CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2003 (VIS). Questa mattina alle 9:40, dopo un volo di quasi 90 minuti, l'aereo papale è atterrato all'aeroporto internazionale di Banja Luka, dove ad accogliere il Santo Padre, in occasione della sua seconda Visita Apostolica in Bosnia-Erzegovina, erano autorità civili e religiose. Il Santo Padre ha salutato le autorità presenti, i fedeli cattolici laici e i "Fratelli e le Sorelle della Chiesa Ortodossa Serba e delle altre Comunità ecclesiali, come anche i fedeli del Giudaismo e dell'Islam".
"Sapendo che, mediante la radio e la televisione, mi è dato di entrare nelle vostre case, saluto ed abbraccio tutti voi, cari abitanti delle diverse parti della Bosnia ed Erzegovina. Conosco la lunga prova che avete vissuto, il peso di sofferenza che accompagna quotidianamente la vostra vita, la tentazione dello scoraggiamento e della rassegnazione che vi insidia. Mi pongo al vostro fianco per chiedere alla Comunità internazionale, che tanto ha già fatto, di continuare ad esservi accanto per consentirvi di giungere presto ad una situazione di piena sicurezza nella giustizia e nella concordia".
"Siate voi stessi i primi costruttori del vostro futuro!" - ha esclamato il Papa ed ha soggiunto: "Certo, la ripresa non è facile. (…) Ma voi sapete che la ripresa è comunque possibile".
Il Santo Padre ha affermato inoltre che: "Perché la società assuma un volto autenticamente umano e tutti possano affrontare il futuro con fiducia, è necessario rifare l'uomo dal di dentro, curando le ferite e operando un'autentica purificazione della memoria mediante il reciproco perdono. È nel profondo del cuore la radice di ogni bene e, purtroppo, di ogni male. È là che deve avvenire il cambiamento, grazie al quale sarà possibile rinnovare il tessuto sociale e instaurare rapporti umani aperti alla collaborazione tra le forze vive del Paese".
Rivolgendosi a quanti "esercitano democraticamente il governo", il Papa ha avuto parole di esortazione dicendo: "non desistano per le difficoltà del momento da un'opera così indispensabile, né si lascino sopraffare da interessi di parte. All'impresa comune" - ha ribadito il Pontefice - "la Chiesa Cattolica intende apportare il proprio contributo mediante l'impegno fattivo dei suoi figli in particolare mediante le diverse iniziative di educazione, assistenza e promozione umana che le sono proprie, nel libero esercizio della sua specifica missione".
PV-BOSNIA/ARRIVO/BANJA LUKA VIS 20030623 (390)
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