CITTA' DEL VATICANO, 4 OTT. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere Sua Grazia Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury, ha ricordato che la visita di oggi è resa nel solco della tradizione iniziata poco prima del Concilio Vaticano II. L'Arcivescovo Williams è il quarto Arcivescovo di Canterbury che Giovanni Paolo II ha incontrato nel corso del suo Pontificato, oltre all'incontro in occasione della sua visita a Canterbury nel 1982.
Il Santo Padre ha affermato: "I quattro secoli trascorsi dopo la nostra triste divisione, durante i quali i contatti fra i nostri predecessori furono scarsi o inesistenti, hanno ceduto il passo ad un contesto di incontri ricolmi di grazia fra il Vescovo di Roma, Successore di Pietro, e l'Arcivescovo di Canterbury". Il Papa ha inoltre ricordato che i loro rapporti "hanno avuto origine dall'invio di Sant'Agostino, Primo Arcivescovo di Canterbury, nei reami degli Anglosassoni alla fine del sesto secolo, ad opera di Gregorio Magno".
"Mentre rendiamo grazie per i progressi già conseguiti" - ha proseguito Giovanni Paolo II - "dobbiamo anche riconoscere le nuove e gravi difficoltà sorte sul cammino dell'unità. Esse non sono tutte di natura meramente disciplinare; alcune si collegano ad essenziali questioni di fede e di etica. (…) Di fronte alla crescente secolarizzazione del mondo attuale, la Chiesa deve assicurare che il deposito della fede sia proclamato nella sua integrità e preservato da interpretazioni erronee e fuorvianti".
Il Santo Padre ha inoltre affermato che il dialogo avviato dai predecessori, Papa Paolo VI e l'Arcivescovo Michael Ramsey, "doveva essere 'fondato sul Vangelo e sulle antiche tradizioni comuni'; doveva essere accompagnato dalla promozione della collaborazione che avrebbe 'condotto ad una maggiore comprensione ed a più profonda carità', e fu espressa la speranza che con il progresso verso l'unità ci potesse essere 'un rafforzamento della pace nel mondo, la pace che solo Colui può concedere, Colui che dà 'la pace che oltrepassa ogni comprensione".
Giovanni Paolo II ha affermato che occorre adoperarsi per sviluppare il lavoro compiuto dalla Commissione Internazionale Anglicana-Romano Cattolica (ARCIC), e dalla Commissione per l'Unità e la Missione (IARCCUM). "Il mondo ha bisogno della testimonianza della nostra unità, radicata nell'amore comune e nell'obbedienza a Cristo e al Suo Vangelo".
"Ho molto apprezzato" - ha concluso il Pontefice - "che lei abbia voluto rendermi visita all'inizio del suo Ministero di Arcivescovo di Canterbury. Condividiamo il desiderio di approfondire la nostra comunione. Prego per una rinnovata effusione dello Spirito Santo su Lei e la sua famiglia, su coloro che sono venuti fin qui con Lei e su tutti i Membri della Comunione Anglicana".
AC/ARCIVESCOVO CANTERBURY/WILLIAMS VIS 20031006 (440)
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