauri compiuti dal 1968 al 1974, quando fu rimossa dalla nicchia nell'altare del Bernini, hanno dimostrato che era costituita da un unico blocco, in legno di acacia, le cui parti più antiche risalgono al VI secolo. Ciò che sembrava un trono esterno o un secondo trono, era una custodia destinata a proteggere il trono originale quando era portato in processione.
Ogni anno, in questo giorno di festa, l'altare monumentale dove è collocata la Cathedra Petri è illuminato per tutto il giorno da centinaia di candele. Dalla mattina presto al tardo pomeriggio si celebrano all'Altare diverse Messe, ed infine si celebra la Messa Capitolare di San Pietro.
…/CATHEDRA PETRI/… VIS 20050222 (450)
"Cathedra", parola latina di origine greca, che significa cattedra o trono, è la radice della parola cattedrale, chiesa ufficiale dove è situata la cattedra dalla quale predica il Vescovo, simbolo della sua autorità nell'insegnamento. Altra parola sinonimo di cattedra è "sede" che designa il luogo dal quale il Vescovo governa la sua Diocesi. La Santa Sede, ad esempio, è la sede del Vescovo di Roma, il Papa.
Lo scorso anno, nelle riflessioni precedenti la recita dell'Angelus domenicale del 22 febbraio, il Santo Padre Giovanni Paolo II aveva affermato che: "la festa liturgica della Cattedra di San Pietro (...) pone in luce il singolare ministero, affidato dal Signore al Capo degli Apostoli, di confermare e guidare la Chiesa nell'unità della fede. Consiste in questo il 'ministerium petrinum', quel servizio peculiare che il Vescovo di Roma è chiamato a rendere all'intero popolo cristiano. Missione indispensabile, che non poggia su prerogative umane, ma su Cristo stesso quale pietra angolare della Comunità ecclesiale. Preghiamo affinché la Chiesa, nella varietà delle culture, delle lingue e delle tradizioni, sia unanime nel credere e nel professare le verità di fede e di morale trasmesse dagli Apostoli".
La Cattedra di Pietro è effettivamente un trono, appartenuto a Carlo il Calvo - nipote dell'Imperatore Carlo Magno - incoronato Imperatore dal Pontefice il giorno di Natale dell'875, ed offerto in dono al Papa Giovanni VIII. Nel 1666 la Cattedra di Pietro, usata da Giovanni VIII e da molti suoi successori per le cerimonie liturgiche, fu collocata in un reliquiario monumentale, situato in fondo all'abside della Basilica, realizzato dal Bernini.
Secondo una combinazione di tradizioni, leggende e credenze popolari si pensava che la cattedra fosse doppia, una parte risalente ai primi giorni della cristianità ed al primo Papa, San Pietro. Tuttavia, gli studi effettuati durante i restauri compiuti dal 1968 al 1974, quando fu rimossa dalla nicchia nell'altare del Bernini, hanno dimostrato che era costituita da un unico blocco, in legno di acacia, le cui parti più antiche risalgono al VI secolo. Ciò che sembrava un trono esterno o un secondo trono, era una custodia destinata a proteggere il trono originale quando era portato in processione.
Ogni anno, in questo giorno di festa, l'altare monumentale dove è collocata la Cathedra Petri è illuminato per tutto il giorno da centinaia di candele. Dalla mattina presto al tardo pomeriggio si celebrano all'Altare diverse Messe, ed infine si celebra la Messa Capitolare di San Pietro.
…/CATHEDRA PETRI/… VIS 20050222 (450)
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UDIENZE
CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:
- Il Signor Ivo Sanader, Presidente del Governo della Repubblica di Croazia, e Seguito.
- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Spagna, in Visita "ad Limina Apostolorum":
- Il Vescovo Carles Soler Perdigó, di Girona.
- Il Vescovo Francesc-Xavier Ciuraneta Aymí, di Lleida.
- Il Vescovo Jaume Traserra Cunillera, di Solsona.
- Il Vescovo Javier Salinas Viñals, di Tortosa.
AP:AL/.../... VIS 20050222 (80)
- Il Signor Ivo Sanader, Presidente del Governo della Repubblica di Croazia, e Seguito.
- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Spagna, in Visita "ad Limina Apostolorum":
- Il Vescovo Carles Soler Perdigó, di Girona.
- Il Vescovo Francesc-Xavier Ciuraneta Aymí, di Lleida.
- Il Vescovo Jaume Traserra Cunillera, di Solsona.
- Il Vescovo Javier Salinas Viñals, di Tortosa.
AP:AL/.../... VIS 20050222 (80)
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Visita 'ad Limina Apostolorum'
ESEQUIE MONSIGNOR GIUSSANI PRESIEDUTE CARDINALE RATZINGER
CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2005 (VIS). A fine mattinata, il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, , ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione: "I funerali di Monsignor Luigi Giussani, fondatore del movimento ecclesiale 'Comunione e Liberazione', scomparso questa mattina (82 anni), che si svolgeranno giovedì 24 febbraio, alle ore 15, nel Duomo di Milano, saranno presieduti, a nome del Santo Padre, dal Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede".
OP/ESEQUIE GIUSSANI/MILANO/RATZINGER VIS 20050222 (90)
OP/ESEQUIE GIUSSANI/MILANO/RATZINGER VIS 20050222 (90)
lunedì 21 febbraio 2005
PRESA DI POSSESSO CHIESA TITOLARE DEL CARDINALE BOZANIC
CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2005 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha comunicato oggi che il Cardinale Josip Bozanic, Arcivescovo Metropolita di Zagreb (Croazia), prenderà possesso del Titolo di San Girolamo de' Croati, in Via Tomacelli, 132, Roma, domenica 27 febbraio 2005, alle ore 18:00.
OCL/TITOLO/BOZANIC VIS 20050221 (60)
OCL/TITOLO/BOZANIC VIS 20050221 (60)
UDIENZE
CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate cinque Presuli della Conferenza Episcopale della Spagna in Visita "ad Limina Apostolorum":
- L'Arcivescovo Lluís Martínez Sistach, di Barcelona, con l'Ausiliare Vescovo Joan Carrera Planas.
- Il Vescovo Josep Ángel Saiz Meneses, di Terrassa.
- Il Vescovo Agustín Cortés Soriano, di Sant Feliu de Llobregat.
- L'Arcivescovo Jaume Pujol Balcells, di Tarragona.
Sabato 19 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:
- Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq).
- Il Vescovo Renato Corti, di Novara (Italia), Predicatore degli Esercizi Spirituali della Curia Romana.
AL:AP/.../... VIS 20050221 (110)
- L'Arcivescovo Lluís Martínez Sistach, di Barcelona, con l'Ausiliare Vescovo Joan Carrera Planas.
- Il Vescovo Josep Ángel Saiz Meneses, di Terrassa.
- Il Vescovo Agustín Cortés Soriano, di Sant Feliu de Llobregat.
- L'Arcivescovo Jaume Pujol Balcells, di Tarragona.
Sabato 19 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:
- Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq).
- Il Vescovo Renato Corti, di Novara (Italia), Predicatore degli Esercizi Spirituali della Curia Romana.
AL:AP/.../... VIS 20050221 (110)
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Visita 'ad Limina Apostolorum'
MERCOLEDÌ: SALUTO BENEDIZIONE FEDELI FINESTRA STUDIO PRIVATO
CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2005 (VIS). A fine mattinata, il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione: "Mercoledì 23 febbraio, alle ore 10:30, il Santo Padre si affaccerà dalla finestra del Suo Studio privato per salutare e benedire i fedeli convenuti in Piazza San Pietro per la consueta Udienza Generale del mercoledì".
OP/PAPA:UDIENZA/NAVARRO-VALLS VIS 20050221 (80)
OP/PAPA:UDIENZA/NAVARRO-VALLS VIS 20050221 (80)
LETTERA PONTIFICIA COMUNICAZIONE: "CAPOLAVORO INTUITO"
CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2005 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha presentato la Lettera Apostolica del Santo Padre Giovanni Paolo II "Il rapido sviluppo" indirizzata agli operatori della comunicazione. Alla Conferenza Stampa hanno partecipato il Vescovo Renato Boccardo, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ed il Dottor Angelo Scelzo, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio. Questa mattina ha inoltre avuto inizio l'Assemblea Plenaria del Dicastero.
Ricordando che il 4 dicembre 1963, sia il Santo Padre Giovanni Paolo II, allora Vescovo e Padre Conciliare, e lui stesso, sacerdote giornalista, si trovavano nella Basilica di San Pietro in occasione della promulgazione del Decreto del Concilio Vaticano II "Inter Mirifica" sulle comunicazioni sociali, l'Arcivescovo Foley ha affermato che per la prima volta un Concilio della Chiesa trattava il tema delle comunicazioni sociali e il Decreto "chiedeva la preparazione di un'istruzione pastorale sulle comunicazioni sociali" e "la costituzione di uno speciale dipartimento Vaticano che si occupasse di tutti i mezzi di comunicazione sociale".
La Lettera che presentiamo oggi, ha proseguito l'Arcivescovo Foley, è il risultato del desiderio espresso un anno fa dal Santo Padre di commemorare l'anniversario del Decreto "Inter Mirifica" con un nuovo documento. "Mi sono sinceramente emozionato" - ha detto l'Arcivescovo Foley - leggendo le parole del Papa. "Il documento è per me una meditazione personale, una sfida ed un piano di azione".
"Il Documento 'Il rapido sviluppo'" - ha sottolineato il Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali - "è un capolavoro di intuizione sul significato dei mezzi di comunicazione sociale nella nostra epoca. Prestate attenzione a queste frasi riportate nel paragrafo N. 3: 'I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali. (...) La nostra è un'epoca di comunicazione globale, dove tanti momenti dell'esistenza umana si snodano attraverso processi mediatici, o perlomeno con essi devono confrontarsi'".
Il Vescovo Boccardo ha detto a sua volta che: "Più volte nei suoi interventi Giovanni Paolo II ha affermato che le questioni poste dalle comunicazioni sociali nel loro nocciolo sono di natura eminentemente antropologica". Il Papa "pensa ai media come agenti attivi nella costruzione di orizzonti culturali e valoriali entro i quali ciascun uomo e ciascuna donna comprende se stesso, gli altri, il mondo".
Relativamente al alcuni problemi del mondo delle comunicazioni, il Vescovo Boccardo ha affermato che: "i media vanno costruendo modelli di percezione della realtà che spesso obbediscono a visioni antropologiche non più cristianamente determinate. Senza voler apparire apocalittici ma neppure cedendo ad ingenue visioni fin troppo ottimistiche, non possiamo tacere come la rappresentazione del senso della vita che essi oggi gettano nell'arena del pubblico dibattito sia quasi del tutto al di fuori di ogni comprensione cristiana della vita stessa. (...) Basti ricordare, inoltre, come troppo spesso la televisione diviene strumento potente di aggressioni personali, occasione di denigrazione e agorà di battaglie spesso volgari e senza gusto. A questo processo degenerativo non è esente la pubblicità".
Il Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ha ribadito la necessità di avviare una seria riflessione etica sulla responsabilità personale e sociale degli operatori del mondo delle comunicazioni, in particolare con i nuovi strumenti a nostra disposizione ed ha affermato: "Internet ridefinisce in modo radicale il rapporto psicologico di una persona con lo spazio e con il tempo. Attrae l'attenzione ciò che è tangibile, utile, subito disponibile. Può venire a mancare lo stimolo ad un pensiero e a una riflessione più profondi. (...) L'uomo on line è l'uomo del presente, dell'immediata soddisfazione, delle relazioni de-somatizzate, l'uomo al quale è continuamente sottratta la necessità della scelta perché la grande Rete è magazzino di esperienze sempre disponibili".
"Di fronte a questi scenari" - si è chiesto il Vescovo Boccardo - "come è possibile per la Chiesa aiutare uomini e donne che lavorano nei media e coloro che ne fruiscono a intraprendere la strada di un nuovo umanesimo, di una rinnovata centralità della persona umana?" ed ha ricordato che: "Tra le molte strade, Giovanni Paolo II ne segnala tre: la formazione, la partecipazione e il dialogo".
"Ai credenti, uomini e donne" - ha concluso il Vescovo Boccardo - "che hanno a cuore il destino dell'umanità, è consegnata la responsabilità nel discernimento culturale. In fondo non ci viene chiesto di possedere una luccicante armatura per vincere Golia, ma semplicemente di saper scegliere pochi e giusti ciottoli con la sapienza e il coraggio di Davide".
Per consultare il testo integrale del documento cliccare qui.
OP/IL RAPIDO SVILUPPO/FOLEY:BOCCARDO VIS 20050221 (760)
Ricordando che il 4 dicembre 1963, sia il Santo Padre Giovanni Paolo II, allora Vescovo e Padre Conciliare, e lui stesso, sacerdote giornalista, si trovavano nella Basilica di San Pietro in occasione della promulgazione del Decreto del Concilio Vaticano II "Inter Mirifica" sulle comunicazioni sociali, l'Arcivescovo Foley ha affermato che per la prima volta un Concilio della Chiesa trattava il tema delle comunicazioni sociali e il Decreto "chiedeva la preparazione di un'istruzione pastorale sulle comunicazioni sociali" e "la costituzione di uno speciale dipartimento Vaticano che si occupasse di tutti i mezzi di comunicazione sociale".
La Lettera che presentiamo oggi, ha proseguito l'Arcivescovo Foley, è il risultato del desiderio espresso un anno fa dal Santo Padre di commemorare l'anniversario del Decreto "Inter Mirifica" con un nuovo documento. "Mi sono sinceramente emozionato" - ha detto l'Arcivescovo Foley - leggendo le parole del Papa. "Il documento è per me una meditazione personale, una sfida ed un piano di azione".
"Il Documento 'Il rapido sviluppo'" - ha sottolineato il Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali - "è un capolavoro di intuizione sul significato dei mezzi di comunicazione sociale nella nostra epoca. Prestate attenzione a queste frasi riportate nel paragrafo N. 3: 'I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali. (...) La nostra è un'epoca di comunicazione globale, dove tanti momenti dell'esistenza umana si snodano attraverso processi mediatici, o perlomeno con essi devono confrontarsi'".
Il Vescovo Boccardo ha detto a sua volta che: "Più volte nei suoi interventi Giovanni Paolo II ha affermato che le questioni poste dalle comunicazioni sociali nel loro nocciolo sono di natura eminentemente antropologica". Il Papa "pensa ai media come agenti attivi nella costruzione di orizzonti culturali e valoriali entro i quali ciascun uomo e ciascuna donna comprende se stesso, gli altri, il mondo".
Relativamente al alcuni problemi del mondo delle comunicazioni, il Vescovo Boccardo ha affermato che: "i media vanno costruendo modelli di percezione della realtà che spesso obbediscono a visioni antropologiche non più cristianamente determinate. Senza voler apparire apocalittici ma neppure cedendo ad ingenue visioni fin troppo ottimistiche, non possiamo tacere come la rappresentazione del senso della vita che essi oggi gettano nell'arena del pubblico dibattito sia quasi del tutto al di fuori di ogni comprensione cristiana della vita stessa. (...) Basti ricordare, inoltre, come troppo spesso la televisione diviene strumento potente di aggressioni personali, occasione di denigrazione e agorà di battaglie spesso volgari e senza gusto. A questo processo degenerativo non è esente la pubblicità".
Il Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ha ribadito la necessità di avviare una seria riflessione etica sulla responsabilità personale e sociale degli operatori del mondo delle comunicazioni, in particolare con i nuovi strumenti a nostra disposizione ed ha affermato: "Internet ridefinisce in modo radicale il rapporto psicologico di una persona con lo spazio e con il tempo. Attrae l'attenzione ciò che è tangibile, utile, subito disponibile. Può venire a mancare lo stimolo ad un pensiero e a una riflessione più profondi. (...) L'uomo on line è l'uomo del presente, dell'immediata soddisfazione, delle relazioni de-somatizzate, l'uomo al quale è continuamente sottratta la necessità della scelta perché la grande Rete è magazzino di esperienze sempre disponibili".
"Di fronte a questi scenari" - si è chiesto il Vescovo Boccardo - "come è possibile per la Chiesa aiutare uomini e donne che lavorano nei media e coloro che ne fruiscono a intraprendere la strada di un nuovo umanesimo, di una rinnovata centralità della persona umana?" ed ha ricordato che: "Tra le molte strade, Giovanni Paolo II ne segnala tre: la formazione, la partecipazione e il dialogo".
"Ai credenti, uomini e donne" - ha concluso il Vescovo Boccardo - "che hanno a cuore il destino dell'umanità, è consegnata la responsabilità nel discernimento culturale. In fondo non ci viene chiesto di possedere una luccicante armatura per vincere Golia, ma semplicemente di saper scegliere pochi e giusti ciottoli con la sapienza e il coraggio di Davide".
Per consultare il testo integrale del documento cliccare qui.
OP/IL RAPIDO SVILUPPO/FOLEY:BOCCARDO VIS 20050221 (760)
SI PUÒ SACRIFICARE SALUTE SOLO RAGGIUNGIMENTO BENI SUPERIORI
CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2005 (VIS). Giovanni Paolo II ha indirizzato un Messaggio al Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ad ai partecipanti ad un Convegno di studio sul tema: "Qualità di vita ed etica della salute", in corso in Vaticano dal 21 al 23 febbraio.
Il Santo Padre scrive: "Si deve innanzitutto riconoscere la qualità essenziale che distingue ogni creatura umana per il fatto di essere creata a immagine e somiglianza del Creatore stesso. (...) Questo livello di dignità e di qualità appartiene all'ordine ontologico ed è costitutivo dell'essere umano, permane in ogni momento della vita, dal primo istante del concepimento fino alla morte naturale, e si attua in pienezza nella dimensione della vita eterna. L'uomo va dunque riconosciuto e rispettato in qualsiasi condizione di salute, di infermità o di disabilità".
"Sotto la spinta della società del benessere" - scrive ancora il Papa - "si sta favorendo una nozione di qualità di vita che è, al tempo stesso, riduttiva e selettiva: essa consisterebbe nella capacità di godere e di sperimentare piacere, o anche nella capacità di autocoscienza e di partecipazione alla vita sociale. In conseguenza, è negata ogni qualità di vita agli esseri umani non ancora o non più capaci di intendere e di volere, oppure a coloro che non sono più in grado di godere la vita come sensazione e relazione".
Giovanni Paolo II fa successivamente riferimento alla dimensione morale del concetto di salute e scrive che tale dimensione "non può essere trascurata". Ricordando la diffusione dell'alcolismo, della tossico-dipendenza e dell'Aids, esclama: "Quanta energia di vita e quante vite di giovani potrebbero essere risparmiate e mantenute in salute se la responsabilità morale di ciascuno sapesse promuovere di più la prevenzione e la conservazione di quel prezioso bene che è la salute!".
"Certo, la salute non è un bene assoluto. Non lo è sopratutto quando viene intesa come semplice benessere fisico, mitizzato fino a coartare o trascurare beni superiori, accampando ragioni di salute persino nel rifiuto della vita nascente: è quanto avviene con la cosiddetta 'salute riproduttiva'. Come non riconoscere in ciò una concezione riduttiva e deviata della salute? Rettamente intesa, essa rimane comunque uno dei beni più importanti verso i quali abbiamo una precisa responsabilità, al punto che essa può essere sacrificata soltanto per il raggiungimento di beni superiori, come talvolta è richiesto nel servizio verso Dio, verso la famiglia, verso il prossimo e verso la società intera. La salute va dunque custodita e curata come equilibrio fisico-psichico e spirituale dell'essere umano. È una grave responsabilità etica e sociale lo sperpero della salute in conseguenza di disordini di vario genere, per lo più connessi con il degrado morale della persona".
MESS/QUALITÀ VITA:ETICA SALUTE/SGRECCIA VIS 20050221 (460)
Il Santo Padre scrive: "Si deve innanzitutto riconoscere la qualità essenziale che distingue ogni creatura umana per il fatto di essere creata a immagine e somiglianza del Creatore stesso. (...) Questo livello di dignità e di qualità appartiene all'ordine ontologico ed è costitutivo dell'essere umano, permane in ogni momento della vita, dal primo istante del concepimento fino alla morte naturale, e si attua in pienezza nella dimensione della vita eterna. L'uomo va dunque riconosciuto e rispettato in qualsiasi condizione di salute, di infermità o di disabilità".
"Sotto la spinta della società del benessere" - scrive ancora il Papa - "si sta favorendo una nozione di qualità di vita che è, al tempo stesso, riduttiva e selettiva: essa consisterebbe nella capacità di godere e di sperimentare piacere, o anche nella capacità di autocoscienza e di partecipazione alla vita sociale. In conseguenza, è negata ogni qualità di vita agli esseri umani non ancora o non più capaci di intendere e di volere, oppure a coloro che non sono più in grado di godere la vita come sensazione e relazione".
Giovanni Paolo II fa successivamente riferimento alla dimensione morale del concetto di salute e scrive che tale dimensione "non può essere trascurata". Ricordando la diffusione dell'alcolismo, della tossico-dipendenza e dell'Aids, esclama: "Quanta energia di vita e quante vite di giovani potrebbero essere risparmiate e mantenute in salute se la responsabilità morale di ciascuno sapesse promuovere di più la prevenzione e la conservazione di quel prezioso bene che è la salute!".
"Certo, la salute non è un bene assoluto. Non lo è sopratutto quando viene intesa come semplice benessere fisico, mitizzato fino a coartare o trascurare beni superiori, accampando ragioni di salute persino nel rifiuto della vita nascente: è quanto avviene con la cosiddetta 'salute riproduttiva'. Come non riconoscere in ciò una concezione riduttiva e deviata della salute? Rettamente intesa, essa rimane comunque uno dei beni più importanti verso i quali abbiamo una precisa responsabilità, al punto che essa può essere sacrificata soltanto per il raggiungimento di beni superiori, come talvolta è richiesto nel servizio verso Dio, verso la famiglia, verso il prossimo e verso la società intera. La salute va dunque custodita e curata come equilibrio fisico-psichico e spirituale dell'essere umano. È una grave responsabilità etica e sociale lo sperpero della salute in conseguenza di disordini di vario genere, per lo più connessi con il degrado morale della persona".
MESS/QUALITÀ VITA:ETICA SALUTE/SGRECCIA VIS 20050221 (460)
BUON USO MEZZI COMUNICAZIONE AL SERVIZIO VERITÀ E VANGELO
CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2005 (VIS). Questa mattina nella Basilica di San Pietro, l'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha tenuto l'omelia della Messa di apertura per l'Assemblea Plenaria del Dicastero.
Riferendosi alla pubblicazione, questa mattina, della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II sulle comunicazioni sociali "Il rapido sviluppo", il Presule ha affermato: "Oggi, Papa Giovanni Paolo II ci ha esortato a fare buon uso dei mezzi della comunicazione sociale, nel servizio alla verità e al Vangelo. Anche se molti aspetti dei media sono criticabili, molti altri sono comunque degni di lode, ed i media stessi sono buoni o cattivi come le persone che ne fanno uso. Sono media; dunque sono mezzi, non fini a se stessi".
"Indubbiamente, possiamo esprimere la nostra preoccupazione sul cattivo uso dei media" - ha proseguito l'Arcivescovo Foley - "pornografia, diffamazione, sensazionalismo; ma soprattutto dobbiamo lodare coloro che compiono il bene dei media, incoraggiandoli e sostenendoli. Non dobbiamo smettere di usare i media, non solo per portare la buona novella - il Vangelo - di Gesù Cristo, ma anche per diffondere le buone notizie riguardo quello che la Chiesa sta facendo nel nome di Gesù".
Ieri, alla Messa per i Membri del Comitato dei Media dei Vescovi Europei, tenutasi presso la Residenza Internazionale Paolo VI, l'Arcivescovo Foley ha ugualmente commentato la Lettera Apostolica del Santo Padre sulle comunicazioni sociali, ricordando che essa intende: "commemorare la pubblicazione del Decreto del Concilio Vaticano II 'Inter Mirifica' ed invita tutti noi nella Chiesa ad una più profonda comprensione e ad un uso saggio dei media".
"Una delle nostre più grandi preoccupazioni" - ha detto ancora l'Arcivescovo Foley - "sia quella di contribuire a promuovere l'attività delle comunicazioni cattoliche in quella che possiamo definire la Chiesa del Rinascimento Cattolico Moderno in Europa centrale ed orientale. (...) Non soltanto in Europa centrale e orientale c'è fame di Vangelo. Lì forse sono maggiori le opportunità di servirsi dei media - ma la necessità di ascoltare il Vangelo e riscontrare sani valori cristiani nei media è forse ancora più grande in una Europa occidentale sempre più secolarizzata. Come attirare l'attenzione delle persone per far loro ascoltare il messaggio più importante della nostra vita - la nostra origine, il nostro destino ed i mezzi per compierlo? Come convincere le persone ad ascoltare con attenzione il vero messaggio di Cristo - senza che se ne vadano perché pensano di averlo già sentito prima o perché lo ritengono monotono? Sarà dura per noi, ma Dio ci ha promesso la forza".
CON-CS/MEDIA:EUROPA/FOLEY VIS 20050221 (440)
Riferendosi alla pubblicazione, questa mattina, della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II sulle comunicazioni sociali "Il rapido sviluppo", il Presule ha affermato: "Oggi, Papa Giovanni Paolo II ci ha esortato a fare buon uso dei mezzi della comunicazione sociale, nel servizio alla verità e al Vangelo. Anche se molti aspetti dei media sono criticabili, molti altri sono comunque degni di lode, ed i media stessi sono buoni o cattivi come le persone che ne fanno uso. Sono media; dunque sono mezzi, non fini a se stessi".
"Indubbiamente, possiamo esprimere la nostra preoccupazione sul cattivo uso dei media" - ha proseguito l'Arcivescovo Foley - "pornografia, diffamazione, sensazionalismo; ma soprattutto dobbiamo lodare coloro che compiono il bene dei media, incoraggiandoli e sostenendoli. Non dobbiamo smettere di usare i media, non solo per portare la buona novella - il Vangelo - di Gesù Cristo, ma anche per diffondere le buone notizie riguardo quello che la Chiesa sta facendo nel nome di Gesù".
Ieri, alla Messa per i Membri del Comitato dei Media dei Vescovi Europei, tenutasi presso la Residenza Internazionale Paolo VI, l'Arcivescovo Foley ha ugualmente commentato la Lettera Apostolica del Santo Padre sulle comunicazioni sociali, ricordando che essa intende: "commemorare la pubblicazione del Decreto del Concilio Vaticano II 'Inter Mirifica' ed invita tutti noi nella Chiesa ad una più profonda comprensione e ad un uso saggio dei media".
"Una delle nostre più grandi preoccupazioni" - ha detto ancora l'Arcivescovo Foley - "sia quella di contribuire a promuovere l'attività delle comunicazioni cattoliche in quella che possiamo definire la Chiesa del Rinascimento Cattolico Moderno in Europa centrale ed orientale. (...) Non soltanto in Europa centrale e orientale c'è fame di Vangelo. Lì forse sono maggiori le opportunità di servirsi dei media - ma la necessità di ascoltare il Vangelo e riscontrare sani valori cristiani nei media è forse ancora più grande in una Europa occidentale sempre più secolarizzata. Come attirare l'attenzione delle persone per far loro ascoltare il messaggio più importante della nostra vita - la nostra origine, il nostro destino ed i mezzi per compierlo? Come convincere le persone ad ascoltare con attenzione il vero messaggio di Cristo - senza che se ne vadano perché pensano di averlo già sentito prima o perché lo ritengono monotono? Sarà dura per noi, ma Dio ci ha promesso la forza".
CON-CS/MEDIA:EUROPA/FOLEY VIS 20050221 (440)
ANGELUS: MINISTERO PETRINO È SERVIZIO ALL'UNITÀ DELLA CHIESA
CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2005 (VIS). Migliaia di pellegrini affollavano questa mattina Piazza San Pietro per salutare ed ascoltare il Santo Padre Giovanni Paolo II apparso alla finestra del suo studio privato per recitare l'Angelus. Le ovazioni della folla hanno accolto la seconda apparizione pubblica del Santo Padre dopo la degenza di dieci giorni al Policlinico Gemelli. Il Papa ha letto un breve messaggio prima della recita dell'Angelus ed al termine della preghiera mariana ha rivolto parole di saluto a diversi gruppi, con frasi pronunciate a braccio.
"Gli Esercizi Spirituali, ai quali ho preso parte insieme a molti collaboratori della Curia Romana" - ha detto il Santo Padre - "si sono conclusi ieri con una solenne Celebrazione eucaristica, seguita dall'Adorazione. L'Eucaristia è la fonte da cui trae vigore sempre nuovo la comunione tra le membra del Corpo mistico di Cristo".
"È in questa prospettiva" - ha proseguito il Pontefice - "che acquista piena evidenza il peculiare compito affidato a Pietro e ai suoi successori: il ministero petrino è essenzialmente servizio all'unità della Chiesa. 'Tu sei Pietro e su questo pietra edificherò la mia Chiesa'. A questa promessa del Signore fanno eco quelle altre sue confortanti parole: 'Io ho pregato per te (Simone), che non venga meno la tua fede, e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli'".
"Pasci i miei agnelli (...) Pasci le mie pecorelle'. Sento particolarmente vivo nell'animo
questo invito di Gesù, quando contemplo il Mistero eucaristico. A Lui, Buon Pastore, affido l'intero Popolo di Dio in questo cammino quaresimale verso la Pasqua. Invochiamo il sostegno di Maria, Madre della Chiesa, con la consueta preghiera dell'Angelus".
Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha salutato i fedeli presenti in Piazza San Pietro, in particolare un gruppo di pellegrini provenienti dalla Slovenia, ai quali si è rivolto nella loro lingua, e successivamente, prima della Benedizione, ha improvvisato alcune parole. La folla ha salutato ed applaudito il Papa al termine dei saluti e della Benedizione.
ANG/EUCARISTIA:MINISTERO PETRINO/... VIS 20050221 (350)
"Gli Esercizi Spirituali, ai quali ho preso parte insieme a molti collaboratori della Curia Romana" - ha detto il Santo Padre - "si sono conclusi ieri con una solenne Celebrazione eucaristica, seguita dall'Adorazione. L'Eucaristia è la fonte da cui trae vigore sempre nuovo la comunione tra le membra del Corpo mistico di Cristo".
"È in questa prospettiva" - ha proseguito il Pontefice - "che acquista piena evidenza il peculiare compito affidato a Pietro e ai suoi successori: il ministero petrino è essenzialmente servizio all'unità della Chiesa. 'Tu sei Pietro e su questo pietra edificherò la mia Chiesa'. A questa promessa del Signore fanno eco quelle altre sue confortanti parole: 'Io ho pregato per te (Simone), che non venga meno la tua fede, e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli'".
"Pasci i miei agnelli (...) Pasci le mie pecorelle'. Sento particolarmente vivo nell'animo
questo invito di Gesù, quando contemplo il Mistero eucaristico. A Lui, Buon Pastore, affido l'intero Popolo di Dio in questo cammino quaresimale verso la Pasqua. Invochiamo il sostegno di Maria, Madre della Chiesa, con la consueta preghiera dell'Angelus".
Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha salutato i fedeli presenti in Piazza San Pietro, in particolare un gruppo di pellegrini provenienti dalla Slovenia, ai quali si è rivolto nella loro lingua, e successivamente, prima della Benedizione, ha improvvisato alcune parole. La folla ha salutato ed applaudito il Papa al termine dei saluti e della Benedizione.
ANG/EUCARISTIA:MINISTERO PETRINO/... VIS 20050221 (350)
CARDINALE MEISNER INVIATO SPECIALE CELEBRAZIONI HELSINKI
CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2005 (VIS). Oggi è stata resa pubblica una Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II, redatta in lingua latina e datata 17 gennaio, con la quale il Papa nomina il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Colonia (Repubblica Federale di Germania), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni dell'850° anniversario dell'arrivo in Finlandia di Sant'Enrico Vescovo e del 50° anniversario dell'erezione della Diocesi di Helsinki, che avranno luogo ad Helsinki il 27 febbraio 2005.
La Missione che accompagnerà il Cardinale Meisner è composta dal Padre Teemu Sippo, S.C.J., Vicario Episcopale della Diocesi di Helsinki per l'ecumenismo e dal Sacerdote Manuel Prado, della Prelatura dell'Opus Dei, Giudice del Tribunale Diocesano di Helsinki e Segretario del Consiglio Presbiterale.
GPII-LETTERA/INVIATO SPECIALE/HLESINKI:MEISNER VIS 20050221 (130)
La Missione che accompagnerà il Cardinale Meisner è composta dal Padre Teemu Sippo, S.C.J., Vicario Episcopale della Diocesi di Helsinki per l'ecumenismo e dal Sacerdote Manuel Prado, della Prelatura dell'Opus Dei, Giudice del Tribunale Diocesano di Helsinki e Segretario del Consiglio Presbiterale.
GPII-LETTERA/INVIATO SPECIALE/HLESINKI:MEISNER VIS 20050221 (130)
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato il Vescovo Joseph Ngô Quang Kiêt, Arcivescovo di Hà Nôi (superficie: 7.000; popolazione: 6.000.000; cattolici: 304.000; sacerdoti: 49; religiosi: 219), Viêt Nam. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Lang Són et Cao Bang (Viêt Nam.) ed Amministratore Apostolico "sede plena" della medesima Arcidiocesi, succede al Cardinale Paul Joseph Pham Dinh Tung, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Sacerdote François Xavier Le Van Hong, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Huê (superficie: 12.227; popolazione: 2.007.300; cattolici: 64.042; sacerdoti: 88; religiosi: 693), Viêt Nam. Il Vescovo eletto è nato a Tri Buu (Viêt Nam), nel 1940 ed è stato ordinato sacerdote nel 1969. Finora è stato Parroco di Phu Hau, Hué, e responsabile dell'aggiornamento teologico dei sacerdoti dell'Arcidiocesi.
- Ha nominato il Padre Virginio Domingo Bressanelli, S.C.I., Superiore del Teologato dei Padri Dehoniani in Argentina, Vescovo di Comodoro Rivadavia (superficie: 234.000; popolazione: 412.912; cattolici: 345.900; sacerdoti: 44; religiosi: 105), Argentina. Il Vescovo eletto è nato a Berabevú (Argentina) nel 1942, ha emesso i voti perpetui nel 1964 ed è stato ordinato sacerdote nel 1966. Succede al Vescovo Pedro Luis Ronchino, S.D.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Padre Bejoy Nicephorus D'Cruze, O.M.I., Vescovo di Khulna (superficie: 28.236; popolazione: 15.000.000; cattolici: 28.665; sacerdoti: 38; religiosi: 109), Bangladesh. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Tuital (Bangladesh), ha emesso i voti perpetui come Membro degli Oblati di Maria Immacolata nel 1986 ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Finora Superiore della Delegazione O.M.I. per il Bangladesh e Professore nel Seminario Maggiore di Dhaka, succede al Vescovo Michael Atui D'Rozario, C.S.C., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE:NEA/.../... VIS 20050221 (330)
- Ha nominato il Vescovo Joseph Ngô Quang Kiêt, Arcivescovo di Hà Nôi (superficie: 7.000; popolazione: 6.000.000; cattolici: 304.000; sacerdoti: 49; religiosi: 219), Viêt Nam. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Lang Són et Cao Bang (Viêt Nam.) ed Amministratore Apostolico "sede plena" della medesima Arcidiocesi, succede al Cardinale Paul Joseph Pham Dinh Tung, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Sacerdote François Xavier Le Van Hong, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Huê (superficie: 12.227; popolazione: 2.007.300; cattolici: 64.042; sacerdoti: 88; religiosi: 693), Viêt Nam. Il Vescovo eletto è nato a Tri Buu (Viêt Nam), nel 1940 ed è stato ordinato sacerdote nel 1969. Finora è stato Parroco di Phu Hau, Hué, e responsabile dell'aggiornamento teologico dei sacerdoti dell'Arcidiocesi.
- Ha nominato il Padre Virginio Domingo Bressanelli, S.C.I., Superiore del Teologato dei Padri Dehoniani in Argentina, Vescovo di Comodoro Rivadavia (superficie: 234.000; popolazione: 412.912; cattolici: 345.900; sacerdoti: 44; religiosi: 105), Argentina. Il Vescovo eletto è nato a Berabevú (Argentina) nel 1942, ha emesso i voti perpetui nel 1964 ed è stato ordinato sacerdote nel 1966. Succede al Vescovo Pedro Luis Ronchino, S.D.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Padre Bejoy Nicephorus D'Cruze, O.M.I., Vescovo di Khulna (superficie: 28.236; popolazione: 15.000.000; cattolici: 28.665; sacerdoti: 38; religiosi: 109), Bangladesh. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Tuital (Bangladesh), ha emesso i voti perpetui come Membro degli Oblati di Maria Immacolata nel 1986 ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Finora Superiore della Delegazione O.M.I. per il Bangladesh e Professore nel Seminario Maggiore di Dhaka, succede al Vescovo Michael Atui D'Rozario, C.S.C., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE:NEA/.../... VIS 20050221 (330)
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Nomine ed altri atti pontifici
RINGRAZIAMENTO AL PREDICATORE DEGLI ESERICIZI SPIRITUALI
CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2005 (VIS). Questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha presieduto la Santa Messa e l'Adorazione Eucaristica, a conclusione degli Esercizi Spirituali della Curia Romana che si sono tenuti questa settimana. Il Vescovo Renato Corti, di Novara (Italia), Predicatore degli Esercizi, ha tenuto l'omelia.
Al termine della Messa, l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato, ha dato lettura di un Messaggio di ringraziamento del Santo Padre al Vescovo Corti, per le meditazioni offerte in questi giorni, sul tema: "La Chiesa al servizio della nuova ed eterna Alleanza".
Queste parole - scrive il Santo Padre - "facendo riferimento al Sangue sgorgato dalle ferite di Cristo crocifisso, in particolare dal suo costato trafitto, evocano il significato del Sacramento eucaristico. La Chiesa 'de Eucharistia vivit', perché da quel Sangue nasce e trae vigore per la quotidiana dedizione ai compiti connessi con l'annuncio del Vangelo".
"Nel cuore della Chiesa" - conclude il Santo Padre - "ci siamo radunati intorno al Mistero dell'altare, consapevoli che qui è il centro pulsante della comunione e della missione dell'intero popolo cristiano. Grazie anche al contributo che Ella ci ha offerto in questi giorni, avvalorato dalla sensibilità pastorale maturata nel ministero tra tanti sacerdoti, seminaristi e fedeli, sentiamo rinnovato e fervente lo zelo di ripartire da Cristo Eucaristia, per testimoniare al mondo la nuova ed eterna Alleanza di Dio con l'umanità".
AC/EUCARISTIA:RITIRO SPIRITUALE/CORTI VIS 20050221 (240)
Al termine della Messa, l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato, ha dato lettura di un Messaggio di ringraziamento del Santo Padre al Vescovo Corti, per le meditazioni offerte in questi giorni, sul tema: "La Chiesa al servizio della nuova ed eterna Alleanza".
Queste parole - scrive il Santo Padre - "facendo riferimento al Sangue sgorgato dalle ferite di Cristo crocifisso, in particolare dal suo costato trafitto, evocano il significato del Sacramento eucaristico. La Chiesa 'de Eucharistia vivit', perché da quel Sangue nasce e trae vigore per la quotidiana dedizione ai compiti connessi con l'annuncio del Vangelo".
"Nel cuore della Chiesa" - conclude il Santo Padre - "ci siamo radunati intorno al Mistero dell'altare, consapevoli che qui è il centro pulsante della comunione e della missione dell'intero popolo cristiano. Grazie anche al contributo che Ella ci ha offerto in questi giorni, avvalorato dalla sensibilità pastorale maturata nel ministero tra tanti sacerdoti, seminaristi e fedeli, sentiamo rinnovato e fervente lo zelo di ripartire da Cristo Eucaristia, per testimoniare al mondo la nuova ed eterna Alleanza di Dio con l'umanità".
AC/EUCARISTIA:RITIRO SPIRITUALE/CORTI VIS 20050221 (240)
venerdì 18 febbraio 2005
IN MEMORIAM
CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2005 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle scorse settimane:
- Il Cardinale Corrado Bafile, Prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi, (Italia), il 3 febbraio, all'età di 101 anni.
- Il Cardinale Jan Pieter Schotte, C.I.C.M., (Belgio), Presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, il 10 gennaio, all'età di 76 anni.
- Il Vescovo Joseph Anthony De Palma, S.C.I., emerito di De Aar (Sudafrica), il 3 febbraio, all'età di 91 anni.
- L'Arcivescovo Benito Gennaro Franceschetti, di Fermo (Italia), il 4 febbraio, all'età di 69 anni.
- Il Vescovo Alberto Giglioli, emerito di Montepulciano-Chiusi-Pienza (Italia), il 3 gennaio, all'età di 80 anni.
- Il Vescovo Manuel Guirao, emerito di Santiago del Estero (Argentina), il 2 gennaio, all'età di 85 anni.
- L'Arcivescovo Jean Hengen, emerito di Luxembourg (Lussemburgo), il 29 gennaio, all'età di 92 anni.
- Il Vescovo Karl Heinz Jacoby, già Ausiliare di Trier (Germania), il 29 gennaio, all'età di 86 anni.
- L'Arcivescovo Paul Karatas, di Diarbekir dei Caldei, (Turchia), il 15 gennaio, all'età di 70 anni.
- Il Vescovo Marc Leclerc, già Ausiliare di Québec (Canada), il 3 gennaio, all'età di 71 anni.
- Il Vescovo Charles Paty, emerito di Luçon (Francia), il 31 dicembre 2004, all'età di 88 anni.
- Il Vescovo Jackson Berenguer Prado, emerito di Paulo Afonso (Brasile), l'8 febbraio, all'età di 86 anni.
- Il Vescovo Pascásio Rettler, O.F.M., emerito di Bacabal (Brasile), il 16 settembre 2004, all'età di 89 anni.
- Il Vescovo Francis Keiichi Sato, O.F.M., emerito di Niigata (Giappone), il 2 gennaio, all'età di 76 anni.
- L'Arcivescovo Yacoub Denha Scher, di Arbil dei Caldei (Iraq), l'8 gennaio, all'età di 70 anni.
- Il Vescovo Ricardo Antonio Suriñach Carreras, emerito di Ponce (Portorico), il 19 gennaio, all'età di 76 anni.
- Il Vescovo Luigi Zanzottera, O.S.I., già Ausiliare di Huaraz (Perù), il 18 gennaio, all'età di 78 anni.
.../DEFUNTI/... VIS 20050218 (320)
- Il Cardinale Corrado Bafile, Prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi, (Italia), il 3 febbraio, all'età di 101 anni.
- Il Cardinale Jan Pieter Schotte, C.I.C.M., (Belgio), Presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, il 10 gennaio, all'età di 76 anni.
- Il Vescovo Joseph Anthony De Palma, S.C.I., emerito di De Aar (Sudafrica), il 3 febbraio, all'età di 91 anni.
- L'Arcivescovo Benito Gennaro Franceschetti, di Fermo (Italia), il 4 febbraio, all'età di 69 anni.
- Il Vescovo Alberto Giglioli, emerito di Montepulciano-Chiusi-Pienza (Italia), il 3 gennaio, all'età di 80 anni.
- Il Vescovo Manuel Guirao, emerito di Santiago del Estero (Argentina), il 2 gennaio, all'età di 85 anni.
- L'Arcivescovo Jean Hengen, emerito di Luxembourg (Lussemburgo), il 29 gennaio, all'età di 92 anni.
- Il Vescovo Karl Heinz Jacoby, già Ausiliare di Trier (Germania), il 29 gennaio, all'età di 86 anni.
- L'Arcivescovo Paul Karatas, di Diarbekir dei Caldei, (Turchia), il 15 gennaio, all'età di 70 anni.
- Il Vescovo Marc Leclerc, già Ausiliare di Québec (Canada), il 3 gennaio, all'età di 71 anni.
- Il Vescovo Charles Paty, emerito di Luçon (Francia), il 31 dicembre 2004, all'età di 88 anni.
- Il Vescovo Jackson Berenguer Prado, emerito di Paulo Afonso (Brasile), l'8 febbraio, all'età di 86 anni.
- Il Vescovo Pascásio Rettler, O.F.M., emerito di Bacabal (Brasile), il 16 settembre 2004, all'età di 89 anni.
- Il Vescovo Francis Keiichi Sato, O.F.M., emerito di Niigata (Giappone), il 2 gennaio, all'età di 76 anni.
- L'Arcivescovo Yacoub Denha Scher, di Arbil dei Caldei (Iraq), l'8 gennaio, all'età di 70 anni.
- Il Vescovo Ricardo Antonio Suriñach Carreras, emerito di Ponce (Portorico), il 19 gennaio, all'età di 76 anni.
- Il Vescovo Luigi Zanzottera, O.S.I., già Ausiliare di Huaraz (Perù), il 18 gennaio, all'età di 78 anni.
.../DEFUNTI/... VIS 20050218 (320)
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In memoriam
DIMENSIONI SOCIALI ED ECONOMICHE SVILUPPO SOSTENIBILE
CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2005 (VIS). Nel pomeriggio del 3 marzo prossimo, presso la Sede Centrale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York, la Missione dell'Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'O.N.U., l'AVSI, Associazione di Volontari del Servizio Internazionale, U.S.A. Inc., la New Humanity e la Pax Romana, parteciperanno ad un incontro sul pensiero etico-sociale relativo alle dimensioni economiche, sociali ed ambientali dello sviluppo sostenibile.
Un Comunicato reso pubblico oggi, rende noto che sarà l'Arcivescovo Diarmuid Martin, di Dublino (Irlanda), ex Osservatore Permanente presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, a presentare l'incontro, la cui seconda fase avrà luogo nell'auditorium della Chiesa della Sacra Famiglia.
.../SVILUPPO SOSTENIBILE/O.N.U.:MARTIN VIS 20050218 (120)
Un Comunicato reso pubblico oggi, rende noto che sarà l'Arcivescovo Diarmuid Martin, di Dublino (Irlanda), ex Osservatore Permanente presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, a presentare l'incontro, la cui seconda fase avrà luogo nell'auditorium della Chiesa della Sacra Famiglia.
.../SVILUPPO SOSTENIBILE/O.N.U.:MARTIN VIS 20050218 (120)
APPELLO DEL PAPA IN FAVORE POPOLAZIONI REGIONE DEL SAHEL
CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2005 (VIS). Oggi è stata resa pubblica una Lettera del Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, all'Arcivescovo Seraphin Rouamba di Koupela (Burkina Faso), Presidente del Consiglio di Amministrazione della "Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel", nella quale il Porporato esprime l'apprezzamento del Santo Padre per l'opera svolta dalla Fondazione sin dalla fondazione nel 1984, e rinnova il suo appello a favore delle popolazioni del Sahel.
La Lettera, redatta in lingua francese e datata 8 febbraio, ricorda l'appello alla comunità internazionale che Giovanni Paolo II lanciò da Ouagadougou (Burkina Faso), il 10 maggio 1980, all'epoca del Viaggio compiuto in cinque paesi africani, in favore delle popolazioni della regione del Sahel colpita da grave siccità e dalla desertificazione progressiva. Quell'appello si tradusse nella creazione della "Fondazione di Giovanni Paolo II per il Sahel" con Chirografo del 22 febbraio 1984.
Il Sahel è la regione dell'Africa sub-sahariana comprendente i paesi della costa occidentale e centrale del Continente.
Il Cardinale Sodano esprime l'apprezzamento del Santo Padre "a tutti coloro che, da diverse parti del mondo, hanno subito risposto al suo invito ed hanno collaborato con generosità alla sua sollecitudine per le numerose persone che si trovano in condizioni davvero precarie". Le iniziative concrete in risposta all'appello del Papa, scrive il Cardinale Sodano, hanno condotto alla creazione della Fondazione per il Sahel, che il Santo Padre "rimette alle gestione diretta dei rappresentanti dell'Episcopato dei nove paesi interessati, mentre la rappresentanza legale fu affidata al Presidente del Pontificio Consiglio 'Cor Unum'". I nove Paesi sono il Burkina Faso, Niger, Mali, Guinea Bissau, Capo Verde, Mauritania, Senegal, Gambia e Ciad.
Il Cardinale nota i "frutti" dello "efficace ed intenso lavoro della Fondazione" dal 1980, all'epoca del Viaggio in Africa e dell'appello del Papa, il quale auspica che "tali realizzazioni continuino con slancio crescente e rinnovato per sostenere le comunità che ne beneficiano, consentendo loro di essere sempre più responsabili del proprio sviluppo armonioso ed integrale".
Nonostante tali iniziative, scrive ancora il Segretario di Stato, "la situazione di tale regione continua ad essere preoccupante. Per questo il Santo Padre profitta di questa occasione per rinnovare il suo appello, incoraggiando nel contempo gli sforzi compiuti per superare i numerosi problemi e necessità che ancora sussistono riguardo alle risorse disponibili, purtroppo insufficienti", in particolare l'acqua potabile.
Il Cardinale Sodano conclude la Lettera ricordando che il Santo Padre Giovanni Paolo II formula l'augurio che "questo anniversario costituisca l'occasione propizia per far nascere un rinnovato slancio di solidarietà, al fine di assicurare alla meritevole 'Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel' mezzi adeguati che permettano di continuare con successo la sua missione di solidarietà umana e cristiana, rispondendo alle attese dei poveri".
SS/ANNIVERSARIO FONDAZIONE SAHEL/ROUAMBA VIS 20050218 (460)
La Lettera, redatta in lingua francese e datata 8 febbraio, ricorda l'appello alla comunità internazionale che Giovanni Paolo II lanciò da Ouagadougou (Burkina Faso), il 10 maggio 1980, all'epoca del Viaggio compiuto in cinque paesi africani, in favore delle popolazioni della regione del Sahel colpita da grave siccità e dalla desertificazione progressiva. Quell'appello si tradusse nella creazione della "Fondazione di Giovanni Paolo II per il Sahel" con Chirografo del 22 febbraio 1984.
Il Sahel è la regione dell'Africa sub-sahariana comprendente i paesi della costa occidentale e centrale del Continente.
Il Cardinale Sodano esprime l'apprezzamento del Santo Padre "a tutti coloro che, da diverse parti del mondo, hanno subito risposto al suo invito ed hanno collaborato con generosità alla sua sollecitudine per le numerose persone che si trovano in condizioni davvero precarie". Le iniziative concrete in risposta all'appello del Papa, scrive il Cardinale Sodano, hanno condotto alla creazione della Fondazione per il Sahel, che il Santo Padre "rimette alle gestione diretta dei rappresentanti dell'Episcopato dei nove paesi interessati, mentre la rappresentanza legale fu affidata al Presidente del Pontificio Consiglio 'Cor Unum'". I nove Paesi sono il Burkina Faso, Niger, Mali, Guinea Bissau, Capo Verde, Mauritania, Senegal, Gambia e Ciad.
Il Cardinale nota i "frutti" dello "efficace ed intenso lavoro della Fondazione" dal 1980, all'epoca del Viaggio in Africa e dell'appello del Papa, il quale auspica che "tali realizzazioni continuino con slancio crescente e rinnovato per sostenere le comunità che ne beneficiano, consentendo loro di essere sempre più responsabili del proprio sviluppo armonioso ed integrale".
Nonostante tali iniziative, scrive ancora il Segretario di Stato, "la situazione di tale regione continua ad essere preoccupante. Per questo il Santo Padre profitta di questa occasione per rinnovare il suo appello, incoraggiando nel contempo gli sforzi compiuti per superare i numerosi problemi e necessità che ancora sussistono riguardo alle risorse disponibili, purtroppo insufficienti", in particolare l'acqua potabile.
Il Cardinale Sodano conclude la Lettera ricordando che il Santo Padre Giovanni Paolo II formula l'augurio che "questo anniversario costituisca l'occasione propizia per far nascere un rinnovato slancio di solidarietà, al fine di assicurare alla meritevole 'Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel' mezzi adeguati che permettano di continuare con successo la sua missione di solidarietà umana e cristiana, rispondendo alle attese dei poveri".
SS/ANNIVERSARIO FONDAZIONE SAHEL/ROUAMBA VIS 20050218 (460)
TELEGRAMMA DI CORDOGLIO PER LA MORTE DI RAFIQ HARIRI
CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2005 (VIS). A nome del Santo Padre, il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha fatto pervenire al Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), il seguente telegramma di cordoglio per l'assassinio, il 14 febbraio scorso, del Primo Ministro del Libano Rafiq Hariri:
"Appresa la notizia del terribile attentato che è costato la vita al Signor Rafiq Hariri, ex Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica del Libano, e a numerose altre persone, il Santo Padre deplora vivamente questo gesto criminale che offende Dio e gli uomini creati a Sua immagine e somiglianza. Pregando ardentemente per la diletta terra libanese, il Papa implora una volta ancora la misericordia di Dio sulla regione del Medio Oriente che aspira ad una pace giusta e duratura ed invita tutti i fedeli cattolici del Libano, ad un impegno costante per la pace e la collaborazione con tutti gli uomini di buona volontà, per edificare, nel dialogo, un avvenire di concordia nel Paese e fra i popoli della regione".
TGR/MORTE HARIRI/SODANO:SFEIR VIS 20050218 (190)
"Appresa la notizia del terribile attentato che è costato la vita al Signor Rafiq Hariri, ex Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica del Libano, e a numerose altre persone, il Santo Padre deplora vivamente questo gesto criminale che offende Dio e gli uomini creati a Sua immagine e somiglianza. Pregando ardentemente per la diletta terra libanese, il Papa implora una volta ancora la misericordia di Dio sulla regione del Medio Oriente che aspira ad una pace giusta e duratura ed invita tutti i fedeli cattolici del Libano, ad un impegno costante per la pace e la collaborazione con tutti gli uomini di buona volontà, per edificare, nel dialogo, un avvenire di concordia nel Paese e fra i popoli della regione".
TGR/MORTE HARIRI/SODANO:SFEIR VIS 20050218 (190)
VISITA DI GIOVANNI PAOLO II AL PRESIDENTE REPUBBLICA ITALIANA
CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2005 (VIS). Un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede annuncia che: "Sua Santità Giovanni Paolo II, accogliendo volentieri il cortese invito del Signor Presidente della Repubblica Italiana, Sua Eccellenza Carlo Azeglio Ciampi, si recherà in visita ufficiale al Quirinale venerdì 29 aprile 2005, festa di Santa Caterina da Siena, Patrona d'Italia".
OP/VISITA QUIRINALE/... VIS 20050218 (70)
OP/VISITA QUIRINALE/... VIS 20050218 (70)
giovedì 17 febbraio 2005
LETTERA APOSTOLICA SUI MEZZI DI COMUNICAZIONE SOCIALE
CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2005 (VIS). Lunedì 21 febbraio, alle ore 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, presiederà la Conferenza Stampa di presentazione della Lettera Apostolica del Santo Padre Giovanni Paolo II "Il rapido sviluppo", sui mezzi di comunicazione sociale. Alla Conferenza Stampa interverranno anche il Vescovo Renato Boccardo, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ed il Dottor Comm. Angelo Scelzo, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
OP/LETTERA APOSTOLICA:MEDIA/FOLEY VIS 20050217 (80)
OP/LETTERA APOSTOLICA:MEDIA/FOLEY VIS 20050217 (80)
QUALITÀ DELLA VITA ED ETICA DELLA SALUTE
CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2005 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha presentato la XI Assemblea della Pontificia Accademia per la Vita, in programma dal 21 al 23 febbraio, sul tema: "Qualità della vita ed etica della salute".
Il Vescovo Sgreccia ha precisato che finalità dell'Assemblea "è quella di compiere un discernimento intorno a due concetti di grande attualità e pregnanza: quello di 'qualità di vita' e quello di 'salute'" e successivamente ha affermato: "Le società sviluppate spingono verso il raggiungimento del migliore livello di qualità di vita e le organizzazioni internazionali intendono assicurare il migliore livello di salute. (...) Che cosa si intenda esattamente con l'espressione 'qualità di vita' non è ancora chiaro al grande pubblico e forse neppure ai politici stessi".
Nella definizione del concetto di "qualità di vita", il Presidente della Pontificia Accademia ha precisato che esistono diversi parametri: medico-sanitario, socio-economico, con una maggiore disponibilità di beni di consumo rispetto al passato, ed una qualità della vita in senso ecologico. Accanto a queste accezioni, ha fatto notare il Vescovo Sgreccia, "è emerso un altro significato ben diverso, di carattere spiccatamente riduttivo", quando "si afferma che ove non esista un accettabile livello di qualità di vita, la vita stessa perde di valore e non merita di essere vissuta. (...) In questa prospettiva il termine 'qualità' di vita assume un carattere oppositivo a quello di 'sacralità di vita': in sostanza, si assolutizza la qualità e si relativizza la sacralità".
Anche per quanto attiene alla definizione del termine "salute", ha sottolineato il Vescovo Sgreccia, esistono problemi, ed ha affermato che : "Quantunque la salute non rappresenti il bene ultimo della persona, essa costituisce comunque un bene molto importante che esige il dovere morale di conservarla, sostenerla e recuperarla. (...) Da quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come 'completo benessere di natura fisica, psichica e sociale', questo valore è diventato utopico e mitico, inducendo un concetto di benessere edonistico e, talvolta, con significati perfino letali. Basti pensare al fatto che, a motivo della salute della donna, è stato legalizzato l'aborto". Infine il Vescovo Sgreccia ha posto i seguenti interrogativi: "Fin dove arriva, allora, il cosiddetto 'diritto alla salute'? Esiste un diritto alla salute 'a tutti i costi'? O esiste piuttosto un diritto alle cure?".
Il Dr. Jean-Marie Le Méné, Magistrato e Membro della Pontificia Accademia, ha dedicato il suo intervento alla salute e alle cure sanitarie, sia nei paesi ricchi, dove la domanda di salute "si è evoluta verso una domanda di benessere" e le spese mediche sono sempre più elevate e mal regolate dal mercato, e nei paesi poveri, dove "la gestione della salute è penalizzata da una situazione inadeguata".
Nei paesi ricchi, ha rilevato il Dr. Le Méné "sono promossi nuovi bisogni", e sovente essi "obbediscono al solo criterio del desiderio" - il desiderio di avere - o di non avere - un figlio, di essere belli, attraenti, per sempre giovani. Tali desideri, ha fatto osservare il Dr. Le Méné, hanno portato alle tecniche di procreazione assistita per coloro che desiderano ma non possono avere figli, ad aborti per i bambini indesiderati, a tecniche per sopprimere i bambini, non ancora nati, che non sono normali, come misura di prevenzione dell'handicap, alle tecniche di clonazione terapeutica per coloro che sono alla ricerca dell'eterna giovinezza.
"La salute dei paesi in via di sviluppo" - ha aggiunto il Dr. Le Méné - "è vittima delle ideologie" e di "piraterie", quali "la pirateria biologica: la privatizzazione del patrimonio biologico dei paesi del sud" e la "pirateria giuridica: i tentativi all'O.N.U. di autorizzare la clonazione (...) anche se la maggioranza dei paesi presenti era per l'interdizione generale".
Il Professor Maurizio P. Faggioni, teologo, ha segnalato che la salute: "non è semplice assenza di malattia, ma è armonia e integrazione di tutte le energie personali, fisiche, psichiche e spirituali, verso il progetto vitale proprio di ciascuno".
"Il diritto alla salute" - ha proseguito il Prof. Faggioni - "non è limitato a coloro che godono di standard di vita prefissati, ma deriva dal diritto alla vita, diritto che è radicato in ogni persona umana. (...) Mentre emergono con insistenza correnti di opinione che stimano il valore della vita di ciascuno e il diritto di accedere alla cure in modo proporzionale alla qualità attuale o potenziale delle rispettive esistenze, la morale cattolica annuncia profeticamente il valore di ogni vita umana e il dovere di prendersi cura dell'altro, dovere che è tanto più significativo quanto più risponde all'appello delle vite più semplici, più povere, più indifese".
Il Dottor Manfred Lütz, neurologo e psichiatra, ha affermato a sua volta che: "Noi viviamo nell'era dell'esistenza reale della religione della salute. (...) La salute, il bene, come quasi tutto nella nostra società, è visto come un prodotto che può essere fabbricato".
"Se la salute rappresenta il massimo valore" - ha proseguito il Dottor Lütz - "allora l'uomo sano è anche il vero uomo. E chi non è sano, e soprattutto, chi non può ritornare sano, allora diventa tacitamente un uomo di seconda o terza classe".
Il Dr. Lütz ha posto in rilievo poi che: "La salvezza, secondo la convinzione cristiana, non si trova primariamente nella cosiddetta buona salute, ma piuttosto in situazioni limite dell'esistenza umana, situazioni che vengono disprezzate dalla religione della salute come realtà da evitare o deficit da eliminare. Proprio nell'handicap, nella malattia, nel dolore, nella vecchiaia, nel morire e nella morte si può, invece, percepire la verità della vita in modo più chiaro e massiccio che nello scorrere del tempo senza disturbi importanti".
OP/QUALITÀ VITA/SGRECCIA VIS 20050217 (720)
Il Vescovo Sgreccia ha precisato che finalità dell'Assemblea "è quella di compiere un discernimento intorno a due concetti di grande attualità e pregnanza: quello di 'qualità di vita' e quello di 'salute'" e successivamente ha affermato: "Le società sviluppate spingono verso il raggiungimento del migliore livello di qualità di vita e le organizzazioni internazionali intendono assicurare il migliore livello di salute. (...) Che cosa si intenda esattamente con l'espressione 'qualità di vita' non è ancora chiaro al grande pubblico e forse neppure ai politici stessi".
Nella definizione del concetto di "qualità di vita", il Presidente della Pontificia Accademia ha precisato che esistono diversi parametri: medico-sanitario, socio-economico, con una maggiore disponibilità di beni di consumo rispetto al passato, ed una qualità della vita in senso ecologico. Accanto a queste accezioni, ha fatto notare il Vescovo Sgreccia, "è emerso un altro significato ben diverso, di carattere spiccatamente riduttivo", quando "si afferma che ove non esista un accettabile livello di qualità di vita, la vita stessa perde di valore e non merita di essere vissuta. (...) In questa prospettiva il termine 'qualità' di vita assume un carattere oppositivo a quello di 'sacralità di vita': in sostanza, si assolutizza la qualità e si relativizza la sacralità".
Anche per quanto attiene alla definizione del termine "salute", ha sottolineato il Vescovo Sgreccia, esistono problemi, ed ha affermato che : "Quantunque la salute non rappresenti il bene ultimo della persona, essa costituisce comunque un bene molto importante che esige il dovere morale di conservarla, sostenerla e recuperarla. (...) Da quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come 'completo benessere di natura fisica, psichica e sociale', questo valore è diventato utopico e mitico, inducendo un concetto di benessere edonistico e, talvolta, con significati perfino letali. Basti pensare al fatto che, a motivo della salute della donna, è stato legalizzato l'aborto". Infine il Vescovo Sgreccia ha posto i seguenti interrogativi: "Fin dove arriva, allora, il cosiddetto 'diritto alla salute'? Esiste un diritto alla salute 'a tutti i costi'? O esiste piuttosto un diritto alle cure?".
Il Dr. Jean-Marie Le Méné, Magistrato e Membro della Pontificia Accademia, ha dedicato il suo intervento alla salute e alle cure sanitarie, sia nei paesi ricchi, dove la domanda di salute "si è evoluta verso una domanda di benessere" e le spese mediche sono sempre più elevate e mal regolate dal mercato, e nei paesi poveri, dove "la gestione della salute è penalizzata da una situazione inadeguata".
Nei paesi ricchi, ha rilevato il Dr. Le Méné "sono promossi nuovi bisogni", e sovente essi "obbediscono al solo criterio del desiderio" - il desiderio di avere - o di non avere - un figlio, di essere belli, attraenti, per sempre giovani. Tali desideri, ha fatto osservare il Dr. Le Méné, hanno portato alle tecniche di procreazione assistita per coloro che desiderano ma non possono avere figli, ad aborti per i bambini indesiderati, a tecniche per sopprimere i bambini, non ancora nati, che non sono normali, come misura di prevenzione dell'handicap, alle tecniche di clonazione terapeutica per coloro che sono alla ricerca dell'eterna giovinezza.
"La salute dei paesi in via di sviluppo" - ha aggiunto il Dr. Le Méné - "è vittima delle ideologie" e di "piraterie", quali "la pirateria biologica: la privatizzazione del patrimonio biologico dei paesi del sud" e la "pirateria giuridica: i tentativi all'O.N.U. di autorizzare la clonazione (...) anche se la maggioranza dei paesi presenti era per l'interdizione generale".
Il Professor Maurizio P. Faggioni, teologo, ha segnalato che la salute: "non è semplice assenza di malattia, ma è armonia e integrazione di tutte le energie personali, fisiche, psichiche e spirituali, verso il progetto vitale proprio di ciascuno".
"Il diritto alla salute" - ha proseguito il Prof. Faggioni - "non è limitato a coloro che godono di standard di vita prefissati, ma deriva dal diritto alla vita, diritto che è radicato in ogni persona umana. (...) Mentre emergono con insistenza correnti di opinione che stimano il valore della vita di ciascuno e il diritto di accedere alla cure in modo proporzionale alla qualità attuale o potenziale delle rispettive esistenze, la morale cattolica annuncia profeticamente il valore di ogni vita umana e il dovere di prendersi cura dell'altro, dovere che è tanto più significativo quanto più risponde all'appello delle vite più semplici, più povere, più indifese".
Il Dottor Manfred Lütz, neurologo e psichiatra, ha affermato a sua volta che: "Noi viviamo nell'era dell'esistenza reale della religione della salute. (...) La salute, il bene, come quasi tutto nella nostra società, è visto come un prodotto che può essere fabbricato".
"Se la salute rappresenta il massimo valore" - ha proseguito il Dottor Lütz - "allora l'uomo sano è anche il vero uomo. E chi non è sano, e soprattutto, chi non può ritornare sano, allora diventa tacitamente un uomo di seconda o terza classe".
Il Dr. Lütz ha posto in rilievo poi che: "La salvezza, secondo la convinzione cristiana, non si trova primariamente nella cosiddetta buona salute, ma piuttosto in situazioni limite dell'esistenza umana, situazioni che vengono disprezzate dalla religione della salute come realtà da evitare o deficit da eliminare. Proprio nell'handicap, nella malattia, nel dolore, nella vecchiaia, nel morire e nella morte si può, invece, percepire la verità della vita in modo più chiaro e massiccio che nello scorrere del tempo senza disturbi importanti".
OP/QUALITÀ VITA/SGRECCIA VIS 20050217 (720)
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Famiglia,
Scienza e Fede
mercoledì 16 febbraio 2005
CONCISTORO PER IL VOTO SU ALCUNE CAUSE DI CANONIZZAZIONE
CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2005 (VIS). Giovedì 24 febbraio, alle ore 11:00, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, avrà luogo il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione dei Beati: Vescovo Józef Bilczewski; Presbitero Gaetano Catanoso, Fondatore della Congregazione delle Suore Veroniche del Volto Santo; Presbitero Zygmunt Gorazdowski, Fondatore della Congregazione delle Suore di San Giuseppe; Presbitero Alberto Hurtado Cruchaga, della Compagnia di Gesù ed il religioso Felice da Nicosia (Filippo Giacomo Amoroso), dell'Ordine Francescano Frati Minori Cappuccini.
OCL/CONCISTORO:CANONIZZAZIONE/... VIS 20050216 (100)
OCL/CONCISTORO:CANONIZZAZIONE/... VIS 20050216 (100)
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Nuovi Santi e Beati
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:
- Il Vescovo Jaime Vieira Rocha, finora Vescovo di Caicó (Brasile), Vescovo di Campina Grande (superficie: 20.051; popolazione: 830.118; cattolici: 720.000; sacerdoti: 55; religiosi: 173; diaconi permanenti. 2), Brasile.
- Il Sacerdote Edson de Castro Homem, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di São Sebastião do Rio de Janeiro (superficie: 1.261; popolazione: 5.857.904; cattolici: 4.059.527; sacerdoti: 582; religiosi: 1.575; diaconi permanenti: 34), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1949 a Rio de Janeiro (Brasile), ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. Finora è stato Parroco della Parrocchia "São Lourenço" a Bangu (Brasile) e Docente di Teologia nella Pontificia Università Cattolica del Brasile.
NER:NEA/.../VIEIRA ROCHA:DE CASTRO HOMEM VIS 20050216 (110)
- Il Vescovo Jaime Vieira Rocha, finora Vescovo di Caicó (Brasile), Vescovo di Campina Grande (superficie: 20.051; popolazione: 830.118; cattolici: 720.000; sacerdoti: 55; religiosi: 173; diaconi permanenti. 2), Brasile.
- Il Sacerdote Edson de Castro Homem, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di São Sebastião do Rio de Janeiro (superficie: 1.261; popolazione: 5.857.904; cattolici: 4.059.527; sacerdoti: 582; religiosi: 1.575; diaconi permanenti: 34), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1949 a Rio de Janeiro (Brasile), ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. Finora è stato Parroco della Parrocchia "São Lourenço" a Bangu (Brasile) e Docente di Teologia nella Pontificia Università Cattolica del Brasile.
NER:NEA/.../VIEIRA ROCHA:DE CASTRO HOMEM VIS 20050216 (110)
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Nomine ed altri atti pontifici
SIGNORE RICOMPENSI SUOR LUCIA SUO GRANDE SERVIZIO CHIESA
CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico il testo di una Lettera del Santo Padre al Vescovo Albino Mamede Cleto, di Coimbra (Portogallo), letto in occasione delle Esequie di Suor Maria Lúcia de Jesús e do Coração Imaculado, celebrate nella Cattedrale della città, dove la religiosa carmelitana è mancata domenica scorsa, all'età di 97 anni. Suor Maria Lúcia era l'ultima testimone delle apparizioni della Vergine a Fatima nel 1917.
Il Cardinale Tarcisio Bertone, Arcivescovo di Genova (Italia), ha presieduto il rito di suffragio nella Cattedrale di Coimbra, in qualità di Inviato Speciale del Santo Padre Giovanni Paolo II.
"La visita della Vergine, che a Fatima la piccola Lucia ricevette insieme con i cugini Francesco e Giacinta nel 1917" - scrive il Papa - "fu per lei l'inizio di una singolare missione a cui si è mantenuta fedele sino al termine dei suoi giorni. Suor Lucia ci lascia un esempio di grande fedeltà al Signore e di gioiosa adesione alla sua divina volontà".
Il Santo Padre ricorda con commozione i vari incontri avuti con la religiosa e "i vincoli di spirituale amicizia che con il trascorrere del tempo si sono intensificati" e scrive in merito: "Mi sono sentito sempre sostenuto dal quotidiano dono della sua preghiera, specialmente nei momenti duri della prova e della sofferenza. Che il Signore la ricompensi ampiamente per il grande e nascosto servizio che ha reso alla Chiesa".
"Amo pensare che ad accogliere Suor Lucia nel pio transito dalla terra al Cielo sia stata proprio Colei che ella vide a Fatima tanti anni or sono. Voglia ora la Vergine Santa accompagnare l'anima di questa devota sua figlia al beatificante incontro con lo Sposo divino".
Il giorno prima della scomparsa, il Papa ha fatto pervenire a Suor Lucia un messaggio nel quale esprimeva la sua vicinanza e l'assicurava della sua preghiera perché potesse "vivere questo momento di dolore, di sofferenza e di offerta, con lo spirito della Pasqua".
Giovanni Paolo II ha incontrato la religiosa carmelitana in tre occasioni: il 13 maggio 1982, nel 1991 e nel 2000. Il primo incontro ebbe luogo esattamente un anno dopo l'attentato in Piazza San Pietro, che quasi gli costò la vita. In quella occasione il Papa si recò a Fatima per ringraziare la Vergine che lo aveva salvato deviando la traiettoria del proiettile mortale, che invece rimase nella jeep, e volle che esso fosse incastonato nella corona della statua della Vergine di Fatima, in segno di gratitudine.
Il secondo incontro, nel 1991, ebbe luogo nel decimo anniversario dell'attentato. L'ultima volta che il Papa e Suor Lucia si incontrarono personalmente fu il 13 maggio 2000. Quel giorno il Santo Padre proclamò Beati i pastorelli Giacinta e Francesco ed il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, lesse un testo relativo al terzo segreto di Fatima.
MESS/SCOMPARSA SUOR LUCIA/COIMBRA:CLETO VIS 20050216 (470)
Il Cardinale Tarcisio Bertone, Arcivescovo di Genova (Italia), ha presieduto il rito di suffragio nella Cattedrale di Coimbra, in qualità di Inviato Speciale del Santo Padre Giovanni Paolo II.
"La visita della Vergine, che a Fatima la piccola Lucia ricevette insieme con i cugini Francesco e Giacinta nel 1917" - scrive il Papa - "fu per lei l'inizio di una singolare missione a cui si è mantenuta fedele sino al termine dei suoi giorni. Suor Lucia ci lascia un esempio di grande fedeltà al Signore e di gioiosa adesione alla sua divina volontà".
Il Santo Padre ricorda con commozione i vari incontri avuti con la religiosa e "i vincoli di spirituale amicizia che con il trascorrere del tempo si sono intensificati" e scrive in merito: "Mi sono sentito sempre sostenuto dal quotidiano dono della sua preghiera, specialmente nei momenti duri della prova e della sofferenza. Che il Signore la ricompensi ampiamente per il grande e nascosto servizio che ha reso alla Chiesa".
"Amo pensare che ad accogliere Suor Lucia nel pio transito dalla terra al Cielo sia stata proprio Colei che ella vide a Fatima tanti anni or sono. Voglia ora la Vergine Santa accompagnare l'anima di questa devota sua figlia al beatificante incontro con lo Sposo divino".
Il giorno prima della scomparsa, il Papa ha fatto pervenire a Suor Lucia un messaggio nel quale esprimeva la sua vicinanza e l'assicurava della sua preghiera perché potesse "vivere questo momento di dolore, di sofferenza e di offerta, con lo spirito della Pasqua".
Giovanni Paolo II ha incontrato la religiosa carmelitana in tre occasioni: il 13 maggio 1982, nel 1991 e nel 2000. Il primo incontro ebbe luogo esattamente un anno dopo l'attentato in Piazza San Pietro, che quasi gli costò la vita. In quella occasione il Papa si recò a Fatima per ringraziare la Vergine che lo aveva salvato deviando la traiettoria del proiettile mortale, che invece rimase nella jeep, e volle che esso fosse incastonato nella corona della statua della Vergine di Fatima, in segno di gratitudine.
Il secondo incontro, nel 1991, ebbe luogo nel decimo anniversario dell'attentato. L'ultima volta che il Papa e Suor Lucia si incontrarono personalmente fu il 13 maggio 2000. Quel giorno il Santo Padre proclamò Beati i pastorelli Giacinta e Francesco ed il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, lesse un testo relativo al terzo segreto di Fatima.
MESS/SCOMPARSA SUOR LUCIA/COIMBRA:CLETO VIS 20050216 (470)
martedì 15 febbraio 2005
PAPA PIO XI PROMOTORE ESERCIZI SPIRITUALI IN VATICANO
CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2005 (VIS). La consuetudine degli Esercizi Spirituali in Vaticano risale al Pontificato di Papa Pio XI, che, il 20 dicembre 1929, in occasione del 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, pubblicò l'Enciclica "'Mens nostra': sulla promozione degli Esercizi Spirituali", indirizzata ai "Patriarchi, Primati, Arcivescovi, Vescovi e altri Ordinari locali in pace e comunione con la Sede Apostolica".
Nell'Enciclica il Papa comunica ai fedeli di aver disposto di tenere ogni anno in Vaticano gli Esercizi Spirituali, una consuetudine seguita dal Santo Padre Giovanni Paolo II e dai membri della Curia Romana. Nei primi anni il ritiro spirituale si teneva la prima settimana di Avvento, attualmente si svolge la prima settimana di Quaresima.
Il Cardinale Achille Ratti, Arcivescovo di Milano, eletto al soglio pontificio il 6 febbraio 1922, con il nome di Pio XI, morì il 10 febbraio 1939.
Il 6 gennaio 1929, Solennità dell'Epifania, Pio XI indisse un Anno Giubilare per celebrare il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale e chiese ai fedeli di "condividere la gioia del loro Padre comune e di unirsi a noi nel rendere grazie al Supremo Datore di ogni bene".
L'Anno Giubilare si concluse con la pubblicazione dell'Enciclica "Mens nostra", nella quale Papa Pio XI ricordava "i molteplici e ricchi frutti" dell'Anno Giubilare e scriveva che: "Nell'esprimere la nostra sentita riconoscenza, (...) abbiamo ritenuto opportuno (...) di raccomandare a tutti una eccellente pratica che, confidiamo, sarà fonte di straordinari benefici per il popolo cristiano. Intendiamo la pratica degli Esercizi Spirituali, che vivamente desideriamo vedere diffondersi sempre più, non solo fra il clero, secolare e regolare, ma anche fra la moltitudine del laicato cattolico".
Pio XI scrisse profusamente sulla storia dei "Sacri Ritiri" citando i suoi predecessori, i Dottori della Chiesa e i fondatori di ordini religiosi, quali San Giovanni Bosco, e in particolare, Sant'Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù "che abbiamo la gioia di definire principale Maestro degli Esercizi Spirituali". Il 22 luglio 1922, Papa Pio XI "proclamò Sant'Ignazio di Loyola Patrono Celeste di tutti gli Esercizi Spirituali e, conseguentemente, degli istituti, dei sodalizi e digli organismi di ogni tipo che assistono coloro che seguono gli Esercizi Spirituali".
Papa Pio XI sottolineò la "gioia e la consolazione" che trovava negli Esercizi Spirituali ed annunciò che: "Allo scopo di assicurarci questa gioia e consolazione, sia per noi stessi che per coloro che ci sono vicini, abbiamo già disposto di tenere gli Esercizi Spirituali ogni anno in Vaticano". Nel ribadire il valore del ritiro spirituale, il Papa allo stesso tempo ammoniva: "Né i sacerdoti del clero, secolare e regolare, devono pensare che il tempo impiegato negli Esercizi Spirituali tenda ad essere a detrimento del loro ministero apostolico".
.../STORIA RITIRI:VATICANO/PIO XI VIS 20050215 (460)
Nell'Enciclica il Papa comunica ai fedeli di aver disposto di tenere ogni anno in Vaticano gli Esercizi Spirituali, una consuetudine seguita dal Santo Padre Giovanni Paolo II e dai membri della Curia Romana. Nei primi anni il ritiro spirituale si teneva la prima settimana di Avvento, attualmente si svolge la prima settimana di Quaresima.
Il Cardinale Achille Ratti, Arcivescovo di Milano, eletto al soglio pontificio il 6 febbraio 1922, con il nome di Pio XI, morì il 10 febbraio 1939.
Il 6 gennaio 1929, Solennità dell'Epifania, Pio XI indisse un Anno Giubilare per celebrare il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale e chiese ai fedeli di "condividere la gioia del loro Padre comune e di unirsi a noi nel rendere grazie al Supremo Datore di ogni bene".
L'Anno Giubilare si concluse con la pubblicazione dell'Enciclica "Mens nostra", nella quale Papa Pio XI ricordava "i molteplici e ricchi frutti" dell'Anno Giubilare e scriveva che: "Nell'esprimere la nostra sentita riconoscenza, (...) abbiamo ritenuto opportuno (...) di raccomandare a tutti una eccellente pratica che, confidiamo, sarà fonte di straordinari benefici per il popolo cristiano. Intendiamo la pratica degli Esercizi Spirituali, che vivamente desideriamo vedere diffondersi sempre più, non solo fra il clero, secolare e regolare, ma anche fra la moltitudine del laicato cattolico".
Pio XI scrisse profusamente sulla storia dei "Sacri Ritiri" citando i suoi predecessori, i Dottori della Chiesa e i fondatori di ordini religiosi, quali San Giovanni Bosco, e in particolare, Sant'Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù "che abbiamo la gioia di definire principale Maestro degli Esercizi Spirituali". Il 22 luglio 1922, Papa Pio XI "proclamò Sant'Ignazio di Loyola Patrono Celeste di tutti gli Esercizi Spirituali e, conseguentemente, degli istituti, dei sodalizi e digli organismi di ogni tipo che assistono coloro che seguono gli Esercizi Spirituali".
Papa Pio XI sottolineò la "gioia e la consolazione" che trovava negli Esercizi Spirituali ed annunciò che: "Allo scopo di assicurarci questa gioia e consolazione, sia per noi stessi che per coloro che ci sono vicini, abbiamo già disposto di tenere gli Esercizi Spirituali ogni anno in Vaticano". Nel ribadire il valore del ritiro spirituale, il Papa allo stesso tempo ammoniva: "Né i sacerdoti del clero, secolare e regolare, devono pensare che il tempo impiegato negli Esercizi Spirituali tenda ad essere a detrimento del loro ministero apostolico".
.../STORIA RITIRI:VATICANO/PIO XI VIS 20050215 (460)
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Harold Anthony Perera, finora Vescovo di Ratnapura (Sri Lanka), Vescovo di Galle (superficie: 5.493; popolazione: 2.170.269; cattolici: 7.933; sacerdoti: 25; religiosi: 108), Sri Lanka.
NER/.../PERERA VIS 20050215 (40)
NER/.../PERERA VIS 20050215 (40)
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Nomine ed altri atti pontifici
GLOBALIZZAZIONE E RISPETTO DIRITTI E DIGNITÀ ESSERE UMANO
CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2005 (VIS). Il 25 febbraio prossimo, alle ore 15:00, presso la Pontificia Università Lateranense, il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ed il Signor Juan Somavia, Direttore dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, presenteranno le conclusioni del Rapporto della Commissione Mondiale sulla Dimensione Sociale della Globalizzazione, pubblicato nel 2004.
Un Comunicato del Pontificio Consiglio informa che il Rapporto "intende avviare un processo di globalizzazione a forte dimensione sociale, fondato su valori universalmente condivisi, sul rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni individuo, una globalizzazione giusta, governata democraticamente e che offra opportunità e benefici tangibili per tutti i Paesi e per tutti i popoli".
.../GLOBALIZZAZIONE/MARTINO VIS 20050215 (130)
Un Comunicato del Pontificio Consiglio informa che il Rapporto "intende avviare un processo di globalizzazione a forte dimensione sociale, fondato su valori universalmente condivisi, sul rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni individuo, una globalizzazione giusta, governata democraticamente e che offra opportunità e benefici tangibili per tutti i Paesi e per tutti i popoli".
.../GLOBALIZZAZIONE/MARTINO VIS 20050215 (130)
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Libertà e diritti
lunedì 14 febbraio 2005
INIZIO ESERCIZI SPIRITUALI CURIA ROMANA IN PRESENZA SANTO PADRE
CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2005 (VIS). Questa sera, alle ore 18:00, nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico Vaticano, iniziano gli Esercizi Spirituali per la Curia Romana e con la partecipazione del Santo Padre, con il seguente svolgimento: Esposizione Eucaristica, Celebrazione dei Vespri, Meditazione introduttiva, Adorazione e Benedizione Eucaristica. Le Meditazioni sono proposte quest'anno dal Vescovo Renato Corti di Novara, sul tema: "La Chiesa a servizio della nuova ed eterna Alleanza".
In occasione dell'Anno dell'Eucaristia, la conclusione degli Esercizi Spirituali avverrà nella Basilica Vaticana, sabato 19 febbraio, alle ore 10:00, con la Concelebrazione Eucaristica cui seguirà un momento di Adorazione. A questa celebrazione sono particolarmente invitati i Membri della Curia Romana, del Vicariato di Roma e i Dipendenti della Santa Sede.
Nella settimana degli Esercizi Spirituali vengono sospese tutte le udienze, compresa l'udienza generale di mercoledì 16 febbraio.
GPII-RITIRO/.../... VIS 20050214 (150)
In occasione dell'Anno dell'Eucaristia, la conclusione degli Esercizi Spirituali avverrà nella Basilica Vaticana, sabato 19 febbraio, alle ore 10:00, con la Concelebrazione Eucaristica cui seguirà un momento di Adorazione. A questa celebrazione sono particolarmente invitati i Membri della Curia Romana, del Vicariato di Roma e i Dipendenti della Santa Sede.
Nella settimana degli Esercizi Spirituali vengono sospese tutte le udienze, compresa l'udienza generale di mercoledì 16 febbraio.
GPII-RITIRO/.../... VIS 20050214 (150)
SENTO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO PER COMPIERE LA MIA MISSIONE
CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2005 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, I Domenica di Quaresima, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è affacciato alla finestra del suo studio privato per recitare l'Angelus con i migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro.
Prima della recita della preghiera marina, l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato, ha dato lettura del testo preparato dal Papa.
"Vorrei ringraziare voi" - scrive il Santo Padre - "e anche quanto seguono mediante la radio e la televisione - per la vostra vicinanza, l'affetto e, soprattutto, la preghiera durante i giorni della mia degenza al Policlinico 'Gemelli'. Sento sempre bisogno del vostro aiuto davanti al Signore, per compiere la missione che Gesù mi ha affidato".
Ricordando che mercoledì scorso, con il rito delle Ceneri, ha avuto inizio la Quaresima, Giovanni Paolo II afferma che questo tempo liturgico "ogni anno ci ricorda una verità fondamentale: non si entra nella vita eterna senza portare la nostra croce in unione con Cristo. Non si giunge alla felicità e alla pace senza affrontare con coraggio il combattimento interiore. È un combattimento che si vince con le armi della penitenza: la preghiera, il digiuno e le opere di misericordia. Tutto ciò va compiuto nel nascondimento, senza ipocrisia, in spirito di sincero amore verso Dio e i fratelli".
Infine il Papa ha chiesto ai fedeli di accompagnarlo con la preghiera con i suoi collaboratori della Curia Romana durante la settimana degli Esercizi Spirituali che comincia stasera. "Nel silenzio e nel raccoglimento pregherò il Signore per tutte le necessità della Chiesa e del mondo".
Dopo la recita dell'Angelus, l'Arcivescovo Sandri ha aggiunto, a nome del Santo Padre: "Mentre continuo a pregare per la pace in Medio Oriente, rivolgo il mio accorato appello per la liberazione della giornalista italiana Giuliana Sgrena e di tutti i sequestrati in Iraq".
Giovanni Paolo II ha pronunciato infine la formula della Benedizione e prima di ritirarsi ha detto: "Buona domenica a tutti, grazie".
ANG/QUARESIMA:RITIRO SPIRITUALE/... VIS 20050214 (340)
Prima della recita della preghiera marina, l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato, ha dato lettura del testo preparato dal Papa.
"Vorrei ringraziare voi" - scrive il Santo Padre - "e anche quanto seguono mediante la radio e la televisione - per la vostra vicinanza, l'affetto e, soprattutto, la preghiera durante i giorni della mia degenza al Policlinico 'Gemelli'. Sento sempre bisogno del vostro aiuto davanti al Signore, per compiere la missione che Gesù mi ha affidato".
Ricordando che mercoledì scorso, con il rito delle Ceneri, ha avuto inizio la Quaresima, Giovanni Paolo II afferma che questo tempo liturgico "ogni anno ci ricorda una verità fondamentale: non si entra nella vita eterna senza portare la nostra croce in unione con Cristo. Non si giunge alla felicità e alla pace senza affrontare con coraggio il combattimento interiore. È un combattimento che si vince con le armi della penitenza: la preghiera, il digiuno e le opere di misericordia. Tutto ciò va compiuto nel nascondimento, senza ipocrisia, in spirito di sincero amore verso Dio e i fratelli".
Infine il Papa ha chiesto ai fedeli di accompagnarlo con la preghiera con i suoi collaboratori della Curia Romana durante la settimana degli Esercizi Spirituali che comincia stasera. "Nel silenzio e nel raccoglimento pregherò il Signore per tutte le necessità della Chiesa e del mondo".
Dopo la recita dell'Angelus, l'Arcivescovo Sandri ha aggiunto, a nome del Santo Padre: "Mentre continuo a pregare per la pace in Medio Oriente, rivolgo il mio accorato appello per la liberazione della giornalista italiana Giuliana Sgrena e di tutti i sequestrati in Iraq".
Giovanni Paolo II ha pronunciato infine la formula della Benedizione e prima di ritirarsi ha detto: "Buona domenica a tutti, grazie".
ANG/QUARESIMA:RITIRO SPIRITUALE/... VIS 20050214 (340)
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato il Vescovo Ernesto Antolin Salgado, finora Vescovo di Laong (Filippine), Arcivescovo Metropolita dell'Arcidiocesi di Nueva Segovia (superficie: 2.570; popolazione: 617.460; cattolici: 524.999; sacerdoti: 68; religiosi: 167), Filippine. L'Arcivescovo eletto, nato nel 1936 a Santa Lucia (Filippine), ordinato sacerdote nel 1961 e Vescovo nel 1987, succede all'Arcivescovo Edmundo M. Abaya, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Monsignore Mylo Hubert Claudio Vergara, Vescovo di San Jose (superficie: 2.540; popolazione: 642.377; cattolici: 546.021; sacerdoti: 37; religiosi: 113), Filippine. Il Vescovo eletto è nato a Manila (Filippine), nel 1962, è stato ordinato sacerdote nel 1990, ed è stato finora Parroco della Parrocchia "Holy Sacrifice" nella "University of the Philipines" a Diliman, Quezon City (Filippine).
- Ha nominato il Padre Pedro Hernández Cantarero, C.M.F., Vicario Apostolico di Darién (superficie: 16.780; popolazione: 60.000; cattolici: 48.000; sacerdoti: 9; religiosi: 19), Panamá. Il Vescovo eletto è nato a Jinotepe (Nicaragua) nel 1954, è stato ordinato sacerdote nel 1986, è stato finora Responsabile del Centro Claretiano di formazione per seminaristi a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo).
Venerdì 11 febbraio è stato reso noto che il Santo Padre:
- Ha nominato l'Arcivescovo André Vingt-Trois, finora Arcivescovo di Tours (Francia), Arcivescovo Metropolita di Parigi (superficie: 105; popolazione: 2.116.000; cattolici: 1.270.000; sacerdoti: 1.339; religiosi: 3.826; diaconi permanenti: 95), Francia. L'Arcivescovo Vingt-Trois succede al Cardinale Jean-Marie Lustiger, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Vescovo Filomeno do Nascimento Vieira Dias, finora Ausiliare di Luanda (Angola), Vescovo di Cabinda (superficie: 7.120; popolazione: 300.627; cattolici: 225.150; sacerdoti: 27; religiosi: 42), Angola. Il Vescovo do Nascimento Vieira Dias succede al Vescovo Paulino Fernandes Madeca, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Monsignore José Antonio Fernández Hurtado, finora Vicario Generale della Diocesi di Tula (Messico), Vescovo di Tuxtepec (superficie: 6.000; popolazione: 689.000; cattolici: 630.000; sacerdoti: 40; religiosi: 41; diaconi permanenti: 17), Messico. Il Vescovo eletto, nato nel 1952 in Morelia (Messico), ordinato sacerdote nel 1978, succede al Vescovo José de Jesús Castillo Rentería, M.N.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Reverendo Julio Hernando García Peláez, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Cali (superficie: 2.602; popolazione: 2.264.256; cattolici: 1.924.618; sacerdoti: 288; religiosi: 969; diaconi permanenti: 17), Colombia. Il Vescovo eletto è nato ad Anserma (Colombia), nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. Finora è stato Parroco della Cattedrale.
- Ha nominato il Reverendo Pierre-André Fournier, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Québec (superficie: 35.180; popolazione: 1.098.212; cattolici: 1.047.425; sacerdoti: 860; religiosi: 4.269), Canada. Il Vescovo eletto è nato nel 1943 a Plessisville (Canada) ed è stato ordinato sacerdote nel 1967. Finora è stato Direttore dell'ufficio diocesano della Pastorale e Vicario Episcopale della medesima Arcidiocesi
- Ha nominato il Reverendo Gilles Lemay, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Québec (superficie: 35.180; popolazione: 1.098.212; cattolici: 1.047.425; sacerdoti: 860; religiosi: 4.269), Canada. Il Vescovo eletto è nato a Sainte-Emmélie (Canada) nel 1948 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Finora è stato Parroco delle Parrocchie Saint-Etienne de Lauzon, Saint-Nicolas e Très-Saint-Rédempteur, nella medesima Arcidiocesi.
NER:RE:NEA/.../... VIS 20050214 (570)
- Ha nominato il Vescovo Ernesto Antolin Salgado, finora Vescovo di Laong (Filippine), Arcivescovo Metropolita dell'Arcidiocesi di Nueva Segovia (superficie: 2.570; popolazione: 617.460; cattolici: 524.999; sacerdoti: 68; religiosi: 167), Filippine. L'Arcivescovo eletto, nato nel 1936 a Santa Lucia (Filippine), ordinato sacerdote nel 1961 e Vescovo nel 1987, succede all'Arcivescovo Edmundo M. Abaya, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Monsignore Mylo Hubert Claudio Vergara, Vescovo di San Jose (superficie: 2.540; popolazione: 642.377; cattolici: 546.021; sacerdoti: 37; religiosi: 113), Filippine. Il Vescovo eletto è nato a Manila (Filippine), nel 1962, è stato ordinato sacerdote nel 1990, ed è stato finora Parroco della Parrocchia "Holy Sacrifice" nella "University of the Philipines" a Diliman, Quezon City (Filippine).
- Ha nominato il Padre Pedro Hernández Cantarero, C.M.F., Vicario Apostolico di Darién (superficie: 16.780; popolazione: 60.000; cattolici: 48.000; sacerdoti: 9; religiosi: 19), Panamá. Il Vescovo eletto è nato a Jinotepe (Nicaragua) nel 1954, è stato ordinato sacerdote nel 1986, è stato finora Responsabile del Centro Claretiano di formazione per seminaristi a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo).
Venerdì 11 febbraio è stato reso noto che il Santo Padre:
- Ha nominato l'Arcivescovo André Vingt-Trois, finora Arcivescovo di Tours (Francia), Arcivescovo Metropolita di Parigi (superficie: 105; popolazione: 2.116.000; cattolici: 1.270.000; sacerdoti: 1.339; religiosi: 3.826; diaconi permanenti: 95), Francia. L'Arcivescovo Vingt-Trois succede al Cardinale Jean-Marie Lustiger, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Vescovo Filomeno do Nascimento Vieira Dias, finora Ausiliare di Luanda (Angola), Vescovo di Cabinda (superficie: 7.120; popolazione: 300.627; cattolici: 225.150; sacerdoti: 27; religiosi: 42), Angola. Il Vescovo do Nascimento Vieira Dias succede al Vescovo Paulino Fernandes Madeca, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Monsignore José Antonio Fernández Hurtado, finora Vicario Generale della Diocesi di Tula (Messico), Vescovo di Tuxtepec (superficie: 6.000; popolazione: 689.000; cattolici: 630.000; sacerdoti: 40; religiosi: 41; diaconi permanenti: 17), Messico. Il Vescovo eletto, nato nel 1952 in Morelia (Messico), ordinato sacerdote nel 1978, succede al Vescovo José de Jesús Castillo Rentería, M.N.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Reverendo Julio Hernando García Peláez, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Cali (superficie: 2.602; popolazione: 2.264.256; cattolici: 1.924.618; sacerdoti: 288; religiosi: 969; diaconi permanenti: 17), Colombia. Il Vescovo eletto è nato ad Anserma (Colombia), nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. Finora è stato Parroco della Cattedrale.
- Ha nominato il Reverendo Pierre-André Fournier, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Québec (superficie: 35.180; popolazione: 1.098.212; cattolici: 1.047.425; sacerdoti: 860; religiosi: 4.269), Canada. Il Vescovo eletto è nato nel 1943 a Plessisville (Canada) ed è stato ordinato sacerdote nel 1967. Finora è stato Direttore dell'ufficio diocesano della Pastorale e Vicario Episcopale della medesima Arcidiocesi
- Ha nominato il Reverendo Gilles Lemay, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Québec (superficie: 35.180; popolazione: 1.098.212; cattolici: 1.047.425; sacerdoti: 860; religiosi: 4.269), Canada. Il Vescovo eletto è nato a Sainte-Emmélie (Canada) nel 1948 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Finora è stato Parroco delle Parrocchie Saint-Etienne de Lauzon, Saint-Nicolas e Très-Saint-Rédempteur, nella medesima Arcidiocesi.
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Nomine ed altri atti pontifici
LETTERA EPISCOPATO FRANCIA RAPPORTI CHIESA-STATO
CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2005 (VIS). Oggi è stata resa pubblica una Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II all'Arcivescovo Jean-Pierre Ricard, di Bordeaux, Presidente della Conferenza dei Vescovi di Francia, e all'Episcopato francese. La Lettera è dedicata ai rapporti fra Chiesa e Autorità civili francesi nella prospettiva del 100° anniversario della legge relativa alla separazione fra Chiesa e Stato in Francia. Tale argomento era stato discusso anche in occasione della Visita "ad Limina Apostolorum" che i Vescovi francesi avevano compiuto nel 2003 e 2004.
"La legge di separazione fra Chiesa e Stato del 1905 che denunciava il Concordato del 1804" - scrive Giovanni Paolo II - "fu un avvenimento doloroso e traumatico per la Chiesa in Francia", poiché regolava il modo di vivere in Francia "secondo il principio della laicità" e "relegava il fatto religioso nella sfera del privato senza riconoscere alla vita religiosa e all'istituzione ecclesiale un posto nella società".
Il Papa ricorda inoltre che dal 1920 "il governo francese ha riconosciuto in un certo modo il posto della religione nella vita sociale". Nel corso del secolo scorso, il dialogo fra Chiesa e Stato, il ristabilimento di rapporti diplomatici e la firma di un accordo nel 1924, hanno consentito di "superare un certo numero di difficoltà".
"Il principio di laicità, al quale il vostro Paese è molto attaccato" - scrive il Papa - "se è ben compreso, appartiene anche alla Dottrina sociale della Chiesa. Esso ricorda la necessità di una giusta separazione dei poteri che riecheggia l'invito di Cristo ai discepoli: 'Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio'. (...) La Chiesa non ha la vocazione di gestire gli affari temporali, (...) ma nello stesso tempo, è importante che tutti operino nell'interesse generale e per il bene comune".
"Il Cristianesimo ha avuto ed ha tuttora un ruolo importante nella società francese, in ambito politico, filosofico, artistico o letterario". Ricordando i grandi teologi, i pastori e gli educatori francesi, Giovanni Paolo II ribadisce che: "Non si può più dimenticare il posto importante dei valori cristiani nell'edificazione dell'Europa e nella vita dei popoli del continente. Il Cristianesimo ha in larga parte forgiato il volto dell'Europa e tocca agli uomini di oggi edificare la società europea sui valori che hanno presieduto alla sua nascita e che fanno parte della sua ricchezza".
"La Francia non può che rallegrarsi di avere uomini e donne che attingono al Vangelo (...), per servire i loro fratelli, (...) e per diffondere la concordia, la pace, la giustizia, la solidarietà e l'armonia fra tutti". Il Papa esorta i Vescovi a dedicarsi all'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa ai fedeli, in particolare i giovani di oggi che sono il futuro di domani.
Riferendosi alla "crisi dei valori e la mancanza di speranza che si constata in Francia e più in generale in Occidente", il Papa ribadisce che essi "fanno parte della crisi d'identità attraversata attualmente dalle società moderne. (...) La Chiesa si interroga su tale situazione e auspica che i valori religiosi, morali e spirituali, che fanno parte del patrimonio della Francia ed hanno forgiato la sua identità e le generazioni dai primi secoli del Cristianesimo, non cadano nell'oblio".
Il Santo Padre esorta i fedeli di Francia "ad attingere dalla propria vita spirituale ed ecclesiale la forza per partecipare alla 'res publica'" ed auspica la collaborazione, e non l'antagonismo e la separazione fra la sfera religiosa e la sfera civile. "In ragione della vostra missione" - afferma il Papa rivolgendosi ai Vescovi - "voi siete chiamati ad intervenire regolarmente del dibattito pubblico sulle grandi questioni della società".
Giovanni Paolo II scrive ancora: "So che voi siete molto attenti alla presenza della Chiesa nei luoghi dove si pongono le grandi e formidabili domande sul senso dell'esistenza umana", in particolare gli ospedali, i centri sanitari e le istituzioni scolastiche. Riguardo all'educazione il Santo Padre scrive che: "Tocca alla Stato, nel rispetto delle norme stabilite, garantire alle famiglie che lo desiderano la possibilità di impartire ai loro figli la catechesi di cui hanno bisogno".
Il Papa conclude la Lettera ai Vescovi francesi esprimendo la sua fiducia "nel futuro per una buona intesa fra tutti i componenti della società francese. (...) Che nessuno abbia paura del cammino religioso delle persone e dei gruppi sociali! Vissuto nel rispetto della sana laicità, tale cammino non può che essere fonte di dinamismo e di promozione dell'uomo".
GPII-LETTERA/CHIESA:STATO/VESCOVI:FRANCIA VIS 20050214 (740)
"La legge di separazione fra Chiesa e Stato del 1905 che denunciava il Concordato del 1804" - scrive Giovanni Paolo II - "fu un avvenimento doloroso e traumatico per la Chiesa in Francia", poiché regolava il modo di vivere in Francia "secondo il principio della laicità" e "relegava il fatto religioso nella sfera del privato senza riconoscere alla vita religiosa e all'istituzione ecclesiale un posto nella società".
Il Papa ricorda inoltre che dal 1920 "il governo francese ha riconosciuto in un certo modo il posto della religione nella vita sociale". Nel corso del secolo scorso, il dialogo fra Chiesa e Stato, il ristabilimento di rapporti diplomatici e la firma di un accordo nel 1924, hanno consentito di "superare un certo numero di difficoltà".
"Il principio di laicità, al quale il vostro Paese è molto attaccato" - scrive il Papa - "se è ben compreso, appartiene anche alla Dottrina sociale della Chiesa. Esso ricorda la necessità di una giusta separazione dei poteri che riecheggia l'invito di Cristo ai discepoli: 'Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio'. (...) La Chiesa non ha la vocazione di gestire gli affari temporali, (...) ma nello stesso tempo, è importante che tutti operino nell'interesse generale e per il bene comune".
"Il Cristianesimo ha avuto ed ha tuttora un ruolo importante nella società francese, in ambito politico, filosofico, artistico o letterario". Ricordando i grandi teologi, i pastori e gli educatori francesi, Giovanni Paolo II ribadisce che: "Non si può più dimenticare il posto importante dei valori cristiani nell'edificazione dell'Europa e nella vita dei popoli del continente. Il Cristianesimo ha in larga parte forgiato il volto dell'Europa e tocca agli uomini di oggi edificare la società europea sui valori che hanno presieduto alla sua nascita e che fanno parte della sua ricchezza".
"La Francia non può che rallegrarsi di avere uomini e donne che attingono al Vangelo (...), per servire i loro fratelli, (...) e per diffondere la concordia, la pace, la giustizia, la solidarietà e l'armonia fra tutti". Il Papa esorta i Vescovi a dedicarsi all'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa ai fedeli, in particolare i giovani di oggi che sono il futuro di domani.
Riferendosi alla "crisi dei valori e la mancanza di speranza che si constata in Francia e più in generale in Occidente", il Papa ribadisce che essi "fanno parte della crisi d'identità attraversata attualmente dalle società moderne. (...) La Chiesa si interroga su tale situazione e auspica che i valori religiosi, morali e spirituali, che fanno parte del patrimonio della Francia ed hanno forgiato la sua identità e le generazioni dai primi secoli del Cristianesimo, non cadano nell'oblio".
Il Santo Padre esorta i fedeli di Francia "ad attingere dalla propria vita spirituale ed ecclesiale la forza per partecipare alla 'res publica'" ed auspica la collaborazione, e non l'antagonismo e la separazione fra la sfera religiosa e la sfera civile. "In ragione della vostra missione" - afferma il Papa rivolgendosi ai Vescovi - "voi siete chiamati ad intervenire regolarmente del dibattito pubblico sulle grandi questioni della società".
Giovanni Paolo II scrive ancora: "So che voi siete molto attenti alla presenza della Chiesa nei luoghi dove si pongono le grandi e formidabili domande sul senso dell'esistenza umana", in particolare gli ospedali, i centri sanitari e le istituzioni scolastiche. Riguardo all'educazione il Santo Padre scrive che: "Tocca alla Stato, nel rispetto delle norme stabilite, garantire alle famiglie che lo desiderano la possibilità di impartire ai loro figli la catechesi di cui hanno bisogno".
Il Papa conclude la Lettera ai Vescovi francesi esprimendo la sua fiducia "nel futuro per una buona intesa fra tutti i componenti della società francese. (...) Che nessuno abbia paura del cammino religioso delle persone e dei gruppi sociali! Vissuto nel rispetto della sana laicità, tale cammino non può che essere fonte di dinamismo e di promozione dell'uomo".
GPII-LETTERA/CHIESA:STATO/VESCOVI:FRANCIA VIS 20050214 (740)
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Visita 'ad Limina Apostolorum'
ELIMINAZIONE POVERTÀ IMPERATIVO MORALE
CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2005 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo dell'intervento pronunciato, l'11 febbraio scorso, dal Vescovo Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, alla 43° Sessione della Commissione dello Sviluppo Sociale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Esprimendosi in francese, il Vescovo Crepaldi ha ricordato che la Dichiarazione Finale del Vertice per lo Sviluppo tenutosi dieci anni fa a Copenhagen, sottolineava "l'impegno a promuovere un concetto di sviluppo sociale che fosse 'politico, economico, etico e spirituale'". Da allora, ha affermato il Vescovo Crepladi, "questo concetto ha perduto tale connotazione.. I responsabili delle nazioni e gli specialisti prediligono attualmente un approccio riguardo all'eliminazione della povertà che si basa piuttosto sulla realizzazione di risultati economici misurabili".
È necessaria un'accelerazione nell'eliminazione della povertà, ha ribadito il Vescovo Crepaldi, poiché molte popolazioni e nazioni vivono questo flagello. "Perché il loro sviluppo sia finalmente in grado di decollare, occorre quella che è stata definita 'una grande spinta' negli investimenti pubblici". Il Vescovo ha illustrato diversi esempi di meccanismi innovativi impiegati da alcuni paesi e da alcuni gruppi ed ha aggiunto: "In effetti, tale 'grande spinta', di cui le economie dei paesi poveri hanno bisogno con urgenza, deve essere complementare, concessionaria, sicura e regolare, quattro esigenze ineludibili rispettate dai meccanismi ai quali ho fatto cenno".
"La vera sfida che ora dobbiamo affrontare" - ha proseguito il Vescovo Crepaldi - "è quella di lavorare concretamente alla realizzazione di risultati economici positivi per eliminare la povertà e salvaguardare, nello stesso tempo, il concetto dello sviluppo sociale espresso dal Vertice di Copenhagen. (...) Inoltre, se è vero (...) che l'eliminazione della povertà è diventato un imperativo morale, si arriverebbe, con la sua realizzazione, a considerarlo effettivamente un bene pubblico primario". Infine il Vescovo Crepaldi ha sottolineato che: "Questa sfida potrà essere affrontata solo quando si sarà ottemperato un obbligo morale. Si tratta della creazione, a livello internazionale, del senso della giustizia sociale che attualmente fa ancora difetto".
DELSS/ELIMINAZIONAE POVERTÀ/O.N.U.:CREPALDI VIS 20050214 (340)
Esprimendosi in francese, il Vescovo Crepaldi ha ricordato che la Dichiarazione Finale del Vertice per lo Sviluppo tenutosi dieci anni fa a Copenhagen, sottolineava "l'impegno a promuovere un concetto di sviluppo sociale che fosse 'politico, economico, etico e spirituale'". Da allora, ha affermato il Vescovo Crepladi, "questo concetto ha perduto tale connotazione.. I responsabili delle nazioni e gli specialisti prediligono attualmente un approccio riguardo all'eliminazione della povertà che si basa piuttosto sulla realizzazione di risultati economici misurabili".
È necessaria un'accelerazione nell'eliminazione della povertà, ha ribadito il Vescovo Crepaldi, poiché molte popolazioni e nazioni vivono questo flagello. "Perché il loro sviluppo sia finalmente in grado di decollare, occorre quella che è stata definita 'una grande spinta' negli investimenti pubblici". Il Vescovo ha illustrato diversi esempi di meccanismi innovativi impiegati da alcuni paesi e da alcuni gruppi ed ha aggiunto: "In effetti, tale 'grande spinta', di cui le economie dei paesi poveri hanno bisogno con urgenza, deve essere complementare, concessionaria, sicura e regolare, quattro esigenze ineludibili rispettate dai meccanismi ai quali ho fatto cenno".
"La vera sfida che ora dobbiamo affrontare" - ha proseguito il Vescovo Crepaldi - "è quella di lavorare concretamente alla realizzazione di risultati economici positivi per eliminare la povertà e salvaguardare, nello stesso tempo, il concetto dello sviluppo sociale espresso dal Vertice di Copenhagen. (...) Inoltre, se è vero (...) che l'eliminazione della povertà è diventato un imperativo morale, si arriverebbe, con la sua realizzazione, a considerarlo effettivamente un bene pubblico primario". Infine il Vescovo Crepaldi ha sottolineato che: "Questa sfida potrà essere affrontata solo quando si sarà ottemperato un obbligo morale. Si tratta della creazione, a livello internazionale, del senso della giustizia sociale che attualmente fa ancora difetto".
DELSS/ELIMINAZIONAE POVERTÀ/O.N.U.:CREPALDI VIS 20050214 (340)
MESSAGGIO DEL PAPA PER LA XIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2005 (VIS). In occasione della celebrazione della XIII Giornata Mondiale del Malato, che quest'anno si è tenuta a Yaoundé (Camerun), dal 9 all'11 febbraio, oggi è stato pubblicato il Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II al Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Suo Inviato Speciale in Camerun. Il Messaggio, redatto in lingua francese, è datato 1° febbraio.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II ringrazia il Presidente della Repubblica del Camerun per la collaborazione nella preparazione e nella celebrazione della Giornata, saluta i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose, e di seguito scrive: "Saluto, in modo speciale, gli operatori della sanità, dal cui generoso impegno dipende in modo rilevante la cura e l'assistenza degli infermi e di quanti fanno parte del mondo della salute. Il mio pensiero, in modo tutto speciale, va a voi, cari fratelli e sorelle ammalati, che portate nel corpo i segni del dolore e della fragilità, e a voi familiari, che più direttamente siete coinvolti nella loro vita: tutti vi stringo al mio cuore con affetto".
"Quest'anno" - scrive ancora il Pontefice - "la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato si svolge nuovamente in Africa, continente segnato da non pochi né lievi problemi, ma ricco anche di straordinarie risorse umane e spirituali e animato da un intenso desiderio di pace e di autentico progresso. L'Africa soffre per la presenza di tanti malati che silenziosamente invocano la solidarietà del mondo intero".
"Carissimi Fratelli e Sorelle d'Africa, Gesù è 'l'Uomo che conosce il soffrire'. In quest'anno dedicato all'Eucaristia, unitevi con la mente e con il cuore al sacrificio della Messa, inesauribile sorgente di speranza in ogni prova della vita".
MESS/GIORNATA MONDIALE MALATO/LOZANO VIS 20050214 (300)
Il Santo Padre Giovanni Paolo II ringrazia il Presidente della Repubblica del Camerun per la collaborazione nella preparazione e nella celebrazione della Giornata, saluta i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose, e di seguito scrive: "Saluto, in modo speciale, gli operatori della sanità, dal cui generoso impegno dipende in modo rilevante la cura e l'assistenza degli infermi e di quanti fanno parte del mondo della salute. Il mio pensiero, in modo tutto speciale, va a voi, cari fratelli e sorelle ammalati, che portate nel corpo i segni del dolore e della fragilità, e a voi familiari, che più direttamente siete coinvolti nella loro vita: tutti vi stringo al mio cuore con affetto".
"Quest'anno" - scrive ancora il Pontefice - "la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato si svolge nuovamente in Africa, continente segnato da non pochi né lievi problemi, ma ricco anche di straordinarie risorse umane e spirituali e animato da un intenso desiderio di pace e di autentico progresso. L'Africa soffre per la presenza di tanti malati che silenziosamente invocano la solidarietà del mondo intero".
"Carissimi Fratelli e Sorelle d'Africa, Gesù è 'l'Uomo che conosce il soffrire'. In quest'anno dedicato all'Eucaristia, unitevi con la mente e con il cuore al sacrificio della Messa, inesauribile sorgente di speranza in ogni prova della vita".
MESS/GIORNATA MONDIALE MALATO/LOZANO VIS 20050214 (300)
AI MALATI: OFFRITE PREGHIERE PER CHIESA E MISSIONE DEL PAPA
CITTA' DEL VATICANO, 11 FEB. 2005 (VIS). Alle 16:30 di oggi, Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes, nella Basilica Vaticana, il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma, ha celebrato la Santa Messa per gli ammalati e i pellegrini dell'Opera Romana Pellegrinaggi e dell'U.N.I.T.A.L.S.I., in occasione della XIII Giornata Mondiale del Malato.
Nel corso della Celebrazione Eucaristica, il Cardinale Ruini ha dato lettura del Messaggio che il Santo Padre Giovanni Paolo II - rientrato ieri sera in Vaticano dal Policlinico Agostino Gemelli - ha indirizzato ai malati e ai pellegrini riuniti nella Basilica di San Pietro.
Il Santo Padre inizia il Messaggio ricordando la memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, che apparve per la prima volta a Santa Bernadette Soubirous l'11 febbraio 1858, nella Grotta di Massabielle. "Da quella grotta" - scrive il Papa - "diventata luogo di orazione e di speranza per tanti pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, l'Immacolata continua ad invitare alla preghiera, alla penitenza e alla conversione. (...) L'accorrere di malati e sofferenti ai piedi della Vergine costituisce un'incessante esortazione a fidarsi di Cristo e della sua celeste Madre, che mai abbandonano quanti a loro si rivolgono nel tempo del dolore e della prova".
"Cari malati" - scrive il Papa - "se unite le vostre pene" alle sofferenze di Cristo che morendo in croce ha redento il mondo, "potete essere suoi privilegiati cooperatori nella salvezza delle anime. È questo il vostro compito nella Chiesa, la quale è sempre ben consapevole del ruolo e del valore della malattia illuminata dalla fede. Non è pertanto mai inutile la vostra sofferenza, cari ammalati! Anzi, essa è preziosa, perché è condivisione misteriosa ma reale della stessa missione salvifica del Figlio di Dio".
"Per questo il Papa" - conclude il Messaggio Giovanni Paolo II - "conta tanto sul valore delle vostre preghiere e delle vostre sofferenze: offritele per la Chiesa e per il mondo; offritele anche per me e per la mia missione di Pastore universale del popolo cristiano".
MESS/GIORNATA MONDIALE MALATO/RUINI VIS 20050212 (35
Nel corso della Celebrazione Eucaristica, il Cardinale Ruini ha dato lettura del Messaggio che il Santo Padre Giovanni Paolo II - rientrato ieri sera in Vaticano dal Policlinico Agostino Gemelli - ha indirizzato ai malati e ai pellegrini riuniti nella Basilica di San Pietro.
Il Santo Padre inizia il Messaggio ricordando la memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, che apparve per la prima volta a Santa Bernadette Soubirous l'11 febbraio 1858, nella Grotta di Massabielle. "Da quella grotta" - scrive il Papa - "diventata luogo di orazione e di speranza per tanti pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, l'Immacolata continua ad invitare alla preghiera, alla penitenza e alla conversione. (...) L'accorrere di malati e sofferenti ai piedi della Vergine costituisce un'incessante esortazione a fidarsi di Cristo e della sua celeste Madre, che mai abbandonano quanti a loro si rivolgono nel tempo del dolore e della prova".
"Cari malati" - scrive il Papa - "se unite le vostre pene" alle sofferenze di Cristo che morendo in croce ha redento il mondo, "potete essere suoi privilegiati cooperatori nella salvezza delle anime. È questo il vostro compito nella Chiesa, la quale è sempre ben consapevole del ruolo e del valore della malattia illuminata dalla fede. Non è pertanto mai inutile la vostra sofferenza, cari ammalati! Anzi, essa è preziosa, perché è condivisione misteriosa ma reale della stessa missione salvifica del Figlio di Dio".
"Per questo il Papa" - conclude il Messaggio Giovanni Paolo II - "conta tanto sul valore delle vostre preghiere e delle vostre sofferenze: offritele per la Chiesa e per il mondo; offritele anche per me e per la mia missione di Pastore universale del popolo cristiano".
MESS/GIORNATA MONDIALE MALATO/RUINI VIS 20050212 (35
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Sacramenti
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