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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 23 giugno 2003

COSTRUIRE RAPPORTI NUOVI DI FRATERNITÀ E COMPRENSIONE


CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2003 (VIS). Al termine dell'incontro privato con la Presidenza Collegiale della Bosnia-Erzegovina, nell'aeroporto internazionale di Banja Luka, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è recato in autovettura panoramica al Convento della Santissima Trinità sulla collina di Petricevac, alla periferia di Banja Luka, per celebrare la Santa Messa e proclamare Beato il Servo di Dio Ivan Merz, con la partecipazione di 50.000 fedeli.

Alla celebrazione erano presenti i tre Membri della Presidenza Collegiale della Bosnia-Erzegovina, il Presidente della Repubblica Serba di Bosnia, autorità politiche e civili, il Cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo di Vrhbosna e tutti i Vescovi della Bosnia.

Il Vangelo è stato cantato in lingua ucraina poiché nella regione di Banja Luka vive un numeroso gruppo di cattolici di rito bizantino, nati in Ucraina.

Nell'omelia il Papa ha inviato "un fraterno saluto" a Sua Beatitudine il Patriarca Pavle e ai Membri del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa serba, ha salutato anche i fedeli delle altre Comunità ecclesiali della Bosnia-Erzegovina, i fedeli della Comunità ebraica e della Comunità islamica e tutti i pellegrini giunti dalle diverse parti del Paese e dalle Nazioni vicine.

"Da questa città, segnata nel corso della storia da tanta sofferenza e tanto sangue" - ha detto il Papa - "imploro il Signore Onnipotente affinché abbia misericordia per le colpe commesse contro l'uomo, la sua dignità e la sua libertà anche da figli della Chiesa cattolica e infonda in tutti il desiderio del reciproco perdono. Soltanto in un clima di vera riconciliazione, la memoria di tante vittime innocenti e il loro sacrificio non saranno vani, ci incoraggeranno a costruire rapporti nuovi di fraternità e di comprensione".

Del nuovo Beato, il laico Ivan Merz, nato a Banja Luka nel 1896 e morto nel 1928, Giovanni Paolo II ha detto: "Giovane brillante, seppe moltiplicare i ricchi talenti naturali di cui era dotato ed ottenne numerosi successi umani: si può parlare della sua come di una vita ben riuscita. Ma la ragione per cui egli viene oggi ascritto all'albo dei Beati non è quella. Ciò che lo introduce nel coro dei Beati è il suo successo davanti a Dio. La grande aspirazione di tutta la sua vita, infatti, è stata quella di 'mai dimenticare Dio, desiderare sempre di unirsi a Lui'".

Ricordando che il Beato Merz fu "uno dei promotori del rinnovamento liturgico nella sua Patria", il Papa ha sottolineato che con la partecipazione alla Santa Messa "egli trasse la spinta a farsi apostolo dei giovani. Non a caso scelse come motto 'Sacrificio - Eucaristia - Apostolato'".

"Il nome di Ivan Merz" - ha proseguito il Pontefice - "ha significato un programma di vita e di azione per tutta una generazione di giovani cattolici. Deve continuare ad esserlo anche oggi! La vostra Patria e la vostra Chiesa, carissimi giovani, hanno vissuto momenti difficili ed ora occorre lavorare perché la vita riprenda pienamente ad ogni livello". A questo proposito il Papa ha invitato tutti "a non cedere alla tentazione dello scoraggiamento, ma a moltiplicare le iniziative perché la Bosnia-Erzegovina torni ad essere terra di riconciliazione, di incontro e di pace".

"Il futuro di queste contrade dipende anche da voi!" - ha esclamato Giovanni Paolo II - "Non cercate altrove una vita più comoda, non fuggite le vostre responsabilità aspettando che altri risolvano i problemi, ma ponete risolutamente rimedio al male con la forza del bene. Come il Beato Ivan, ricercate l'incontro personale con Cristo che illumina di luce nuova la vita. Il Vangelo sia il grande criterio che guida i vostri orientamenti e le vostre scelte!".

Il Santo Padre ha concluso l'omelia auspicando che: "La pace di Dio Padre, che sorpassa ogni sentimento, custodisca il vostro cuore e il vostro spirito nella conoscenza e nell'amore di Dio e del suo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo! È la preghiera e l'augurio che, per intercessione del Beato Ivan Merz, il Papa eleva oggi per voi e per tutti i Popoli della Bosnia-Erzegovina".

Al termine della Santa Messa e prima della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto in lingua tedesca, ungherese, italiana, serba e croata ai fedeli presenti ed ha auspicato che la Vergine ottenga dal Suo Figlio per tutti "la grazia di mantenere integra la fede, solida la speranza, e il fervore della carità in ogni momento".

Dopo la cerimonia di Beatificazione il Papa si è recato al Vescovado di Banja Luka per consumare la seconda colazione con i Vescovi della Bosnia-Erzegovina e con i Cardinali e i Vescovi del Seguito Papale.
PV-BOSNIA/BEATIFICAZIONE:ANGELUS/BANJA LUKA VIS 20030623 (760)

ARRIVO DEL PAPA A BANJA LUKA E INIZIO 101° VIAGGIO APOSTOLICO


CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2003 (VIS). Questa mattina alle 9:40, dopo un volo di quasi 90 minuti, l'aereo papale è atterrato all'aeroporto internazionale di Banja Luka, dove ad accogliere il Santo Padre, in occasione della sua seconda Visita Apostolica in Bosnia-Erzegovina, erano autorità civili e religiose. Il Santo Padre ha salutato le autorità presenti, i fedeli cattolici laici e i "Fratelli e le Sorelle della Chiesa Ortodossa Serba e delle altre Comunità ecclesiali, come anche i fedeli del Giudaismo e dell'Islam".

"Sapendo che, mediante la radio e la televisione, mi è dato di entrare nelle vostre case, saluto ed abbraccio tutti voi, cari abitanti delle diverse parti della Bosnia ed Erzegovina. Conosco la lunga prova che avete vissuto, il peso di sofferenza che accompagna quotidianamente la vostra vita, la tentazione dello scoraggiamento e della rassegnazione che vi insidia. Mi pongo al vostro fianco per chiedere alla Comunità internazionale, che tanto ha già fatto, di continuare ad esservi accanto per consentirvi di giungere presto ad una situazione di piena sicurezza nella giustizia e nella concordia".

"Siate voi stessi i primi costruttori del vostro futuro!" - ha esclamato il Papa ed ha soggiunto: "Certo, la ripresa non è facile. (…) Ma voi sapete che la ripresa è comunque possibile".

Il Santo Padre ha affermato inoltre che: "Perché la società assuma un volto autenticamente umano e tutti possano affrontare il futuro con fiducia, è necessario rifare l'uomo dal di dentro, curando le ferite e operando un'autentica purificazione della memoria mediante il reciproco perdono. È nel profondo del cuore la radice di ogni bene e, purtroppo, di ogni male. È là che deve avvenire il cambiamento, grazie al quale sarà possibile rinnovare il tessuto sociale e instaurare rapporti umani aperti alla collaborazione tra le forze vive del Paese".

Rivolgendosi a quanti "esercitano democraticamente il governo", il Papa ha avuto parole di esortazione dicendo: "non desistano per le difficoltà del momento da un'opera così indispensabile, né si lascino sopraffare da interessi di parte. All'impresa comune" - ha ribadito il Pontefice - "la Chiesa Cattolica intende apportare il proprio contributo mediante l'impegno fattivo dei suoi figli in particolare mediante le diverse iniziative di educazione, assistenza e promozione umana che le sono proprie, nel libero esercizio della sua specifica missione".
PV-BOSNIA/ARRIVO/BANJA LUKA VIS 20030623 (390)

PROFILO E STATISTICHE RELATIVE ALLA BOSNIA-ERZEGOVINA


CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II, giungendo all'Aeroporto Internazionale di Banja Luka (Bosnia-Erzegovina), ha dato inizio al suo 101° Viaggio Apostolico fuori d'Italia e alla seconda visita nel Paese balcanico, dopo la prima alla capitale Sarajevo, del 12 e 13 aprile 1997.

Già parte della Repubblica federativa socialista jugoslava (1945-1991), la Bosnia ha dichiarato l'indipendenza il 9 gennaio 1992. Presto è scoppiata una guerra che ha coinvolto i tre gruppi etnici croato, bosniaco-musulmano e serbo, terminata dopo l'intervento delle forze dell'O.N.U. e della N.A.T.O.

Il 21 novembre 1995 gli Accordi di Dayton hanno sancito l'integrità e la sovranità della Repubblica di Bosnia-Erzegovina (BiH), seppure divisa in due entità, ciascuna dotata di un proprio parlamento e governo: la Federazione della Bosnia-Erzegovina (croato-musulmana: 51% del territorio e la Repubblica Serba o Srpska (49%).

La Federazione è guidata da un Presidente e da un Vice-Presidente alternativamente croato e musulmano; il potere legislativo spetta al Parlamento composto da una Camera dei rappresentanti (140 membri) e da una Camera popolare (74 membri). Dal punto di vista amministrativo, la Federazione è suddivisa in 10 cantoni assolutamente autonomi. Anche la Repubblica Srpska è guidata da un Presidente e da un Vice-Presidente; l'Assemblea Nazionale è composta da 140 membri.

Brcko è un'unità amministrativa speciale e non fa parte di nessuna delle due entità, ma è sotto la giurisdizione del governo centrale della Bosnia-Erzegovina.

La Presidenza Collegiale della Repubblica della Bosnia-Erzegovina è composta da 3 membri eletti per 4 anni in rappresentanza delle tre etnie (un croato, un musulmano, un serbo); ognuno dei tre membri presiede a rotazione per un periodo di 8 mesi, "primus inter pares". Il Parlamento centrale è formato da due camere: la Camera dei rappresentanti (42 deputati eletti a suffragio diretto, per 2/3 croato-musulmani e per 1/3 serbi), con sede a Sarajevo, e la Camera dei popoli (5 delegati per ogni etnia), che si riunisce a Lukavica. L'esecutivo centrale è formato da un Consiglio dei Ministri, nominato dalla Presidenza, composto da 6 membri, ciascuno dei quali occupa la carica di primo ministro a rotazione per 8 mesi.

La capitale della Bosnia-Erzegovina, Sarajevo, conta circa 360.000 abitanti. Banja Luka è la seconda città del Paese con una popolazione di 143.079 abitanti. La lingua nazionale è il serbo-croato. I Bosniaci sono il 43,7% della popolazione; i Serbi il 31,4%; i Croati il 17,3% e il rimanente 7,6% conta altri gruppi etnici. I Musulmani Sunniti comprendono il 43% della popolazione; gli Ortodossi il 30%; i Cattolici l'11,3% e il restante 15% è rappresentato da altre confessioni.
PV-BOSNIA/PROFILO:STATISTICHE/… VIS 20030623 (430)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale dell'India in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Telesphore Placidus Toppo, di Ranchi.

- L'Arcivescovo Benedict John Osta, S.I., di Patna.

- Il Vescovo John Baptist Thakur, S.I., di Muzaffarpur.

- Il Vescovo Thomas Kozhimala, di Bhagalpur.

- Il Vescovo Victor Henry Thakur, di Bettiah.

- Il Vescovo Vincent Barwa, di Purnea.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

Nel tardo pomeriggio di venerdì 20 giugno, il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.
AL:AP/…/… VIS 20030623 (120)

PRESA DI POSSESSO DEL TITOLO DEL CARDINALE EDWARD I. CASSIDY

CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2003 (VIS). Il Cardinale Edward Idris Cassidy, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, prenderà possesso del Titolo della Chiesa di Santa Maria in Via Lata, Via del Corso, 36, mercoledì 25 giugno 2003, alle ore 19:30.
…/CHIESA TITOLARE/CASSIDY VIS 20030623 (60)

INCONTRO DEL PAPA CON I RESPONSABILI CIVILI E RELIGIOSI


CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2003 (VIS). Alle 17:30 di oggi pomeriggio, nel Vescovado di Banja Luka, ha avuto luogo la visita di cortesia al Santo Padre del Presidente della Repubblica Serba, Signor Dragan Cavic e del Presidente della Federazione della Bosnia ed Erzegovina, Signor Niko Lozancic.

Successivamente ha reso una visita di cortesia al Santo Padre il Consiglio Inter-Religioso della Bosnia-Erzegovina, composto dal Metropolita Ortodosso di Sarajevo, dall'Arcivescovo Cattolico di Sarajevo, dal Gran Rais della Comunità Musulmana della Bosnia-Erzegovina e dal Presidente della Comunità Ebraica della Bosnia-Erzegovina. La carica di Presidente del Consiglio Inter-Religioso viene ricoperta con turno annuale da uno dei quattro membri. Nell'anno 2003, tale funzione è svolta dal Presidente della Comunità Ebraica.

Alle 18:30, Giovanni Paolo II si è recato in visita privata alla Cattedrale di Banja Luka, nel giardino del Vescovado, dedicata a San Bonaventura, Patrono della città. L'antica Cattedrale fu completamente distrutta dal terremoto del 1969 e l'attuale venne costruita nel 1973. All'interno della Cattedrale un gruppo di circa 60 persone, comprendente il Collegio dei Consultori, il Consiglio Presbiterale, i rappresentanti delle Comunità Religiose, seminaristi e alcuni giovani, hanno salutato il Santo Padre.

Infine il Papa si è recato all'aeroporto dove, svoltasi la cerimonia di congedo dalle autorità civili e religiose della Bosnia-Erzegovina, è salito a bordo dell'aereo che lo ha riportato a Roma, all'aeroporto di Ciampino, poco dopo le 21:00.
PV-BOSNIA/CONGEDO/BANJA LUKA VIS 20030623 (240)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo John Ha Tiong Hock, Arcivescovo Metropolita di Kuching (19.173; popolazione: 1.000.000; cattolici: 133.129; sacerdoti: 18; religiosi: 69), Malesia. L'Arcivescovo eletto, finora Ausiliare della medesima Arcidiocesi, succede all'Arcivescovo Peter Chaung Hoan Ting, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Eduardo Horacio García, finora Parroco a Buenos Aires e Direttore Spirituale nel Seminario Maggiore, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Buenos Aires (superficie: 203; popolazione: 2.729.610; cattolici: 2.500.000; sacerdoti: 837; religiosi: 2.363; diaconi permanenti: 6), Argentina. Il Vescovo eletto è nato a Buenos Aires (Argentina), nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1983.
NER:RE:NEA/…/HOCK:TING:GARCÍA VIS 20030623 (140)

venerdì 20 giugno 2003

SOSTEGNO DELLA SANTA SEDE AL RUOLO DELL'O.N.U.


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di una Lettera, datata 5 giugno, del Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, al Segretario Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, Signor Kofi Annan, nella quale dichiara "il sostegno della Santa Sede al ruolo fondamentale delle Nazioni Unite nel tempo attuale".

"La recente Risoluzione 1483 del Consiglio di Sicurezza (2003) relativa al ristabilimento delle istituzioni e dell'economia in Iraq", si legge nella Lettera, "può essere considerata l'inizio di una riconferma della validità della missione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite come stipulata dalla Carta del 1945".

"Come sa" - scrive il Cardinale Sodano - "i Pontefici hanno parlato in varie occasioni dell'esigenza di un'autorità internazionale ed indipendente capace di servire non solo da mediatrice nei potenziali conflitti ma anche da guida per tutta l'umanità, portando la famiglia umana alla pace nel rispetto del diritto".

Il Cardinale Sodano scrive inoltre che: "La Santa Sede confida che l'Organizzazione delle Nazioni Unite sarà in grado di sviluppare forme più efficaci e concertate di cooperazione che permettano ai responsabili del mondo di unirsi per combattere situazioni di ingiustizia e di oppressione, che portano all'ostilità fra i popoli, per edificare una 'famiglia delle nazioni', della quale parlò Papa Giovanni Paolo II nel 1995".
SS/RUOLO O.N.U./SODANO:ANNAN VIS 20030620 (220)

DISABILI SOGGETTI DI DIRITTI E DOVERI COME OGNI ESSERE UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2003 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York (Stati Uniti d'America), davanti al Comitato per la protezione e promozione dei diritti delle persone disabili.

"La persona disabile" - ha affermato l'Arcivescovo Migliore - "ha tutto il diritto di essere soggetto e agente attivo di tutte le attività quotidiane dell'esistenza umana. Sono persone ricche di umanità e ognuna di esse ha diritti e doveri come ogni altro essere umano".
L'Osservatore Permanente presso l'O.N.U. ha ribadito che: "La solidarietà verso la persona disabile garantisce sempre più il bene comune. Ed è proprio il bene comune che promuove rapporti corretti fra tutti i popoli in modo da raggiungere l'autentica giustizia".

Ricordando che sono trascorsi 27 anni dalla Dichiarazione dell'O.N.U. sui Diritti dei Disabili, l'Arcivescovo ha affermato che da allora "molte cose sono cambiate e si sono avuti molti progressi nella scienza, nell'accesso alle cure, nell'accettazione, nelle cure sanitarie, nella comprensione e nella speranza".

Al termine del suo discorso, l'Arcivescovo Migliore ha ricordato le parole del Santo Padre Giovanni Paolo II, pronunciate durante il Giubileo della persona disabile, nel dicembre 2000: "In una società ricca di conoscenze scientifiche e tecniche, è possibile e doveroso fare di più, nei vari modi che la convivenza civile richiede: dalla ricerca biomedica per prevenire la disabilità, alla cura, all'assistenza, alla riabilitazione, alla nuova integrazione sociale".
DELSS/DISABILI/O.N.U.:MIGLIORE VIS 20030620 (250)

SANTA MESSA E PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI


CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2003 (VIS). Alle 19:00 di oggi, Solennità del Corpus Domini, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto la Santa Messa, celebrata dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario di Roma, sul sagrato della Patriarcale Basilica di San Giovanni in Laterano, Chiesa Cattedrale del Vescovo di Roma. Successivamente il Papa ha presieduto la Processione Eucaristica verso la Basilica di Santa Maria Maggiore nell'autovettura panoramica.

Il Santo Padre ha tenuto l'omelia, nella quale ha fatto molteplici riferimenti alla Lettera Enciclica "Ecclesia de Eucharistia", del Giovedì Santo 2003, ed ha affermato che la Solennità del "Corpus Domini" ci ricorda la "suggestiva celebrazione" dell'Ultima Cena e l'istituzione dell'Eucaristia. "Questa sera, con profonda gratitudine a Dio" - ha affermato il Papa - "sostiamo in silenzio dinanzi al mistero della fede - 'mysterium fidei'. Lo contempliamo con quell'intimo sentimento che nell'Enciclica ho chiamato lo 'stupore eucaristico'. (…) Contempliamo il volto eucaristico di Cristo, come hanno fatto gli Apostoli e, in seguito, i santi di tutti i secoli".

" (…) Anche la Chiesa che è in Roma manifesta il suo legame costitutivo con l'Eucaristia (…). Dell'Eucaristia vivono il suo Vescovo, Successore di Pietro, e i Confratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio; dell'Eucaristia vivono i Religiosi e le Religiose, i laici consacrati e tutti i battezzati. Dell'Eucaristia vivono, in particolare, le famiglie cristiane. (…) Carissime famiglie di Roma! La viva presenza eucaristica di Cristo alimenti in voi la grazia del matrimonio e vi permetta di progredire sulla via della santità coniugale e familiare".

"Dopo la Messa" - ha proseguito il Pontefice - "ci dirigeremo pregando e cantando verso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Con questa processione intendiamo esprimere simbolicamente il nostro essere pellegrini, 'viatores', verso la patria celeste. Non siamo soli nel nostro pellegrinaggio: con noi cammina Cristo, pane della vita".

La Preghiera dei fedeli comprendeva invocazioni per il Santo Padre Giovanni Paolo II, per la Chiesa a Roma, per le famiglie "in particolare per quelle che vivono momenti di stanchezza e di difficoltà", per i "popoli della Terra Santa e per tutti coloro che in varie parti del mondo vivono il dramma della guerra, dell'oppressione, dell'ingiustizia sociale: perché il Signore estirpi l'odio, plachi le contese, ispiri ai governanti lungimiranza e volontà di ricercare soluzioni eque e rispettose della dignità di ogni uomo".

Santa Julienne de Mont-Cornillon, nata nei pressi di Liegi (Belgio), nel 1193, Suora Agostiniana, negli anni trascorsi nel Convento di Mont-Cornillon apprese in numerose visioni che il Signore desiderava una festa che onorasse l'istituzione dell'Eucaristia. Santa Julienne si adoperò instancabilmente per convincere il Vescovo Robert de Thorete, di Liegi, ad istituire questa Solennità, che infine il Vescovo istituì nel 1246, affermando che doveva essere celebrata localmente il giovedì dopo l'ottava della Trinità. Santa Julienne morì nel 1258.

Il Papa Urbano IV (1261-1264), che era stato Arcidiacono a Liegi, estese la Solennità del Corpus Domini formalmente a tutta la Chiesa con la Bolla "Transiturus", dell'8 settembre 1264 e stabilì che essa fosse celebrata il giovedì dopo la Santa Trinità, concedendo molte indulgenze ai fedeli che assistevano alla Messa e recitavano l'Officio. Urbano IV chiese a San Tommaso d'Aquino, amico di Santa Julienne, di comporre l'Officio, ancora oggi in uso. Nel 1312 il Concilio di Vienna confermò la Bolla di Urbano IV e da quel momento in poi la festa fu celebrata ovunque.

La processione che si svolge attualmente, nel giorno del Corpus Domini, nacque spontaneamente nei secoli passati in numerosi villaggi e città d'Europa. La processione a Roma fra la Basilica di San Giovanni in Laterano e la Basilica di Santa Maria Maggiore ha origine nel 1400. L'attuale itinerario ebbe inizio nel 1575 quando, sotto il Pontificato di Gregorio XIII, fu costruita la strada che collega la due Basiliche, e fu seguito per più di 300 anni fino a quando la processione cadde in disuso. Nel 1979 fu ripresa da Papa Giovanni Paolo II.
HML/CORPUS DOMINI:STORIA/… VIS 20030620 (660)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato l'Arcivescovo Giuseppe Mani, finora Ordinario Militare per l'Italia, Arcivescovo Metropolita di Cagliari (superficie: 4.041; popolazione: 551.708; cattolici: 530.000; sacerdoti: 382; religiosi: 1.096; diaconi permanenti: 32), Italia. L'Arcivescovo Mani succede all'Arcivescovo Ottorino Pietro Alberti, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Angelo Bagnasco, finora Arcivescovo di Pesaro, Ordinario Militare per l'Italia.
NER:RE:NA/…/MANI:ALBERI:BAGNASCO VIS 20030620 (90)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- L'Arcivescovo Renzo Fratini, Nunzio Apostolico in Indonesia.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, in Visita "ad Limina Apostolorum".

- L'Arcivescovo Raphael Cheenath, S.V.D., di Cuttack-Bhubaneswar.

- Il Vescovo Thomas Thiruthalil, C.M., di Balasore.

- Il Vescovo Alphonse Bilung, S.V.D., di Rourkela.

- Il Vescovo Lucas Kerketta, S.V.D., di Sambalpur.

- Il Vescovo Joseph Das, di Berhampur.
AL:AP/…/… VIS 20030620 (80)

PRESENTAZIONE DEL SITO INTERNET DEI MUSEI VATICANI


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2003 (VIS). Martedì 24 giugno, alle ore 12:00, nella Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Sito Internet dei Musei Vaticani. Interverranno il Cardinale Edmund Casimir Szoka, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Segretario dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica ed il Dottor Francesco Buranelli, Direttore dei Musei dello Stato della Città del Vaticano.
…/SITO MUSEI VATICANI/SZOKA VIS 20030620 (90)

ARCIVESCOVO DI SANTA FE (USA) AMMINISTRATORE DIOCESI PHOENIX


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2003 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha confermato che l'Arcivescovo Michael J. Sheehan, Arcivescovo Metropolita di Santa Fe nel New Mexico (Stati Uniti d'America), è anche Amministratore Apostolico della Diocesi di Phoenix, dopo le dimissioni, il 18 giugno, del Vescovo Thomas O'Brien. La Diocesi di Phoenix è suffraganea dell'Arcidiocesi di Santa Fe.

Il Canone 421 del Codice di Diritto Canonico stabilisce:

"Paragrafo 1. Entro otto giorni dal momento in cui si è ricevuta notizia che la sede episcopale è vacante, il collegio dei consultori, fermo restando il disposto del canone 502, paragrafo 3, deve eleggere l'Amministratore diocesano con il compito di reggere interinalmente la diocesi".

"Paragrafo 2. Se l'Amministratore diocesano per qualsiasi causa non viene eletto legittimamente entro il tempo prescritto, la sua nomina passa al Metropolita e se è vacante la stessa sede metropolitana o, contemporaneamente, la sede metropolitana quella suffraganea, passa al Vescovo suffraganeo più anziano per promozione.
OP/AMMINISTRATORE PHOENIX/SHEEHAN VIS 20030620 (170)

mercoledì 18 giugno 2003

SALUTI DEL PAPA PERSONALE OSPEDALE INTITOLATO AL FRATELLO


CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2003 (VIS). Al termine della catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro davanti ad 11.000 fedeli, il Santo Padre ha letto le sintesi della catechesi in lingua francese, inglese, spagnola, tedesca e portoghese. Successivamente ha rivolto brevi parole di saluto ai pellegrini in queste lingue ed anche in rumeno, lituano, ungherese, slovacco e polacco.

Nel salutare i pellegrini di lingua polacca, il Santo Padre ha detto: "Saluto cordialmente i pellegrini di lingua polacca. In modo particolare saluto il personale dell'ospedale di Bielsko-Biala, nel quale ha lavorato mio fratello e al quale avete voluto dare il suo nome. Grazie per questa commemorazione!".

Il Cantico di Isaia, ha proseguito il Pontefice in lingua polacca - "ci introduce nella Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, che festeggeremo domani. Appunto la particolare presenza che sperimentiamo ormai non nel segno del tempio, ma nel sacramento dell'Eucaristia, costituisce il contenuto di questa solennità. Ecco perché usciamo per le strade delle città e delle campagne, affinché - procedendo dietro Cristo nascosto nell'Ostia, Egli sia glorificato e ringraziato perché è veramente e ininterrottamente presente tra noi, con il Corpo e il Sangue, con l'anima e con la divinità". Infine il Papa ha invitato tutti, specialmente i romani, a partecipare domani sera, alla celebrazione in Piazza San Giovanni in Laterano e alla processione eucaristica che si concluderà a Santa Maria Maggiore.

"Domenica prossima" - ha concluso il Papa - "mi recherò in Bosnia ed Erzegovina, per confermare nella fede quella comunità cattolica, impegnata in un importante cammino di riconciliazione e di concordia. Vi chiedo di accompagnarmi con la vostra preghiera in questo mio viaggio apostolico, che affido alla sollecitudine materna della Vergine Santa".
AG/SALUTI/… VIS 20030618 (290)

UDIENZA GENERALE: GIUBILO PROFETA PER NUOVA GERUSALEMME


CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2003 (VIS). Tema della catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, alla quale hanno partecipato 11.000 pellegrini, è stato il Cantico: "Giubilo del profeta per la nuova Gerusalemme", contenuto nella terza parte del Libro del profeta Isaia.

Nel Cantico proclamato oggi, ha detto il Santo Padre, Isaia descrive "la riedificazione di Gerusalemme e del tempio" dopo l'esilio a Babilonia.

"Il profeta apre il suo canto raffigurando il popolo rinato" - ha affermato Giovanni Paolo II - "avvolto in splendide vesti, come una coppia di sposi, pronta per il grande giorno della celebrazione nuziale. (…) I profeti ricorrono all'immagine del germoglio, in forme diverse, per raffigurare il re messianico. Il Messia è un germe fecondo che rinnova il mondo, e il profeta esplicita il senso profondo di questa vitalità: 'Il Signore Dio farà germogliare la giustizia', per cui la città santa diverrà come un giardino di giustizia, cioè di fedeltà e di verità, di diritto e di amore".

Il Santo Padre ha proseguito la catechesi affermando che: "Il simbolismo sponsale, (…) è nella Bibbia una delle immagini più intense per esaltare il legame di intimità e il patto di amore che intercorre tra il Signore e il popolo eletto".

"Ai nomi che indicavano la precedente situazione di abbandono e di desolazione, cioè la devastazione della città ad opera dei Babilonesi e il dramma dell'esilio, ora si sostituiscono i nomi della rinascita e sono termini di amore e di tenerezza, di festa e di felicità".

Il Papa ha concluso la catechesi ricordando che: "Questo simbolismo nuziale si trasferirà nel Nuovo Testamento e sarà ripreso e sviluppato dai Padri della Chiesa. Ad esempio, Sant'Ambrogio ricorda che in questa prospettiva 'il marito è Cristo, la moglie è la Chiesa'".
AC/CANTICO ISAIA/… VIS 20030618 (310)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli deceduti nelle ultime settimane:

- L'Arcivescovo Adalbert Boros, titolare di Ressiana (Romania), il 6 giugno, all'età di 94 anni.

- Il Vescovo Barthélémy Nguyên Son Lâm, P.S.S., di Thanh Hóa, (Viêt Nam), il 9 giugno, all'età di 73 anni.

- L'Arcivescovo Angelo Palmas, Nunzio Apostolico, (Italia), il 9 giugno, all'età di 88 anni.
…/DECEDUTI/… VIS 20030618 (70)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Ibrahim Ibrahim, dell'Ordine Basiliano Salvatoriano B.S., Vescovo di Saint-Sauveur de Montréal dei Greco-Melkiti (cattolici: 43.000; sacerdoti: 15; religiosi: 10; diaconi permanenti: 1), Canada. Il Vescovo eletto è nato a Jinsnaya (Libano) nel 1962, è entrato nell'Ordine Basilicano Salvatoriano nel 1977, ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Finora è stato Responsabile della Commissione Eparchiale sull'Ecumenismo e sulle questioni interreligiose.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Phoenix (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Thomas J. O'Brien, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
NER:RE/…/ IBRAHIM:O'BRIEN VIS 20030618 (110)

IN BREVE


IL CARDINALE ANGELO SODANO, SEGRETARIO DI STATO, si è recato nel pomeriggio di ieri, martedì 17 giugno, a Varsavia (Polonia), per ricevere la laurea "honoris causa" in Legge conferitagli dall'Università "Cardinale Stefan Wyszynski". Domani, giovedì 19 giugno, nella Solennità del "Corpus Domini", il Porporato presiederà la Celebrazione Eucaristica e la processione per le vie della capitale polacca.

L'ARCIVESCOVO RENATO MARTINO, PRESIDENTE del pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, interverrà alla giornata conclusiva del Convegno nazionale delle Caritas diocesane italiane, in corso dal 16 al 19 giugno ad Orosei (Sardegna, Italia), con la partecipazione di oltre 500 delegati provenienti da 180 Diocesi. Il discorso dell'Arcivescovo Martino verterà sul ruolo degli organismi internazionali nella promozione della giustizia e della pace.
…/IN BREVE/… VIS 20030618 (130)

martedì 17 giugno 2003

EVANGELIZZAZIONE: MISSIONE ESSENZIALE DELLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Presuli della Conferenza dei Vescovi del Burkina Faso e del Niger, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

All'inizio del suo discorso, pronunciato in lingua francese, il Santo Padre ha espresso la sua preoccupazione relativa allo "sviluppo duraturo ed integrale delle popolazioni" e alla lotta quotidiana "per sopravvivere" causata dalle "condizioni climatiche difficili della regione del Sahel e dalla desertificazione", che, ha affermato, condannano le popolazioni alla "povertà endemica che genera precarietà e disperazione". Per tutto ciò il Papa ha lanciato un appello alla Comunità internazionale perché aiuti questi popoli a vivere "il futuro con più serenità".

"Nonostante le difficoltà legate alla precarietà della vita delle popolazioni locali" - ha proseguito il Papa - "la vitalità missionaria delle vostre Chiese diocesane ha potuto esprimersi in molteplici modi. Rendo grazie con voi per le celebrazioni che hanno commemorato il centenario dell'evangelizzazione del Burkina Faso".

Il Santo Padre ha ribadito che: "Evangelizzare è una missione essenziale della Chiesa. L'annuncio del Vangelo non può realizzarsi pienamente senza il contributo di tutti i credenti". Ricordando le parole dell'Esortazione Apostolica "Ecclesia in Africa", il Papa ha detto che: "L'inculturazione è una priorità e un'urgenza nella vita delle Chiese particolari" e rivolgendosi ai Vescovi ha detto loro che: "La pastorale dell'inculturazione che avete messo in opera nelle vostre Diocesi porta frutti, in particolare nella vita e nella testimonianza delle comunità cristiane di base".

Riferendosi ai fedeli laici, il Papa ha esortato i Vescovi africani affinché li aiutino "a prendere coscienza sempre più viva del loro ruolo nella Chiesa e ad onorare così la loro missione di battezzati e di confermati".

Ribadendo che "la famiglia cristiana è chiamata ad essere una cellula potente di testimonianza cristiana", Giovanni Paolo II ha ricordato "la testimonianza offerta da numerose famiglie che vivono in modo eroico la fedeltà al sacramento del matrimonio cristiano, nel contesto di una legislazione civile o di costumi tradizionali poco favorevoli al matrimonio monogamo. Poiché minacce pesano oggi sulla famiglia africana e sulle sue fondamenta, vi esorto a promuovere la dignità del matrimonio cristiano".

Successivamente, il Papa ha parlato delle difficoltà incontrate dai sacerdoti nel seguire e formare le comunità cristiane, ed ha citato a questo proposito "l'allontanamento delle parrocchie, le infrastrutture stradali poco sviluppate e l'esiguo numero di operatori apostolici". "Li ringrazio" - ha detto il Pontefice - "per la loro generosità nel servire Cristo e la sua Chiesa e so fino a che punto voi vi preoccupate, con i mezzi di cui disponete, di procurare loro tutti ciò che è necessario alla loro salute spirituale e alle loro necessità materiali". Infine il Papa ha invitato i Presuli "a manifestare (…) come già fate, la solidarietà delle vostre Chiese locali ai paesi vicini, che mancano sovente di pastori, inviando loro sacerdoti e laici missionari".

In merito alla formazione dei candidati al sacerdozio, il Papa ha sottolineato l'importanza di una "vera formazione spirituale, intellettuale e pastorale, indispensabile all'esercizio del ministero presbiterale, che deve essere associata ad una solida formazione umana e culturale. È particolarmente importante insistere sulla maturazione affettiva dei candidati, necessaria a quanti sono chiamati al celibato".

Infine il Santo Padre ha ricordato che nei paesi d'origine dei Vescovi "le comunità cristiane vivono in società caratterizzate dalla predominanza dell'Islam e dei valori ad esso propri. Mi rallegro che, come mi avete riferito, i rapporti dei cattolici con i credenti dell'Islam siano generalmente improntati al rispetto, alla stima e alla convivenza". Il Papa ha invitato i Vescovi a "coltivare questo dialogo (…) affinché sia bandita la paura dell'altro, originata spesso dalla profonda ignoranza dei valori religiosi che l'animano".

Giovanni Paolo II ha preso congedo dai Presuli del Burkina Faso e del Niger auspicando che: "Di fronte allo scandalo della povertà e dell'ingiustizia, (…) la Chiesa continui a svolgere la sua missione profetica e ad essere la voce di chi non ha voce, affinché dappertutto la dignità umana sia riconosciuta ad ogni persona e siano promosse tutte le iniziative volte a sviluppare e nobilitare l'uomo nella sua esistenza spirituale e materiale".
AL/…/BURKINA FASO-NIGER VIS 20030617 (680)
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