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mercoledì 3 novembre 2004

CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE E SITUAZIONE PROFUGHI


CITTA' DEL VATICANO, 1 NOV. 2004 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri al Comitato Specifico di Politica e di Decolonizzazione, sull'Articolo 75: Agenzia di assistenza e di soccorso per i profughi della Palestina in Medio Oriente (UNRWA).

"Interveniamo ancora una volta al presente forum" - ha detto l'Arcivescovo - "per esaminare l'offerta di servizi ai profughi nel ciclo infinito di violenza e terrorismo, di azioni e reazioni militari, di una serie di rappresaglie che generano ulteriore violenza. (...) Da una analisi realistica della situazione si constata che esiste molta retorica sulla pace ma viene dimostrata scarsa volontà politica di risolvere le divergenze". L'Arcivescovo Migliore invita "la comunità internazionale a stimolare la dirigenza israeliana e palestinese a negoziare in buona fede" allo scopo di creare "opportunità per la riconciliazione, il perdono, il compromesso e la collaborazione". In particolare l'Osservatore Permanente ha sottolineato le difficoltà "della popolazione dei rifugiati così sfavorevolmente colpiti da questa 'guerra non dichiarata'".

L'Arcivescovo Migliore ha parlato dei molteplici aspetti dell'opera della Missione Pontificia per la Palestina, ha affrontato la questione della Città Santa di Gerusalemme, affermando che essa è parte della soluzione della situazione in Medio Oriente. Infine ha rinnovato l'invito della Santa Sede ad adottare "provvedimenti internazionalmente garantiti per assicurare la libertà di religione e di coscienza degli abitanti, e accesso permanente e libero ai Luoghi Santi da parte dei fedeli di tutte le religioni e nazionalità".

"È triste" - ha affermato il Nunzio al termine del suo discorso - "constatare che una terra alla quale un tempo era stato affidato un messaggio di amore, di vita, di fratellanza e di pace, definita da molti Terra Santa, nella nostra epoca sia latrice di un messaggio molto diverso al mondo, un messaggio di divisione, distruzione e morte. La famiglia delle nazioni deve incitare tutti le parti interessate a rinnovare l'impegno di portare la pace nella regione".
DELSS/RIFUGIATI:MEDIO ORIENTE/O.N.U.:MIGLIORE VIS 20041103 (320)

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