CITTA' DEL VATICANO, 6 APR. 2006 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York, alla XXXIX Sessione della Commissione su Popolazione e Sviluppo.
Nel suo discorso l'Arcivescovo Migliore ha precisato che il lavoro della Commissione verte attualmente "sull'analisi delle tendenze e dell'impatto sulla popolazione di problemi quali lo sviluppo dello Hiv (virus di immunodeficienza umana), sconosciuto 60 anni fa, e il fenomeno della migrazione con le sue rispettive conseguenze".
Il fenomeno della migrazione, ha detto l'Osservatore Permanente "alle volte è visto come una minaccia e soggetto a manipolazioni per benefici politici a breve termine, a scapito dei diritti naturali della persona umana come il diritto alla vita, alla cittadinanza, al lavoro e allo sviluppo".
"Per i Paesi meta dell'immigrazione, l'impatto economico delle migrazioni internazionali è generalmente positivo. Nonostante la presenza di migranti internazionali possa causare un certo effetto negativo sui salari dei non migranti o possa elevare il tasso di disoccupazione nel caso di stipendi fissi, tali effetti sono di solito esigui a livello nazionale. Nel medio e lungo termine, la migrazione può perfino generare lavoro e produrre benefici economici".
Il Nunzio Apostolico ha sottolineato che "la migrazione di personale qualificato può nuocere ai piani di sviluppo dei paesi di origine, specialmente per i paesi piccoli in via di sviluppo che perdono alte quote di cittadini qualificati, tuttavia, i migranti qualificati che mantengono i legami con il proprio paese d'origine possono stimolare il trasferimento di tecnologie e capitali".
"A causa del basso tasso di natalità, i tre quarti della crescita della popolazione nei paesi sviluppati si devono alla migrazione, e per il 2030 la crescita totale della popolazione nei paesi sviluppati potrebbe risultare totalmente dalla migrazione. (...) Occorre esaminare attentamente l'impatto sociale della migrazione dei paesi ricettori che presentano bassi indici di natalità".
L'Arcivescovo Migliore ha concluso il suo discorso affermando che "esiste una crescente consapevolezza che l'immigrazione non può essere l'unica soluzione ai problemi demografici e lavorativi dei paesi che accolgono i migranti".
DELSS/POPOLAZIONE:SVILUPPO/MIGLIORE VIS 20060406 (350)
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