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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 20 aprile 2006

VENERDÌ SANTO: PASSIONE DEL SIGNORE E VIA CRUCIS COLOSSEO


CITTA' DEL VATICANO, 14 APR. 2006 (VIS). Alle 17:00 di oggi, Venerdì Santo, il Papa ha presieduto nella Basilica Vaticana, la celebrazione della Passione del Signore. Dopo la lettura della Passione, il Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., Predicatore della Casa Pontificia, ha detto nell'omelia: "Mentre noi celebriamo qui il ricordo della Passione e Morte del Salvatore, milioni di persone sono indotte da abili rimaneggiatori di leggende antiche a credere che Gesù di Nazareth non è, in realtà, mai stato crocifisso".

Alle 21:15, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto al Colosseo il pio esercizio della 'Via Crucis'. La perdita del senso del peccato e le sue drammatiche conseguenze per l'umanità è stato il tema principale dei testi delle meditazioni proposte quest'anno per le stazioni della Via Crucis dall'Arcivescovo Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.

Benedetto XVI ha portato la Croce nella prima e nell'ultima stazione. Nelle altre stazioni la Croce è stata portata dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, da una famiglia romana, da un seminarista statunitense, da due religiosi, da tre giovani donne provenienti dal Messico, dall'Angola e dalla Nigeria e da due frati della Custodia di Terra Santa.

Al termine il Santo Padre ha pronunciato alcune parole a braccio: "La Croce del Signore" - ha detto - "abbraccia il mondo; la sua 'Via Crucis' attraversa i continenti ed i tempi. Nella 'Via Crucis' non possiamo essere solo spettatori. Siamo coinvolti pure noi, perciò dobbiamo cercare il nostro posto".

"Nella Croce di Cristo" - ha detto ancora il Papa - "oggi abbiamo visto la sofferenza dei bambini abbandonati, abusati; le minacce contro la famiglia; la divisione del mondo nella superbia dei ricchi che non vedono Lazzaro davanti alla porta e la miseria di tanti che soffrono fame e sete".

"Abbiamo visto, infine, attraverso queste 'stazioni' di consolazione che, come non finisce la sofferenza, anche le consolazioni non finiscono. (...) Abbiamo visto la Madre, la cui bontà rimane fedele fino alla morte, e oltre la morte. Abbiamo visto la donna coraggiosa, che sta davanti al Signore e non ha paura di mostrare la solidarietà con questo Sofferente. Abbiamo visto Simone il Cireneo, un africano, che porta con Gesù la Croce".

"Abbiamo capito" - ha proseguito il Pontefice - "che la 'Via Crucis' non è semplicemente una collezione delle cose oscure e tristi del mondo. Non è neppure un moralismo alla fine inefficiente. Non è un grido di protesta che non cambia niente. La 'Via Crucis' è la via della misericordia, e della misericordia che pone il limite al male: così abbiamo imparato da Papa Giovanni Paolo II".

"È la via della misericordia" - ha concluso Papa Benedetto - "e così la via della salvezza. E così veniamo invitati a prendere la via della misericordia e a porre con Gesù il limite al male".
BXVI-SETTIMANA SANTA/VENERDÌ SANTO/... VIS 20060420 (490)

GIOVEDÌ SANTO: MESSA DEL CRISMA ED IN COENA DOMINI


CITTA' DEL VATICANO, 13 APR. 2006 (VIS). Alle 9:30 di oggi, Giovedì Santo, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa Crismale, Liturgia che si celebra in questo giorno in tutte le Chiese Cattedrali del mondo. La Messa del Crisma è stata concelebrata dal Santo Padre con i Cardinali, i Vescovi e i Presbiteri - diocesani e religiosi - presenti a Roma. Nel corso della Celebrazione Eucaristica, dopo la rinnovazione delle promesse sacerdotali, sono stati benedetti l'olio dei catecumeni, l'olio degli infermi e il crisma.

Nell'omelia il Papa ha affermato che "il significato profondo dell'essere sacerdote" è "diventare amico di Gesù Cristo. (...) Ciò significa che dobbiamo conoscere Gesù in modo sempre più personale, ascoltandoLo, vivendo insieme con Lui, trattenendoci presso di Lui".

Benedetto XVI ha sottolineato che "Il sacerdote deve essere soprattutto un uomo di preghiera. (...) Il mondo ha bisogno di Dio - non di un qualsiasi dio, ma del Dio di Gesù Cristo, del Dio che si è fatto carne e sangue, che ci ha amati fino a morire per noi, che è risorto e ha creato in se stesso uno spazio per l'uomo. Questo Dio deve vivere in noi e noi in Lui. È questa la nostra chiamata sacerdotale: solo così il nostro agire da sacerdoti può portare frutti".

Il Santo Padre ha ricordato successivamente le parole di Don Andrea Santoro, il sacerdote della Diocesi di Roma assassinato in Turchia il 5 febbraio scorso mentre era raccolto in preghiera: "'Sono qui per abitare in mezzo a questa gente e permettere a Gesù di farlo prestandogli la mia carne... Si diventa capaci di salvezza solo offrendo la propria carne. Il male del mondo va portato e il dolore va condiviso, assorbendolo nella propria carne fino in fondo come ha fatto Gesù'".

Alle 17:30, Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica di San Giovanni in Laterano la Concelebrazione della Santa Messa "nella Cena del Signore". A imitazione del gesto del Signore con gli Apostoli, il Papa ha compiuto il rito della lavanda dei piedi a dodici uomini, tutti laici. Al momento della presentazione dei doni è stata affidata al Santo Padre un'offerta a sostegno del progetto di ricostruzione di case per le vittime delle devastanti frane che hanno colpito il territorio della Diocesi di Maasin (Filippine).

Nell'omelia il Papa ha sottolineato che "Dio scende e diventa schiavo, ci lava i piedi affinché noi possiamo stare alla sua tavola. In questo si esprime tutto il mistero di Gesù Cristo. In questo diventa visibile che cosa significa redenzione".

Ribadendo che "L'amore del Signore non conosce limite, ma l'uomo può porre ad esso un limite", il Papa ha presentato il seguente interrogativo: "Che cosa è che rende l'uomo immondo? È il rifiuto dell'amore, il non voler essere amato, il non amare. È la superbia che crede di non aver bisogno di alcuna purificazione, che si chiude alla bontà salvatrice di Dio. È la superbia che non vuole confessare e riconoscere che abbiamo bisogno di purificazione".

Il Signore ci invita oggi, ha proseguito il Pontefice, "ad imitare la sua umiltà, ad affidarci ad essa, a lasciarci 'contagiare', da essa. Ci invita - per quanto smarriti possiamo sentirci - a ritornare a casa e a permettere alla sua bontà purificatrice di tirarci su e di farci entrare nella comunione della mensa con Lui, con Dio stesso".

"Lavarci i piedi gli uni gli altri" - ha concluso Papa Benedetto - "significa soprattutto perdonarci instancabilmente gli uni gli altri, sempre di nuovo ricominciare insieme per quanto possa anche sembrare inutile. Significa purificarci gli uni gli altri sopportandoci a vicenda e accettando di essere sopportati dagli altri; purificarci gli uni gli altri donandoci a vicenda la forza santificante della Parola di Dio e introducendoci nel Sacramento dell'amore divino".
BXVI-SETTIMANA SANTA/GIOVEDÌ SANTO/... VIS 20060420 (640)

REGINA COELI: ESSERE "PIETRE VIVE" EDIFICAZIONE CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 17 APR. 2006 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, Lunedì dell'Angelo, il Santo Padre Benedetto XVI ha guidato la recita del Regina Coeli con i fedeli convenuti nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo che, nel pomeriggio di ieri, ha raggiunto in elicottero per un breve periodo di riposo.

Ricordando che il Regina Coeli sostituisce nel tempo pasquale la preghiera dell'Angelus, il Papa ha detto: "Maria ha custodito nel suo cuore la 'buona notizia' della risurrezione, fonte e segreto della vera gioia e dell'autentica pace, che Cristo morto e risorto ci ha conquistato con il sacrificio della Croce".

"Chiediamo a Maria che, come ci ha accompagnato nei giorni della passione, continui a guidare i nostri passi in questo tempo di gioia spirituale, perché possiamo crescere sempre più nella conoscenza e nell'amore del Signore e diventare testimoni e apostoli della sua pace".

"Nel contesto pasquale" - ha continuato Papa Benedetto XVI - "mi piace quest'oggi condividere con voi anche la gioia di un anniversario molto significativo. 500 anni orsono, precisamente il 18 aprile 1506, il Papa Giulio II poneva la prima pietra della nuova Basilica di San Pietro che il mondo intero ammira nella possente armonia delle sue forme".

"Desidero ricordare con gratitudine i Sommi Pontefici che hanno voluto quest'opera straordinaria sulla tomba dell'Apostolo Pietro. Ricordo con ammirazione gli artisti che hanno contribuito con il loro genio a edificarla e decorarla, come pure sono grato al personale della Fabbrica di San Pietro che egregiamente provvede alla manutenzione e alla salvaguardia di un così singolare capolavoro d'arte e di fede".

"Possa la circostanza felice del cinquecentesimo anniversario" - ha concluso il Pontefice - "risvegliare in tutti cattolici il desiderio di essere 'pietre vive' per la costruzione della Chiesa santa, nella quale risplende la 'luce di Cristo', attraverso la carità vissuta e testimoniata davanti al mondo".
ANG/RISURREZIONE:BASILICA VATICANA/... VIS 20060420 (320)

PASQUA: CRISTO RISORTO RICOLMA LA SETE DI PACE E FELICITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 16 APR. 2006 (VIS). Alle 10:30 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione della Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore sul sagrato della Basilica Vaticana ornata, come di consueto, di piante e fiori provenienti dai Paesi Bassi. Alle 12:00, dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana il Papa ha pronunciato il Messaggio pasquale e ha salutato le migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo in 63 lingue ed, infine, ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".

Nel giorno del suo 79° compleanno e nell'imminenza della ricorrenza del primo anniversario della Sua elezione al Pontificato, il 19 aprile, il Papa ha sottolineato che: "Oggi, anche in questa nostra epoca segnata da inquietudine e incertezza, riviviamo l'evento della risurrezione che ha cambiato il volto della nostra vita, ha cambiato la storia dell'umanità. Da Cristo risorto attendono speranza, talvolta anche inconsapevolmente, quanti sono tuttora oppressi da vincoli di sofferenza e di morte".

"Lo Spirito del Risorto porti, in particolare, sollievo e sicurezza in Africa alle popolazioni del Darfur, che versano in una drammatica situazione umanitaria non più sostenibile; a quelle della regione dei Grandi laghi, dove molte piaghe sono ancora non rimarginate; ai vari popoli del Corno d'Africa, della Costa d'Avorio, dell'Uganda, dello Zimbabwe e di altre nazioni che aspirano alla riconciliazione, alla giustizia e allo sviluppo".

"In Iraq" - ha detto ancora il Papa - "sulla tragica violenza, che senza pietà continua a mietere vittime, prevalga finalmente la pace. Pace auspico vivamente anche per coloro che sono coinvolti nel conflitto in Terrasanta, invitando tutti ad un dialogo paziente e perseverante che rimuova gli ostacoli antichi e nuovi, evitando le tentazioni della rappresaglia ed educando le nuove generazioni ad un rispetto reciproco. La comunità internazionale, che riafferma il giusto diritto di Israele di esistere in pace, aiuti il popolo palestinese a superare le precarie condizioni in cui vive e a costruire il suo futuro, andando verso la costituzione di un vero e proprio Stato".

"Lo Spirito del Risorto susciti un rinnovato dinamismo nell'impegno dei Paesi dell'America Latina, perché siano migliorate le condizioni di vita di milioni di cittadini, estirpata l'esecranda piaga dei sequestri di persona e consolidate le istituzioni democratiche, in spirito di concordia e di fattiva solidarietà".

"Per quanto riguarda le crisi internazionali legate al nucleare" - ha proseguito il Pontefice - "si giunga ad una composizione onorevole per tutti mediante negoziati seri e leali, e si rafforzi nei responsabili delle Nazioni e delle Organizzazioni Internazionali la volontà di realizzare una pacifica convivenza tra etnie, culture e religioni, che allontani la minaccia del terrorismo". Questo è il cammino di pace per il bene di tutta l'umanità.

Il Santo Padre ha concluso il Messaggio esortando l'umanità del terzo millennio a non aver paura di aprire il cuore a Cristo Risorto. "Il Suo Vangelo ricolma pienamente la sete di pace e di felicità che abita ogni cuore umano. Cristo ora è vivo e cammina con noi. Immenso mistero di amore! Christus resurrexit, quia Deus caritas est! Alleluia!".
BXVI-SETTIMANA SANTA/DOMENICA PASQUA/... VIS 20060420 (520)

SABATO SANTO: LA RISURREZIONE CONCERNE TUTTA LA STORIA


CITTA' DEL VATICANO, 15 APR. 2006 (VIS). Alle ore 22:00, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Veglia nella Notte Santa di Pasqua. Nel corso della Liturgia Battesimale il Papa ha amministrato i Sacramenti dell'iniziazione cristiana a sette catecumeni provenienti dall'Albania, dalla Bielorussia, dal Perù, dal Giappone, dalla Colombia e dal Camerun.

La Veglia ha avuto inizio nell'atrio della Basilica di San Pietro con la benedizione del fuoco e l'accensione del cero pasquale. Alla processione verso l'Altare con il cero pasquale e il canto dell'Exsultet, hanno fatto seguito la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica, concelebrata con i Cardinali.

Riferendosi al significato della Risurrezione di Cristo, Benedetto XVI ha detto che "Essa è - se possiamo una volta usare il linguaggio della teoria dell'evoluzione - la più grande 'mutazione', il salto assolutamente più decisivo verso una dimensione totalmente nuova, che nella lunga storia della vita e dei suoi sviluppi mai si sia avuta: un salto in un ordine completamente nuovo, che riguarda noi e concerne tutta la storia".

"È chiaro" - ha detto il Papa - "che questo avvenimento non è un qualche miracolo del passato il cui accadimento potrebbe essere per noi in fondo indifferente. È un salto di qualità nella storia della 'evoluzione' e della vita in genere verso una nuova vita futura, verso un mondo nuovo che, partendo da Cristo, già penetra continuamente in questo nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé".

Il Papa si è chiesto successivamente: "Come può questo avvenimento arrivare effettivamente a me e attrarre la mia vita verso di sé e verso l'alto? (...) Tale avvenimento viene a me mediante la fede e il Battesimo. Per questo il Battesimo fa parte della Veglia pasquale. (...) Il Battesimo è una cosa ben diversa da un atto di socializzazione ecclesiale, da un rito un po' fuori moda e complicato per accogliere le persone nella Chiesa. È anche più di una semplice lavanda, di una specie di purificazione e abbellimento dell'anima. È realmente morte e risurrezione, rinascita, trasformazione in una nuova vita".

"La grande esplosione della risurrezione ci ha afferrati nel Battesimo per attrarci. Così siamo associati ad una nuova dimensione della vita nella quale, in mezzo alle tribolazioni del nostro tempo, siamo già in qualche modo introdotti. Vivere la propria vita come un continuo entrare in questo spazio aperto: è questo il significato dell'essere battezzato, dell'essere cristiano. È questa la gioia della Veglia pasquale".

Il Santo Padre ha sottolineato poi che: "La Risurrezione non è passata, la risurrezione ci ha raggiunti ed afferrati. Ad essa, cioè al Signore Risorto, ci aggrappiamo e sappiamo che Lui ci tiene saldamente anche quando le nostre mani si indeboliscono. Ci aggrappiamo alla sua mano, e così teniamo le mani anche gli uni degli altri, diventiamo un unico soggetto, non soltanto una cosa sola".

"Io, ma non più io: se viviamo in questo modo, trasformiamo il mondo. È la formula di contrasto con tutte le ideologie della violenza e il programma che si oppone alla corruzione ed all'aspirazione al potere e al possesso. (...) Io, ma non più io: è questa la via della croce, la via che 'incrocia' un'esistenza rinchiusa solamente nell'io, aprendo proprio così la strada alla gioia vera e duratura".
BXVI-SETTIMANA SANTA/SABATO SANTO/... VIS 20060420 (560)

FEDE: SLANCIO DI CORAGGIO E LIBERTÀ INCONTRO CON CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2006 (VIS). Il significato della Pasqua è stato il tema della catechesi del Santo Padre Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi, che ha coinciso con il primo anniversario della sua elezione al Pontificato. L'Udienza, alla quale hanno partecipato 60.000 pellegrini, si è tenuta in Piazza San Pietro, che il Papa ha raggiunto in elicottero proveniente dalla Residenza di Castel Gandolfo.

"Come passa in fretta il tempo!" - ha esclamato il Pontefice rivolgendosi ai fedeli - "È già trascorso un anno da quando in maniera per me assolutamente inaspettata e sorprendente, i Cardinali riuniti in conclave hanno voluto scegliere la mia persona per succedere al compianto e amato Servo di Dio, il grande Papa, Giovanni Paolo II. Ricordo con emozione il primo impatto che dalla Loggia centrale della Basilica ho avuto (...) con i fedeli raccolti in questa stessa Piazza".

"Mi resta impresso nella mente e nel cuore quell'incontro al quale ne sono seguiti tanti altri, che mi hanno dato modo di sperimentare quanto sia vero ciò che ebbi a dire nel corso della solenne concelebrazione con la quale ho iniziato solennemente l'esercizio del ministero petrino: 'Sento viva la consapevolezza di non dover portare da solo ciò che in realtà non potrei mai portare da solo. (...) Mi è di insostituibile sostegno la celeste protezione di Dio e dei santi e mi conforta la vicinanza vostra, cari amici, che non mi fate mancare il dono della vostra indulgenza e del vostro amore. Grazie di vero cuore a tutti coloro che in vario modo mi affiancano da vicino o mi seguono da lontano spiritualmente con il loro affetto e la loro preghiera. A ciascuno chiedo di continuare a sostenermi pregando Iddio perché mi conceda di essere pastore mite e fermo della sua Chiesa".

"Gesù proprio dopo la sua resurrezione chiamò Pietro a prendersi cura del suo gregge" - ha proseguito Benedetto XVI - "Chi avrebbe potuto allora umanamente immaginare lo sviluppo che avrebbe contrassegnato nel corso dei secoli quel piccolo gruppo di discepoli del Signore? Pietro insieme agli apostoli e poi i loro successori (...) hanno diffuso con coraggio il messaggio evangelico il cui nucleo fondamentale e imprescindibile è costituito dal Mistero pasquale: la passione, la morte, la risurrezione di Cristo. Questo mistero la Chiesa celebra a Pasqua, (...); canta l'alleluja per il trionfo di Cristo sul male e sulla morte".

"I racconti evangelici, che riferiscono le apparizioni del Risorto, si concludono abitualmente con l'invito a superare ogni incertezza (...), ad annunciare che Gesù, al di là della morte, è l'eterno vivente, fonte di vita nuova per tutti coloro che credono. (...) La fede nasce dall'incontro personale con Cristo risorto, e diventa slancio di coraggio e di libertà che fa gridare al mondo: Gesù è risorto e vive per sempre. È questa la missione dei discepoli del Signore di ogni epoca e anche di questo nostro tempo".

Al termine dell'Udienza, il Papa è rientrato nella Residenza di Castel Gandolfo. Nel primo anno di Pontificato di Benedetto XVI, più di quattro milioni di persone hanno partecipato alle udienze generali e speciali, alla recita dell'Angelus domenicale e alle celebrazioni liturgiche da Lui presiedute.
AG/PASQUA:ANNIVERSARIO ELEZIONE/... VIS 20060420 (540)

INVIATO SPECIALE CENTENARIO SAN TORIBIO DI MOGROVEJO


CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2006 (VIS). Oggi è stata resa pubblica un Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 4 marzo, con la quale Benedetto XVI nomina il Cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, Arcivescovo di Santo Domingo (Repubblica Dominicana), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del IV Centenario della morte di San Toribio di Mogrovejo, Patrono dell'Episcopato Latinoamericano, in programma dal 24 al 29 aprile a Lima (Perù).

La Missione che accompagnerà il Porporato è composta dal Monsignore Pedro Rufino Hidalgo Diaz, Rettore della Pontificia Facoltà di Teologia di Lima e Membro del Capitolo della Basilica Cattedrale; dal Monsignore Alberto Maraví Petrozzi, Rettore del Seminario Maggiore di 'Santo Toribio' e Membro del Capitolo della Basilica Cattedrale e dal Monsignore Angelo Accattino, Segretario della Nunziatura Apostolica in Perù.
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/PERÙ:MOGROVEJO VIS 20060420 (140)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo José Mauro Pereira Bastos, C.P., finora Vescovo di Janaúba (Brasile), Vescovo di Guaxupé (superficie: 13.953; popolazione: 857.374; cattolici: 600.161; sacerdoti: 100; religiosi: 169), Brasile. Il Vescovo Pereira Bastos succede al Vescovo José Geraldo Oliveira do Valle, C.S.S., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

Giovedì 13 aprile è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Luigi Conti, Arcivescovo Metropolita di Fermo (superficie: 1.318; popolazione: 282.534; cattolici: 276.921; sacerdoti: 244; religiosi: 443; diaconi permanenti: 17), Italia. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia (Italia), è nato nel 1941 ad Urbania (Italia), è stato ordinato sacerdote nel 1965 e ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1996.

- Il Monsignore Leopoldo Girelli, Nunzio Apostolico in Indonesia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto, finora Consigliere della Nunziatura Apostolica negli Stati Uniti d'America, è nato nel 1953 a Predore (Bergamo) ed è stato ordinato sacerdote nel 1978.
NER:RE:NN/.../... VIS 20060419 (190)

IL PAPA CONDANNA ATTENTATO TERRORISTA DI TEL AVIV


CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2006 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, il Papa ha detto: "Con grande dolore ho appreso la notizia del terribile attentato avvenuto lunedì scorso a Tel Aviv, in Israele, e sento il dovere di esprimere la più ferma condanna per tale atto terroristico. Non è con simili esecrabili atti che si possono tutelare i pur legittimi diritti di un popolo".

"Il Signore, Principe della pace, sia vicino ad israeliani e palestinesi affinché non si lascino andare ad una tragica deriva, ma riprendano i passi che li portino a vivere in pace e sicurezza, l'uno accanto all'altro, come figli dello stesso Padre che sta nei cieli".
AG/ATTENTATO ISRAELE/... VIS 20060420 (120)

QUINTO CENTENARIO BASILICA DI SAN PIETRO


CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2006 (VIS). Questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione delle celebrazioni del V Centenario della Patriarcale Basilica di San Pietro.

Alla Conferenza Stampa interverranno il Cardinale Francesco Marchisano, Arciprete della Basilica di San Pietro; il Cardinale Albert Vanhoye, S.I., Rettore emerito del Pontificio Istituto Biblico; l'Arcivescovo Angelo Comastri, Presidente della Fabbrica di San Pietro, il Vescovo Vittorio Lanzani, Delegato della Fabbrica di San Pietro; il Professor Antonio Paolucci, Soprintendente per il Polo Museale fiorentino e Presidente del Comitato Scientifico e Curatore della Mostra "Petros Eni" e la Dottoressa Maria Cristina Carlo-Stella, Capo Ufficio della Fabbrica di San Pietro e Coordinatrice del progetto Mostra "Petros Eni".

Nel suo intervento il Cardinale Marchisano ha tracciato brevemente la storia della Basilica partendo dalla primitiva chiesa costantiniana del IV secolo ed ha ricordato che, presentando l'antica costruzione basilicale segni evidenti di fragilità strutturale, "già dalla fine del 1300 i Sommi Pontefici pensarono di costruire una Chiesa nuova, progetto che fu poi realizzato con la posa della Prima Pietra posta esattamente 500 anni or sono da Giulio II" (18 aprile 1506). Ai lavori che si prolungarono per circa 130 anni contribuirono celebri architetti come il Bramante, Antonio da Sangallo, Baldassarre Peruzzi, Michelangelo Buonarroti, Raffaello, Giacomo Della Porta, Domenica Fontana, Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini.

"La nuova Basilica" - ha precisato il Cardinale Marchisano - "ha un Archivio stupendo, composto da 3 milioni e 50 mila documenti, tutti riferentisi alla nuova Basilica, dall'inizio dei lavori sino ad oggi. (...) La Basilica è uno dei monumenti più visitati del mondo: ogni giorno abbiamo da 5 mila a 20 mila visitatori".

L'Arcivescovo Comastri ha ricordato che nel 1939 "per decisione del Papa Pio XII, vennero iniziati i lavori di scavo sotto la Basilica di San Pietro. Con grande stupore è stata ritrovata la necropoli interrata dagli architetti di Costantino nel 320 e risalendo il colle vaticano venne ritrovata una edicola identificata con l'edicola di Gaio; e poi venne scoperto il celebre muro rosso con il graffito 'Petros eni' e una serie di altri graffiti che testimoniano la devozione a Pietro in questo luogo".

Il Vescovo Lanzani ha illustrato le attività culturali promosse per il V centenario della Basilica, fra le quali due iniziative di commemorazione: una filatelica e una numismatica.

"Il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano" - ha detto - "emetterà una serie di francobolli celebrativi in due valori da Euro 0,45 e da Euro 0,60. In uno da Euro 0,45 è riprodotta la medaglia commemorativa di Bramante realizzata tra il 1505 e il 1506 da Cristoforo Foppa detto il Caradosso. (...) Nell'altro da Euro 0,60 è riprodotta la medaglia che fu collocata nelle fondamenta del nuovo San Pietro e appositamente realizzata, come la precedente, da Cristoforo Foppa, detto il Caradosso. (...) Sui due francobolli è riportata l'iscrizione commemorativa 'Templum Divi Petri in Vaticano' - '1506-1606'".

La Fabbrica di San Pietro farà coniare due medaglie, una in argento e l'altra bimetallica realizzate dall'artista Sergio Giandomenico. La medaglia in argento raffigura al dritto la consegna delle chiavi a San Pietro e sullo sfondo la Basilica Vaticana, mentre in esergo è riportato lo stemma della Fabbrica di San Pietro e sul bordo l'iscrizione latina "Patriarcalis Basilica Principis Apostolorum 1506-2006". Sul rovescio della stessa medaglia è raffigurata l'immagine del Santo Padre in abiti pontificali e sul bordo la legenda "Benedictus XVI Pontifex Maximus".
OP/CENTENARIO BASILICA VATICANA/... VIS 20060420 (580)

mercoledì 12 aprile 2006

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 12 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore Joseph Kwaku Afrifah-Agyekum, Vescovo di Koforidua (superficie: 19.323; popolazione: 2.500.000; cattolici: 201.500; sacerdoti: 76; religiosi: 92), Ghana. Il Vescovo eletto, finora Amministratore diocesano, è nato nel 1954 a Akimu Swedru (Ghana) ed è stato ordinato sacerdote nel 1983.
NER/.../AFRIFAH-AGYEKUM VIS 20060412 (60)

PASQUA: CERTEZZA CHE IL MALE NON HA L'ULTIMA PAROLA


CITTA' DEL VATICANO, 12 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del mercoledì alle celebrazioni del Triduo pasquale. "Aiutati dai sacri riti" - ha detto il Papa - "del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della solenne Veglia Pasquale, rivivremo il mistero della passione, della morte e della risurrezione del Signore. Questi sono giorni atti a ridestare in noi un più vivo desiderio di aderire a Cristo e di seguirlo generosamente, consapevoli del fatto che Egli ci ha amati sino a dare la sua vita per noi".

"Nella Messa vespertina 'in Cena Domini' del Giovedì Santo si commemora l'offerta totale che Cristo ha fatto di se stesso all'umanità nel sacramento dell'Eucaristia, lasciandoci il 'mandatum novum' dell'amore fraterno, simboleggiato dalla lavanda dei piedi. La giornata si conclude con l'Adorazione eucaristica, in ricordo dell'agonia del Signore nell'Orto del Getsemani".

"Centrato sul mistero della Passione è il Venerdì Santo" - ha proseguito il Pontefice - "giorno di digiuno e di penitenza, tutto orientato alla contemplazione di Cristo sulla Croce, mistero nel quale si compie l'amore nella sua forma più radicale. Il Sabato Santo, la Chiesa, che rimane in preghiera davanti al Sepolcro, eleverà nella solenne Veglia, il canto gioioso del Gloria e dell'Alleluia, perché Cristo è risorto e ha vinto la morte".

Il Papa ha invitato i fedeli a prepararsi alla Pasqua con il sacramento della confessione. "Siamo consapevoli di essere peccatori" - ha detto - "ma fiduciosi nella misericordia divina. Lasciamoci riconciliare da Cristo per gustare più intensamente la gioia che Egli ci comunica con la Sua Risurrezione. Il Suo perdono che ci viene donato nel sacramento della penitenza, è sorgente di pace interiore ed esteriore e ci rende apostoli di pace nel mondo, dove continuano purtroppo le divisioni, le sofferenze, i drammi dell'ingiustizia, dell'odio e della violenza, dell'incapacità di riconciliarsi, di ricominciare di nuovo con il sincero perdono".

La celebrazione nella Pasqua della morte e risurrezione di Cristo, ha concluso Benedetto XVI "dà la certezza che il male non ha l'ultima parola: sorretti da questa certezza potremo con più coraggio ed entusiasmo impegnarci per operare affinché nasca un mondo più giusto".
AG/PASQUA:MALE/... VIS 20060412 (320)

martedì 11 aprile 2006

PUBBLICAZIONE MEDITAZIONI VIA CRUCIS 2006


CITTA' DEL VATICANO, 11 APR. 2006 (VIS). Un Comunicato della Libreria Editrice Vaticana (LEV) informa che il testo delle meditazioni della Via Crucis 2006 è disponibile da oggi, martedì 11 aprile, nelle librerie religiose e nei maggiori circuiti librari.

Per la prima volta, Papa Benedetto XVI guiderà la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, il 14 aprile prossimo. Le meditazioni preparate dall'Arcivescovo Angelo Comastri, Prelato emerito di Loreto e Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, "invitano a riflettere sul potere devastante del peccato e, contemporaneamente, spingono a guardare la forza risanatrice dell'amore di Dio che si rende evidente nella croce di Cristo" si legge nel Comunicato.

Il testo, per la prima volta, esce contemporaneamente anche in Germania e negli Stati Uniti dove viene pubblicato rispettivamente da Herder e da Ignatius Press.
.../VIA CRUCIS/LEV:COMASTRI VIS 20060411 (140)

CELEBRAZIONE V CENTENARIO BASILICA DI SAN PIETRO


CITTA' DEL VATICANO, 11 APR. 2006 (VIS). Giovedì 20 aprile, alle 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si terrà una Conferenza Stampa per la presentazione delle celebrazioni del V Centenario della Patriarcale Basilica di San Pietro in Vaticano,

Alla presentazione interverranno il Cardinale Francesco Marchisano, Arciprete della Patriarcale Basilica di San Pietro, il Cardinale Albert Vanhoye, S.I., Rettore emerito del Pontificio Istituto Biblico; l'Arcivescovo Angelo Comastri e il Vescovo Vittorio Lanzani, rispettivamente Presidente e Delegato della Fabbrica di San Pietro; il Professor Antonio Paolucci, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Presidente del Comitato Scientifico e Curatore della Mostra "Petros Eni" e la Dottoressa Maria Cristina Carlo-Stella, Capo Ufficio della Fabbrica di San Pietro e Coordinatrice del progetto Mostra "Petros Eni".
OP/CENTENARIO BASILICA VATICANA/... VIS 20060411 (130)

lunedì 10 aprile 2006

UDIENZA AI RAPPRESENTANTI CASA EDITRICE POLACCA ZNAK


CITTA' DEL VATICANO, 8 APR. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i rappresentanti della Casa Editrice polacca Znak, che con la sua attività apporta "un valido contributo alla formazione del volto spirituale di Cracovia, della Polonia e della Chiesa".

"So che quest'ambiente" - ha proseguito il Pontefice - "non si limita all'attività connessa alla pubblicazione di libri, ma si impegna nella promozione della cultura cristiana intesa in senso largo, e anche intraprende opere caritative".

"Siete giunti a Roma in connessione con l'anniversario della morte del mio grande predecessore Giovanni Paolo II. So che già come Vescovo di Cracovia egli ha avuto per Znak particolare sollecitudine. (...) Ha sempre apprezzato l'attiva partecipazione dei laici alla vita della Chiesa e ha sorretto le loro opportune iniziative. Non a caso ha affidato appunto alla Vostra Casa Editrice il suo ultimo libro intitolato 'Memoria e identità'".

"Sono certo" - ha concluso Benedetto XVI - "che il suo patrocinio perdura ancora e che egli implora per voi la benedizione e le grazie di Dio. A Voi chiedo di rimanere - per onorare la sua memoria - fedeli a Cristo e alla Chiesa. Non si spenga il Vostro zelo nel propagare la cultura basata sui valori eterni!".
AC/CULTURA/CASA EDITRICE ZNAK VIS 20060408 (220)

VIAGGIO DI BENEDETTO XVI IN POLONIA 25-28 MAGGIO


CITTA' DEL VATICANO, 8 APR. 2006 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha annunciato oggi che nei giorni 25-28 maggio, il Santo Padre Benedetto XVI compirà un Viaggio Apostolico in Polonia, recandosi a Warszawa, Czestochowa, Kraków, Wadowice, Kalwaria Zebrzydowska ed Auschwitz.
OP/VIAGGIO PAPA POLONIA/NAVARRO-VALLS VIS 20060408 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 8 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha concesso la comunione ecclesiastica richiestaGli da Sua Beatitudine Antonios Naguib, canonicamente eletto il 30 marzo 2006 Patriarca di Alessandria dei Copti Cattolici nel Sinodo dei Vescovi della Chiesa Copta Cattolica.

- Ha nominato il Vescovo Benoît Rivière, finora Ausiliare di Marseille (Francia), Vescovo di Autun (superficie: 8.575; popolazione: 547.000; cattolici: 522.000; sacerdoti: 260; religiosi: 522; diaconi permanenti: 24), Francia. Il Vescovo Rivière succede al Vescovo Raymond Séguy, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Ramón Castro Castro, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Yucatán (Messico), Vescovo di Campeche (superficie: 55.858; popolazione: 752.000; cattolici: 601.600; sacerdoti: 59; religiosi: 151), Messico.

- Ha nominato il Padre Athanasius Schneider, dell'Ordine dei Canonici Regolari della Santa Croce, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Karaganda (superficie: 711.300; popolazione: 3.433.300; cattolici: 40.000; sacerdoti; 17; religiosi: 34), Kazakhstan. Il Vescovo eletto, finora Cancelliere della Curia diocesana della medesima circoscrizione ecclesiastica, è nato nel 1961 a Tokmak (Kyrgyzstan) ed è stato ordinato sacerdote nel 1990.

- Ha nominato Membri della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" i Cardinali: William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo di Bordeaux (Francia) ed Antonio Cañizares Llovera, Arcivescovo di Toledo (Spagna).
NER:NEA:NA/.../... VIS 20060408 (240)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 8 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Faure Essozimna Gnassingbe, Presidente della Repubblica del Togo, e Seguito.

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Sua Altezza Imperiale e Reale l'Arciduca Otto d'Austria e Seguito.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../... VIS 20060408 (70)

ANGELUS: CONSEGNA DELLA CROCE E GIORNATA GIOVENTÙ


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2006 (VIS). Al termine della solenne Celebrazione Liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, il Papa ha recitato l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

Benedetto XVI ha ricordato che al termine della preghiera mariana, una delegazione di giovani di Colonia, dove si è tenuta l'ultima Giornata Mondiale della Gioventù, avrebbe consegnato ai giovani di Sydney la Croce delle Giornate Mondiali della Gioventù che "l'amato Giovanni Paolo II ha affidato ai giovani nel 1984 affinché la portassero nel mondo quale segno dell'amore di Cristo per l'umanità" insieme con l'Icona della Beata Vergine Maria.

"Il passaggio della Croce" - ha detto il Santo Padre - "è diventato una 'tradizione' (...) una consegna altamente simbolica, da vivere con grande fede, impegnandosi a compiere un cammino di conversione sulle orme di Gesù".

"Questa fede ce la insegna Maria Santissima, che per prima 'ha creduto' e ha portato la sua propria croce insieme al Figlio, gustando poi con Lui la gioia della risurrezione. Perciò la Croce dei giovani è accompagnata da un'icona della Vergine, che riproduce quella di Maria 'Salus Populi Romani', venerata nella Basilica di Santa Maria Maggiore, la più antica Basilica dedicata alla Madonna in Occidente".

"La Croce e l'Icona mariana delle Giornate della Gioventù" - ha concluso il Papa - "dopo aver fatto tappa in alcuni Paesi dell'Africa, per manifestare la vicinanza di Cristo e della sua Madre alle popolazioni di quel Continente, provate da tante sofferenze, dal prossimo febbraio saranno accolte in diverse regioni dell'Oceania, per attraversare quindi le diocesi d'Australia e giungere infine a Sydney nel luglio 2008".
ANG/CROCE:GMG/... VIS 20060410 (280)

LA CROCE SEGNO DI RICONCILIAZIONE E DI AMORE


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2006 (VIS). Questa mattina migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo hanno partecipato alla Celebrazione Eucaristica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, presieduta dal Papa in Piazza San Pietro, in occasione della XXI Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

Prima della Santa Messa, il Papa ha benedetto le palme e gli ulivi accanto all'obelisco di Piazza San Pietro e successivamente in processione si è diretto all'altare.

Benedetto XVI ha iniziato l'omelia ricordando che da vent'anni "grazie a Papa Giovanni Paolo II, la Domenica delle Palme è diventata in modo particolare il giorno della gioventù - il giorno in cui i giovani in tutto il mondo vanno incontro a Cristo desiderando di accompagnarlo nelle loro città e nei loro paesi, affinché Egli sia in mezzo a noi e possa stabilire nel mondo la sua pace".

"Se noi vogliamo andare incontro a Gesù e poi camminare insieme con Lui sulla sua strada, dobbiamo però chiedere: Che via è quelle su cui Egli intende guidarci? Che cosa ci aspettiamo da Lui? Che cosa Egli s'aspetta da noi?".

Il Papa, commentando il testo del profeta Zaccaria sul re che verrà sopra un puledro d'asina, ha affermato: "In primo luogo (Zaccaria) dice che Egli sarà un re dei poveri, un povero tra i poveri e per i poveri", ed ha ribadito che: "Uno può essere materialmente povero, ma avere il cuore pieno di bramosia della ricchezza e del potere che deriva dalla ricchezza. (...) La libertà interiore è il presupposto per il superamento della corruzione e dell'avidità che ormai devastano il mondo; tale libertà può essere trovata soltanto se Dio diventa la nostra ricchezza".

"Come seconda cosa" - ha proseguito il Pontefice - "il profeta ci mostra che questo re sarà un re di pace: egli farà sparire i carri da guerra e i cavalli da battaglia, spezzerà gli archi ed annuncerà la pace. Nella figura di Gesù questo si concretizza mediante il segno della Croce. (...) La nuova arma, che Gesù ci dà nelle mani, è la Croce - segno di riconciliazione, segno dell'amore che è più forte della morte. Ogni volta che ci facciamo il segno della Croce dobbiamo ricordarci di non opporre all'ingiustizia un'altra ingiustizia, alla violenza un'altra violenza,; ricordarci che possiamo vincere il male soltanto con il bene e mai rendendo male per male".

Riferendosi alla terza affermazione del profeta "il preannuncio dell'universalità" - il Papa ha detto: "Cristo domina facendosi Egli stesso il nostro pane e donandosi a noi. È in questo modo che Egli costruisce il suo Regno. (...) Entriamo nel suo regno di pace e salutiamo in Lui in certo qual modo anche tutti i nostri fratelli e sorelle, ai quali Egli viene, per divenire veramente un regno di pace in mezzo a questo mondo lacerato".

"Tutte e tre le caratteristiche annunciate dal profeta - povertà, pace, universalità - sono riassunte nel segno della Croce. Per questo, con buona ragione, la Croce è diventata il centro delle Giornata Mondiali della Gioventù. C'è stato un periodo - e non è ancora del tutto superato - in cui si rifiutava il cristianesimo proprio a causa della Croce. La Croce parla di sacrificio, si diceva, la Croce è segno di negazione della vita. Noi invece vogliamo la vita intera senza restrizioni e senza rinunce".

"La Domenica delle Palme, però, ci dice che il vero grande 'Sì' è proprio la Croce, che proprio la Croce è il vero albero della vita. Non troviamo la vita impadronendoci di essa, ma donandola. L'amore è un donare se stessi, e per questo è la via della vita vera simboleggiata dalla Croce".
HML/DOMENICA PALME/... VIS 20060410 (630)

GIOVANI UNIV: INCONTRO CON CRISTO FA DIVENTARE APOSTOLI


CITTA' DEL VATICANO, 10 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi nell'Aula Paolo VI i partecipanti all'Incontro Internazionale "UNIV 2006", accompagnati dai familiari. Tema dell'Incontro, al quale prendono parte giovani provenienti da 32 paesi, è: "Cultura e mezzi di comunicazione sociale".

Il Papa ha rivolto parole di saluto al Vescovo Javier Echevarría Rodríguez, Prelato dell'Opus Dei, istituzione che ha promosso l'Incontro, ed ha ricordato che la presenza a Roma degli universitari, in particolare nel periodo pasquale permette "di incontrare Cristo più intimamente, specialmente attraverso la contemplazione della sua passione, morte e risurrezione".

"È Lui, che, come ho scritto nel Messaggio per la XXI Giornata Mondiale della Gioventù" - ha detto Papa Benedetto - "orienta i vostri passi, i vostri studi universitari e le vostre amicizie, negli andirivieni della vita quotidiana. Anche per ciascuno di voi, come avvenne per gli Apostoli, l'incontro personale con il Divin Maestro che vi chiama amici può essere l'inizio di un'avventura straordinaria: quella di diventare apostoli tra i vostri coetanei, per condurli a fare la vostra stessa esperienza di amicizia con il Dio fatto Uomo".

"Di grande interesse è il tema che state approfondendo nel vostro Congresso (...) Dobbiamo purtroppo constatare che non sempre in questo nostro tempo le nuove tecnologie e i mass media favoriscono le relazioni personali, il dialogo sincero, l'amicizia tra le persone; non sempre aiutano a coltivare l'interiorità del rapporto con Dio. Per voi, lo so bene, l'amicizia e i contatti con gli altri, specialmente con i vostri coetanei, rappresentano una parte importante della vita quotidiana. È necessario che riteniate Gesù come uno dei vostri amici più cari, anzi il primo. (...) E solo in Lui è possibile trovare la forza per offrire ai fratelli affetto umano e carità soprannaturale, in uno spirito di servizio che si manifesta soprattutto nella comprensione".

"Chi ha scoperto Cristo" - ha proseguito il Pontefice - "non può non portare anche altri verso di Lui, dato che una grande gioia non va tenuta per sé ma va comunicata. È questo il compito al quale vi chiama il Signore; è questo l''apostolato di amicizia' che San Josemaría, Fondatore dell'Opus Dei, descrive come 'amicizia 'personale', abnegata, sincera: a tu per tu, da cuore a cuore'. Ogni cristiano è invitato ad essere amico di Dio e, con la sua grazia, ad attrarre a lui i propri amici. (...) È ancora San Josemaría a ricordarvi alcune parole chiave di questo vostro itinerario spirituale: 'Comunione, unione, comunicazione, confidenza: Parola, Pane, Amore'".

"Se coltiverete l'amicizia con Gesù, se sarete assidui nella pratica dei Sacramenti" - ha concluso il Papa citando le parole del Messaggio per la XXI Giornata Mondiale della Gioventù - "e specialmente dei sacramenti della penitenza e dell'Eucaristia, sarete in grado di diventare la 'nuova generazione di apostoli, radicati nella parola di Cristo, capaci di rispondere alle sfide del nostro tempo e pronti a diffondere dappertutto il Vangelo'".
AC/CULTURA:COMUNICAZIONE/UNIV VIS 20060410 (480)

venerdì 7 aprile 2006

INCONTRO DEL PAPA CON I GIOVANI IN PIAZZA SAN PIETRO


CITTA' DEL VATICANO, 7 APR. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha partecipato ad un incontro con i giovani della Diocesi di Roma e del Lazio, in preparazione alla XXI Giornata della Gioventù che si celebrerà il 9 aprile prossimo, Domenica delle Palme, in tutte le Diocesi del mondo, sul tema: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

All'inizio dell'Incontro orchestre e cori hanno interpretato diversi brani musicali accompagnati in alcuni casi da coreografie. Al momento di festa hanno partecipato anche cantanti italiani, fra i quali Ron e Giuseppe Povia.

Il Papa è giunto in Piazza San Pietro alle 18:00 e ha salutato i giovani accogliendo la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù portata a spalla dai ragazzi dell'Arcidiocesi tedesca di Colonia, dove nell'agosto scorso si è tenuta la XX Giornata Mondiale della Gioventù.

Maddalena Santoro, sorella del sacerdote Andrea Santoro, assassinato nel febbraio scorso a Trebisonda (Turchia), ha letto un breve testo ricordando la figura e la testimonianza del fratello, che era sacerdote nella Diocesi di Roma. Al termine della lettura il Santo Padre si è alzato per abbracciarla e per ringraziarla della sua partecipazione all'atto.

Successivamente il Papa ha risposto alle domande di cinque giovani sulla Sacra Scrittura, sull'amore, sull'apostolato e sulla vocazione e sul rapporto tra scienza e fede.

"Occorre leggere la Sacra Scrittura" - ha risposto Benedetto XVI ad uno studente di ingegneria che ha chiesto come percepire nella vita quotidiana la Bibbia come Parola di Dio - "non come un libro storico, come leggiamo, ad esempio, Omero, Ovidio, Orazio; occorre leggerla realmente come Parola di Dio, ponendosi cioè in colloquio con Dio. Si deve inizialmente pregare, parlare con il Signore: 'Aprimi la porta'".

Il Papa ha consigliato inoltre la lettura della Sacra Scrittura accompagnata dai "maestri della lectio divina" ed ha aggiunto che "Non si può leggere da soli la Sacra Scrittura. Certo è sempre importante leggere la Bibbia in modo molto personale, in un colloquio personale con Dio, ma nello stesso tempo è importante leggerla in una compagnia di persone con cui si cammina (...) Penso che dobbiamo imparare questi tre elementi: leggere in colloquio personale con il Signore; leggere accompagnati da maestri che hanno l'esperienza della fede, che sono entrati nella Sacra Scrittura; leggere nella grande compagnia della Chiesa, nella cui Liturgia questi avvenimenti diventano sempre di nuovo presenti".

In merito alla seconda domanda relativa all'amore, il Papa ha ricordato che nelle prime pagine della Scrittura si trova una definizione dell'amore e del matrimonio: "'L'uomo abbandonerà padre e madre, seguirà la donna e saranno una carne, un'unica esistenza'. Siamo all'inizio e già ci è data una profezia di che cos'è il matrimonio; e questa definizione anche nel Nuovo Testamento rimane identica. (...) È un sacramento del Creatore dell'universo, iscritto quindi proprio nell'essere umano stesso. (...) Quindi il sacramento del matrimonio non è invenzione della Chiesa".

In merito all'apostolato Benedetto XVI ha affermato: "Il primo punto è conoscere Dio, conoscerlo sempre di più, riconoscere nella mia vita che Dio c'è, e che Dio c'entra. (...) Il secondo punto, dicevo, presenta la questione: quale Dio? Ci sono infatti tante immagini false di Dio, un Dio violento, ecc. La seconda questione quindi è: riconoscere il Dio che ci ha mostrato il suo volto in Gesù, che ha sofferto per noi, che ci ha amati fino alla morte e così ha vinto la violenza. Occorre rendere presente, innanzitutto nella nostra 'propria' vita, il Dio vivente, il Dio che non è uno sconosciuto, un Dio inventato, un Dio solo pensato, ma un Dio che si è mostrato, ha mostrato sé stesso e il suo volto".

Rispondendo alla domanda di un altro giovane che ha chiesto al Papa come ha deciso di diventare sacerdote, Benedetto XVI ha detto: "Quanto a me, sono cresciuto in un mondo molto diverso da quello attuale, ma infine le situazioni si somigliano. Da una parte vi era ancora la situazione di 'cristainità', in cui era normale andare in chiesa ed accettare la fede come la rivelazione di Dio e cercare di vivere secondo la rivelazione; dall'altra parte, vi era il regime nazista, che affermava a voce alta: 'Nella nuova Germania non ci saranno più sacerdoti, non ci sarà più vita consacrata, non abbiamo più bisogno di questa gente; cercatevi un'altra professione'. Ma proprio sentendo queste voci 'forti', nel confronto con la brutalità di quel sistema dal volto disumano, ho capito che c'era invece molto bisogno di sacerdoti. Questo contrasto, il vedere quella cultura antiumana mi ha confermato nella convinzione che il Signore, il Vangelo, la fede ci mostravano la strada giusta e noi dovevamo impegnarci perchè sopravvivesse questa strada".

Il Papa ha raccontato che "la bellezza della liturgia" e "la teologia" lo hanno aiutato a scoprire la Sua vocazione. "Naturalmente non sono mancate le difficoltà. Mi domandavo se avevo realmente la capacità di vivere per tutta la vita il celibato. Essendo un uomo di formazione teorica e non pratica, sapevo anche che non basta amare la Teologia per essere un buon sacerdote". Occorre "entrare realmente in amicizia con Gesù, in una relazione personale con Lui e non sapere solo da altri o dai libri chi è Gesù, ma vivere una relazione sempre più approfondita di amicizia personale con Gesù, nella quale possiamo cominciare a capire quanto Egli ci chiede. E poi, l'attenzione a ciò che io sono, alle mie possibilità: da una parte coraggio e dall'altra umiltà e fiducia e apertura, con l'aiuto anche degli amici, dell'autorità della Chiesa ed anche dei sacerdoti, delle famiglie: cosa vuole il Signore da me? Certo, ciò rimane sempre una grande avventura, ma la vita può riuscire solo se abbiamo il coraggio dell'avventura, la fiducia che il Signore non mi lascerà mai solo, che il Signore mi accompagnerà, mi aiuterà".

Infine Benedetto XVI ha parlato del rapporto fra scienza e fede spiegando che: "Il grande Galileo ha detto che Dio ha scritto il libro della natura nella forma del linguaggio matematico. Lui era convinto che Dio ci ha donato due libri: quello della Sacra Scrittura e quello della natura. E il linguaggio della natura - questa era la sua convinzione - è la matematica, quindi essa è un linguaggio di Dio, del Creatore (...) Mi sembra una cosa quasi incredibile che una invenzione dell'intelletto umano e la struttura dell'universo coincidano: la matematica inventata da noi ci dà realmente accesso alla natura dell'universo e lo rende utilizzabile per noi (...) In questo senso mi sembra proprio che la matematica - nella quale come tale Dio non può apparire - ci mostri la struttura intelligente dell'universo. E così vediamo che c'è una razionalità soggettiva e una razionalità oggettivata nella materia, che coincidono (...) E quanto più noi possiamo strumentalizzare il mondo con la nostra intelligenza, tanto più appare il disegno della Creazione".

"Alla fine, per arrivare alla questione definitiva, direi: Dio o c'è o non c'è. Ci sono solo due opzioni. O si riconosce la priorità della ragione, della Ragione creatrice che sta all'inizio di tutto ed è il principio di tutto - la priorità della ragione è anche priorità della libertà - o si sostiene la priorità dell'irrazionale, per cui tutto quanto funziona sulla nostra terra e nella nostra vita sarebbe solo occasionale, marginale, un prodotto irrazionale - la ragione sarebbe un prodotto della irrazionalità. Non si può ultimamente 'provare' l'uno o l'altro progetto, ma la grande opzione del Cristianesimo è l'opzione per la razionalità e per la priorità della ragione".

A conclusione dell'incontro il Papa ha consegnato simbolicamente ad alcuni giovani la Sacra Bibbia volendo proporla a tutti i presenti come "'lampada per i propri passi". Infine Benedetto XVI ha ricordato Giovanni Paolo II "un grande testimone della Parola di Dio" e si è recato, accompagnato da alcuni giovani, alle Grotte Vaticane per pregare sulla Sua tomba, portando la Croce dell'Anno Santo e l'Icona di Maria Santissima "Salus Populi Romani".
.../GIOVANI DIOCESI DI ROMA/... VIS 20060407 (1.320)

RIUNIONE BENEDETTO XVI CON CAPI DICASTERO CURIA ROMANA

CITTA' DEL VATICANO, 7 APR. 2006 (VIS). Alle 10:30 di questa mattina, nella Sala Bologna del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto una riunione con i Capi Dicastero della Curia Romana.
.../RIUNIONI CAPI DICASTERO/... VIS 20060407 (50)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 7 APR. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di oggi è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../... VIS 20060407 (40)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 7 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha creato la nuova Diocesi di Novo Mesto con territorio dismembrato dall'Arcidiocesi di Ljubljana (Slovenia), rendendola suffraganea della stessa sede Metropolitana. Ha nominato il Vescovo Andrej Glavan, finora Ausiliare di Ljubljana, primo Vescovo della nuova Diocesi.

- Ha creato la nuova Diocesi di Celje con territorio dismembrato dalla Diocesi di Maribor (Slovenia). Ha nominato il Vescovo Anton Stres, C.M., finora Ausiliare di Maribor, primo Vescovo della nuova Diocesi.

- Ha creato la nuova Diocesi di Murska Sobota, con territorio dismembrato dalla Diocesi di Maribor (Slovenia). Ha nominato il Monsignore Marjan Turnsek, finora Rettore del Seminario Vescovile di Maribor, primo Vescovo della nuova Diocesi. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a Celje (Slovenia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1981.

- Ha elevato la Diocesi di Maribor ad Arcidiocesi Metropolitana, assegnandole come suffraganee le Diocesi di Celje e di Murska Sobota (Slovenia) ed ha elevato il Vescovo Franc Kramberger, di Maribor, alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Lenart (Slovenia) nel 1936, è stato ordinato sacerdote nel 1960 ed ha ricevuto la Consacrazione Episcopale nel 1980.
ECE:NER/.../... VIS 20060407 (200)

giovedì 6 aprile 2006

IL PAPA RICEVE L'ON. SHIMON PEREZ PREMIO NOBEL PER LA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 6 APR. 2006 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato nella tarda mattinata di oggi la seguente dichiarazione:

"Stamani l'Onorevole Shimon Peres, già Primo Ministro dello Stato d'Israele e Premio Nobel per la Pace, ha reso visita a Sua Santità Benedetto XVI. Successivamente, si è incontrato con il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, presenti l'Ambasciatore d'Israele presso la Santa Sede, Sua Eccellenza Signor Oded Ben-Hur, ed il Sotto-Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati, Monsignor Pietro Parolin".

"Nel corso dei colloqui vi è stato uno scambio di opinioni sul problema della pace in Terra Santa, nel rispetto delle Risoluzioni delle Nazioni Unite e degli Accordi finora conclusi. In tale contesto vi è stata unanimità nel condannare ogni forma di terrorismo sotto qualsiasi pretesto si tenti di giustificarlo".

"Si sono anche esaminati i rapporti tra lo Stato d'Israele e la Santa Sede, alle luce degli Accordi sottoscritti nel 1993 e nel 1997, come le relazioni delle Autorità israeliane con le Comunità cristiane esistenti nel Paesi".

"L'Onorevole Shimon Peres ha infine invitato il Sommo Pontefice a recarsi in visita in Israele".
OP/VISITA SHIMON PERES/... VIS 20060406 (210)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 6 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sua Beatitudine Cardinale Ignace Moussa I Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

- L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

- Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, e Seguito.
AP/.../... VIS 20060406 (90)

IMMIGRAZIONE PUÒ GENERARE LAVORO E PRODURRE BENEFICI


CITTA' DEL VATICANO, 6 APR. 2006 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York, alla XXXIX Sessione della Commissione su Popolazione e Sviluppo.

Nel suo discorso l'Arcivescovo Migliore ha precisato che il lavoro della Commissione verte attualmente "sull'analisi delle tendenze e dell'impatto sulla popolazione di problemi quali lo sviluppo dello Hiv (virus di immunodeficienza umana), sconosciuto 60 anni fa, e il fenomeno della migrazione con le sue rispettive conseguenze".

Il fenomeno della migrazione, ha detto l'Osservatore Permanente "alle volte è visto come una minaccia e soggetto a manipolazioni per benefici politici a breve termine, a scapito dei diritti naturali della persona umana come il diritto alla vita, alla cittadinanza, al lavoro e allo sviluppo".

"Per i Paesi meta dell'immigrazione, l'impatto economico delle migrazioni internazionali è generalmente positivo. Nonostante la presenza di migranti internazionali possa causare un certo effetto negativo sui salari dei non migranti o possa elevare il tasso di disoccupazione nel caso di stipendi fissi, tali effetti sono di solito esigui a livello nazionale. Nel medio e lungo termine, la migrazione può perfino generare lavoro e produrre benefici economici".

Il Nunzio Apostolico ha sottolineato che "la migrazione di personale qualificato può nuocere ai piani di sviluppo dei paesi di origine, specialmente per i paesi piccoli in via di sviluppo che perdono alte quote di cittadini qualificati, tuttavia, i migranti qualificati che mantengono i legami con il proprio paese d'origine possono stimolare il trasferimento di tecnologie e capitali".

"A causa del basso tasso di natalità, i tre quarti della crescita della popolazione nei paesi sviluppati si devono alla migrazione, e per il 2030 la crescita totale della popolazione nei paesi sviluppati potrebbe risultare totalmente dalla migrazione. (...) Occorre esaminare attentamente l'impatto sociale della migrazione dei paesi ricettori che presentano bassi indici di natalità".

L'Arcivescovo Migliore ha concluso il suo discorso affermando che "esiste una crescente consapevolezza che l'immigrazione non può essere l'unica soluzione ai problemi demografici e lavorativi dei paesi che accolgono i migranti".
DELSS/POPOLAZIONE:SVILUPPO/MIGLIORE VIS 20060406 (350)

TELEGRAMMA SCOMPARSA SEGRETARIO PARTICOLARE PAOLO VI


CITTA' DEL VATICANO, 6 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano (Italia), per la scomparsa, avvenuta ieri all'età di 82 anni, dell'Arcivescovo Pasquale Macchi, Prelato emerito di Loreto e Segretario Particolare del Papa Paolo VI.

Benedetto XVI ricorda "la profonda spiritualità e il generoso impegno episcopale che hanno contraddistinto il ministero del compianto Presule" ed eleva "fervide preghiere al Signore perché lo accolga quale servo buono e fedele nel gaudio eterno ricompensando la sua costante dedizione alle diffusione del Vangelo e della devozione alla Santissima Vergine Maria".

Alle esequie presiedute dal Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, sabato 8 aprile alle ore 10:30 nel Duomo di Milano, parteciperà, a nome del Santo Padre, il Cardinale Attilio Nicora, Presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.
TGR/MORTE MACCHI/TETTAMANZI VIS 20060406 (150)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 6 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Dieter Scholz, S.I., Vescovo di Chinhoyi (superficie: 56.000; popolazione: 1.679.101; cattolici: 84.290; sacerdoti: 28; religiosi: 94), Zimbabwe. Il Vescovo eletto, finora Direttore del Centro di Formazione ad Harare (Zimbabwe), è nato nel 1938 a Berlino (Germania), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1958, è stato ordinato sacerdote nel 1969 ed ha emesso i voti perpetui nel 1982.

- Ha nominato il Reverendo John Baptist Lee Keh-mien, Vescovo di Hsinchu (superficie: 4.750; popolazione: 3.225.165; cattolici: 52.090; sacerdoti: 102; religiosi: 165), Taiwan. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario Interdiocesano a Hsinchuang (Taiwan), è nato a Tainan Hsien (Taiwan) nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1990.

- Ha nominato il Sacerdote Fernando Chomali Garib, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Santiago de Chile (superficie: 9.132; popolazione: 5.411.320; cattolici: 3.755.456; sacerdoti: 816; religiosi: 3.344; diaconi permanenti: 228), Cile. Il Vescovo eletto, finora Moderatore della Curia e Presidente delefato del Consiglio economico della medesima Arcidiocesi, è nato a Santiago de Chile (Cile), nel 1957 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991.

- Accogliendo la proposta presentata dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ai sensi dell'Art. 30, paragrafo 1 dello Statuto, ha confermato Segretario Generale della medesima Conferenza, per il prossimo quinquennio, il Vescovo Giuseppe Betori.
NER:NEA:NA/.../... VIS 20060406 (230)

mercoledì 5 aprile 2006

LA CHIESA DELL'AMORE È ANCHE LA CHIESA DELLA VERITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 5 APR. 2006 (VIS). Tema della catechesi del Santo Padre Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro con la partecipazione di 30.000 pellegrini, è stato "Il servizio alla comunione" nella Chiesa.

"La sorgente della comunione dei discepoli fra loro e con Dio è lo Spirito che effonde l'amore di Dio nei nostri cuori." - ha detto il Papa - "Sant'Ireneo diceva in proposito: 'Dove c'è la Chiesa, li c'è anche lo Spirito di Dio; e dove c'è lo Spirito di Dio, lì c'è la Chiesa ed ogni grazia; poiché lo Spirito è verità'. Questo intimo legame con lo Spirito non annulla la nostra umanità con tutta la sua debolezza, e così la comunità dei discepoli ben conosce la prova, costituita soprattutto dai contrasti circa le verità di fede, con le conseguenti lacerazioni della comunione".

"Che la Chiesa nascente" - ha proseguito il Pontefice - "fosse ben consapevole di queste tensioni possibili nell'esperienza della comunione lo mostra bene la prima Lettera di Giovanni: non c'è voce nel Nuovo Testamento che si levi con più forza per evidenziare la realtà e il dovere dell'amore fraterno fra i cristiani; ma la stessa voce si indirizza con drastica severità agli avversari che sono stati membri della comunità e ora non lo sono più. La Chiesa dell'amore è anche la Chiesa della verità, intesa anzitutto come fedeltà al Vangelo affidato dal Signore Gesù ai suoi".

"La comunione" - ha spiegato il Papa - "nasce dalla fede suscitata dalla predicazione apostolica, si nutre dello spezzare il pane e delle preghiere, e si esprime nella carità fraterna e nel servizio. (...) Gli Apostoli e i loro successori sono pertanto i custodi e i testimoni autorevoli del deposito della verità consegnato alla Chiesa, come sono anche i ministri della carità rivelata e donata dal Signore Gesù. Il loro è, in tal senso, anzitutto un servizio di amore: e la carità che essi vivono e promuovono è inseparabile dalla verità che custodiscono e trasmettono. La verità e l'amore sono due volti dello stesso dono che viene da Dio e che grazie al ministero apostolico è custodito nella Chiesa e ci raggiunge fino al nostro presente!".
AG/CHIESA AMORE:VERITÀ/... VIS 20060405 (380)

PACE PER I PAESI BASCHI E RICORDO DI GIOVANNI PAOLO II


CITTA' DEL VATICANO, 5 APR. 2006 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale il Papa salutando i pellegrini spagnoli ha ricordato che il 7 aprile prossimo ricorre il 500° anniversario della nascita di San Francesco Saverio, "il grande missionario gesuita che predicò il Vangelo in Asia, aprendo molte porte a Cristo".

"Mi unisco a questa celebrazione ringraziando il Signore per questo grande dono alla sua Chiesa" - ha detto il Papa - "Nel contemplare la figura di San Francesco Saverio, ci sentiamo chiamati a pregare per coloro che dedicano la propria vita alla missione evangelizzatrice, proclamando la bellezza del messaggio salvifico di Gesù".

"Al tempo stesso" - ha proseguito Papa Benedetto - "vi invito a pregare perché, per intercessione di questo Santo, tutti intensifichino i propri sforzi per consolidare gli orizzonti di pace che sembrano aprirsi nei Paesi Baschi e in tutta la Spagna, e a superare gli ostacoli che possono presentarsi lungo questo cammino".

Il Santo Padre ha rivolto parole di saluto anche ai pellegrini polacchi presenti all'Udienza ed ha detto: "Insieme a voi ringrazio Dio per il Pontificato del mio grande Predecessore Giovanni Paolo II. La sua spirituale presenza e il patrimonio del suo insegnamento ci fortifichino nella fede e ci aiutino nel cammino verso l'incontro con Cristo. Dio benedica voi e le vostre famiglie. Sia lodato Gesù Cristo!".
AG/SAVERIO:PAESI BASCHI:GIOVANNI PAOLO II/... VIS 20060405 (240)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 5 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Joviano de Lima Júnior, S.S.S., finora Vescovo di São Carlos (Brasile), Arcivescovo Metropolita di Ribeirão Preto (superficie: 8.897; popolazione: 942.306; cattolici: 756.000; sacerdoti: 124; religiosi: 207; diaconi permanenti: 15), Brasile. L'Arcivescovo eletto è nato a Uberaba (Brasile) nel 1942, ha emesso la professione religiosa nel 1964, è stato ordinato sacerdote nel 1969 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1995. Succede all'Arcivescovo Arnaldo Ribeiro, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di incaricato dell'assistenza spirituale degli emigrati ungheresi, presentata dal Vescovo Attila Miklósházy, S.I., per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../JÚNIOR:RIBEIRO:MIKLÓSHÁZY VIS 20060405 (130)

INCONTRO RESPONSABILI GIORNATE DELLA GIOVENTÙ


CITTA' DEL VATICANO, 5 APR. 2006 (VIS). Dal 7 al 9 aprile si terrà a Sassone di Ciampino (Roma), il primo Incontro internazionale dei responsabili delle Giornate Mondiali della Gioventù.

Un Comunicato reso pubblico nel pomeriggio di ieri rende noto che all'Incontro, organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici, partecipano 250 delegati di 85 paesi e rappresentanti di 45 comunità, associazioni e movimenti giovanili cattolici.

Nel corso della prima giornata, il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Colonia (Germania), analizzerà i frutti della Giornata Mondiale della Gioventù dello scorso agosto per la Diocesi di Colonia e per la pastorale giovanile dell'intera Germania e le sfide organizzative e logistiche.

Il giorno seguente, il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia), parlerà delle sfide e delle aspettative della Chiesa australiana in vista della Giornata Mondiale della Gioventù 2008, che si terrà a Sydney (Australia).

Il 9 aprile, domenica delle Palme, XXI Giornata Mondiale della Gioventù, i delegati parteciperanno alla Santa Messa delle Palme presieduta da Benedetto XVI in Piazza San Pietro. Al termine della celebrazione eucaristica, i giovani tedeschi passeranno la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù ai giovani australiani.

Prima di raggiungere l'Australia, lunedì 10 aprile, la Croce dei giovani sarà portata in pellegrinaggio a Dakar (Senegal), dove resterà per tutte le celebrazioni pasquali: è solo la prima tappa di un lungo percorso attraverso una ventina di Paesi del continente africano che si concluderà nel febbraio 2007.

Dal febbraio 2007, conclude il Comunicato, la Croce sarà portata in pellegrinaggio con un lungo percorso attraverso le numerose isole dell'Oceania, fino a raggiungere la meta finale, Sydney, nel luglio 2008.
.../GIORNATE MONDIALI GIOVENTÙ/... VIS 20060405 (280)

martedì 4 aprile 2006

GIOVANNI PAOLO II: UNA FEDE CONVINTA, FORTE E AUTENTICA


CITTA' DEL VATICANO, 4 APR. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, Papa Benedetto XVI ha celebrato in Piazza San Pietro una Santa Messa in suffragio di Giovanni Paolo II, nel primo anniversario della sua scomparsa.

Hanno concelebrato con il Papa alcuni Cardinali, fra i quali il Cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano, il Cardinale Vicario per la Diocesi di Roma, Camillo Ruini e il Segretario particolare del defunto Giovanni Paolo II, il Cardinale Stanislaw Dziwisz, attualmente Arcivescovo di Cracovia (Polonia).

Davanti a migliaia di fedeli provenienti da vari Paesi, specialmente dalla Polonia, il Papa ha ricordato nell'omelia che il compianto Pontefice, mancato il 2 aprile 2005, "che Dio aveva dotato di molteplici doni umani e spirituali, passando attraverso il crogiolo delle fatiche apostoliche e della malattia, è apparso sempre più una 'roccia' nella fede".

"Chi ha avuto modo di frequentarlo da vicino" - ha detto Benedetto XVI - "ha potuto quasi toccare con mano quella sua fede schietta e salda, che, se ha impressionato la cerchia dei collaboratori, non ha mancato di diffondere, durante il lungo Pontificato, il suo influsso benefico in tutta la Chiesa, in un crescendo che ha raggiunto il suo culmine negli ultimi mesi e giorni della sua vita".

Papa Benedetto XVI ha sottolineato che il Suo Predecessore ebbe "Una fede convinta, forte e autentica, libera da paure e compromessi, che ha contagiato il cuore di tanta gente, grazie anche ai numerosi pellegrinaggi apostolici in ogni parte del mondo, e specialmente grazie a quell'ultimo 'viaggio' che è stata la sua agonia e la sua morte".

Ricordando il motto segnato nello stemma del Pontificato di Papa Giovanni Paolo II, "Totus tuus", Benedetto XVI ha sottolineato che la vita del Predecessore fu "orientata completamente a Cristo per mezzo di Maria".

"Questa sera" - ha proseguito Benedetto XVI - "il nostro pensiero torna con emozione al momento della morte dell'amato Pontefice, ma al tempo stesso il cuore è come spinto a guardare avanti. Sentiamo risuonare nell'animo i suoi ripetuti inviti ad avanzare senza paura sulla strada della fedeltà al Vangelo per essere araldi e testimoni di Cristo nel terzo millennio".

"Ci tornano alla mente le sue incessanti esortazioni a cooperare generosamente alla realizzazione di una umanità più giusta e solidale, ad essere operatori di pace e costruttori di speranza".

Il Santo Padre ha concluso l'omelia con questa esortazione: "Resti sempre fisso il nostro sguardo su Cristo, 'lo stesso ieri, oggi e sempre', che guida saldamente la sua Chiesa. (...) La forza dello Spirito di Gesù sia per tutti, cari fratelli e sorelle, come lo fu per Papa Giovanni Paolo II, sorgente di pace e di gioia".
HML/MESSA SUFFRAGIO GIOVANNI PAOLO II/... VIS 20060404 (450)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 4 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Richard G. Lennon, Vescovo di Cleveland (superficie: 8.842; popolazione: 2.853.155; cattolici: 802.767; sacerdoti: 583; religiosi: 1.446; diaconi permanenti: 191), Stati Uniti d'America. Finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Boston (Stati Uniti d'America), succede al Vescovo Anthony M. Pilla, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
NER:RE/.../LENNON:PILLA VIS 20060404 (90)

CELEBRAZIONI SETTIMANA SANTA PRESIEDUTE DAL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 4 APR. 2006 (VIS). Di seguito riportiamo il programma delle celebrazioni liturgiche della Settimana Santa presiedute dal Santo Padre Benedetto XVI, rese pubbliche oggi dall'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.

DOMENICA 9 aprile: Domenica delle Palme e della Passione del Signore. XXI Giornata mondiale della Gioventù sul tema: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino". Alle 9:30, in Piazza San Pietro, il Santo Padre benedirà le palme e gli ulivi e, al termine della processione, celebrerà la Santa Messa della Passione del Signore.

GIOVEDÌ 13 aprile: Giovedì Santo. Alle 9.30 il Santo Padre presiederà nella Basilica di San Pietro, la concelebrazione della Santa Messa Crismale con i Cardinali, i Vescovi e i Presbiteri (diocesani e religiosi) presenti a Roma, quale segno della stretta comunione tra il pastore della Chiesa universale e i suoi fratelli nel Sacerdozio ministeriale. Il Triduo pasquale avrà inizio con la Santa Messa nella Cena del Signore alla 17:30 nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Il Santo Padre presiederà la concelebrazione della Santa Messa e dopo l'omelia farà la lavanda dei piedi a dodici uomini. Durante il rito i presenti saranno invitati a compiere un atto di carità a sostegno del progetto di ricostruzione di case per le vittime delle devastanti frane che hanno colpito il territorio della Diocesi di Maasin (Filippine). La somma raccolta sarà affidata al Santo Padre al momento della presentazione dei doni. Al termine della celebrazione avrà luogo la traslazione del Santissimo Sacramento alla Cappella della reposizione.

VENERDÌ 14 aprile: Venerdì Santo. Celebrazione della Passione del Signore. Alle 17:00 nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre presiederà la Liturgia della Parola, l'Adorazione della Croce e il Rito della Comunione. Alle 21:15 presiederà la "Via Crucis" al Colosseo, al termine della quale rivolgerà la Sua parola ai fedeli ed impartirà la Benedizione Apostolica.

SABATO 15 aprile: Sabato Santo. La Veglia Pasquale avrà inizio alle 22:00 nella Basilica di San Pietro. Il Santo Padre benedirà il fuoco nuovo nell'atrio della Basilica di San Pietro; dopo l'ingresso processionale in Basilica con il cero pasquale e il canto dell'Exultet, presiederà la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica, che sarà concelebrata con i Cardinali.

DOMENICA 16 aprile: Domenica di Pasqua della Risurrezione del Signore. Alle 10:30, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa sul sagrato della Basilica di San Pietro e alle 12:00 dalla loggia centrale della Basilica impartirà la Benedizione "Urbi et Orbi".
BXVI-PROGRAMMA/SETTIMANA SANTA/OCL VIS 20060404 (420)

lunedì 3 aprile 2006

UNIVERSITÀ: RIFERIMENTO COSTANTE VISIONE CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 1 APR. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti al Seminario di studio su: "Il patrimonio culturale e i valori delle Università europee come base per l'attrattività dello 'Spazio Europeo di Istruzione Superiore'", promosso dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica in collaborazione con l'U.N.E.S.C.O.-C.E.P.E.S.

Il Papa ha ricordato che numerose università europee, da quella di Bologna, a quelle di Parigi, Cracovia, Salamanca, Colonia, Oxford e Praga "giocarono un ruolo importante nel consolidamento dell'identità dell'Europa e nella formazione del suo patrimonio culturale. Le istituzioni universitarie si distinsero sempre per l'amore della sapienza e la ricerca della verità, con riferimento costante alla visione cristiana che riconosce nell'uomo il capolavoro della creazione, in quanto formato ad immagine e somiglianza di Dio".

Riferendosi alle sfide di carattere culturale che l'Europa deve attualmente affrontare, "essendo impegnata nella riscoperta della propria identità che non è solo di ordine economico e politico", il Santo Padre ha detto: "La questione fondamentale oggi, come ieri, resta quella antropologica. Si tratta cioè di chiarire quale sia la concezione dell'uomo che è alla base dei nuovi progetti. E giustamente voi vi domandate a servizio di quale uomo intenda essere l'Università: di un individuo arroccato nella difesa dei soli suoi interessi o di una persona aperta alla solidarietà con gli altri, nella ricerca del vero senso dell'esistenza?".

"Ci si chiede" - ha detto ancora Papa Benedetto - "quale sia il rapporto tra la persona umana, la scienza e la tecnica", tenendo conto dello sviluppo tecnologico dell'inizio del XXI secolo. "Occorre dire con forza che l'essere umano non può essere mai sacrificato ai successi della scienza e della tecnica".

Il Papa ha concluso il suo discorso ribadendo "il peculiare ruolo delle Università: nell'attuale situazione ad esse è chiesto di non accontentarsi di istruire, ma di impegnarsi anche a svolgere un attento ruolo educativo al servizio delle nuove generazioni, facendo appello al patrimonio di ideali e valori che hanno segnato i millenni passati. L'Università potrà così aiutare l'Europa a conservare la sua 'anima', rivitalizzando quelle radici cristiane che l'hanno originata".
AC/.../UNIVERSITÀ VIS 20060403 (350)

IL PAPA PREGA PER BAMBINO ASSASSINATO E PER PACE IN IRAQ


CITTA' DEL VATICANO, 2 APR. 2006 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato il bambino italiano Tommaso Onofri, di 18 mesi, rapito il 2 marzo scorso. Sabato 1° aprile, dopo il ritrovamento del corpo del piccolo, uno dei sequestratori ha confessato di averlo assassinato poco dopo il rapimento.

Il 7 marzo scorso, durante gli Esercizi Spirituali della Curia Romana, Benedetto XVI aveva lanciato un appello chiedendo la liberazione di Tommy. "Siamo tutti colpiti dalla vicenda del piccolo Tommaso barbaramente ucciso" - ha detto oggi il Papa - "preghiamo per lui e per tutte le vittime della violenza".

Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento all'appello lanciato dal Patriarca di Babilonia dei Caldei, Sua Beatitudine Emmanuel III Delly e dai Vescovi iracheni ai fedeli, ai credenti e agli uomini di buona volontà perchè il 3 e il 4 aprile "si uniscano nella preghiera e nel digiuno per chiedere a Dio il dono della pace e della concordia in Iraq e nel mondo intero".

"Invito tutti ad aderire all'iniziativa dei nostri fratelli di quel martoriato Paese, affidando tale intenzione all'intercessione di Maria Santissima, Regina della Pace".
ANG/ASSASSINIO BAMBINO:PACE IRAQ/DELLY VIS 20060403 (200)

GIOVANNI PAOLO II: COERENTE VITA DI FEDE CHE TOCCA IL CUORE


CITTA' DEL VATICANO, 2 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato alla figura di Giovanni Paolo II la riflessione che precede come di consueto la recita dell'Angelus della domenica con le migliaia di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

"Il 2 aprile dello scorso anno" - ha detto il Santo Padre - "proprio come oggi, l'amato Papa Giovanni Paolo II stava vivendo in queste stesse ore l'ultima fase del suo pellegrinaggio terreno, un pellegrinaggio di fede, di amore e di speranza, che ha lasciato un segno profondo nella storia della Chiesa e dell'umanità".

"La sua agonia e la sua morte costituirono quasi un prolungamento di Triduo pasquale. Tutti ricordiamo le immagini della sua ultima 'Via Crucis', il Venerdì Santo: non potendo recarsi al Colosseo, la seguì dalla sua Cappella privata, tenendo tra le mani una croce. Nel giorno di Pasqua, poi, impartì la benedizione 'Urbi et Orbi' senza poter pronunciare parole, con il solo gesto della mano. È stata la benedizione più sofferta e commovente, che ci ha lasciato come estrema testimonianza della sua volontà di compere il ministero fino alla fine".

"Giovanni Paolo II è morto così come aveva sempre vissuto, animato dall'indomito coraggio della fede, abbandonandosi in Dio e affidandosi a Maria Santissima. (...) La sua eredità è immensa, ma il messaggio del suo lunghissimo pontificato si può ben riassumere nelle parole con le quali egli lo volle inaugurare, qui in Piazza San Pietro, il 22 ottobre 1978: 'Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!'".

"Questo indimenticabile appello" - ha sottolineato Papa Benedetto - "Giovanni Paolo II l'ha incarnato con tutta la sua persona e tutta la sua missione di Successore di Pietro (...). Egli ha compiuto come un unico grande gesto, a conferma di quelle parole iniziali. Ha annunciato sempre Cristo, proponendolo a tutti, come aveva fatto il Concilio Vaticano II, quale risposta alle attese dell'uomo, attese di libertà, di giustizia, di pace".

"Negli ultimi anni, il Signore lo ha gradualmente spogliato di tutto, per assimilarlo pienamente a Sé. E quando ormai non poteva più viaggiare, e poi nemmeno camminare, e infine neppure parlare, il suo gesto, il suo annuncio si è ridotto all'essenziale: al dono di se stesso fino all'ultimo. La sua morte è stata il compimento di una coerente testimonianza di fede, che ha toccato il cuore di tanti uomini di buona volontà".

"Giovanni Paolo II" - ha concluso il Papa - "ci ha lasciati nel giorno di sabato dedicato particolarmente a Maria, verso la quale ha sempre nutrito una devozione filiale. Alla celeste Madre di Dio domandiamo ora di aiutarci a far tesoro di quanto ci ha donato ed insegnato questo grande Pontefice".
ANG/GIOVANNI PAOLO II/... VIS 20060403 (460)

INVIATO SPECIALE CENTENARIO SAN FRANCESCO SAVERIO


CITTA' DEL VATICANO, 1 APR. 2006 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di una Lettera, redatta in latino e datata 3 marzo, con la quale il Santo Padre Benedetto XVI nomina il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del V Centenario della nascita di San Francesco Saverio, che avranno luogo a Javier (Spagna), il 7 aprile 2006.

La missione che accompagnerà il Porporato è composta dal Padre Elías Royón, S.I., Provinciale della Compagnia di Gesù per la Spagna e dal Sacerdote Anastasio Gil García, del clero dell'Arcidiocesi di Madrid e Direttore del Segretariato della Commissione Episcopale per le Missioni e la Cooperazione tra le Chiese.
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/JAVIER:ROUCO VIS 20060403 (130)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Onorevole René van der Linden, Presidente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa.

- Il Signor Jorge Dezcallar de Mazarredo, Ambasciatore di Spagna, in visita di congedo.

- Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero.

Sabato 1° aprile il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Le Loro Maestà il Re Alberto II del Belgio e la Regina Paola e Seguito.

- Il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia)

- L'Arcivescovo Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

- L'Arcivescovo Michael Louis Fitzgerald, Nunzio Apostolico nella Repubblica Araba d'Egitto e Delegato della Santa Sede presso l'Organizzazione della Lega degli Stati Arabi.

- Il Vescovo Salomon Lezoutié, di Odienné (Costa d'Avorio), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- L'Arcivescovo Francesco Monterisi, Segretario della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../... VIS 20060403 (170)

CAMMINO DELLA PACE LUNGO E DIFFICILE, MA NON IMPOSSIBILE


CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2006 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale della Costa d'Avorio al termine della Visita "ad Limina Apostolorum" e commentando i rapporti quinquennali presentati dai Vescovi, ha assicurato la sua preghiera affinché la Nazione "ritrovi l'unità e la pace in una autentica fraternità fra tutti i suoi figli".

"In effetti, la crisi che il vostro Paese attraversa" - ha affermato Papa Benedetto - "ha purtroppo posto in evidenza le divisioni che costituiscono una profonda ferita nei rapporti fra le diverse componenti della società. Le violenze che ne sono risultate hanno gravemente compromesso la fiducia fra le persone e la stabilità del Paese, lasciando dietro di sé molte sofferenze difficili da guarire. L'instaurarsi di una vera pace non sarà possibile se non accordando un generoso perdono e con la riconciliazione effettivamente realizzata tra le persone e tra i gruppi interessati. Per conseguire ciò tutte le parti in causa devono accettare di raggiungere coraggiosamente il dialogo per esaminare (...) le cause che hanno condotto all'attuale situazione".

"Il cammino della pace" - ha affermato Benedetto XVI - "è lungo e difficile, ma non è mai impossibile" e "in questo sforzo comune i cattolici devono ricoprire il ruolo che è loro, poiché l'edificazione di un mondo riconciliato non può mai essere a loro estraneo".

Tuttavia, per conseguire questo obiettivo "è necessario in primo luogo ricreare la fiducia fra i discepoli di Cristo, malgrado le divergenze d'opinione. (...) Nelle vostre Chiese diocesane, di fronte alle tensioni politiche ed etniche, Vescovi, sacerdoti e persone consacrate devono essere per tutti modelli di fraternità e di carità, e contribuire con la loro parola e con il loro atteggiamento all'edificazione di una società unita e riconciliata".

Il Papa ha sottolineato che in questo contesto la formazione iniziale e permanente dei sacerdoti deve essere la preoccupazione principale dei Vescovi, e li ha esortati ad "un a intensa vita spirituale" e a "promuovere l'unità e la vita fraterna fra di loro".

Riferendosi "all'importanza della formazione dei laici", citata dai Vescovi nel loro rapporto quinquennale, il Santo Padre ha sottolineato che è necessario "l'approfondimento della fede al fine di resistere al ritorno di antiche pratiche o alle sollecitazioni delle sette e soprattutto per rendere conto della speranza cristiana in un mondo complesso che conosce nuovi e gravi problemi. (...) I fedeli, particolarmente quelli impegnati negli ambienti intellettuali, politici, economici, troveranno nel 'Compendio della dottrina sociale della Chiesa' uno strumento fondamentale di formazione e di evangelizzazione".

"Perché la Chiesa sia sempre segno più comprensibile di ciò che essa è e perché sia sempre più idonea alla sua missione, è necessaria l'opera di inculturazione della fede. Questo processo, così importante per l'annuncio del Vangelo a tutte le culture, non deve compromettere la specificità e l'integrità della fede, ma deve aiutare i cristiani a meglio comprendere e a meglio vivere il messaggio evangelico nella loro cultura, e a saper rinunciare alle pratiche in contraddizione con gli impegni battesimali".

"Il peso della mentalità tradizionale" - ha proseguito il Papa - "è spesso un ostacolo all'annuncio del Vangelo. Fra le numerose questioni che si pongono ai fedeli, quella dell'impegno nel sacramento del matrimonio è delle più importanti. La poligamia o la coabitazione di fatto senza celebrazione religiosa sono spesso grandi ostacoli. È quindi necessario perseguire incessantemente lo sforzo da voi intrapreso per far meglio accettare, in particolare fra i giovani, che il matrimonio è, per il cristiano, una via di santità".

Il Papa ha concluso il suo discorso constatando lo sviluppo dei movimenti ecclesiali nelle Diocesi della Costa d'Avorio "che contribuiscono a dare un impulso missionario rinnovato alle comunità cristiane" e invitando "i membri di tali gruppi ad approfondire la loro conoscenza personale di Cristo per darsi generosamente a Lui, rimanendo radicati nella fede della Chiesa".

"Tuttavia" - ha ammonito il Pontefice - "questi movimenti devono essere l'oggetto di un illuminato e costante discernimento da parte dei Vescovi, al fine di garantire l'ecclesialità della loro azione e di mantenere un'autentica comunione con la Chiesa universale e diocesana".
AL/.../COSTA D'AVORIO VIS 20060403 (690)

VITA DI GIOVANNI PAOLO II SI RIASSUME IN FEDELTÀ E DEDIZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 2 APR. 2006 (VIS). Alle 20:30 di questa sera, migliaia di persone - fra cui molti fedeli provenienti dalla Polonia - hanno partecipato in Piazza San Pietro ad una veglia di preghiera e a un momento di riflessione in memoria di Giovanni Paolo II, mancato un anno fa.

All'inizio è stata data lettura di alcuni testi di Karol Wojtyla, intervallati da canti eseguiti dal Coro della Diocesi di Roma.

Alle 21:00 il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per presiedere la recita del Santo Rosario.

Dopo la preghiera mariana, alle 21:37 circa, ora della morte di Giovanni Paolo II, il Papa si è rivolto ai presenti.

"È passato già un anno dalla morte del Servo di Dio Giovanni Paolo II " - ha detto Benedetto XVI - "ma la sua memoria continua ad essere quanto mai viva (...) Egli continua ad essere presente nella nostra mente e nel nostro cuore; continua a comunicarci il suo amore per Dio e il suo amore per l'uomo; continua a suscitare in tutti, specie nei giovani, l'entusiasmo del bene e il coraggio di seguire Gesù e i suoi insegnamenti".

"Come riassumere la vita e la testimonianza evangelica di questo grande Pontefice? Potremmo tentare di farlo utilizzando due parole: 'fedeltà' e 'dedizione', fedeltà totale a Dio e dedizione senza riserve alla propria missione di Pastore della Chiesa universale" - ha detto Benedetto XVI rivolgendosi ai fedeli che ascoltavano con le candele accese illuminando in modo suggestivo tutta Piazza San Pietro.

"Fedeltà e dedizione" - ha proseguito il Pontefice - "apparse ancor più convincenti e commoventi negli ultimi mesi, quando ha incarnato in sé ciò che ebbe a scrivere nel 1984 nella lettera apostolica 'Salvifici doloris': 'La sofferenza è presente nel mondo per sprigionare amore, per far nascere opere di amore verso il prossimo, per trasformare tutta la civiltà umana nella 'civiltà dell'amore'".

"La sua malattia affrontata con coraggio ha reso tutti più attenti al dolore umano, ad ogni dolore fisico e spirituale; ha dato alla sofferenza dignità e valore, testimoniando che l'uomo non vale per la sua efficienza, per il suo apparire, ma per se stesso, perché creato e amato da Dio".

"Con le parole e i gesti il caro Giovanni Paolo II non si è stancato di indicare al mondo che se l'uomo si lascia abbracciare da Cristo, non mortifica la ricchezza della sua umanità; se a Lui aderisce con tutto il cuore, non gli viene a mancare qualcosa. Al contrario, l'incontro con Cristo rende la nostra vita più appassionante".

"Proprio perché si è avvicinato sempre più a Dio nella preghiera, nella contemplazione, nell'amore per la Verità e la Bellezza, il nostro amato Papa ha potuto farsi compagno di viaggio di ognuno di noi e parlare con autorevolezza anche a quanti sono lontani dalla fede cristiana".

"Nel primo anniversario del suo ritorno alla Casa del Padre" - ha sottolineato Benedetto XVI - "siamo invitati questa sera ad accogliere nuovamente l'eredità spirituale che egli ci ha lasciato; siamo stimolati, tra l'altro, a vivere ricercando instancabilmente la Verità che sola appaga il nostro cuore. Siamo incoraggiati a non aver paura di seguire Cristo, per recare a tutti l'annuncio del Vangelo, che è fermento di una umanità più fraterna e solidale. Giovanni Paolo II ci aiuti dal cielo a proseguire il nostro cammino".

Successivamente Papa Benedetto si è rivolto ai fedeli che dalla Polonia hanno seguito la cerimonia via satellite ed ha detto: "È vivo in noi il ricordo di Giovanni Paolo II e non si spenga il senso della sua spirituale presenza. La memoria del particolare amore che nutriva per i suoi connazionali sempre sia per voi la luce sulla via verso Cristo. 'Rimanete forti nella fede'".

Da Cracovia il Cardinale Stanislaw Dziwisz ha ringraziato per le parole di Benedetto XVI ed ha assicurato che Giovanni Paolo II "ci sorride dal cielo".
AC/GIOVANNI PAOLO II/... VIS 20060403 (660)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignor Der Raphaël Dabiré Kusiélé, Vescovo di Diébougou (superficie: 18.346; popolazione: 752.412; cattolici: 109.834; sacerdoti: 124; religiosi: 78), Burkina Faso. Il Vescovo eletto, finora Vicario Episcopale per i progetti socio-pastorali della medesima Diocesi, è nato nel 1948 a Dissin (Burkina Faso), ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Succede al Vescovo Jean-Baptiste Somé, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

Il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Copta cattolica riunitosi nel Convento di San Giuseppe delle Suore Egiziane del Sacro Cuore al Cairo, dal 27 al 30 marzo, avvalendosi della facoltà di cui al Codice di Diritto Canonico delle Chiese Orientali, canone 126, paragrafo 2, e consultato il Sommo Pontefice, ha accettato la rinuncia all'ufficio patriarcale di Sua Beatitudine il Cardinale Stephanos II Ghattas, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto).

Il medesimo Sinodo ha eletto il 30 marzo 2006 il Vescovo Antonios Naguib, finora Vescovo emerito di Minya dei Copti, a nuovo Patriarca di Alessandria dei Copti Cattolici (cattolici: 135.000; sacerdoti: 156; religiosi: 374), Egitto.

Sabato 1 aprile è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Darwin Rudy Andino Ramírez, C.R.S., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Tegucigalpa (superficie: 15.167; popolazione: 1.695.285; cattolici: 1.240.648; sacerdoti: 153; religiosi: 524), Honduras. Il Vescovo eletto, finora Parroco di "San Juan Bautista" in Tegucigalpa e Consigliere Provinciale della Provincia Centroamericana dei Padri Somaschi, è nato a Tegucigalpa (Honduras) nel 1959, ha emesso la professione solenne nella Congregazione dei Padri Somaschi nel 1988 ed è stato ordinato sacerdote nel 1990.

- Nunzio Apostolico in Samoa l'Arcivescovo Charles Daniel Balvo, Nunzio Apostolico in Nuova Zelanda, Isole Cook, Isole Fiji, Isole Marshall, Kiribati, Stati Federati di Micronesia, Palau, Tonga, Vanuatu, e Delegato Apostolico nell'Oceano Pacifico.

- Nunzio Apostolico in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone il Monsignore Francisco Montecillo Padilla, finora Consigliere della Nunziatura Apostolica in Australia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Cebu City (Filippine) nel 1953 ed è stato ordinato sacerdote nel 1976.

- Suo Inviato Speciale alle celebrazioni che avranno luogo a Singapore, dal 21 al 23 giugno 2006, nel XXV anniversario delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.
NER:RE:NEA:NN:NA/.../... VIS 20060403 (420)

venerdì 31 marzo 2006

INTENZIONI APOSTOLATO PREGHIERA DEL PAPA MESE DI APRILE


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2006 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di aprile è la seguente: "Perché siano rispettati i diritti individuali, sociali e politici della donna in tutte le nazioni".

L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché la Chiesa in Cina possa svolgere con serenità e piena libertà la sua missione evangelizzatrice".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/APRILE/… VIS 20060331 (80)

PRESENTAZIONE FILM: "KAROL, UN PAPA RIMASTO UOMO"


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nell'Aula Paolo VI, in presenza del Santo Padre Benedetto XVI, ha avuto luogo la proiezione del film: "Karol, un Papa rimasto uomo", del regista e sceneggiatore italiano Giacomo Battiato, dedicato alla vita di Giovanni Paolo II. Benedetto XVI aveva assistito alla prima parte del film "Karol, un uomo diventato Papa", nel maggio dello scorso anno, a poca distanza dalla scomparsa di Giovanni Paolo II.

Al termine della proiezione del film girato per la televisione, il Papa, ringraziando il regista, i suoi collaboratori e l'attore Piotr Adamczyk, che ha interpretato il ruolo di Giovanni Paolo II, ha detto che essi "con sapiente maestria ci hanno riproposto i momenti centrali del ministero apostolico del mio venerato Predecessore".

"Con questa seconda parte della fiction" - ha commentato il Papa - "si conclude il racconto della vicenda terrena dell'amato Pontefice. Abbiamo riascoltato l'appello iniziale del suo Pontificato risuonato nel corso degli anni tante volte: 'Aprite le porte a Cristo! Non abbiate paura!'. Lo scorrere delle immagini ci ha mostrato un Papa immerso nel contatto con Dio e proprio per questo sempre sensibile alle attese degli uomini. Il film ci ha fatto idealmente ripensare ai suoi viaggi apostolici in ogni parte del mondo; ci ha dato modo di rivivere i suoi incontri con tante persone, con i Grandi della terra e con semplici cittadini, con illustri personaggi e persone sconosciute. Tra tutti merita una menzione speciale l'abbraccio con Madre Teresa di Calcutta, legata a Giovanni Paolo II da un'intima sintonia spirituale. Impietriti, come se fossimo presenti, abbiamo riudito gli spari del tragico attentato in Piazza San Pietro del 13 maggio 1981".

"Dall'insieme è emersa" - ha proseguito Benedetto XVI - "la figura di un instancabile profeta di speranza e di pace, che ha percorso i sentieri del globo per comunicare il Vangelo a tutti. Sono tornate alle mente le sue parole vibranti per condannare l'oppressione di regimi totalitari, la violenza omicida e la guerra; parole piene di consolazione e di speranza per manifestare vicinanza ai familiari delle vittime di conflitti e di drammatici attentati, come quello alle Torri Gemelle di New York; parole di coraggio e di denuncia verso la società consumistica e la cultura edonistica, protesa a costruire un benessere semplicemente materiale che non può soddisfare le attese profonde del cuore umano".
.../FILM-GIOVANNI PAOLO II/... VIS 20060331 (410)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Bruno Grua, Vescovo di Saint-Flour (superficie: 5.726; popolazione: 151.600; cattolici: 145.600; sacerdoti: 127; religiosi: 172; diaconi permanenti: 4), Francia. Il Vescovo eletto, finora Parroco a Digne (Francia) e membro del Consiglio Episcopale, è nato nel 1946 a Lione (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1971.

In data giovedì 30 marzo, il Santo Padre ha nominato l'Arcivescovo Adolfo Tito Yllana, finora Nunzio Apostolico in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone, Nunzio Apostolico in Pakistan.
NER:NN/.../GRUA:YLLANA VIS 20060331 (100)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale di Costa d'Avorio, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Félix Kouadjo, di Bondoukou.

- L'Arcivescovo Jean-Pierre Kutwa, di Gagnoa.

- Il Vescovo Maurice Konan Kouassi, di Daloa.

- Il Vescovo Joseph Niangoran Teky, di Man.

- Il Vescovo Barthélemy Djabla, di San Pedro-en-Côte d'Ivoire.

- L'Arcivescovo Marie-Daniel Dadiet, di Korhogo.

- Il Vescovo Ignace Bessi Dogbo, di Katiola.

Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../... VIS 20060331 (110)
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