CITTA' DEL VATICANO, 5 LUG. 2003 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto questa mattina il Signor Giorgios F. Poulides, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Cipro presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Nel suo discorso di benvenuto, in lingua inglese, il Papa ha detto di "essere lieto di sapere che Lei sarà il primo Ambasciatore della Repubblica di Cipro presso la Santa Sede a risiedere a Roma".
"Lei ha menzionato la recente firma del Trattato di Adesione della Repubblica di Cipro all'Unione Europea", ha detto il Papa. "È certamente un passo significativo per la Nazione che ha iniziato a fare i necessari preparativi per il suo ingresso ufficiale nella comunità economica e politica europea. E con il suo profondo ed antico patrimonio cristiano, risalente agli albori del Cristianesimo, Cipro si troverà nella condizione migliore per rendere l'Europa sempre più consapevole delle proprie radici cristiane".
Riprendendo alcune riflessioni presentate, all'inizio dell'anno, nel suo discorso al Corpo Diplomatico, Giovanni Paolo II ha detto: "'L'Europa è portatrice di valori che hanno portato frutti per duemila anni nell'arte' del pensiero e del vivere, di cui ha beneficiato tutto il resto del mondo. Fra questi valori il Cristianesimo ha una posizione privilegiata. (…) Un'Europa che rinnegasse il suo passato, negasse la religione e che non avesse alcuna dimensione spirituale, si impoverirebbe alquanto di fronte all'ambizioso progetto che richiede tutte le sue energie: la costruzione di un'Europa per tutti'".
"Esiste nel nostro mondo contemporaneo un'evidente esigenza di legittime aspirazioni, tradizioni e credenze di popoli di diversa provenienza alle quali deve essere accordato il pieno rispetto. Solamente l'accettazione reciproca e il dialogo sincero fra i popoli e i gruppi possono sostenere il mantenimento di rapporti armoniosi. La pace autentica richiede l'effettivo riconoscimento e la salvaguardia della dignità e dei diritti di tutti i membri della famiglia umana come criterio fondamentale di politica e azione, in uno spirito di speciale apertura e sostegno verso i più bisognosi: i poveri, i malati, i giovani, gli anziani, gli operai, gli immigranti".
Il Santo Padre ha successivamente fatto riferimento "ad uno dei problemi più pressanti che la Repubblica di Cipro deve affrontare oggi: la divisione dell'isola che dura tuttora. La Santa Sede, insieme alla comunità internazionale, si rattrista profondamente che il piano di pace e di riunificazione presentato lo scorso anno dalla Segreteria Generale delle Nazioni Unite (…) non abbia ottenuto il necessario consenso dalle parti interessate, per la sua applicazione. (…) Sono lieto di apprendere della disponibilità del suo governo a sedersi al tavolo del dialogo e del negoziato, sotto gli auspici delle Nazioni Unite".
Al termine del suo discorso, il Papa ha affermato che "la sincera negoziazione per dirimere le divergenze è un modo che serve l'autentico bene di tutti. (…) In tutto ciò, certamente, i membri della comunità cattolica saranno sempre pronti a dare il loro contributo insieme a tutti i ciprioti".
CD/LETTERE CREDENZIALI/CIPRO VIS 20030707 (490)
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