CITTA' DEL VATICANO, 16 MAR. 2004 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Congresso Internazionale su "I trattamenti di sostegno vitale e lo stato vegetativo. Progressi scientifici e dilemmi etici", in programma dal 17 al 20 marzo, presso l'Augustinianum (Roma), ed organizzato dalla Federazione Internazionale Associazioni Medici Cattolici e dalla Pontificia Accademia per la Vita.
Sono intervenuti il Vescovo Elio Sgreccia, Vice Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; il Professor Gianluigi Gigli, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Ospedale Santa Maria Misericordia di Udine e Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici ed il Professor Alan Shewmon, Professore di Neurologia e Pediatria presso il Dipartimento di Neurologia del "Olive View-Ucla Medical Center", California (Stati Uniti d'America).
Il Vescovo Sgreccia ha precisato che il Congresso esaminerà i problemi di ordine etico e antropologico che coinvolgono i casi di pazienti in stato vegetativo. "Alcuni affermano" - ha detto - "che quando la persona perde l'uso della ragione, già cessa di essere tale, per cui si suggerisce la possibilità di interrompere l'assistenza alimentare e l'idratazione per facilitarne il decesso. Quando c'è vita nell'organismo" - ha proseguito il Vescovo Sgreccia - "la persona continua ed esistere, con tutta la sua dignità, con la sua anima".
Un altro problema dibattuto nel corso del Congresso, ha detto ancora il Vice Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, è se si può, in alcuni casi, sospendere l'accanimento terapeutico. Il problema risiede, ha affermato il Vescovo Sgreccia, nel definire i mezzi terapeutici e nel decidere se la terapia è necessaria, fino al momento in cui avviene il decesso.
Il Vice Presidente della Pontificia Accademia per la Vita ha anche fatto riferimento ad un altro argomento esaminato dal Congresso, il principio di autonomia del paziente - si può decidere quando sospendere l'alimentazione nel caso ci si ritrovasse in stato vegetativo - ed i tipi di assistenza necessaria in questi casi.
Il Professor Gigli ha ricordato che al Congresso parteciperanno 370 scienziati di 49 paesi, fra i quali l'Arabia Saudita, Israele e il Kazakhstan. Sono previste 40 relazioni da parte dei massimi esperti sull'argomento dal punto di vista scientifico e 30 interventi.
…/CONGRESSO STATO VEGETATIVO/… VIS 20040316 (360)
Sono intervenuti il Vescovo Elio Sgreccia, Vice Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; il Professor Gianluigi Gigli, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Ospedale Santa Maria Misericordia di Udine e Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici ed il Professor Alan Shewmon, Professore di Neurologia e Pediatria presso il Dipartimento di Neurologia del "Olive View-Ucla Medical Center", California (Stati Uniti d'America).
Il Vescovo Sgreccia ha precisato che il Congresso esaminerà i problemi di ordine etico e antropologico che coinvolgono i casi di pazienti in stato vegetativo. "Alcuni affermano" - ha detto - "che quando la persona perde l'uso della ragione, già cessa di essere tale, per cui si suggerisce la possibilità di interrompere l'assistenza alimentare e l'idratazione per facilitarne il decesso. Quando c'è vita nell'organismo" - ha proseguito il Vescovo Sgreccia - "la persona continua ed esistere, con tutta la sua dignità, con la sua anima".
Un altro problema dibattuto nel corso del Congresso, ha detto ancora il Vice Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, è se si può, in alcuni casi, sospendere l'accanimento terapeutico. Il problema risiede, ha affermato il Vescovo Sgreccia, nel definire i mezzi terapeutici e nel decidere se la terapia è necessaria, fino al momento in cui avviene il decesso.
Il Vice Presidente della Pontificia Accademia per la Vita ha anche fatto riferimento ad un altro argomento esaminato dal Congresso, il principio di autonomia del paziente - si può decidere quando sospendere l'alimentazione nel caso ci si ritrovasse in stato vegetativo - ed i tipi di assistenza necessaria in questi casi.
Il Professor Gigli ha ricordato che al Congresso parteciperanno 370 scienziati di 49 paesi, fra i quali l'Arabia Saudita, Israele e il Kazakhstan. Sono previste 40 relazioni da parte dei massimi esperti sull'argomento dal punto di vista scientifico e 30 interventi.
…/CONGRESSO STATO VEGETATIVO/… VIS 20040316 (360)
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