CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di ieri a Roma si è svolta la presentazione dell'ultimo volume di Giovanni Paolo II "Memoria e identità", alla quale sono intervenuti il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, e il Dottor Paolo Mieli, Direttore del "Corriere della Sera", quotidiano del gruppo Rizzoli che ha pubblicato il volume in italiano.
Il Dr. Navarro-Valls ha spiegato che "Memoria e Identità" ha origine da una serie di conversazioni avute nell'estate del '93 a Castel Gandolfo, tra il Papa e due filosofi polacchi, il Professor Josef Tishner e il Professor Krystof Michalski. I due intellettuali ponevano al Papa una serie di domande ed il Santo Padre rispondeva. La conversazione fu registrata e trascritta. Il manoscritto rimase custodito per alcuni anni finché il Papa ha voluto rileggerlo ed ha deciso di pubblicarlo in volume dopo aver apportato alcune correzioni.
"Nel suo libro, Giovanni Paolo II non riflette sul male cosmico, cioè sulle catastrofi naturali e tragedie di varia natura, ma sul male che deriva dal comportamento umano", ha detto il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. "Si potrebbe dire" - ha aggiunto - "che si tratta di un libro di teologia della storia. Le considerazioni del Papa non intendono intuire o determinare il luogo che gli eventi occupano nel disegno divino, e neppure decifrare le vie della Provvidenza. Quando il Papa scrive sull'ideologia del male, sul nazionalsocialismo e sul comunismo, ricerca le radici degli stessi e dei regimi ai quali diedero origine. Allo stesso tempo presenta una riflessione teologica e filosofica di come la presenza del male molte volte diventi un invito a compiere il bene.
Le pagine finali del volume che narrano l'attentato di cui rimase vittima il Papa il 13 maggio 1981 "non sono una semplice aggiunta, anche se sono diverse nelle stile" - ha precisato il Dr. Navarro-Valls - "Hanno il tono di chi parla di un'esperienza vissuta. È l'aprirsi del cuore del Papa che spiega come ha vissuto e come vive questo male". In una conversazione con il Segretario Particolare, Arcivescovo Stanislaw Dziwisz, il Papa rievoca tutti gli attimi di quell'evento, il momento dello sparo, il ricovero al Policlinico Gemelli, la convalescenza, la visita ad Agca in carcere e la decisione di accordargli il perdono.
Il Cardinale Ratzinger ha affermato che il Papa parla di Mehmet Alì Agca "come di un uomo vittima di una logica sbagliata sotto tutti i punti di vista. Alì Agca è un musulmano, e anche questo forse lo ha fatto cadere in una spirale di paura dalla quale non è più uscito perché continua a ritenersi una pedina di una qualche premonizione contenuta nel terzo segreto di Fatima. Ma al di là di queste considerazioni Alì Agca non si è mai chiesto cosa ha fatto, non si è mai preoccupato del fatto nudo e crudo dell'attentato al Papa. Il suo vero e unico cruccio è che ha sbagliato mira". Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha precisato che il terrorista turco gli ha scritto frequentemente chiedendo se ci fosse una risposta al mistero di Fatima. "Ma" - ha concluso il Porporato - "come si sa per lui l'unico collegamento con Fatima era la data del 13 maggio. Il livello quindi della sua riflessione è solo e unicamente questo".
Il Santo Padre ricorda anche gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti, dell'11 marzo 2004 a Madrid e il massacro di Beslan in Ossezia, nel settembre 2004. "Rileggendo oggi, a distanza di alcuni anni, la trascrizione della conversazione di allora" - scrive il Papa - "rilevo che le manifestazioni di violenza degli 'anni di piombo' si sono notevolmente attenuate. In quest'ultimo periodo, tuttavia, si sono estese nel mondo le cosiddette 'reti del terrore', che costituiscono una minaccia costante per la vita di milioni di innocenti". Infine il Papa si chiede: "Dove ci porteranno queste nuove eruzioni di violenza?".
Il volume di 200 pagine "Memoria e identità", pubblicato in undici lingue, è il quinto libro del Papa, dopo "Varcare la soglia della speranza" (1994); "Dono e mistero" (1996); il libro di poesie "Trittico romano" (2003) ed "Alzatevi, andiamo!" (2004).
.../VOLUME PAPA/... VIS 20050223 (710)
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