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lunedì 6 ottobre 2003

APPELLO A COSTRUIRE UN FUTURO DI SPERANZA IN AFRICA


CITTA' DEL VATICANO, 5 OTT. 2003 (VIS). Alle 10:00 di questa mattina, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha celebrato l'Eucaristia durante la quale ha proceduto alla Canonizzazione del Beato Daniele Comboni (1831-1881), Vescovo, Fondatore della Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Suore Missionarie Comboniane Pie Madri della Nigrizia; del Beato Arnold Janssen (1873-1909), Presbitero, Fondatore della Società del Verbo Divino, della Congregazione delle Suore Missionarie Serve dello Spirito e della Congregazione delle Suore Serve dello Spirito Santo dell'Adorazione Perpetua ed il Beato Josef Freinademetz (1852-1908), Presbitero, della Società del Verbo Divino.

Queste le parole del Papa nell'omelia: "L'evangelizzazione, insegnano questi nuovi Santi, oltre ad interventi di promozione umana, talora persino rischiosi come testimonia l'esperienza di tanti missionari, comporta sempre un esplicito annuncio di Cristo. Questo è l'esempio e questa è l'eredità preziosa che i tre Santi, elevati oggi alla gloria degli altari, lasciano specialmente alle loro famiglie religiose. Primo compito degli Istituti missionari è la missione 'ad gentes', da non posporre a nessun altro impegno, pur necessario, di carattere sociale e umanitario".

"Sono necessari" - ha proseguito il Pontefice - "evangelizzatori dall'entusiasmo e dalla passione apostolica del Vescovo Daniele Comboni, apostolo di Cristo tra gli africani. Egli impiegò le risorse della sua ricca personalità e della sua solida spiritualità per far conoscere ed accogliere Cristo in Africa, continente che amava profondamente. Come non volgere, anche quest'oggi, lo sguardo con affetto e preoccupazione a quelle care popolazioni? Terra ricca di risorse umane e spirituali, l'Africa continua ad essere segnata da tante difficoltà e problemi. Possa la Comunità internazionale aiutarla attivamente a costruire un futuro di speranza. Affido questo mio appello all'intercessione di San Daniele Comboni, insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero".

Del nuovo Santo Arnold Janssen, il Papa ha detto: "La sua attività sacerdotale fu piena di zelo nel diffondere la Parola di Dio utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione di massa, specialmente la stampa. Non si perse d'animo dinanzi agli ostacoli. Amava ripetere: 'L'annuncio della Buona Novella è la prima e principale espressione dell'amore del prossimo'".

Riferendosi a San Josef Freinademetz, il Santo Padre ha affermato: "Con la tenacia tipica della gente di montagna, questo generoso 'testimone dell'amore' fece dono di se stesso alle popolazioni cinesi dello Shandong meridionale. Abbracciò per amore e con amore le loro condizioni di vita, secondo il consiglio che egli stesso dava ai suoi missionari: 'Il lavoro missionario è vano se non si ama e non si è amati'. Modello esemplare di inculturazione evangelica, questo Santo imitò Gesù".

Al termine della Cerimonia di Canonizzazione e prima della recita dell'Angelus, Giovanni Paolo II ha rivolto parole di saluto in tedesco, inglese e italiano ai numerosi pellegrini presenti, dicendo: "Spiritualmente uniti ai nuovi Santi, invochiamo ora Maria col titolo di Madonna del Rosario, rivolti al Santuario di Pompei, dove, a Dio piacendo, mi recherò pellegrino dopodomani".
HML/CANONIZZAZIONE/… VIS 20031006 (490)

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